Oggetto del Consiglio n. 3022 del 11 dicembre 2023 - Resoconto
OBJET N° 3022/XVI - Communications du Président du Conseil.
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 31 Consiglieri, possiamo dare inizio ai lavori. Punto n. 1. En ouverture de cette séance, je tiens à rappeler deux personnalités qui ont disparu récemment et qui ont laissé un grand vide parmi nous: l'Ami de la Vallée d'Aoste, Léonard Gianadda, et le Syndic de Pré-Saint-Didier, Riccardo Bieller.
Léonard Gianadda, créateur en 1976 de la Fondation Pierre Gianadda de Martigny et décoré du titre d'Ami de la Vallée en 2022, était très lié à notre région. Il avait collaboré à l'organisation du premier musée en plein air dans la commune d'Étroubles et il a offert au Conseil la statue d'Auguste qui se trouve sur la place de l'Arc à Aoste.
Léonard était un homme qui a avait un profond dévouement en faveur de l'art, un homme qui a transformé ses rêves et ses passions en réalité et en actions. Une personnalité extraordinaire qui a marqué la vie de tant de personnes.
La Valle d'Aosta piange anche la morte di Riccardo Bieller, Sindaco di Pré-Saint-Didier e Presidente dell'Unité des Communes Valdigne Mont-Blanc. Riccardo era un uomo che metteva grande passione nelle cose che faceva, anche nel suo agire quotidiano a servizio dell'amministrazione e dei cittadini. È stato protagonista di molti progetti, così come ha contribuito, con progetti e azioni, allo sviluppo dell'intera Valdigne.
Alle famiglie di Bieller e di Gianadda vanno le nostre condoglianze più sincere.
In loro memoria, chiedo di osservare un minuto di silenzio.
Minuto di silenzio
Presidente - Il 29 novembre, la Giunta ha depositato un disegno di legge che detta le disposizioni in materia di disciplina e gestione delle tasse automobilistiche regionali. L'atto è stato assegnato alla II Commissione.
Il 22 novembre, la Giunta regionale ha presentato un disegno di legge che contiene disposizioni organizzative straordinarie, urgenti e temporanee e per assicurare la regolare erogazione e la qualità dei livelli essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale e altre disposizioni urgenti in materia di sanità. Il provvedimento è stato assegnato alla V Commissione per competenza e alla II per la compatibilità finanziaria.
La Conferenza dei Capigruppo, nella riunione di martedì 5 dicembre, ha deciso l'ordine dei lavori di questa riunione del Consiglio regionale dedicata principalmente alle leggi di bilancio della Regione per il triennio 2024-2026.
Nella seduta pomeridiana odierna, verranno esaminati i punti n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 6.01, 6.02, 6.03, 7, 8 (comunicazioni dei Presidenti, approvazione verbali, comunicazioni di variazioni di bilancio, rinvio del disegno di legge n. 119, tre question time, due interrogazioni con risposta scritta).
Inizieremo quindi l'illustrazione abbinata delle leggi di bilancio (punti 4.01 e 4.02), con gli interventi dei relatori di maggioranza, consigliere Malacrinò, e di minoranza, consigliere Aggravi, e del presidente della Regione, Renzo Testolin.
La discussione generale congiunta delle relazioni della Sezione di controllo della Corte dei conti (punti da 3.01 a 3.07) e dei disegni di legge di bilancio inizierà nella seduta mattutina di domani, martedì 12, alle ore 9.00.
Vi ricordo che è fissato per domani, entro le ore 12, il deposito degli emendamenti che non devono essere corredati dal parere di compatibilità finanziaria.
Gli eventuali ordini del giorno dovranno essere depositati, come sempre, prima della chiusura della discussione generale.
Come deciso sempre dalla Capigruppo, i lavori della giornata di martedì proseguiranno in seduta notturna, fino alle ore 24, con una pausa tra le 20 e le 21.
Dopo la chiusura della discussione generale, vi saranno le repliche dei Consiglieri relatori, del Presidente della Regione, oltre che l'esame e la votazione degli eventuali ordini del giorno.
Vi sarà quindi la presa d'atto delle relazioni della Sezione di controllo della Corte dei conti.
Prima della votazione separata della legge di stabilità regionale e del bilancio, si potranno effettuare le dichiarazioni di voto.
Vi segnalo infine che le iniziative depositate dal gruppo Forza Italia per questo Consiglio sono state ritirate.
Il 1° dicembre, a Roma, nella sala monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ho presieduto il seminario "La valutazione delle politiche: l'utile dialogo tra Assemblee e Giunte". L'iniziativa è stata promossa nell'ambito del Progetto CAPIRe, da me coordinato, dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
La mattinata è stata l'occasione per continuare il dibattito sulle opportunità legate alla valutazione e favorire una riflessione sulle modalità di collaborazione tra Legislativi ed Esecutivi in questo ambito.
Attività di valutazione che abbiamo recentemente intrapreso anche come Regione Valle d'Aosta con l'istituzione del Comitato paritetico di controllo e valutazione, che si è peraltro riunito l'ultima volta il 5 dicembre scorso.
Ricordo, infine, che ricorre oggi la giornata internazionale della Montagna istituita dalle Nazioni Unite a partire dal 2003 e che quest'anno è dedicata al "ripristino degli ecosistemi montani". Un tema di grande attualità che ci porta a riflettere sul valore della nostra regione e di tutti quei territori montani che, tutti insieme, ricoprono oltre un quarto della superficie terrestre e sono abitati da circa un miliardo di persone.
La parola al Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Mon intervention est justement pour rappeler, au nom du Gouvernement régional et je pense de toute l'Assemblée, la grave disparition de Riccardo Bieller qui nous a touché transversalement pour ce qui est du monde politique, du monde de l'Administration et le monde de tous les Valdôtains, parce que nous avons perdu un administrateur qui a donné grand part de sa vie, presque une cinquantaine d'années, au service de sa commune et, plus en général, de sa communauté, la Valdigne. Cela nous a touché et frappé profondément. Le numéro et la quantité de personnes qui ont assisté la semaine dernière à l'enterrement de Riccardo ont transmis cette unité qui représente le souvenir le plus important pour une personne qui a travaillé au service des autres pendant pas mal de temps. Je crois qu'il n'y a pas de paroles, sinon une expression qui m'a frappé beaucoup au moment de la veille, le jour qu'il est mort; j'ai rencontré une personne qui m'a dit en patois: "Prédzahe seumplo ma fïdjahe les baggjues". Il parlait simple mais il faisait les choses. Parlava semplice ma faceva le cose. Ça je crois que c'est l'exemple d'une personne qui s'est toujours mise au service et on doit le rappeler pour sa simplicité, pour son honnêteté, pour le travail qu'il a accompli dans tous les domaines, dans le domaine de l'agriculture ainsi que dans son travail auprès de la SIP pendant pas mal d'années et encore dans la commune au service de toutes les activités présentes sur le territoire. Il s'était mis à disposition même pour participer aux compétitions électorales pour le Conseil régional. On l'a connu dans les situations les plus critiques, sans peur d'intervenir et avec le courage de mettre en relief même les choses les moins simples et les moins banales. Alors, on le rappellera comme ça, avec tous les amis qu'il avait. Nous faisons nos condoléances les plus sincères à toute la famille, aux enfants et aux neveux qui gardent cette figure comme un exemple, comme le feront les Valdôtains aussi.
Presidente - Si è prenotato il Consigliere Jordan, ha facoltà di intervenire.
Jordan (AV-VdA Unie) - Merci, Président, j'interviens au nom du groupe Alliance Valdôtaine-Vallée d'Aoste Unie. Nous aussi voulons rappeler ici, dans cette salle, Riccardo Bieller. Comme il l'a bien dit le Président, il était un ami, un administrateur clairvoyant qui a beaucoup travaillé pour sa commune pendant plusieurs années. Il laisse un vide important dans sa commune, Pré-Saint-Didier, dans la Valdigne, mais je crois aussi dans toute la Vallée d'Aoste. Une personne directe, clairvoyante, qui travaillait pour le bien de sa commune et de sa communauté et qui a beaucoup travaillé aussi dans le domaine de l'agriculture et de la gestion des territoires. Une personne qui laissera un vide dans toute la Vallée d'Aoste.
Encore un souvenir, en faisant partie de la Vallée du Grand-Saint-Bernard, de Monsieur Léonard Gianadda: comme il l'a dit le président Bertin, il était un Ami de la Vallée d'Aoste mais aussi un ami de la Vallée du Grand-Saint-Bernard, avec lequel nous avons établi des liens importants dans le domaine artistique. Une personne qui a bâti son succès sur l'art et qui laisse un vide profond dans la communauté de Martigny, dans le Valais, mais aussi, de quelque façon, dans la Vallée d'Aoste.
Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Grazie Presidente. Per collegarmi, partecipare e condividere il ricordo che i colleghi hanno fatto, non soltanto di un amministratore importante della Valdigne ma io - almeno personalmente - anche di una persona che conoscevo molto bene e con la quale giustamente, come ricordava il Presidente, si poteva sicuramente parlare chiaro e, anzi, ogni tanto parlava anche molto chiaro, Riccardo, e anche molto direttamente, ma le cose, nel bene o nel male, venivano fatte. Spesso, senza fare grandi citazioni, se una via non c'era, la si creava per riuscire ad arrivare al risultato.
Io personalmente ho l'immagine non soltanto di una persona che ho conosciuto al di fuori della politica, ma un brevissimo aneddoto risale alla campagna del 2018, quando la Comunità montana della Valdigne organizzò un dibattito tra i vari candidati, e lui arrivando mi disse: "Visto che ci conosciamo, siediti vicino a me, così facciamo prima", era molto diretto e molto pratico.
Alla fine di quel dibattito, che fu anche molto acceso, perché ovviamente c'erano tutti i candidati ed erano rappresentate tutte le forze che erano in corsa all'epoca, lui ebbe a dire davanti a tutti: "Alla fine, l'importante è che qualcuno di noi, qualcuno della Valdigne, ad Aosta ci vada".
Al di là delle differenze, dei vari gruppi politici, delle idee e di quant'altro, quello che Riccardo ha insegnato e ci ha insegnato non è stato soltanto fare le cose ma anche, magari in maniera aspra e diretta, confrontarsi. Questo, secondo me, è il lascito più importante che troviamo.
La comunità della Valdigne, ma soprattutto Pré-Saint-Didier, perde una grande persona ed un grande uomo che sarà difficile da colmare. Non sono parole di circostanza ma è l'evidenza di chi conosce una realtà che è piccola, unita, ma che negli anni, grazie soprattutto alla sua forza e alla sua volontà, è cambiata enormemente, perché possiamo dire che un paese come Pré-Saint-Didier è cambiato enormemente soprattutto per - io dico - la sua volontà, perché prima di tutto l'uomo politico deve avere una volontà, sennò le cose non si fanno da sole.
Voglio salutare Riccardo non tanto come rappresentante di un gruppo ma, collegandomi alle parole del Presidente, salutarlo a nome di tutta l'Aula come un grande amministratore, un amministratore importante, ma soprattutto una persona con la quale si poteva parlare chiaro ovunque lo si trovasse.
Presidente - Consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente, io passerei ad un altro argomento, richiamerei, Presidente, il fatto legato all'articolo 43 del Regolamento, ovvero il fatto che lei debba dare informazione a quest'Aula delle lettere ricevute.
Come lei sa, la Consulta regionale per le pari opportunità ha trasmesso una lettera, non soltanto a lei ma a tutti noi, e di questa credo sia opportuno anche dare comunicazione, anche perché, in questa lettera, viene fatta una mozione di censura verso tutto questo Consiglio e verso il dibattito che si è sviluppato all'interno di questo Consiglio.
Si dice che il tema della violenza nei confronti delle donne è stato trattato con esternazioni minimizzatrici e atteggiamenti che indicano, purtroppo, una mancanza di consapevolezza delle cause che possono portare ad episodi gravi di violenza.
Io credo che sia opportuno discutere di questo, Presidente, primo perché, appunto, ha ricevuto questa lettera, secondo perché un organo di questo Consiglio sostanzialmente promuove una censura nel dibattito di questo Consiglio.
Ora, l'ultima volta che ho controllato (e controllo ogni mattina), a disciplinare quello che è il dibattito all'interno di quest'Aula dovrebbe essere il Presidente del Consiglio, cioè lei.
Ricordo distintamente quella discussione, ricordo che lei, Presidente, non disse nulla a proposito di quanto era stato discusso, né ha bloccato un Consigliere nell'espressione del proprio pensiero che può essere condivisibile o meno ma, di certo, non travalicava il senso e anche la continenza che si deve a questo Consiglio.
Sono state espresse delle idee, nello specifico, le esternazioni minimizzatrici erano rivolte al fatto che una scritta, fatta da un coscritto, su una macchina, potesse essere portatrice di un messaggio di violenza nei confronti delle donne, quando invece era un messaggio che era semplicemente goliardico.
Questa lettera mi ha ispirato nell'andare a vedere quelle che sono le funzioni di questa Consulta e devo dire che, ad una lettura attenta della legge che disciplina le funzioni della Consulta, non vi è il potere di poter fare mozioni di censura verso il dibattito consiliare. Anzi, il Consiglio regionale è quello che nomina in parte questa Commissione e trovo che sia assolutamente fuori luogo e non rientrante nelle funzioni della Consulta il fatto di fare questo tipo di lettera.
Qui ci si trova di fronte ad un bivio: o la Consulta è un organo nel quale chi ha avuto la sfortuna di non riuscire ad essere eletto in Consiglio regionale va per fare politica, e allora dobbiamo prendere evidentemente la Consulta come un organo politico, e quindi ovviamente rifiutare quello che ci viene posto dalla Consulta, perché l'organo politico per eccellenza è questo; in caso contrario, la Consulta deve rientrare e ritornare ad occuparsi delle funzioni proprie che sono quelle che le affida la legge.
Siccome, Presidente, lei, come ho già detto, non ha mosso alcun rilievo rispetto al dibattito, e la disciplina di quello che è il dibattito del Consiglio è affidata dal Regolamento alla sua gestione, la pregherei, Presidente, di comunicare alla Consulta che questo tipo di comunicazione e questo tipo di censura del dibattito non sono assolutamente accettabili. Grazie.
Presidente - La lettera è stata inviata a tutti i Consiglieri da parte mia e ho ricevuto la comunicazione da parte della Consulta e per questa ragione non ne ho dato comunicazione perché ne eravate tutti a conoscenza e oggi, come lei sa, la giornata è in primis dedicata all'analisi del bilancio e le comunicazioni erano già sufficientemente lunghe.
Si è prenotata la consigliera Foudraz, ha facoltà di parola.
Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Mi stupiscono le dichiarazioni che lei ha fatto perché normalmente noi Consiglieri regionali riceviamo tante lettere, tanta documentazione, e anche quando la riceviamo tutti, comunque viene trattata in Aula.
Io credo che comunque questo fosse un punto da comunicare a tutti i Consiglieri; è vero che noi Consiglieri ne siamo a conoscenza, però, visto che comunque il Consiglio è a porte aperte, anche se il resto della comunità valdostana fosse a conoscenza di tutto quello che avviene all'interno dell'Aula e degli uffici, non sarebbe male.
Io sinceramente non so se posso parlare su questo punto, glielo chiedo, prima che lei mi interrompa.
Presidente - Oramai... Prosegua.
Foudraz (LEGA VDA) - Glielo chiedo perché lei mi interrompe sempre, è per quello che ho fatto aprire a Manfrin, perché ho detto: "A lui di solito non lo interrompe, se avessi iniziato io, sicuramente mi avrebbe tolto la parola".
Io vorrei semplicemente evidenziare in maniera semplice e chiara che la Consulta comunque svolge determinate funzioni, che sono quelle previste all'articolo 6 della legge 53/2009. E tra queste funzioni, come ha già citato il collega Manfrin, non mi pare che vi sia un rimando a come dovrebbe essere gestita l'Aula consiliare durante le adunanze del Consiglio regionale; compito che giustamente spetta a lei, in quanto Presidente del Consiglio, così come previsto dal Regolamento del Consiglio regionale all'articolo 9, comma 2.
Nella nota che ci è stata trasmessa dalla Consulta, a firma della Presidente e delle consultrici (senza peraltro citare i nomi di chi l'ha sottoscritta, perché vorrei rimarcare che non tutte le 23 consultrici che appartengono alla Consulta hanno sottoscritto tale documento, e non solo per probabili assenze durante la riunione plenaria, ma perché, di fatto, non ne condividevano i contenuti, ed io sinceramente ero una tra quelle), si rimarca comunque il fatto che durante un Consiglio regionale si sia trattato il tema della violenza nei confronti delle donne, si dice nella nota, "con esternazioni minimizzatrici e atteggiamenti che indicano una mancanza di consapevolezza delle cause che possono portare ad episodi gravi di violenza da parte comunque degli uomini nei confronti delle donne".
Nessun Consigliere regionale presente in quest'Aula ha mai minimizzato e tanto meno dimostrato mancanza di consapevolezza verso quest'argomento.
Quello della violenza nei confronti delle donne, che è sempre più all'attenzione di tutti purtroppo, ormai non è solo una questione che riveste il nostro ambito territoriale ma è un fenomeno che purtroppo si sta estendendo ormai dappertutto, che sta avvolgendo tutta la nostra Nazione; ebbene, tutti noi siamo consapevoli che occorra assolutamente promuovere sia delle azioni che degli interventi che vadano comunque nella direzione di prevenire questi atteggiamenti e comportamenti, affinché ogni tipo di violenza non venga messo in atto.
Quello che però io trovo assolutamente discutibile è il voler strumentalizzare alcuni comportamenti, e non voglio ritornare sulla questione, perché ne avevo già parlato in Aula il mese scorso.
Altrettanto discutibile è che un organo, che secondo me, ma secondo tutti, perché se andiamo ad analizzare il testo di legge della 53/2009, è un organo che non ha le caratteristiche di organo politico, in qualche modo però voglia fare politica.
Ancora più discutibile è il fatto che venga inoltrata una lettera a lei, al Presidente del Consiglio, perché è quasi come affermare in maniera sottile che lei non sappia gestire l'Aula, perché non ha richiamato i Consiglieri durante un dibattito; dibattito che - sottolineo nuovamente - non sminuiva in alcun modo il tema della violenza nei confronti delle donne ma voleva solo evidenziare come una certa parte politica utilizzi argomenti ai fini della strumentalizzazione. Grazie.
Presidente - Collega Minelli, ha facoltà di intervenire.
Minelli (PCP) - Intervengo su questo punto che è stato assunto a oggetto di dibattito in questo momento per dire alcune cose. La prima è che la lettera che è stata inviata e che è nella disponibilità di tutti i Consiglieri fa riferimento non ad un Consiglio regionale ma ad alcuni Consigli regionali, quindi non si concentra su un episodio soltanto ma su episodi plurimi, quindi bisogna leggere la lettera nella sua interezza.
La seconda cosa è che credo che chiunque voglia approfondire può acquisire il verbale della Consulta che ha approvato quella lettera, un verbale in cui tutte le consultrici presenti, all'unanimità, hanno concordato sul contenuto di quella lettera che è stata frutto di un'elaborazione fatta in più momenti, proprio per evitare che ci fosse una presa di posizione soltanto su un argomento che poteva non essere condiviso da tutti.
Per quanto riguarda invece le prerogative previste dalla legge 53/2009, rilevo che all'articolo 6, comma, 1 punto h) e punto j), è possibile riscontrare quelle che sono delle possibilità che sono della Consulta e che quindi rientrano pienamente in quell'attività che è stata svolta e nella lettera che è stata inviata.
Come ultima cosa - e questa è un'osservazione del tutto personale - ritengo che se un organismo, come è la Consulta per le pari opportunità, non può esprimersi in questo modo e scrivere al Presidente del Consiglio regionale, credo che in qualche modo si vogliano limitare quelli che sono i suoi compiti, le sue prerogative, i suoi diritti.
Presidente - Consigliere Distort, ha facoltà di intervenire.
Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente, sempre su questo tema. Solo una doverosa precisazione: visto che il coro di censure, tutte rigorosamente di una ben precisa area politica, scatenato dal mio intervento e dai miei interventi - perché riferendosi a "più Consigli", immagino che riguardi gli ultimi due Consigli in cui si è presa una posizione a nostro parere di buon senso ma siamo in democrazia e ognuno è libero di esprimere il suo pensiero -, per cui mi sento comunque tra le parti in causa anche se parte in causa penso che sia l'intero Consiglio, a partire dal Presidente.
Non voglio quindi dedicare assolutamente tempo a rispondere ai contenuti e al modello formale della lettera che indubbiamente ha un'impronta politica più che istituzionale; questo - tra l'altro - sarà un chiarimento che nell'autonomia di gestione della Consulta spetterà poi al Presidente della Consulta nei confronti delle persone che si sono espresse e che si sono prodigate nell'essere consigliere di un certo posizionamento, quindi sarà nell'autonomia della Consulta, in special modo per il ruolo del Presidente che ha messo, ovviamente, per il ruolo che svolge, la firma riportata a fine documento, la firma del Presidente. Ci penseranno loro a fare i chiarimenti nei modi che ritengono.
Quello che invece voglio ribadire è che dai contenuti di questa lettera si esprime una critica esplicita alle modalità di conduzione di svolgimento degli interventi in Aula, non di uno, come ha precisato adesso la collega Minelli, ma di più Consigli.
Mi pare chiaro che si tratti di una critica rivolta sostanzialmente alla conduzione dell'Aula e quindi alla figura del Presidente del Consiglio, per non aver saputo gestire la natura e i contenuti degli interventi; questo glielo dico con solidarietà, Presidente, però, ovviamente, con altrettanta solidarietà, le chiedo, signor Presidente, di esprimere nei modi e nei tempi opportuni, una risposta istituzionale a nome del Consiglio e dei Consiglieri, specificando la posizione che è opportuno assumere a fronte di un'interferenza esterna di natura politica.
Io non vado a sindacare il fatto che ci si possa esprimere, che un organismo esprima e svolga le sue funzioni, ma nel momento in cui entra nell'ambito politico, ed è del tutto evidente, a questo punto è un'interferenza esterna nei confronti della libertà di espressione dei Consiglieri all'interno dell'Aula, soprattutto da parte di un'istituzione che, per suo statuto, non dovrebbe rivestire ruoli politici: mi riferisco alla Consulta e al rispetto che porto per quest'istituzione, questo organismo.
Questo è quanto chiedo e conto che lei Presidente chiarisca questa posizione.