Oggetto del Consiglio n. 3018 del 23 novembre 2023 - Verbale
Oggetto n. 3018/XVI del 23/11/2023
REIEZIONE DI MOZIONE: "IMPEGNO PER LA REALIZZAZIONE DI UN SENTIERO UFFICIALE PER LA SALITA AL MONT AVIC".
Il Presidente BERTIN dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dai Consiglieri BRUNOD, AGGRAVI, LUCIANAZ e PLANAZ e iscritta al punto 87 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Illustra il Consigliere BRUNOD.
Replicano l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, CARREL, e il Consigliere BRUNOD.
Prendono la parola, per dichiarazione di voto, l'Assessore CARREL (astensione), i Consiglieri BRUNOD (favorevole), CRETIER (astensione) e MINELLI (astensione).
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli quattordici (presenti: trentaquattro; votanti: quattordici; astenuti: venti, i Consiglieri BARMASSE, BERTIN, BERTSCHY, CARREL, CAVERI, CHATRIAN, CRETIER, GROSJACQUES, GUICHARDAZ Erika, GUICHARDAZ Jean-Pierre, JORDAN, LAVEVAZ, MALACRINÒ, MARGUERETTAZ, MARZI, MINELLI, PADOVANI, ROSAIRE, SAPINET e TESTOLIN);
NON APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE
PRESO ATTO che sul sito internet dell'Ente Parco Naturale Mont Avic (www.montavic.it), nella parte intitolata Attività - Cosa puoi fare nel Parco, all'interno della sezione Escursioni - Il meglio degli itinerari, passeggiate ed escursioni a piedi da percorrere in famiglia, con amici o in solitaria, viene indicata e descritta la salita Chevrère - Mont Avic:
La salita al Mont Avic è possibile lungo due itinerari, tutte e due con tratti di semplice arrampicata. Quello descritto è il più semplice. L’itinerario non è segnalato in quanto presenta alcuni tratti esposti; va effettuato solo accompagnati da persone esperte e con buone condizioni della montagna.
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 1700 m
Tempo di salita: ore 5
Luogo di partenza: Veulla (1300 m)
Segnavia: 7
Itinerario:
Lasciata l’auto nel parcheggio di Veulla si segue l’itinerario che sale nel fondo valle per una decina di minuti.
Qui si prende un sentierino che taglia sulla destra (cartello indicatore, sentiero 7-7b) tra coltivi saltuariamente arati e seminati (cereali e patata). Si sale nel bosco di pini silvestri fino a arrivare ad una valletta umida che precede il ru Chevrère, canale irriguo costruito nel medioevo che segna il confine del Parco in questa zona.
Si continua quindi in diagonale verso sinistra passando accanto ad una sorgente; si sbuca infine sui pascoli che in breve conducono all’alpeggio di Pra Oursie, ripristinato a cura dell’Ente Parco (1794 m, ore 1,30).
Superate le baite, si imbocca il sentiero per il Col Varotta (segnavia 7) passando a monte di una capannina meteorologica e di pannelli di descrizione del paesaggio, entrando poi nel bel bosco. Si sbuca quindi in una conca dominata da una parete rocciosa strapiombante, da dove si prosegue sulla destra verso il Col Varotta.
Dopo i ruderi dell’alpeggio di Fie si prosegue seguendo i segnavia 7 sino a raggiungere la stessa quota di un pianoro invaso da pietraie, ben evidente circa 150 m a sinistra del sentiero (2430 m di altitudine).
Lasciato il sentiero per il Col Varotta, si attraversa il suddetto pianoro sino ad imboccare un ripido canale roccioso posto immediatamente a destra della parete est del Mont Avic. Procedendo fra grossi massi si raggiunge faticosamente la cresta di confine del Parco.
Si prosegue verso sinistra sempre tra massi sino a raggiungere il ripido tratto terminale dell’ascensione.
L’ultima parte del percorso richiede alcune nozioni di arrampicata e va effettuata con cautela (può essere utile una corda).
La discesa si svolge sullo stesso itinerario di salita.
Per ridurre al minimo il disturbo alla fauna, al di sotto dei 2400 m di quota si raccomanda di non uscire dai sentieri segnalati e dall’itinerario sopra descritto e tenere i cani al guinzaglio.
EVIDENZIATO che negli ultimi anni sono sempre maggiori gli appassionati di montagna e delle varie attività outdoor che manifestano grande interesse nel voler scegliere come meta la salita in vetta al Mont Avic (la montagna simbolo del Parco con i suoi 3006 m di quota);
RIMARCATO che, purtroppo, pur essendo consentita la salita al Mont Avic, il fatto di non esservi un sentiero ufficiale e ben segnalato, molti frequentatori che tentano di raggiungere la vetta devono abbandonare questo obbiettivo in quanto arrivati ad una certa quota non riescono più ad individuare il tracciato per arrivarvi e di conseguenza oltre alla delusione di non essere riusciti a completare l'itinerario accade spesso che nel tentare di ritrovare il percorso si perdono generando potenziali situazioni di pericolo per se stessi, per gli altri e con il rischio di inoltrare anche richieste di soccorso;
RISCONTRATO che nella Home page del sito istituzionale dell'Ente, nella parte relativa alle Norme di comportamento vengono riportati i seguenti contenuti:
SENTIERI - ESCURSIONI
- Non uscire mai dai sentieri segnalati (segnali gialli e neri, allegato n° 13 del PGT). Cio? consente di evitare un diffuso disturbo degli animali e il danneggiamento della vegetazione dovuta al calpestio. Ci sono oltre 100 Km di sentieri segnalati: seguendoli puoi visitare tutto il Parco senza il rischio di perderti.
- Per raggiungere la cima del Mont Avic, del Mont Torretta, del Bec Costazza e della Roe?se di Bantze puoi uscire dai sentieri segnalati per seguire le vie normali a queste vette (Allegato n° 26 del PGT).
- Anche d’inverno segui i sentieri segnalati, per non disturbare gli animali che lottano contro gelo e fame.
TENUTO CONTO che nella parte introduttiva del Piano di Gestione Territoriale (approvato con DGR n. 794 del 19 giugno 2028), si apprende che:
- Finalità del Piano di Gestione. Il Piano del Parco, oltre a rispondere alle finalità specifiche ad esso attribuite dalla legge regionale 10 agosto 2004, n. 16, si propone come strumento di raccordo tra le politiche di salvaguardia delle risorse naturali e le più ampie strategie di valorizzazione del territorio e dell'economia locale promosse da altri enti e soggetti istituzionali e privati;
- Il ruolo del Parco per lo sviluppo locale della Bassa Valle. Il Parco intende contribuire in modo fattivo allo sviluppo del territorio e dell’economia della Bassa Valle e dell’intera Valle d’Aosta, mettendo a disposizione il suo potenziale di attrattività turistica e di capacità di attività didattiche e scientifiche nel quadro di piani e programmi che coinvolgono sia i Comuni della vallata centrale, sia le valli di Champdepraz e di Champorcher. Nello specifico il Parco intende partecipare a tavoli di lavoro, progetti integrati, programmi di sviluppo dal settore agricolo a quello turistico mettendo a disposizione in ciascuna iniziativa i propri mezzi, le proprie risorse e le proprie competenze, sempre nel rispetto delle finalità istituzionali e senza un aggravio dei costi complessivi di gestione.
- Le reti di relazioni con altre istituzioni. In particolare l’Ente intende promuovere la cooperazione inter-istituzionale a livello della Regione Autonoma Valle d’Aosta finalizzata all’attuazione di strategie che possano accrescere la performance e la competitività dell’intero sistema regione.
RILEVATO che nella parte relativa alla Gestione delle attività antropiche si apprende:
- Modalità di accesso e compatibilità del disturbo antropico - Mobilità pedestre, con animali da sella e con biciclette.
Nel territorio del Parco la mobilità pedestre è consentita:
- sull’intera rete sentieristica visualizzata con segnaletica orizzontale e verticale conforme alle vigenti norme regionali; la selezione dei sentieri è realizzata in modo tale da non compromettere i siti di maggiore pregio naturalistico;
Al fine di rendere compatibile con la tutela dell’ambiente la presenza di un consistente flusso di visitatori, è vietato uscire dalla rete sentieristica e dalle altre aree sopra menzionate, fatte salve le seguenti eccezioni:
- nel caso in cui la copertura nevosa celi in tutto o in parte la segnaletica orizzontale, l’accesso e la pratica dello sci sono consentiti lungo i corridoi individuati nell’allegato cartografico 25, praticabili a rischio e pericolo degli utenti;
- i visitatori possono raggiungere a loro rischio e pericolo la vetta del Mont Avic, del Bec Costazza, della Roèse di Bantse e del Mont Torretta seguendo le vie con difficoltà alpinistiche riportate nell’allegato 26, prive di segnaletica ufficiale; gli scalatori possono altresì utilizzare a loro rischio e pericolo vie di arrampicata attrezzate che è possibile realizzare nel sito cartografato nell?allegato 30;
- la pratica di specifiche attività sportive e l’effettuazione di visite guidate possono essere effettuate anche al di fuori della rete sentieristica di cui all’allegato 13, seguendo le prescrizioni precisate al paragrafo "Didattica, escursionismo, sport e altre attività del tempo libero";
RILEVATO che nel paragrafo Manufatti, Strutture ed infrastrutture sono riportati i seguenti contenuti:
- Strade, sentieri, impianti a rotaia e a fune. All’interno del Parco non sono ammesse né la realizzazione di strade o piste oltre a quelle esistenti elencate al paragrafo "Accessibilità veicolare e trasporti su rotaia o a fune", né l’apertura di sentieri oltre a quelli ufficialmente segnalati inclusi nell’allegato 13 o la loro trasformazione funzionale all’uso di mezzi meccanici. L’Ente parco può derogare a tali limitazioni nel caso in cui risulti necessario effettuare interventi con trascurabile impatto ambientale funzionali ad una migliore fruizione dell’area protetta.
- Segnaletica e gestione dei flussi. È vietato collocare cartelli o realizzare segnalazioni permanenti, sia orizzontali sia verticali; fa eccezione la segnaletica predisposta dall’Ente Parco, dall’Amministrazione regionale e dai Comuni di Champdepraz e Champorcher, in accordo con le vigenti normative, finalizzata ad attrezzare le strade e la rete sentieristica o a fornire informazioni di pubblica utilità .
TENUTO CONTO che per quanto riguarda la parte:
- INFRASTRUTTURE PER LA FRUIZIONE DELL'AREA PROTETTA: La realizzazione di nuove infrastrutture destinate al rafforzamento della fruizione dell'area protetta potranno essere realizzata dall'amministrazione regionale e/o dall'ente Parco Naturale Mont Avic. L'iter progettuale e approvativo di tali opere dovrà comprendere la redazione preliminare di uno studio di fattibilità che ne analizzi in modo approfondito la sostenibilità economica, energetica e ambientale e inoltre la compatibilità con il sistema territoriale dei comuni di Champdepraz e di Champorcher e ne verifichi la coerenza con gli strumenti di programmazione territoriale e urbanistica a livello regionale e comunale.
- RIFUGI ALPINI, PUNTI TAPPA E BIVACCHI Il Parco Naturale Mont Avic intende promuovere un'azione, anche con l'eventuale concorso di altri enti, volta alla sempre maggiore qualificazione del sistema di ricettività all'interno dell'area protetta. Il Parco intende inoltre promuovere la qualificazione in termini di servizio offerto e l'eventuale certificazione delle strutture presenti e future affiancando proprietari e gestori in un percorso di innovazione.
EVIDENZIATO quanto riportato sul DEFR 2024-2026 nella sezione 1.2 (Assessorato Agricoltura e Risorse naturali):
- Come già segnalato, per il triennio 2024/2026 l'Assessorato continuerà a favorire la promozione e la manutenzione della rete escursionistica regionale, nell'ottica dell'implementazione della sua fruibilità.
RIMARCATO anche quanto riportato nel DEFR 2024-2026 nella sezione 1.8 (Assessorato Turismo, Sport e Commercio):
- Relativamente alla strategia da adottare per affrontare la destagionalizzazione occorre proseguire con le azioni guidate dalla visione che mette al centro dello sviluppo turistico regionale e della comunicazione della destinazione Valle d'Aosta la sua autenticità. Il perseguimento di questa direttrice si attua, tra le altre cose, con la differenziazione dell'offerta, assegnando un'importanza prioritaria allo sviluppo e alla promozione delle componenti che afferiscono alle categorie del turismo lento, del turismo culturale in senso ampio e del turismo enogastronomico.
- Un rilievo significativo dovrà anche essere attribuito al wellness e a proposte tipiche delle stagioni di spalla, come gli itinerari per l'osservazione dei colori autunnali.
- Occorre anche indirizzarsi verso una diversificazione delle destinazioni, a tutto vantaggio di una maggiore sostenibilità e resilienza del sistema turistico regionale nel suo complesso.
RITENUTO che la realizzazione ufficiale del percorso di salita al Mont Avic da entrambi i versanti consentiti come previsto dal Piano di Gestione Territoriale diventerebbe sicuramente una potenziale integrazione dell'attuale offerta turistica che andrebbe a vantaggio di tutti i Comuni facenti parte dell'area protetta, consentirebbe una nuova offerta e maggiore sinergia delle attività ricettive situate nell'area protetta e nei suoi pressi. Inoltre poter disporre di un percorso ben segnalato ed ufficiale, offrirebbe maggiori condizioni di sicurezza per i frequentatori, diminuirebbe sicuramente anche il disturbo alla fauna selvatica presente ed il danneggiamento della vegetazione all'interno dell'area naturalistica così come rimarcato in diversi punti del Piano di Gestione Territoriale;
IMPEGNA
gli Assessori competenti a portare avanti, in collaborazione con il Comune di Champdepraz e l'Ente Parco Naturale Mont Avic, tutte le necessarie azioni affinché vengano individuati e programmati nel corso dell'anno 2024 i lavori per rendere la salita al Mont Avic (da entrambi i versanti consentiti) un sentiero ufficiale come previsto dalla relativa normativa regionale.
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