Oggetto del Consiglio n. 2956 del 22 novembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2956/XVI - Interpellanza: "Modifica delle politiche in materia di affidamento di servizi alla società in house INVA Spa alla luce della deliberazione della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti del giugno 2021".
Bertin (Presidente) - Passiamo al punto n. 39. Successivamente, vista la presenza del consigliere Marquis, torneremo al punto n. 34. Adesso affrontiamo il punto n. 39.
Consigliere Aggravi, ha facoltà di illustrare l'interpellanza.
Aggravi (RV) - All'interno del Documento di Economia e Finanza Regionale abbiamo avuto modo di leggere e anche, in parte, durante le audizioni, con riferimento alla società INVA che, tra gli obiettivi specifici annuali e pluriennali dati alla società, vi è quanto disposto nella deliberazione del Consiglio regionale 1126 del 16 dicembre 2021.
Questa deliberazione fa riferimento, come abbiamo riportato nelle premesse, alla deliberazione n. 12 del 29 giugno 2021 della Corte di conti.
La deliberazione del dicembre 2021 altro non era che una deliberazione del Consiglio che era stata oggetto poi anche successivamente di una sorta di riproposizione sul 2022 all'interno di quello che abbiamo anche oggi avuto modo di discutere, seppur sinteticamente, il piano delle razionalizzazioni che deve fare la Regione e inviare al MEF.
All'interno di questo documento, vi è la riproposizione di un principio: la prosecuzione del processo di reinternalizzazione entro il 31 dicembre 2023 di determinati ed ulteriori servizi attualmente ancora esternalizzati, previamente individuati di concerto con le strutture regionali.
Di fatto, che cosa si dice all'interno della citata deliberazione della Corte di conti? All'interno, dopo tutta un'analisi che è stata fatta, nelle considerazioni conclusive, sono riportati tre punti: il punto A non l'affronto in quanto è già stato oggetto di analisi, se non erro, con un'interpellanza o comunque con un'iniziativa dell'estate scorsa. I punti B e C sono oggetto di quest'interpellanza.
Il punto B in particolare nelle considerazioni conclusive che cosa specifica? Specifica che dall'analisi dei dati trasmessi, la Corte evince che la società, a fronte dei ricavi derivanti dal contratto di servizio stipulato con la Regione per lo svolgimento delle attività ad essa commissionate, sostenga costi notevoli, ritenuti peraltro necessari per rispondere alla domanda di servizi da parte regionale.
La Corte prosegue dicendo che deve quindi ritenersi doverosa un'approfondita analisi su quanti di tali servizi non possono essere acquisiti direttamente dalla Regione mediante procedure di evidenza pubblica, allo scopo di corrispondere alle proprie necessità e garantire l'atteso output, evitando di doversi rivolgere ad una propria partecipata espressamente costituita per essere dedicata, per vocazione statutaria, a tale esplicita missione.
In poche parole, la partecipata sostiene dei costi di un certo tipo per soddisfare le necessità della sua controllante che sicuramente sono coperti dai ricavi derivanti dal contratto che è stipulato con la Regione però la Corte invita a valutare se eventualmente non vi possono essere delle efficienze in termini di costo di qualità andando la Regione ad acquisire direttamente, con evidenza pubblica, tali servizi.
Il punto C parla della gestione del personale. All'interno della gestione del personale, viene ribadito un passaggio legato a due principi: il primo al fatto che le assunzioni a tempo determinato o attivazioni di contratti di somministrazione siano limitati ai soli casi di estrema necessità e massima urgenza e che, soprattutto, le procedure di selezione siano ispirate alle regole di legalità, trasparenza, imparzialità, efficienza e buon andamento, tutte di presidio rispetto all'accesso al lavoro pubblico, considerato che stiamo parlando di una in house.
L'interpellanza si concentra per l'appunto su questi due punti, su queste due conclusioni, ed in vista del 31 dicembre 2023, ovvero quando dovrebbe terminare questo tipo di processo che è successivo ad una valutazione che è stata fatta dalla partecipata e dalle competenti strutture, rispetto in particolare ai punti D e C che ho cercato di sintetizzare nel tempo che mi è concesso.
A questo punto, chiediamo al Governo di conoscere quali iniziative siano state prese da INVA in merito alle considerazioni conclusive formulate dalla Corte alle lettere B e C della sezione 6 della già richiamata deliberazione; quale sia lo stato di attuazione delle iniziative di cui al punto precedente, quelle che sono state prese; e se in generale, a fronte dei contenuti di cui alla già richiamata deliberazione, sia intenzione modificare e/o definire nuove politiche dell'Amministrazione in materia di outsourcing, ovvero di affidamento di servizi alla propria società in house INVA Spa.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Con riferimento a quest'interpellanza, bisogna in primo luogo evidenziare che la relazione della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti è riferita al periodo 2011-2018.
Relativamente ai primi due quesiti, quindi, va detto che sin dalla prima ricognizione annuale delle partecipazioni regionali, successiva alla deliberazione della Corte dei conti, approvata da questo Consiglio nel dicembre del 2021 e riferita all'anno 2020, è stato definito quale obiettivo sul complesso delle spese di funzionamento di INVA quello di valutare la reinternalizzazione entro il 31 dicembre 2023 di determinati servizi.
Definito l'obiettivo strategico, volto a comprendere la qualità e quantità dei servizi che INVA Spa era in grado di internalizzare, l'Amministrazione regionale ha monitorato nel tempo la sua attuazione, il cui esito è inserito nelle successive ricognizioni annuali delle partecipazioni regionali, dando atto che INVA, già a partire dal 2022, ha avviato il processo di internalizzazione di alcuni servizi.
Nel 2023, INVA ha infine comunicato che ad oggi il ricorso al mercato avviene solo nelle situazioni in cui non sia possibile materialmente procedere all'autoproduzione e che con le assunzioni in corso di svolgimento sarà in grado di gestire interamente anche alcune attività di sviluppo e di assistenza software.
Sulla base di questi presupposti, la proposta di approvazione dell'ordine del giorno di questo Consiglio regionale nella razionalizzazione periodica delle partecipazioni regionali al 31 dicembre 2022 conferma l'obiettivo già assegnato ad INVA, volto alla prosecuzione del processo di reinternalizzazione di ulteriori servizi (quello che abbiamo approvato questa mattina, come già detto dal Consigliere).
Con riferimento, invece, alla questione attinente alla gestione del personale, si evidenzia che la legge regionale 14 novembre 2016 n. 20 è stata modificata nel corso del 2022, riformando anche l'articolo 5 in materia di assunzione del personale.
La società INVA, in attuazione di quanto disposto dalla deliberazione della Giunta regionale 1591/2022, che ha dato applicazione alle modifiche apportate alla legge 20/2016, ha fatto pervenire alla struttura regionale competente in materia di società ed enti partecipati la bozza del nuovo regolamento assunzionale che deve ora essere formalmente approvato dalla società.
Con riferimento al terzo quesito, successivamente alla riorganizzazione dell'Amministrazione regionale, i lavori del tavolo di coordinamento per l'esercizio del controllo analogo nei confronti di INVA Spa sono stati riattivati, i soci hanno discusso i contenuti del programma operativo strategico triennale 2023-2025 e del piano esecutivo annuale 2023, condividendo gli indirizzi e le linee di azione strategiche per il prossimo triennio e gli indicatori qualitativi e quantitativi di raggiungimento del risultato.
Questi documenti sono stati esaminati dalla Giunta regionale nella seduta del 6 novembre scorso e hanno ricevuto parere favorevole della II Commissione consiliare, alla quale credo che il Consigliere abbia partecipato.
La Giunta provvederà, pertanto, il prossimo 27 novembre all'approvazione definitiva dei documenti strategici per la società INVA, non ritenendo necessario al momento modificare o definire nuove politiche in materia di affidamenti dei servizi alla propria società.
Presidente - Consigliere Aggravi per la replica.
Aggravi (RV) - Ho partecipato a quella seduta della II Commissione e non le devo dire qual è stata la mia posizione, il mio voto, ma penso che lei lo possa immaginare.
Vede, Presidente, io sul tema INVA penso che andrò ancora più a fondo, perché, oggettivamente, tutte le volte mi sembra sempre che qualcosa mi sfugga. Non vado sul punto C, ma vado soprattutto sul punto B che, secondo me, è più ancora consistente.
Sostanzialmente, ci viene detto che la società fornisce alla Regione dei servizi, per fornire alla Regione questi servizi si sostengono dei costi molto alti. Ci sono dei ricavi che arrivano da questa prestazione di servizi, ma ci sono questi costi alti.
Questi costi alti si possono abbassare andando a reinternalizzare tutta una serie di funzioni perché, altrimenti, converrebbe di più per la Regione andare a cercare questi servizi sul mercato, al netto di quello che poi INVA fa rispetto a quello che lei diceva: cioè INVA ricorre al mercato nel momento in cui non può ricorrere alla propria autoproduzione di quello che può essere una richiesta da parte dell'Amministrazione.
Io penso che il 31 dicembre 2023 sarà il momento per capire effettivamente se questo primo passaggio, ovvero che i ricavi registrati da INVA su servizi prestati alla Regione possano - mi passi il termine - magari essere abbassati (non me ne vogliano ad INVA, ma me ne voglia invece la Regione che ha un determinato costo), quindi il servizio dato dalla società in house costa sostanzialmente meno rispetto a quello che si potrebbe trovare sul mercato, perché altrimenti, e non riesco a leggerlo perché c'è tutto un passaggio su ulteriori pronunce fatte sempre dalla stessa Corte - e parlo in particolare della deliberazione 2/2019 - viene sostanzialmente detta una cosa molto semplice: nel momento in cui il mercato, proprio come lei diceva, può darmi un servizio che costa meno e che qualitativamente è pari o anche superiore, io devo andare sul mercato.
Io, oggettivamente, al di là di questa singola interpellanza, cercherò di vederci un po' più chiaro, perché qualcosa mi sfugge.
Ma soprattutto la domanda è: a fronte di queste reinternalizzazioni, il costo che l'Amministrazione sostiene verso le prestazioni date dalla sua società in house, è minore o maggiore di prima? Perché, altrimenti, qualcosa non funziona.
Oggetto N. 2957/XVI - Interrogazione: "Valutazione sugli interventi appaltati dal BIM attraverso la Società Services des Eaux Valdôtaines (SEV)".
Bertin (Presidente) - Torniamo al punto n. 34, si tratta di un'interrogazione. Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Prima di rispondere, solo due considerazioni che ci aiuteranno sicuramente a fare un po' più di chiarezza sulle differenti funzioni attribuite al BIM, in quanto Ente di Governo d'Ambito, quindi noto come EGA, e alla Società Services des Eaux Valdôtaines, nota come SEV, che è il gestore operativo dell'ambito al BIM.
La legge 7/2022 attribuisce le funzioni di governo del sistema idrico integrato sull'intera regione, al fine di garantire la gestione secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità e provvedendo con le risorse finanziarie del fondo comune consorziale costituito dai sovracanoni idroelettrici e dalle risorse europee, o risorse statali o quelle regionali, eventualmente ricevute per la realizzazione degli interventi del Piano d'ambito del servizio idrico integrato.
L'approvazione del Piano d'ambito rientra dunque nei compiti del BIM in quanto EGA.
La SEV è stata individuata quale gestore unico del servizio idrico integrato per l'intero territorio regionale e svolge funzioni operative necessarie per attuare gli interventi previsti dal Piano d'ambito e per gestire le infrastrutture idriche.
Venendo ai quesiti, il primo chiede a quanto ammonta la disponibilità di cassa di BIM e SEV e come è investita:
ricordando che il bilancio dell'ente pubblico pareggia su entrate e spese mentre il bilancio della SEV, essendo una società Srl, ha contabilità di tipo civilistico, e quindi diversa
l'attuale fondo cassa risulta per il BIM pari a 1.539.280,27 euro, vincolato al servizio idrico integrato, impegni provenienti da interventi finanziati dall'ex legge 13/2008; 1.043.693,61 euro vincolato ai fondi correlati alle componenti aggiuntive della tariffa sui fondi costituiti presso il BIM; 2.873,070,65 euro vincolato per impegni legati agli interventi finanziati ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge regionale 18/2022; 16.362.314,21 euro sono le somme già impegnate per il funzionamento BIM per gli interventi per emergenze e criticità;
per la SEV, essendo in via di subentro e non potendo quindi ancora fatturare al momento, la disponibilità di cassa ammonta a circa 400 mila euro ed è destinata ad assicurare il funzionamento della società.
Con riferimento al secondo quesito - "Quanti e quali interventi, e per che ammontare, sono stati appaltati nell'annualità 2023": al momento il BIM, in quanto Ente di Governo d'Ambito, non appalta direttamente gli interventi, che invece rientrano nelle funzioni dei gestori operativi.
La situazione della riorganizzazione del servizio idrico integrato prevede che SEV, sulla base del Piano industriale approvato, subentri ai gestori salvaguardati, ovvero i Comuni e le Unités des Communes, progressivamente nei prossimi tre anni; quindi questo subentro andrà in questi tre anni, dal 2023 al 2025.
Gli interventi finanziati nel corso del 2023 sono quindi al momento appaltati dai Comuni che provvedono alla loro realizzazione, ricevendo un finanziamento dal BIM utilizzando, come previsto dall'articolo 8 della legge 7/22, i fondi e le risorse a sua disposizione nell'ambito del Fondo comune consorziale, costituito dai sovracanoni idroelettrici, oppure mediante i fondi messi a disposizione dalla Regione attraverso la contrazione di mutui.
Nel corso del 2023, le risorse messe in campo hanno riguardato:
43 interventi a favore dei Comuni attraverso il BIM per un totale di 5,5 milioni di euro per realizzare un nuovo programma d'interventi nel settore idrico. Le fornirò poi una tabella, la tabella n. 1, gliela fornirò on-line, così da avere una migliore lettura perché dal formato cartaceo risulta meno leggibile;
32 interventi per un importo pari a 20 milioni, coperti dal contratto di prestito di scopo ordinario green a tasso variabile presso Cassa Depositi e Prestiti, stipulato dal BIM per finanziamenti a favore dei Comuni, al fine di procurare le risorse finanziarie necessarie: concessione di contributo agli investimenti, finalizzati alla realizzazione degli interventi individuati dal primo piano operativo del Piano d'ambito e 267 mila euro coperti dai fondi BIM, cui le fornirò la tabella n. 2.
14 situazioni di emergenza segnalate dai Comuni per un importo complessivo pari a circa 1 milione di euro.
A breve il BIM effettuerà un ulteriore finanziamento, sempre per finanziare interventi di emergenza e di aumenti prezzi sugli interventi in corso segnalati dai vari Comuni.
Sul quesito 3, "Quali e quanti interventi è previsto vengano appaltati nei primi 6 mesi del 2024": in considerazione del subentro di SEV nella gestione degli impianti di depurazione e, progressivamente, delle reti dell'acquedotto e delle fognature, entro giugno 2024 gli Enti locali, sulla base dei propri atti programmatori, potranno provvedere ad appaltare gli interventi che hanno il progetto esecutivo validato e approvato, che sono nello specifico:
- 1 intervento per un importo pari a circa 186 mila euro (di cui alla tabella 1) sull'acquedotto nell'Unité Évançon;
- 4 interventi (di cui nella tabella 2) per un importo complessivo pari a 1 milione e 800 mila euro sugli acquedotti presso le Unités Valdigne, Mont-Blanc, Mont-Rose, Walser ed Évançon;
- 9 interventi per la risoluzione di emergenze per un importo di 10 milioni di euro, finanziati con mutuo Cassa Depositi e Prestiti, per i quali nel 2023 si è perfezionata la progettazione e la relativa verifica condotta dal BIM attraverso un soggetto terzo accreditato.
Sul quarto quesito, "Quale valutazione esprime sulle risultanze di cui ai punti precedenti", con riferimento a questo quesito - in seguito alla riorganizzazione del Servizio idrico, avviata appunto con la legge 37/2021 e proseguita con la legge 7/2022 - il BIM ha proceduto all'approvazione di atti complessi, quali il Piano d'ambito e l'affidamento del servizio idrico integrato al gestore unico e l'approvazione dei piani d'investimento, in meno di un anno come arco temporale.
La SEV a sua volta, come previsto dal piano industriale, è subentrata dall'inizio del mese scorso nella gestione degli impianti di depurazione e subentrerà nella gestione dell'intero Servizio idrico integrato entro i prossimi due anni.
La stessa SEV, su richiesta di alcune Unités, si è anche resa disponibile ad anticipare alcuni oneri nell'ambito dello stesso servizio, nonostante la società, come dicevamo prima, sia allo stato attuale in fase di completamento della pianta organica, quindi si ritiene che, a seguito della riorganizzazione avviata con la legge 37/21, siano stati effettuati concreti passi avanti nella riorganizzazione del Servizio idrico integrato e che questo assetto possa consentire in breve tempo ad assicurare la programmazione degli investimenti e l'esecuzione dei relativi interventi necessari a rinnovare le infrastrutture e ad adeguarle alle esigenze imposte anche dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Come dicevo, le fornirò in modalità on-line le due tabelle, così da avere una miglior lettura dei vari interventi.
Presidente - Consigliere Marquis a lei per la replica.
Marquis (FI) - Grazie Assessore per i numerosi dati che ha fornito e che metterà a disposizione, che consentiranno di fare ulteriori valutazioni su quest'argomento.
L'iniziativa sostanzialmente aveva un obiettivo, quello di cercare di fare il punto sulla situazione del BIM e della SEV, la società che gestisce la riorganizzazione e la gestione del Servizio idrico integrato, che sicuramente avrà dei grandi impegni nei prossimi anni perché le sono stati demandati attraverso legge regionale.
È sicuramente questo un ambito molto sfidante e credo che potrà essere dato un grosso contributo sul sistema idrico valdostano attraverso gli investimenti previsti.
Sono state fatte queste domande anche perché vox populi dice che ci sono delle difficoltà a spendere i soldi, vi sono delle difficoltà perché, pur riconoscendo la recente costituzione che nasce dalla riforma della legge 37/21, probabilmente la società si aspettava da parte dei Comuni qualche maggiore risposta in termini di progettualità, tant'è che parrebbe che ci sia la volontà di mettere i soldi che ci sono in cassa e vincolarli per cercare di portare a casa qualche interesse, visto che non è previsto un immediato utilizzo per gestire le finanze disponibili.
Pertanto prendiamo atto della risposta, avremo modo di valutare con attenzione i dati che lei ha fornito. Questa iniziativa voleva essere uno stimolo a dar voce a quest'argomento e per sollecitare, a livello di sistema, una messa a disposizione di progettualità, perché credo che sia fondamentale affiancare la società attraverso le iniziative proposte dai vari enti territoriali perché, diversamente, avremo a disposizione numerose e cospicue risorse che è un peccato che trovino poi difficoltà a essere utilizzate.