Oggetto del Consiglio n. 2939 del 22 novembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2939/XVI - Reiezione di mozione: "Avvio di un percorso culturale e amministrativo che conduca alla dedicazione di Aosta quale "Capitale dell'Alpinità"".
Bertin (Presidente) - Consigliere Distort, a lei la parola per l'illustrazione.
Distort (LEGA VDA) - Domenica 22 scorso si sono concluse le celebrazioni del Centenario della Sezione dell'Associazione nazionale Alpini valdostani, il XXV raduno del Primo Raggruppamento Alpini, coronato con la sfilata dei vari reparti nella mattinata di domenica. Migliaia di penne nere sono giunte da Piemonte, Liguria e Francia e hanno reso onore a quel senso di appartenenza ai reparti alpini che connotano da sempre gli Alpini in armi e in congedo, mantenendo forti i vincoli di fratellanza nati dall'adempimento del comune dovere verso la patria. Le manifestazioni hanno dimostrato che lo spirito alpino non è sentito solamente da chi è Alpino, sia in armi che in congedo, ma è profondamente sentito dalla popolazione che ha partecipato ai vari appuntamenti con entusiasmo e chi c'era l'ha percepito, l'ha sentito, l'ha toccato con mano. Allora questo fatto conferma quanto i valori che caratterizzano gli Alpini siano parte integrante della coscienza collettiva della nostra comunità valdostana. La storia degli Alpini, nell'identità culturale e sociale del territorio valdostano, non è solo storia del mondo militare, perché tra gli Alpini e la Valle d'Aosta si è tessuto un legame genetico al punto che possiamo riconoscere nell'Alpinità l'anima stessa della comunità valdostana e lo dimostra sia la morfologia del nostro territorio regionale, per la maggior parte montuoso, sia per il fatto che ogni famiglia valdostana può contare almeno un Alpino tra i propri membri in vita o andati avanti. Questo fatto non è retorica, questo fatto è di estrema importanza, in particolare in un'epoca come la nostra nella quale assistiamo a un sistematico smontaggio e annullamento dell'identità in nome di un globalismo, non solo commerciale, ma fondamentalmente culturale, finalizzato a generare una società liquida, in cui non ci riconosciamo assolutamente, e confusa, senza più miti, senza più simboli. Proprio qui, proprio in questo contesto, diventa ancora più importante affermare punti di riferimento con la coscienza collettiva di un popolo, non ci stancheremo mai di dirlo.
Ho usato il termine "Alpinità" prendendo spunto dalle riflessioni contenute nella pubblicazione recentemente presentata in occasione del Centenario dell'Associazione Nazionale Alpini: "In marcia per un altro secolo". Non sto facendo pubblicità benché noi, come Ufficio di Presidenza, abbiamo sostenuto con convinzione il sostegno a quest'iniziativa tra le varie iniziative, perché ovviamente questa pubblicità non è necessaria, è un libro che parla da solo. L'autore cita proprio il termine "Alpinità" e, tra l'altro, detto termine io sono andato a cercare come la Treccani lo definisce: "Sinonimo femminile, l'essere e il sentirsi Alpino, ossia appartenente alla specialità degli Alpini per aver svolto servizio militare nelle truppe alpine dell'Esercito Italiano o in quanto familiare di un Alpino per condividerne la storia, le tradizioni e i valori"; questa è la citazione della Treccani.
Allora perché Aosta? Perché se si parla di Alpini, gli Alpini sono distribuiti, tra l'altro, non solo su tutto l'arco alpino ma anche in altre parti del territorio nazionale. Il 15 ottobre 1872 a Napoli il Re Vittorio Emanuele II firmò il decreto 1056 che costituì le prime quindici compagnie alpine; da allora i soldati di montagna italiani destinati alla difesa delle Alpi crebbero rapidamente in numero e furono organizzati in battaglioni e reggimenti che lungo un secolo e mezzo avrebbero partecipato in prima linea a tutte le principali campagne militari, oltre che alle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali.
Nemmeno un anno dopo da questo decreto del 1872, due di queste quindici compagnie alpine vengono dislocate in Valle d'Aosta; si tratta dell'VIII Compagnia, che verrà dislocata ad Aosta nella Caserma Challant e la IX Compagnia, che verrà dislocata al Forte di Bard. In seguito, nel 1887, viene inaugurata la nuova Caserma degli Alpini intitolata più tardi al Capitano Aldo Beltricco e sede poi del Battaglione Aosta, inizialmente denominato "Battaglione Valle d'Aosta". Poi nel 1934 arriverà ad Aosta il IV Reggimento Alpini e sarà inaugurata la Scuola militare centrale di alpinismo, definita dall'allora presidente nazionale dell'Associazione nazionale Alpini Angelo Manaresi, una vera e propria università della montagna. Sempre Manaresi definiva la Valle d'Aosta su di un numero della rivista "L'Alpino" la Valle più alpinistica d'Italia, forse d'Europa, dominata dal Paradiso, dal Bianco, dal Rosa e dal Cervino, un'assise di grandi Signori che non ha eguali al mondo. Aggiungo a questa breve storia che l'unica specialità militare che forma soldati in Valle d'Aosta, dall'Unità d'Italia ad oggi, è rappresentata dagli Alpini. La Valle d'Aosta è l'unica Regione che li forma e quindi le caserme degli Alpini presenti storicamente in Valle d'Aosta sono caserme di addestramento e sono le uniche caserme di addestramento e l'unica Regione che condivide una sola specialità militare: ecco perché l'autore del libro che ho citato "In marcia per un altro secolo" conclude: "Gli abitanti della più piccola Regione d'Italia devono essere orgogliosi di essere Valdostani"; ecco perché Aosta merita il titolo di "Capitale dell'Alpinità d'Italia" o "Capitale italiana dell'Alpinità". Una riflessione che noi abbiamo ritenuto particolarmente interessante da presentare all'attenzione del Consiglio.
Alla luce di queste riflessioni, noi con questa mozione chiediamo al Governo regionale di avviare un percorso culturale e amministrativo, con le necessarie interlocuzioni tra i vari soggetti competenti che, attraverso la declinazione del carattere di Alpinità, proveniente dal legame con le truppe alpine, conduca la dedicazione del capoluogo della Regione Valle d'Aosta quale "Capitale dell'Alpinità". Come sempre noi non vogliamo mettere alle corde il Governo, noi vogliamo essere da stimolo e vogliamo anche aprire le porte a sani e virtuosi meccanismi di incipit, noi chiediamo di avviare qualunque percorso, per quanto lungo si compie, parte tutto dal primo passo e noi chiediamo questo primo passo.
Vorrei, a scanso di equivoci, soltanto precisare due aspetti importanti ancora: il primo, l'intitolazione di Aosta come capoluogo regionale, non come capoluogo cittadino, quale "Capitale dell'Alpinità" non è un fatto formale, non è un fatto simbolico, tanto meno un fatto retorico, non è un inchino istituzionale agli Alpini. Da Alpino, con un certo orgoglio, posso dirvi: "Non ne abbiamo assolutamente bisogno, non c'è assolutamente bisogno" perché l'identità, la presenza, il peso nell'ambito della nostra comunità dell'identità alpina parla da sola. Qua invece il discorso è diverso, perché se ne parla nel Consiglio regionale? Il discorso è completamente diverso, ed è il secondo punto di precisazione: perché questo esprime una progettualità. Questa visione esprime la progettualità, cioè la capacità, l'opportunità di accrescere il ruolo istituzionale della nostra Regione e quindi di poter generare ricadute altrettanto importanti in ogni settore amministrativo, culturale ed economico dato dall'effetto di immagini che comporta questo legame. Questa per noi è visione strategica, è capacità di valorizzazione delle nostre peculiarità, questa per noi è un'opportunità da non perdere.
Presidente - La discussione generale è aperta. Qualcun altro vuole intervenire? Se non vi sono interventi, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa.
Per il Governo, ha chiesto la parola il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Approfitto della presentazione di questa mozione, peraltro presentata dal collega Distort con il piglio di chi ama quello che rappresentano gli Alpini e che è un sentimento assolutamente condiviso. Ci troviamo infatti molto sovente nell'accompagnare le manifestazioni che gli Alpini propongono e le attività che svolgono sul nostro territorio a beneficio di un'intera popolazione, quindi questo è sicuramente un sentimento e una dimostrazione della vicinanza agli Alpini. Questa mozione ci dà anche la possibilità di ringraziare per il lavoro svolto per arrivare alla manifestazione dalla quale questa mozione è scaturita, e di un confronto con gli Alpini che è sempre molto vivo e proattivo, nel senso di stimolo reciproco per la vicinanza al nostro territorio.
Credo però che nell'ordine delle cose, quando si coinvolgono delle associazioni come quella degli Alpini, la prima cosa da manifestare è il rispetto verso dei percorsi che non possono che essere condivisi con loro ed è stata mia premura a questo proposito condividere questa mozione con il Presidente dell'Associazione in modo da, laddove fosse necessario, sottolineare le priorità e le peculiarità del mondo dell'Alpinità, del mondo degli Alpini. Un mondo degli Alpini che si riconosce innanzitutto nel rispetto e nel senso del dovere, un rispetto che è nei confronti di tutti gli Alpini indistintamente, che siano di Aosta, di Bolzano, di Avellino, degli Appennini, piuttosto che delle Alpi, perché quello che accomuna gli Alpini da sempre è questo spirito solidale e di fratellanza che unisce famiglie, popoli, territori.
Sinceramente nell'individuare la positività della proposta e nelle parole del relatore, un senso di valorizzazione, che non vuole andare a creare degli scompensi o delle situazioni di premialità rispetto ad altri territori, ma siamo più propensi a ritrovarci in un sistema dove Aosta e la Valle d'Aosta nel suo insieme rappresentano già di fatto l'Alpinità nella sua versione più importante, più vera e più sentita.
Il nostro territorio 100% montano ci porta ad avere un approccio verso questo tipo di caratteristiche, verso le attività svolte dall'Associazione e dagli Alpini in armi, qualcosa che non è evidentemente spendibile in altri territori, in altre realtà dove magari questo contesto è un po' più distante, ma rimane lo spirito di condivisione, di accoglienza, che è uno spirito che non vuole andare a fare delle classifiche, non vuole apporsi davanti ad altri e penso anche che non spetti alla politica intromettersi in certi percorsi. Penso piuttosto che la politica e l'Amministrazione debbano collaborare per accompagnare uno sviluppo delle idee alpine, di Alpinità, all'interno delle nuove generazioni, delle scuole, della popolazione, di contesti che possano continuare a valorizzare, anche in un futuro, le prerogative che sono sempre state portate avanti dagli Alpini. In questo senso, per il rispetto che nutriamo nei confronti di quest'istanza, proponiamo il ritiro di quest'iniziativa, impegnandoci, come abbiamo fatto fino ad ora, per collaborare e per lavorare assieme agli Alpini. Continuare una serie di iniziative solidali, di vicinanza alla popolazione, che vanno dall'attivarsi, così abbiamo già fatto assieme anche alle altre Regioni italiane, è questo da sempre il senso di solidarietà e di unione, per un reinserimento degli Alpini, ad esempio, nel percorso di protezione civile, uno di quelli più sentiti e che una norma nazionale in questo momento impedisce di portare avanti, vicini nell'organizzare e nel sostenere piccole e grandi iniziative che sul nostro territorio portano a raccolte fondi da devolvere alle associazioni di volontariato che sono molto vicine a questo mondo e che a questo mondo devono molto.
Persone che si ritrovano nell'Alpinità anche quando gli Alpini partecipano alla colletta alimentare, come è successo in questi giorni, con la loro presenza dimostrano un'attenzione importante al prossimo e al più debole. Alpini che ci rappresentano e che ci sono vicini e ai quali dobbiamo rimanere vicini nell'organizzazione di manifestazioni sportive, che ci permettano di dare lustro alla nostra Regione anche in questo contesto e di valorizzare in maniera ancora più importante le loro caratteristiche. Alpini che si prestano a delle attività con i bambini, con i ragazzi anche più piccoli per trasmettere delle buone pratiche e di sostegno anche alle famiglie nel momento in cui questi ragazzi escono da scuola o per garantirne la sicurezza.
In tutti questi percorsi, come altri percorsi di valorizzazione della storia alpina che ha caratterizzato il nostro territorio, noi ci saremo ma chiediamo veramente di voler acconsentire a fare un percorso che non sia caratterizzato da passi in avanti che possano essere poco consoni alle caratteristiche di solidarietà soprattutto del nostro territorio, ma che cerchino di valorizzarlo sempre di più perché sia sempre più riconosciuto come un territorio di riferimento, al pari di altri che potrebbero, magari, vedere in questo passo avanti qualcosa di poco edificante, cosa che noi non vogliamo, cosa che noi vogliamo evitare, proprio per il rispetto che gli Alpini ci insegnano e ai quali dobbiamo, a nostra volta, rispetto.
Presidente - Consigliere Distort, a lei la parola.
Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente della Regione per le sue parole che condivido pienamente. Le sue parole sono perfettamente contenute nella visione che io propongo. L'unico problema è che le sue parole hanno un confine, cioè si ferma tutto nel momento in cui, mi permetta di sottolineare, non viene capita la portata dell'iniziativa, perché non si tratta di fare un ossequio agli Alpini, non c'è nessun bisogno di fare un ossequio agli Alpini, come dicevo prima, parlano da soli, l'attività degli Alpini parla da sola. Le medaglie che sono affisse sui labari parlano da sole, la professionalità delle truppe alpine parla da sola.
Il fatto che tra i reparti militari attualmente scelti dai volontari spicca proprio la specialità degli Alpini parla da solo. Allora qual è la visione che manca rispetto a quanto ha espresso lei, Presidente? La visione che manca è invece di percepire una peculiarità della nostra Regione, saperla declinare e gestirla come opportunità.
Facciamo un esempio: siamo d'accordo che in Valle d'Aosta noi possiamo contare il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino, il Gran Paradiso. Siamo tutti d'accordo? Ma in realtà non sono nostri, non sono completamente all'interno del territorio perché noi sappiamo che sul crinale passa il confine, passa il confine con la Francia, passa il confine con la Svizzera, passa il confine con il Piemonte, eppure noi ci sentiamo depositari, eppure noi lo vogliamo declinare, eppure dal punto di vista turistico noi lo usiamo come immagine, dal punto di vista dell'imprenditoria della gestione dell'amministrazione della Regione, perché voi siete imprenditori, voi siete manager ad alto livello, questo è chiesto a una Giunta, questo è chiesto ai vari singoli componenti, è questa declinazione che viene richiesta in questa mozione. Allora io dico che l'Amministrazione parla per atti e l'atto di astenervi racconta lo stile della vostra visione dell'amministrazione, volenti o nolenti, parla. Noi non otterremo l'approvazione della mozione ma voi otterrete la manifestazione della vostra - permettetemi - debolezza nella visione. Oggi voi perdete l'opportunità di dimostrare la capacità di visione, è questo che fa la differenza, tra l'altro, è questo che fa la grande disputa, la grande competitività tra le forze che compongono questo Consiglio, si gioca esattamente lì, nella capacità di visione. Chi ha più capacità di visione? Chiaramente ha più capacità di visione chi è capace di cogliere le opportunità. Questa era un'opportunità.
Allora concludo con la citazione di Italo Calvino ne "Il cavaliere inesistente": "Non ci sono altri giorni che questi nostri giorni, che mi sia dato di non sprecarli, di non sprecare nulla di ciò che sono e di ciò che potrei essere". Questo messaggio vale per ogni uomo ma soprattutto per voi, membri del Governo, quello che non fate ora, non è solamente qualcosa che rimandate a un'altra data, ma racconta lo stile di amministrare che voi dimostrate ogni volta che si presenta una mozione di cui riconoscete la bontà, perché devo dire questa onestà intellettuale non vi manca, ma poi vi manca il passaggio successivo, il coraggio per il passaggio successivo: quello di accettarla, di accoglierla come sfida, invece preferite trincerarvi dietro un'astensione, una sorta di piccolo banale meccanismo di competizione tra Governo e opposizione. Questa non è la nostra visione, questa non è la visione di questa mozione. Noi la portiamo al voto perché chiaramente - e qui usciamo dal campo degli Alpini ed entriamo nell'ambito delle citazioni di Don Bosco -: "Quando credi che qualcosa sia giusta, costi quel che costi, falla".
Presidente - Consigliere Aggravi, a lei la parola per dichiarazione di voto.
Aggravi (RV) - Per dichiarazione di voto e anche per spiegare la dichiarazione di voto. Ringrazio anche i limiti di tempo... io non mi perderò né in elogi né nel ricordare l'importante ruolo svolto ieri, oggi e mi auguro anche domani dalle truppe alpine. Io vorrei tornare solo un secondo spiegando il fatto che il mio gruppo si asterrà su questa mozione per due motivi e una proposta che farei al primo firmatario in particolare e a un altro dei firmatari: il primo motivo è che qui c'è un comitato di pietra che manca, serve un trilaterale, serve anche la città di Aosta, perché necessariamente ci sono i rappresentanti delle truppe alpine, c'è il Governo/Amministrazione regionale ma se si parla di capoluogo, ci deve essere anche necessariamente il ruolo del Comune di Aosta.
Seconda cosa: oggettivamente ci siamo chiesti come gruppo e mi chiedo se la via migliore... spesso il collega Distort cita un passaggio latino che io apprezzo molto: est modus in rebus, e in parte l'ha anche detto nella sua presentazione... le manifestazioni che le truppe alpine e l'Associazione nazionale Alpini hanno organizzato insieme a tutte le autorità coinvolte che ci hanno visto partecipi sono e hanno avuto anche dei momenti sponsorizzati e sostenuti dall'Ufficio di Presidenza. Allora, al di là delle logiche maggioranza, opposizione o quant'altro, inviterei in particolare i colleghi Distort e Sammaritani che siedono nell'Ufficio di Presidenza a farsi promotori con l'Ufficio di Presidenza di un'azione... chiamiamola di mediazione o di organizzazione con l'Amministrazione regionale, con i rappresentanti delle truppe alpine di oggi e di ieri e con il Comune di Aosta per cercare di concretizzare un importante non solo riconoscimento ma percorso, perché io mi auguro che non ci si fermi eventualmente solo alla targa o alla commemorazione, ma che possa costituire un percorso per valorizzare il rapporto della città di Aosta con le truppe alpine, non soltanto ieri, ma anche oggi e anche domani.
L'Ufficio di Presidenza penso che possa ben rappresentare tutte le parti del Consiglio regionale perché, al di là del garante, cioè il Presidente, abbiamo dei membri di maggioranza o di minoranza... colleghe, anch'io potrei dire la stessa cosa oggi, ma oggettivamente bisogna fermarsi e giustamente riconoscere i ruoli... la minoranza è rappresentata da due membri, la maggioranza è rappresentata da due membri, voglio essere bravo oggi con il presidente Bertin, lui dovrebbe essere - e mi auguro che sia - garante su questo punto, quindi io penso che, come l'Ufficio di Presidenza ha già fatto su alcuni eventi o attività legate alle manifestazioni che non solo nell'ultima occasione ma anche in futuro ci saranno da parte delle truppe alpine e da parte anche di altri enti e realtà del nostro territorio... non soltanto di sponsorizzazione, ma in questo momento e in questo caso anche di mediazione e di coordinazione per non lasciar cadere nel vuoto un'idea o comunque un programma che potrebbe valorizzare sicuramente la città di Aosta, la Regione e tutta la comunità.
Presidente - Consigliere Distort, a lei la parola.
Distort (LEGA VDA) - Prendo il tempo della dichiarazione di voto soltanto per alcune precisazioni. Intanto ringrazio il collega Aggravi, tra l'altro, il fatto di poter coinvolgere i vari interlocutori è esattamente contenuto nell'impegnativa della mozione, perché si parla di "Avviare le necessarie interlocuzioni tra i vari soggetti competenti".
Ottimo il suggerimento, lo apprezzo e la ringrazio, di poter portare in Ufficio di Presidenza l'argomento. Vorrei soltanto precisare ancora un altro elemento, il presidente Testolin diceva: "Non è la politica che deve occuparsi, distinguiamo gli ambiti".
Allora c'è un interlocutore che in questo dibattito, per ovvi motivi, non interviene, che è l'Associazione nazionale Alpini, al di là del colloquio di cui ha fatto il resoconto il presidente Testolin. La posizione ufficiale dell'Associazione nazionale Alpini qual è? La apprendo dalla rivista de "L'Alpino", un articolo del 10 novembre 2023, che dice: "Poche aree geografiche sono ritagliate attorno all'idea stessa di Alpino come la Valle d'Aosta. Al di là di essere una terra comprensiva delle vette più alte romantiche d'Italia, come il Bianco, il Cervino, Rosa, Gran Paradiso, quella aostana è infatti da sempre una fucina di Alpini di altissimo livello, senza uguale probabilmente al mondo". Queste citate sono le parole del presidente dell'Associazione nazionale Alpini Sebastiano Favero nel suo saluto ad Aosta in occasione del secolo di vita della sezione le cui celebrazioni hanno coinciso con il XXV raduno del Primo Raggruppamento. Una bella sfida, un impegno corale di tutte le forze della sezione per riproporre Aosta quale "Capitale dell'Alpinità". A questo punto l'Amministrazione cosa deve fare? Non pensate che manchi un tassello? Che sia esattamente quello in cui l'Amministrazione prende atto di questa visione, la sa valorizzare, la sa gestire e la costituisce come un elemento, come un tesoro in più della propria immagine.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Jordan, ne ha facoltà.
Jordan (AV-VdA Unie) - Intervengo anch'io solo per dare il mio piccolo contributo e fare la nostra dichiarazione di voto.
"L'Alpinità" è un termine, come è già stato detto, che potrebbe avere diverse declinazioni, è l'insieme dei valori che sono tipici della storia degli Alpini, sono valori che ritroviamo nella nostra cultura, nella nostra tradizione, nostra ma anche di fatto di tutti gli abitanti delle Alpi e di chi ha fatto e di chi è Alpino. Ancora l'Alpinità e la cultura alpina si poggiano su valori semplici, sani, che in ogni persona sono elementi di crescita e arricchimento, sono quell'insieme di buone idee, di disinteressate azioni, di coesioni morali e di amicizia che, superando i ceti sociali, fanno degli Alpini un punto di riferimento spesso indispensabile per tessuto sociale del territorio. Elementi che fanno parte di quell'universalità dei valori che ci augureremmo di trovare ovunque.
Io ribadisco quanto ha già detto il Presidente della Regione, Aosta - e questo è un mio pensiero - è sicuramente una delle capitali degli Alpini, lo dice la storia, lo dicono le migliaia di Alpini che hanno fatto il proprio servizio militare qui, lo dice l'entusiasmo che abbiamo visto poche settimane fa, ma è una della capitale degli Alpini, così come altre capitali potrebbero definirsi tali. Lasciamo alla società civile discutere questo tema, facciamolo anche noi ma facciamolo in altri contesti, non in quest'aula, facciamolo lasciando da parte le nostre appartenenze politiche e partitiche. Per il rispetto che ho e che abbiamo verso le istituzioni e per quanto è già stato detto, noi ci asterremo. L'Associazione degli Alpini è e continui a rimanere apartitica e rispettiamola anche per questo.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Proprio per dichiarazione di voto e molto brevemente. È chiaro che, come diceva un collega poco fa, manca un terzo soggetto, ovvero il Comune di Aosta, però l'impegno che chiede la mozione ci vede sicuramente favorevoli, nel senso che nel nostro percorso politico-amministrativo più volte abbiamo avuto modo di testare solidarietà che l'ANA ha messo sempre a disposizione della collettività, e lo dice chi non ha fatto purtroppo il militare ma che è figlio di Alpino, sono sicuramente convinto che questa è la direzione giusta e Aosta merita, per quello che ha dato e per quello che ha avuto, che venga chiamata la "Capitale dell'Alpinità". Noi voteremo a favore della mozione.
Presidente - Altre dichiarazioni di voto? Non vedo richieste, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 9
Favorevoli: 9
Astenuti: 26 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
La mozione non è approvata.