Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2840 del 12 ottobre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2840/XVI - Interpellanza: "Avvio di un confronto con il Comune di Aosta per evidenziare i punti di forza e di debolezza del Piano urbano per la mobilità sostenibile".

Bertin (Presidente) - Punto n. 39. Consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Ritorniamo su un argomento che abbiamo affrontato praticamente in apertura di questo Consiglio, ovvero la problematica del Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Aosta.

Con quest'interpellanza abbiamo voluto affrontare il problema a tutto tondo, evidenziando una cosa che in parte è stata sollevata da più parti, ma sulla quale secondo noi non si sono fatti i dovuti approfondimenti.

Come abbiamo voluto riassumere nel testo dell'interpellanza, il lavoro che è stato fatto sul Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Aosta parte da lontano, i lavori risalgono a maggio 2022, dai molteplici passaggi sappiamo che il Piano è stato sottoposto a una consultazione on-line che però ha coinvolto pochissime persone a fronte di una viabilità che coinvolge 50-60 mila abitanti. Questo l'abbiamo sottolineato - e su questo ovviamente escludiamo la parte turistica ma dovrebbe essere conteggiata anche quella - ed è stato dato pochissimo tempo per formulare osservazioni che comunque sono arrivate in maniera puntuale.

Vi chiedo peraltro una cosa su questa questione delle osservazioni: ovvero molti, associazioni o singoli cittadini, hanno formulato delle osservazioni che, da quello che sappiamo, vanno nella direzione contraria rispetto a quella imboccata dal Comune di Aosta; quello che temiamo è che di queste osservazioni che vanno nella direzione contraria non si tenga conto, questa è sinceramente una preoccupazione che abbiamo.

Come abbiamo sottolineato nel testo della nostra interpellanza, soltanto dopo la pubblicazione della bozza di piano sono state rese note le linee guida legate al Piano urbano per la mobilità sostenibile, quelle dei decreti ministeriali che abbiamo indicato, uscite il 27 settembre 2022.

Se noi prendiamo le linee guida pubblicate e prendiamo il Piano, che è comunque precedente, non si possono rilevare delle influenze rispetto a queste linee guida, quindi il Piano è stato redatto prima ancora che le linee guida venissero pubblicate e quindi di queste non se ne vede l'influenza.

Su questo e sulle linee guida non possiamo non osservare che uno dei rilievi che emerge è la definizione di limite geografico che, per la peculiarità territoriale, non può essere il Comune di Aosta perché - l'abbiamo sottolineato nella giornata di ieri e lo ripetiamo con maggiore enfasi nella giornata di oggi - non ha competenza primaria su diverse strutture e su diversi servizi che insistono sul nostro capoluogo regionale, che sono peraltro ad alta frequentazione di persone.

Abbiamo per esempio tutta la parte delle scuole secondarie su cui il Comune non ha assolutamente competenza, ma che sono ad alta frequentazione e insistono sul territorio del capoluogo. Abbiamo l'Università, anche qui una struttura che non è nella disponibilità del Comune ma che ha una grande frequentazione, i trasporti pubblici collettivi che non sono di diretta competenza del Comune, abbiamo la Regione Autonoma Valle d'Aosta con le sue varie articolazioni, con gli Assessorati e quanto vi gira intorno che non sono nella disponibilità del Comune di Aosta, abbiamo l'Ospedale e i servizi sanitari che insistono sulla nostra regione e sul nostro capoluogo e che servono tutta la regione e su tutto questo il Comune di Aosta non ha alcuna competenza, eppure ha formulato un Piano che coinvolge anche la viabilità che serve e che gira intorno a questi servizi.

Oltre a questo va osservata una cosa, un elemento fondamentale: con il decreto ministeriale del 4 agosto 2010 era stato stabilito l'obbligo di predisposizione e adozione del Piano urbano della mobilità sostenibile per le città metropolitane, le Province, i Comuni e le Associazioni dei Comuni che avessero una popolazione superiore a 100 mila abitanti, quindi l'obbligo insisteva ed era in capo alle realtà che rappresentavano una popolazione superiore a 100 mila abitanti.

Evidentemente Aosta non ha 100 mila abitanti e neanche allargando alla Plaine noi riusciamo a conteggiare 100 mila abitanti, quindi non possiamo non prendere atto del fatto che questo passaggio non fosse neanche obbligatorio.

La cosa che ci ha stupiti particolarmente nell'analisi del documento è che il Piano mira ad attuare strategie nei vari ambiti di trasporto collettivo, ma, l'abbiamo detto prima, il Comune di Aosta sul trasporto collettivo non ha nessuna competenza primaria, diretta, quindi è chiaro che fare un Piano che coinvolge dei servizi su cui non ha il controllo è particolarmente difficile.

Come sappiamo e come abbiamo evidenziato, su questa parte e sulle varie parti del Piano che sono state in parte evidenziate anche ieri, ma di cui abbiamo parlato in maniera approfondita in questi mesi, si è scatenata una vera sollevazione popolare. Come sapete le polemiche sono state tante e non posso riportare la stessa definizione che un Consigliere comunale della maggioranza ha esternato sui social definendo quelli che si lamentavano dei rompi... adesso non mi ricordo più esattamente il termine ma rompevano qualcosa, e questo Consigliere comunale, alla fine, a forza di commentare e di replicare alle persone che non comprendono certi tipi di scelte e che si trovano ad avere a che fare con file chilometriche, con parcheggi che spariscono, con tariffe che aumentano e quant'altro, il commento migliore che ha potuto fare è: "Rompete tutti le scatole, noi stiamo facendo tutto bene e voi rompete le scatole".

Su questo il gruppo che mi onoro di rappresentare ha però portato e organizzato un'iniziativa che abbiamo definito referendaria e che purtroppo non può avere un suo sviluppo come avremmo voluto e come avremmo desiderato compiuto, perché il Comune di Aosta, pur avendo l'istituto referendario nel suo Statuto, non consente l'istituto del referendum sulle parti chiamiamole di urbanistica, quindi purtroppo questo era escluso, ma i risultati di questo referendum sono particolarmente importanti. Hanno partecipato 1.102 persone, che credo sia un risultato assolutamente onorevole, partendo dal presupposto che l'Arcigay che ha organizzato la simpatica settimana Gay Pride, ha dichiarato che le sue attività in una settimana, con il sostegno di tutte le associazioni, le istituzioni, essendo coccolata da tutto il mondo, ha dichiarato che hanno avuto circa mille partecipanti alla loro attività e per loro era un successone, quindi vuol dire che noi abbiamo fatto ancora meglio e per noi è un successone al cubo, direi che questa manifestazione non può che definirsi assolutamente partecipata.

I risultati, come sapete, li abbiamo resi noti, indicativamente hanno bocciato per il 93% quanto fatto. I quesiti che avevamo proposto andavano nella direzione di contrastare l'aumento delle tariffe e la riduzione degli stalli messi in campo da parte dell'Amministrazione comunale di Aosta, la parte della realizzazione delle ciclabili che, come avete avuto modo di vedere anche questa mattina, stanno devastando la nostra città e non porteranno a nessun risultato utile, soprattutto in una città che è percorribile in bicicletta per pochi mesi l'anno, perché questo non va dimenticato. Credo che quest'inverno qualcuno farà Saturday on ice sulle piste ciclabili perché altro non si potrà fare.

Sulle pedonalizzazioni nelle ZTL abbiamo l'oscena pedonalizzazione dell'Arco di Augusto, quarto di pedonalizzazione perché continua a essere percorribile ma non da tutti: quelli che hanno la ZTL ci possono stare, qualcun altro no. L'Arco di Augusto è sempre di asfalto e quindi pedonalizzato direi non tanto, la pedonalizzazione del Quartiere Cogne con una piazza che sembra disegnata con i gessetti in mezzo al quartiere che impedisce anche l'accesso delle ambulanze, dove vengono organizzati peraltro dei simpatici festini notturni da parte di alcuni abitanti del quartiere, e so che quando dico "Abitanti del quartiere", capite di chi intendo, capite a chi mi riferisco. Abbiamo chiesto anche una valutazione in generale sull'operato della Giunta. Tutte queste questioni sono state clamorosamente bocciate.

Ora, alla luce di quanto è avvenuto e alla luce del fatto che la competenza primaria su alcuni temi, su tanti temi, su alcune strutture e alcuni servizi "era", non può essere esclusivamente del Comune di Aosta ma inevitabilmente coinvolge la Regione ed il nostro capoluogo regionale.

Con quest'interpellanza chiediamo all'Assessore competente se sia intenzione del Governo regionale aprire un confronto con il Comune di Aosta per evidenziare i punti di forza e di debolezza del Piano urbano della mobilità sostenibile e, ci auguriamo, modificare quei punti che sono decisamente peggiorativi rispetto alla nostra viabilità.

Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Io limiterò la risposta all'interpello: "Per conoscere se sia intenzione del Governo regionale aprire un confronto con il Comune di Aosta per evidenziare i punti di forza e debolezza".

Il confronto sotto il profilo tecnico era ed è aperto, perché il Dipartimento allora faceva parte del tavolo di lavoro che era stato costituito per arrivare all'adozione del PUMS e alcune cose erano già state fatte rilevare all'interno di quel tavolo di lavoro, altre sono state poi fatte osservare, in particolare le sottolineature che lei ha correttamente evidenziato nel suo intervento rispetto al trasporto pubblico locale, ad alcuni servizi che riguardano la pianificazione regionale e alle grandi infrastrutture, perché quelli sono temi che attengono completamente alla pianificazione regionale e ai servizi e poi a dei contratti che sono in corso, perché poi intervenire, per esempio, sul trasporto pubblico locale con una pianificazione di tipo comunale vuol dire intervenire su due soggetti che sono la Regione e le aziende che svolgono i servizi.

Quindi assolutamente sì, sul piano politico l'interlocuzione è in corso e avremo occasioni per approfondire i temi che noi abbiamo fatto osservare attraverso una puntuale disamina da parte delle strutture competenti.

In generale, questo ci tengo a dirlo, l'obiettivo comune ma qualsiasi pianificazione a livello europeo, nazionale, regionale e comunale, va nella direzione di ridurre l'utilizzo del mezzo privato, su questo credo che non possiamo che condividere un'iniziativa che vada in questa direzione.

Come arrivarci, in quali tempi e con quale tipo di progettualità è il compito della politica, farlo bene vuol dire convincere i cittadini che questa è la strada giusta da percorrere.

In questa direzione credo che tutti si debba lavorare, non a colpi di decisioni forzate ma soprattutto, invece, cercando di convincere che questa è la direzione che dobbiamo cercare di seguire, l'obiettivo che dobbiamo raggiungere e la progettualità che dobbiamo tutti mettere in campo.

La cosa più importante che andrà definita nei prossimi mesi con il Comune di Aosta: ne abbiamo parlato poc'anzi nell'iniziativa sul Piano regionale trasporti, va presa una decisione sul tema del collegamento con tutta la zona F8 e tutte quelle grandi infrastrutture, il tema dell'attraversamento ferroviario del quale si parla da tempo o altre scelte che dipendono da cosa si deciderà di fare sulle infrastrutture: credo che il Comune, rispetto a questo, dovrà finalmente anche esprimersi come noi in Consiglio regionale, non ci possiamo permettere di continuare ad andare avanti senza operare una scelta definitiva rispetto a quelle aree e a quella pianificazione.

Rispetto al PUMS, abbiamo fatto osservare al Comune che, anche quando si parla di politiche tariffarie, queste rivengono all'Amministrazione regionale. Uno può anche immaginare di avere una propria sensibilità al riguardo, ma la pianificazione sulle politiche tariffarie, i percorsi, l'estensione dei percorsi delle navette, piuttosto che ragionamenti di déplacement, di attestamento dei servizi di parcheggio, sono decisioni che vanno operate insieme all'Amministrazione regionale, proprio perché guardano servizi che hanno una ricaduta più ampia di quella che non è semplicemente la pianificazione che riguarda la città, però - ripeto - rispetto alla visione generale, noi condividiamo il tentativo di andare nella direzione di utilizzare di più il trasporto pubblico e di ridurre l'utilizzo dell'auto. Come arrivarci è parte di un percorso che evidentemente ha necessità di una base di ascolto ancora più ampia, perché rispetto a questo è bene che la comunità possa utilizzare le decisioni politiche per migliorare in generale la qualità dei servizi, della vita quotidiana e anche aiutare questi percorsi.

Se non si riesce in quest'operazione, diventa evidentemente una semplice contrapposizione che non porta al risultato che ci si deve porre come obiettivo da parte di tutti quanti.

Concludo dicendo che noi lavoreremo con il Comune per cercare di affrontare, come dice lei, i punti di forza e di debolezza dell'attuale pianificazione, cercando di dare un nostro contributo per migliorare la pianificazione che è stata messa in atto.

Presidente - Per la replica, consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per il suo intervento, non ho solo compreso all'inizio quando ha detto: "Risponderò in merito del testo" perché non mi pare di essere andato fuori tema, ho soltanto aggiunto delle osservazioni che ci aiutavano a sviluppare il ragionamento.

Detto questo, sono felice di sapere che c'è un confronto aperto, è sicuramente positivo; significa, se lei dice che c'è un confronto aperto, che soprattutto alcune scelte che riguardano il PUMS non sono state ancora prese, quindi c'è una bozza che probabilmente magari può essere modificata.

Quello che mi fa però in parte temere che non ci sia, e lei giustamente ha detto: "C'è un dialogo", per dialogare c'è bisogno che qualcuno parli e che qualcuno ascolti, perché altrimenti, se è un dialogo fra due persone che parlano e basta, ognuno si parla addosso e non se ne esce. Lei mi dice che c'è stato un confronto preventivo con il Dipartimento che lei gestisce che faceva parte del tavolo di lavoro e che sono state formulate delle osservazioni sul trasporto, sui servizi e sulle strutture, che però nel PUMS non sono state riportate. Diciamo che c'è stato un confronto, ma poi il Comune ha fatto quello che ha preferito; questo credo che sia un punto di debolezza da questo punto di vista.

A questo punto vi chiedo se da parte dell'amministrazione comunale ci sia la disponibilità ad ascoltare delle osservazioni, perché se già c'era il Dipartimento dei trasporti che faceva parte del tavolo e nessuna delle osservazioni formulate è stata recepita, credo che ci sia fondamentalmente un problema.

Lei dice che le tariffe e altre scelte vanno condivise, e io sono assolutamente d'accordo e la ringrazio, ma - ripeto - questo attiene anche alla volontà di confronto e soprattutto io le sollevo un pericolo su cui lei è intervenuto, cioè lei dice: "Delle scelte vanno condivise e bisogna fare scelte di buon senso che portino in una direzione".

Questo è corretto, il problema qual è? Lei dice: "Siamo tutti d'accordo nel voler ridurre l'utilizzo dei mezzi privati"; penso che non ci sia nessun dubbio, cioè se effettivamente vi sono le condizioni per usare meno la macchina e usare più i mezzi pubblici, io credo che problemi non ce ne siano, però ci sono due tipi di approccio su questo. È come l'utilizzo dell'auto elettrica, con lo stop che l'Europa vuole dare alla produzione di mezzi a combustione interna da qui a poco.

Quando si utilizzava il cavallo ed è arrivata l'automobile, non è che si è detto: "Adesso noi mettiamo le ganasce ai cavalli così usate l'automobile", l'automobile si è imposta perché era un mezzo più sicuro, più veloce, che consumava meno rispetto al cavallo, quindi è una scelta che si è imposta da sola, perché era più conveniente.

Questa stessa scelta e questa stessa impostazione si può applicare a tutto. Se io creo un sistema di trasporto pubblico conveniente, creo un sistema che mi permette di potermi muovere liberamente e facilmente all'interno di una città e all'interno di una regione con costi inferiori, non ci sarà nessun bisogno di alzare le tariffe, d'imporre la mancanza di parcheggi, di disseminare ostacoli ZTL dappertutto. La scelta di utilizzare il trasporto pubblico al posto della propria auto si affermerà di per se stesso.

Qual è la differenza fra i due sistemi? Che un sistema è un sistema in cui si affermano dei valori di libertà, un sistema liberale, e l'altro è un sistema coercitivo, impositivo, dove chi ha un'ideologia vuole affermare a tutti i costi quell'ideologia ed è disposto a fare qualsiasi cosa, anche a calpestare le persone e a creare dei disagi pur di affermare quell'ideologia, e non capisce che queste scelte che sono prese con ideologia hanno il grave vulnus di poter essere cancellate un minuto dopo se non vengono supportate dalle persone.

Quindi ben venga il dialogo, ben venga il confronto ma assolutamente un grossissimo no a qualsiasi imposizione e sì invece alla promozione tramite la convenienza.

Se dovessimo riassumere con uno slogan, potremmo dire: "Sì alla libertà di scelta e no all'imposizione".