Oggetto del Consiglio n. 2811 del 11 ottobre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2811/XVI - Interrogazione: "Promozione di iniziative volte a ridurre l'effetto delle accise sui carburanti venduti in Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 10. Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - I Consiglieri regionali chiedono quale sia oggi il quadro normativo ed i relativi processi finanziari inerenti l'iscrizione nel bilancio della Regione delle accise sui carburanti e se, alla luce del vigente quadro normativo inerente la tassazione applicata sui carburanti, la Regione Autonoma Valle d'Aosta abbia ad oggi la possibilità di poter promuovere iniziative a carico del proprio bilancio, volte a ridurre l'effetto delle accise sui carburanti venduti sul territorio valdostano.
Qualche breve premessa per inquadrare l'argomento a beneficio di tutti: intanto, per dare un riferimento più aggiornato, il dato delle accise sui carburanti nel bilancio triennale 2022-2025, è pari a 154 milioni, e non 177 come riportato nelle premesse dell'interrogazione (questo solo per precisione). In generale, come sappiamo, le accise sulla benzina sono un argomento sempre all'attenzione in particolare in chiave elettorale, ricorrendo spesso nei programmi politici la promessa di abbassarle o addirittura di eliminarle, in particolare quando si verificano significativi aumenti di prezzi alla pompa, come negli ultimi anni.
Per chiarezza e completezza della risposta, va ricordato che le cosiddette accise sulla benzina sono imposte indirette, applicate al momento dell'acquisto del carburante, che pesano sui carburanti per autotrazione, in particolare benzina e diesel, ed incidono per oltre la metà del prezzo finale al consumatore.
Come correttamente affermato nelle premesse dell'interrogazione, tutti siamo ormai consapevoli che le accise rappresentano un elemento molto pesante sul prezzo finale della benzina e del gasolio, che sostanzialmente è composto da tre fattori:
il costo che possiamo definire dell'industria, che racchiude i costi di produzione, distribuzione e il guadagno delle imprese di produzione e distribuzione;
le accise che da imposta introdotta per un obiettivo specifico sono diventate, nel corso del tempo, un elemento strutturale del prezzo finale del carburante, considerate come un'unica somma di tutte le accise introdotte da diverse norme stratificatesi nel tempo dal 1995;
l'Iva calcolata in percentuale del prezzo di vendita applicata sui primi due elementi sopracitati, quindi in parte un'imposta applicata su un'altra imposta.
Il peso degli ultimi due elementi è molto rilevante, unitariamente infatti Iva e accise rappresentano più della metà del prezzo finale della benzina, il 58% circa, e del diesel circa il 51%.
Fatte queste premesse, rispondo ai quesiti posti dall'interrogante. Per quanto riguarda il primo, il fondamento giuridico per l'iscrizione in bilancio del gettito delle accise sui carburanti è l'articolo 4 comma 2, lettera a, della legge 690/1981: come sapete, è la norma che definisce l'ordinamento finanziario della Regione, che prevede la devoluzione alla Regione dell'intero gettito delle accise sulla benzina, sugli oli da gas, sui gas petroliferi liquefatti e sul gas naturale per autotrazione erogati dagli impianti di distribuzione situati nel territorio della Regione. Il comma 4 dello stesso articolo indica che questo gettito è attribuito sulla base dei dati rilevati dall'Agenzia delle dogane nell'anno antecedente a quello cui la devoluzione si riferisce.
Il processo per la devoluzione del gettito prevede che ogni anno, normalmente a maggio, la direzione generale dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli comunichi alla Ragioneria generale dello Stato i dati del gettito riscosso dalla Regione e a titolo di accisa sui carburanti per autotrazione nell'intero anno precedente.
Tale dato, trasmesso dalla Ragioneria generale dello Stato alla Regione, oltre che all'Agenzia delle Entrate di Aosta nel suo ruolo di funzionario delegato, costituisce l'importo che viene accertato contabilmente nell'anno in corso e interamente riscosso.
L'iscrizione in bilancio di previsione dei relativi stanziamenti tiene conto ovviamente del quadro sopra descritto anche per poter anticipare fenomeni che possano portare scostamenti significativi del gettito da un anno all'altro e interiorizzarli già in sede di formulazione delle previsioni.
Riporto l'esempio concreto recente che ha determinato uno scostamento molto significativo nella previsione del gettito incassato: come noto, nel 2020 abbiamo vissuto mesi di vero e proprio lockdown, anche con forti limitazioni della circolazione che hanno comportato una drastica riduzione del consumo dei carburanti.
Pertanto, la previsione inserita nel bilancio di previsione per il 2021, poiché la base di calcolo era il gettito del 2020, era stata ridotta da 40 a 60 milioni di euro.
Anche la previsione per il 2023 era stata rivista al ribasso, in quanto il Governo italiano, per fronteggiare il rincaro dei carburanti causato dai forti aumenti delle fonti energetiche, ha adottato norme di defiscalizzazione, ovvero di riduzione delle accise nel 2022.
Il Governo, presieduto da Mario Draghi, aveva infatti stabilito l'applicazione di uno sconto sulle accise sui carburanti in concomitanza con lo scoppio della guerra in Ucraina, a causa del caro carburante e del carovita in generale spinto dall'inflazione galoppante.
La riduzione delle accise è stata di natura esclusivamente temporanea, come sappiamo, dato che il Governo Meloni ha infatti deciso di non rifinanziare lo sconto a partire dall'inizio del 2023.
Per quanto riguarda la seconda domanda, il quadro normativo inerente alla tassazione applicata sui carburanti in Italia è basato sul decreto legislativo 504/1995, il Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi. Le accise però, al pari dell'l'Iva, sono un tributo armonizzato a livello europeo, ovvero tutti gli Stati si sono adeguati ad un tipo comune per eliminare le divergenze più significative. Non credo sia necessario ripercorrere il noto percorso che ha portato all'abolizione nel 2010 del contingente di carburanti in esenzione fiscale per i residenti in Valle d'Aosta.
Ciò detto, di per sé la risposta alla domanda è semplice: la Regione non può intervenire sulle accise per ridurre l'effetto del prezzo dei carburanti.
Diverso invece è il ragionamento che si potrebbe fare sul prezzo alla pompa per i residenti valdostani, come per esempio la Regione Friuli Venezia Giulia, che con legge regionale 14/2010, "Norme per il sostegno all'acquisto dei carburanti per autotrazione ai privati cittadini residenti in regione e di promozione per la mobilità individuale ecologica e il suo sviluppo" ha previsto la concessione di contributi sull'acquisto di carburanti per autotrazione a favore delle persone fisiche residenti.
L'intervento quindi non è direttamente collegato alle accise ma, come è ben evidenziato dal testo normativo, si tratta di misure per il sostegno alla mobilità su strada, inseriti in una strategia di sedicente riduzione dell'inquinamento ambientale, di cui però sinceramente non se ne individuano gli aspetti positivi.
Per certi versi risulta persino anacronistico pensare di voler incentivare il consumo di carburanti fossili nell'ambito di un percorso di decarbonizzazione, così come intrapreso dalla nostra Regione.
Il nostro contributo in quest'ottica va invece destinato al sostegno e all'acquisto di veicoli elettrici, valutando a tal proposito anche l'ipotesi di un'eventuale implementazione dell'importo massimo dei sostegni concedibili.
Inoltre si possono intravedere ulteriori considerazioni di segno negativo relativamente alla misura proposta, tenuto in considerazione che le risorse eventualmente dedicate ad un intervento di questo genere porterebbero necessariamente una diminuzione di risorse a detrimento di altre misure di sostegno che la comunità si aspetta e che sono sempre state erogate.
Presidente -Replica il consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Una prima premessa: sul dato riportato, io cerco sempre di citare le fonti, il bilancio finanziario gestionale 2022-2024 è aggiornato al primo dicembre, quindi sicuramente lei ha dati più aggiornati; io, molto più modestamente, ho preso quelli che ho trovato sul sito della Regione, non sul sito del sottoscritto.
La ringrazio per aver fatto un quadro, la ringrazio anche per non aver ripercorso la storia perché sarebbe stato estremamente lungo e perché penso che, in un modo o nell'altro, purtroppo o per fortuna, tutti la conosciamo. Questa interrogazione voleva fare chiarezza anche e soprattutto - e nella parte finale lei l'ha fatto - su quelle che possono essere le possibilità. Sull'attuazione in Friuli di questa norma, che poi è l'articolo 3 di quella norma che gestisce il tutto, sono un po' stupito di chi le ha preparato la risposta, perché è riuscito già a sapere - c'è un passaggio, magari l'ho interpretato male, ma penso che sia così - che il contributo possa alimentare o aiutare l'inquinamento; nel senso che, sicuramente, gli obiettivi di decarbonizzazione sono di un certo tipo, va anche detto che i motori a combustione non sono poi tutti uguali, va anche detto che l'effetto di queste misure è concentrato in determinate zone e in determinate aree perché sappiamo anche che non è soltanto la legge 14 del Friuli, ma sono anche e soprattutto una serie di decisioni a livello di Comunità europea che permettono l'applicazione del contributo dei 12 centesimi al litro per la benzina e gli 8 centesimi al litro del gasolio che, su base mensile, vengono poi definiti con specifica delibera.
La parte futura alla quale dobbiamo forse pensare di più o, meglio, in combinato disposto con quelle che sono le politiche di decarbonizzazione e di evoluzione anche dei mezzi di trasporto, è un'altra, perché se da un lato dobbiamo fare la guerra agli oli e combustibili (quindi ai carburanti) dobbiamo anche pensare che il nostro bilancio improvvisamente inizierà poi a calare; il nostro bilancio non solo regionale, ma anche quello nazionale: come lei ha ricordato, il peso della tassazione su questo prodotto è notevole come il peso degli introiti, quindi se si va in prospettiva verso un mondo diverso, o si applicano delle ulteriori accise sulla ricarica non alla pompa ma alla spina, oppure i nostri bilanci dimagriranno enormemente. Tra l'altro, sul DEFR (Documento di Economia e Finanza Regionale) abbiamo avuto anche occasione di vedere un meccanismo un po' strano, nel senso che uno si aspetta che con l'inflazione tutto aumenti, invece abbiamo visto - e in parte lei ha anche ricordato - che sul discorso accisa, al di là del momento del lockdown, in cui per necessità e anche per incombenza tutti abbiamo usato meno la macchina o il proprio mezzo, però dobbiamo pensare che in prospettiva i nostri bilanci rischiano magari di essere sanissimi dal punto di vista dell'ecosistema, ma, dal punto di vista degli introiti, dovremo trovare altri introiti e altre voci di entrata, visto che sappiamo che il peso di questi introiti è notevole e ci permette di sostenere le spese dell'ente pubblico. Ricordiamo sempre che comunque gestire la macchina amministrativa è costoso, e questo lo dico anche per chi sogna dei mondi in cui tutto sia più gratuito e più semplice: tutti noi vorremmo andare alla pompa o alla spina e non utilizzare le nostre carte di credito o di debito, però purtroppo sappiamo che non esistono pasti gratis in questo mondo.