Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2799 del 11 ottobre 2023 - Resoconto

OBJET N° 2799/XVI - Communications du Président de la Région.

Bertin (Presidente) - Punto n. 2 dell'ordine del giorno. Si è prenotato il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Si comunica come ieri 10 ottobre si sia provveduto a convocare una riunione con tutti gli interlocutori istituzionali interessati all'aggiornamento per l'esame puntuale delle ricadute sulla viabilità e sull'accessibilità della Valle d'Aosta in seguito alla chiusura del Traforo del Monte Bianco, prevista dal 16 ottobre fino, al più tardi, al 18 dicembre.

Nell'ambito dell'incontro si è richiamata l'attenzione dei gestori delle infrastrutture viarie circa la necessità di operare al fine di garantire la massima fruibilità delle vie di comunicazione, anche riducendo al minimo l'allestimento dei cantieri nel periodo considerato, così come si sono invitate le Forze dell'ordine ad un presidio puntuale delle principali arterie di comunicazione, propedeutico al mantenimento di una viabilità fluida e corretta.

Si è poi data informazione in merito alle campagne di monitoraggio ARPA che - in collaborazione con gli omologhi istituti transfrontalieri - provvederà alle indagini propedeutiche e alle valutazioni comparative con Tunnel aperto o chiuso, così come dell'incarico affidato a UniVdA in merito agli impatti socio-economici derivanti dalla chiusura del Tunnel nel periodo considerato, anche in collaborazione con gli altri organismi del territorio, al fine di agevolare e orientare le future scelte politiche regionali, nazionali e internazionali.

Passiamo poi alla comunicazione che è già stata oggetto di valutazione, comunque di dibattito, nel corso del primo punto all'ordine del giorno.

In occasione delle celebrazioni della seconda edizione del Festival delle Regioni - tenutosi a Torino negli scorsi 2 e 3 ottobre - unitamente agli altri Presidenti delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome, ho consegnato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, una bozza di proposta di disegno di legge costituzionale per l'adeguamento degli Statuti speciali, in attuazione di quanto previsto dall'art. 10 della legge costituzionale 3/2001.

Tale schema predisposto, presentato volutamente sotto forma d'iniziativa governativa, è stato così elaborato dalle autonomie speciali come importante atto politico, auspicando che possa essere il punto di partenza di una seria e costruttiva interlocuzione con il Governo, affinché lo stesso, a seguito dei dovuti approfondimenti, possa farlo proprio e anche sancire in primis la fondamentale richiesta dell'intesa che da anni, a ogni cambio dell'esecutivo, il Consiglio e il Governo regionale chiedono con forza al Governo italiano.

Tale percorso è nato da un confronto tecnico politico tra i Governi delle Regioni e delle Province Autonome che hanno lavorato insieme - così come peraltro già anticipato in questo Consiglio - anche nelle comunicazioni nella scorsa seduta, al fine di predisporre, di comune accordo, il documento che poi è stato consegnato a Torino.

Sbaglia chi intende individuare nell'incipit politico di questo percorso di dialogo che si è voluto attivare con il Governo un percorso in spregio al Consiglio regionale, ma va piuttosto interpretato nella giusta intenzione del Governo regionale che - nell'ottica di mettere la nostra Regione nelle condizioni di aprire un importante dialogo interistituzionale - ha voluto in un contesto istituzionale favorevole condividere con le altre speciali la consegna di un documento che, pur rivestendo aspetti tecnici, ha una valenza - ripeto - principalmente politica.

Come proposto nella seduta di ieri della Conferenza dei Capigruppo, gli aspetti che oltre all'intesa si è ritenuto di proporre all'interno del documento potranno essere esaminati anche con l'ausilio dei tecnici, se necessario, che ne hanno vagliato l'opportunità d'inserimento nell'ambito di una Conferenza dei Capigruppo o, come hanno chiesto i rappresentanti dell'opposizione, nell'ambito della I commissione consiliare. Così come resta inteso che competerà al solo Consiglio regionale e alla commissione competente ogni qualsivoglia valutazione in merito alle eventuali iniziative che quest'interlocuzione politica speriamo possa attivare.

Per completezza d'informazioni, si precisa infine come, nell'ambito delle più ampie interlocuzioni avvenute durante il Festival relativamente alla tematica delle opere infrastrutturali e strategiche per il nostro Paese, si siano portate a conoscenza del ministro Salvini anche alcune tematiche care al nostro territorio, tra le quali la necessità che il Governo prenda in considerazione il rinnovo delle concessioni idroelettriche a fronte di un adeguato piano d'investimenti, così come continui il dialogo fra Italia e Francia per l'auspicato raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, oltre alla valutazione della proroga delle concessioni relative al Tunnel del Gran San Bernardo.

Io mi fermo qua, so che ci saranno degli interventi, per cui risponderò alle questioni in un secondo momento.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Lavy, ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Interessante il suo intervento, che però non elimina alcuni dubbi, perché lei parla di un documento elaborato da autonomie speciali come atto politico e ci sta; chi l'ha elaborato? Il soggetto che ha elaborato questo documento chi è? Poteva dirlo, la Provincia Autonoma di Bolzano, il Presidente Kompatscher, il suo gruppo di lavoro.

Altra questione: c'è stato un confronto tra governi e c'è una struttura che ha lavorato a questo documento? Tecnici. Ma chi? Pescati fuori da Palazzo? Per strada? Per forza ci saranno dei tecnici della Regione che ci hanno lavorato e come mai questo documento non è stato depositato negli atti dell'Amministrazione?

È ovvio che venga da pensare male, per cui si dice "Non si voleva condividere quest'atto", perché ovviamente ci sarebbero state richieste di accesso agli atti, cosa che è avvenuta, però non si dice nulla, si fa finta di nulla, si lascia quasi passare la riforma dello Statuto come una quisquilia

No, mi dispiace, in questo caso ci serve un minimo di chiarezza. Presidente Testolin, mi dispiace, ma lei non è stato chiaro, perché è lo stesso refrain che aveva già anche anticipato in altri interventi che aveva fatto, in altre interviste che aveva fatto, ma qui siamo in Consiglio regionale, qui servono delle risposte concrete.

Chi ha scritto questo documento? Qual è stato il contributo della Valle d'Aosta su questo documento? Anche perché, per carità, il clima è assolutamente favorevole, meno male che ce ne si è accorti, più volte abbiamo portato delle iniziative riguardo anche a questo tema, meno male, però siamo sicuri che poi tutte le questioni portate in questa bozza siano assolutamente favorevoli alla Valle d'Aosta?

Ne parlerà il Consiglio regionale, ne parlerà la I commissione, però se già a definire una bozza comune o magari alcuni aspetti che non del tutto si adattano alla nostra realtà qualche dubbio viene... Siamo per fortuna in un periodo storico in cui dall'altra parte, cioè a Roma, sembra ci sia un ascolto, quindi tema dell'autonomia differenziata, tema dell'accordo Stato-Regione che sarà fondamentale, tema della Zona Franca.

Le annuncio che abbiamo depositato già ieri per il prossimo Consiglio una mozione che si occuperà di queste tematiche, perché il treno per fortuna c'è, bisogna prenderlo al volo, però attenzione: questo tipo di non condivisione non è più ammessa.

Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Intervengo in particolare su due passaggi che ha fatto il presidente Testolin. Il primo riguardo a un possibile incontro sia dei Capigruppo sia, se ho inteso bene, anche in I commissione ...e su questo io mi aspetto e chiederei un intervento del Presidente della I commissione, che annunci la volontà e fissi già, nella giornata di oggi, una data per poter fare quest'importante passaggio, perché come ho detto, non è una questione meramente di utilità politica, ma anche di confronto.

Quello che il collega Restano ha detto - ma che in realtà tutti gli intervenuti hanno detto - è che un conto è avere una posizione singola o di un gruppo quale può essere quello del Governo o di un gruppo politico, un conto è una condivisione ancorché informale di tutta l'Aula, perché giustamente, come ricordava anche il collega Manfrin, poi sono i voti che fanno la differenza su questi passaggi.

Io mi aspetto e chiedo formalmente che il Presidente della I commissione si prenda quest'impegno.

Faccio solo un passaggio sul discorso dell'idroelettrico: bene quello che ha detto il presidente Testolin, posto il fatto che non l'ho letto da nessuna parte. Io mi auguro che nella bozza presentata al Governo ci sia anche un passaggio che riguarda la scrittura chiara e netta almeno della titolarità delle concessioni.

È vero che c'è una legge nazionale che le assegna alle Regioni, ma una cosa diversa è avere la titolarità nello Statuto, un'altra è disciplinarne l'utilizzazione, quello che oggi è scritto soltanto; perché magari sono un po' troppo pignolo, ma forse è meglio ed è cosa buona per tutti. Forse questo passaggio si potrà approfondire nella riunione.

Io mi auguro che il Presidente della I commissione intervenga e ci annunci quest'impegno.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Io avevo già posto prima le domande al Presidente ma gliele ripropongo, nel senso che dalla sua disamina non emerge chi effettivamente abbia elaborato e con che tempi, perché - come dicevo - si parla di una bozza tra addetti ai lavori del 28 settembre con chiaramente anche tutti i passaggi di quella bozza, quindi evidentemente il giornalista o la giornalista del Corriere della Valle aveva quei pezzi che il Consiglio regionale non aveva.

Vorrei capire chi abbia elaborato quella bozza, chi siano questi addetti ai lavori di cui si parla in quell'articolo di giornale e soprattutto chi siano i tecnici di cui lei ieri ci ha parlato in Conferenza di Capigruppo.

Apprendo anche con favore che ha accettato quanto proposto, almeno mi è sembrato di comprendere così prima dal Presidente del Consiglio e dai cenni del Presidente della I commissione, cioè la proposta di andare in I commissione che sicuramente è il luogo deputato anche per entrare nel merito del documento perché oggi, non avendolo, naturalmente rispetto al merito non possiamo intervenire e possiamo intervenire solamente rispetto al metodo.

Trattandosi poi di un documento politico, come lei l'ha definito, l'altra domanda è anche capire se ne fossero a conoscenza il suo movimento politico e quelli della maggioranza, atteso che il PD - l'ha dichiarato il suo segretario - invece non ne era a conoscenza.

Trattandosi di un documento politico, quello che vorrei capire è se in qualche modo le forze politiche di questa maggioranza invece abbiano condiviso questo documento.

Presidente - Consigliere Lucianaz ne ha facoltà.

Lucianaz (RV) - Je viens d'apprendre, Monsieur le Président du Gouvernement, que ça a été une initiative du Gouvernement de Rome qui vous a poussé à avancer cette ébauche. Il n'y a pas longtemps, le 10 mai, je vous avais posé des questions sur l'autonomie différenciée. Vous m'aviez répondu : "Ce processus de réformes institutionnelles réserve des opportunités et des espaces d'intervention également pour les autonomies historiques qui, de façon unitaire, ont déjà entamé un dialogue avec la ministre Calderone pour des aspects qui concernent toutes les régions à statut spécial. Pour ce qui concerne directement la Vallée d'Aoste, en revanche, le dialogue avec l'État se déroule dans le siège prévu, c'est-à-dire la Commission paritaire, comme prévu par l'article 48 du statut. Les prochaines reconstitutions de la Commission paritaire nous donnerons l'occasion de rencontrer la ministre Calderone que j'ai entendue il y a quelques jours téléphoniquement, etc. etc.". Ce printemps, on avait même voté la constitution de la Conférence des régions et des provinces autonomes où, à l'article 1, je le rappelle à tout le monde, est noté : "La conferenza è l'organismo comune tra regioni e province autonome deputato all'elaborazione e definizione degli accordi, delle intese, delle posizioni comuni e delle forme di coordinamento per il miglior esercizio delle funzioni". Donc, ce que je me demande, Monsieur le Président, c'est : quel est encore le rôle de cette Commission paritaire ; si vous imaginez parcourir une autre route et, au contraire, comme mes collègues ont déjà dit, s'il y a la volonté d'engager la société valdôtaine et les élus valdôtains qui ne soutiennent pas votre présidence. En effet, au mois de septembre, au dernier Conseil, vous avez répondu au collègue Lavy en disant : " Dans les derniers mois, on a travaillé avec les autres régions et provinces spéciales pour bâtir un parcours normatif qui soit partagé avec le gouvernement de Rome pour proposer avant tout "L'intesa", mais aussi une série de situations qui reprennent des caractéristiques un peu endormies de ce qu'est notre Statut et qui emmèneront pendant les prochains jours à Turin à une confrontation entre les régions". Le parcours que vous avez fait est beaucoup plus important que ça : je me demande si à chaque fois que vous avez une idée différente par rapport au parcours que vous vouliez suivre, s'il y a la volonté d'engager les institutions valdôtaines telles que la Ière Commission. D'ailleurs, je reproche toujours au président de la Commission Lavevaz de ne pas s'occuper des compétences de la Commission parce que oui, d'accord, il y a la loi électorale, mais il n'y a pas que ça à débattre dans la Commission. Pour revenir à nous, Monsieur le Président, je crois qu'il y a déjà eu l'exemple de Présidents avec des compétences beaucoup plus importantes par rapport à ce qui était permis par les règles ; on n'a pas envie de voir un autre empereur dans cette assemblée. Ainsi, je me demande si vos collègues de la junte étaient au courant de cette ébauche. S'ils étaient au courant, c'est grave que personne, parmi eux et parmi la Ière Commission, ne nous a parlé de cela. S'ils n'étaient pas au courant, c'est encore plus grave, parce qu'alors là je demande ce que font ces Conseillers à côté de vous, vu qu'ils ne sont pas au courant d'une question extrêmement importante comme la réforme du Statut. Je crois que vous sortez très mal de cette affaire et j'espère pour le futur que tout le monde valdôtain qui a près de son cœur le futur de notre communauté soit concerné.

Presidente - Altri? Non vedo altre richieste. Il Presidente della Regione si è prenotato per rispondere alle domande, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Credo che sia opportuno dare qualche risposta, poi così qualcuno avrà possibilità di spendere ancora qualche minuto per parlare dopo il mio intervento, perché giustamente si tratta di considerazioni che, più che entrare nei ruoli, sono delle giuste e giustificate situazioni politiche dove ognuno cerca di portare a proprio beneficio delle considerazioni.

Penso che, quando si abbia voglia di trovare dei momenti di contrasto o di polemica in qualsiasi situazione, ci si possa arrangiare. Questo è stato un percorso, deciso all'unanimità all'interno del Governo regionale, con una messa a giorno della maggioranza, un percorso che è stato portato avanti in maniera sinergica - anche con la partecipazione ad alcuni momenti di confronto politico con le altre Regioni da parte di alcuni colleghi - che è stato molto meditato, sia nell'approccio, sia nell'opportunità di farlo, tanto da arrivare all'ultimo minuto per capire se era opportuno partecipare a questo percorso, come farlo, dopo il lavoro anche tecnico che gli uffici ci hanno garantito per la messa a punto di suggestioni che potessero essere considerate opportune.

Il lavoro - non da qualcun altro, solo per rispondere al collega Lavy - è stato fatto sullo Statuto regionale perché ogni Statuto ha una vita propria, un percorso proprio e delle caratteristiche proprie, quindi nessun altro può vantare rispetto al nostro Statuto degli incipit che non siano di nostra valutazione.

Ci sono dei passaggi politici che devono avere delle loro particolarità, dei loro momenti di condivisione, che devono avere una certa riservatezza in altri momenti; dispiace che la stampa sia entrata in possesso di documenti che nessuno ha divulgato in maniera ufficiale, perché l'unico intervento che è stato fatto a livello comunicativo è un comunicato stampa all'uscita della consegna, con l'indicazione dei dati che avete in vostro possesso.

Questo è l'inizio di un percorso che io considero invece molto positivo, e per quello bisogna prenderlo come positivo; se poi vogliamo far polemica la facciamo, ognuno gioca il suo ruolo all'interno di quest'aula, ma qualsiasi altro tipo di percorso avrebbe potuto essere polemizzato in egual misura, perché non c'era tempo per approfondire, perché non si aveva la possibilità di inserire delle cose piuttosto che toglierne altre. Sono passaggi che nella politica ci stanno.

Io penso che questo sia da intendere come un primo passo verso una reale opportunità di lavorare su un aspetto che innanzitutto è quello dell'intesa, che ci sta a cuore e che da sempre peroriamo, e su questo dobbiamo lavorare.

Adesso nessun imbarazzo, sinceramente nessun imbarazzo. La condivisione a livello politico c'è stata, la volontà di lavorare per sfruttare delle opportunità, di migliorare laddove è possibile lo Statuto della Valle d'Aosta c'è, la possibilità di farlo assieme al Consiglio da qui in avanti c'è altrettanto, partendo dalle riflessioni che abbiamo proposto al Primo Ministro. Questo è il punto di partenza di un confronto che evidentemente non può che coinvolgere il Consiglio e la Commissione competente nel momento in cui ci dovranno essere delle interlocuzioni ulteriori, fattive e propositive da parte dello Stato e su questo siamo tutti chiamati a una responsabilizzazione, al di là di questi momenti di confronto anche intenso che fanno parte però più di posizioni di partiti, di movimenti, più che di una reale problematica.

Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Vede, Presidente, noi che facciamo politica siamo sicuramente abili a creare momenti di querelle e di confronto più o meno forte, però in questa situazione, mi spiace, ma l'occasione l'ha creata lei; soprattutto l'occasione l'ha persa lei, perché adesso lei ci dice che il Governo sapeva. Io sono stupito perché non c'è un comunicato stampa che lo dica e sono sicuro che se tutto il Governo lo sapeva, come è successo a Bolzano, l'avrebbe investita di una delega, e immagino che anche tutto il Consiglio avrebbe potuto investirla di una delega, ancorché informale, e le avrebbe dato una forza enorme.

Quindi l'occasione l'ha persa lei. La querelle si ferma qui oggi ma l'occasione l'ha persa lei.

Io quello che le chiedo è di recuperare a lei e al silente presidente Lavevaz... che questa I Commissione venga fatta, si possa discutere, valutare, allagare il confronto politico ma anche allargare le possibilità, eventualmente di trovare delle sinergie e delle convergenze su dei temi in cui magari a 35 potremmo andare d'accordo.

L'altra parte è solo una battuta, Presidente, ho visto che mi ha dato due minuti, non so perché, ma le do soltanto una battuta: è vero, spiace che la Stampa abbia ricevuto il documento, però, vede, siamo tranquilli, perché se l'Amministrazione ha lavorato su un documento che, in realtà, in Amministrazione non c'è, questo documento non è arrivato da quest'Amministrazione. Chissà da dove è arrivato. Almeno sappiamo che il responsabile non frequenta questi locali, almeno all'apparenza.

Presidente - Consigliere Restano ne ha facoltà.

Restano (GM) - Un breve commento a quanto detto dal presidente Testolin. La reale problematica che lei non vede ha un nome, il nome "Democrazia", "Confronto politico". Apprendiamo che lei ha avuto un confronto politico con il governo nazionale, probabilmente senza istituzionalizzarlo con i suoi colleghi di Giunta, o se qualcuno del suo partito... sicuramente l'ha avuto con gli organi di stampa, perché non siamo di certo noi ad aver dato le informazioni; le abbiamo avute da altre Regioni. Era talmente riservato che gli altri si sono pregiati di rispondere al nostro grido d'allarme e da lì è venuta la brutta figura. Ne tenga conto per il futuro.

"È inutile" - è il discorso d'istituzione di questo Governo - "Appellarsi alla condivisione e al confronto laddove ci sono temi importanti" - sono parole sue in chiusura del suo intervento - "Se poi dopo non lo mette in atto".

Non perde occasione su questo tema per smentirsi e questo ci dispiace.