Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2798 del 11 ottobre 2023 - Resoconto

OBJET N° 2798/XVI - Communications du Président du Conseil.

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri, possiamo dare avvio ai lavori del Consiglio regionale di oggi. Punto n. 1 all'ordine del giorno.

In apertura di questo Consiglio, esprimo il cordoglio per la scomparsa di Fabio Protasoni, Consigliere e Capogruppo di Progetto Civico Progressista nel Consiglio comunale di Aosta. Un uomo appassionato di politica, dalla profonda umanità e molto impegnato nel mondo del volontariato. Alla sua famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze.

Consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Volevo ringraziarla per questo ricordo di Fabio che, come ha giustamente detto lei Presidente, è stato un uomo impegnato nel mondo del volontariato - in particolare nel mondo delle ACLI, di cui è stato uno dei massimi dirigenti a livello nazionale - e nel mondo politico con diverse esperienze, l'ultima delle quali è quella di capogruppo di PCP al Consiglio comunale di Aosta, ma anche come dirigente del movimento a cui faccio riferimento, a Rete Civica.

È stata sottolineata da lei, Presidente, la profonda umanità di Fabio ed è l'aspetto su cui mi voglio principalmente soffermare; un'umanità che è stata espressa a vari livelli, soprattutto nella sua appassionata ricerca della difesa dei diritti degli ultimi, dei più deboli, un'umanità che è anche stato possibile sperimentare da parte di chi lo ha conosciuto da vicino. In particolare, per quello che mi riguarda, sarà molto difficile continuare anche quest'impegno politico e istituzionale, perché Fabio è stato per tutti questi anni, da quando io sono entrata in Consiglio regionale, un costante punto di riferimento, un sostegno, un aiuto nella discussione degli argomenti importanti che poi vengono portati in Consiglio regionale, ma anche nella scelta di tante posizioni, decisioni che sono state prese.

Non potrò mai dimenticare il suo appoggio totale nei confronti della mia persona, oltre che del nostro movimento. Sarà molto difficile per noi, ma lo faremo proprio perché sappiamo che Fabio ci direbbe di agire così, continuare a tessere quella rete civica di cui lui è stato un instancabile operaio.

Presidente - Consigliere Cretier ne ha facoltà.

Cretier (FP-PD) - Anch'io volevo ricordare Fabio, l'ho conosciuto quando era ancora nel Partito Democratico e l'ho apprezzato soprattutto per la sua pacatezza nel pensiero politico e nel confronto umano. Si è sempre impegnato nel terzo settore e credo che la dimostrazione di affetto dimostrato, anche nella partecipazione alle sue esequie, sia stato un momento in cui la sua personalità è stata portata alla luce.

Alla famiglia vadano le nostre sentite condoglianze, come gruppo consiliare.

Presidente - Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Grazie al Presidente del Consiglio, che ha voluto ricordare Fabio. A nome del nostro gruppo, "Alliance e VdA Unie", per salutare la famiglia, Nathalie. Abbiamo avuto modo di conoscere bene Fabio e abbiamo avuto la possibilità di raccogliere tante firme insieme, proprio per sollecitare dal basso le istituzioni, le necessità di una comunità e soprattutto, vorrei ricordarlo così, insieme a voi: la voglia e la determinazione di aiutare sicuramente i più fragili e soprattutto battersi per le pari opportunità, per chi ha di meno, per chi ha meno chance e per chi soprattutto deve avere, da parte delle istituzioni, tutte le possibilità per poter proseguire con una certa dignità. Mi unisco al ricordo del Presidente del Consiglio e lo ringrazio.

Presidente - Presidente Testolin, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Per accomunarci al ricordo e al cordoglio nei confronti della famiglia da parte del Governo, lo abbiamo già fatto in forma privata, ricordiamo anche noi un politico, un amministratore, una persona a disposizione delle istituzioni, con il quale ci siamo trovati molte volte a confrontarci, magari in maniera anche molto dura, in confronti che non ci vedevano esattamente allineati ma con una schiettezza e una possibilità di dialogo che fa sempre onore a chi vuole portare avanti le sue opinioni e le sue idee.

In questo contesto credo che vadano ricordate soprattutto le doti umane e di disponibilità che nulla hanno a che vedere con delle divergenze a livello filosofico o di politica. Per questo riproponiamo le nostre condoglianze e la nostra vicinanza all'intera famiglia.

Presidente - Prima di passare al resto delle comunicazioni, lasciatemi anche dire qualcosa di meno triste, anzi, di positivo e bello. Esprimo, a nome anche del Consiglio, le felicitazioni al consigliere Padovani che recentemente è diventato papà. Auguri al piccolo Enrico.

Il 29 settembre, la Giunta regionale ha presentato l'atto di razionalizzazione periodica al 31 dicembre 2022 delle partecipazioni pubbliche, assegnato alla II Commissione.

Il 27 settembre, sempre la Giunta ha depositato un disegno di legge che contiene disposizioni in materia di tutela delle acque dall'inquinamento. L'atto è stato assegnato alla III Commissione.

Dal 2 al 4 ottobre abbiamo partecipato - insieme ai colleghi dell'Ufficio di Presidenza e con il Governo regionale - alle celebrazioni di San Francesco, che quest'anno avevano per ospite la Valle d'Aosta.

A pochi giorni dal 14-15 ottobre, che videro nel 2000 l'alluvione travolgere la Valle d'Aosta, voglio ricordare qui le vittime di 23 anni fa.

Desidero ricordare, inoltre, che venerdì 13 ottobre, alle 14.30, l'Aula magna dell'UniVdA ospiterà il convegno "Rappresentanza e processi decisionali: uno sguardo dalle Assemblee regionali verso l'Unione europea", organizzato dal Consiglio, con il patrocinio della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e dell'Università della Valle d'Aosta.

A seguito del Festival delle Regioni di Torino, durante il quale è stata consegnata alla presidente Meloni una bozza del disegno di legge costituzionale sugli Statuti speciali, sono pervenute diverse richieste di accesso agli atti da parte dei Consiglieri regionali ai quali ho trasmesso la nota di riscontro del Presidente della Regione. È stata inoltre richiesta la convocazione della I Commissione sull'argomento.

In ultimo, ho ricevuto una lettera da parte dei Capigruppo di RV, PCP, Lega VdA e Gruppo Misto con cui hanno evidenziato come un tema di tale rilievo istituzionale dovesse essere affrontato a priori con il Consiglio regionale.

Su questa questione interverrà il Presidente della Regione nell'ambito delle sue comunicazioni e i Consiglieri che lo riterranno potranno esprimersi.

Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Prendiamo atto che sul tema della lettera interverrà successivamente il Presidente della Regione. Da parte mia intervengo adesso perché la lettera l'avevamo rivolta a lei.

Abbiamo preso atto da quest'articolo, su un periodico locale, di quanto si è svolto a Torino in sede di riunione e riteniamo che l'articolo, molto dettagliato, che ci illustra addirittura il contenuto della proposta da parte della Valle d'Aosta - vale a dire un intervento sugli articoli 2,31, 48bis e 50 dello Statuto - fosse un argomento di pertinenza del Consiglio.

Vero è che in sede di capigruppo il presidente Testolin, anche con una lettera, ha avuto modo di spiegarci come siano avvenute le cose e si è reso disponibile a intervenire anche in riunioni successive. Resta il fatto, già come detto anche dal presidente Testolin, che si tratta di un argomento politico, non amministrativo, e ricordo a tutta l'Aula che il presidente Testolin è votato dal Consiglio, non è ancora votato direttamente dalla popolazione e, come tale, deve rispettare determinate regole politiche che vogliono vedere coinvolgere il Consiglio quando gli argomenti sono di notevole rilievo.

Non è la prima volta che il Consiglio viene calpestato nelle proprie prerogative, i propri doveri di rappresentanza e il proprio compito di portare le opinioni, diverse da quelle della Giunta o della maggioranza, all'attenzione del Governo regionale. Il Presidente della Regione è il Presidente di tutti, e quindi ha dei doveri, soprattutto quando si parla di Conferenza delle Regioni, e ritorno su quanto già detto una volta: il Consiglio non ha avuto riscontro da parte del presidente Testolin.

Dobbiamo essere quantomeno informati periodicamente per poter portare le nostre suggestioni. Potrebbe essere che siamo tutti d'accordo su quanto portato avanti dalla Regione, ma, siccome non è eletto direttamente, bisognerebbe interessare i Consiglieri e la società civile quando si tratta di argomenti di primaria importanza per il futuro della nostra regione.

Così facendo, veniamo continuamente calpestati ed umiliati politicamente, umiliata la comunità valdostana e umiliato questo Consiglio.

Io le chiedo, Presidente del Consiglio, di farsi sentire, di far valere il suo ruolo e di non subire costantemente il ruolo di un altro Presidente, che è molto importante e strategico, ma a volte tende a prevaricare le sue competenze.

La ringrazio, se avrà la forza ed il coraggio d'intervenire...

Presidente - Consigliere Lavy.

Lavy (LEGA VDA) - Anche il gruppo della Lega, tramite il capogruppo Manfrin, ha firmato la lettera del collega e quest'intervento serve a denunciare un clima fantozziano, perché su un tema così delicato, sulla riforma dello Statuto speciale, vige il silenzio. Da un lato si può anche capire, se ci fosse una sorta di vincolo di segretezza - essendo che si è andati con le altre Speciali dietro al Presidente del Sudtirol, Kompatscher - poteva dire: "No, scusateci ma avendo elaborato questa bozza con altre Regioni a Statuto speciale, non possiamo riferire", ma questo non è stato detto, questo non è assolutamente stato detto. Anzi, apprendiamo - appunto, da notizie di stampa - che ci sono dei dettagli molto precisi riguardo a questa bozza fantomatica. Poi quell'articolo non si capisce bene se sia firmato o meno, però la persona, e ha la firma sopra, si sa chi è e qualche dubbio viene fuori, perché su un tema così delicato, il Consiglio, che è l'organo delegato a discutere tramite la I commissione temi così delicati, non è stato minimamente coinvolto.

Io sono stato uno di coloro che hanno ricevuto ieri sera la lettera di risposta alla richiesta di accesso agli atti e si dice chiaramente che questa bozza di documento non è depositata agli atti dell'Amministrazione regionale.

Cos'è? Una corrispondenza privata? Lo Statuto speciale è ridotto a essere un pour parler? Ce lo si spieghi. Se dopo l'incontro dell'altra settimana al Festival della Regione fosse stato detto al Presidente: "Non posso dire niente perché è qualcosa che riguarda solamente le Regioni a Statuto speciale e non solo la Valle d'Aosta", un concerto tra Regioni e Governo centrale, avrei potuto capire, e credo che tutti avremmo potuto capire il fatto che questo tema non era stato portato in quest'aula. Questo, purtroppo, non è stato fatto, quindi è una gravissima mancanza di rispetto verso quest'Aula.

Presidente del Consiglio Bertin, la invito da qui in avanti a intervenire, in questo caso, perché non stiamo parlando di una legge come le altre, che comunque sono importanti, da riferire in quest'Assise, ma stiamo parlando dello Statuto speciale che, per fortuna, dovrebbe essere rimaneggiato in positivo, introducendo il principio dell'intesa e altre competenze in più, ma fosse successo il contrario, per cui magari avrebbe potuto esserci un attacco addirittura alle competenze valdostane, quello sì che sarebbe stato molto pericoloso.

Quest'atteggiamento purtroppo non deve più esserci e lei, presidente Bertin, è garante di quest'Aula ed è garante che queste dinamiche siano trasparenti al massimo.

Presidente - Consigliere Aggravi, a lei la parola.

Aggravi (RV) - Intervengo anch'io sul punto per rappresentare il contenuto del comunicato stampa dell'altro giorno del mio gruppo, di Rassemblement Valdôtain, di uno stupore della notizia appresa martedì 3 ottobre per il fatto che i Presidenti delle Speciali hanno consegnato al presidente Giorgia Meloni una bozza di disegno di legge costituzionale.

Sottolineo questo passaggio perché, oltre allo stupore, noi abbiamo chiesto una convocazione urgente al presidente Lavevaz, Presidente della I commissione, per poter saperne di più e soprattutto esaminare quello che appunto viene descritto dagli organi di stampa e viene anche rappresentato - come i colleghi che sono già intervenuti hanno detto - cioè una bozza di disegno di legge costituzionale; ieri, invece, nel corso della capigruppo, il presidente Testolin ci ha parlato di suggestioni di natura politica.

Sicuramente - come lo descrive il noto giornale, come lo descrive tra l'altro una notizia dell'ufficio stampa della Provincia Autonoma di Bolzano - c'è stata una regia che viene dalle terre dolomitiche, ma al di là di questo c'è una stranezza rispetto a quello che è successo in Valle d'Aosta.

Il 26 settembre Bolzano dice che la Giunta provinciale ha preso atto dell'adeguamento degli Statuti e soprattutto c'è un passaggio in cui si dice: "La Giunta provinciale ha dato mandato al Presidente della Provincia di consegnare, ovvero di fare quello che è successo ad ottobre".

Io non ho capito - e lo chiedo anche ai membri della Giunta qui presenti - se hanno dato questo mandato al Presidente, perché avrebbe avuto un valore ben diverso, come ho cercato ieri di rappresentare, un mandato della Giunta o, perché no, anche un mandato informale del Consiglio, della I commissione, sulla materia forse più importante che questo Consiglio tratti.

Su questo, collega Restano, io non sono d'accordo, non è la questione di come viene eletto il Presidente che fa la differenza, ma il fatto che, comunque sia, il Consiglio regionale tutto, sia eletto direttamente, indirettamente, per ragioni di sangue o monastiche o di dinastie... comunque se c'è un Parlamento, è il Parlamento che decide sulle leggi, in particolare anche le leggi più importanti.

L'iniziativa politica è una cosa, l'iniziativa di un'istituzione è un'altra. Il Presidente Testolin rappresenta tutta l'istituzione, non solo la Giunta, e soprattutto nei confronti del Presidente del Consiglio italiano.

C'è anche un'altra notizia: la Sardegna, che è un'altra firmataria, ha annunciato di aver richiesto la parificazione in Sardegna del sardo con l'italiano all'interno delle modifiche statutarie, quindi mi viene da dire: "Gli altri erano informati, noi no".

Ripeto, non è neanche una questione di offesa o di quant'altro, di questo se ne dovrebbe occupare il presidente Bertin che è garante non soltanto dell'istituzione consiliare ma anche e soprattutto di quello che avviene nelle Commissioni, perché mi spiace, e qui lo ribadisco, non deve essere una Capigruppo che discute di questo, deve essere la I commissione.

C'è un'altra stranezza su cui voglio concludere: l'ha detto il collega Lavy: chi ha fatto degli accessi agli atti... noi Capigruppo l'abbiamo saputo ieri: in Amministrazione non c'è nulla. Qualche volta si è detto che l'Amministrazione parla per atti, allora mi chiedo perché organizzare una Capigruppo dove partecipano dei tecnici che hanno lavorato a queste suggestioni o bozze.

Io penso che ci sia grandissima confusione. Io chiedo a quest'Aula, lo chiedo ai tre Presidenti, anche al Presidente della I commissione, che, per uscire da quest'impasse, ci sia una convocazione urgente della I commissione che discuta e valuti questa bozza di legge, sia essa una bozza di legge, delle suggestioni, delle proposte o quant'altro, perché io e il mio gruppo riteniamo che quello che è successo sia estremamente grave.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Come hanno giustamente detto gli altri colleghi, abbiamo appreso dalle notizie di stampa che il presidente Testolin ha consegnato, insieme agli altri Presidenti delle Regioni a Statuto speciale e alla presidente Meloni, una bozza di disegno di legge costituzionale in materia di autonomia e competenze della Regione.

Come Consigliera ma poi come gruppo avevamo chiesto quest'atto e la risposta che, molto probabilmente, illustrerà il presidente Testolin, ci lascia piuttosto interdetti, come detto prima dal consigliere Aggravi.

Non si capisce, e non l'abbiamo compreso nemmeno ieri nella Capigruppo, a che titolo sia stato depositato quel disegno di legge: come abbiamo espresso in diversi comunicati, né il Consiglio né le Commissioni erano stati minimamente coinvolti in questo processo, nemmeno nel dirgli "Lo faremo", senza dire nulla di più, ma per lo meno essere coinvolti in qualche modo.

Poi non abbiamo compreso - e spero che il presidente Testolin lo dica nel suo intervento - chi abbia deciso il contenuto del disegno di legge perché - come è stato anticipato dal consigliere Aggravi - nella risposta fornitaci ieri è stato detto che non è depositato agli atti dell'Amministrazione regionale nessun documento, però ci sembra di aver compreso che i tecnici dell'Amministrazione regionale vi abbiano lavorato, quindi, anche sotto questo punto di vista, spero che il presidente Testolin possa fare chiarezza.

Non abbiamo poi - come dicevo - compreso chi abbia deciso quel contenuto, se il Presidente in quanto tale, se l'Union Valdôtaine, o se la maggioranza regionale, ma anche su questo le dichiarazioni del dormiente segretario del PD fanno un po' luce, perché lo stesso dice: "Ci voleva una condivisione", quindi evidentemente questa condivisione non c'è stata. Sicuramente un pezzo della maggioranza regionale non è stata coinvolta.

Quello che ci preme sottolineare è che ancora una volta si pone uno sprezzo nei confronti della democrazia e soprattutto nei confronti di questo Consiglio regionale dove, in qualche modo, tutti noi facciamo parte e tutti noi rappresentiamo parte di quella popolazione.

Anch'io non condivido le parole del consigliere Restano: indipendentemente dalla modalità di elezione, rispetto a una riforma di queste dimensioni sicuramente tutto il Consiglio regionale deve essere coinvolto.

Nella lettera si dice che è più un documento politico, allora, se è un documento politico, immagino che debba essere discusso fra forze politiche, quindi non dovrebbe essere il presidente Testolin ma la segretaria Machet a dialogare insieme agli altri segretari di partito.

Poi, come dicevano gli altri Consiglieri, apprendiamo anche, da notizie di stampa locale, alcuni passaggi riportati su una bozza che si dice essere in mano agli addetti ai lavori.

Anche su questo... sarebbe interessante capire chi sono gli addetti ai lavori.

Infine permettetemi, né Deputato né Senatrice sono pervenuti, quindi anche sotto questo punto di vista chissà se da Roma qualcuno batta un colpo.

Presidente - Ricordo che il Consiglio regionale è comunque chiamato ad esprimersi su ogni modifica allo Statuto che venga presentata in Parlamento. In questo momento c'è una fase di interlocuzione governativa, ma ovviamente il Consiglio regionale non può essere escluso dalla fase decisionale rispetto a quelle che sono delle modifiche allo Statuto, come peraltro prevede l'iter in questione relativo alle modifiche allo Statuto.

Consigliere Restano, è già intervenuto...

Restano (GM) - Solamente per dirle che è una questione politica e di metodo, perché se lei ci porta in votazione un accordo già fatto e viene bocciato, probabilmente non fa una bella figura, quindi faccia lei. Se vuole capirlo, lo capisce, se non vuole capirlo pazienza, andremo avanti lo stesso, ma ci rifletta.

Presidente - Consigliere Lucianaz ne ha facoltà.

Lucianaz (RV) - Solamente per ricordare al Presidente del Consiglio che - mi si accusi pure di abilismo - non sta riflettendo il suo ruolo di Presidente del Consiglio, ma di Presidente di questa maggioranza.

Io capisco che lei debba tutelare tutti gli equilibri interni di questa maggioranza, ma assolutamente è indegna la difesa che lei fa di quest'istituzione.

Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Io mi unisco a quanto ha detto il collega Lucianaz che mi ha preceduto. Vede, Presidente, quella che le è giunta da più parti e con forme differenti ha un unico filo conduttore che dice: "Lei è il garante di quest'Aula ed è garante di tutte le parti politiche, di tutti i gruppi, di tutti i componenti che fanno parte di questo Consiglio".

È comprensibile che vi sia un'iniziativa legislativa da parte di alcune parti, c'è la maggioranza che fa le sue iniziative, c'è il Consiglio e tendenzialmente l'opposizione che fa le sue e questa è la nostra funzione.

Quando si parla di Statuto, si parla però di modifiche che devono coinvolgere tutte le parti di questo Consiglio, perché lo Statuto è patrimonio di tutti, e non soltanto: Lei sa benissimo che lo Statuto, per essere modificato, ha necessità di essere votato con una maggioranza qualificata che a oggi non è nella disponibilità di questa maggioranza.

Se noi andiamo nella direzione, anche soltanto di parlare di modifiche di Statuto, vi è la necessità di fornire tempestivamente tutti gli elementi ai colleghi che rappresentano l'istituzione Consiglio al di fuori e all'interno di quest'Aula e discutono di eventuali modifiche; è esiziale non farlo.

Lei, Presidente, come le hanno sottolineato più colleghi - a fronte del fatto che se viene chiesto al Presidente della Regione una bozza di cui si è discusso, di cui si è parlato, che è stata consegnata - non può semplicemente limitarsi a dire che ci si accontenti della risposta "Ah no, va beh, ma il documento non è nella disponibilità dell'Amministrazione". Un conto è la lista della spesa che sta nella tasca di ognuno, quindi io devo comprare degli oggetti di uso comune e questo non è il documento in disponibilità dell'Amministrazione, ma sono affari privati. Un conto è una bozza che, per quanto sia rivedibile, discutibile, in pieno iter di modifica, è comunque qualcosa che è stato sottoscritto e condiviso da parte del Presidente della Regione, e lei non può accettare e fare il bolso funzionario che ci dice: "Sì, va beh, ma tanto l'iter lo esamineremo in quest'aula, vedremo come succederà, tanto è imprescindibile che venga coinvolta".

Sì, grazie Presidente, ma se noi chiediamo un documento che esiste e che viene anticipato addirittura dagli organi d'informazione, di cui però i colleghi non sono in possesso, lei deve farsi da garante del diritto di poter accedere a questi documenti. Lei sa che la questione che riguarda l'accesso ad alcuni documenti è una vexata quaestio all'interno di quest'aula. Ne abbiamo parlato anche nell'ultima Capigruppo, ma lei, Presidente, deve garantire la possibilità a tutti di poter avere la disponibilità dei documenti che vengono richiesti e non accontentarsi del fatto che venga risposto che questo non era nella disponibilità e quindi tanto basta, perché non esiste.

Allora lei mi deve spiegare se c'è un elenco di documenti nella disponibilità e un altro che non è disponibile e come si qualificano questi documenti.

Se un documento c'è, viene discusso e viene presentato, esiste, è nella disponibilità e va consegnato, e lei deve farsi garante di questo.

Presidente - Nel merito della questione, è del tutto evidente la richiesta fatta di convocazione della I commissione, penso che verrà fatta a breve, credo che il presidente Lavevaz non abbia, in questo senso, difficoltà a convocare la Commissione, come si fa sempre, quando vi sono delle richieste riguardanti gli aspetti diversi, tanto più questi. Per quel che riguarda il merito, se ne discuterà in quell'occasione; il Consiglio è coinvolto in quel contesto. Consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Credo d'interpretare il pensiero che avrebbe voluto esprimere la collega Guichardaz: è curioso che il Presidente adesso proponga al Presidente della I commissione di convocare quella commissione che, peraltro, è già stata richiesta da qualcun altro, mentre ci risulta invece che ieri alla Capigruppo è stato proposto di fare una riunione dei Capigruppo da parte del Presidente della Regione.

C'è qualche cosa che non torna anche nell'organizzazione, ma è la conferma che qui c'è stato un bel pasticcio e credo che sia emerso abbastanza bene da tutti gli interventi.