Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2787 del 28 settembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2787/XVI - Interpellanza: "Adeguamento del servizio idrico integrato alle direttive ARERA e informazioni sul nuovo modello tariffario".

Bertin (Presidente) - Riprendiamo con il punto n. 45 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione dell'interpellanza, ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Ritorniamo sulla questione del mancato finanziamento al BIM di 20 milioni di euro sul progetto presentato nell'ambito dei finanziamenti PNRR. È già stata fatta prima un'analisi approfondita nelle premesse da parte del collega Lavy riguardo al percorso che c'è stato e sulle ragioni.

Io non ripeterò le medesime considerazioni, ma mi avvalgo anche delle considerazioni che ha fatto l'Assessore per cercare di dare un taglio leggermente diverso all'interpellanza. In particolare, rispetto alle dichiarazioni che sono state fatte dall'Assessore, mi ricollego alle premesse che ho sottoscritto. Mi riferisco al passaggio dove si dice: "A maggio 2023 abbiamo presentato in Regione la bozza dell'atto che però, prima di essere approvato dalla Giunta, deve passare l'esame delle Commissioni consiliari. Abbiamo già sollecitato l'Assessore ai lavori pubblici affinché quest'iter, che è il più urgente, si concluda entro settembre 2023". Queste sono le parole del Presidente del BIM. Quest'affermazione confligge con quanto da lei dichiarato prima se ho capito bene; sostanzialmente, nel rispondere al collega Lavy, lei ha affermato che il BIM ha presentato la proposta alla Giunta regionale nel mese di maggio 2023, dopodiché sono state avviate delle interlocuzioni tra il BIM e l'ARERA e quindi quasi si sottintendeva che bisogna attendere le risultanze di quelle interlocuzioni per poter procedere.

Delle due l'una, qui il Presidente del BIM dice che sostanzialmente la pratica è ferma in Regione e che è in attesa di evoluzioni che dovrebbero prevedere il passaggio dalla Commissione consiliare competente per arrivare poi alla definitiva approvazione. Al netto di questa considerazione, sul piano politico un po' più generale, il significato di questa vicenda credo che sia simile a quello di altre, è come se facessimo sempre, quando ci sono degli adattamenti delle nostre materie da fare rispetto a delle linee politiche che sono state sostanzialmente decise a livello statale, una gara a inseguimento, arriviamo sempre dopo gli altri. Quando si insegue e si dà del vantaggio agli avversari, molto spesso non lo si riesce a recuperare e si finisce per perdere o può succedere, come in quest'occasione, che il mancato adeguamento da parte della Regione alla direttiva dell'ARERA metta in difficoltà la stessa Regione perché sostanzialmente fa venir meno la possibilità di accedere a un'opportunità di finanziamento, in questo caso di una cifra significativa, si parla di 20 milioni. 20 milioni di euro che a questo punto o sono messi a disposizione dalla Regione per gli investimenti che saranno necessari, perché sarebbero serviti per fare degli interventi relativamente alle reti idriche per intercettare le perdite, per sistemare le tubazioni e anche per digitalizzare la gestione... questi interventi sono necessari quindi l'alternativa cos'è? O mette i soldi la Regione o, come dice il Presidente, si rischia poi di riversare tutto in tariffa. Questa è una situazione a cui va prestata, secondo noi, una grande attenzione.

Pertanto nell'interpellanza chiediamo qual è lo stato dell'arte di questa procedura, con la possibilità di avere un chiarimento riguardo a quello che ho detto in premessa e quali sono le modalità di finanziamento alternative affinché si possa scongiurare che gli investimenti poi vadano a ricadere in aumenti tariffari per l'utenza.

In ultimo chiediamo se in definitiva è intenzione da parte del Governo regionale allineare lo schema tariffario alle direttive che sono state impartite dall'ARERA.

Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie collega Marquis. Ritorniamo sui temi trattati poco fa, quindi cercando di entrare subito nello specifico, le premesse le abbiamo già fatte prima. Ricordando quanto detto in generale sulla riorganizzazione del Servizio Idrico e sulle competenze che la legge 7/2022 attribuisce agli attori coinvolti.

Come ricordato poco fa, va precisato che la partecipazione al bando è stata nutrita, tanti sono i soggetti non ammessi, c'era anche una limitatezza di fondi a disposizione, ma questa non deve essere una scusante, però va detto che è sicuramente un'opportunità persa. I fondi non erano garantiti come tutte le volte che si partecipa a quei fondi e l'intervento proposto a finanziamento consisteva nella realizzazione di una sensoristica di monitoraggio da installare sulle principali tratte della rete acquedottistica regionale. I contenuti dei bandi non incidono sulle competenze statutarie della Regione e l'esclusione deriva da una successiva valutazione, come detto, effettuata da ARERA in sede di commissione di valutazione.

Venendo però ai suoi quesiti, poi le risponderò anche a un chiarimento riguardo a quanto mi ha chiesto in premessa sullo stato dell'arte, al fine di formulare una proposta sui criteri per la determinazione delle tariffe di cui al citato articolo 7 della legge, il BIM, nel suo ruolo di EGA, ha provveduto. Con deliberazione 126 del 21 luglio 2022, avevamo parlato appunto di quell'incarico al raggruppamento temporaneo, poi il contratto è stato sottoscritto in data 6 ottobre 2022 e la proposta del metodo tariffario, come detto, alla fine del mese di maggio del 2023.

Poiché il metodo presenta delle semplificazioni apportate alla metodologia statale in relazione alle specificità locali, al fine di consentire alla Giunta di definire con propria deliberazione i criteri per la determinazione delle tariffe nella certezza del rispetto dei principi eurounitari, delle direttrici della normativa tariffaria statale e del sistema regolatorio definito da ARERA, di cui il già citato articolo 7, comma 2, della legge 7/2022 e anche in seguito alla sentenza del 27 luglio, successivamente alla presentazione del metodo tariffario, l'EGA in accordo con la Regione ha chiesto ad ARERA un incontro, che è stato anche sollecitato da noi, per avviare un tavolo di confronto sulle tematiche concernenti il Servizio Idrico Integrato nella Regione Autonoma Valle d'Aosta, in modo per addivenire in tempi quanto più celeri alla revisione dell'attuale metodo tariffario, trasmettendo con la stessa nota la proposta di metodo tariffario precedentemente trasmessa anche a noi. Un passaggio che anche noi abbiamo sollecitato possa avvenire nella fase precedente a quello che ci sarà poi successivamente, ovvero il passaggio in Commissione e in Giunta, proprio per far arrivare un metodo o una proposta di metodo che sia già stata affrontata a quel tavolo.

Dai risultati di questo tavolo di confronto sarà valutata la possibilità di procedere con una celere approvazione della proposta secondo l'iter dell'articolo 7, comma 2, della legge 7/2022, oppure di apportare le modifiche necessarie per adeguarlo alla normativa statale, quindi passaggi che devono essere fatti prima del percorso che affronteremo noi. Questo confronto quindi risulta essere un passaggio non banale sia dal punto di vista tecnico - e ne parlavamo prima con il collega Lavy - che dal punto di vista politico, è fondamentale per capire il margine d'azione tra competenze regionali e rapporto con ARERA. Mi sono anche confrontato con il Presidente del BIM e con la parte tecnica... di sollecitare la parte politica... C'è l'assoluta necessità di proseguire con questo confronto che possa garantire da una parte la sostenibilità dell'atto che andremo ad affrontare ed il massimo riconoscimento delle nostre specificità territoriali.

Per quanto riguarda il secondo quesito sulle modalità di finanziamento alternativo, si deve premettere innanzitutto che vige il principio contenuto in diverse direttive europee, che è il beneficiario del servizio che deve farsi carico del costo, pertanto il concetto di fondo è che gli investimenti sulle infrastrutture debbano ricadere interamente sulla tariffa.

Come riportato in premessa, la riorganizzazione del Servizio Idrico avviata con le leggi regionali 37/2021 e 7/2022 è stata effettuata con lo specifico intento di adeguare la Regione ai principi delle disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. In questo contesto l'articolo 8 della legge 7/2022 individua le risorse finanziarie per la realizzazione degli interventi previsti nel piano d'ambito del Servizio Idrico Integrato per la promozione della qualità del servizio di acquedotto, fognatura, depurazione, per attenuare la ricaduta degli investimenti sulla tariffa; risorse alle quali potremo ovviamente sommare le entrate derivanti dalle varie forme di finanziamento che verranno e che potranno essere colte. La legge regionale, che ricordo non essere stata impugnata dallo Stato, consente di abbattere il costo degli investimenti mediante il ricorso ai sovracanoni BIM e a eventuali trasferimenti regionali che sono stati recentemente messi a disposizione in assestamento di bilancio. Ricordo che l'ultima variazione di bilancio ha permesso al BIM di procedere a un'integrazione del piano d'ambito con nuovi lavori per 5,5 milioni di euro. Allo stato attuale sono state raggiunte le condizioni abilitanti e necessarie al fine di poter usufruire dei fondi europei per il periodo di programmazione 2021-2027 costituenti l'approvazione del piano d'ambito e nell'affidamento della gestione del Servizio Idrico Integrato. Altre risorse possono pertanto essere attinte da finanziamenti statali o tramite fondi europei, tra questi è già stato approvato un finanziamento a valere sulle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) in anticipazione sul ciclo di programmazione 2021-2027.

Sul terzo quesito: intendimento del Governo di allineare la gestione del Servizio Idrico alle direttive dell'ARERA, anche per non perdere future e importanti opportunità, si ricorda, come già detto, che l'articolo 7, comma 2, della legge regionale 7/2022 dispone che la Giunta regionale, su proposta dell'EGA, e previo parere delle Commissioni consiliari competenti, definisce con propria deliberazione i criteri per la determinazione delle tariffe del ciclo idrico relative all'acquedotto, fognatura e alla depurazione delle acque reflue comprensive delle componenti tariffarie aggiuntive tenuto conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, della copertura dei costi diretti di investimento di esercizio nel rispetto dei principi eurounitari delle direttrici della normativa tariffaria statale del sistema regolatorio definito da ARERA.

Si ritiene pertanto che, in seguito a queste interlocuzioni che sono in corso con ARERA, la Regione nell'esercitare la competenza primaria in materia di riorganizzazione del Servizio Idrico attribuita dallo Statuto, anche in relazione a quanto detto al punto 1, potrà organizzare il Servizio Idrico Integrato coerentemente al sistema regolatorio nazionale ma cercando, come già detto ma è importante sottolinearlo, di mettere in evidenza le nostre specificità. Un'interlocuzione tecnica che si sta portando avanti e parallelamente una politica, anche e soprattutto con le Province di Trento e di Bolzano, che prima sono state citate che stanno affrontando o hanno affrontato lo stesso non facile percorso.

Presidente - Replica il consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Grazie Assessore per la risposta che ha fornito; prendo spunto da alcune sue considerazioni per alcune riflessioni di replica.

Per ciò che concerne il bando, lei ha cercato un po' di sfumare il discorso della perdita dell'opportunità dicendo che la partecipazione era nutrita, che non c'erano sostanzialmente delle grosse certezze di arrivare ad avere i finanziamenti, però delle due l'una, se non c'erano possibilità o se si ritenevano che fossero basse, non capisco perché siamo andati a investire dei soldi nel fare dei ricorsi e a spendere dei soldi pubblici. Se sono stati spesi dei soldi pubblici, penso perché c'era la sensibilità che ci potessero essere delle buone possibilità di avere il finanziamento per quanto concerne il BIM per fare questi lavori.

Tornando al discorso che ha fatto relativamente al piano finanziario su quali sono le alternative, evidentemente la risposta è molto chiara: o li mette la Regione o si mettono in tariffa o arrivano delle ulteriori possibilità di finanziamento, però quello che fa un po' paura è che in questo momento siamo in una fase di stallo, di interlocuzione e che bisogna, secondo noi, arrivare nel più breve tempo possibile a definire questa tariffa, perché dovessero essere prodotti altri bandi e altre opportunità, nel frattempo noi siamo matematicamente esclusi e non possiamo neanche più partecipare.

Credo che l'obiettivo sia arrivare il prima possibile a trovare una soluzione nel rispetto di quelle che sono da una parte le direttive dall'ARERA, dall'altra parte nel rispetto delle nostre prerogative tenendo conto della morfologia del nostro territorio e delle nostre peculiarità per organizzare questo metodo tariffario. Cosa dire? Sostanzialmente è emerso che il BIM sollecita voi, voi avete sollecitato il BIM, noi sollecitiamo voi e speriamo che con tutte queste sollecitazioni si possa arrivare il prima possibile a capire come stanno le cose e a definire questa questione perché merita di essere affrontata con la dovuta urgenza perché questa è una priorità fondamentale da portare a casa come risultato perché diversamente possiamo rischiare sia sotto il profilo dei finanziamenti statali, ma anche sotto quello dei finanziamenti europei di perdere delle grosse unità e poi dover far mettere a compensazione le mani nelle tasche dei Valdostani per far fronte alle esigenze d'investimento che ci sono sulle nostre reti acquedottistiche valdostane.