Oggetto del Consiglio n. 2777 del 28 settembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2777/XVI - Interpellanza: "Interpretazione dell'articolo 55 della legge regionale 12/2023, recante il riconoscimento dell'importo di 500 euro per la formazione di docenti assunti a tempo determinato".
Bertin (Presidente) - Punto n. 35. Per illustrare l'iniziativa, il consigliere Restano ha facoltà di intervenire.
Restano (GM) - Quest'interpellanza tratta della riforma del sistema nazionale d'istruzione e formazione, recepito in Valle d'Aosta con la legge regionale 3 agosto 2016, n. 18.
In poche parole, parliamo del buono dell'importo di 500 euro annuali riconosciuto ai docenti per la loro formazione. Le norme che ho citato, in particolar modo la norma di riferimento, quella regionale, non prevede il riconoscimento del buono per i docenti a tempo determinato, e proprio alla luce di questo fatto, a livello regionale, si sono susseguiti negli anni centinaia di ricorsi dei singoli docenti precari; ricorsi che, peraltro, sono stati patrocinati dai sindacati della scuola valdostana. Gli esiti dei ricorsi hanno visto la Regione soccombere ed il giudice del lavoro ha concluso che la natura temporanea del rapporto tra docente e Regione non incide sulla titolarità del diritto a ricevere la carta del docente.
In seguito a tale pronuncia, il 9 giugno di quest'anno la Sovrintendenza agli studi ha organizzato una riunione con l'organizzazione sindacale, in cui è stato comunicato ufficialmente che nella legge di assestamento la Regione avrebbe previsto i fondi per chiudere il contenzioso "Bonus docenti".
Giova ricordare che, alcuni giorni dopo, il 13 giugno, con il decreto legge "Salva infrazioni", anche lo Stato ha esteso la carta dei docenti ai precari.
Mantenendo l'impegno assunto, all'articolo 55 della legge regionale n. 12 del 2 agosto 2023 abbiamo (dico abbiamo perché l'ho votato pure io) votato il finanziamento di questo buono scuola.
Ai commi 2 e 3 della norma è specificato chi saranno i docenti che potranno usufruire di questo buono, vale a dire i precari che devono presentare una domanda. Tra questi vi sono anche citati i docenti che hanno promosso il contenzioso verso la Regione e anche quelli che sono in attesa delle sentenze. Il tutto viene subordinato alla rinuncia alle spese compensate, all'azione fatta valere e a qualsivoglia ulteriore futura pretesa avente medesimo titolo in correlazione alla rinuncia della Regione ad eventuali impugnazioni di sentenze nel frattempo emesse.
Così come formulato, quest'articolo ha destato perplessità e confusione, tant'è che un'organizzazione dei sindacati della scuola ha prodotto un documento.
Con quest'interpellanza, chiedo all'Assessore competente quale sia l'interpretazione politica che volevamo dare con quest'articolo; perché io stesso avevo inteso una cosa un pochino diversa, ora che è giunto questo comunicato del sindacato e a volte, si sa, l'intenzione e gli indirizzi politici non collimano con la norma che viene poi prodotta.
Chiedo inoltre se ai sindacati della scuola sia stato preventivamente inviato il testo dell'articolo e quali erano state all'epoca le loro considerazioni, e se l'Assessore abbia maturato la consapevolezza che difficilmente chi ha già avviato un ricorso possa aderire alla proposta. In virtù di tutto questo, se vi sia l'intenzione futura di proporre una modifica al contenuto dell'articolo 55.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Allo stato attuale, sono inclusi nell'erogazione i docenti assunti a tempo determinato con contratto annuale fino al 30 giugno o fino al 31 agosto, come stabilito dalla legge regionale che lei ha citato (e che forse non mi ricordavo, ma il cui articolo ha votato anche lei), cioè la 12/2023.
Relativamente all'interpretazione, sono in fase di verifica i periodi di aspettativa non retribuita di cui hanno fruito i docenti assunti a tempo determinato con contratto annuale fino al 30 giugno o fino al 31 di agosto, in quanto, in analogia a quanto avviene per il personale con contratto a tempo indeterminato, il docente collocato in aspettativa non retribuita non ha diritto a fruire del bonus, fatta eccezione per chi ha svolto almeno 180 giorni di servizio effettivo. Questa è la valutazione che è stata fatta per individuare il periodo.
Lei mi chiede se ai sindacati della scuola sia stato preventivamente inviato il testo e quali siano state le loro considerazioni.
Per quanto attiene alle organizzazioni sindacali scolastiche, le stesse sono state informate del contenuto dell'articolo in occasione di un incontro - le assicuro che ne abbiamo fatti svariati, di incontri -, ma specificamente all'ordine del giorno tenutosi il 9 giugno u.s., alla mia presenza e a quella della Sovrintendente agli studi e del dirigente della struttura personale scolastico, all'epoca il dottor Centoz. Il verbale è stato sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali scolastiche. In occasione dell'incontro in argomento, le organizzazioni scolastiche avevano chiesto di valutare la possibilità di inserire nella legge anche i docenti che, sommando le giornate lavorate, arrivassero a 180 giorni.
La valutazione effettuata dall'Amministrazione regionale si è basata sulla continuità del servizio resa da un docente supplente con contratto annuale al 30 giugno e al 31 agosto: quindi, per rispondere alla sua domanda, il contenuto dell'articolo 55 della l.r. 12/2023 era noto alle organizzazioni sindacali.
Vale la pena evidenziare che l'articolo 55 è stato redatto alla luce delle sentenze che sono pervenute favorevoli ai ricorrenti, ovvero a tutti i docenti assunti a tempo determinato con contratto annuale, questo anche al fine di evitare, o quantomeno deflazionare, un contenzioso che ha assunto il carattere della serialità con gli oneri che ne derivano. Questa è stata una valutazione molto attenta dell'intera Giunta regionale, perché, ovviamente, il fatto di continuare ad affrontare contenziosi con relative spese legali era diventato comunque una questione prioritaria da risolvere.
L'indennizzo che sarà corrisposto, quindi, è una tantum non rendicontabile, proprio perché finalizzato a chiudere i contenziosi in essere; cioè, non è come gli insegnanti a tempo indeterminato che devono rendicontare le spese per la formazione, questo perché il Giudice ha decretato, nelle numerose sentenze, che sia corrisposto una tantum per chiudere proprio il contenzioso.
In occasione dell'incontro del 9 giugno, le organizzazioni sindacali sono state anche informate che, parallelamente all'azione intrapresa per sanare gli anni pregressi, l'Amministrazione sta lavorando ad un disegno di legge che possa intervenire sulla legge regionale 18/2016; quindi, questo già il 9 giugno lo avevamo comunicato alle organizzazioni sindacali - e le organizzazioni sindacali immagino che in assemblea lo abbiano detto -, al fine di estendere il bonus di 500 euro anche ai docenti assunti con contratto a tempo determinato a partire dall'anno scolastico 2023-2024.
Si segnala infine che, anche a livello nazionale, con il decreto "Salva infrazioni" è stata estesa per l'anno scolastico 2023-2024 (quindi per questo a venire) la platea di beneficiari della carta docente, quella da 500 euro, ai docenti a tempo determinato, ma solo a quelli con contratto di supplenza annuale al 31 di agosto.
Questo per dire che noi abbiamo valutato sia il passato, sia abbiamo preannunciato che, ovviamente, come da decreto "Salva infrazioni", provvederemo anche per il futuro.
Lei mi chiede se sia consapevole del fatto che, difficilmente, chi ha già avviato un ricorso aderirà alla proposta. Allo stato attuale i ricorrenti non hanno aderito alla proposta, almeno questo fino a ieri. Tuttavia - questo va detto - alcuni di loro hanno contattato per le vie brevi gli uffici per chiedere informazioni relativamente alla legge regionale 12/2023, ed evidentemente hanno contattato anche lei, perché se il tema è diventato à la une è perché qualcuno ha capito che deve rinunciare al contenzioso in essere per poter usufruire, così come è scritto nella legge, del saldo di questo bonus.
Lei mi chiede se sia intenzione dell'Assessore proporre una modifica del contenuto dell'articolo 55: io dico che, alla luce di quanto finora esposto, non si ravvisa allo stato la necessità per l'Amministrazione di modificare l'articolo 55.
Se posso permettermi solo ancora una precisazione: la Regione, non io (la stessa indicazione l'avrebbe data credo l'assessore Caveri, perché abbiamo comunque affrontato il tema in Giunta e tutti erano assolutamente concordi a chiudere questo contenzioso, quindi a risolvere la questione), ha adottato una soluzione a beneficio degli insegnanti precari che credo sia una soluzione unica in Italia, sia perché salda il passato (quindi per i cinque anni pregressi, cioè da quando la Buona scuola e la legge regionale di applicazione sono entrati in vigore), sia perché apre ad una corresponsione per il futuro che ovviamente è una diretta conseguenza, naturalmente.
Da quello che so io, avendo avuto e avendo un colloquio piuttosto frequente con i sindacati della scuola, questa misura, oltre ad essere stata loro illustrata per tempo, è una misura che li soddisfa - magari non soddisferà proprio tutti i ricorrenti - ed è una misura equa che riconosce agli insegnanti precari (quelli ovviamente assunti con contratto annuale) lo stesso valore e la stessa dignità. Noi, a differenza dello Stato o di altre Regioni, abbiamo queste sentenze che riconoscono le supplenze annuali anche al 30 di giugno, quindi corrispondiamo e riconosciamo anche al 30 di giugno. In questo modo, riconosciamo la dignità di tutti gli insegnanti e la necessità che gli stessi possano essere valorizzati economicamente per l'attività di formazione che - sappiamo - fanno quotidianamente per elevare e per mantenere alto il loro livello.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Restano.
Restano (GM) - Grazie Assessore per la risposta, dalla quale ho appreso che, in ottica futura, state predisponendo un apposito disegno di legge; cosa che non emerge agli atti in mio possesso.
A dire il vero, l'interpellanza è nata da un comunicato stampa di una sigla sindacale - quindi non dall'intervento dei singoli - che afferma cose un pochino diverse da quelle che lei mi ha detto, soprattutto rispetto alla riunione del 9 giugno, che è esplicitamente richiamata all'interno del comunicato stampa; ma poco conta. Se poi avrà la cortesia di farmi avere il verbale, solamente per doverosa conoscenza, evito di fare un 116 in merito.
La confusione viene generata dal fatto che nell'articolo che noi abbiamo votato si fa esplicito riferimento a chi ha già ottenuto le sentenze, non gli vengono riconosciute come da sentenza le spese legali. E io sono andato a chiedere una sentenza e le spese ammontano a 1.725 euro, più 118 euro da aggiungersi; quindi, per centinaia di casi sono rilevanti, difficilmente una persona rinuncia ad oltre 1.000 euro di spese. Per questo ho scritto quello che le ho poi illustrato. Soprattutto si chiede la rinuncia ad eventuali impugnazioni future, senza dire che sarà fatta una legge che andrà a sistemare tutto in futuro, ed è per questo che le ho chiesto se intende modificare l'articolo, perché sembra all'apparenza illegittimo andare a dire: "Tu rinunci ad eventuali ricorsi, qualora noi non mettessimo in futuro dei soldi".
Lei oggi mi ha chiarito questo...
(Intervento di un Consigliere fuori microfono)
ma chiede anche la rinuncia ad eventuali azioni future, e voglio trovare qualcuno che fa esplicita rinuncia per il futuro, credo che sia un po' una pretesa impossibile... (Intervento di un Consigliere fuori microfono)
...non è molto chiaro, se siamo ancora qua a confrontarci... Ben venga una norma che chiarisca il tutto, io starò in attesa e vigilerò che questa venga al più presto depositata.