Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2683 del 25 luglio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2683/XVI - Interpellanza: "Strategie per promuovere l'adesione degli esercizi commerciali alla convenzione per l'utilizzo dei buoni di acquisto di prodotti senza glutine".

Bertin (Presidente) - Punto n. 61. Il consigliere Manfrin illustra l'interpellanza.

Manfrin (LEGA VDA) - Come abbiamo inserito all'interno dell'interpellanza, l'iniziativa specifica che la celiachia è una patologia cronica autoimmune, che provoca una reazione immunitaria nell'organismo quando si assume del glutine che, come tutti sanno, è un complesso proteico che è presente in numerosi cereali. In Italia ci sono 200 mila pazienti che hanno una diagnosi conclamata di questa forma di celiachia, ma se si tiene conto dei casi che non sono diagnosticati, il numero arriva a 600 mila.

Tale azione immunitaria appunto che si scatena quando si ingerisce questo tipo di alimenti, se non diagnosticata e curata, sviluppa un'infiammazione a livello del piccolo intestino che impedisce il corretto assorbimento dei nutrienti, compromettendo la salute del paziente interessato.

Quest'infiammazione danneggia le strutture fondamentali dell'intestino tenue, i villi intestinali, causandone un appiattimento e, di conseguenza, un'incapacità di assorbire i nutrienti. Il danno intestinale può causare perdita di peso, gonfiore e talvolta diarrea; il malassorbimento in particolare di vitamine e oligoelementi può causare danni ai diversi organi, tra cui il sistema nervoso, l'osso, l'apparato riproduttivo e il sistema sanguigno.

Non esiste una cura specifica per la celiachia e qui arriviamo all'oggetto dell'iniziativa: l'unico trattamento efficace consiste nella rigorosa eliminazione del glutine dalla dieta.

Proprio per questo motivo risulta fondamentale garantire la possibilità di rifornimento ai soggetti che beneficiano di buoni acquisto che ci sono e vengono garantiti a livello nazionale proprio per coloro che hanno questo tipo di problema.

Il problema fondamentale però è che, da diverso tempo, chi soffre di questa patologia nella nostra regione lamenta di potersi recare esclusivamente in farmacia ad acquistare questo tipo di prodotti, dove i prodotti sono più costosi e il buono da 90 euro risulta insufficiente a coprire tutti i costi.

È chiaro che questa tipologia di buono agisce su due tipologie di rivenditori: da una parte le farmacie e da una parte le aziende commerciali, le catene distribuzione e gli esercizi commerciali in generale che rivendono prodotti senza glutine.

Sicuramente i prodotti che vengono venduti dalla farmacia sono più costosi, mentre quelli che si trovano nella grande distribuzione sono meno costosi.

Il problema è che in Valle d'Aosta, da diverse segnalazioni che ci arrivano, c'è solo la possibilità di trovare questi prodotti nelle farmacie perché mancano le convenzioni con la grande distribuzione e, quindi, non trovandosi degli esercizi commerciali con la convenzione per utilizzare questo buono, le persone che soffrono appunto di celiachia non hanno possibilità di accedere, di utilizzarlo e, soprattutto, utilizzano questo buono ma non gli basta e non è sufficiente, proprio perché i prodotti sono costosi.

Con quest'interpellanza quindi chiediamo all'Assessore se quanto riferito dall'utenza corrisponda al vero e, in caso affermativo, quali siano le motivazioni dell'assenza di esercizi commerciali convenzionati e, sempre in caso affermativo, se sia intenzione dell'Amministrazione regionale mettere in campo le opportune strategie per far aderire anche gli esercizi commerciali, o, in subordine, integrare i buoni affinché siano sufficienti per l'acquisto di prodotti anche in farmacia.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi a cui passo la parola.

Marzi (SA) - L'Amministrazione regionale e l'Azienda USL stanno avviando i necessari confronti con i rappresentanti del settore della grande distribuzione per stimolare il loro interesse al convenzionamento.

Il sistema di regolazione attuale prevede la possibilità per gli esercizi convenzionati di applicare uniformemente alla propria clientela uno sconto sul prezzo di listino, comunque. Gli esercizi convenzionati, diversi dalle farmacie, in Valle d'Aosta ad oggi sono solo due: uno ad Aosta e l'altro a Donnas.

Il basso interesse degli operatori ad erogare alimenti per celiaci in regime di servizio sanitario è verosimilmente ascrivibile a due fattori: il primo alle contenute dimensioni del mercato di riferimento, il secondo alla necessità di doversi conformare ad un modello di gestione ormai ampiamente digitalizzato che comporta di dover asportare le fustelle dai prodotti.

Tale incombenza, che prevede la consegna mensile delle fustelle all'Azienda USL a testimonianza dell'avvenuta fornitura, non sempre incentiva le attività a dedicare spazio alla vendita dei prodotti inseriti nel registro nazionale del Ministero della Salute in tale tipologia.

Il confronto con gli operatori interessati al convenzionamento, o già convenzionato, è volto quindi a valutare gli interventi di semplificazione dell'attuale soluzione organizzativa attraverso l'adozione di sistemi alternativi.

Con deliberazione della Giunta regionale 520 del 15 maggio 2023 abbiamo di fatto, a dimostrazione dell'attenzione sempre maggiore che stiamo rivolgendo a questo tipo di patologia, istituito il Tavolo tecnico regionale per la celiachia, appositamente dedicato a questa patologia. Il Tavolo tecnico regionale ha sostituito e quindi potenziato il gruppo tecnico di lavoro che, in precedenza, operava a livello di Azienda USL, anche attraverso il coinvolgimento stabile dell'Associazione Italiana Celiachia nella programmazione delle attività.

Rispetto alla congruità delle forniture, i tetti di spesa sono stati ridefiniti con Decreto del Ministero della Salute a seguito di valutazione tecnico-scientifica, con riferimento ai prezzi medi di mercato. Le quote fissate sono distinte per sesso e per fasce di età, da un minimo di 56 euro mensili per i bambini più piccoli, sino ad un massimo di 124 euro mensili per gli adolescenti.

Con tale intervento, il Ministero ha evidentemente inteso razionalizzare e armonizzare su base nazionale le condizioni di fornitura, garantendo in tutte le Regioni l'erogazione di quantitativi adeguati ai fabbisogni nutrizionali.

I prezzi vigenti, utilizzati dal Ministero per la definizione dei tetti di spesa, garantiscono già oggi agli assistiti un'adeguata copertura del proprio fabbisogno nutrizionale.

Per quello che riguarda le interlocuzioni che invece abbiamo già avviato proprio in seguito alla sua rilevazione, grazie anche al tavolo con altre categorie, relativamente ai contatti per ampliare il numero degli esercenti che potrebbero inserirsi nel sistema sanitario per fornire alimenti adeguati a chi è affetto da celiachia speriamo di avere buone notizie a breve, ma i contatti, sono già stati avviati.

Presidente - Replica il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per la sua risposta. Sono lieto di apprendere che, a seguito della sollecitazione, si è attivato un approfondimento rispetto alla fornitura dei prodotti; sulla base di quelle che lei ha detto chiarendo le motivazioni, sicuramente si può spiegare una parte dei dinieghi e cioè, se noi parliamo delle piccole attività magari di paese, piccoli esercizi commerciali, quasi sicuramente è così, però il fatto che ci sia un mercato contenuto e ci siano delle complicazioni per la gestione digitalizzata delle fustelle, probabilmente per la grande distribuzione non deve rappresentare un così grande problema.

Io immagino che un esercizio commerciale di grandi dimensioni possa sicuramente ampliare il suo fatturato, da una parte accogliendo nuovi clienti e, dall'altra, poter avere una gestione, con una parte di dipendenti che si occupa di questo e che quindi riesce a gestire il tutto, anche la questione della digitalizzazione.

Quindi ben venga l'ampliamento del mercato. Ci auguriamo anche noi che ci siano buone notizie: quello che le chiediamo è di mantenere alta l'attenzione perché tantissime persone, soprattutto in seguito alla crisi che si è abbattuta sulle famiglie, si sono aggrappati a questo buono che permette loro di poter usufruire degli alimenti che sono adatti alla loro necessità. Se questo buono diventa poco spendibile, soprattutto magari se una persona non è localizzata vicino agli esercizi commerciali in cui lei ha parlato, sicuramente questo va a detrimento della sua salute.

Quindi un ringraziamento, ma anche una richiesta di tenere alta l'attenzione.