Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2674 del 25 luglio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2674/XVI - Interpellanza: "Revisione della legge regionale 3/2004 in materia di interventi a favore dello sport".

Marguerettaz (Presidente) - Punto 77 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola al collega Restano.

Restano (GM) - La pratica dell'attività sportiva in Valle d'Aosta, come ho già anticipato in precedenza, è regolamentata da una legge regionale: la n. 3/2004, una norma che è prossima al compimento del ventesimo anno di età e che nel tempo si è rivelata importantissima e fondamentale per la promozione dell'attività sportiva in Valle d'Aosta e anche per il mantenimento di quelli che noi definiamo gli sport popolari e per la promozione degli sport di montagna. Da una valutazione del tutto personale, appare che la norma abbia la necessità di essere un pochino rivista. Da una ricognizione fatta presso altre Regioni italiane, balza agli occhi che sono tutte molto più recenti queste norme che regolamentano lo sport e tengono conto dell'evoluzione degli ultimi vent'anni della pratica sportiva e, analizzando appunto la legge regionale 3, si rileva che è composta da sei capi: il capo 2, 4 e 5 trattano l'erogazione di contributi e sponsorizzazioni, mentre il capo 1 tratta le finalità della norma e la tipologia degli interventi, il 3 istituisce la Consulta dello sport e il capo 6 le disposizioni finali. Nel dettaglio si evince chiaramente che tale legge, a mio modo di vedere, a nostro modo di vedere, necessiterebbe di una maggiore valorizzazione del ruolo della Regione rispetto alle associazioni sportive e agli enti di promozione sportiva agonistica e non agonistica e gli Enti locali. Soprattutto si rileva la mancanza, come è già stato detto in quest'aula, dello sport di cittadinanza, inteso come sport che parla di sport a tutto tondo, che promuove l'attività motoria e ricreativa non agonistica, che si svolge in spazi aperti e in assenza di specifici impianti dedicati e tecnicamente definiti mediante i quali si può promuovere il valore culturale, educativo e sociale dello sport e il valore anche formativo per quanto riguarda i giovani e i meno giovani. Basta guardare quanto sia in crescita l'attività outdoor.

La legge 3 di cui discutiamo non prevede un capo apposito per lo sport a beneficio dei disabili. Non vi sarà sfuggito, cari colleghi, quanto stia crescendo lo sport per i disabili, se seguite un pochino delle trasmissioni sportive, vi è una trasmissione dal titolo "SportAbilia" che illustra tutte le attività sportive dei disabili. Sta prendendo piede in maniera incredibile e noi nella nostra legge non andiamo a regolamentare lo sport per i disabili, disabili in tutte le fasce d'età, in età giovanile e per i più anziani. La nostra legge 3 manca di un apposito capo riguardante la lotta al doping. Magari sono citati ma non vengono trattati, non vengono sviluppati alcuni temi; manca di trattare il rapporto scuola e sport. Recentemente lo abbiamo fatto con l'assessore Caveri introducendo le ore di educazione fisica nelle scuole primarie, che andrebbe inserito qua all'interno ma soprattutto vanno definiti gli obiettivi e i percorsi da seguire. Se vogliamo andare un pochino più avanti, colleghi, mi permetto di sottolineare la necessità di creare un Ufficio sport, un Servizio sport in capo all'Assessorato ma non che tratti le erogazioni, i contributi e il sostegno allo sport, ma che si occupi di raccogliere dati, formulare statistiche e analisi da sottoporre alla Consulta dello sport e a questo Consiglio. Se si vuole far crescere in prospettiva lo sport, bisogna definire gli obiettivi e capire come si deve perseguire. Fino adesso è stato tutto abbastanza facile ma in futuro non lo sarà e manca una clausola valutativa.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - A distanza di 19 anni dal varo della legge 3, come lei ha giustamente ricordato, riteniamo di poter dire, con il conforto di buona parte del mondo sportivo valdostano, che questa legge, frutto al tempo di una lunghissima fase di gestazione, possa considerarsi uno strumento di attuazione della politica regionale dello sport in buona parte ancora valido e attuale; questo ovviamente senza sminuire le sue valutazioni ma noi ci rapportiamo con le Federazioni e quindi da loro traiamo anche i giusti suggerimenti che hanno portato a una serie di valutazioni che stiamo facendo che sommariamente le elencherò. Ciò però non toglie che, a distanza di tanti anni dalla sua entrata in vigore, vi siano alcuni aspetti della legge 3/2004, che, sulla base dell'esperienza applicativa, o per esigenze al tempo non considerate o manifestatesi successivamente, siano meritevoli di essere presi in considerazione nella prospettiva di un aggiornamento del testo normativo attualmente vigente. In proposito posso riferire che al riguardo vi è stato già un primo confronto tra l'Assessorato e i componenti del Comitato ristretto che è l'organismo rappresentativo della Consulta regionale per lo sport, nel corso del quale sono stati esaminati alcuni aspetti della legge che sono parsi meritevoli di una rivisitazione, fermo restando un giudizio ancora positivo sull'impianto complessivo della legge. In particolare gli aspetti sui quali si è cominciato a svolgere alcuni ragionamenti sono i seguenti: la valutazione sull'opportunità di estendere la concessione dei contributi ordinari anche alle ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche) e alle SSD (le Società Sportive Dilettantistiche), affiliate alle discipline sportive associate al CONI, oltre che a quelle affiliate alle Federazioni sportive nazionali; la previsione della concessione dei contributi regionali anche alle delegazioni regionali delle Federazioni sportive nazionali oltre che ai Comitati regionali, in un'ottica di semplificazione/eliminazione del requisito della residenza degli atleti in Valle d'Aosta, attualmente è previsto ai fini della determinazione dei contributi ordinari e per l'attività di rilievo nazionale; un ripensamento complessivo delle disposizioni di cui al capo IV sulle sponsorizzazioni sportive individuali; la previsione di forme di sostegno a favore del CONI regionale per l'attuazione di specifici progetti di promozione sportiva sul territorio; il rafforzamento dei compiti del Comitato ristretto quale sede privilegiata di confronto tra l'Amministrazione regionale e il mondo sportivo regionale. Infine, la previsione dell'inserimento specificatamente dedicato alle manifestazioni organizzate dagli enti di promozione sportiva anche quando non presentino l'attuale requisito di alto rilievo tecnico, ma siano rilevanti ai fini della promozione dell'attività fisica verso i cittadini e che abbiano altresì un livello partecipativo significativo e non limitato all'ambito regionale, così come ho già avuto modo di illustrare nella risposta alla mozione del Consiglio precedente presentata dal collega Brunod.

Quanto sopra descritto rappresenta il punto di partenza del progetto di aggiornamento della legge regionale sugli interventi a favore dello sport che dovrà formare oggetto di ulteriori approfondimenti e di un confronto costante con l'associazionismo sportivo valdostano. Ovviamente ho preso buona nota e andrò anche a riascoltarmi il suo intervento perché sicuramente ci saranno dei suggerimenti significativi che potranno essere portati al tavolo.

Solo un breve accenno agli sport per le persone con disabilità: su questo fronte direi che quest'Amministrazione sta facendo un lavoro importante con il progetto "Sci per tutte le abilità", che ovviamente riguarda la pratica dello sci alpino e non solo dello sci alpino per le persone con tutte le disabilità, non solo quelle fisiche ma anche quelle motorie e intellettive. Questo progetto che ha avuto la sua partenza nell'inverno scorso dà una prima risposta e una grande attenzione alle persone con disabilità. Visto che, parlando di turismo, le proiezioni ci dicono che nel 2030 saranno 120 milioni le persone con disabilità che avranno la possibilità, per questioni di reddito, di girare in Europa e di praticare dello sport, molto probabilmente con degli accompagnatori. Dobbiamo quindi creare tutte le condizioni affinché queste persone siano accolte nel migliore dei modi nella nostra regione e abbiano le stesse possibilità di praticare tutti gli sport che possono praticare le persone normodotate.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Restano.

Restano (GM) - Grazie Assessore per la sua risposta. Colgo positivamente la sua affermazione quando dice che si riascolterà le mie suggestioni, perché credo che, rispetto alla sua risposta che inizia con il parlare di contributi e sostegni almeno in tre parti, io ho posto l'attenzione su un aspetto un pochino diverso: se vogliamo incidere sui corretti stili di vita, sulla crescita nei nostri giovani e abbiamo l'obiettivo di portarli sempre più verso il mondo dello sport, bisogna valutare anche dei percorsi un pochino diversi e avere il coraggio di lavorare sulle norme e non solo come è già stato fatto. Riconosco l'importanza dello sport per disabili e quanto fatto con le delibere che ha avvicinato il mondo degli sport invernali ai disabili, ma credo che non tutti i 120 milioni di disabili gradiscano praticare gli sport invernali ma vogliano praticare anche altri sport. Pertanto noi, se vogliamo essere concorrenziali - e ritorno al programma di governo - con altre località turistiche e alpine, dobbiamo metterci al passo con i tempi, quindi dobbiamo dotarci di una norma che dia le linee di indirizzo, che rappresenti la visione politica a tutto tondo di questo Consiglio regionale o della maggioranza che le rappresenta verso il mondo dello sport, verso la crescita dei nostri giorni.

Rammento che già nel programma di governo del presidente Lavevaz si parlava di riforma della legge regionale 3, sono trascorsi ormai tre anni, ad oggi non si è ancora visto niente. È stato ripreso tutto dal Governo Testolin; apprezzo quanto da lei affermato, come ho detto prima, apprezzo anche l'interesse manifestato verso le mie dichiarazioni, spero che lei le ascolti e se lo ritiene necessario, nel chiederle comunque anche per il precedente intervento la copia dell'intervento, io mi rendo disponibile per un confronto in tal senso. Questo perché le buone idee vengono dal Comitato ristretto, vengono dalla Consulta regionale ma soprattutto arrivano dalle persone che vivono quotidianamente la Valle d'Aosta, che quotidianamente ci contattano e ci rappresentano le loro necessità, tenendo anche conto dell'impossibilità da parte di tanti di investire in certi sport e quindi la necessità di portarli agli sport che costano meno, sono quelli che si svolgono nel circondario di Aosta.