Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 313 del 10 giugno 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 313/VII - PROBLEMI CONCERNENTI I SERVIZI DI MEDICINA SPORTIVA.- (Interpellanze).

PRESIDENTE: La Presidenza propone l'unificazione delle interpellanze iscritte agli oggetti n. 13 e 14, trattandosi dello stesso argomento, in modo che la risposta sia unica.

Do lettura delle interpellanze presentate dai Consiglieri Carlassare e Mafrica, Péaquin, Bajocco:

INTERPELLANZA

Con il decreto n. 294, del 29 marzo 1982, l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale stabilisce le modalità di esecuzione ed i compensi spettanti all'I.R.V. per gli accertamenti di idoneità necessari per l'accesso alle singole attività sportivo-agonistiche.

Nel citato decreto si può leggere: "accertata la disponibilità e la capacità operativa dell'IRV ad espletare le prestazioni sanitarie richieste

Poiché a quanto risulta non presterebbero la propria attività presso l'IRV nè medici sportivi, nè cardiologi, nè infermiere professionali, Il sottoscritto Consigliere regionale

INTERPELLA

l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale per sapere:

1) quale personale medico, paramedico e tecnico l'IRV può utilizzare per praticare i prescritti accertamenti (ECG a riposo e dopo sforzo, spirografia, prelievi, ecc.);

2) come può essere ritenuto congruo un compenso all'IRV di £ 33.650 per la visita base (senza più neppure l'esame RX - torace) quando cifre molto inferiori per gli stessi accertamenti vengono richieste dal Centro di Medicina dello Sport di Torino;

3) perché non è stata presa in considerazione l'ipotesi di avvalersi dell'ambulatorio della Federazione Medico Sportiva Italiana operante ad Aosta.

F.to: Carlassare INTERPELLANZA

Nonostante da due anni sia stata ormai approvata la legge regionale per la Medicina sportiva, a tutt'oggi non è stato istituito un servizio di medicina sportiva all'interno dell'U.S.L..

Con proprio decreto del 29 marzo 1982 l'Assessore alla Sanità ha stabilito che venisse stipulata una convenzione fra USL e IRV, ma a quanto risulta agli scriventi attualmente l'IRV non fornisce prestazioni di medicina sportiva.

I sottoscritti Consiglieri regionali

INTERPELLANO

perciò l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale per sapere:

1) se è stata stipulata dalle parti la citata nuova convenzione tra USL e IRV;

2) quali sono le ragioni per cui, verificata la discontinuità dei servizi prestati dall'IRV, non si utilizzano i medici specialisti di medicina sportiva già a disposizione della USL.

F.ti: Mafrica, Péaquin e Bajocco

PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare l'interpellanza iscritta all'oggetto n. 13 il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): La vicenda dell'IRV mi pare stia tornando di moda sotto due aspetti:

1) non si sa bene quando ed in che maniera questo ambulatorio privato svolge il servizio perché a volte è chiuso, altre volte svolge un servizio di tipo molto parziale;

2) i costi stabiliti dalla convenzione regionale, confrontati con i costi pagati per esami analoghi presso il Centro di Medicina dello Sport di Torino, sono decisamente molto più cari.

Questa interpellanza intende fare luce, se possibile, su questi due aspetti, più un'altra questione che illustrerò più avanti.

In pratica, chiedo all'Assessore di farci un quadro della funzionalità di questo Istituto, e se è inoltre al corrente delle qualifiche del personale medico e paramedico, che qui presta servizio, in particolare se queste sono conformi alle norme di legge che prevedono determinati requisiti sia per i medici che per i paramedici per poter svolgere quel servizio. A quanto mi risulta - però in via informale - questi requisiti non ci sono.

Vorrei sapere come mai per il tipo di visita che è stata convenzionata con la Regione, l'IRV fa pagare lire 33.650 - e la Regione ha accettato questo costo - quando al Centro di Medicina dello Sport di Torino il costo è di lire 20.000 per lo stesso tipo di visita.

In ultimo sono venuto a scoprire molto recentemente che in Valle opera un ambulatorio del C.O.N.I. della Federazione Medico-sportiva italiana, che ha come sua funzione proprio quella di operare nel campo della Medicina dello Sport. L'ambulatorio così com'è, non ha la capacità di svolgere il servizio previsto dalla legge, però lo si sarebbe potuto probabilmente ampliare e raf­forzare con debito intervento in atte­sa che questo servizio fosse svolto co­me previsto all'interno dell'U.S.L.. Ci sarebbe stato anche un vantaggio nel rafforzare questa struttura del C.O.N.I perché al C.O.N.I. sarebbe rimasto un ambulatorio più attrezzato anche quan­do questo servizio di medicina sporti­va fosse stata espletato dall'U.S.L..

Ho ultimato l'illustrazione delle mie perplessità che non sono mai state dissipate, e vorrei che mi si preci­sassero questi tre punti, che riguarda­no la funzionalità, le capacità e i livelli di specializzazione di quel personale, medico e paramedico, che opera; i costi delle visite che sono qui molto più care rispetto a Torino, ed il perché non è mai stata presa in esame la possibilità di ampliare e di rendere più funzionale questo servizio di ambulatorio già esistente nell'ambito del servizio di Medicina sportiva.

PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare l'oggetto n. 14 il Consigliere Mafrica ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Anche il nostro Gruppo è dell'idea che ci sia molta disorganizzazione nel portare avanti il servizio di medicina sportiva. Già in altre occasioni abbiamo detto che era più opportuno procedere all'utilizza­zione dei medici sportivi e delle attrezzature locali già a disposizione dell'U.S.L. e quindi avere una struttura pubblica per questo servizio. Al mo­mento in cui è stata stesa la nostra interpellanza, a noi risultava che addirittura non venisse effettuata dall'IRV alcuna prestazione; adesso ci risulta che vengono effettuate solo le prestazioni relative alla tabella A, cioè quelle per sport meno pesanti, tipo le bocce e il tennis, e non quelle per la maggioranza degli sports, tipo il calcio o pallacanestro, in sostanza per gli sports comuni. Il punto che vorremmo chiarire è come mai l'Assessore ha emesso un decreto di questo tipo: la legge di Medicina Sportiva dice che con provvedimento dell'Assessore devono essere fissate le caratteristiche tecniche e metodologiche degli accertamenti, la loro periodicità e i modelli di certificazione. L'Assessore con il proprio decreto non solo ha detto quali accertamenti dovevano essere eseguiti, ma ha anche precisato con quale struttura; quindi, per decreto, l'Assessore ha imposto ad una struttura che rappresenta tutti i Comuni, com'è l'U.S.L., anche il soggetto con cui fare contratto. Questo a noi sembra sia andare oltre i poteri concessi dalla legge.

In secondo luogo, oltre alle visite, l'Assessore ha anche stabilito i compensi da dare al soggetto scelto per questi accertamenti. Anche questo ci sembra tolga capacità di contrattazione alla U.S.L., che magari avrebbe potuto spuntare prezzi migliori di quelli proposti dall'Assessore stesso.

Quindi vorremmo che fosse chiaro anzitutto questo punto e successivamente ci fosse spiegato come mai vi sono stati dei periodi di non attività o di attività parziale da parte dell'IRV, ed infine vorremmo sapere se non è possibile cambiare strada, viste tutte queste difficoltà, per procedere alla creazione di una struttura pubblica per la Medicina sportiva.

PRESIDENTE: Risponde agli interpellanti degli oggetti n. 13 e n. 14 l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Rollandin, ne ha facoltà.

ROLLANDIN - (U.V.): Per quanto riguarda l'interpellanza presentata dal Consigliere Carlassare, che riguarda il personale utilizzato dall'IRV, è stato inviato l'elenco del personale medico e paramedico operante all'interno di questa struttura, che risulta avere i requisiti per poter svolgere questo servizio, in quanto si tratta sia di medici generici che specialisti in cardiologia, pneumologia e medicina sportiva.

Per quanto riguarda la questione delle tariffe che vengono applicate all'interno di questa struttura, va detto subito - e con questo mi riferisco anche all'analoga richiesta formulata dal Consigliere Mafrica - che le tariffe prese in considerazione sono quelle che vengono applicate su tutto il territorio nazionale e che riguardano la convenzionata esterna, tranne quella per essere preciso, della compilazione delle schede, che non compare nei tariffari nazionali perché non esiste voce analoga; sia per la visita medica che per l'E.C.G. a riposo e dopo sforzo, in particolare per questo ultimo, vengono considerate le modalità di esecuzione.

La somma di questi due parametri dà lire 33.000, a differenza delle lire 20.000 che vengono praticate a Torino in una struttura pubblica dove chiaramente per i prezzi non si tengono in considerazione altre voci che compongono questo tariffario, che, ripeto, non è un tariffario imposto ma è previsto da una convenzione nazionale che non è oggetto di contrattazione.

E' vero che nella prima convenzione la Regione era riuscita ad ottenere dei prezzi inferiori, il che però aveva creato dei disguidi perché sembrava quasi che questo risultato fosse dovuto ad una contrattazione che poteva lasciare dei dubbi. Allora, siccome in tutto il territorio per quanto riguarda le convenzioni si fa riferimento ad un tariffario, lo abbiamo applicato, senza le rivalutazioni, con le percentuali fissate per legge, perché questo tariffario è fermo al 1980.

Per quanto riguarda l'Ambulatorio della Federazione Medico-sportiva a cui faceva riferimento il Consigliere Carlassare, questo è un ambulatorio legato ad un'attività che non è di dipendenza pubblica. Teniamo conto che all'osservazione come mai non si è utilizzata questa struttura, soprattutto a favore del C.O.N.I., si deve precisare che tutta la procedura legata all'impostazione sia del decreto che della Convenzione, è stata avallata dalla commissione dell'art. 10 di cui alla legge 19 in cui ci sono rappresentanti del C.O.N.I., di tutte le Federazioni sportive, che all'unanimità hanno approvato questo tipo di procedura. Quando sono state indette queste riunioni (e risulta dai verbali) si è ritenuto di procedere ad una nuova convenzione per uscire dall'"impasse", dal momento che non è ancora possibile disporre in modo adeguato di medici sportivi e considerata l'impossibilità di utilizzare dei medici generici. Ripeto, ci sono state delle riunioni che sono state fatte ad hoc, con relativa approvazione della procedura che è stata approvata dal Comitato citato prima.

Questo non vuol dire che non siamo perfettamente d'accordo sulla necessità di andare progressivamente verso l'utilizzo della struttura pubblica, che dev'essere istituita e deve disporre di ambulatori adatti a questo scopo; ma al momento non si tratta di indisponibilità di spazi, quanto di uomini che svolgono questo servizio. Anche se ci sono medici sportivi inseriti nella divisione di Medicina dell'Ospedale, questo non vuol dire che li possiamo distogliere dal loro attuale servizio per utilizzarli per la medicina sportiva, perché è noto che l'organizzazione ospedaliera ha determinate regole. Mi auguro comunque che questa possa essere la via da seguire in una prossima organizzazione dipartimentale. Su questo sono perfettamente d'accordo, dichiaro solo che al momento, per superare le difficoltà contingenti, abbiamo dovuto ricorrere a questo sistema. Quindi per quanto riguarda l'ambulatorio, non penso ci sia da aggiungere altro.

Per quanto riguarda il decreto a cui faceva riferimento il Consigliere Mafrica, ripeto che questo risponde solo alle procedure che dovevano essere seguite ed indicate in base alla legge. Abbiamo dovuto indicare, com'è ovvio, anche la struttura cui faceva riferimento, perché nella legge si parlava di struttura pubblica o convenzionata; in questo caso, non avendo la possibilità di utilizzare la struttura pubblica, abbiamo indicato su quale struttura poteva essere svolto il servizio.

Il che chiaramente ha questa temporaneità a cui accennavo prima, su cui ci dichiariamo disponibili, e su cui siamo perfettamente d'accordo. Ripeto, non possiamo sostenere che c'è la struttura però non ci sono i medici, quindi tutto resta fermo; questa è anche stata la considerazione cui eravamo giunti nelle varie riunioni del Comitato.

Per quanto riguarda gli sports, il Consigliere Mafrica ha ribadito che al momento che aveva fatto l'interpellanza c'erano stati dei disguidi; è vero, però successivamente non mi risulta, ma questo lo posso accertare, che siano state fatte discriminazioni tra uno sport e l'altro.

E' vero che sono state chieste delle delucidazioni su esami da effettuare per alcuni sports che sono inseriti in tabella b) e che dovevano essere definiti per analogia in quanto non comparivano nominativamente; noi abbiamo risposto, quindi anche per tali sport si trova un indirizzo, in quello che noi abbiamo indicato.

Sulla necessità di tener conto delle tariffe nazionali, non penso ci sia alcun dubbio; al momento in cui queste verranno cambiate o rivalutate bisognerà riprendere in mano il problema.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare per la replica il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Non sono soddisfatto per niente di queste risposte, che mi sembrano molto di comodo. Tendono a dare una parvenza di risoluzione al problema, senza affrontarlo alla radice.

Per quanto riguarda l'elenco del personale medico e paramedico, pregherei l'Assessore di essere così gentile da farmelo avere, così avrò la possibilità di confrontarlo con quelle che sono le mie informazioni.

Per quanto concerne i costi, ritengo che sia quantomeno strano, pur togliendo un esame molto importante e costoso come quello radiologico, - gli RX -, che ci sia stato un aumento di quanto viene pagato all'IRV in seguito a questa visita. Il fatto che quella di Torino sia una struttura pubblica e quella aostana sia una struttura privata, non fa che confermare che bisognava agire ed operare affinché questo servizio fosse svolto il più possibile all'interno di una struttura pubblica. Mi sembra perlomeno strano che il C.O.N.I. abbia approvato questa soluzione, quando si sarebbe potuto sviluppare il suo ambulatorio adottando praticamente una soluzione simile a quella torinese, e visto inoltre che l'IRV il servizio di medicina sportiva ha dovuto crearlo dal nulla, perché prima non c'era. Si sarebbe potuto, con debito intervento anche da parte della Regione, creare una struttura molto più funzionale usando l'ambulatorio del C.O.N.I. già esistente, rafforzandolo e potenziandolo anche per il futuro ed evitando in questo modo di favorire delle speculazioni e dei guadagni privati. Mi pare che l'aver demandato il tutto all'IRV, senza tener conto di altre possibili soluzioni, dia prova di scorrettezza dal punto di vista politico, perché in ultima analisi questo si traduce in un notevole profitto per delle persone che svolgono un servizio per dei fini lucrosi e non invece per dei fini che sono quelli di un corretto e giusto intervento nel campo della medicina sportiva.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Non ho trovato convincenti le risposte dell'Assessore. Dice: "abbiamo usato i prezzi nazionali perché quelli precedenti sembravano troppo bassi e non abbiamo voluto sollevare dubbi". Questa ci sembra una giustificazione poco convincente, perché si fa dispetto a sè stessi pur di non correre il rischio di sospetti. L'altra giustificazione è quella che siccome non siamo in grado di organizzare il servizio pubblico, abbiamo anche detto con chi fare la convenzione. Secondo me questo non era necessario; torno a ripetere che l'U.S.L. è un organismo autonomo, in grado di sceglie re anche con chi convenzionarsi, dunque perché deve essere proprio l'Assessore regionale a stabilire con chi? Verificato che non è in grado di organizzare questo servizio, l'U.S.L. può essere lei a scegliere il soggetto con cui convenzionarsi. Comunque la questione che risulta meno credibile è il ribadire che si è d'accordo per andare ad una struttura pubblica per la medicina sportiva, e invece continuare di fatto su questa strada. Si è detto: ci sono i medici, abbiamo i locali; ci sono i medici di medicina sportiva, ma li utilizziamo per la medicina generica. Non ci riesce di capire il criterio di questa utilizzazione.