Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2594 del 8 giugno 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2594/XVI - Interpellanza: "Utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie nelle strutture non ospedaliere".

Bertin (Presidente) - Punto n. 64. Per l'illustrazione, la parola alla consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Il 28 aprile scorso il ministro della salute Schillaci ha emanato un'ordinanza con cui dispone dal 1° maggio 2003 al 31 dicembre 2023 l'obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti, ai visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e di lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative e le strutture residenziali per anziani. Pochi giorni dopo, il 5 maggio, l'Organizzazione mondiale della sanità ha ufficialmente dichiarato la fine dell'emergenza sanitaria cominciata l'11 marzo 2020 con la dichiarazione di inizio pandemia. Il massimo organismo mondiale della salute, ricordando che, secondo le proprie stime, il virus ha causato circa 20 milioni di decessi, oltre a numerose altre problematiche economiche e sociali che ben conosciamo, ha affermato che Covid-19 continuerà a essere una patologia da controllare e da gestire alla stregua di qualsiasi altra malattia infettiva. I più recenti dati sulle vaccinazioni anti Covid in Italia ci dicono che l'84,7% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, sono dati del maggio 2023.

Siamo assolutamente consapevoli che soprattutto laddove si ospitano dei soggetti fragili occorre adottare le corrette precauzioni preventive, ma ci rendiamo altrettanto conto che nelle strutture socio-assistenziali, che sono a tutti gli effetti la casa, l'abitazione di molte delle persone anziane che vi abitano, risulta particolarmente difficile e anche disagevole l'uso prolungato delle mascherine previsto per i prossimi sette mesi, anche quelli estivi, per persone che, di fatto, hanno effettuato tutte le vaccinazioni previste. Abbiamo ricevuto molte segnalazioni sia da parte di operatori, sia da parte di familiari e di anziani in struttura che sottolineano disagi e difficoltà.

Aggiungo un elemento che non è oggetto dell'interpellanza, ma visto che mi è stato evidenziato in questi giorni, colgo l'occasione per portarlo all'attenzione di tutti: molti cittadini si lamentano anche delle regole e delle modalità per le visite ai propri familiari in RSA, in strutture di accoglienza, che hanno mantenuto praticamente le stesse rigidità quasi che si fosse ancora in fase di pandemia: mi riferisco a prenotazioni, orari, tempi di permanenza, numero di persone che possono accedere e via di questo passo, proprio come durante la fase acuta della pandemia, ma, per fortuna, non è più così, quella fase è superata e lo certificano gli organismi a livello internazionale.

Con le premesse che ho illustrato, chiediamo all'Assessore competente se in sede di Conferenza Stato-Regioni o nella Commissione apposita sia stata affrontata la questione dell'utilizzo dei dispositivi, cioè se c'è stata comunque un'interlocuzione, se sono state espresse delle posizioni e se è stata presa in considerazione, oppure se si intende farlo e si intende portare questo problema all'attenzione, che è l'ipotesi per le strutture non ospedaliere di un alleggerimento delle norme e nella fattispecie la possibilità di non far indossare la mascherina agli utenti con ciclo vaccinale completo o a coloro per cui i medici curanti ne faranno richiesta, naturalmente fatta salva la fornitura di mascherine agli utenti che intendano proteggersi maggiormente.

Sappiamo benissimo che è competenza dello Stato emanare le disposizioni, l'ordinanza è un'ordinanza del Ministero ma la richiesta che poniamo è appunto di sapere se c'è stata una discussione, un'analisi, una serie di proposte in questo senso, non ci riferiamo soltanto alla nostra Regione ma è per capire se questo problema è stato posto all'attenzione. Spero che sia chiaro quello che ho chiesto.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Il ministro della salute Schillaci è intervenuto in argomento all'ordinanza del 29 dicembre 2022 che aveva prorogato al 30 aprile 2023 l'uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e negli ambulatori e studi medici. Il Ministro, con ulteriore sua ordinanza, il 28 aprile 2023 ha disposto la continuazione dell'obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie sino al 31 dicembre 2023 da parte delle sopra richiamate strutture, lavoratori, utenti e visitatori delle stesse. Riteniamo di buon senso che il Ministro si sia avvalso dei suoi consulenti e delle strutture al suo interno.

Al riguardo l'Azienda USL è intervenuta con propria nota di indicazione del 17 maggio 2023 recante: "Disposizioni relative all'adozione sul territorio regionale di misure concernenti l'utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie" in relazione all'accesso delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, in ordine all'applicazione dell'ordinanza del Ministro della salute del 28 aprile 2023, nella quale sono chiaramente indicate le disposizioni per le strutture non ospedaliere e nella quale si precisa che, fatto salvo l'obbligo dell'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, in assenza di soggetti positivi al virus, è sufficiente l'utilizzo della mascherina chirurgica da parte degli operatori, visitatori e familiari, mentre nel caso in cui si rilevi la presenza di soggetti positivi o con sintomatologia che possa far supporre un'infezione, la mascherina chirurgica va sostituita con la mascherina FFP2, atta a prevenire le infezioni sia all'utente che al personale e ai visitatori, di fatto questo è l'unico alleggerimento possibile alle norme vista la situazione epidemiologica corrente.

Presidente - Replica la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Grazie Assessore per la risposta. Lei ci ha detto sostanzialmente il contenuto dell'ordinanza della Regione riguardo alla tipologia di mascherine, mascherina chirurgica nelle situazioni cosiddette "normali" e FFP2 nelle altre situazioni.

La domanda era un po' diversa, non era legata al fatto di quali disposizioni la Regione vuole o può adottare per quanto riguarda l'alleggerimento delle misure, nella domanda si chiedeva se, a livello proprio di confronto con il Ministero, che immagino nella Commissione preposta è un confronto che dovrebbe avvenire, ci sono state delle richieste e ho specificato prima ma lei era impegnato a chiacchierare con altri Consiglieri... ho chiesto se c'era stata la possibilità di interloquire e anche se c'erano state da parte di altre Regioni delle richieste, cioè se in un certo senso da parte del territorio ci fosse stata una richiesta al Ministero, perché è abbastanza sconcertante per gli utenti e per i cittadini capire questa apparente incoerenza tra l'ordinanza ministeriale, poi ovviamente a cascata l'ordinanza regionale, e le dichiarazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità. Questo non deve essere visto come una richiesta da parte nostra di voler caldeggiare la possibilità di fare delle azioni che non possono essere fatte, ma semplicemente cercare di capire che il problema di contemperare l'esigenza di prevenzione e di tutela sanitaria con quella di un miglioramento della vita quotidiana delle persone anziane, che è una vita quotidiana che non è più quella della fase pandemica, sarebbe un argomento di cui discutere a livello interistituzionale. Un ritorno alla normalità è giusto ed è auspicabile anche per quelle persone anziane plurivaccinate che vivono in struttura e non possono, per vari motivi, abitare nelle loro case, dove ovviamente ci sarebbero delle condizioni diverse. Credo che poi ci vorrebbe anche un'attenzione, una presa in carico della situazione degli operatori, perché gli operatori comunque anche loro, e lo sappiamo, devono aver fatto le vaccinazioni e sono da qui alla fine dell'anno obbligati a mantenere i dispositivi. Un invito che si può fare, che facciamo all'Assessore è di condividere anche con i suoi omologhi, e quindi con il Ministero, la possibilità di arrivare a degli ulteriori alleggerimenti.

Lei poi non ha ascoltato, infatti non era un elemento contenuto nell'interpellanza ma l'ho aggiunto io... ho detto che ci sono parecchie segnalazioni che vengono dai cittadini riguardo alle modalità per le visite ai propri familiari in RSA e le rigidità che permangono sugli orari, le prenotazioni, il numero di persone che possono accedere. Su questo credo che si potrebbero adottare alcune modifiche, soprattutto riguardo alla questione delle prenotazioni e dell'accesso. Non so se lei ne è al corrente ma se una persona accompagna in struttura un'altra persona anziana, sto parlando, per esempio, di coniugi, uno ricoverato in struttura, l'altro a casa, un figlio accompagna, non è possibile nemmeno all'aperto in un ambiente idoneo poter essere presenti in due con la persona anziana, francamente questa mi sembra una modalità un po' esagerata.