Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2525 del 25 maggio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2525/XVI - Interpellanza: "Valutazioni in merito ad un evento organizzato dalla Fondation Emile Chanoux".

Bertin (Presidente) - Punto n. 41. Per l'illustrazione, la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Come è noto, la Fondation Emile Chanoux ha organizzato all'inizio del mese di maggio un evento in città per presentare il libro "L'ingiustizia di Palazzo Giustiniani" di Stefano Bisi, gran maestro del Grande Oriente d'Italia.

All'iniziativa, o almeno così abbiamo letto dal comunicato stampa, ha dato il patrocinio anche l'Istituto storico della resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta.

Devo dire che, nel leggere la notizia e poi nel vedere anche la locandina che pubblicizzava l'evento, siamo rimaste sorprese e anche un po' sconcertate. Nei giorni seguenti e anche dopo la serata del 4 maggio, sono state poi diverse le persone che ci hanno manifestato le loro perplessità e anche un certo disagio, perché la sensazione diffusa è che si sia trattato di una vetrina per le tesi e le attività della massoneria, che è notoriamente una forma di associazione a carattere riservato, da sempre molto problematica rispetto alla dialettica democratica, e caratterizzata da un operato e un funzionamento che risulta un po' difficile definire trasparente.

Penso che anche altri Consiglieri abbiano letto sul Fatto Quotidiano del 13 maggio - era nella rassegna stampa - l'articolo di Paolo Frosina sulla vicenda dell'ex Procuratore capo di Bolzano, Guido Rispoli, ora Procuratore generale a Brescia, che per aver presentato un suo libro alla casa massonica di Bolzano, nel corso di un evento pubblico, è stato sottoposto dal Consiglio Superiore della Magistratura - quindi il CSM, non la redazione di un giornale estremista - a una procedura di trasferimento per incompatibilità funzionale perché si ipotizzava, e cito, "la contiguità, seppur incolpevole, con l'ambiente massonico".

L'autore dell'articolo a un certo punto riferisce che la difesa di Rispoli ha insistito sul carattere pubblico e non riservato dell'evento, portando a prova il fatto che alla presentazione del libro ci fossero anche delle donne; e questo fa emergere un altro dato che è in qualche modo collegato alla questione massonica, cioè il fatto che esiste ancora una difficoltà rispetto alla partecipazione femminile, che non è prevista in tutte le logge, anzi.

Assenza di trasparenza e scelte improntate a una più o meno dichiarata discriminazione sessuale: forse basterebbero questi due dati a scoraggiare l'organizzazione di eventi di promozione come quello del 4 maggio scorso. Ma al di là della particolare vicenda di Bolzano, è sicuramente più noto - questo credo noto davvero a tutti - quanto si è verificato nel 2017, quando il Grande Oriente d'Italia aveva rifiutato di fornire l'elenco degli aderenti alle logge della Calabria e della Sicilia alla Presidente della Commissione parlamentare, l'onorevole Rosy Bindi, che indagava sulle attività mafiose e sugli intrecci con le logge massoniche, una vicenda questa che è stata evocata anche nella serata di Aosta e che per le cose che sono state dette ha anche suscitato più di un sobbalzo.

Non si è trattato quindi di un episodio banale, di un evento come ce ne sono tanti, e nell'interpellanza abbiamo evidenziato che la Fondation Chanoux ha come obiettivi statutari il ricordo dell'azione di Emile Chanoux e lo sviluppo di studi federalisti e regionalisti; non si comprende dunque per quale motivo abbia scelto di offrire visibilità in Valle d'Aosta alla massoneria attraverso la promozione di un libro di un importante esponente della stessa.

Ugualmente abbiamo evidenziato che la finalità precipua dell'Istituto storico della resistenza è la raccolta e la divulgazione della documentazione sulla resistenza al fascismo e al nazismo in Valle d'Aosta, il sostegno alle attività di sviluppo della democrazia, obiettivi distanti da quelli del mondo massonico.

Non è stata quindi, a nostro avviso, questa una buona iniziativa. Ci direte che Fondation e Institut non sono sottoposti a vigilanza della Regione, la Regione finanzia ma poi si tratta di enti che agiscono autonomamente sulla base delle decisioni dei loro Presidenti e dei Consigli di amministrazione, ed è vero, è così.

Certamente l'autonomia operativa è piena e va salvaguardata come per altre istituzioni, ma una valutazione, un'espressione sulla operatività di tali enti in relazione ai loro compiti istituzionali, a nostro avviso, va comunque fatta, ovviamente non sul singolo episodio, perché una coerenza fra le finalità e l'operatività ci deve essere.

È stato un episodio, una leggerezza che non si ripeterà e che viene riconosciuta oppure, secondo voi, è stata un'iniziativa buona e c'è l'appoggio a proseguire su tale strada?

Le domande che noi poniamo sono quindi queste: "Se il Governo era stato in qualche modo informato di questa anomala iniziativa della Fondation Chanoux, quali valutazioni sono state fatte rispetto all'evento del 4 maggio?" e "Se sono state assunte delle iniziative, si condivide che istituti finanziati dalla Regione dedichino tempo e risorse a iniziative estemporanee e non pertinenti con il loro ruolo, come quella citata del 4 maggio".

Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie, collega Minelli, che mi dà modo anche di chiarire un po' i contorni di quest'evento.

Alla domanda 1, "Se era informata la Giunta dell'anomala iniziativa della Fondation Chanoux", posso dire con un certo dispiacere, direi anche con un po' di disappunto, che non sono stato invitato all'evento in oggetto e neppure informato.

Quando il 5 maggio, il giorno dopo la conferenza, ho fatto chiedere dalla mia segreteria alcune informazioni direttamente al Presidente della Fondation, il signor Gheller, e lo stesso mi ha risposto: "L'idea, il titolo, la scelta dei relatori e l'organizzazione della serata sono imputabili totalmente a me e sono pronto ad assumermi tutte le mie responsabilità", precisando poi che l'organizzazione della conferenza non è stata deliberata dal CdA perché rientra nella normale attività della Fondation che, in quanto ente culturale, organizza periodicamente incontri e conferenze, collaborando con le diverse realtà culturali delle società civili valdostane, italiane ed estere, tra cui a titolo d'esempio il citato Istituto storico della resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta.

Come è noto, io non ho mai voluto condizionare l'attività delle nostre société, nel senso di indirizzarne le proposte culturali, essendo peraltro le stesse regolamentate dai loro statuti e da alcune leggi di riferimento, ma in questo caso, avendo appreso dai giornali dell'iniziativa dal titolo "Massoneria e istituzioni, dialogo tra corpi intermedi della società", mi sono chiesto quale fosse l'attinenza tra la mission della Fondation e lo specifico evento, visto che la Fondazione persegue la finalità di favorire in Valle d'Aosta lo studio, l'insegnamento del federalismo e del regionalismo europeo e mondiale, con particolare attenzione per i problemi delle minoranze linguistiche e per le condizioni socio economiche dei popoli minoritari e poi approfondire e diffondere le conoscenze in tali campi e confrontare le relative esperienze.

Per rispondere alla domanda n. 2, circa le valutazioni fatte rispetto all'evento del 4 maggio, posso dire che anche in fase di rendicontazione del bilancio verrà valutata dal dirigente preposto l'attinenza di questa conferenza e delle altre iniziative organizzate nell'anno in corso con le finalità perseguite dalla Fondazione.

Non mi esprimo sull'opportunità o meno di questo tipo di manifestazioni o di altre proprio per i motivi di cui alla risposta precedente, io non ingerisco nelle scelte e nell'autonomia, che lei giustamente ha richiamato, delle associazioni culturali, ma francamente non mi sembra di rilevare, a leggere gli obiettivi statutari, un'attinenza tra la mission dell'Institut d'etudes fédéralistes e régionalistes e quest'iniziativa.

Per rispondere alla domanda n. 3, condivido assolutamente con lei l'idea che istituti finanziati dalla Regione non debbano perseguire iniziative estemporanee e non pertinenti con il loro ruolo, e, per evitare in futuro che questi diventino luoghi di discussione su argomenti che soddisfino in questo caso il singolo più che le finalità dell'ente, ho caldamente ricordato al Presidente che la Fondazione è retta da un CdA designato dal Centre International de formation européenne e dal Governo regionale, e che le risorse da noi corrisposte devono essere utilizzate in modo conforme alla mission dell'ente e non per iniziative estemporanee non pertinenti, come le ha giustamente definite lei.

Presidente - Per la replica la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Vedo che anche lei, leggendo la locandina, ha avuto una reazione simile alla nostra, poi lei ha citato anche il sottotitolo della locandina e quindi anche su quello devo dire che c'erano state delle reazioni, e non parlo soltanto di reazioni nostre, ma sto parlando anche un po' della comunità che normalmente è abbastanza vicina ai temi di cui si occupano Fondation e Institut e che ha manifestato, come dicevo, anche un certo disagio.

Ho appreso poi, da quello che lei ci ha appena detto, la risposta del Presidente di Fondation Chanoux che, se ho capito bene, dice che è un evento completamente sotto la sua responsabilità, che non è stato condiviso con il CdA o altri e la cosa in qualche modo un po' mi rassicura, perché mi sarebbe sembrato molto strano che soprattutto l'Istituto storico della resistenza avesse dato il patrocinio, mentre nella locandina io li ho visti posti sullo stesso piano; è stato fatto in collaborazione, però se poi il Presidente dice che è una cosa da ascrivere completamente a se stesso, mi viene il dubbio che la piena collaborazione nella decisione nell'organizzazione di quest'iniziativa non ci sia stata.

Bene anche che in fase di rendicontazione, di bilancio, si faccia una valutazione.

Io ieri, intervenendo sulla questione della relazione sull'Europa, ho citato un altro evento che è stato sostenuto, patrocinato e presentato dalla Fondation Chanoux, che è questa traversata delle Alpi con un'armatura allo scopo di capire come si muovevano le armate medievali, e devo dire che anche quello mi sembra che sia poco aderente e coerente con le finalità di Fondation Chanoux, che si occupa di studi federalisti, di divulgazione del pensiero di Chanoux, di sviluppo del pensiero regionalista, eccetera eccetera.

Credo che le risposte che lei ci ha dato in qualche modo vadano nella stessa direzione di quello che noi pensiamo e che abbiamo espresso relativamente a questa vicenda, e che fuori di qui molte altre persone hanno fatto.

Poi sono perfettamente d'accordo con lei quando dice che le nostre sociétés devono avere piena libertà di azione e di scelta, è corretto, però qui noi non stiamo parlando di una pubblicazione che è frutto di un lavoro di ricerca della Fondation o di Institut.

L'Istituto della resistenza ha pubblicato volumi che hanno a che fare con la storia della massoneria, ma sono appunto il risultato di una ricerca fatta da una persona che lavora proprio per l'Istituto.

Qui è una cosa diversa, qui si è fatta la presentazione di un libro del Gran Maestro dell'Oriente d'Italia, e credo che questa sia una pagina non tanto positiva dell'attività di Fondation e dell'Istituto.