Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2479 del 24 maggio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2479/XVI - Discussione generale congiunta sulle Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, sul D.L. n. 99 (Approvazione del rendiconto generale della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste e del rendiconto consolidato dell'esercizio finanziario 2022) e sul disegno di legge n. n. 100 (Primo assestamento del bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per il triennio 2023/2025). (Ritiro di un ordine del giorno. Reiezione di due ordini del giorno. Approvazione di un ordine del giorno)

Bertin (Presidente) - Punti n. 4.01, 4.02, 4.03, 4.04 fino al 4.12. Come segnalato questa mattina, la Conferenza dei capigruppo ha deciso di affrontare i punti relativi ai disegni di legge nn. 99 e 100 e le relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti in un'unica discussione. I relatori sono per i disegni di legge n. 99 e 100 il consigliere Malacrinò e il consigliere Aggravi per la minoranza. Il Consigliere Malacrinò si è prenotato per la relazione, ne ha facoltà.

Malacrinò (FP-PD) - Il disegno di legge n. 99 che andremo a discutere si compone di quattro articoli e due allegati e reca l'approvazione di due documenti contabili che espongono i risultati della gestione relativamente all'esercizio finanziario 2022. Si tratta dell'approvazione del rendiconto generale della Regione Valle d'Aosta e del rendiconto consolidato della Giunta e del Consiglio regionale, redatti in conformità con quanto previsto in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi. La normativa di riferimento infatti prevede che la Regione, contestualmente al rendiconto della gestione, approvi anche il rendiconto consolidato con i propri organismi strumentali. Il rendiconto consolidato della Regione comprende, pertanto, anche i risultati della gestione del Consiglio regionale.

Il risultato di amministrazione risulta essere pari a 460.955.780 euro che, al netto delle quote vincolate e accantonate per legge, definisce un avanzo disponibile di 242.132.677 euro che saranno utilizzati, come vedremo, nel disegno di legge n. 100 principalmente per il finanziamento di spese di investimento.

Con l'articolo 1 si approva il rendiconto generale della Regione e vengono riassunte le principali risultanze contabili riferite alla gestione delle competenze e dei residui, alla consistenza del fondo pluriennale vincolato in parte spesa, alla gestione della cassa, al risultato di amministrazione e ai risultati della gestione economico patrimoniale al 31 dicembre 2022.

L'articolo 2 approva il rendiconto consolidato della Regione con il Consiglio regionale.

L'articolo 3 stabilisce le modalità relative alla necessaria pubblicazione sul sito istituzionale.

L'articolo 4, infine, reca la dichiarazione di urgenza, necessaria in quanto consente di abbreviare i tempi per l'entrata in vigore della legge, permettendo di conseguenza di poter procedere subito all'utilizzo delle quote accantonate, delle quote vincolate e della quota libera del risultato di amministrazione dell'esercizio 2022.

Al rendiconto generale, in ottemperanza all'articolo 11 del decreto legislativo n. 118 del 2011, è altresì allegata la relazione del collegio dei revisori dei conti, recante il parere previsto dalla legge regionale n. 14 del 15 giugno 2021.

Per quanto riguarda invece il disegno di legge n. n. 100, viene proposta la prima manovra di assestamento al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2023-2025, che si compone di quattordici articoli, suddivisi in tre capi contenenti disposizioni per l'applicazione dell'avanzo disponibile all'annualità 2023.

Il capo I reca le disposizioni concernenti l'assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2023 e si compone di quattro articoli.

L'articolo 1 aggiorna la consistenza dei residui, attivi e passivi, che erano stati scritti in via presuntiva nel bilancio di previsione. Le rettifiche tengono conto delle somme accertate e liquidate entro il 31 dicembre 2022 ed è il riaccertamento ordinario approvato dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 282 del 27 marzo 2023.

L'articolo 2 aggiorna l'importo del presunto fondo iniziale di cassa iscritto nel bilancio di previsione 2023-2025 al dato risultante dal rendiconto generale dell'esercizio 2022.

L'articolo 3 illustra la composizione del risultato di amministrazione dell'esercizio 2022 che, prima dell'applicazione delle quote vincolate e accantonate, risulta positivo e ammonta a 460.955.780 euro. Per effetto degli accantonamenti e dei vincoli, la parte disponibile dell'avanzo di amministrazione dell'esercizio 2022 è determinata in 242.132.677 euro, di cui 172.400.000 euro verranno applicati con il presente disegno di legge.

L'articolo 4 prende atto, tenuto conto dell'accantonamento effettuato a copertura delle minori entrate, del permanere degli equilibri generali di bilancio, sia in relazione alla gestione di competenza, sia in relazione alla gestione di cassa, ai sensi di quanto disposto dalla normativa di riferimento.

Il capo II contiene gli interventi urgenti finanziati con l'avanzo di amministrazione 2022 e si compone di sei articoli.

L'articolo 5 autorizza un incremento degli stanziamenti previsti per il finanziamento dell'ampliamento dell'Ospedale Parini. Tale incremento risulta necessario a seguito dell'aumento dei prezzi delle materie prime, delle lavorazioni e, di conseguenza, di tutti i prezziari delle Regioni degli ultimi mesi. Sulla base degli approfondimenti effettuati risulta necessaria una maggiore spesa di euro 60 milioni. In particolare il maggiore stanziamento è dovuto principalmente alle seguenti motivazioni: incrementi conseguenti l'aumento del costo della vita e all'adeguamento dei prezzari per la realizzazione delle opere pubbliche, anche per effetto del marcato rialzo dei costi delle materie prime registrato nel corso del 2022; incremento delle spese tecniche di progettazione e direzione lavori proporzionale all'aumento dei costi dell'opera e della complessità progettuale; incrementi dei costi relativi alla verifica dei progetti, al collaudo tecnico amministrativo e al supporto al RUP, proporzionali all'aumento dei costi dell'opera e della complessità progettuale; copertura dei costi relativi all'acquisto degli arredi necessari ad assicurare, a ultimazione dell'opera avvenuta, lo svolgimento da parte dell'azienda USL della Valle d'Aosta delle funzioni per le quali l'opera è stata realizzata; infine, la copertura dei costi dei trasferimenti da Mauriziano a corpo K.

L'articolo 6 dispone il rifinanziamento del cosiddetto bonus entreprises, istituito con legge regionale del 23 settembre 2022 n. 21, "Misure urgenti in materia di contenimento dei costi energetici delle famiglie a favore degli investimenti delle imprese", norma con la quale venivano concessi dei contributi per spese di investimento effettuate dalle imprese operanti nei settori disciplinati dalle vigenti leggi regionali di agevolazione. Il numero delle richieste è stato molto importante e risultano non finanziate domande per un importo complessivo di circa 14.500.000 euro. Considerata la rilevanza per il sistema delle imprese valdostane con il disegno di legge regionale del 21 dicembre 2022 n. 32, la legge di stabilità per il triennio 2023-2025, si è stabilito all'articolo 46 di destinare prioritariamente parte della quota libera del risultato di amministrazione accertato con rendiconto dell'esercizio 2022 al rifinanziamento delle domande rimaste senza copertura finanziaria.

L'articolo 7 dispone un'integrazione per l'anno 2023 di euro 35 milioni delle disponibilità del fondo di rotazione per la concessione di mutui agevolati a favore della prima abitazione e per il recupero dei fabbricati situati nei centri storici. La misura si rende necessaria al fine di garantire il finanziamento delle domande che si prevede di ricevere nel corso dell'anno.

L'articolo 8 incrementa di 13.500.000 euro le autorizzazioni di spesa delle leggi regionali di finanziamento al settore degli impianti a fune, anche in relazione all'eccezionale aumento dei costi. La programmazione degli investimenti necessari per garantire il corretto funzionamento degli impianti per il 2023 ha evidenziato la necessità di un incremento delle risorse destinate al suo finanziamento. È altresì autorizzato un trasferimento straordinario al gestore del complesso funiviario Skyway.

L'articolo 9 proroga a tutto il 2023 l'autorizzazione al subentro e il conseguente accollo in capo alla Regione dei mutui già contratti, per euro 175.604.600 euro, con la Cassa depositi e prestiti S.p.A.. La proroga non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

L'articolo 10 autorizza la società finanziaria Finaosta S.p.A. a estinguere parte dei mutui citati nel precedente articolo. Con il comma 1 viene autorizzato il rimborso anticipato in linea di capitale per un importo massimo di 46.550.000 euro. I vantaggi finanziari, conseguenti all'operazione di estinzione anticipata, sono determinati dalla riduzione dello stock di debito, che permetterà un risparmio di interessi passivi per complessivi 12.155.416 euro nei prossimi dieci anni.

Il capo III si compone di quattro articoli e contiene le norme di variazione al bilancio e le disposizioni finali.

Gli articoli 11 e 12 dispongono le variazioni allo stato di previsione delle entrate e della spesa.

L'articolo 13 elenca gli allegati al presente disegno di legge.

L'articolo 14 reca, infine, la dichiarazione d'urgenza, determinata dalla necessità di rendere disponibili con maggiore tempestività le risorse destinate a finanziare gli interventi autorizzati dalla legge.

La II Commissione consiliare permanente, riunitasi nelle date del 15 e del 17 maggio, ha preso in esame i disegni di legge nn. 99 e 100, presentati dalla Giunta regionale in data 27 aprile 2023 e ha espresso a maggioranza parere favorevole. Ringrazio i colleghi che hanno partecipato alle sedute della II Commissione, gli uffici e il collegio dei revisori dei conti per il lavoro svolto.

Presidente - Dopo la relazione del consigliere Malacrinò per la maggioranza, la relazione della minoranza. Il consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Carissimi colleghi, non aggiungerò ulteriori elementi descrittivi inerenti i disegni di legge oggi al vaglio di quest'aula, in quanto già oggetto della relazione del collega di maggioranza. Per questo motivo cercherò invece di formulare alcune piccole analisi e considerazioni di natura più politica in merito agli argomenti in oggetto.

Il rendiconto dell'esercizio finanziario 2022 della Regione autonoma Valle d'Aosta, per effetto degli accantonamenti e dei vincoli, chiude con una parte disponibile dell'avanzo di amministrazione determinata in euro 242.132.000 euro, di cui 172.400.000 euro applicati con il primo assestamento di bilancio di previsione sul triennio 2023-2025 alla competenza del 2023.

L'esame della relazione della gestione 2022, allegata al rendiconto, permette di fare alcune considerazioni, sia di natura complessiva che più di dettaglio, in merito all'andamento del rapporto tra le previsioni formulate e i relativi accertamenti e impegni contabilizzati al 31 dicembre 2022. Considerando, ad esempio, il cuore delle entrate regionali, ovvero il titolo primo, entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa, si riscontra come gli accertamenti finali siano quantificati in euro 1.293.816.000 euro pari all'11,67 percento in più della previsione definitiva. A commento di tale evidenza, si ritiene utile soffermarsi su quanto osservato nel parere n. 16 del collegio dei revisori che cito: "Gli accertamenti delle entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa, è di euro 1.293.000.000 euro, a fronte di una previsione iniziale di euro 1.165.000.000 e di una previsione definitiva di competenza di euro 1.158.000.000. Tali maggiori entrate, come osservato nella relazione, sono riconducibili all'aumento dell'inflazione che, per vari motivi, si è verificata nel corso dell'anno 2022 e che manifestandosi nell'incremento dei prezzi, soprattutto in alcuni settori, ha comportato un incremento del gettito delle imposte correlate al volume d'affari, ovvero un cespite di spettanza della Regione autonoma. Analogamente l'incremento degli utili delle imprese, ha portato ad un incremento dell'IRES, cespite anch'esso di spettanza regionale".

Questo per sottolineare come gli effetti dell'inflazione sulla parte entrate siano ben evidenti e significativi sull'esercizio 2022, a differenza di quanto si registrava sul 2021 in cui gli accertamenti finali del titolo primo si attestavano a circa 1.100.000.000, con una differenza dello 0,44 percento rispetto alle previsioni definitive a suo tempo formulate. In sintesi, il cuore delle entrate accertate in via definitiva è maggiore dell'anno precedente ma, se vogliamo, tale aumento viene di fatto contemperato dagli effetti che anche la Regione autonoma subisce per via dell'inflazione che pesa anche per l'ente in termini di aumenti di costi per forniture e servizi.

Con riferimento invece alla parte spese, si riscontra come sul totale di quelle correnti e di investimento la percentuale del rapporto tra gli impegni e le previsioni definitive sia pari al 65,48 percento, in leggera diminuzione rispetto a quella dell'anno precedente, pari al 68,82 percento. Il trend è coerente con i titoli di spesa e si ritiene importante evidenziare come, con riferimento a quello principale, ovvero le spese correnti, il titolo primo, la già richiamata percentuale si attesti all'84,36 percento, leggermente minore rispetto a quella dell'esercizio precedente pari a 85,68 percento. Anche per quel che riguarda le spese in conto capitale, la già richiamata percentuale risulta minore di quella relativa all'esercizio precedente, ovvero 27,91 percento rispetto al 28,75 percento del 2021.

Nell'ambito delle valutazioni di natura più gestionale del rendiconto, si ritiene importante, se non fondamentale, richiamare i contenuti di cui alla tabella di pagina 40 della già chiamata relazione sulla gestione, riportante in sintesi, per ogni missione contabile, l'incidenza degli impegni sulle previsioni definitive. Con l'intento di dare una sorta di linea di significatività, si evidenziano le missioni che hanno riportato valore di incidenza al di sotto del 25 percento e al di sotto del 40 percento. In particolare la missione 6, "Politiche giovanili, sport e tempo libero": sul 2022 l'incidenza degli impegni sulle previsioni è del 23,02 percento, nel 2021 era del 25,76 percento. La missione 10, "Trasporti e diritto alla mobilità", ha un'incidenza sul 2022 del 36,51 percento, quella del 2021 del 47,09 percento. La missione "Politiche per il lavoro e la formazione": si riscontra un'incidenza degli impegni sulle previsioni definitive sul 2022 pari al 22,76 percento contro il 37,53 percento dell'anno precedente.

La missione 19, "Relazioni internazionali", ha un'incidenza sul 2022 del 14,25 percento contro il 36 percento dell'anno precedente. Per giusto dovere di evidenza si riscontra che, rispetto all'esercizio precedente, la missione 8, "Assetto del territorio, edilizia abitativa", risulta avere sul 2022 un'incidenza pari al 60,70 percento rispetto al 17,83 percento del 2021. Ripeto, l'incidenza è il rapporto tra gli impegni e le previsioni definitive. La missione 17, "Energie e diversificazione delle fonti energetiche" risulta avere sul 2022 un'incidenza pari al 44,78 percento rispetto al 27,73 percento dell'esercizio 2021.

Tali dati consentono di rilevare come le missioni 6, 15 e 19 restino anche sul 2022 al di sotto della linea di significatività già richiamata, quale seppur grezza misura di valutazione gestionale dell'incidenza delle partite impegnate rispetto a quelle preventivate. Forse, così come già detto anche lo scorso anno nella medesima sede, su queste missioni contabili occorre condurre un'ulteriore valutazione per comprendere quali siano le motivazioni che rendono tale performance peggiore delle altre. Una variabile non tanto da leggersi in chiave competitiva o asetticamente valutativa, bensì funzionale al miglioramento dei processi di definizione delle previsioni e relativa efficacia nella produzione dell'impegno di spesa e, perché no, forse anche nell'organizzazione del piano dei conti regionale.

Nel complesso l'incidenza degli impegni rispetto alle previsioni al 31 dicembre 2002 risulta al netto della missione 20 e delle partite di giro pari al 66,70 percento, rispetto al 76,02 percento dell'esercizio precedente. Un ulteriore valore di sintesi su cui varrebbe la pena condurre un approfondimento sulle motivazioni del risultato, come in parte già suggerito nel paragrafo precedente, al fine di migliorare i processi alla base di meccanismi di previsione e impegno della spesa pubblica regionale.

Così come già detto in precedenza, con l'assestamento viene applicata all'esercizio 2023 una parte della quota libera del risultato di amministrazione, corrispondente a 172.400.000 euro. Questa scelta determinerà la presentazione da parte del Governo regionale di un ulteriore provvedimento, o più di uno, di applicazione dell'ulteriore ammontare residuo che consta di circa 70 milioni, a cui si potranno anche aggiungere ulteriori risorse di natura extra, come ad esempio i dividendi derivanti da partecipazioni regionali; lo vedremo vivendo.

Sono sostanzialmente cinque gli interventi finanziati con questo primo assestamento, di cui tre quale diretta attuazione delle previsioni dell'articolo 46, "Priorità nell'attribuzione della quota libera del risultato di amministrazione dell'esercizio 2022", a suo tempo inserito via emendamento nella legge regionale n. 32 del 21 dicembre 2022, la legge di stabilità regionale. In particolare, questi riguardano il rifinanziamento del contributo straordinario a sostegno degli investimenti di cui alla legge n. 21 del 2022, il rifinanziamento del fondo di rotazione per la ripresa dell'industria edilizia di cui al titolo IV della legge regionale n. 3 e il rifinanziamento al settore degli impianti a fune.

Il rifinanziamento della legge n. 21, articolo 6, rappresenta un obiettivo comune di gran parte del Consiglio, ed è tra l'altro funzionale a completare il percorso tracciato da quella legge. Questa scelta consentirà da una parte di chiudere una delle misure più importanti a sostegno delle nostre imprese nel periodo emergenziale, ma dall'altra anche, almeno così si auspica, di condurre a una valutazione pro futuro sulla misura. Vi è la necessità di renderla strutturale, oppure questa è bene che resti confinata nell'ambito delle scelte emergenziali? Forse la risposta a questa domanda passerà necessariamente dalla valutazione delle tipologie di spesa ammesse a contributo oggetto di finanziamento. Lo avevamo detto in molti, e lo confermiamo ulteriormente oggi, sarà necessario capire bene l'utilizzo che di questa misura ha fatto il nostro tessuto economico sociale; questo per migliorarsi e per migliorare.

Nulla quaestio sulla scelta di rifinanziare il fondo di rotazione per la ripresa dell'industria edilizia, l'articolo 7, seppure sul tema resti una tematica anche comune al finanziamento del settore degli impianti a fune, l'articolo 8. Su temi di questa tipologia si è già sviluppato negli ultimi tempi un ampio dibattito che merita ulteriore attenzione, in particolare per quel che attiene alle modalità e opportunità di finanziamento. Sul sistema dei fondi di rotazione occorrerà necessariamente capire se l'attuale configurazione rappresenti ancora oggi un valido meccanismo a sostegno dell'iniziativa privata valdostana, o comunque con operatività locale, a fronte delle nuove necessità del mercato, ovvero anche delle tempistiche e modalità di messa a disposizione delle risorse che devono contrarsi e divenire più snelle anche a fronte di una concorrenza i cui effetti potrebbero, ad esempio, accorciare ulteriormente il fiato della nostra finanziaria regionale, e direi anche di una parte del nostro bilancio. Allo stesso modo, ma il dibattito sappiamo che presto verrà avviato nelle Commissioni competenti, occorrerà capire e valutare quali siano i migliori strumenti e possibilità per rafforzare il sistema degli impianti a fune valdostani, sia in termini di governance che di fonti di finanziamento.

L'articolo 5 incrementa gli stanziamenti per la realizzazione del complesso ospedaliero Umberto Parini di euro 60 milioni. Le vicende legate all'ospedale, spettri a parte, sono sicuramente complesse, come è complesso - comunque la si pensi - un progetto di questo genere. L'audizione sul tema ha permesso di meglio comprendere la situazione attuale dei costi complessivi, ad oggi siamo a circa 187 milioni di euro, nonché anche, almeno in parte, lo stato del progetto. In estrema sintesi, la stima di ulteriori 60 milioni è necessaria a fronte dell'aggiornamento dei prezzi del periodo 2021/2023 e per la relativa fornitura degli arredi.

Il percorso che oggi la maggioranza sta perseguendo è quello tracciato nella risoluzione approvata dal Consiglio regionale del 12 maggio 2021, con cui il Governo regionale è stato impegnato a dare corso ai lavori di ampliamento del complesso ospedaliero Umberto Parini. Gli effetti di quest'incremento di spesa invece derivano anche dalla deliberazione della Giunta regionale n. 200 dell'8 marzo 2023, con cui è stato aggiornato, per l'anno 2023, l'elenco dei prezzi regionali per l'esecuzione di lavori pubblici di interesse regionale; ovviamente non solo questa ma diciamo che incidentalmente tocca anche questa.

Che dire? Sicuramente, come si è già avuto modo di argomentare, la complessità del progetto e delle varie fasi che lo hanno interessato, non facilitano la comprensione dell'evoluzione dei progetti e dei lavori, e altrettanto sicuramente l'audizione in II Commissione non si può certo dire sufficiente a dirimere le tante questioni sul tavolo. Certo è che il tempo passa, importanti documenti di programmazione si sedimentano nel tempo, e in Commissione - vedi il Piano regionale per la salute e il benessere sociale in Valle d'Aosta -, i prezzi aumentano e così anche gli stanziamenti necessari.

Forse la gestione e gli effetti della pandemia avrebbero dovuto aiutarci a capire che occorreva cambiare strategia e scelte, ma così non è stato, e di quello che oggi è un costoso cantiere, con annesso scavo archeologico per non farsi mancare nulla, restano tutte le incertezze che lo contraddistinguono ormai da anni.

Faccio un inciso relativamente al Piano regionale per la salute e il benessere sociale in Valle d'Aosta, visto che è stato citato e visto che oggettivamente io sono rimasto stupito questa mattina di aver letto un articolo sulla pagina regionale de La Stampa, in cui si preannuncia, o meglio, si annuncia, o meglio ancora, si rendiconta il fatto che l'Assessore alla sanità ha presentato degli emendamenti al piano al Consiglio permanente degli enti locali. Nulla quaestio sulle scelte politiche che si fanno, però oggettivamente abbiamo avuto un'audizione sul tema in V Commissione; guardo anche lei, presidente Padovani, che magari lei ce l'ha già l'emendamento, non lo so, magari ce lo può illustrare. Però detto questo, io rimango abbastanza stupito sul modo di agire in tal senso, perché oggettivamente, visto che questo piano è sotto grappa in Commissione, ci saremmo aspettati almeno di aprire il barattolo e poter vedere se effettivamente c'era qualcosa da aggiungere. Mi spiace perché l'assessore Marzi è persona di lunga esperienza e, di solito, dà anche importanza alla forma oltre che alla sostanza. Leggerlo dai giornali sinceramente non è una cosa positiva, ma lo dico anche perché bastava dire "Cara Commissione, lo vado a presentare prima ai sindaci, perché da voi so già che sono venuto e non ne ho parlato". Io non so cosa sia successo dall'audizione alla riunione del CPEL però, detto questo, io mi auguro che ci saranno le modalità e le possibilità per approfondire questo e magari anche altri emendamenti che cambieranno il piano; non lo so, io non conosco il contenuto, ma sinceramente è stata una cosa un po' strana leggere quell'articolo.

Detto questo, in ultimo, per giusto dovere di cronaca, va detto che nel corso delle audizioni in II Commissione si è avuto modo di comprendere la manovra finanziaria che tramite l'impegno di euro 49.350.000 permetterà a Finaosta di procedere all'estinzione anticipata dei mutui già contratti con la Cassa depositi e prestiti, ai sensi dell'articolo 40 della legge regionale n. 40 del 2010, ed era l'articolo 10.

Detto questo, ringrazio gli uffici, ringrazio i colleghi di II Commissione e, come ho già annunciato nell'espressione del voto in Commissione, ovviamente noi andremo a differenziarci sul voto complessivo per quello che è un intervento che abbiamo già sostenuto, in particolare parlo dell'articolo 6.

Presidente - Dopo questa relazione apriamo la discussione generale. Si è prenotato il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (GM) - Chiedo una breve sospensione per una riunione delle forze di minoranza.

Presidente - Sospensione accordata.

La seduta è sospesa dalle ore 15:37 alle ore 15:51.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo dopo la sospensione. Il consigliere Restano si è prenotato, ne ha facoltà.

Restano (GM) - Per ottimizzare i lavori, chiediamo una sospensione per una riunione dei capigruppo, per una proposta.

Presidente - Convochiamo la Conferenza dei capigruppo.

La seduta è sospesa dalle ore 15:51 alle ore 16:0.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo dopo la riunione della Conferenza dei capigruppo. Siamo in discussione generale e sono finite le relazioni. Chi vuole intervenire in discussione generale, si prenoti. Ricordo che sono stati depositati alcuni ordini del giorno. Si è prenotato il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Per evitare che si passasse a scansare il dibattito in discussione generale, ho preso la parola per fare due riflessioni, ma proprio in modo molto pacato.

Abbiamo avuto modo di ascoltare le relazioni di maggioranza, le mini relazioni di maggioranza, e abbiamo avuto modo di ascoltare anche la corposa relazione di minoranza che ha evidenziato tutta una serie di aspetti, tra i quali i 60 milioni di euro in più nei costi dell'ospedale, che portano a 187 milioni l'investimento, legato all'inevitabile aumento prezzi che c'è stato, agli arredi che, secondo me, erano previsti anche all'epoca, ma probabilmente anche quelli hanno assunto una dimensione diversa. E poi abbiamo avuto modo di ascoltare in Commissione quello che in qualche modo era un chiarimento da parte dell'azienda e dei tecnici della SIV rispetto a questi 60 milioni di euro in più. Da questo confronto in Commissione mi pare di capire che i 187 milioni per l'Ospedale Parini non basteranno. Questo è elemento di preoccupazione ed è un tema che è opportuno monitorare costantemente, perché se andiamo oltre quelle cifre, probabilmente potrebbero esserci delle preoccupazioni.

Ma un altro approfondimento è stato fatto sul Piano salute e benessere sociale che, come abbiamo letto questa mattina sulla testata giornalistica, ha già in itinere degli emendamenti, il famoso "libro dei sogni". Chiediamo di poterlo approfondire questo percorso all'interno della Commissione, oppure in un altro contesto, magari più assembleare, e abbiamo preso atto dei tanti piani che sono senza strategia; forse la cosa più significativa è l'estinzione dei mutui che, in qualche modo, va a ridurre il debito.

Ma io voglio soffermarmi sull'ordine del giorno del disegno di legge n. 83 del 2022, dove si era preso atto del numero di alloggi di ERP che richiedono interventi di ristrutturazione - vedo che si sta accomodando l'Assessore, quindi prenderà atto di questa cosa - e si era valutato che un certo numero di alloggi di proprietà dei Comuni erano da ristrutturare da parte dell'ARER, che altri 51 alloggi sono da ristrutturare e non hanno trovato nessun finanziamento. Allora il Consiglio regionale si era impegnato a prevedere, nel prossimo assestamento di bilancio, cioè questo, un finanziamento non inferiore a un milione e mezzo di euro per ristrutturare gli alloggi ancora privi di finanziamento. Non vedo traccia, però posso anche sbagliarmi, perché magari non sono così attento, ma nelle varie missioni che vedono degli interventi in questa variazione di bilancio, non vedo il milione e mezzo di euro che doveva essere destinato a ristrutturare circa una settantina di alloggi di ERP. Quindi, chiedo conto se eventualmente poi nella replica della Giunta si può avere notizie rispetto a questo passaggio.

Presidente - Consigliere Lucianaz ne ha facoltà.

Lucianaz (LEGA VDA) - Naturalmente per quest'assestamento di bilancio mi limiterò a un punto: come potete ben immaginare mi concentro sui 60 milioni di euro destinati all'allargamento dell'Ospedale.

Durante l'ultima Commissione si parlava praticamente ed esclusivamente di fatti finanziari, però poi in qualche modo siamo riusciti ad avere qualche risposta su questo fantomatico progetto di ospedale nuovo. È risultato che questi 60 milioni di euro serviranno, a prezzi attuali, perché poi non è ancora stato iniziato il lavoro, a realizzare il monoblocco con la parte di ospedale nuovo nell'ala adiacente, più un locale su Via Ginevra e le centrali tecnologiche, e ci fermiamo lì. Quindi cari valdostani, lo dico a tutti i presenti in aula e fuori, aspettiamoci ancora milionate e milionate da investire su quest'area che rimarrà sempre più ristretta, sempre più caotica. Infatti l'unico prato verde che si vede ancora nella zona del Parini, probabilmente diventerà un parcheggio, o comunque lì si dovrebbero realizzare i 200 posti mancanti a causa del ritrovamento del tumulo, che erano previsti nell'altra area. Avremo cantieri continui, sono previsti ancora scavi archeologici nella zona attuale controviale Ginevra, ma anche nella zona del Parini; in particolare il comitato scientifico aveva previsto la possibilità, anche nella zona del centro trasfusionale, di ritrovare ancora i cippi del fantomatico Cromlech, così come io immagino anche sotto Viale Ginevra e la zona antistante la piastra e poi chissà dove ancora. Ci sono ancora dei progetti da realizzare, questi 60 milioni di euro al momento dovrebbero bastare, a quanto pare, a terminare quella parte nuova, compresa la realizzazione dell'elisuperficie destinata probabilmente solo a casi di emergenza, però comunque avremo sempre il problema di avere un elicottero che atterra in mezzo ai condomini di Aosta.

Tutte queste cose sono state discusse quasi di soppiatto in II Commissione, perché aspettiamo che il presidente della V Commissione finalmente ci permetta di discutere nella sede competente, di analizzare progetti e dati. É stato fatto spesso riferimento alla V Commissione, ma io è da sei mesi che sono qui, però non ho mai sentito parlare di progetti dell'ospedale in V Commissione, quindi speriamo che ci si organizzi.

Entro ventisette giorni, cioè entro la primavera, come promesso dall'assessore Marzi, saranno resi disponibili alla popolazione informazioni e immagini relative alle attività di cantiere in corso, anche mediante l'utilizzo di apparecchiature informatiche - è stato detto in Consiglio - nell'area di ampliamento ospedaliero; indicativamente nell'angolo tra Via Guedoz e Viale Ginevra sarà installato uno spazio divulgativo coperto, climatizzato, eccetera. Speriamo che quest'ulteriore promessa prenda corpo: la popolazione valdostana, in particolare aostana, ha piacere a essere informata. Noi consiglieri abbiamo pochissime informazioni, figurati i cittadini che non hanno possibilità di accedere in queste aule.

In particolare, in Commissione avevo sollevato il problema contabile, e ci tengo a farlo presente a chi ascolta. Ci sono cifre totalmente discordanti tra il rendiconto delle spese sostenute negli anni 2010-2020, che ammontano a 15.018.000 di euro, costi al netto sono stati definiti in Commissione, contro i dati che ci sono stati forniti il mese scorso qui in aula, cioè di 7,5 milioni di euro per progetti, costi e servizi, e 6,1 milioni di euro per opere e lavori realizzati, quindi abbiamo una differenza di oltre un milione e mezzo di rendicontato. A questo punto sarebbe anche logico ed elementare chiedere qual è la cifra giusta, o almeno vedere un documento che sia un po' più analitico e ci segni le corrette poste. Non c'è un dato che collima con l'altro, ci sono vari prospetti, il cunicolo di Via Roma, lo scavo archeologicamente assistito, il sottopasso di Via Roma, il progetto di ampliamento: non c'è una cifra che venga riportata uguale in un altro documento, quindi la confusione è tanta. Si buttano 60 milioni di euro lì; io so che in questa maggioranza ci sono persone che sono abituate a buttare i soldi lì, abbiamo un sacco di cattedrali non terminate, temo che questa sarà l'ulteriore, ma non si può continuare a buttare i soldi lì perché ce n'è tanti in bilancio. Qui c'è gente con la testa sul collo, c'è gente che sa cosa vuol dire spendere cento euro o non spendere, quindi vi prego di avere un po' di responsabilità quando affrontate questi argomenti.

Chiederemo in V Commissione di avere qualche delucidazione, qualche progetto e qualche cifra corretta per poter analizzare la questione dell'ospedale.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Il rendiconto è il documento contabile che definisce i risultati della gestione finanziaria, economica e patrimoniale dell'anno. Dalle analisi di questi dati si può evincere come ha lavorato l'Amministrazione: se ha ben programmato, realizzato gli investimenti, oppure si è limitata alla gestione dell'ordinario. Certo, questa percezione tutti i cittadini ce l'hanno nel vivere quotidiano, vedendo se i servizi funzionano, se le opere tanto attese prendono forma o se la pressione fiscale diminuisce, e proprio alla luce di queste considerazioni vorrei prendere alcune note proposte dal consigliere Aggravi per stimolare la discussione e implementarla.

Come ci è stato giustamente detto dal collega Aggravi, il rendiconto presenta un risultato di amministrazione pari circa a 461 milioni di euro, rispetto ai 326 dello scorso anno. Il rapporto tra impegni e previsioni definite di bilancio è del 65,48 percento, questa volta dato in diminuzione rispetto allo scorso anno. Già da questi primi due dati, possiamo iniziare a capire che l'attività effettivamente svolta dall'Amministrazione è ulteriormente peggiorata.

Entrando poi nel dettaglio, tra gli impegni e previsioni delle varie missioni, come ci è stato giustamente detto, vediamo che ancora quest'anno le missioni che patiscono di più, e che sono abbondantemente questa volta sotto il 25 percento, sono la Missione 6 sulle politiche giovanili, la Missione 15 sulle politiche del lavoro e la Missione 19 sulle relazioni internazionali; manca proprio la programmazione rispetto a settori strategici. Questo fa riferimento a quanto hanno previsto i vari assessori e soprattutto richiamano il fatto che proprio in questi tre settori evidentemente hanno realizzato ben poco.

Altro dato interessante da analizzare è l'avanzo vincolato, che ricomprende le quote attinenti a finanziamenti dello Stato, dell'Unione europea e di altri fondi riferiti a cofinanziamenti. Anche in questo caso è piuttosto evidente, dall'analisi di questi dati, che vi sono molti fondi, ma l'Amministrazione ne spende pochi.

Infine, se analizziamo il fondo pluriennale vincolato, un dato che misura il tempo tra l'impegno e la realizzazione della spesa, vediamo che era a 214 milioni di euro nel 2020, 329 milioni nel 2021 e 450 milioni nel 2002. Anche questo dato ci rappresenta in maniera lampante come la capacità di programmare correttamente e realizzare gli investimenti previsti è notevolmente diminuita. Credo non ci sia un granché da rallegrarsi rispetto ai 242 milioni di euro di avanzi. Capisco anche che l'instabilità politica, collegata a una visione programmatica che ormai denunciamo da diverso tempo, non rendano questo lavoro facile.

Passiamo ora ad analizzare gli interventi previsti da questo primo assestamento, partendo dall'articolo 5 su cui anche altri colleghi si sono soffermati, ossia quello dell'incremento di 60 milioni di euro per il finanziamento dell'ampliamento dell'Ospedale Parini, o meglio, dell'ospedale megalitico, lo chiamerai così, perché al suo intervento verranno ridotti i parcheggi e le aree tecniche per metterci una nuova area megalitica. Megalitico, perché è passato da un programma di investimenti iniziali di 111 milioni a quello attuale di 187 milioni, e questo solo per arrivare alla conclusione della terza fase, cioè qui non stiamo ancora parlando della quarta e quinta fase, che sicuramente impiegheranno altri tempi e altri fondi. Fasi che, ricordo, dovrebbe portare alla demolizione di tutte le parti costruite in questi anni per lasciare il vecchio Mauriziano e dovrebbero portare alla costruzione del polo materno infantile e forse anche alla ristrutturazione del vecchio Beauregard, visto che sembra di aver compreso, ma se si verrà in audizione a parlare del piano della salute e del benessere magari lo comprenderemo, che comunque il Beauregard rimarrà in auge. Insomma, alla fine di tutto questo non basteranno 250 milioni di euro, non avremo un presidio unico, non avremo i parcheggi per i dipendenti, i pazienti e per gli ospiti, forse non avremo nemmeno un ospedale così efficiente, ammesso che ne vedremo la fine.

Quello però che mi preme precisare, ed è ben evidenziato in relazione e anche nell'audizione che c'è stata l'altro giorno in II Commissione, è che è proprio con la risoluzione del 12 maggio 2021, come riportato dal collega Aggravi, che si è dato corso a quest'ampliamento, perché la verifica sulla compatibilità tecnico progettuale ed economica, nonché sulla realizzabilità in termini cronologici adeguati dell'attuale progetto complessivo dell'ospedale, anche alla luce della pandemia, non c'è nemmeno oggi, come vi ho appena detto. Ancora, nell'ultima conferenza dei servizi, si è parlato di uno studio sul traffico, di richieste del Comune rispetto alla cantierizzazione e anche dall'ultima audizione non abbiamo avuto risposte rispetto agli impegni presi nell'accordo di programma del 2010 con il Comune di Aosta, come dell'autorizzazione dell'elisuperficie che, come tutti sappiamo, prevede anche una variante al piano.

In particolare, nel dibattito su quella risoluzione del maggio 2021, riporto alcune considerazioni fatte da coloro che erano all'interno del mio gruppo, in particolare il consigliere Padovani che diceva: "In sintesi, con questa risoluzione, si vuole, prima della cantierizzazione, dare gambe alla verifica della compatibilità tecnico progettuale ed economica, nonché alla realizzabilità in termini cronologici adeguati dell'attuale progetto dell'ospedale come scritto sul DEFR. Credo che sia sottointeso, e voglio esplicitarlo: è ovvio che se emergeranno in questa fase di verifica elementi tali da interrompere questo progetto, sonderemo altre strade". Mi sembra che uno studio del traffico, la cantierizzazione, la questione dell'elisuperficie e anche gli scavi archeologici non siano ancora stati così ben definiti, come i tempi cronologici e come le risorse da impiegare, eppure si è andati avanti come se nulla fosse.

In questo interveniva anche colui che era stato il primo firmatario di quella petizione sull'ospedale nuovo, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz: "Questo quadro completo presupporrà una revisione anche dell'accordo di programma fatto nel 2009 con il Comune di Aosta, che dovrà essere coinvolto in modo fattivo. E spiace che non si sia pensato di chiamare in Commissione il Sindaco e l'assessore competente per avere anche un'idea chiara dei loro desiderata, dei loro dubbi, delle critiche e suggerimenti. L'impegnativa della risoluzione che oggi voteremo, va proprio nella direzione di produrre una relazione a supporto della politica e dei cittadini, per avere un quadro completo dei costi, dei tempi, delle soluzioni, così da non partire con un'opera fatta a rate, che si sa come comincia e non si sa quando finisce".

Ripeto, rispetto all'accordo di programma del Comune di Aosta, nemmeno le impegnative messe allora verranno esaudite, figuriamoci se si pensa ad altri impegni da parte della Regione; e a oggi questi tempi, questi costi e queste soluzioni non le conosciamo.

Come ho detto e ribadito anche in Commissione, sarebbe utile avere un confronto proprio per capire in maniera precisa come si intenda procedere, sapendo che purtroppo - e sottolineo: purtroppo" - l'ampliamento è già partito con il progetto delle centrali. Perché è evidente che nel momento in cui parte il progetto delle centrali, è come dire che abbiamo già messo il primo tassello per quell'ospedale, quel pezzo di ospedale megalitico, perché lì abbiamo solo l'ospedale per acuti, si farà. Ora però credo che sia utile che tutti i valdostani conoscano invece i tempi, i modi e se effettivamente le cose che sono state fatte in questi due anni abbiano un senso.

Con l'articolo 6 si rifinanzia il cosiddetto bonus entreprises, una misura che il nostro gruppo non aveva condiviso quando è stata presentata perché, lo avevamo sottolineato, era stata pensata ad excludendum, cioè non fissava dei criteri e agevolava in un certo senso le aziende più forti, a discapito di quelle più fragili che, come avevamo detto allora, avrebbero impiegato più tempo per fare domanda, perché avevano più difficoltà, e quindi sono proprio quelle aziende che prenderanno i soldi a distanza di un anno rispetto alle altre. Come per il bonus social, anche su questa misura noi continuiamo a chiedere e a credere che sia necessaria una misura stabile e strutturale, che possa dare certezze prioritariamente a chi ne ha veramente le necessità, che vengano stabiliti i criteri affinché prima di dare il finanziamento per il terzo trattore, ad esempio, forse si guardi a chi ha necessità di cambiare il primo. Ora naturalmente si corre ai ripari per cercare di dare risposta a tutte quelle persone che invece avevano chiesto l'accesso a questa misura ma, ripeto, con tempi biblici e ben lontani dalla risposta che si chiedeva e si annunciava durante quella proposta di legge.

L'articolo 7, che invece prevede l'integrazione dei 35 milioni di euro delle disponibilità dei fondi di rotazione per la concessione dei mutui agevolati in favore della prima casa e per il recupero dei fabbricati, ci trova d'accordo.

Nonostante i grandi proclami sui grandi ricavi degli impianti a fune, che abbiamo sentito in continuazione durante questo periodo, altri soldi andranno aggiunti con quell'articolo 8 per finanziare proprio l'aumento dei costi. È vero, forse saranno aumentati i ricavi, ma nessuno ci ha detto di quanto sono aumentati i costi e forse, quando si fanno dei proclami, andrebbe anche detta la seconda parte di quest'aspetto. È da dicembre che aspettiamo che l'Assessore con delega agli impianti a fune venga in Commissione a illustrare nel dettaglio gli interventi previsti, suddivisi tra quelli di manutenzione ordinaria, straordinaria e per le nuove realizzazioni, ma sicuramente non demordiamo; aspettiamo da più di un anno che venga a parlarci della Pila-Couis ed è già uscito l'accordo di programma sul bollettino ufficiale, quindi c'è più tempo che vita. Poi forse, anche rispetto a questo, parlare dello studio di Deloitte che abbiamo ricevuto, ma di cui ancora non abbiamo fatto nessuna riflessione, forse potrebbe essere un modo per avere una visione più di insieme rispetto agli spot che continuiamo a sentire.

Credo che dal mio intervento si capisca che non voteremo questo documento e queste due leggi.

Presidente - Consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Come convenuto in Conferenza dei capigruppo, io inizierei con l'illustrazione della discussione relativa al Giro d'Italia che è stato cancellato. Io ho presentato un question time, di concerto con il mio gruppo, e la questione che riportava era relativa alla cancellazione della tappa che avrebbe dovuto attraversare la Valle d'Aosta...

Presidente - Consigliere, prima finiamo la discussione generale, poi affronteremo l'ordine del giorno.

Manfrin (LEGA VDA) - Non è stato stabilito l'ordine. Mi dica lei come affrontare la discussione, a questo punto. Quindi chiudiamo la discussione e poi affrontiamo gli ordini del giorno? A posto allora.

Presidente - Siamo ancora in discussione generale, vi sono interventi? Se non vi sono interventi, chiudiamo la discussione generale sui punti in questione. La discussione generale è chiusa. Il Governo vuole intervenire per la replica?

C'è stato un problema tecnico, riapriamo la discussione generale in ragione del problema delle tessere. Consigliere Marquis a lei la parola.

Marquis (FI) - Terrò conto della sua generosità e quindi cercherò di essere estremamente sintetico nel fare alcune considerazioni.

Evidentemente questo è il momento in cui si commenta e si discute la chiusura dell'esercizio finanziario dell'anno precedente e del bilancio consolidato della Regione.

Come è già stato detto ampiamente da chi mi ha preceduto, ci sono alcuni dati che possono essere significativi per denotare quello che è l'andamento della funzionalità della pubblica amministrazione. Per quanto riguarda il discorso delle entrate, rispetto alle previsioni definitive, c'è stato un incremento di accertamenti di circa 130 milioni di euro, che poi praticamente vengono confluiti nel risultato di amministrazione.

A livello di capacità di spesa, c'è da evidenziare che cresce il fondo pluriennale vincolato, quindi vuol dire che gli investimenti piano piano vanno a distribuirsi negli anni a venir; cresce la cassa. L'effetto combinato di questi dati ci dicono che si tribola a spendere le risorse che abbiamo a disposizione, non è sicuramente semplice.

Il risultato di amministrazione cresce progressivamente di anno in anno, quest'anno ci saranno come avanzo disponibile circa 240 milioni di euro, dei quali 140 vengono utilizzati in questo primo assestamento, per poi passare all'assestamento che potrà ancora essere effettuato con circa 69 milioni di euro, al netto di quelli che potrebbero essere i proventi di ulteriori poste che derivano dai dividendi delle società partecipate.

Quanto alla proposta di assestamento di utilizzo di queste risorse disponibili, l'articolo 5 tratta l'incremento dei costi dell'ospedale per circa 60 milioni di euro. Su questo una piccola considerazione, Assessore: sono state individuate quattro o cinque voci che hanno un'incidenza nel determinare l'esigenza di maggiori di 60 milioni di euro. Io credo che però, tenuto conto anche del percorso che è stato fatto in Commissione, dove lei è venuto a rendicontarci, un minimo di un foglietto poteva essere fornito: gli interventi conseguenti all'aumento delle tariffe, l'incremento delle spese tecniche, l'incremento dei costi della verifica dei progetti; questo disaggregato poteva essere fornito. Credo che dare dignità anche al ruolo del Consiglio a livello di informativa, quando si tratta di mettere a disposizione una cifra di 60 milioni di euro - non stiamo parlando di qualche mille euro; sono dei numeri importanti - credo che questo, a onor del vero, andrebbe reso disponibile. Pertanto la inviterei se fosse possibile, nei prossimi giorni a margine del Consiglio, di farci pervenire una nota che rappresenti un po' dettagliatamente questa situazione. Il costo della realizzazione dell'ospedale oggi sale a 187 milioni di euro, non si sa ancora quanto costeranno la fase 4 e la fase 5 e credo che a livello programmatico, benché abbiamo dei significativi avanzi di amministrazione che si profilano nei prossimi anni, sarebbe corretto a livello di modalità comportamentale e di agire, sapere qual è la spesa finale che è preventivabile oggi per la realizzazione di quell'opera pubblica. Oggi siamo a 187 milioni, ma se andiamo a vedere la fase 4 o 5 non andremo distante dai 250 di milioni di euro, però credo che sarebbe serio, come modo di procedere, avere contezza di quello che è l'investimento complessivo allo stato attuale a livello di previsione.

Per quanto invece riguarda l'articolo 6, il cosiddetto bonus entriprises, crediamo che questa sia una misura che vada implementata a favore delle imprese, perché servivano ulteriori 14 milioni di euro, però riteniamo anche poi che sarà corretto fare una valutazione di come sono stati spesi, per capire come dover procedere anche in futuro in rapporto a quest'esigenza, perché è importante capire come sono state tirate queste risorse.

L'articolo 7 dispone un'integrazione per il 2023 di 35 milioni di euro sui fondi di rotazione. I fondi di rotazione sono una misura importante, ritorniamo però su questo argomento anche sulla sollecitazione che ha evidenziato il collega di minoranza nella relazione che ha presentato il rendiconto: bisogna una volta per tutte fare un'analisi sulle tempistiche, bisogna ancora vedere se si è competitivi sotto questo profilo. Bisogna rivedere queste procedure, l'abbiamo già detto in tante occasioni in quest'assise, però di fatto ci risulta che da quando è stato ripreso l'iter per arrivare ai primi finanziamenti, ci sono già le famiglie che devono fare dei prestiti ponte, devono andare già a fare dei mutui provvisori presso le banche per poter sopportare la situazione preliminare alla concessione del mutuo Finaosta. Crediamo che questo sia un aspetto da non sottovalutare e cui porre particolare attenzione.

L'altra operazione è quella dell'articolo 9, è un'operazione amministrativa corretta, quella di accollarsi i mutui, che prima erano della Cassa depositi e prestiti e questo, assieme all'operazione sugli impianti a fune, porta ad assorbire questi 140 milioni di euro che sono stati assegnati a questo primo assestamento.

La preoccupazione che possiamo esprimere a livello politico è quella di una crescente disponibilità di risorse che vengono gestite in assestamento. Se noi andassimo a fare una verifica puntuale di quanto è la parte in conto capitale che viene individuata a livello di bilancio previsionale e quella dell'assestamento, ci renderemmo conto che questo è un altro bilancio. Quindi, ci troviamo a gestire due bilanci dentro l'anno, una sovrapposizione di pratiche a livello amministrativo che, a nostro avviso, ingolfano sempre di più il procedere dell'Amministrazione regionale e purtroppo non c'è una tendenza alla riduzione di quest'avanzo di amministrazione. Bisogna tenere conto che questi importi e queste disponibilità saranno tutte spese di investimento che richiedono una progettualità, non sono spese correnti, quindi significa che finiranno tutte nei fondi pluriennali degli anni a seguire. Questo è effettivamente un problema che non va sottovalutato e che va preso a cuore, così come è stato evidenziato nel corso dell'audizione dell'altro giorno dal professore della Bocconi, che ci ha fatto delle sollecitazioni di intervento sotto il profilo organizzativo per far fronte alle difficoltà che abbiamo.

Presidente - Non vedo altre richieste, questa volta chiudiamo definitivamente la discussione generale. Se il Governo vuole replicare si prenoti. Assessore Sapinet a lei la parola.

Sapinet (UV) - Una brevissima risposta al collega Baccega che ringrazio, poi sarà il Presidente ad illustrare sul perché di una prima manovra e di una seconda manovra di assestamento. Nella seconda sarà presente, tra le varie richieste del nostro assessorato, quel milione e mezzo che era stato definito in un ordine del giorno a dicembre del 2022 proprio per andare in quella direzione, ovvero per gli interventi di ristrutturazione su quegli alloggi sfitti che non erano rientrati nelle varie opportunità di finanziamento che sono tutt'ora in corso, quindi il decreto PINQuA, il superbonus, il "Sicuro, verde e sociale" e gli altri. Su questo, come poi approvato anche in una recente iniziativa, arriveremo poi in Commissione prima della pausa estiva.

Presidente - Assessore Marzi, a lei la parola.

Marzi (SA) - Naturalmente mi compete fare un piccolo résumé rispetto a quanto in una qualche maniera affrontato e richiamato da vari colleghi durante l'audizione della II Commissione consiliare il 17 di maggio, in merito all'articolo n. 5 del disegno di legge n. 100. Naturalmente su tutta una serie di cose che sono state richiamate durante il dibattito generale, collegate all'articolo n. 5, dobbiamo ricordare le priorità date con l'articolo 46 della legge stabilità vigente che, fatta eccezione per i 46 milioni e mezzo di euro di mandato alla Finaosta per l'estinzione dei mutui e per i 60 milioni di euro che adesso analizzeremo in merito al finanziamento del nuovo Ospedale Parini, erano cose che avevamo già profondamente analizzato.

La relazione del collega Aggravi tra l'altro lo richiama, e lo dico per i colleghi che si sono dilettati a fare una serie di percentuali tra il previsionale e gli stanziamenti, e quindi poi anche sull'impiego: certo è che, e questo lo dico a favore del Presidente che mi seguirà come Assessore alle finanze che chiuderà sul rendiconto, i 128 milioni di euro in più dovuti all'inflazione sicuramente non possono essere addebitati a una incapacità di gestire le risorse ma, di fatto, sono un fattore finanziario che sicuramente cambia i parametri finanziari. Del resto, anche il previsionale, che stiamo di fatto gestendo e che è diventata la finanziaria regionale, da questo punto di vista ha mantenuto questo trend anche sul 2023, iniziato, come rende evidente il rendiconto, anche nel 2022.

Veniamo invece a quanto abbiamo già avuto modo di trattare durante l'analisi dell'articolo 5 del disegno di legge n. 100 che è passato in Commissione, e approfitto per ringraziare sia il presidente Malacrinò che il collega Aggravi per le relazioni presentate.

Lo scorso 9 maggio è stato consegnato il progetto definitivo della fase 3 ed è in corso di definizione il progetto esecutivo. La variante di progetto della fase 3 si è resa necessaria a causa del rinvenimento, nel corso dei lavori di scavo archeologicamente assistito, di reperti archeologici risalenti all'età del ferro. Il progetto comprende la realizzazione del nuovo edificio per acuti, cioè il corpo K, del corpo dell'hospital street, cioè il corpo L, e dei relativi collegamenti del parcheggio internato ad Est, il cosiddetto corpo P, e delle centrali tecnologiche, cioè il corpo G. Questa è la fase 3 del nuovo Ospedale Parini.

Il corpo K ospita l'ospedale 24Ore con prerogativa di svolgere assistenze, attività sanitarie, assistenziali, proprie di un nosocomio per acuti. Il corpo P è destinato al parcheggio Sud di pertinenza dell'ospedale e sarà collegato con il parcheggio a Nord di Via Roma. Il corpo L è l'hospital street ovvero il futuro ingresso del nuovo plesso ospedaliero e collegamento tra l'esistente e la nuova futura costruzione. I corpi G ospitano le centrali tecnologiche, con ampliamento delle centrali di climatizzazione per la sicurezza antincendio.

Prosegue, e si concluderà quindi entro l'anno, la revisione della progettazione definitiva ed esecutiva, verifica in corso d'opera e finale dei lavori della fase 3 del nuovo Ospedale Parini. È importante concentrarci sul fatto che stiamo parlando della fase 3, la quale viene finanziata con l'articolo 5 del disegno di legge n. 100, che in realtà prende in considerazione tutta una serie di corpi, cioè il corpo K, il corpo P, il corpo L e il corpo G. Naturalmente tutto ciò per adeguare, di fatto, alla salvaguardia e alla valorizzazione dei ritrovamenti archeologici che sono stati oggetto, tra l'altro, di una serie di iniziative consiliari di questa legislatura.

Prosegue, e si concluderà quindi entro l'anno, la revisione della progettazione preliminare e della verifica in corso d'opera e finale dei lavori delle fasi 4 e 5 di ristrutturazione dell'attuale Ospedale Parini, mediante la realizzazione di un nuovo corpo materno infantile al posto dell'edificio C. Nel 2022 il programma degli investimenti è stato quindi ricondotto non oltre la fase 3 di ampliamento ospedaliero, stralciando al momento la fase 4 di realizzazione dei reparti materno-infantile e di psichiatria, oltre alla già stralciata fase 5 nel 2015, per una copertura lorda in lavori e forniture di quasi euro 124 milioni, e cioè euro 123.924.959, così coperti da tutta una serie di leggi regionali che in Commissione abbiamo avuto occasione di affrontare.

L'ulteriore futuro fabbisogno di spesa, e veniamo all'articolo 5 del disegno di legge n. 100. Nel corso dell'audizione dello scorso 17 maggio in II Commissione, abbiamo di fatto contestualizzato l'impiego dei 60 milioni di euro richiesti in assestamento, quindi dal disegno di legge n. 100, che vengono presi dall'avanzo disponibile di 242 milioni di euro che si rende evidente con il disegno di legge n. 99 e quindi con il rendiconto 2022.

Concretamente, a seguito del DEFR 2021-2023 e della risoluzione del 13 maggio 2021, con la DGR 1180 del 2021 sono stati stanziati i quasi 124 milioni di euro a cui si assommano i 3 milioni di euro del PNRR per quanto riguarda il corpo G. È assolutamente fondamentale in tal senso fare un ragguaglio da un punto di vista politico e amministrativo di quello che è successo durante questa legislatura tra il DEFR 2021-2023, la risoluzione del 13 maggio 2021 e la susseguente DGR 1180 del 2021 stesso, che risulta essere una deliberazione saliente anche all'interno di tutta quanta la medicina ospedaliera inserita come area all'interno del PSBS. La 1180 del 2021 risulta essere una pietra di snodo focale all'interno sia dell'amministrazione di questa consiliatura che della storia del nuovo Ospedale Parini, anche perché di fatto ha dato il La al susseguente grande intervento politico-amministrativo di riferimento, che è appunto l'approvazione dell'articolo 5 del disegno di legge n. 100, e quindi della prima legge di assestamento 2023.

Si rende infatti ora necessario aggiornare i prezzi della fase 3 del nuovo Parini, come da prezziario RAVA 2022. Sapete infatti che il prezziario RAVA è stato approvato l'anno scorso, a seguito di tutta una serie di interventi straordinari che sono occorsi nell'ultimo triennio nello strano incastro dell'aumento delle materie prime e dell'aumento dei costi energetici legati al binomio bonus 110 percento e guerra in Ucraina, motivo per il quale, anche i dati richiamati sull'aumento dei costi della missione 8, come chiamato dal collega Aggravi, hanno una loro ratio in tutte quante le coperture finanziarie che si sono rese necessarie l'anno scorso nelle leggi di assestamento 2022, proprio per l'aumento dei prezzi. Mancava il Parini e oggi ci siamo, perché il 9 di maggio è stata presentata in conferenza dei servizi la progettazione definitiva.

Nel 2023 i progettisti stimano per la fase 3 la necessità di ulteriori circa 60 milioni di euro per adeguamento dei prezzi nel periodo 2021-2023 e per le spese di fornitura degli arredi. In conseguenza del rincaro delle materie prime, dell'energia, dei trasporti e dei materiali, si è effettuata una valutazione parametrica che è stata paragonata con i prospetti relativi a quelli di analoghe opere sul territorio nazionale, tenendo conto sia dell'aggiornamento dei prezziari che delle offerte di mercato attuali. Sono state aggiunte voci nuove relative alla fornitura di arredi e attrezzature, inizialmente escluse dal computo totale, per un costo complessivo pari a euro 10 milioni, come richiamato dal presidente, a cui si sommano, come sempre richiamato dal presidente della II Commissione, i costi per i trasferimenti del Mauriziano al nuovo corpo K, per un totale complessivo pari ad euro 1 milione e mezzo.

L'aumento relativo all'aggiornamento del prezziario regionale dei prezzi 2012 e 2022 ha determinato la parte principale dell'aumento di costi previsti nell'articolo 5 del disegno di legge n. 100, che può essere quantificato in euro 48 milioni e mezzo, cioè i 60 milioni meno i 10 milioni e il milione e mezzo appena citato. L'aumento complessivo in percentuale è quindi pari a circa il 37 percento, cioè una quantificazione di costo similare e in linea con progetti ospedalieri recenti sul territorio nazionale paragonabili, per complessità e dimensione, a quello del nuovo presidio ospedaliero aostano.

Facendo quindi un piccolo résumé, le opere a oggi realizzate sono: la fase 1, cioè il cunicolo sotto Via Roma di connessione con il parcheggio Nord e la fruizione di entrambi; la fase 2, cioè lo scavo archeologicamente assistito di Piazza caduti nei lager nazisti. Occorre di fatto distinguere queste due fasi da cosa è stato fatto dopo la deliberazione di Giunta sopra richiamata, cioè la 1180 del 2021 che, di fatto, ha riavviato la programmazione dell'intervento nel suo complesso; la 1180 del 2021 che, come poc'anzi richiamato, si rifà anche alla risoluzione 6.01 del 13 maggio del 2021 approvata in Consiglio. A seguito di tale delibera, vi è stata la consegna del progetto esecutivo per le opere di anticipazione della fase 3, cioè le centrali tecnologiche e il corpo G finanziate in parte dal PNRR ed è stato consegnato il progetto definitivo della fase 3 completa relativa alla Conferenza dei servizi e alla validazione di progetto.

Presidente - Il Presidente della Regione ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Alla fine di un confronto e anche delle delucidazioni che sono state molto puntuali dell'assessore Marzi, credo che valga la pena, a completamento di quella che è stata l'illustrazione, della quale ringrazio il relatore di maggioranza Malacrinò e anche il relatore di minoranza di opposizione Aggravi, che hanno dato una lettura molto trasparente di quello che è questo rendiconto. Da una parte non è nient'altro che una fotografia di quello che è successo nel 2022, una fotografia che evidenzia un aumento anche importante delle entrate, che hanno determinato alla fine del percorso amministrativo un avanzo consistente. Un bilancio che ha determinato anche degli accantonamenti nel fondo pluriennale vincolato, come qualcuno ha richiamato, sempre più importanti, che fanno parte di un percorso di investimento che chiaramente si spalma generalmente su più anni e quindi, in maniera naturale, va a implementare questi fondi. Per certi versi è chiaro che anche l'aumento di tutta una serie di iniziative può pregiudicare la velocità di realizzazione: sta nell'ordine delle cose ed è un fenomeno che tocca un po' tutte le amministrazioni pubbliche.

La maggiore presenza di risorse finanziarie per creare nuove opportunità di investimento, a parità di funzionari che seguono questo tipo di iniziative, chiaramente provoca anche qualche rallentamento nello sviluppo, nella progettazione e nell'avanzamento delle stesse, e chiaramente è anche figlia di un passato dove i ricambi, dal punto di vista amministrativo, soprattutto nelle pubbliche amministrazioni, erano vincolati a una sostituzione ogni dieci dimissioni per fine percorso lavorativo. Questo tipo di situazione è chiaramente in divenire anche con l'acquisizione di nuove maestranze all'interno dell'amministrazione stessa.

Per il resto è chiaro che la fotografia che viene data del rendiconto è comunque positiva, dà una solidità di quello che è l'apparato amministrativo regionale, con una capacità di pagamento che è consono alle regole del gioco, con un anticipo rispetto ai tempi di pagamento delle fatture ricevute dall'amministrazione. Una prevedibilità e una previsione che è leggermente diminuita rispetto al passato, ma che è figlia anche, se vogliamo, dell'aumento delle risorse messe a disposizione e delle dinamiche che durante un anno possono pregiudicare l'attendibilità su alcuni dati. Credo che però l'approccio sia sempre stato un molto prudenziale e molto capace di dare solidità a quello che è un apparato regionale che si può definire sicuramente in buona salute.

Invece, il disegno di legge n. 100 ha voluto dare le prime cinque forti iniziative di assestamento delle risorse a disposizione con l'avanzo di amministrazione. Non siamo entrati in altre dinamiche, e riprendo quello che è stato l'intervento del collega Sapinet, dove altre iniziative verranno messe a disposizione con i residui di 70 milioni di euro circa di risorse fatti i 242 e fatti i 170 milioni, quelli che andiamo a impegnare con questo provvedimento di primo assestamento, non i 140 segnalati dal collega Marquis. Tra l'altro, sono 170 milioni di euro che saranno di pronta spesa, perché in due casi si trasforma sostanzialmente in un'operazione, quella dell'alleggerimento dei mutui, che va a determinare un abbattimento di quelli che sono i debiti verso la Cassa depositi e prestito e un alleggerimento delle spese correnti nel prossimo futuro, che andrà a beneficio di tutte quelle situazioni di aumento delle forniture dei servizi, come sottolineato anche dal collega Aggravi, e ripreso all'interno della relazione dei revisori dei conti; è un po' in quell'ottica che ci si è mossi per fare questo tipo di valutazione.

Gli altri 35 milioni di euro andranno a implementare le risorse destinate ai mutui prima casa, mentre le altre erano comunque iniziative di cui per certi versi si aveva già contezza, al netto dei 60 milioni di euro delle risorse messe a disposizione per l'ospedale, che fa parte evidentemente di un percorso fortemente voluto e anche dichiaratamente espresso all'interno del programma di governo, dove c'è la necessità di andare a chiudere questo tipo di investimento e di partire al più presto con le risorse necessarie per renderlo funzionale quanto prima. Le altre sono delle indicazioni che erano già state espresse in sede di approvazione del bilancio triennale, quindi non sono dei fulmini a ciel sereno ma fanno parte di una programmazione.

Oggi diventa più semplice, anche per chi non votò, ad esempio, il sostegno alle aziende nella scorsa annualità, magari concepire e vedere in maniera diversa un percorso che si era già ipotizzato in questo modo, anche perché le risorse non sono infinite e bisogna pensare di poterle allocare con una programmazione che, a nostro avviso, era già abbastanza chiara e individuata alla fine dello scorso anno.

Credo che tutto sommato si abbia una sostanziale condivisione, al di là poi di posizioni che potranno essere di astensione o quant'altro, però su alcuni temi sicuramente raccogliamo con favore le indicazioni di sostegno di alcune iniziative. Sulle altre, per motivi che sono già stati espressi, noi siamo convinti che le scelte apportate siano soprattutto importanti e molto chiare, per cui adesso stiamo lavorando per la prossima variazione di bilancio, per l'assegnazione dei 70 milioni di euro residuali, che entrerà più nel dettaglio di quelle che sono le necessità e le opportunità di intervento sugli altri settori, in maniera magari meno importante e più capillare ma altrettanto necessaria per dare delle risposte puntuali a quelle che sono le attese della cittadinanza.

Presidente - Ricordo, prima di affrontare i disegni di legge nn. 99 e 100, che sono stati depositati quattro ordini del giorno: il primo è della Lega, prima firmataria la consigliera Foudraz riguardante il Gervasone, poi due del consigliere Restano e altri riguardante RFI e il Giro di Italia, infine un altro presentato dalla consigliera Guichardaz e altri riguardante il Piano salute e benessere. Seguiamo l'ordine di presentazione, pertanto iniziamo da quello della Lega, prima firmataria la consigliera Foudraz, che si è prenotata e a cui passo la parola.

Foudraz (LEGA VDA) - Il presente ordine del giorno ha come oggetto, come lei ha già anticipato, l'Istituto regionale Gervasone di Châtillon e la necessità di interventi di manutenzione straordinaria di cui la struttura necessita.

Richiamato il disegno di legge n. 100 del 27 aprile 2023 che stiamo discutendo; richiamata l'importante funzione che l'Istituto regionale Gervasone di Châtillon svolge per il territorio della media Valle, in quanto amplia l'offerta formativa e accoglie in regime di convitto e di semiconvitto studenti dai 12 ai 20 anni iscritti nelle varie scuole pubbliche; analizzata la relazione anno 2022, trasmessa dall'istituto sopra richiamato a tutti i consiglieri regionali in data 27 marzo ultimo scorso; constatato che è nuovamente emersa la necessità di ulteriori interventi di manutenzione straordinaria che, ricordo, per legge deve essere effettuata a carico della Regione, poiché prevista all'articolo 8 comma 2 della legge regionale n. 36 del 1986.

Si apprende dalla relazione sopramenzionata che spesso non è possibile soddisfare le richieste di enti e associazioni che chiedono di poter essere accolti a causa di problematiche strutturali, che sarebbe quindi opportuno risolvere. Si cita anche il fatto che il secondo piano della struttura è al momento chiuso, poiché dovrebbe essere completamente rinnovato e quindi essere reso agibile. Viene fatto inoltre presente che ci sono continui interventi di personale regionale o manutentori poiché vi sono perdite, muffe, strumentazioni difettose e tanto altro.

Viene segnalata l'importanza di intervenire in maniera importante sulla struttura anche per darle quella giusta valorizzazione, considerate le potenzialità che lo stabile può avere, poiché è situato sulla Via Francigena e in posizione strategica nella media Valle.

Considerato inoltre che l'edificio potrebbe essere idoneo, viste le sue strutture già adeguatamente attrezzate, ad ospitare anche corsi di formazione o altre attività legate al mondo della scuola e del lavoro, alla luce del fatto che non si sono riscontrati interventi a favore del già richiamato istituto tra quelli finanziati dal disegno di legge n. 100, quello dell'assestamento per il triennio 2023-2025, e udita la relazione esposta dal collega consigliere Aggravi che ha evidenziato che con questo assestamento viene applicata all'esercizio 2023 una parte della quota libera del risultato di amministrazione, che è pari a 172.400.000 euro e che con successivi prossimi interventi potranno quindi essere utilizzate risorse per quasi circa 70 milioni di euro, per queste motivazioni il Consiglio regionale impegna l'assessore competente, con quest'ordine del giorno, a prevedere, nell'ambito del prossimo provvedimento amministrativo utile, degli interventi necessari a rendere pienamente fruibile l'edificio che ospita l'Istituto regionale Gervasone di Châtillon, previo confronto con le competenti strutture dell'ente.

Presidente - Consigliere Perron ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - A compendio di quanto ha già detto perfettamente la collega Foudraz, semplicemente per ricordare che chiunque abita nella zona della media Valle conosce la lunga storia dell'istituto Gervasone, che per anni è stato punto di riferimento dei convittori delle medie, questo fino alla fine degli anni ottanta, e poi degli studenti delle scuole superiori di Châtillon, Saint-Vincent e Verrès.

Sappiamo che oggi molte scuole sono in difficoltà o già non sono più in certe zone del territorio regionale, ma oggi sappiamo che l'istituto Gervasone resta un importante centro per il doposcuola nonché per altre attività.

Da quanto è emerso dalla relazione che abbiamo letto, che è arrivata il 27 di marzo, ci sarebbero degli interventi puntuali da effettuare o quantomeno da valutare e riguardano le strutture antincendio, il secondo piano e anche il campetto di calcio all'esterno, luogo per chi è cresciuto in quella zona che ha consentito a tanti giovani di andare a giocare partite di pallone e passare del tempo in maniera sana all'aperto.

L'impegnativa è chiara e chiediamo una risposta in tal senso. Tra l'altro, anticipo anche che da questo punto di vista, pur di riuscire a effettuare degli interventi e avere una visione proficua per il futuro, siamo disposti anche a venire incontro sull'impegnativa, qualora si ritenesse necessario, pur di arrivare a un risultato che potrebbe essere positivo per l'intera comunità della zona.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Chatrian.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Per chiedere una breve pausa a nome della maggioranza.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 17:11 alle ore 17:27.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Il primo ordine del giorno è stato illustrato. Per il Governo risponde il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - In merito a quest'ordine del giorno, capiamo le motivazioni che spingono i richiedenti a fare questo tipo di richiesta al Governo. Evidentemente bisogna affrontarla con serietà, e la serietà impone di capire, prima di potersi impegnare a fare dei lavori o a fissare degli importi in assestamento, quale sia l'entità, la necessità e l'urgenza degli stessi rispetto ad altre iniziative che sono in itinere o che potrebbero essere parimenti meritevoli di questo tipo di percorso.

Con un breve confronto tra gli assessorati competenti, quindi l'assessorato alle opere pubbliche e quello all'istruzione, che è competente in materia rispetto a questo tipo di strutture, ne emerge che è stata richiesta una possibilità di sopralluogo per identificare e fare delle valutazioni in merito a quelle che possono essere le necessità di intervento, quindi per il momento credo che non sia nelle possibilità di questa maggioranza e di questo Governo potersi impegnare in merito a una identificazione all'interno del prossimo assestamento, non avendo neanche un'ipotesi di importo. Quello che possiamo assumere come impegno è sicuramente di fare delle verifiche che siano le più accurate, le più puntuali possibili, per capire qual è il punto di caduta, quali possono essere gli interventi da fare e poi, a valle di questo, fare le dovute valutazioni sul come procedere per sostenere questo tipo di iniziativa.

Riguardo pertanto all'ordine del giorno ci asteniamo o vi chiediamo di ritirarlo, se lo ritenete opportuno, e poi a valle di quelle che saranno questo tipo di valutazioni, di confrontarsi nuovamente.

Presidente - Consigliera Foudraz ne ha facoltà.

Foudraz (LEGA VDA) - L'iniziativa presentata con quest'ordine del giorno voleva appunto impegnare il Governo a prevedere futuri stanziamenti per i lavori necessari a rendere pienamente fruibile l'edificio che ospita l'Istituto regionale Gervasone di Châtillon. Sottolineo il fatto che veniva comunque richiesto un impegno per il futuro, senza dettare dei tempi stringenti che potessero mettere in difficoltà il reperimento di adeguate risorse. Sono risorse che peraltro, come ho già anticipato nell'illustrare l'ordine del giorno, dovrebbero comunque essere reperite, poiché l'articolo 8 della legge regionale n. 36 del 1986 prevede al comma 2 che la Regione provveda a proprio carico alla manutenzione straordinaria dei locali concessi in uso all'istituto.

Spiace un pochino questa parziale chiusura del Governo regionale su una tematica che, secondo noi, riveste molteplici aspetti, a partire dall'educazione scolastica, all'aggregazione sociale, al mantenimento e alla valorizzazione di stabili che possono definirsi storici per la loro funzione.

Io sono anche un pochino stupita da quest'atteggiamento un pochino driblante, perché avevo riguardato le pagine del nuovo programma di legislatura, che era stato presentato a febbraio e poi votato a marzo, dove tra le righe si leggeva questa riflessione: "Une réflexion est aussi nécessaire pour ceux qui est de l'éducation et de la culture, dans le sillon des activités réalisées au sein des parcours de formation déjà entrepris et qu'il faut aujourd'hui perfectionner encore plus. Notre particularisme, nos langues, notre histoire millénaire, nos traditions, représentant en effet un unicum, l'école a le devoir de transmettre aux nouvelles générations le savoir qui en découle. Le but étant celui de former des élèves indépendamment de leur parcours scolaire et de vie, pour qu'ils deviennent des acteurs du territoire et des citoyens conscients de leur identité, avec un sentiment d'appartenance à leur communauté et en même temps ouvert au monde".

Proprio per l'importanza che riveste l'istituto Gervasone che, oltre a essere la sede di un convitto per studenti, è al contempo luogo di interesse per la promozione e la diffusione di cultura e svolge attività di formazione sociale e civile, proprio andando nella direzione indicata dal vostro programma di governo, per poter quindi meglio proseguire nell'efficace percorso intrapreso tanti anni fa occorrerebbe una maggiore apertura dell'esecutivo regionale alle reali esigenze di questa struttura, per non gettare al vento anni di attività rispondenti alle esigenze di un territorio sotto molteplici aspetti che vanno dall'educazione alle politiche sociali.

Io vi chiederei, per la riflessione che lei Presidente ha espresso, che è quella di valutare con serietà questa problematica e capire quale potrà essere l'ammontare della spesa, di prendere l'impegno di programmare in tempi celeri un sopralluogo da parte dell'ufficio programmazione edilizia scolastica, per valutare i lavori di manutenzione straordinaria che si rendono necessari, per poi procedere ad una stima corretta delle risorse necessarie a rendere pienamente fruibile la struttura. Se questo impegno viene rispettato, noi ritiriamo l'ordine del giorno. Sto alla vostra parola, però con un sopralluogo in tempi ragionevolmente stretti.

Presidente - Consigliere Perron per i cinque minuti restanti.

Perron (LEGA VDA) - Capiamo benissimo che non si possa impegnare per il futuro qualcosa che non si è ancora stabilito, allo stesso tempo però prendiamo il bicchiere mezzo pieno, Presidente, quindi ci atteniamo alla sua parola. Mi dica solo se ho capito giusto: verrà effettuato il sopralluogo e una valutazione puntuale di quali interventi potranno essere fatti? Se è questo, le chiedo in replica di confermarcelo, a questo punto, come ha detto la collega Foudraz, siamo disposti a ritirare l'ordine del giorno. Però vogliamo avere la certezza di questo e anche che ci dia una tempistica di massima, perché altrimenti, se le cose non verranno fatte, noi riporteremo sul tavolo la discussione ampliandola e a questo punto se ne parlerà più avanti. Quindi, ci dia questa conferma e noi siamo disposti, a questo punto, a ritirare l'ordine del giorno.

Presidente - Per una precisazione il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Una breve precisazione. Ha capito molto bene, nel senso che penso di essere stato abbastanza chiaro. L'impegno è assolutamente quello di verificare, tramite le strutture dell'assessorato ai lavori pubblici, le necessità della struttura e di capire e di quantificare quelli che possono essere i lavori, per poi metterli in un percorso che è quello del finanziamento, come tutte quelle che sono le istanze e le richieste che possono arrivare, dando una priorità in base a quelle che sono le criticità della situazione. Questo è assolutamente l'impegno e la serietà con la quale bisogna affrontare questo tipo di problemi che vanno identificati, circoscritti e poi risolti.

Presidente - La risoluzione pertanto è ritirata. Possiamo passare al seguente ordine del giorno presentato dal consigliere Restano e altri, riguardante RFI e Ferrovie. Per illustrare l'ordine del giorno il consigliere Restano.

Restano (GM) - Un tema che portiamo all'attenzione dell'aula con questo ordine del giorno, a seguito anche di un'interpellanza che abbiamo discusso recentemente in questo Consiglio, è quello della ferrovia e dei lavori di velocizzazione della stessa. A seguito dell'interpellanza e quindi della risposta affermativa, con spiegazioni varie da parte dell'Assessore riguardo alla volontà e alla priorità di pervenire alla velocizzazione della tratta ferroviaria Ivrea-Aosta, è seguito successivamente un articolo e anche un comunicato stampa da parte della Giunta, relativo a un incontro che ha avuto l'assessore con RFI e riguarda esclusivamente, da quanto narrato, la questione dell'elettrificazione.

Ci siamo chiesti se l'assessore si fosse dimenticato di questo importante tema e di quanto detto in aula, questo anche alla luce di quanto da sempre sostenuto dalla maggioranza e dal partito dell'Union Valdôtaine per mezzo del suo capogruppo, della necessità di addivenire ai lavori di velocizzazione della tratta, che nulla hanno a che vedere con l'elettrificazione. Si sa che l'elettrificazione porterà a una riduzione di tempi di percorrenza molto limitati, mentre per addivenire ad accorciare i tempi di percorrenza bisognerà fare dei lavori significativi. Sicuramente molto più significativi di quelli indicati nell'accordo di programma che è stato firmato. L'ha annunciato lo stesso Assessore durante il suo intervento: bisognerà addivenire a un raddoppio selettivo dei binari per una parte molto lunga della tratta, e bisognerà fare altri lavori ancora.

Noi ci siamo un pochino stupiti della mancanza di un ritorno rispetto a quanto l'Assessore aveva affermato in quest'aula e ci permettiamo oggi di presentare quest'ordine del giorno in discussione dei disegni di legge nn. 99 e 100, dove impegniamo il Governo regionale, e in particolar modo l'Assessore ai trasporti, ad avviare con celerità un confronto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e RFI, finalizzato a realizzare interventi strutturali di cui abbiamo parlato, per cercare di svolgerli, come ha affermato lo stesso Assessore, durante i lavori di elettrificazione. Siamo certi che tecnicamente probabilmente si potranno fare anche successivamente, senza interrompere la tratta, ma siamo altrettanto certi che porteranno comunque dei disagi e un rischio per i lavoratori che lavoreranno a lato dei binari.

Chiediamo alla maggioranza un segno tangibile di quest'impegno, vale a dire nella prossima variazione di impegnare dei soldi per la progettazione a seguito delle interlocuzioni. Questo significherebbe una ferma volontà di arrivare al risultato finale e sarebbe un impegno nei confronti non solo di questa assise ma anche dei valdostani.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Grazie collega Restano, così mi dà modo di comunicare il lavoro che stiamo facendo come Governo regionale e di spiegare quello che magari in un comunicato stampa non ha senso scrivere, quando le riunioni non hanno quel tipo di oggetto.

La volontà di lavorare per passare poi a una fase 2. Io considero e consideriamo come maggioranza una fase 1 quella dell'elettrificazione. Possiamo fare tutte le valutazioni che vogliamo, ma l'elettrificazione oggi è finanziata, procede e va avanti con il suo programma, forse raggiungerà un risultato rispetto all'affidabilità, sicuramente non raggiungerà il risultato di velocizzare l'infrastruttura. Quindi, siamo molto determinati a chiedere una fase 2 di questi investimenti, che dovrà essere quella di arrivare a una velocizzazione della linea attraverso investimenti che ci permettano di avere quello che chiediamo da sempre, un raddoppio dei binari in alcuni tratti per poter permettere uno scambio ancora più veloce di quello che avverrà in alcune stazioni durante i lavori di elettrificazione.

Proprio per questo, con largo anticipo e non confondendo i piani - lei sa, perché è stato assessore, che ci sono direzioni regionali e poi c'è la direzione più alta che è quella dell'amministratore delegato di RFI, come di Trenitalia - ci sono cose che si discutono sul piano locale. Quell'incontro, e la comunicazione l'abbiamo data per trasparenza, era legato ad avere le prime informazioni rispetto alla cantierizzazione dei lavori di elettrificazione, mentre mi sono mosso a nome del Governo e della maggioranza per chiedere, già da febbraio, un incontro per parlare di questa fase 2. C'è una lettera del 20 febbraio dove chiedevo al secondo paragrafo rispetto all'allegato D dell'accordo quadro relativo agli scenari e sviluppo: "Si richiede di valutare l'inserimento di uno o più raddoppi selettivi e di interventi di eliminazione dei passaggi a livello". In seguito a una risposta richiedevo poi di nuovo di poter effettuare interventi di potenziamento e velocizzazione della tratta. Il dottor Colaneri rispondeva che rispetto a questo, al di là del tavolo di ascolto che è previsto e che è un tavolo tecnico, si sarebbe potuto aprire un tavolo congiunto con la Regione Piemonte, per parlare di questi progetti di investimento. Abbiamo richiesto poi una riunione, insieme all'assessore Gabusi, alla dottoressa Fiorani e all'amministratore delegato, e avremo il primo giugno un incontro con Colaneri per parlare di questi temi su un tavolo che ovviamente non è quello dell'approfondimento dei lavori di elettrificazione che, come abbiamo detto, sono passati alla progettazione esecutiva dell'appalto e abbiamo chiesto di avere, rispetto a questo, a breve ancora incontri.

In queste lettere dove ci si è impegnati a degli incontri successivi, porteremo avanti quelli che sono gli obiettivi di sempre: l'elevazione a rango C, la velocizzazione nelle stazioni (una parte sono compresi nell'elettrificazione) e soprattutto il tema dei raddoppi selettivi che deve vedere coinvolte le due Regioni, perché la progettazione di questi raddoppi necessita di una valutazione complessiva sulla tratta ed è per quello che le cose vanno fatte con l'attenzione giusta.

Se una parte di questi lavori potranno rientrare in questa fase di chiusura lo vedremo. Ovviamente non dipende semplicemente da noi, dipende dai tempi del PNRR. Abbiamo visto e letto l'intervista al ministro Fitto che segnala, giustamente, che rispetto agli investimenti sulle infrastrutture i tempi sono molti limitati e quindi quello che è pronto può partire, quello che non è pronto partirà con altri finanziamenti; citava finanziamenti su altri programmi. Rispetto a questo noi sosterremo l'esigenza di poter fare tutto quello che è possibile fare in questa fase, in ogni caso una parte di lavori era già stato valutato, forse anche durante il suo lavoro, che non comportano una chiusura netta della linea come quella attuale, quindi potranno essere realizzati senza un disagio così pesante per la nostra popolazione.

Quindi, la ringrazio della sollecitazione, stiamo portando avanti esattamente il lavoro che lei chiede, non siamo però assolutamente d'accordo a mettere a disposizione di un'infrastruttura che non è nostri soldi per la progettazione. I soldi li deve mettere chi è proprietario delle infrastrutture, tant'è vero che lo stanno facendo perché stanno progettando. Ricordo che questo è il lavoro che abbiamo fatto in questi ultimi due mesi ma prima, chi mi ha preceduto, il presidente Lavevaz con la delega ai trasporti, ha sostenuto esattamente le stesse tesi. La Regione, ripeto, è molto determinata a richiedere continui investimenti per far sì che la nostra infrastruttura possa migliorare nei prossimi anni, a partire dai lavori di elettrificazione.

Presidente - Consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Ho ascoltato con attenzione sia l'esposizione del collega Restano, sia la replica dell'assessore Bertschy e concordo sul fatto che si tratti di interventi importanti in entrambi i casi, l'elettrificazione e gli interventi per la velocizzazione della tratta, ma ovviamente concordo anche sul fatto che si tratti di livelli e di piani leggermente diversi; "leggermente" forse è anche un eufemismo.

È sicuramente opportuno che durante i lavori per l'elettrificazione si facciano degli interventi migliorativi, quelli che è possibile fare: ci sono degli interventi per la messa in sicurezza, ci sono degli interventi nelle stazioni. Per quanto riguarda la questione della velocità, anche lì sono previsti dei lavori che si possono fare in corrispondenza dell'entrata nelle stazioni che possono essere una prima limitata risposta. Per il resto invece, come è previsto dal programma strategico per gli interventi sulla ferrovia che è stato votato ed è stato approvato nel 2019, e che lei collega Restano non ha approvato e non solo, lei addirittura in quell'occasione aveva posto la pregiudiziale chiedendo che non si approvasse quel programma strategico di interventi, ma che si arrivasse prima all'approvazione del piano regionale dei trasporti. Meno male che le cose non sono andate così, perché il piano regionale dei trasporti era praticamente pronto nella primavera del 2019, ci sono state le vicende che conosciamo con lo scioglimento del Consiglio, era di nuovo pronto a febbraio del 2021, ma non è mai stato approvato. Invece il programma strategico della ferrovia, che era approvato nel 2019, ha permesso che si potesse andare avanti almeno per una parte degli interventi che erano previsti, cioè l'elettrificazione, che è stata finanziata con le risorse del PNRR.

Sappiamo benissimo che quello non è l'unico intervento che è previsto, perché nel programma strategico è specificato chiaramente che i punti sono l'elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta, la velocizzazione del collegamento Aosta-Ivrea-Torino, la riapertura della Aosta-Pré-Saint-Didier e la prosecuzione delle rotaie fino a Courmayeur; questo c'è scritto nel programma strategico che, per una sua parte, per fortuna si è riusciti e si sta riuscendo ad applicare.

Poi è evidente che occorre agire contemporaneamente sui due piani: l'elettrificazione e le opere collaterali: gli interventi sulle rettifiche e sui binari per velocizzare gli incroci in stazione, per migliorare l'accesso ai treni, per avere dei sottopassi migliori degli attuali. È chiaro che dobbiamo pensare globalmente a una ferrovia che sia moderna e che offra un servizio sempre più ampio, considerato anche l'aumento dell'utenza che è esponenziale in questi ultimi mesi e in questi ultimi anni da dopo la riapertura successiva alla pandemia. È stata inviata in questi giorni una lettera da parte del Comune di Aosta per sostenere l'allargamento del sottopasso: è anche questo un intervento importante che RFI deve fare.

Noi riteniamo che sia opportuno agire con energia e convinzione sul piano delle opere collaterali. È ovvio che in primis quello che conta è la volontà politica. RFI ha delle risorse, ne deve trovare delle altre, ci sono anche finanziamenti che sappiamo essere all'interno degli accordi quadro, dei contratti di programma, ma naturalmente ci vuole un'azione di sollecito da parte dell'Amministrazione, attraverso l'azione che il dipartimento dei trasporti sta portando avanti in tavoli dedicati che sono aperti da tempo. L'auspicio è che si vada in questa direzione, aggiungo, non soltanto per la tratta Ivrea-Aosta ma, dal nostro punto di vista, anche per la riapertura della Aosta-Pré-Saint-Didier che, come dicevo, è prevista in quel programma strategico. Credo però che i confronti con il Ministero delle infrastrutture vadano portati avanti, come dicevo, su binari, è il caso di dirlo, che siano assolutamente paralleli.

Presidente - Consigliere Aggravi a lei la parola.

Aggravi (LEGA VDA) - Semplicemente per fare una considerazione, anzi, per prendere atto dell'aggiornamento che ha fatto l'Assessore su quella che è la situazione. Sono stato in parte anche stimolato dall'intervento della collega Minelli e io penso che sul punto sia giusto fare un paio di considerazioni, perché si sono citati - cerco di sintetizzarli così - due aspetti: il finanziamento dell'elettrificazione con il PNRR e poi si è richiamato il piano strategico degli interventi del 2019.

Dico anche che quest'ordine del giorno ha una spinta o comunque un'ispirazione che deriva dal fatto, e anche un po' dalla rassegnazione di parlare di una ferrovia moderna, di una cura del ferro, che però poi alla fine cura poco, perché oggettivamente si può definire moderna una ferrovia che non consente di ottimizzare quello che è un servizio pubblico, almeno in termini di velocità e di percorribilità, visto che di questo bisogna parlare? Cerco di semplificare il concetto: tra una poltrona più comoda e la possibilità di arrivare prima dove devo arrivare, io penso che qualsiasi utente scelga soprattutto il secondo aspetto. Tant'è così è, se ci pare o no, perché non si può fare più di tanto.

L'obiettivo principale di quest'ordine del giorno, che può essere condiviso o no, è questo, ed è quello che si è anche portato avanti con altre iniziative. Però vorrei sottolineare un aspetto, perché sul discorso del piano strategico degli interventi, che è stato discusso nella passata legislatura anche in maniera abbastanza accesa, dire meno male che è passato il piano strategico degli interventi perché ha risolto un problema, non è una cosa corretta, collega Minelli, mi perdoni. Anzi, su quel piano strategico degli interventi vorrei ricordare che ci fu un emendamento che cercava di dare delle altre soluzioni per trovare i finanziamenti, perché era una cena con i fichi secchi, nel senso che ci sono scritte tutta una serie di cose, che poi tra l'altro non dipendono da noi, perché RFI è un colosso che non guidiamo noi. Mi perdoni, ma lei ogni tanto, quando parla di RFI, sembra che giochi con i trenini, cioè che decide lei cosa deve fare RFI.

RFI ha finanziato e finanzia l'elettrificazione, perché sono stati esclusi dal finanziamento del PNRR delle altre linee in particolare nel sud Italia, perché non superavano lo sbarramento delle valutazioni che sono state fatte per decidere quali finanziamenti andare a fare su quali linee per i trasporti. In particolare, veniamo considerati, visto che si è parlato stamattina di Unione europea, all'interno del progetto di ammodernamento della città metropolitana di Torino, perché questo c'è scritto; l'abbiamo già detto qua. Io capisco che qualcuno non lo vuole dire perché è concentrato sulla maturazione del cemento, che non è neanche stato ancora gettato, però su quest'aspetto, mi perdoni, ma dire che è una buona cosa che il piano strategico degli interventi sia stato approvato e sostanzialmente quasi dire che invece quello dei trasporti non lo è! Oggettivamente io prima di decidere cosa finanziare, posto il fatto che possa deciderlo perché RFI decide a prescindere da quelle che sono le necessità della nostra comunità, o meglio, dell'utenza, perché considera nel complesso la sostenibilità o no o la necessità o no di finanziare un'opera... Quel piano strategico degli interventi io capisco anche che fu uno dei totem con i quali siete andati a sostenere l'allora governo Fosson che, tra l'altro, oggi in parte criticate con le vostre sponsorizzate sui social parlando di legge elettorale. Ma questo è un elemento davvero strano da parte di Rete Civica, che da una parte sostiene delle maggioranze e sostiene determinati progetti, e poi dall'altro lato invece li critica, perché avete sostenuto delle maggioranze che erano ballerine, o meglio, chiedo scusa, forse avete sfruttato delle maggioranze ballerine come quella di Fosson per ottenere dei totem, e non torno sul discorso dei totem perché non vorrei ispirare il collega Marguerettaz.

Su quest'aspetto oggettivamente io dico che dobbiamo ringraziare che RFI abbia deciso di finanziare, o meglio, che il PNRR, o ancora meglio, che delle autorità altre abbiano deciso di finanziare dei progetti. Detto questo non è una vittoria, perché sicuramente sì, portare a casa dei finanziamenti è importante, ma purtroppo non cambieranno e non cambiano le cose. Come dice un collega, non cambia la classifica, ci sarà, e vedremo quello che ci sarà, ci sarà un cantiere, non ci sarà un cantiere. Adesso le sinistre governano Ivrea e quindi ci divertiremo a vedere qual è la posizione del nuovo Governo di sinistra a Ivrea riguardo a un passaggio fondamentale per venire in Valle d'Aosta, perché da quel buco si deve passare per venire qua. E mi sembra che la posizione di certi vostri amici è un po' particolare, anche di quelli vicini a voi che erano amici ma non sono più amici però sono ancora amici degli eporediesi, di questa amministrazione di eporediesi, quindi vedremo che cosa ne sarà.

Detto questo io mi auguro che, al di là di quella che poi sarà la posizione della maggioranza sull'ordine del giorno, ci possa poi essere un aggiornamento rispetto a quelli che sono i passaggi e, perché no, forse quando poi le cose saranno un pochettino più chiare, anche poter interloquire nuovamente con RFI per capire meglio che cosa pensano di fare, e soprattutto se ci sia la possibilità di vedere finanziati tutta una serie di interventi. Io voglio ancora sottolinearlo: quel piano strategico degli interventi, che forse ha bisogno anche di una mise à jour, io questo non lo so, però oggettivamente più lo rileggo più ho dei dubbi, ma i dubbi sono sempre i soliti e sono i dubbi che ci hanno generato la presentazione di quell'emendamento, cioè il fatto che c'erano tante cose scritte ma mancavano le risorse.

Presidente - Le risoluzioni non prevedono altri interventi. Sinteticamente, soltanto per chiarezza, assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Mi sono dimenticato di dire che l'obiettivo dell'ordine del giorno, rispetto a una tematica di così grande importanza, lo condividiamo, ci mancherebbe che oggi con tutto quello che è in corso non si parli di ferrovia, però in questo momento vi chiederemmo di ritirarlo e di prenderci il tempo di fare una valutazione complessiva, oppure ci asteniamo, ma non perché riteniamo che non sia un argomento da discutere.

Presidente - Consigliera Minelli? C'è un intervento per gruppo.

Minelli (PCP) - Sì, ma di dieci minuti. Mi dica lei, io non ne ho usati dieci.

Presidente - No, non è divisibile.

Minelli (PCP) - Se mi lascia parlare quel tempo che rimane bene, altrimenti accetto la sua decisione. Non ho usato i dieci minuti, quindi volevo sapere, come altri, se si possono utilizzare. Solo sapere: non dico niente se lei mi dice che non si può parlare.

Presidente - Non si può.

Minelli (PCP) - Va bene.

Presidente - Il consigliere Restano ha illustrato, adesso interviene come gruppo.

Restano (GM) - Grazie per l'attenzione che mi riservate. Dopo un lungo confronto interno al mio gruppo, hanno delegato me alla risposta!

Colgo spunto dall'intervento della collega Minelli. È molto strano il suo intervento e non vorrei darle troppa importanza, però sono obbligato a farlo. Lo stesso atteggiamento che voi avete rivolto al piano sociosanitario, e io stesso rivolgo al piano sociosanitario, affermando che va prima approvato il piano sociosanitario e poi tutti i percorsi successivi da fare, e quindi criticando i vari assessori, è quello che noi abbiamo rivolto al piano regionale dei trasporti.

E in effetti tutti gli errori li stiamo pagando. Perché le faccio quest'affermazione e la faccio anche all'Assessore di turno? Probabilmente, quando avete trattato per avere i fondi del PNRR e arrivare all'elettrificazione, andava anche trattato il resto; era molto semplice, quasi elementare. Lei ha firmato e ci ha messo in questi problemi, ma come facciamo a uscirne? Ma povero assessore Bertschy! Infatti, l'ordine del giorno prende spunto anche dalle sue affermazioni: lei mi ha aiutato, serve un'azione di sollecito, Assessore, la faccia, e l'ordine del giorno tenda a questo, è un atto politico! L'impegno che noi le chiediamo, è un impegno politico, sennò facevamo un altro atto che lei ha declinato, e questo ci fa specie.

L'assessore non ha citato i confronti con il Ministero, come è già avvenuto in passato. Se serve l'accompagno io, qualcuno conosco, mi ricordo i tempi in cui avevate delegato un consigliere ad accompagnare l'assessore a Roma. Se serve, qualche conoscenza la possiamo trovare e magari l'accompagno, perché forse non è sufficiente confrontarsi solo con RFI; mi permetta, i soldi non li mette per RFI. L'impegno politico a dire "Siamo disposti a mettere qualcosa" è verso i valdostani, verso quelle centinaia di ragazzi che quotidianamente si spostano verso Aosta, verso i pendolari stanchi, tutte queste persone che potranno di buon grado usufruire dei disagi che arriveranno da una scelta di questo genere.

Poi sappiamo, Assessore, che non è facile, lo sappiamo, conveniamo con lei su tante cose che ha detto, ma l'impegno politico noi glielo chiediamo e lo mettiamo in votazione. Non ci soddisfa l'opportunità che le abbiamo dato di elencare quanto è stato fatto: non ci soddisfa. Vogliamo qualcosa di più e le chiediamo quest'impegno politico per risolvere le notevoli problematiche che ancora rimangano dal non aver fatto il piano regionale dei trasporti, dal non aver fatto un accordo completo. In quel momento, visto quanto detto dal collega Aggravi, forse ce la potevamo fare, oggi è già un pochino più difficile, ma noi siamo disponibili ad aiutarla. Quando vuole basta che chieda.

Presidente - Ci sono interventi da parte di altri gruppi? Non ne vedo, mettiamo in votazione. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Per quanto riguarda il terzo ordine del giorno, primo firmatario il consigliere Restano, in ragione anche della presenza di diverse iniziative sullo stesso argomento, vale a dire il Giro d'Italia, i tempi saranno leggermente diversi e permetteranno di affrontare in modo più generale l'argomento. Consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Intervengo a nome del gruppo Lega e come firmatario del question time, che per motivazioni di tempo abbiamo evidentemente voluto riassumere, e che è incentrato sulla questione che è stata dibattuta in maniera importante nella scorsa settimana, ovvero la cancellazione della tredicesima tappa del Giro d'Italia, della parte che avrebbe dovuto attraversare la nostra regione.

È chiaro che parliamo di un evento che ha evidentemente suscitato una cocente delusione da parte di tanti valdostani e non, che sicuramente da tempo si erano organizzati per seguire un evento così importante. Un evento peraltro, e lo abbiamo segnalato, che viene indicato quale primo evento nel sito dedicato alla Valle d'Aosta Regione Europea dello Sport, questo prestigiosissimo premio che siamo riusciti a vincere; ci eravamo solo noi come candidati, però ce l'abbiamo fatta, l'abbiamo vinto. Quindi quest'evento che in primis viene segnalato nel sito quale top event, è proprio scritto così, "Top event Valle d'Aosta", viene cancellato.

I problemi che si sono purtroppo sviluppati e che si sono susseguiti sono molteplici. Abbiamo detto chiaramente della delusione, potremmo anche dire che abbiamo visto nei giorni successivi correre delle tappe in condizioni similari, se non forse peggiori o di poco migliori, e questo di certo non ha aiutato nel digerire una cancellazione di questo tipo. Sicuramente è stata un'azione che è andata a detrimento del prestigio e di quella che era la vetrina che quest'evento sportivo forniva alla nostra regione. Ma abbiamo anche preso atto del fatto che, a fronte di una cancellazione che era stata annunciata direi con un buon anticipo, nonostante quest'anticipo la chiusura delle strade e le difficoltà per la viabilità valdostana sono rimaste.

Sappiamo che l'ordinanza di chiusura delle strade è in capo al Presidente della Regione. Abbiamo visto che questa chiusura delle strade permaneva: da una parte cornuti e dall'altra parte mazziati; non passa il Giro, ma i problemi di traffico continuo ad averli, Obiettivamente non possiamo che chiedere spiegazioni rispetto a questo, e ben venga l'ordine del giorno che abbiamo condiviso con il collega Restano, ma di cui parleremo a seguire. Con questa nostra interrogazione abbiamo chiesto quali siano state le azioni messe in campo, atte a scongiurare la cancellazione del passaggio nella nostra regione del Giro d'Italia e per ridurre al minimo, a fronte della cancellazione, il problema della viabilità che, purtroppo, evidentemente è rimasto.

Presidente - Consigliere Restano a lei la parola.

Restano (GM) - Per semplicità di comprensione, inizio con la parte che riguarda l'interpellanza e poi proseguirei sull'ordine del giorno, così per poter comprendere meglio l'intervento.

Parliamo di Giro d'Italia, l'interpellanza è stata presentata oramai più di venti giorni fa, sappiamo che il Governo, nel proprio programma, ha previsto due punti fondamentali che riguardano il rafforzamento dell'immagine della Valle d'Aosta, quindi quale destinazione turistica di eccellenza, quale paradiso dello sport e non solo sport invernali, ma sport outdoor a tutto tondo, montagna e percorsi ciclistici. Un altro punto fondamentale del programma di Governo è quello delle candidature per manifestazioni di livello internazionale delle varie discipline che possono interessare il nostro territorio.

Parallelamente, la maggioranza regionale aveva avviato il percorso per il riconoscimento della nostra regione quale Regione Europea dello Sport e ha approntato anche un apposito sito dove pubblicizza tutti gli eventi, i nostri campioni e tutte le opportunità che la Valle d'Aosta offre ai turisti, ma anche ai valdostani stessi. Tra queste manifestazioni spicca ovviamente la tappa del Giro d'Italia, insieme al TORX, la Coppa del mondo di sci e di snowboard, che sono le quattro manifestazioni chiave di questa stagione.

Appare fin da subito evidente che, tra una manifestazione e l'altra, vi sono delle notevoli differenze. Le differenze quali sono? Alcune sicuramente sono a gestione valdostana e un'altra, oggi possiamo dirlo con contezza, è una manifestazione che abbiamo subito, vale a dire non abbiamo la partenza del Giro, non abbiamo l'arrivo, da Borgofranco i ciclisti devono andare in Svizzera, percorrono la Valle d'Aosta. Quindi non è da ritenersi una manifestazione per eccellenza. A dimostrazione di questo io ho prestato molta attenzione a quelle che sono le varie pubblicità televisive alle tappe del Giro di Italia. Evidentemente da buon autonomista privilegio le manifestazioni tutte valdostane, però il Giro di Italia passa in Valle d'Aosta, e come fanno a pubblicizzarlo? C'è questa tappa che parte da Borgofranco, arriva a Crans Montana passando per il Gran San Bernardo, Cima Coppi. Il nome Valle d'Aosta non è neppure stato citato, pubblicità RAI! E questo ce la dice lunga e, permettetemi, è scontato e ovvio. Forse non la dovevamo pubblicizzare o menzionare, quando il collega Brunod fece la sua interpellanza, come una delle eccellenze organizzative della Valle d'Aosta, forse lì c'è stata una sopravalutazione della nostra partecipazione a quest'evento.

Sicuramente, comunque, il Giro d'Italia è un evento che ha un grosso richiamo: circa un milione e mezzo di spettatori televisivi. Quindi il passaggio il suo riscontro lo dà, perché bisogna essere obiettivi: un giro d'affari elevatissimo, un gran numero di turisti che vengono nel luogo e pernottano nel luogo di partenza e di arrivo della tappa; difficilmente si fermano lungo il tragitto, soprattutto gli italiani non tendono a fermarsi nel luogo.

Il Tour de France ha un altro peso e ha probabilmente anche un altro ritorno in termini pubblicitari e di immagine. Io, come ho già detto all'Assessore quando ci siamo confrontati sul tema, sono italiano, prima ancora sono valdostano, quindi prediligo l'organizzazione del Giro, e ritengo, per quella che è l'organizzazione della Valle d'Aosta, che possa portare un maggior richiamo pubblicitario.

Con l'interpellanza chiedevo di sapere quale era l'idea organizzativa e il programma dell'Assessorato rispetto a un grande evento come il Giro di Italia, tenendo anche in considerazione che organizzare partenza e arrivo, come è già stato fatto in passato, o solo arrivo come in altre occasioni, permette di avere un certo ritorno pubblicitario. Una campagna pubblicitaria, colleghi, di quindici secondi, per la durata di due settimane, al giorno costa circa 100 mila euro; quindi, in termini di pubblicità, quattro ore e mezzo dove si parla di Valle d'Aosta, una tappa con partenza e arrivo in Valle d'Aosta, ne porta tanta e sarebbe forse un buon investimento.

Ci interessa sapere - mi permetta la battuta Assessore, anche per misurare quelli che sono i risultati cui lei può tendere e arrivare - quali sono gli obiettivi: se organizzare tutti gli anni una tappa del Giro d'Italia; se la vuole con la partenza e arrivo in Valle d'Aosta, solo con partenza, solo con arrivo; se, come ho avuto modo di percepire, si punta di più al Tour de France; insomma, avere una risposta a questi interrogativi.

Adesso passo all'altra parte dell'argomento, che è quello dell'ordine del giorno. È andata a finire come è andata, io non mi permetto di esprimere i giudizi su come è andata la tappa del Giro. Prendiamo atto che è stata fatta una scelta, a mio modo di vedere legittima. Prendiamo atto dell'impegno dell'Assessore, che era a Borgofranco presumo a parlare delle future tappe: sarebbe interessante sapere se l'avevano avvisata per tempo che non sarebbero transitati in Valle d'Aosta e vedere se lei poteva ovviare agli inconvenienti di cui ci ha parlato il collega che ha illustrato il question time. Perché alcuni ragazzi sono stati sotto la pioggia per più ore ad aspettare che fossero riaperte le strade; sono i nostri ragazzi, sarebbero stati lo stesso ad aspettare il passaggio della tappa, ma sappiamo che l'umore cambia drasticamente quando si è delusi emotivamente da un evento che è tanto atteso. Il fatto che la tappa non si sia svolta, ha deluso tutti i volontari, i professionisti che hanno partecipato all'organizzazione, gli anziani che abbiamo visto attendere con ansia sulla strada la tappa.

Questo lo dico non perché voglia rimproverare qualcuno, non ne ho né la volontà né la competenza, ma per significare che comunque qualche inconveniente questa decisione repentina ce l'ha portato, a fronte di un impegno che forse non è stato quello monetario diretto di investimento, come si può fare quando si ha la partenza o l'arrivo di una tappa, ma in termini di volontariato, di approntamento del percorso; insomma, di tante aspettative che potevamo avere. In qualche maniera, a nostro modo di vedere, quest'impegno e questa delusione potrebbe essere risarcita nel più breve tempo possibile o ristorata, magari attraverso una tappa, come chiediamo nell'ordine del giorno, sull'intero territorio regionale. Potrebbe essere l'occasione per poter fare ciò che fino a oggi non abbiamo fatto. Colleghi, abbiamo un bellissimo territorio, apparteniamo alle Terre Alte, abbiamo percorsi in salita unici, e lo tratteremo poi in una successiva interpellanza, alla pari di tutti gli altri, ma se andiamo a vedere nei siti specializzati sulle tratte di montagna, di 153 salite e percorsi di montagna ne abbiamo segnalati due.

La domanda che mi pongo e che ci dobbiamo porre è se possiamo fare qualcosa per pubblicizzare, se l'occasione del risarcimento può essere anche l'occasione per investire, per offrire qualcosa di diverso in termini di pubblicità per la Valle d'Aosta. Per farla breve, così non perdo più tempo di quello che ci siamo prefissi, le chiediamo di contattare, a nome dell'interno Consiglio della Valle d'Aosta, gli organizzatori del Giro, come lei ha già fatto, per ottenere una tappa sull'intero territorio valdostano, questo al di là della risposta che mi potrà dare sull'interpellanza di prima. Questa sarebbe una buona opportunità per la Valle d'Aosta, un'opportunità da sfruttare, soprattutto se tutti insieme riusciremo a ottimizzare quello che è un investimento, parlando di strade, di segnaletica e quant'altro; non è un termine da utilizzare, ma tutto ciò che ne deriva.

Presidente - Per il Governo l'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - Partirei dall'interpellanza. Per quello che riguarda la pubblicazione sul sito "Valle d'Aosta sport" di questa manifestazione, pur essendo una tappa di transito ovviamente abbiamo ritenuto opportuno pubblicizzare, a coloro che utilizzano il sito abitualmente e comunque lo frequentano per vedere che cosa si fa in Valle d'Aosta, di offrire anche questa opportunità pur essendo, come dice il collega Restano, una sola tappa di transito senza né partenza né arrivo. La sua collocazione al primo posto è data dal fatto che in ordine di effettuazione, questa è la prima manifestazione alla quale poi seguiranno le altre che sono state citate anche dall'ordine del giorno, quindi il TORX, la Coppa del mondo di sci alpino e la Coppa del mondo di snowboard cross.

Per quel che riguarda l'interpellanza, come lei sa, da uomo di sport ma prima ancora da ex assessore, il Giro d'Italia è un evento sportivo organizzato direttamente da RCS Sport, titolare esclusivo dell'evento, e non dai territori interessati dal percorso delle singole tappe, e le scelte incomprensibili operate in occasione della tredicesima tappa a Borgofranco-Crans Montana di cui parleremo dopo, ne sono purtroppo la diretta conferma. È quindi il soggetto organizzatore proprietario dell'evento a decidere di anno in anno il percorso del giro e le singole tappe che lo compongono.

Trattandosi di una manifestazione di grande prestigio, anche per la visibilità che essa assicura ai territori interessati dal suo passaggio, così come è stato evidenziato dal collega Restano anche con dovizia di particolari relativamente alla pubblicità e ai costi legati a questi inserti, proprio dovuti alla diffusione di questa manifestazione tra il pubblico televisivo, è del tutto evidente che l'organizzatore è chiamato a svolgere un compito non semplice nella definizione del percorso delle singole edizioni, essendo molte le regioni d'Italia a essere interessate ad assicurarsi il passaggio e soprattutto l'arrivo nel loro territorio. Il percorso del Giro viene quindi di anno in anno definito da RCS Sport anche in considerazione di queste esigenze e della volontà di affermarne l'immagine come patrimonio dell'intero Paese.

Nonostante questa competizione tra regioni, e al netto delle esigenze di tracciato valutate dall'organizzazione sotto il profilo più squisitamente tecnico-sportivo, non si può certo dire che la Valle d'Aosta sia rimasta negli ultimi tempi ai margini di questo fenomeno sportivo e mediatico. Guardando agli ultimi anni, nelle ultime sei edizioni la nostra regione è stata coinvolta: come tappa di arrivo, nel 2018, in occasione della ventesima tappa Susa-Cervinia; nel 2022, quindicesima tappa Rivarolo-Canavese-Cogne; nel 2019 una tappa si è interamente svolta in Valle d'Aosta, la quattordicesima tappa Saint-Vincent-Courmayeur; invece, nell'edizione che è ancora in corso, il nostro territorio avrebbe dovuto essere interessato dal passaggio del Giro della tredicesima tappa Borgofranco-Crans Montana, il cui epilogo ovviamente è sotto gli occhi di tutti e ne parlerò tra un attimo.

Per quanto riguarda gli obiettivi futuri, l'incontro è stato chiesto e relazionerò tra poco. Per quello che riguarda il Tour de France, stiamo organizzando un incontro per il giorno 16 luglio, in occasione dell'arrivo della tappa a Saint-Gervais-Mont-Blanc, proprio per organizzare un primo contatto e per riuscire a mettere in piedi una collaborazione, o quantomeno speriamo di poterlo fare, che ci veda protagonisti anche con il Tour de France nelle prossime edizioni.

Per quel che riguarda invece l'ordine del giorno e quello che è successo nel corso della tredicesima tappa, che ha dato origine ovviamente a tutte le polemiche del caso e alla delusione che abbiamo sofferto noi per primi, voglio innanzitutto premettere che la tredicesima tappa, quindi la Borgofranco-Crans Montana, che poi non è stata disputata per le note vicende, avrebbe dovuto interessare la Valle d'Aosta unicamente come passaggio, pertanto non è stato stipulato alcun tipo di accordo economico né con RCS Mediagroup né con RCS Sport. Tuttavia l'Amministrazione regionale, attraverso l'Assessorato al turismo, sport e commercio, ha ritenuto di doversi adoperare costituendo un tavolo di lavoro con i vari soggetti interessati a cui rinnovo i ringraziamenti, perché l'ANAS, la SITRASB, i nostri Sindaci e le centinaia di volontari, uomini e donne, che si sono prodigati sul percorso, purtroppo facendo uno sforzo inutile e patendo in primis loro la delusione per il mancato passaggio, hanno comunque approntato la strada statale e i 72 chilometri di passaggio della tappa in modo assolutamente straordinario. Tutto questo è servito per coordinare gli interventi organizzativi per il passaggio della tappa, con la finalità di preparare le strade, sgombrarle dalla neve, perché lo sforzo dell'ANAS è stato anticipato quest'anno proprio in relazione alla richiesta di far scollinare il Giro al Colle del Gran San Bernardo, quindi con l'attribuzione al colle della Cima Coppi, che purtroppo poi non si è potuta concretizzare, e per coinvolgere e sensibilizzare la popolazione valdostana al passaggio della corsa, sia per cogliere appieno la grande opportunità promozionale per il nostro territorio.

Com'è noto, il risultato è stato quello di avere buona parte della nostra regione addobbata a festa, con 72 chilometri del percorso lungo il quale spiccavano gli striscioni promozionali della nostra Regione, le bandierine, la pavimentazione stradale, arricchita da grafiche riportanti i simboli del Giro e gli addobbi rosa pronti su tutto il percorso per accogliere i corridori. Il lavoro eseguito, come dicevo, con il prezioso coinvolgimento di tutte le amministrazioni comunali sui cui tracciati avrebbe dovuto passare la corsa, che ovviamente sono stati presidiati dai volontari.

Va inoltre evidenziato che, per quanto concerne la promozione turistica, abbiamo aderito a un'iniziativa di valorizzazione della Valle d'Aosta partecipando alla registrazione di interviste e mettendoci a disposizione per delle riprese per la trasmissione Giro Express. Le riprese sono state effettuate, oltre che al Forte di Bard con gli esterni, anche alla Porta Pretoria, al Teatro romano e al Cripto portico forense ed è stata messa a disposizione una guida turistica che ha presentato la storia della città.

Per chi non fosse così pratico delle attività del Giro, il Giro Express è una webserie che viene mandata in onda per tutta la durata della corsa rosa e che viene aggiornata ogni mattina alle ore 08:00. In sei minuti per episodio permette di immergersi nella cultura e nelle tradizioni dei luoghi attraversati dalla carovana e il programma viene mandato in onda da Rai Play e trasmesso sul sito ufficiale dedicato al Giro d'Italia.

Premesso tutto questo, comunico che, come ha già ricordato il collega Restano, mi sono recato alla partenza della tappa di Borgofranco d'Ivrea dove, nei momenti di concitazione che hanno preceduto il comunicato ufficiale della modifica della tappa, con conseguente cancellazione del passaggio sulle nostre strade, ho chiesto e ottenuto di poter parlare con il direttore del Giro d'Italia (omissis) che mi ha comunicato la richiesta dei corridori e la decisione di RCS di accoglierla per evitare situazioni ancora più difficili da gestire.

In questo frangente, ovviamente, sono sempre stato in contatto con il presidente Testolin, che ha parlato telefonicamente con il direttore (omissis) al quale ha manifestato tutta la delusione della comunità valdostana per la decisione, che mortificava la nostra regione e sulla quale non avevamo nessuna possibilità di intervenire. Preciso che il direttore (omissis) ha comunicato al sottoscritto l'annullamento della tappa per quel che riguardava il transito nella nostra regione alle ore 10:45.

Per quanto riguarda la viabilità e i disagi conseguenti alla sospensione della circolazione sulle strade statali 26 e 27, determinate con l'ordinanza del Presidente della Regione n. 250 del 12 maggio 2023, non c'è stato molto da fare. La sospensione della circolazione è stata attivata da Pont-Saint-Martin alle ore 08:45, come previsto dagli standard di sicurezza, ossia due ore e mezzo prima della partenza prevista della tappa fissata per le ore 11:00. Progressivamente, e sulla base della tabella oraria di RCS, lo stesso periodo di sospensione è stato applicato ai vari tratti del percorso. Per fare degli esempi, ad Aosta la sospensione è entrata in vigore dalle ore 10:00 e a Saint-Rhémy-en-Bosses dalle ore 10:45. Considerato che la RCS ha deciso di non far percorrere dagli atleti le strade valdostane intorno alle 10:45 - come le ho ricordato - comunicandolo formalmente alla Regione solo alle ore 11:48, quindi dopo quasi 50 minuti dalla partenza della tappa, è facile capire come a quel momento tutti i presidi fossero già ampiamente schierati e le sospensioni già attive. Gli ulteriori momenti di sospensione sono stati invece dettati sempre da ragioni di sicurezza della viabilità, per il passaggio del lunghissimo convoglio del Giro diretto al Traforo del Gran San Bernardo, sulla base delle attente valutazioni operate dalle competenti autorità di pubblica sicurezza.

Comunico infine che è stata inviata una lettera formale al presidente (omissis), all'amministratore delegato di RCS Sport, (omissis), e al direttore del Giro, (omissis), al quale avevamo già anticipato una nota formale di protesta, a firma congiunta del presidente Testolin e del sottoscritto, per manifestare il forte disappunto della nostra amministrazione, la mortificazione subita dai nostri amministratori locali, dai volontari e dalla popolazione valdostana, nonché i disagi causati sul territorio alla viabilità e per richiedere un incontro urgente per definire un giusto e doveroso, noi l'abbiamo definito risarcimento sportivo, nei confronti della nostra comunità. A questo dobbiamo aggiungere che sulla Gazzetta dello Sport di sabato 20 il direttore (omissis) ha comunicato, urbi et orbi, di scusarsi profondamente per la figuraccia internazionale che è stata fatta fare al Giro d'Italia da parte dell'organizzazione e anche dei ciclisti.

Tutto quanto premesso, l'ordine del giorno presentato dal collega Restano non può essere accettato, poiché questa maggioranza ha già dato corso alle richieste inserite nell'impegnativa. Per mancanza di tempo non la posso leggere, ma se lo ritenete possiamo veicolare la lettera del Presidente di protesta e di richiesta di quanto emerge dall'ordine del giorno. Per cui chiediamo il ritiro, altrimenti ci asterremo in quanto sono attività che abbiamo già messo in campo.

Presidente - Consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Lascerò ovviamente al collega Restano la risposta nel merito della proposta formulata, mi limito a fare un paio di osservazioni. Prendiamo atto di quello che ci ha riportato, Assessore, di quello che ritiene che abbiate fatto; ci fate delle affermazioni, quindi ne prendiamo atto, poi se sarà trasmessa la lettera potremo leggere direttamente.

Credo che ci sia una questione su tutte che ha evocato, cioè lei ci dice che, per esempio rispetto alla questione della viabilità, voi lo avete saputo alle ore 10:45 e vi è stato comunicato formalmente soltanto alle ore 11:50, mi pare di aver capito. Il problema è che ho capito anche la formalità, ma alle ore 11:02 l'Ansa pubblicava la notizia che la corsa era saltata. Io comprendo la necessità di avere una comunicazione formale, ma a fronte di quello che è accaduto, e a fronte anche della delusione dei tanti valdostani che, come giustamente è stato ricordato, da una parte hanno dato la loro opera di volontari per approntare il percorso e dall'altra erano ansiosi di potervi assistere, se a questo non si aggiunge un po' di proattività, e quindi "Va bene, ci avete comunicato che salta alle ore 10:45, allora sollecitiamo una risposta ufficiale che ci possa permettere di riaprire le strade", altrimenti qui si è patito davvero il danno e anche la beffa.

Quindi io, Assessore, rispetto a questa condotta non posso essere soddisfatto. Rispetto al resto leggeremo i contenuti di questa comunicazione e vedremo quelle che saranno le risultanze e quello che sarà poi il seguito rispetto a queste vostre comunicazioni.

Presidente - Consigliere Restano a lei la parola.

Restano (GM) - Grazie Assessore per la risposta. Prendo atto di quanto da lei detto. Sarebbe stato perfetto tutto quanto, se nelle comunicazioni di questa mattina aveste affermato o comunicato questi fatti, quanto da lei esposto, molto brevemente. È per questo che noi dobbiamo scrivere le iniziative, perché non veniamo a sapere le cose, non ce le dite; l'ordine del giorno l'ho fatto dopo le comunicazioni.

Si può trovare molte motivazioni per rispondere, ma il question time riguarda una parte. Il dubbio, rispetto alla tempistica, è del peso politico che abbiamo in occasione di incontri ufficiali, quale è la sua presenza al Giro d'Italia, laddove non si sono sentiti in dovere di comunicare tempestivamente alla Valle d'Aosta, perché lei qui ci rappresenta tutti, quanto stava avvenendo; un fatto, a mio modo di vedere, gravissimo.

Poi colgo positivamente, e ha imparato in fretta dall'assessore Bertschy, che abbia colto l'occasione per illustrare tutto quanto fatto, quello che non aveva potuto dire nelle comunicazioni, ma è un atto doveroso e penso che lei lo abbia fatto lo stesso.

Comunque ci eravamo nel 2018, dove ho condiviso il Giro d'Italia insieme al collega Marguerettaz, nel 2019 dove ho partecipato direttamente agli incontri e convegni, e anche nel 2022. I lavori sono stati gli stessi, quindi mi permetto di ringraziare i valdostani anche per quelle occasioni, perché l'impegno c'è stato per tutti e ha reso molto di più, essendo le tappe gestite direttamente dalla Valle d'Aosta.

Anche noi ringraziamo tutti i valdostani per il loro impegno. Rimaniamo invece un pochino perplessi, e ho avuto modo di dirlo in precedenza, circa la scelta sul fu, perché effettivamente è una manifestazione importantissima, ma noi riusciremo a portare a reddito un investimento così importante? A chi ci rivolgiamo? Abbiamo contezza del numero di turisti provenienti da Francia e da altre nazioni che possono venire per motivi ciclistici in Valle d'Aosta, quando la Valle d'Aosta è completamente disorganizzata sotto questo aspetto? (E ci torneremo, come ho detto prima) Allora, dobbiamo chiederci se un investimento così importante può portare i frutti dovuti. Io la invito a fare una riflessione sotto questo punto di vista e sotto questo aspetto.

Per quanto riguarda invece l'ordine del giorno, prendendo atto di quanto lei ha detto, ma sostenendo altresì che è un impegno politico, noi riteniamo di portarlo in votazione comunque. Voi vi sarete impegnati: se vi siete impegnati lo votate, perché vogliamo un impegno esplicito, un coinvolgimento dell'intero Consiglio, perché ci siamo anche noi che vogliamo dire la nostra, come abbiamo fatto in questo momento. Se deleghiamo completamente a voi, capita che voi partecipate alle riunioni e non vi comunicano che il Giro è stato sospeso. Vogliamo esserci anche noi o per lo meno darle una delega ufficiale per andare a rappresentarci negli incontri che contano. Valutate voi se volete coinvolgere l'intero Consiglio o escluderci per l'ennesima volta.

Presidente - Consigliere Ganis, il suo gruppo è già intervenuto. Eventualmente se vuole fare una precisazione per un minuto e non di più.

Ganis (LEGA VDA) - Sarò breve. Ringrazio l'Assessore per aver fatto un po' di chiarezza sull'accaduto. Credo che il collega Manfrin abbia ben evidenziato la problematica che si è manifestata, quindi la mancata riapertura delle strade dopo l'annullamento della tappa. Detto questo, vorrei anch'io esprimere il mio disappunto in merito all'annullamento del passaggio del Giro d'Italia nella nostra regione durante la tredicesima tappa, una decisione presa all'ultimo momento da parte degli organizzatori del Giro e non condivisa dalla maggior parte dei valdostani, tanto meno dal sottoscritto.

I motivi saranno stati legati alle condizioni climatiche, seppur non fossero così proibitive; ricordo di aver visto gareggiare corridori in situazioni ben peggiori. Credo che le parole del ciclista intervistato subito dopo l'annullamento della tappa faccia riflettere: "Si poteva correre, non ce l'ha ordinato il dottore di fare i ciclisti".

Polemiche a parte, il mio pensiero è rivolto a tutte le persone che si sono adoperate per valorizzare al meglio il percorso lungo tutta la Valle. Grazie, mi fermo qui.

Presidente - La consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Credo che nelle parole dell'Assessore si debbano evidenziare alcune cose secondo me preoccupanti. A parte l'umiliazione da parte dei valdostani per questo annullamento, ma la cosa più grave, secondo me, è proprio la non considerazione che c'è stata anche rispetto alla questione dell'annullamento e dei disagi che tutto questo ha creato ai valdostani. Lo abbiamo letto in questi giorni, molti si sono lamentati per la chiusura del traffico di cui lei ha parlato e che ha comunque portato dei danni sia alle attività, sia alle persone, che si sono trovate in quel caso ad apprendere poi successivamente che tutta quella chiusura non era legata poi effettivamente allo svolgimento della tappa.

Quello che auspico, perché ho letto la lettera che lei ha mandato riferita a "Open to meraviglia", rispetto a quanto avvenuto sul sito e a tutti gli strafalcioni, spero che questa volta la lettera inviata sia un po' più energica! Se ancora gli diciamo "Sì, beh, ma siamo a disposizione, vi aiutiamo e facciamo"! Secondo me, si tratta anche di tirar fuori un minimo di orgoglio rispetto alla questione e un minimo di orgoglio rispetto al fatto che c'è stata una completa "disinteressazione" da parte ...

(voce fuori microfono)

...c'è stato un completo disinteresse. Mi fa piacere che quando sbaglio io mi correggiate tutti i congiuntivi o altre cose, come "mi auspico", e le altre cose che vengono dette in quest'aula non vengano sottolineate... No, da lei non li ho mai sentiti, sicuramente. Mi rivolgo al consigliere Malacrinò che evidentemente è un genio della lampadina.

Come le ho detto, cercherò e chiederemo di avere copia della lettera per comprendere se sotto questo punto di vista rispetto all'altra volta qualcosa di diverso si è mosso in questo senso.

Presidente - Consigliere Testolin come gruppo.

Testolin (UV) - Solo per ribadire alla collega che si ascolta e si capisce sempre solo una parte di quello che si trasmette. In merito alla viabilità, lo ha ribadito anche il collega Manfrin, evidentemente in certe situazioni bisogna anche aspettare l'ufficialità, perché ci sono dei rischi che se non sono sanciti da quelli che sono dei percorsi ufficiali, diventano difficili da gestire. La comunicazione ufficiale, al netto della telefonata che è intercorsa e nella quale peraltro il collega ha omesso di dire che oltre a rappresentare una situazione di disagio, di dispiacere e di trascuratezza di quelli che sono stati i comportamenti nei confronti dei valdostani, la prima cosa che è stata detta subito dopo è stata quella che siamo a credito verso un Giro d'Italia che non ci ha riservato tutta una serie di attenzioni. Questo è quello che è stato ribadito poi nella lettera.

Per quanto riguarda le azioni di sblocco del traffico, evidentemente sono conseguenti a una comunicazione ufficiale e a delle disposizioni che non vengono impartite dal Prefetto, ma vengono impartite dalle autorità che regolano il traffico e che sottostanno alle forze dell'ordine. Quindi, ci sono delle catene e dei processi che vanno conosciuti per essere analizzati, altrimenti facciamo dei discorsi che rimangono da bar, senza avere contezza di quella che è la necessità di avere sicurezza sul territorio anche in queste situazioni, che potrebbero addirittura degenerare in una situazione di non controllo.

Presidente - Altri? Non vedo altre prenotazioni. Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 32

Votanti: 11

Favorevoli: 11

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Resta l'ultimo ordine del giorno, la prima firmataria è la consigliera Erika Guichardaz. Per l'illustrazione si è prenotata, le passo la parola.

Guichardaz E. (PCP) - Ne abbiamo un po' parlato con diversi consiglieri durante la discussione generale, perché alla luce di quanto abbiamo letto oggi sull'organo La Stampa, abbiamo ritenuto grave che l'assessore Marzi abbia presentato un emendamento ai Sindaci valdostani quando, pochi giorni fa, era venuto proprio in audizione a parlare, una volta di Ospedale e poi nel pomeriggio a parlare di sanità territoriale, e di questo emendamento al Piano della salute e del benessere non ne aveva accennato.

Questa è magari anche l'occasione perché l'Assessore possa spiegarci le motivazioni per cui ha deciso di non dire nulla in Commissione. Può essere che l'emendamento sia stato preparato successivamente, ma quello che chiediamo è legato proprio al Piano della salute e del benessere che, come diversi piani, è ormai fermo in Commissione da molto tempo. In questo caso il piano era stato depositato il 12 di aprile del 2022. Molte cose sono state fatte sicuramente nel DEFR: molto furbescamente, direi, l'Assessore Barmasse praticamente aveva riportato tutti gli obiettivi del piano della salute inserendoli all'interno del DEFR, quindi dando in qualche modo corso a un documento che non era neanche mai stato votato in Commissione. Sappiamo che molte cose sono cambiate rispetto a quel piano della salute, e di queste ne abbiamo parlato e abbiamo discusso anche in diverse audizioni, perché molte di esse sono state fatte in V Commissione. Quindi, quello che noi chiediamo all'Assessore è di venire in Commissione a presentare l'emendamento al piano che ha presentato all'assemblea dei Sindaci. Invece, al presidente della V Commissione chiediamo di convocare la commissione stessa per verificare lo stato di questo documento e, a quel punto, evidenziare quali sono gli altri emendamenti, se ve ne sono, o gli altri aggiornamenti di cui ci è sembrato di comprendere all'interno dell'articolo e delle dichiarazioni di oggi.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Comincio con il dichiarare che proporremo un emendamento a questo ordine del giorno, che fondamentalmente, nelle premesse, toglie l'intero punto "appreso" e che nella parte impegnativa si ferma sulla prima parte delle due impegnative al termine CPEL, eliminando quindi da "nonché" fino a "scorso".

In secondo luogo ci scusiamo con il consigliere Restano, non me ne voglia ma da monade a monade a volte mi perdo dei pezzi e in alcuni momenti faccio fatica, vista la sua nota collaborazione in maniera costruttiva, a rendermi conto che al momento non collaboriamo apparentemente sugli stessi piani.

Vengo invece all'ordine del giorno, e ringrazio davvero tanto la minoranza per averlo in una qualche maniera rappresentato, perché mi permette di evidenziare un percorso politico-amministrativo che, in realtà, era solo ed esclusivamente a sostegno del rispetto nei confronti della V Commissione rispetto al Piano regionale per la salute e il benessere sociale, e spiego brevemente perché.

Il sottoscritto non è andato al CELVA, che tra l'altro ringrazio, a partire dalla Giunta del CELVA, il direttivo del CPEL, fino naturalmente poi a tutta l'assemblea, non era andato a presentare un emendamento rispetto al PSBS, ma prima di riaprire il fronte del confronto sul PSBS in Commissione, abbiamo ritenuto assolutamente opportuno andare a rappresentare al CELVA un tema che era rimasto in sospeso rispetto alla lettera del 16 di maggio del 2022, che motivava con cinque punti circoscritti il voto di astensione del CPEL stesso al PSBS. Di conseguenza, per poter riaprire in maniera costruttiva il tema al CELVA, siamo andati prima di incontrare il direttivo del CPEL stesso, rappresentando e cercando di dare una risposta ai cinque punti che avevano motivato l'astensione dell'assemblea rispetto al PSBS. Quindi, nel rispondere ai cinque punti di riferimento, abbiamo poi fornito un riscontro fattivo a tre punti che vengono rappresentati nella lettera del CELVA, una sospensiva rispetto a un tema generale che è quello dello zero sei che preoccupa tutti a livello regionale, a livello comunale e credo a livello nazionale, tema questo molto ampio tutto in divenire e sul quale sicuramente a oggi recepiamo soltanto non dico positivamente, dico recepiamo tutti semplicemente il fatto che il tema di riferimento ha cambiato Ministero nazionale. Su come questo poi si declinerà, siamo tutti quanti in attesa. In qualche maniera il passaggio da un servizio a domanda individuale a un diritto tout court è un tema assolutamente positivo in senso lato, ma naturalmente la sua applicazione può lasciare tutti quanti in sospeso.

Abbiamo poi dopo - sempre rispetto a uno dei cinque punti che erano presenti nel parere del CELVA nel maggio del 2022 - rappresentato che le ADI vivono un percorso parallelo rispetto al SAD, che non solo sono due cose che si stanno sviluppando in maniera diversa, ma addirittura anche qui nell'anno passato si è già deliberato in senso lato.

Nel rappresentare e nel rispondere informalmente a questa lettera di espressione di un parere di astensione con il direttivo del CPEL abbiamo condiviso che c'era la possibilità di andare a rappresentare all'assemblea del CELVA quanto, in una qualche maniera, condiviso e questo ha portato all'accettazione della presentazione di un emendamento che quindi verrà fatto in V Commissione. Naturalmente questo è il motivo per il quale noi viviamo assolutamente positivamente quest'ordine del giorno, perché semplicemente anticipa quello che in maniera del tutto naturale, dopo aver concordato una risposta e trovato anche una mediazione rispetto alla lettera di manifestazione di un parere di astensione rispetto a un piano così importante, ci ha visto trovare un'interlocuzione politico-amministrativa con il CELVA stesso.

Venendo al tema del PSBS, che naturalmente non è occasione di trattare così brevemente in quest'aula ed in questo momento, ricordiamo però un fatto che, secondo me, risulta saliente. Ecco perché ci siamo premuniti, prima di andare in Commissione, tra l'altro con la piena collaborazione del presidente della V Commissione stessa dei sospesi che, in qualche maniera, sono presenti in V di fare un minimo di raffronto, rispetto al fatto che nell'aprile del 2022 il PSBS, con la DGR 394 approvata in Giunta, e poi, in maniera assolutamente collaborativa, sono iniziate tutta una serie di audizioni, sempre in V Commissione, che si assommano largo circa una decina, l'ultima delle quali credo sia del 9 di novembre del 2022. E comunque ci sono tutta una serie di aspetti che sicuramente devono essere ripresi rispetto a un tema programmatorio molto ampio che, nel frattempo, ha visto tutta una serie di atti svilupparsi in linea con quest'atto programmatorio.

Ecco perché nel prendere atto di tutta una serie di sospesi, che ci vedranno anche confrontarci durante questo Consiglio su alcune delle proposte di legge dei piani che erano presenti in V Commissione, abbiamo pensato di partire da un atto rilevante, cioè un parere di astensione con una lettera che evidenziava cinque punti che motivano quest'astensione stessa e che non erano ancora stati riscontrati. Per cui siamo andati a recuperare questo filo di Arianna interrotto, questo fil rouge, che chiedeva delle risposte e abbiamo rappresentato lo stato dell'arte. Una volta definito lo stato dell'arte su cinque punti, che ovviamente non avevamo definito noi, è venuta in maniera assolutamente positiva da parte del direttivo del CPEL e poi anche dall'assemblea del CELVA una risposta positiva rispetto alle proposte che abbiamo fatto di interpretazione di quelle che sono le richieste arrivate da parte dell'assemblea il 16 maggio dell'anno scorso e quindi, di conseguenza, si è trovato un punto di mediazione che speriamo possa essere assolutamente recepito in maniera positiva dalla V Commissione.

Questo è il motivo per il quale, nel corso delle ultime due settimane - perché l'incontro con il direttivo del CELVA c'è stato il 16 di maggio e il confronto con l'assemblea del CELVA invece c'è stato soltanto ieri - noi non decidiamo quelli che sono i titoli dei giornali: nell'articolo che, a mio modesto avviso, è molto più rassicurante e molto più prospettico, i virgolettati rendono evidente in maniera diversa un messaggio non particolarmente collimante con il titolo. Questo è il motivo per il quale anche nell'analisi dell'ordine del giorno abbiamo chiesto di togliere le parti che riguardano dei fatti di cronaca che non attengono a un percorso politico amministrativo, che naturalmente saremo assolutamente contenti di rappresentare in Commissione, ed è il motivo per il quale lo avremmo chiesto lo stesso, ma nel votare quest'ordine del giorno ci muoviamo in maniera parallela rispetto alle proposte che vengono sia evidenziate nell'ordine giorno, sia che di fatto verranno rappresentate nella V Commissione.

Presidente - Abbiamo già ricevuto il cambiamento del testo dell'ordine del giorno. Il consigliere Aggravi si è prenotato, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Ho cercato di seguire il fil rouge dell'Assessore e devo dire che la finalità di quest'ordine del giorno penso che sia ancora più necessaria. Cerco di spiegarmi.

Se ho capito bene, in sintesi quello che è avvenuto è una sorta di concertazione o risoluzione di una serie di osservazioni che sono emerse all'epoca del parere e c'è stata un'azione da parte dell'Assessore per trovare dei punti di incontro rispetto al parere che fu espresso da parte dell'assemblea dei sindaci. Quindi, in realtà, sono degli emendamenti ma sono una sorta di concertazione, mettiamola così, che l'Assessore ha promosso con il CELVA e che però genereranno una proposta di modifica, a questo punto, ancorché parziale, del piano socio sanitario nella parte di interesse.

Io penso che, a maggior ragione, possiamo dire che effettivamente il perché sia avvenuto questo lo abbiamo capito: di fatto è un'azione da parte del nuovo Assessore propedeutica a risolvere quelle che erano le osservazioni del CPEL. I contenuti li scopriremo vivendo. Assessore, sappiamo anche che lei non ama particolarmente la sintesi, ogni tanto, quindi si è prodigato nell'esposizione di questo. Io penso sia ancora più necessario fare un passaggio in Commissione - guardo anche il sempre più silente presidente della V Commissione, ma che so essere attivo - e quindi mi aspetto, già nella giornata di domani una convocazione o un'integrazione, per capire non soltanto questo ma anche se eventualmente ci sono delle altre parti che poi determineranno forme di concertazione, di emendamento e quant'altro.

Dico questo perché nelle audizioni che c'erano state in V Commissione e anche in qualche iniziativa che era stata presentata dall'Assessore, si era già chiesto se effettivamente quel piano avrebbe subito tutta una serie di modifiche. Sicuramente l'Assessore, quando l'abbiamo fatto, era appena arrivato, in un certo senso, però ci auguriamo che queste modifiche possano poi essere tutte oggetto di trattazione e prima o poi di trovarci la chiusura del percorso.

Tra l'altro forse sarebbe cosa buona e giusta, e do sempre uno spunto al collega Padovani, capire quale può essere l'iter che da qui in avanti l'Assessore e il Governo pensano di mettere in campo per chiudere il dossier del piano sanitario, anche aggiornandolo con quello che li è scritto in programmazione ma che magari è già passato in delibera. Lo dico solo per non fermarci al vecchio piano, perché altrimenti una cosa si rincorre con l'altra e poi non si capisce più niente. Siccome questo è un programma che dovrebbe pianificare, o comunque programmare, diciamo che è bene che parli pro futuro e non di cose che nel frattempo sono state fatte.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Nell'accettare le modifiche chieste dall'Assessore, vorrei rilevare anche io due cose in aggiunta a quelle rilevate dal consigliere Aggravi.

Lei ci ha praticamente detto che si è andati dal CELVA per una sorta di concertazione su un emendamento riferito alle loro osservazioni. Io la inviterei a fare altrettanto, in modo che vi sia la stessa attenzione, verso i sindacati, gli ordini e le professioni, che hanno portato in Commissione anche loro delle osservazioni assai importanti sotto questo punto di vista, riferite ai possibili emendamenti del piano della salute. Credo che anche gli operatori debbano in qualche modo avere la stessa dignità dei sindaci, in modo che chi opera nel settore della sanità e chi ha rilevato diverse criticità in quel piano, visto che hanno anche lamentato una sorta di mancanza di concertazione anticipata, a parte la piattaforma partecipata, siano in qualche modo considerati.

Credo che l'obiettivo fosse comunque di tornare in Commissione per parlare del piano e accettiamo volentieri le modifiche, sottolineando anche il fatto che, se non vi fosse stata quella notizia di stampa, noi molto probabilmente non avremmo nemmeno saputo di quest'emendamento. Quindi ringraziamo comunque i giornalisti che hanno deciso di renderci partecipi di quanto avviene altrove.

Presidente - Si è prenotato l'assessore Marzi. Facciamo che interviene come gruppo, così rispettiamo le regole.

Marzi (SA) - Solo per specificare brevemente che naturalmente tutta la dignità di tutte le persone che si sono presentate in audizione è la stessa. Il motivo per il quale siamo andati a concertare su un parere è perché un parere del CELVA, all'interno dell'approvazione di questi atti, ha anche una funzione amministrativa specifica e dirimente rispetto all'approvazione degli atti stessi.

Presidente - Ci sono altri interventi? L'ordine del giorno, come modificato, è già stato depositato. Se non vi sono altri interventi, metterei in votazione l'ordine del giorno così come emendato. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

L'ordine del giorno è approvato.