Oggetto del Consiglio n. 262 del 13 maggio 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 262/VII - INIZIATIVE TENDENTI AL ASSICURARE LA RAPPRESENTANZA DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D' AOSTA AL PARLAMENTO EUROPEO. (Approvazione di 'mozione).
PRESIDENTE: Do lettura del testo della mozione presentata dai Consiglieri Lustrissy, Voyat e Martin.
MOZIONE
Preso atto della risoluzione approvata in data 10.3.1982 dal Parlamento Europeo relativa alle norme per le elezioni del Parlamento Europeo, inviate per conoscenza dall'Onorevole Dujany;
Considerato l'art. 4 che dà la possibilità agli Stati membri di adottare le opportune misure derogatorie alle norme elettorali che tengano conto delle particolarità geografiche ed etniche, riconosciute dai singoli Stati nella Costituzione scritta,
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA
DELIBERA
1) di invitare il governo nazionale ed il parlamento a tener conto nella emanata normativa della particolarità etnico-linguistica riconosciuta dalla Costituzione italiana alla Regione Autonoma Valle d'Aosta affinché ne sic assicurata la rappresentanza al Parlamento Europeo;
2) dà mandato alla Presidenza del Consiglio unitamente alla Conferenze dei Capigruppo consiliari e ai Parlamentari valdostani di prendere le opportune iniziative al riguardo nei confronti del governo e del parlamento.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare Consigliere Lustrissy; ne ha facoltà.
LUSTRISSY - (DP): Illustrerò brevemente la mozione anche a nome dei colleghi sottoscrittori. La mozione prende le mosse da una lettera pervenuta alla Presidenza del Consiglio e trasmessa per conoscenza ai Consiglieri dall'On. Dujany che ci ha comunicato l'adozione, da parte del Parlamento Europeo, in data 10.3.1982, di un atto politico riguardante le modalità dell'elezione del Parlamento Europeo per la prossima tornata elettorale dell'84.
Fra le varie norme previste nel sistema elettorale ipotizzato, all'art. 4 vi è una statuizione che permetterebbe alla nostra regione di risolvere finalmente in via definitiva il problema politico della rappresentanza della Regione Valle d'Aosta in seno al Parlamento Europeo, in quanto l'art. 4 al punto n. 2 precisa che, allo scopo di tener conto di particolarità geografiche o etniche espressamente riconosciute dalla Costituzione scritta o non scritta dello Stato interessato, gli Stati membri possono adottare talune misure derogatorie alla disposizione di cui agli artt. 2 e 3. Gli artt. 2 e 3 prevedono un sistema di elezione proporzionale per circoscrizione. Si fissa un minimo di eleggibili nelle circoscrizioni e si fissano le modalità elettorali e il collegamento delle liste con gli elettori.
Per cui, con questo, sembra sia possibile per il nostro Stato, che nella Costituzione riconosce, protegge e tutela le minoranze etnico-linguistiche all'art. 6, l'adozione di un sistema elettorale che salvaguardi la rappresentanza delle minoranze etniche presenti nello Stato, al Parlamento Europeo.
Credo che questa sia l'occasione perseguire da vicino l'evoluzione sul piano politico-legislativo della proposta.
Naturalmente, l'atto adottato dal Parlamento Europeo, dato che il Parlamento ha solo poteri consultivi, dovrà essere ratificato dal Consiglio dei Ministri della Comunità Europea e di lì trasmesso ai singoli Stati membri, affinché, prima dell'84, possano adeguare la propria legislazione a questa normativa.
La mozione si propone di esaminare il problema sotto due profili: da una parte un invito diretto al governo nazionale e al parlamento affinché tengano conto di questa possibilità nella futura legge elettorale.
Secondo, di dar mandato alla Presidenza del Consiglio che, unitamente ai Capigruppo a ai Parlamentari valdostani, studi le modalità e le opportunità per agganciarci in sede nazionale alle proposte che verranno fatte, in modo che la Valle d'Aosta sia presente nell'elaborazione di questa proposta legislativa per la riforma del sistema elettorale per l'elezione al Parlamento Europeo.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia; ne ha facoltà.
NEBBIA - (PSI): Per dire che noi concordiamo con questa mozione e per annunciare che prossimamente presenteremo all'esame del Consiglio, sia per fini culturali generali sia per arrivare ad una discussione su tutti i problemi, una proposta di legge che preveda un certo numero di modifiche allo Statuto regionale.
Una di queste sarà certamente in questo senso, cioè prevedere la rappresentanza della Regione al Parlamento Europeo. Tutto questo per dimostrare che seguiamo questa linea e che ne discuteremo ancora successivamente, sperando però che nel frattempo il problema si risolva o sia risolto dal Parlamento Italiano.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA - (PCI): Noi voteremo a favore della mozione, ma pensiamo che oltre a questo dovremmo proprio studiare delle iniziative di pressione di una certa intensità sui Parlamentari europei e sul Parlamento italiano, altrimenti la mozione rischia di restare proprio una pura petizione di principio.
PRESIDENTE: Se non vi sono altre dichiarazioni di voto, metto in votazione la mozione testé discussa.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 22
Il Consiglio approva all'unanimità.
La seduta è tolta.
L'adunanza termina alle ore undici e minuti cinque.