Oggetto del Consiglio n. 2458 del 11 maggio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2458/XVI - Interpellanza: "Motivazione della mancata proroga della sperimentazione della gratuità, fino all'età di 25 anni, dell'accesso ai siti archeologici e culturali valdostani".
Bertin (Presidente) - Punto n. 39. Per l'illustrazione, la parola alla consigliera Foudraz.
Foudraz (LEGA VDA) - L'iniziativa presentata verte sulla questione dell'abbassamento dell'età di 18 anni compiuti per l'accesso gratuito ai siti archeologici e culturali valdostani, anziché i 25 anni che erano stati deliberati in via preventiva nel 2021. Infatti, la deliberazione della Giunta regionale n. 583 del 24 maggio 2021 istituiva la gratuità in via sperimentale dal 1° gennaio di quell'anno al 31 dicembre dello stesso anno e l'accesso alle visite ai castelli e ai siti archeologici valdostani aperti al pubblico per la fascia di età 0-25 anni compiuti.
La successiva deliberazione della Giunta n. 1078 del 30 agosto 2021 disponeva, conseguentemente al provvedimento adottato nel mese di maggio, la realizzazione di una campagna di comunicazione e promozione inerente l'iniziativa "Under 25" in maniera tale da diffondere l'interesse nei confronti dei beni culturali da parte dei giovani impegnando una somma pari a 25 mila euro per la realizzazione di questa campagna di promozione di questa validissima, e sottolineo "validissima", azione messa in campo dall'Amministrazione regionale. Seguirono poi altre due deliberazioni adottate dalla Giunta regionale: la n. 1701 del 20 dicembre 2021 e la n. 1584 del 12 dicembre 2022, che rispettivamente prorogavano la gratuità dell'accesso ai siti archeologici e culturali valdostani sempre per la fascia di età 0-25 anni compiuti, quindi dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 e dal 1° gennaio 2023 al 31 maggio 2023. Si arriva poi infine ai nostri giorni con l'approvazione della deliberazione n. 397 adottata sempre dalla Giunta regionale nella seduta del 26 aprile scorso, che, ahimè - e sottolineo "ahimè" -, dispone l'abbassamento dell'età per l'accesso gratuito ai siti archeologici e culturali valdostani ai 18 anni compiuti e quindi non prevedendo più la gratuità per la fascia di età 0-25.
Considerata l'importanza che comunque rivestono i siti archeologici e culturali della nostra Regione, vorrei sottolineare anche gli importanti investimenti che sono stati e che vengono messi in campo per rendere fruibili questi luoghi di storia e di cultura, ma non solo questo, si è sempre puntato molto sull'esigenza di sensibilizzare le nuove generazioni alla conoscenza del nostro patrimonio culturale regionale, che è un patrimonio veramente di cui dobbiamo andare tutti molto fieri, perché abbiamo delle ricchezze che veramente fanno invidia a tante altre Regioni. Vero è che quest'offerta culturale è stata concepita come sperimentale, lo riconosco, per un tempo che doveva essere necessario all'analisi dei dati, all'analisi della verifica dei flussi e all'analisi delle valutazioni che ci sarebbero state in termini di eventuali ricadute sul territorio.
Per quanto ho appena illustrato, quindi interpello l'Assessore competente per conoscere quale sia la motivazione che ha indotto il Governo regionale a non proseguire il percorso sperimentale messo in atto nel 2021 e relativo alla gratuità sino ai 25 anni di età compiuti dell'accesso ai siti archeologici e culturali presenti sul territorio regionale.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Quello sulla gratuità dei musei non è un dibattito nuovo e non è una novità purtroppo nemmeno il fatto che quello della cultura sia un settore che ha bisogno di interventi urgenti e strutturali, soprattutto dopo gli anni della pandemia e delle restrizioni che hanno eroso ulteriormente le già risicate risorse del comparto culturale.
Nei Paesi europei sono in vigore diverse soluzioni, in Gran Bretagna, ad esempio, per visitare musei come il British Museum o il National Gallery o il Tate Modern, non è necessario pagare il biglietto, per esempio, le collezioni permanenti sono quasi sempre gratuite, mentre si paga l'ingresso spesso assai oneroso per le mostre temporanee. In Francia si paga invece il biglietto all'incirca con le stesse forme di riduzione a gratuità in vigore qui da noi ma ci sono giorni dedicati in cui l'accesso è libero: per esempio, le prime domeniche del mese. Parigi, per esempio, è un'altra realtà dove invece continua la politica della gratuità fino a 25 anni. Madrid invece ha optato per delle fasce orarie di accesso libero per i musei come il Prado e Reina Sofia, di solito nelle due ore che precedono la chiusura, quindi, come vediamo, le politiche tariffarie e di attrattività sono molto variegate. In Italia solo nei musei statali entrano gratis i ragazzi fino a 18 anni, mentre per la fascia compresa tra i 18 e i 25 anni è prevista una tariffa agevolata, oggi mi sembra 2 euro per i soli musei statali e neanche tutti. Inoltre esiste un elenco di soggetti che beneficiano dell'ingresso gratuito e che comprende giornalisti, insegnanti in servizio, dipendenti del Ministero, eccetera, così che mediamente un gran numero di fruitori entra senza pagare, con punte ancora più alte nei luoghi più visitati da scolaresche e comitive.
Aggiungo solo a titolo di informazione che le nostre tariffe intere e ridotte in vigore nei musei da noi gestiti e anche nei castelli monumenti di proprietà regionale sono generalmente più accessibili rispetto alla media di quelle statali e provinciali. Solo per dire, i biglietti interi delle attuali mostre di Mirò e di Robert Capa, che sono delle mostre considerate di importanza nazionale con anche una bella rilevanza internazionale, costano 6 euro, e nei castelli un adulto pagante senza alcun tipo di riduzione non spende più di 8-9 euro.
La nostra politica tariffaria, che comunque abbiamo in questa legislatura adeguato al rialzo, anche in considerazione degli aumentati costi energetici e gestionali, continua comunque a essere estremamente vantaggiosa sia nei confronti dei residenti, sia dei turisti e soprattutto dei giovani, a prescindere che siano studenti o lavoratori, sempre nell'idea che la cultura debba essere accessibile al più alto numero di fruitori.
La Regione autonoma Valle d'Aosta, con deliberazione di Giunta regionale, la 583 del 24 maggio 2021, che lei ha citato, aveva istituito la "Valle d'Aosta culturpass under 25" proprio con la volontà di agevolare i giovani e di avvicinarli al patrimonio culturale, questo in un periodo di grande incertezza e difficoltà. Infatti lo stato di emergenza sanitaria per la pandemia Covid-19, dichiarato nel gennaio 2020, era ancora in corso con le varie disposizioni in materia di contenimento del contagio, tra cui l'obbligo di isolamento sociale avevano portato a una generalizzata chiusura dei luoghi della cultura cui corrispose tuttavia una rapida e innovativa apertura virtuale. Di questo io devo veramente ringraziare gli uffici e tutti i tecnici perché la Valle d'Aosta fu tra quelle prese, ad esempio, tra l'altro, di resilienza e di reazione rispetto all'aspetto della cultura, a questo ambito che purtroppo ha patito tantissimo in quel periodo. In tal modo i musei, i siti e i castelli si attrezzarono per raggiungere il pubblico direttamente a casa. Con la cessazione delle misure di sicurezza si osservò un forte interesse a riappropriarsi di quanto era stato lungamente vietato, delle iniziative dunque volte a sfruttare questa virtuosa tendenza, facilitando l'accesso ai luoghi culturali a valle di un periodo economicamente problematico, le cui conseguenze psico-emotive ricaddero principalmente sui giovani, privati del contatto sociale, della scuola e del tempo libero, e si decise di attivare la gratuità fino a 25 anni in via sperimentale. Si tratta di una sperimentazione che è proseguita parallelamente agli effetti della crisi pandemica, oggi, in considerazione sia dei dati relativi all'effettiva presenza di questa specifica fascia di pubblico, sia delle necessità anche di manutenzione, rinnovamento e adeguamento richiesti ai luoghi della cultura affinché siano sostenibili energeticamente e accessibili a tutti, si è ritenuto opportuno riservare la totale gratuità al solo pubblico dell'infanzia e ai ragazzi fino all'età delle scuole secondarie di secondo grado, quindi fino ai 18 anni, applicando una tariffa agevolata e in linea con gli standard internazionali per i giovani tra i 18 e i 25 anni compiuti.
Era naturalmente doveroso, anche per continuare e per decidere quale fosse la più opportuna politica tariffaria, un confronto con le associazioni e le strutture che si occupano di cultura a livello regionale e, nello specifico, per quanto riguarda questi ultimi, il Forte di Bard e la Struttura biodiversità sostenibilità delle aree naturali protette che gestisce il Museo di scienze naturali Efisio Noussan.
Alla luce quindi dei dati raccolti nel periodo di sperimentazione, quindi nel 2021-2023, si è sottolineata e si è verificata l'efficacia della gratuità in particolare per la fascia 0-18, che in passato peraltro pagava un biglietto a tariffa ridotta, se non ricordo male, intorno ai 2-3 euro, adesso non mi ricordo, legata proprio ai gruppi scolastici e ai nuclei familiari. Da qui quindi la scelta di mantenere la gratuità per questa fascia d'età e per le scolaresche.
A chiusura della sperimentazione della gratuità nella fascia 0-25 di cui ammetto sono stato uno strenuo sostenitore fino all'ultimo e sono contento che anche lei ha la stessa sensibilità, possiamo dire però, analizzando i dati relativi a un periodo piuttosto significativo, quindi proprio due anni quasi tondi, che per la fascia 19-25 abbiamo avuto riscontri non particolarmente pregnanti; purtroppo solo il 7 percento dei biglietti gratuiti legati a Valle d'Aosta Culture Card Pass è attribuibile ai ragazzi dai 19 ai 25 anni. Da qui la scelta, condivisa con le strutture interessate e con la Giunta, di introdurre per questa fascia un biglietto di 3 euro, un prezzo economico e popolare diverso dalla riduzione canonica applicata nei siti del patrimonio valdostano. Per esempio, il biglietto di Aosta archeologica, che comprende l'ingresso al Teatro romano, al Criptoportico, alla Chiesa paleocristiana di San Lorenzo e il MAR, per un ragazzo dai 19 ai 25 anni costa il biglietto cumulativo 3 euro, anziché i 10 euro del prezzo intero o gli 8 euro del ridotto. Un prezzo simbolico, che vuole anche dare un segnale alle nuove generazioni che erediteranno il nostro patrimonio culturale, un patrimonio che è doveroso preservare, conoscere, amare e da ritenere proprio. Rimane però fermo l'impegno di incentivare i giovani a visitare i luoghi della cultura presenti nel territorio regionale, organizzando attività e iniziative nuove o rinnovate e riproposte a loro dedicate. L'obiettivo è proprio di continuare a progettare, implementare forme di esperienze rispondenti ai loro interessi e alle loro esigenze, contestuali a una commisurata agevolazione economica.
Concludo con una riflessione che mi è sollecitata dalla formula adottata in alcuni musei italiani dell'accesso gratuito nelle prime domeniche del mese, non voglio su questo tema escludere alcuna forma di attrattività turistica e culturale, pertanto non escludo a priori che nel tempo possano essere sperimentate anche altre formule, ad esempio, questa delle domeniche. Al momento però non è possibile, non è all'ordine del giorno l'ipotesi delle prime domeniche del mese con ingresso gratuito, anche perché poi immaginatevi, per dire, castelli come il castello di Fénis nella prima domenica di agosto totalizza veramente dei numeri incredibili. Al momento più produttive, mirate e pensate sono invece iniziative, quali, per esempio, "Plaisirs de culture", che da più di dieci anni anima le ultime settimane di settembre con gratuità e iniziative correlate, proprio quando i flussi turistici estivi vanno scemando, in un'ottica di destagionalizzazione di turismo...
Presidente - Consigliera Foudraz a lei la parola.
Foudraz (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per la risposta fornita a quest'iniziativa, non posso però ritenermi soddisfatta di quanto ho sentito, perché è sì, vero, che questa offerta culturale è stata concepita come sperimentale nel 2021, nel 2022 e nel 2023 sino alla data del 31 maggio prossimo venturo, per consentire, come si è potuto leggere nei vari provvedimenti adottati dalla Giunta regionale, un tempo congruo, necessario all'analisi dei dati, della verifica dei flussi e la valutazione di eventuali ricadute sul territorio, come avevo già detto durante l'illustrazione.
Io però vorrei sottolineare il fatto che sia nel 2021 che in parte anche nell'anno 2022 la nostra Regione, come il resto della nostra Nazione, doveva rispettare e attenersi a regole dettate dal particolare momento storico riguardanti lo stato di emergenza sanitaria per la pandemia da Covid-19. Regole che, per cercare di contenere eventuali contagi, imponevano comunque delle limitazioni in termini di numero di accesso, agli ingressi ai Castelli e ai vari siti culturali. Regole che, ricordo, entrarono in vigore nel gennaio del 2020 per poi terminare solo il 31 marzo del 2022 con la dichiarazione della fine dello stato di emergenza sanitaria, da pandemia.
Nella delibera adottata a dicembre 2022, la n. 1584, si menzionava il fatto che la sperimentazione avrebbe cessato i suoi effetti appunto al 31 maggio di quest'anno, poiché quella data segnava la sperimentazione riferita a un anno intero di ingressi rivolti ai giovani, data che, a differenza degli anni precedenti, non è stata condizionata da regole particolarmente restrittive e anche la conseguente analisi dei dati ricavati e delle ricadute sarebbe stata sicuramente più realistica rispetto alle due annualità precedenti. Io ritengo, però magari posso anche sbagliarmi, che solo un anno di sperimentazione non sia sufficiente a valutare la bontà o meno di un'iniziativa, che era quella che volevi avvicinare i giovani entro i 25 anni all'affascinante mondo che ruota attorno ai castelli e ai vari siti culturali. Come può un anno solo di raccolta dati definirsi una sperimentazione attendibile?
Poi vorrei sottolineare anche come sia noto che nel vecchio continente l'età media dei giovani che lasciano il cosiddetto "Nido familiare" si attesta intorno ai 26 anni e mezzo, un numero in leggero aumento negli ultimi anni. Prima del Covid infatti il tasso medio era di 26,2 anni in Europa e l'Italia rispecchia questi dati che ho appena citato. E proprio perché sono tanti ragazzi che studiano almeno fino a quell'età, anche la previsione del prezzo ridotto per gli ingressi ai siti culturali a 3 euro, secondo me, potrebbe essere comunque un ostacolo per loro e per la loro voglia di ampliare il loro bagaglio culturale.
Poi lei nell'esposizione mi ha parlato che il costo dei nostri biglietti è più accessibile rispetto alla realtà nazionale, ma poco prima di dirmi questo mi aveva appena affermato che a livello nazionale il costo dei biglietti per la fascia di età compresa tra i 18 e i 25 anni corrisponde a 2 euro a ingresso. Da noi lo avete stabilito in 3 euro a ingresso, quindi mi scusi ma io non concordo con quanto lei ha detto, cioè che i nostri biglietti sono più accessibili. Per me 3 euro sono più di 2 euro. Poi preciso che non sono mai stata molto forte in matematica, mi piacevano più le materie letterarie però... non lo so.
Viste le considerazioni che ho appena espresso, secondo me, sarebbe stato un bel gesto quello di proseguire la sperimentazione anche nei confronti fino ai 25 anni di età, proprio per dare quel corretto segnale di sensibilità nei confronti dei giovani e anche nel rispetto della ratio che aveva portato il Governo regionale a fare dei ragionamenti, che sono poi scaturiti con i vari provvedimenti della Giunta regionale, con tutte le approvazioni delle delibere e che poi alla fine, alla luce dell'ultimo atto approvato, tutti questi ragionamenti sono stati completamente disattesi, quindi sinceramente, con rammarico, non sono soddisfatta.