Oggetto del Consiglio n. 2440 del 11 maggio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2440/XVI - Interrogazione: "Stato attuale di utilizzo dei fondi di cui al React-Eu assegnati alla Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Riprendiamo l'ordine del giorno. Dovremmo riprendere con il punto n. 18, ma non vedo il consigliere Manfrin. Pertanto continuiamo con il punto n. 22. Risponde l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Come ho già preannunciato al collega Aggravi, ho una risposta monstre, quindi non starei mai nei tempi. Le darò tutta una lunga premessa che spiega esattamente di che cosa si tratta, cioè cos'è questa REACT-EU, che sarebbe assistenza alla ripresa per la coesione ai territori d'Europa, che è una sorta di ponte fra la politica di coesione del passato periodo di programmazione 2014-2020 e la nuova programmazione dei fondi europei, già iniziata, 2021-2027.
Io risponderei in maniera puntuale alle domande. La prima domanda era se la problematica in qualche maniera riguardasse la Valle d'Aosta. No, la problematica descritta nell'articolo da Il Sole 24 Ore, intitolato "Energia: aiuti con 750 milioni di fondi europei non spesi", non riguarda, per fortuna, la Regione autonoma Valle d'Aosta.
Perché la problematica non riguarda la Valle d'Aosta? Il dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con una nota del 15 marzo 2023, ha richiesto alle autorità di gestione interessate all'attivazione delle misure eccezionali previste dal SAFE, che sarebbe azione di sicurezza per l'Europa, di comunicare l'ammontare delle risorse eventualmente riprogrammabili. Al riguardo si evidenzia che, per quanto concerne il programma investimenti per la crescita e l'occupazione 2014-2020 FESR della Valle d'Aosta, l'autorità di gestione del programma si è già avvalsa, per tutti gli assi prioritari del programma, della facoltà prevista dal paragrafo 1bis dell'articolo 25bis del regolamento EU 13 marzo 2013, che ha consentito l'applicazione del tasso di cofinanziamento al 100 percento sulla quota dell'Unione Europea per le spese dichiarate nelle domande di pagamento presentate nei periodi contabili primo luglio 2020, 30 giugno 2021, primo luglio 2021 e 30 giugno 2022, permettendo, questo poi è la sostanza, l'ottenimento del diritto al rimborso della quasi totalità della quota UE del programma. Conseguentemente, non risultando disponibili ulteriori risorse del programma da locare, non è stata data la nostra adesione.
Per quanto riguarda invece il programma investimenti per la crescita e l'occupazione 2014-2020 FSE, gli impegni ammessi al 28 febbraio 2003 ammontano a 55,71 milioni di euro, corrispondenti al 106,29 percento delle risorse allocate sul programma. Anche in questo caso non vi sono risorse disponibili non impegnate che potrebbero essere oggetto di riprogrammazione. A oggi, fermo restando che sono ancora in corso le operazioni di controllo di primo livello sulla spesa che è stata portata a rendicontazione, nell'ambito della quale si segnala la spesa afferente alla cassa integrazione in deroga per un importo che ammonta a oltre 4 milioni di euro, era la famosa cassa integrazione legata al Covid, non si ravvisano problematiche rispetto al raggiungimento dei target; conseguentemente. anche per questo programma non risultano risorse da allocare.
A livello nazionale è invece allo studio la possibilità di rendicontare su questa iniziativa SAFE una misura nazionale a sostegno delle famiglie vulnerabili, cosiddetto bonus sociale per la fornitura di energia elettrica e gas, che ha già realizzato una spesa quantificata in circa 3 miliardi di euro. Per tale misura si sta esaminando l'ipotesi di affidare a un unico programma nazionale il ruolo di organismo intermedio per la gestione della misura, a cui potranno essere destinati in prima battuta gli assi SAFE dei programmi nazionali. Una volta definito il circuito finanziario, sembrerebbe, ma siamo ancora nel campo delle ipotesi, che le Regioni potranno avviare delle interlocuzioni con il livello nazionale per allocare una parte del bonus sociale sui propri programmi regionali. Tuttavia, residuano ancora numerosi aspetti delle disposizioni regolamentari che sono da chiarire, in particolare per quanto riguarda la gestione del circuito finanziario.
Evidenzierei ancora che con la recente legge di conversione 21 aprile 2023 del decreto legge n. 13 del 24 febbraio, che è il famoso "Disposizioni urgenti per l'attuazione del PNRR e del PNC, nonché per l'attuazione delle politiche di coesione della politica agricola comune", questo decreto ha introdotto l'articolo 51bis che stabilisce al comma 1bis che, a partire dal periodo contabile 2023-2024, i rimborsi riconosciuti dalla Commissione europea, a fronte di spese sostenute con risorse nazionali e rendicontate nell'ambito dei programmi nazionali e regionali cofinanziati dal FESR, FSE e FSE PLUS, sono trasferiti in una o più linee di intervento del fondo di rotazione dello Stato per l'attuazione delle politiche europee, di cui all'articolo 5 della legge n. 16 del 1987 n. 183, unitamente alle quote di cofinanziamento nazionale e alle risorse del citato fondo di rotazione che si rendono disponibili per effetto di variazione del tasso di cofinanziamento. Devo dire che il lessico di questo decreto legge non è brillantissimo! Tale disposizione ha sollevato parecchie perplessità fra le Regioni, poiché l'avvalersi di tale opportunità, a partire dal primo luglio 2023 a tutto il 30 giugno 2024, a fronte di spese sostenute con risorse nazionali rendicontate nell'ambito dei programmi regionali cofinanziati da FESR, da FSE e da FS PLUS, non permetterebbe un ritorno delle risorse sul bilancio regionale, bensì su un capitolo IGRUE del MEF, rendendo il tutto complessivamente poco vantaggioso per le Regioni. Per capirci, normalmente i soldi non spesi tornavano nel circuito per le Regioni, in questo caso finirebbero in un fondo di rotazione dello Stato.
In conclusione, stante la complessità dell'operazione e i numerosi aspetti delle disposizioni regolamentari che necessitano ancora di chiarimenti, che attualmente non sono ancora pervenuti da parte dello stesso dipartimento per la politica di coesione, come peraltro è emerso in una riunione annuale che si è svolta a Napoli lo scorso 30 marzo, non risulta possibile in questa fase una compiuta valutazione sull'opportunità di avvalersi dell'iniziativa SAFE, in particolare in relazione al nuovo periodo di programmazione 2021-2027.
L'ultima domanda è quale sia l'attuale stato di assegnazione dei fondi. L'Agenzia per la coesione territoriale, con nota n. 2881 in data 7 febbraio 2022, indirizzata all'autorità di gestione FESR FSE della Valle d'Aosta, ha comunicato che nell'ambito del PON Governance e capacità istituzionale 1420, asse 7 azione 7.2.1, vale a dire capacità amministrative, sono stati messi già a disposizione a favore della nostra Regione autonoma 477.176 euro, a valere su quelle risorse di cui ho parlato all'inizio, finalizzate alla realizzazione di percorsi di rafforzamento della governance e delle strutture coinvolte nella gestione dei fondi europei, anche in vista della nuova programmazione.
Per cogliere a pieno l'opportunità di avvalersi di queste risorse, il dipartimento ha predisposto un progetto finalizzato a sostenere il rafforzamento e l'efficientamento della struttura organizzativa regionale. Il progetto prevede una linea organizzativa, una linea formativa e una linea strumentale. In seguito all'approvazione della proposta progettuale valdostana e all'ammissione al finanziamento da parte dell'Agenzia per la coesione territoriale, la Giunta ha preso atto di questi soldi con propria deliberazione.
Gli impegni giuridicamente vincolanti sono pari a 307 mila euro, mentre oggi i pagamenti sono attorno agli 11 mila euro e non è stata ancora certificata alcuna spesa, ma naturalmente lo sarà, perché è un fondo estremamente utile, a fronte anche di una serie di fragilità che noi non nascondiamo dal punto di vista soprattutto delle risorse umane a disposizione degli uffici del dipartimento. Sono problematiche e su cui stiamo lavorando e ricordo anche che il concorso attualmente in fase di espletamento dei dirigenti, prevede la copertura di tre posti, dei posti dirigenziali che oggi sono occupati da ottavi livelli, che sono i controlli, il FESR e l'FSE; questo dovrebbe consentirci di avere una stabilità che, in qualche maniera, sarà una garanzia di buona spesa.
Io le lascio poi l'insieme, compreso questo pistolotto iniziale molto lungo, che situa ancora meglio tutto quanto è stato oggetto sia delle sue domande che delle mie risposte.
Presidente - Per la replica, consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - È vero che quando si parla dei programmi di finanziamento europeo, ma in generale dell'Europa, sembra quasi di sentire o di seguire una puntata di "Fascisti su Marte" di Guzzanti, perché ci sono quasi più acronimi e denominazioni che fondi, regolamenti e direttive; è davvero qualcosa di estremamente burocratizzato e ben lontano da come ogni tanto si tende a dire che L'Europa è turboliberista; in realtà l'Europa ha un dirigismo che fa paura. Questo articolo ha attirato la curiosità mia e del collega Sammaritani, perché a fronte della situazione complicata che mette in luce rispetto all'utilizzo di risorse, che comunque ci sono, pone una serie di eventualità che, come anche nella sua risposta sono state dettagliate e sicuramente nell'allegato dell'enciclopedia britannica che mi darà ci saranno, è il fatto che alcune Regioni - lei ricordava giustamente l'eventualità di potenziamento del bonus sociale - stanno anche valutando misure di finanziamento del capitale circolante delle società; insomma, ci si sta un po' ingegnando per capire come poter utilizzare questi fondi.
Volevamo capire effettivamente perché non ci fosse la Valle d'Aosta e quale fosse lo stato, anche perché spesso e volentieri, come è già forse capitato nella risposta di un'altra iniziativa o in Commissione, adesso non mi ricordo, un conto è quello che spesso ci troviamo rappresentato sui giornali, anche di principale grido come il Sole 24 Ore, e un'altra magari è la situazione: lo abbiamo visto, ad esempio, sull'utilizzo o sullo stato dei fondi del PNRR. Sappiamo che c'è spesso un mismatch tra quello che è la nostra realtà o le realtà più piccole e quelle che appunto sono certe notizie che vengono rappresentate sui media nazionali.
Detto questo, analizzeremo il report che ci renderà disponibile. Mi consenta un'ultima battuta: guardando l'ordine del giorno sono contento che alla fine, con questa semplice interrogazione ma dalla risposta complessa, almeno abbiamo sentito la sua voce oggi in Consiglio, visto che dopo il dimagrimento che le hanno fatto passare, qualcuno si è preso la maggior parte dell'eco. Diciamo che con lei ero abituato a fare molto durante i Consigli; vista una parte di delega adesso le fa qualcun altro, però almeno così ci siamo risentiti pubblicamente.