Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2434 del 10 maggio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2434/XVI - Interrogazione: "Informazioni concernenti un rappresentante della Regione in seno alla Commissione Paritetica recentemente nominato dal Consiglio regionale".

Bertin (Presidente) - Punto n. 16. Risponde il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Le interroganti Minelli e Guichardaz chiedono in quante procedure consultive per contenzioso il professor Marini ha assistito la Regione Valle d'Aosta negli ultimi dieci anni e a quanto ammontano complessivamente i relativi incarichi.

Se il professor Marini- prima della sua nomina a rappresentante della stessa in seno alla Commissione paritetica - aveva comunicato alla Regione l'esistenza d'incarichi di tipo governativo e chi ne fosse a conoscenza all'interno del Governo regionale e fra i funzionari incaricati della procedura di nomina.

Per rispondere a quest'interrogazione, occorre in primo luogo evidenziare che la nomina dei componenti di parte regionale in seno alla Commissione paritetica, di cui all'articolo 48bis dello Statuto speciale, è di competenza di quest'assemblea, il Consiglio regionale, e che non vi è alcun procedimento di competenza dell'esecutivo regionale e dei suoi uffici.

L'esecutivo, in quanto espressione della maggioranza e in quanto in rapporto con il Ministero degli affari regionali e delle autonomie, si limita a un impulso politico rivolto al Consiglio, affinché si provveda alle nomine in argomento, tant'è vero che l'atto adottato dalla Giunta regionale, secondo la prassi consolidatasi negli anni, non riporta alcun nominativo di candidati che non sono noti agli uffici.

Che il professor Marini avesse un incarico governativo era di dominio pubblico, ma dalla maggioranza di cui facciamo parte è stata ritenuta fondamentale la professionalità del professor Marini, che rappresenta e difende la Regione in contenziosi costituzionali e amministrativi da oltre dieci anni.

Vale la pena ricordare, a questo proposito, che la Commissione paritetica è lo strumento per eccellenza del dialogo tra Stato e Regione per l'attuazione dello Statuto speciale e l'adeguamento delle normative statali al nostro ordinamento peculiare.

Il professor Marini, come dicevo prima, rappresenta la Regione, in particolare nei contenziosi costituzionali, da oltre dieci anni.

L'Avvocatura regionale sta raccogliendo le relative deliberazioni di incarico per rispondere alla sua richiesta, ai sensi dell'articolo 116, che ha presentato alcuni giorni fa, di contenuto analogo alla prima domanda.

Per cui credo che si possa riconoscere che conosce in maniera approfondita non solo lo Statuto speciale ed in genere l'ordinamento valdostano ma anche e soprattutto il rapporto tra il nostro ordinamento e quello italiano.

È stato pertanto ritenuto che il professor Marini con la professoressa Randazzo e il consigliere Rollandin, fosse assolutamente capace, come dice l'interrogazione, di rappresentare gli interessi della Regione senza alcun contrasto di ruoli, contrasto che, tra l'altro, il professor Marini sarebbe eventualmente stato il primo a segnalarci.

Prova ne è il fatto che il professor Marini ha efficacemente difeso la Regione nel contenzioso che vede la Regione opposta allo Stato fin dal 2014 in merito agli oltre 6 milioni di euro fatti rientrare dall'estero dai contribuenti valdostani nell'ambito del quale, con sentenza del 15 marzo scorso, la Corte di appello della Prima Sezione civile del Tribunale di Roma ha stabilito debbano essere restituiti dallo Stato alla Regione, riconoscendo alla Regione anche i due terzi delle spese di lite. Questo penso che sia sintomatico della serietà e dell'esperienza di chi abbiamo scelto per rappresentarci in Paritetica.

Presidente - Replica la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Aspetteremo i dati relativi alla prima domanda che, come lei diceva, abbiamo fatto anche con 116, tra l'altro un 116 - prima la collega Guichardaz, poi alla Presidenza del Consiglio e poi ho fatto io anche il 116... - non solo per avere i dati relativi agli incarichi e ai compensi, ma anche al curriculum del professor Marini, cosa che non ci è arrivata, non è arrivata né a me né a lei, segno che c'è qualche problema.

Evidenzio subito che nessuno mette in discussione le competenze e la preparazione del professor Marini e l'importante rapporto di collaborazione con la Regione, che è ultra decennale, come si evince da quanto lei ci ha appena detto, quindi su questo credo che non ci sia nessun dubbio.

Qui però siamo di fronte a quello che, a nostro avviso, è un grave pasticcio istituzionale. Lo Statuto speciale non è che quando parla di Paritetica prevede un generico gruppo di lavoro con degli esperti della Regione, degli esperti dello Stato per elaborare gli schemi dei decreti, ma all'articolo 48bis prevede una Commissione paritetica, e si usa quel termine per indicare che ci deve essere un confronto tra i tre membri che rappresentano gli interessi della Regione e i tre che rappresentano gli interessi dello Stato. Paritetica significa su un piano di parità. Lei ha detto: "Il professor Marini ha difeso bene la Regione nel 2014", ma nel 2014 il professor Marini non era il consulente giuridico della presidente Meloni, perché non avevamo, grazie a Dio, la presidente Meloni come Premier di questo Governo.

In questo caso però quale voce l'avvocato Marini rappresenterà? La voce della Presidenza del Consiglio dei Ministri, cioè la voce dello Stato, o quella della Regione? È evidente che ci troviamo di fronte a una sovrapposizione di ruoli, ma mi sembra che lo possa capire chiunque, è un pasticcio istituzionale ed è stata la Regione a causarlo, con quella nomina improvvida, tanto più che lei mi ha appena detto che era di dominio pubblico e si sapeva il ruolo dell'avvocato Marini in seno al Governo nazionale.

Aggiungo che tutta questa procedura non è stata per nulla limpida e trasparente, abbiamo chiesto di avere il curriculum presentato da Marini, ci state rispondendo rimpallandovi la palla lei e il presidente Bertin. Ma perché? Perché avete messo in piedi una procedura che è assolutamente sgangherata. Non è nemmeno chiaro e non è trasparente neppure il motivo per cui due dei tre componenti della Paritetica si sono dimessi. Sorge il dubbio, bisogna dirlo: che siano stati magari indotti a dare le dimissioni? Erano stati nominati da poco tempo e non siamo mai venuti a conoscenza del fatto che avessero manifestato delle difficoltà.

Ci è pure stato detto che non era necessario cambiarli dopo che c'era stata la nomina del nuovo Governo regionale, tant'è vero che la terza componente di parte regionale, la professoressa Randazzo, è rimasta in carica.

Non appaiono quindi per nulla chiare le dimissioni poi in contemporanea di Albert Lanièce e di Gianluca Bressa, ed è ovvio che ci si chieda se qualcuno ha voluto sostituirli con il consigliere Rollandin e il professor Marini. È un'operazione davvero poco chiara. Aggiungo infine che lei adesso ci ha detto che eravate a conoscenza dell'incarico dell'avvocato Marini presso la presidente Meloni e allora dovevate comunicarlo al Consiglio e invece siamo venuti a saperlo a cose fatte.

Avete fatto un'operazione che non si può non definire oscura, creando un precedente, un precedente di confusione di ruoli.

Io credo che sarebbe opportuno, e lo dico sia al Presidente del Consiglio, sia al Presidente della Regione, di ripensarci e di rimettere le cose a posto, rispettando semplicemente quello che è previsto dallo Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta.