Oggetto del Consiglio n. 240 del 12 maggio 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 240/VII - EREZIONE, IN LOCALITA' LA SUELVA DEL COMUNE DI FENIS, DI UN CIPPO A RICORDO DELLE LOTTE PARTIGIANE. (Interrogazione).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione presentata dal Consigliere Minuzzo:
INTERROGAZIONE
VENUTO A CONOSCENZA che già da parecchi anni è stato richiesto da diversi cittadini valdostani che venisse eretto un cippo a ricordo delle lotte partigiane in località. "La Suelva";
PRESO ATTO che vi è già stata una delibera del Consiglio comunale di Fénis che auspicava tale realizzazione; TENUTO CONTO che per giungere alla località "La Suelva" è necessario costruire una strada, peraltro già tracciata e mai realizzata;
CONSIDERATO CHE, oltre alla giusta ri chiesta di coloro che hanno lottato per permettere a noi di vivere in libertà e democrazia, il collegare Fénis a "La Suelva" darebbe un sostanziale contributo per lo sviluppo di tutto il comprensorio;
INTERROGA
il Presidente della Giunta per conoscere:
1) i motivi per i quali da molti anni tale richiesta è stata pressoché inascoltata;
2) se è intenzione della Giunta esaminare seriamente la possibilità di collegare Fénis alla località "La Suelva";
3) se non ritiene opportuno prendere iniziative atte alla realizzazione di un cippo per ricordare il luogo dove, si può dire, è nata la resistenza valdostana; se sì, come si intende procedere.
PRESIDENTE:. La parola al Presidente della Giunta; ne ha facoltà.
ANDRIONE - (UV): La pratica è stata esaminata con pareri negativi da tutti gli organismi della regione.
In primo luogo i servizi forestali scrivono: "Pur limitando l'opera alla realizzazione di una pista trattorabile con forte pendenza, fino al 18%, dovuta all'esistenza di passaggi obbligati, i danni che ne deriverebbero al bosco risulterebbero notevoli, non tanto per l'abbattimento diretto dovuto alle piante ingombranti il tracciato: circa 60 larici, 70 abeti rossi, 40 pini silvestri uncinati, nonché 200 piantine di diametro inferiore a cm.12, ma per i danni derivanti dallo scarico di materiale roccioso e pietroso sul bosco sottostante." Pertanto, vi è il parere negativo.
La strada in questione costerebbe 257 milioni come previsione. Vi è l'opposizione dei Chambosards che non vogliono la strada in questione, con tanto di firme.
Infine, vi è il parere negativo del CRPT. Sono questi i motivi per i quali la Giunta regionale non intende costruire quella strada.
PRESIDENTE: L'interrogante è il Consigliere Minuzzo. Intende replicare? Ne ha facoltà.
MINUZZO - (PSDI): Sì, perché le motivazioni illustrate dal Presidente della Giunta non mi sembrano sufficientemente esaurienti.
Innanzi tutto ritengo che non si facciano minori danni all'ambiente creando piste di sci, tagliando alberi per gli impianti di risalita e cose del genere. Quindi, per la questione dei danni all'ambiente, dico che è una cosa che si potrebbe benissimo discutere. Abbiamo visto intere montagne che sono state letteralmente spellate per costruire impianti di risalita. Giustamente, queste opere si possono fare perché portano forse un'utilità alla regione in materia economica. Chiaramente, l'erigere un cippo a memoria di coloro i quali hanno dato la vita per permettere a noi di parlare liberamente in questo consesso oggi, probabilmente non porta quel vantaggio economico che porta un impianto di sci.
Il Presidente ha citato il fatto che c'è il diniego da parte dell'amministrazione comunale di Chambave alla realizzazione di quest'opera. Però c'è una delibera del Consiglio comunale di Fénis il quale si dichiara invece d'accordo. Non si capisce come mai in questa occasione la delibera sia stata mandata alle competenti Commissioni del CRPT e a tutte le Commissioni regionali previste per dare il parere sulla realizzazione di questa strada, mentre, per altre opere questo parere non viene assolutamente tenuto in considerazione.
Non posso certamente dichiararmi soddisfatto, sebbene il Presidente abbia motivato il parere negativo con pareri di varie Commissioni. Ritengo che, comunque, il fatto di cercare di erigere un cippo a coloro i quali, lo ripeto, hanno perso la vita per permettere a noi di vivere in democrazia, non debba essere condizionato dalla spesa di 257 milioni, perché vediamo che in molti casi se ne spendono molti, molti di più, e per fini molto meno importanti.