Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2250 del 4 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2250/XVI - Interpellanza: "Attuazione di misure per il raggiungimento del Goal 15 della Strategia regionale di Sviluppo Sostenibile della Valle d'Aosta 2030".

Marguerettaz (Presidente) - Un'ultima iniziativa prima del termine dei lavori, punto n. 36 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Quest'iniziativa si concentra sul Goal 15 della Strategia regionale di Sviluppo Sostenibile della Valle d'Aosta 2030, integrata col Quadro strategico regionale che abbiamo già esaminato nel Consiglio di gennaio 2023, ma in realtà al suo interno ha altri grappoli, come potremmo definirli, in particolare tutto ruota intorno a un marchio, o un logo o un non so come chiamarlo, ma poi tra l'altro su questo tema ci sarà anche un'altra iniziativa, che riguarda "Viva Valle d'Aosta unica per natura".

Al suo interno questo progetto - che viene definito come un progetto complesso che vuole rappresentare un modo nuovo di tutelare l'ambiente naturale, stimolare una fruizione guidata e consapevole della natura, offrire opportunità di sviluppo socio economico per le comunità locali - cita, ed è sempre dal sito internet di "Viva Valle d'Aosta" "Un patrimonio naturale di rara bellezza racchiuso in aree naturali protette" - siti appartenenti alla famosa, aggiungo io, Rete ecologica Natura 2000 - "Giardini botanici alpini ma, a eccezione del Gran Paradiso, ben pochi conoscono questi luoghi, le loro peculiarità e caratteristiche o ancora i motivi per cui sono tutelati", e si fa un richiamo al prodotto Natura valdostano.

Quindi il sito e il Progetto Viva hanno una chiara finalità più turistica, se vogliamo, ma sfruttando, in senso positivo, la natura.

Al suo interno si citano due azioni - si parla di un arco temporale di tre anni, 2011-2013 - e si cita, appunto, "La costruzione del sistema Valle d'Aosta Natura e la creazione dell'Osservatorio della biodiversità", infatti la prima domanda dell'interpellanza chiede quale sia oggi lo stato di realizzazione del progetto Viva, in particolare con riferimento agli strumenti del progetto denominati "Sistema Valle d'Aosta Natura" e "Osservatorio della biodiversità".

Tra l'altro il documento di Natura 2000 è del 2016 ed è quello che avevo già richiamato quando si è parlato del collegamento intervallivo di Cime Bianche e infatti all'interno del sito di Viva c'è un richiamo alla Rete Natura 2000 e ci sono sia i siti sia i vari approfondimenti.

Al suo interno, come sul sito della Regione, si trova l'interessante Data Form di Natura 2000, e questo apre sostanzialmente poi a un altro passaggio dell'interpellanza.

La seconda domanda ha una finalità, se vogliamo, più turistica, però è legata a "Valle d'Aosta unica per natura": si chiede se le ricadute, in termini turistici o di interesse scientifico di queste aree, siano in qualche modo misurate o monitorate dall'Amministrazione regionale, perché c'è un progetto, c'è un sito, c'è tutta una serie di documentazione e io mi immagino che oltre al 2013 qualcosa in più sia stato fatto.

Quindi vorrei capire, con i colleghi, quale sia lo stato del monitoraggio.

La terza domanda è legata invece al Data Form che citavo adesso, perché all'interno del sito, e in particolare della già richiamata rete, noi chiediamo se siano previsti per ogni sito specifici piani di gestione o misure di conservazione e se, in ragione di questi, siano stanziate, indicate risorse finanziarie nel bilancio regionale.

Perché questa domanda? Perché è vero che si trovano sul sito di Viva i formulari e le misure di conservazione, come è vero che su Rete Natura 2000, sul sito della Regione, si trovano le misure di conservazione, però fa specie che, e qui ho preso la Val Ferret - sono andato a casa, perché vorrei ricordare anche agli amici che si occupano di Cime Bianche e del Vallone che ci sono anche altri siti che sono tutelati e andrebbero tutelati, ho parlato di quello di casa mia così almeno mi lavo i panni in casa e non vado a disturbare nessuno - e anche questo al suo interno, guarda caso, nel Form ha l'indicazione che non esiste a oggi un Management Plan, quindi a oggi non c'è un piano di gestione.

Io la domanda l'ho parametrata con i colleghi proprio su questo effetto, cioè dire: ma forse non ci sono delle risorse destinate o stanziate, forse non ce n'è bisogno, non lo so, lo chiediamo a chi se ne occupa o se n'è occupato.

E arriviamo in ultimo - perché tutto è collegato - a quella che ho citato in apertura, cioè la strategia di sviluppo sostenibile della Valle d'Aosta 2030, integrata con il quadro strategico.

Io non so se mi sono sbagliato, però lo dico all'Assessore - lo direi anche all'assessore Caveri ma non lo vedo - che oggi sul sito è ancora in bozza, ne abbiamo discusso a inizio gennaio e voglio segnalare che c'è ancora la bozza.

Ma, grazie a Dio, i potenti mezzi del Consiglio mi consentono di avere la versione che abbiamo visto in aula ed effettivamente si entra dritti nel Goal 15, ovvero quello che fa riferimento alla "Vita sulla terra: proteggere, ripristinare e favorire per un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica".

Questo Goal poi ha un richiamo che all'interno di questo documento parla appunto di rispetto delle aree protette, oggi il rispetto delle aree protette è del 13.3 ed è relativo alla sola superficie dei parchi, mentre, includendo l'insieme delle aree protette, ivi comprese quelle di Natura 2000, si raggiunge il 30.

Poi c'è un obiettivo - che lascia un po' così, ma forse qualcuno di noi l'aveva già detto quando si è discussa la strategia - che è, appunto, quello di arrivare al 31% circa, anche se oggi sappiamo che non abbiamo più il 30 ma abbiamo il 30,4 perché sono cambiati i sistemi di misurazione.

Perché ho fatto tutto questo esercizio di analisi di siti e di misure di conservazione e quant'altro? Perché io chiederei poi alla fine quali saranno nel concreto le misure e le azioni che si intendono porre in essere per raggiungere questo Goal della già richiamata strategia.

Io magari sarò fatto male, però mi dico: è stata fatta "Viva unica per natura", c'è "Natura 2000", ci sono i parchi, ci sono tutta una serie di obiettivi, di grandi strategie, di misure di conservazione, però se poi non ci sono i soldi, se poi non ci sono i piani di gestione e se poi oggettivamente... e lo dico facendo anche ammenda, per me "Viva Valle d'Aosta" erano quei cartelli che ogni tanto si vedono in giro, anche un po' sbiaditi purtroppo, e ignoravo l'esistenza del sito Internet, è anche fatto molto bene e tra l'altro vorrei capire se è utilizzato non solo dal punto di vista della consultazione ma anche dal punto di vista turistico, visto che c'è una voce sull'ospitalità, sulle attività e quant'altro.

Tutte queste cose che mettiamo in campo, poi hanno un fine, hanno un qualcosa, vanno da qualche parte?

Vedete, colleghi, io non ho fatto una petizione, potevo fare una petizione, magari la inizierò dopo aver sentito la risposta del collega, così mi creerò anche io il mio comitato -e anche se poi "Viva" è stato utilizzato da vari soggetti - ma, detto questo, tornando all'obiettivo dell'interpellanza, io vorrei capire che cosa ne è di quello che è stato e cosa ne sarà degli obiettivi che ci siamo dati.

Presidente - Solo per ricordare che, al termine di quest'iniziativa, voteremo l'iscrizione della risoluzione, quindi un attimo di pazienza. La parola all'assessore Sapinet per la risposta.

Sapinet (UV) - Direi che l'iniziativa è il metodo forse migliore per iniziare un confronto su questa tematica e l'iniziativa stessa mi ha permesso in questa settimana di approfondire e di avvicinarmi un po' di più alla materia, quindi il primo quesito: "Quale sia a oggi lo stato di realizzazione del progetto Viva Valle d'Aosta unica per natura", in particolare con riferimento agli strumenti del progetto denominato "Sistemi Valle d'Aosta Natura e Osservatorio della biodiversità".

Il sistema Valle d'Aosta Natura e l'Osservatorio della biodiversità, citati nell'Interpellanza - poi se vuole le farò avere una copia - sono frutto del progetto "Valle d'Aosta Nature Metro" finanziato dal progetto FESR, competitività regionale 2007-2013, attuato dalla Regione, con il coinvolgimento dell'Assessorato all'agricoltura e risorse naturali in collaborazione con l'Assessorato al turismo.

Nell'ambito del progetto è stato ideato, come lei ricordava, il marchio "Viva Valle d'Aosta unica per natura", un marchio regolarmente registrato, dedicato alla promozione del patrimonio naturale tutelato e del turismo naturalistico sostenibile nelle aree protette, nei siti della Rete Europea Natura 2000 e presso i giardini botanici alpini.

Il progetto è nato per favorire la conoscenza di questi siti tutelati - e forse meno conosciuti rispetto al Parco Nazionale del Gran Paradiso - e delle azioni di promozione distribuite sull'intero territorio regionale.

Malgrado il progetto si sia concluso da anni, gli strumenti di promozione e di divulgazione messi in atto continuano a essere utilizzati; il sito web dedicato e i canali social vengono regolarmente utilizzati per veicolare iniziative di fruizione, eventi artistici, passeggiate, trekking e promozione dei prodotti locali all'insegna della sostenibilità, con il coinvolgimento degli enti locali e degli operatori economici del territorio.

L'Osservatorio della biodiversità nasce anch'esso nell'ambito del citato progetto come strumento di consultazione aperto al pubblico - sia esso cittadino appassionato, ricercatore o semplice turista - il cui obiettivo è comunque la condivisione delle informazioni naturalistiche secondo i principi della Citizen Science; si tratta di un sistema di banche dati on-line sviluppato da tutte le Regioni italiane nell'ambito della strategia nazionale Biodiversità per la gestione dei dati naturalistici.

Il sistema "Viva Valle d'Aosta unica per natura" e l'Osservatorio della biodiversità" rientrano appunto nelle azioni di gestione della Rete Natura 2000 relativamente alla promozione della fruizione sostenibile di questi siti.

Per quanto riguarda il secondo quesito, "...le ricadute in termini turistici o di interesse scientifico per e di queste aree siano in qualche misura monitorato da parte dell'Amministrazione regionale", va detto che l'Amministrazione regionale sta monitorando le ricadute del progetto Viva, in generale quelle derivanti dalle aree protette, in termini di mantenimento di attività di promozione e di valorizzazione.

L'Osservatorio della biodiversità, che via via è implementato dal Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan, contiene una molteplicità di dati di tipo naturalistico, normativo e bibliografico che possiamo riassumere sinteticamente così: abbiamo 10.272 segnalazioni relativamente alla flora, 63 relativamente ai funghi, sui licheni 3.960 segnalazioni, più di 13.000 segnalazioni sugli invertebrati, quasi 10.000 sui vertebrati, sulle aree protette e i giardini botanici alpini 16 schede, sugli habitat 122, sui riferimenti bibliografici 1.027 schede, eccetera eccetera, poi come detto le farò avere la risposta.

I dati quindi provengono dal database di proprietà del museo, caricati sull'Osservatorio regionale della biodiversità da Inva.

Il sistema è stato oggetto d'implementazione negli anni, anche grazie a fondi derivanti da progetti di cooperazione, che hanno permesso lo sviluppo della App Alp predisposta dall'Institut Agricole Régional per la segnalazione, da parte degli utenti, di specie vegetali invasive.

Sia il sistema "Viva Valle d'Aosta unica per natura" sia l'Osservatorio della biodiversità, sono quindi costantemente monitorati e gestiti dall'Amministrazione in quanto rispondono il primo a una sempre più richiesta di fruizione di aree protette da parte dei turisti e il secondo a esigenze di divulgazione e condivisione delle conoscenze del patrimonio naturale.

Per quanto riguarda il terzo quesito - quindi i piani di gestione, le misure di conservazione e le risorse stanziate - la gestione dei siti della Rete Natura 2000 è disciplinata dalla legge regionale 8/2007, che ha recepito la direttiva 9243 CE e altre norme emanate successivamente.

Poi la Giunta regionale, con proprie deliberazioni - la 1087/2008 e la 3061/2011 - ha approvato le misure di conservazione per ogni sito.

Successivamente, con l'emanazione del Decreto del Ministero dell'ambiente e tutela del territorio e del mare del 7 febbraio 2013, sono state designate le zone speciali di conservazione - note come ZSC dalle Regioni geografiche alpine - e ricadenti appunto in Valle d'Aosta. Questo decreto contiene quindi gli elementi essenziali per la gestione dei siti.

In merito poi alla necessità di specifici piani di gestione, occorre precisare che la predisposizione di questo documento discende espressamente da valutazioni in merito allo stato di conservazione degli habitat e delle specie presenti nei siti.

A seguito di specifiche valutazioni, sulla base dell'istruttoria fatta e dei dati di cui dispone, l'Amministrazione ha ritenuto necessaria la predisposizione di un piano per i due parchi naturali e, in tal caso, il piano di conservazione è stato integrato nel piano del parco, mentre per i restanti siti sono state a suo tempo ritenute sufficienti le misure di conservazione approvate.

Nel caso se ne ravvisasse la necessità, tuttavia, sulla base dell'aggiornamento delle conoscenze in merito allo stato di conservazione di habitat e specie, è sempre possibile intervenire modificando le misure ed elaborando un piano di conservazione.

Per i siti di Natura 2000 gestiti dalla Regione, le risorse finanziarie annue a oggi ammontano a circa 40 mila euro, periodicamente comunque sono integrate con fondi derivanti da progetti europei, in quanto quelli stanziati dal solo bilancio regionale sono insufficienti per assicurare tutte le attività. Le valutazioni tuttavia sono in corso e quest'iniziativa quindi va anche in una direzione di approfondire e valutare la necessità di andare a impegnare risorse aggiuntive.

Il quarto quesito, "Quali saranno nel concreto le misure o le azioni che si intendono porre per il raggiungimento del Goal 15 della già richiamata strategia regionale": per quanto attiene infine appunto alle azioni concrete da mettere in atto per il raggiungimento del Goal 15 della strategia, si richiamano in primo luogo le direzioni strategiche indicate nella strategia regionale di sviluppo sostenibile relativo all'obiettivo prioritario "Valle d'Aosta più verde", quindi il 2.3.1: implementare un sistema di monitoraggio della biodiversità; 2.3.2: sviluppare la rete delle aree protette e la continuità ecologica; 2.3.3: promuovere i servizi eco sistemici e 2.3.4: mantenere le banche genetiche e conservare le varietà locali.

Diverse azioni sono poi già state messe in atto nell'ambito delle direttrici sopra indicate per il raggiungimento del Goal 15 della strategia, in particolar modo l'implementazione dell'Osservatorio della biodiversità e le attività ordinarie di monitoraggio dei siti Natura 2000 rientrano appunto nella direttrice 2.3.1 - quindi implementare un sistema di monitoraggio della biodiversità - che in parte è già stata messo in atto.

Il progetto di ampliamento del Parco del Mont Avic e l'attuazione della rete ecologica regionale, individuata nell'ambito del Progetto Interreg Biodiversità Connect, rientrano appunto nella direttrice 2.3.2; è un'iniziativa quella dell'ampliamento del Parco del Mont Avic della quale parleremo nei prossimi giorni.

Le attività già sviluppate, volte allo studio dei servizi ecosistemici e alla loro divulgazione nell'ambito del progetto Interreg Alcotra Probiodiv, rientrano nella direttrice 2.3.3, quindi promuovere i servizi eco sistemici.

Infine la gestione della Banca regionale del germoplasma vegetale presso il Museo regionale di Scienze Naturali Efisio Noussan e lo sviluppo di altri progetti simili rispondono alla direttrice 2.3.4: mantenere le banche genetiche e conservare le varietà locali.

Le azioni sopra indicate non sono chiaramente da intendersi come esaustive, ma rappresentano l'avvio di specifici percorsi di attività che, opportunamente sviluppati nel corso del prossimo decennio, permetteranno di perseguire gli obiettivi stabiliti al 2003.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Che devo dire, Assessore? Mi sa che siamo in due che dobbiamo approfondire questo tema, però io sono un misero Consigliere, lei adesso ha una responsabilità più grande.

Detto questo, sui termini turistici... poi magari chiederemo con un'altra iniziativa qualcosa in più al suo collega del turismo, però mi sembra che alla fine il progetto abbia più una finalità di banca dati e, l'ha detto lei stesso, di raccolta di schede, una sorta di osservatorio condiviso o comunque tutta una serie di segnalazioni e quant'altro che possono arrivare e vengono poi gestite dalla struttura di riferimento; quindi un vero e proprio monitoraggio sulle ricadute in termini turistici non c'è, forse bisogna andare a cercarlo da un'altra parte.

Mi incuriosiva il fatto che il sito di Viva abbia proprio una parte relativa all'ospitalità e abbia, tra l'altro, tutta una serie di percorsi e di riferimenti circa le strutture. Ammetto di non aver guardato se erano completamente aggiornati, però comunque questo è quanto.

Sui canali social sono molto curioso, perché ho cercato ma non ho trovato sostanzialmente quasi nulla; l'impressione è che dopo il 2013 si sia andati avanti abbastanza per inerzia, questa è un'impressione che ho.

Per quello che riguarda i fondi, prendiamo atto dei 40 mila euro; ci sono dei fondi europei, benissimo, cercheremo di capire qualcosa in più.

L'impressione complessiva è che su queste cose si siano fatti - o si fanno o si faranno, così metto dentro tutti quanti - dei grandi proclami, ma poi alla fine, se andiamo a vedere, la gestione complessiva non c'è.

Sui piani di gestione prendo atto delle misure di conservazione, ma i piani di gestione forse è quasi meglio che non ci siano, perché vorrebbe dire che c'è un problema in più, però a volte i piani di gestione possono anche aiutare a gestire meglio queste zone.

Mi chiedo se i 40 mila euro all'anno servano anche per dare di nuovo un po' di colore ad alcuni cartelli che sono completamente dimenticati e abbandonati.

Detto questo, attendo copia della risposta e valuteremo eventualmente se andare avanti con le valutazioni e con l'analisi di questo tema.