Oggetto del Consiglio n. 2238 del 4 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2238/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'eventuale revisione delle modalità di celebrazione della Festa della Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 13. Consigliere Distort ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Riporto i contenuti dell'interpellanza. Il 26 febbraio scorso, come è noto, si è svolta la Festa della Valle d'Aosta, così come definita sul sito ufficiale della Regione, con la celebrazione del 77esimo anniversario dell'autonomia e il 75esimo anniversario del suo Statuto speciale. Come è noto, inoltre, la festa di ricorrenza è stata istituita con legge regionale 16 marzo 2006 n. 6. La celebrazione del doppio evento scorso, come di consueto da diversi anni, si è svolta presso il salone Maria Ida Viglino a partire dalle ore 17:00, in questo caso, di domenica 26 febbraio, dove si è svolta la cerimonia di consegna delle onorificenze Ami de la Vallée d'Aoste e Chevalier de l'Autonomie, iniziata con i discorsi ufficiali dei presidenti della Regione e del Consiglio, del Consiglio permanente degli enti locali e dell'ospite d'onore, Marie-Antoinette Maupertuis, presidente dell'assemblea della Corsica. Tutto quanto ampiamente già riferito dai mezzi di informazione, ma qui richiamati. La celebrazione, a cui hanno partecipato le massime autorità politiche, civili, religiose e militari, è stata animata poi dagli allievi del Conservatorio della Valle d'Aosta; piacevole animazione.
Ho fatto un po' di ricerche e ho saputo che la celebrazione in origine prevedeva una vera e propria festa di piazza, poi sostituita da una manifestazione all'interno del salone regionale, che potremmo definire a porte chiuse. Ora, a fronte di due opposti modelli celebrativi, è opportuno rivolgere una riflessione sul senso che si vuole riconoscere a un evento di festa, dove per festa, se noi andiamo a vedere su vari dizionari, pur nelle varie declinazioni, in sintesi si intende fondamentalmente lo svolgimento di una solennità di interesse collettivo, motivata da una ricorrenza religiosa, civile, familiare o da un fausto avvenimento, e comporta quindi, per definizione, il coinvolgimento di persone e categorie di persone, sino ad abbracciare un'intera comunità, in funzione del rango di interesse della festa stessa. Questa è una definizione che ritengo appropriata e che utilizzo.
Alla luce di questa considerazione, è del tutto evidente che rispetto alla definizione di festa, così data da questa definizione, la celebrazione della festa della Valle d'Aosta e degli anniversari delle autonomie e dello Statuto speciale si è svolta invece in una formula molto più riservata, all'interno delle pareti del salone regionale, e non ha certo avuto i connotati per definirsi evento di popolo.
Queste sono semplici constatazioni, io la posizione la chiedo a voi Governo. Alla luce di quanto illustrato, con la presente interpellanza chiediamo al Governo regionale: se condivide che l'attuale modello di celebrazione della Festa della Valle d'Aosta non permetta di coinvolgere la coscienza sociale dell'intera comunità valdostana, quindi non rispecchi quella definizione di festa che ho voluto riportare; quali sono le intenzioni in merito alla volontà o meno di rielaborare nella formula, al fine di generare un maggior coinvolgimento della popolazione valdostana.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Les fêtes et les célébrations institutionnelles ont tendance, par leur nature, à être trop pompeuses, quelque fois, parfois même auto-référentielles, comme c'est le cas que vous venez d'exprimer, avec le risque, comme cette interpellation l'affirme, en quelque sorte, d'être réservées à un petit nombre et de s'éloigner de plus en plus de la communauté. Cette tendance concerne quasiment toutes les célébrations militaires, civiles et religieuses, qui sont confrontés avec l'indifférence au rythme frénétique de la vie quotidienne, et probablement à une communication insuffisante et non adéquate. Il ne suffit pas d'inciter la communauté à y participer.
Si la formule actuelle ne correspond donc pas au concept de fête, elle permet toutefois de rappeler aux institutions valdôtaines ce qu'a représenté l'approbation du Statut spécial et ce que le dit statut devrait encore signifier pour nous tous aujourd'hui. Transmettre l'importance de ces concepts à la communauté est une autre affaire, bien évidemment. En premier lieu, parce que 26 février pourrait être l'aboutissement d'un parcours qui couvre tout au long de l'année, et ce tant dans les écoles, que pour des manifestations culturelles, d'animation, ainsi que celles musicales. Beaucoup a sans doute été fait à cet égard, mais il reste encore beaucoup à faire.
En deuxième lieu, pour y parvenir il faut évidemment consacrer des ressources financières, mais surtout trouver des langages et des formes susceptibles de toucher l'ensemble de la communauté, en partant des plus jeunes, bien sûr, et en évitant de tomber dans le formalisme, d'un côté, ou dans le folklore, de l'autre.
En conclusion, on essayera d'imaginer comment revoir la Fête de la Vallée d'Aoste, en collaboration, avec les autres structures de l'administration et les différents organismes qui pourront nous aider. Mais aussi, en tenant compte des suggestions de tous ceux qui auront envie d'apporter leurs contributions à ces changements. On essaiera donc de bâtir un petit parcours, pour voir quelque chose de nouveau dans cette fête, à partager avec toute la population, et moi, je le redis encore une fois, surtout avec les jeunes, qui doivent voir dans cette opportunité la possibilité de se reconnaître, de voir ce qui a été fait dans le passé et ce qui pourrait être le futur de notre Pays d'Aoste.
Presidente - Per la replica, consigliere Distort.
Distort (LEGA VDA) - Président Testolin, je vous remercie pour votre réponse, dans laquelle je reconnais plutôt la reprise d'une réflexion ensemble, mais pas tellement des réponses aux questions posées. Je vous reconnais, en même temps, une certaine capacité de slalom, ou de surf, pour éviter l'impasse diplomatique entre les deux pères des différentes formules de célébration de l'anniversaire. Nous savons, en fait, que la paternité du modèle festif est de Caveri, tandis que le modèle plus réservé a été introduit par Rollandin. Per bilinguismo, proseguo in italiano. Due visioni opposte, quella di Caveri e di Rollandin, che ora, paradossalmente o per volontà del destino, si trovano in qualche modo a braccetto nella stessa maggioranza.
Ribadisco, io non voglio prendere le parti di nessuno, perché l'obiettivo dell'interpellanza era di interpellare il Governo, interpellare qual è la linea che vuole dare il Governo. Quindi, non volendo prendere le parti di nessuno, io dico: sbrogliatevela da voi, infatti la risposta è stata una non risposta.
Tuttavia, motivo di questa interpellanza non è ovviamente una pura strategia di messa in difficoltà della maggioranza, perché penso che ci riusciate già abbastanza bene da soli, ma sicuramente c'è una componente che è importante, di cui va tenuto conto, ad esempio il fatto che non tutti i sindaci fossero presenti. Il fatto che tanti sindaci fossero assenti, sicuramente sarà motivato da questioni personali, giustificazioni più che lecite, ma può essere invece per una debole attrattività di questa formula di evento.
Qua leggo una citazione mia, ma la leggo per fedeltà nei miei confronti: "Saper governare non significa solo amministrare risorse, ma anche saper comunicare modelli di vita di una comunità. E le ricorrenze non sono formalismi, ma l'affermazione della coscienza collettiva di una comunità". Questa è una sana sociologia e quindi anche una sana politica, e lo è in particolar modo in un'epoca come la nostra nella quale assistiamo a un sistematico smontaggio e annullamento dell'identità, in nome di un globalismo non solo commerciale, ma fondamentalmente culturale, finalizzato a generare una nuova società liquida, confusa, senza più miti e simboli, dove la comunità diventa semplice somma di individui; e la comunità o la si costruisce o la si smonta, non esiste una situazione neutrale. Questo, tra l'altro, non dovremmo essere noi dell'opposizione a ricordarvelo, ma lo dovreste sapere da soli.
La sfida è rilanciata, dimostrate di esserne capaci.