Oggetto del Consiglio n. 2232 del 4 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2232/XVI - Interrogazione: "Stato di attuazione dell'articolo 5 della legge regionale 16/2021 relativo alla cessione di azioni di Aosta Factor SpA da parte di Finaosta" e Interpellanza: "Cessione della partecipazione azionaria in Aosta Factor S.p.A. per il tramite di Finaosta".
Bertin (Presidente) - I punti n. 5 e 6 sono trattati congiuntamente. Per l'illustrazione, Consigliere Marquis.
Marquis (FI) - L'articolo 5 della legge 16 del 2021 aveva sostanzialmente autorizzato la cessione azionaria in Aosta Factor da parte di Finaosta S.p.A. detenuta in gestione ordinaria. Di questo tema se ne è già parlato in Consiglio regionale in alcune occasioni e in data 3 settembre del 2021, attraverso una procedura telematica, è stato disposto l'affidamento da parte della società Finaosta per acquisire sostanzialmente un parere di valutazione del valore della società da cedere.
L'assessore Caveri aveva già dato delle risposte alle precedenti iniziative che aveva avanzato anche il collega Aggravi, dicendo che erano emerse delle differenze di veduta e di valutazione da parte dell'advisor che era stato interpellato, valutazioni interne agli organi della società.
Al momento non abbiamo più avuto notizie dell'evoluzione dell'iter di questa cessione e pertanto siamo a chiedere qual è lo stato dell'iniziativa, se c'è ancora la volontà di porre in essere questa cessione, se Finaosta ha liquidato l'ammontare delle spese che sono state sostenute, i compensi per l'advisor e a quanto ammontano e, in ultimo, se è ancora volontà di cedere queste quote azionarie, anche alla luce del momento positivo che le società di factoring che hanno in questa fase economica.
Presidente - Il Presidente della Regione per la risposta.
Testolin (UV) - Il consigliere Aggravi interroga il Presidente della Regione per sapere quale sia a oggi lo stato di situazione dell'articolo 5 della legge regionale 16 del 2021, cessione di azioni di Aosta Factor, in particolare rispetto al primo comma che statuisce quanto segue: Finaosta S.p.A. è autorizzata a porre in essere, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 175, tutte le attività finalizzate alla cessione anche parziale della partecipazione azionaria in Aosta Factor S.p.A., detenute in gestione ordinaria ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 7 del 2006.
La risposta tiene conto anche dell'interpellanza or ora presentata dal collega Marquis. Occorre, per fare chiarezza, svolgere un breve excursus, utile al fine di fornire risposta agli aspetti comuni di cui alle interrogazioni e al primo punto dell'interpellanza.
In data 23 luglio 2021 il consiglio di amministrazione di Finaosta, conformemente al disposto legislativo di cui all'articolo 5 della legge regionale 16 del 2021, ha avviato tutte le attività prodromiche alle operazioni di cessione anche parziale della partecipazione di Aosta Factor, affidando gli incarichi di advisor legale finanziario ai primari operatori di mercato, per l'assistenza e la consulenza legale ed economico finanziaria, nella determinazione della procedura da seguire per la cessione e per la corretta valorizzazione della partecipazione. Nel mese di dicembre 2021 l'advisor finanziario ha finalizzato la perizia di stima richiesta dalla società al fine di determinare il fair value della partecipazione detenuta. Sono dunque seguite le analisi e gli approfondimenti richiesti anche dal collegio sindacale.
Dai successivi confronti con l'advisor è stata condivisa la necessità di tenere in debita considerazione anche le seguenti circostanze: in particolare il periodo storico in corso, caratterizzato non soltanto dagli effetti ancora in corso della pandemia da Covid 19, ma anche e soprattutto dalla situazione di conflitto in essere tra Russia e Ucraina, dai poco prevedibili esiti e sviluppi, anche quanto a durata e relative conseguenze; la difficile situazione dei mercati finanziari e, di conseguenza, tra gli altri del mercato domestico delle acquisizioni societarie, il quale sta attraversando e attraverserà periodi di difficoltà e contrazione; infine, il conseguente rischio che nei prossimi mesi i potenziali acquirenti della partecipazione in Aosta Factor preferiscono assumere posizioni cautelative, limitandosi a monitorare la situazione generale ed evitando così di partecipare con investimenti diretti a processi di acquisizioni societarie.
Finaosta ha pertanto ritenuto necessario attendere ragionevolmente alcuni mesi prima di proseguire oltre con la procedura di cessione delle partecipazioni di Aosta Factor, sospendendo in particolare lo svolgimento delle indagini di mercato volte a esplorare il mercato stesso e a sollecitare la presentazione di manifestazioni di interesse da parte di operatori economici interessati. Monitorare l'evolversi della pandemia da Covid 19 e soprattutto della situazione di conflitto in essere tra Russia e Ucraina, i cui effetti depressivi sui mercati finanziari potrebbero incidere molto negativamente sull'eventuale interesse dei soggetti potenziali acquirenti di Aosta Factor. Indicare l'advisor per un'integrazione della perizia di stima, volta a tener conto dell'aggiornato bilancio di esercizio di Aosta Factor al 31 dicembre 2021, ovvero della semestrale del 30 giugno 2022. A tener conto di un aggiornato piano industriale di Aosta Factor, in corso di predisposizione da parte della stessa, e a reperire una maggiore valutazione economica del valore di Aosta Factor.
In data 28 luglio 2022 l'advisor ha inviato a Finaosta una nota denominata "Analisi comparativa delle opzioni strategiche percorribili nell'ambito della cessione di una partecipazione detenuta dalla finanziaria regionale della Valle d'Aosta S.p.A. in Aosta Factor". Nell'elaborato l'advisor, argomentando le proprie posizioni, ha evidenziato che la cessione integrale della partecipazione, unitamente all'assenza di vincoli circa il mantenimento della sede in Valle d'Aosta, contribuisce a garantire la flessibilità necessaria per la messa a terra di un piano di integrazione, in grado di realizzare una prima valorizzazione delle sinergie estraibili dall'operazione. Tali condizioni, anche nel caso in cui si accompagnassero al mantenimento degli attuali livelli occupazionali, non comporteranno limitazioni dell'autonomia dei potenziali buyer, garantendo una maggiore operatività sul mercato delle partecipazioni.
In data 8 novembre 2022 l'advisor ha trasmesso inoltre a Finaosta un documento contenente l'individuazione e l'indicazione del valore di Aosta Factor S.p.A. e della partecipazione in essa detenuta dalla finanziaria regionale Valle d'Aosta S.p.A., tramite perizia asseverata, al fine di determinare e motivare la congruità del prezzo di vendita posto a base d'asta nella procedura a evidenza pubblica di cessione della suddetta partecipazione, ai sensi del decreto legislativo 175 del 2016.
In data 27 gennaio 2023 si è riunito il Consiglio di Amministrazione di Finaosta S.p.A., nel quale è stata discussa, al punto 18 dell'ordine del giorno, la questione della cessione della partecipazione azionaria di Aosta Factor. Il collega Caveri, accompagnato dall'allora assessore alle finanze, innovazione opere pubbliche Carlo Marzi, ha espresso la preoccupazione regionale in merito alla situazione di stallo creatasi intorno a tale operazione. L'Assessore ha altresì auspicato clausole di salvaguardia del livello occupazionale e del mantenimento della sede in Valle d'Aosta, auspicando che sicuramente, come condivido peraltro, questi aspetti rimangano assolutamente fondamentali nel contesto generale di quest'operazione.
Per quanto riguarda nello specifico il secondo quesito dell'interpellanza del collega Marquis, se Finaosta ha liquidato e per quale ammontare il compenso all'advisor incaricato dalla valutazione della partecipazione, il corrispettivo forfettario e omnicomprensivo all'dvisor, risultante dall'offerta economica proposta in sede di procedura di evidenza pubblica, ammonta ad euro 50 mila oltre all'IVA e a oggi sono stati liquidati 10 mila euro al netto dell'IVA. È previsto poi un compenso eventuale, da riconoscersi solo in caso di buon esito della procedura a evidenza pubblica, per la cessione della partecipazione e pertanto condizionata e subordinata all'avvenuto perfezionamento in sede notarile della cessione della partecipazione all'acquirente aggiudicatario e determinata in relazione all'effettivo corrispettivo di cessione della partecipazione, in una percentuale pari all'1,5 percento del totale corrispettivo. Tale compenso eventuale non potrà in ogni caso superare l'importo massimo di euro 300 mila oltre IVA e sarà a carico esclusivamente dell'acquirente aggiudicatario.
Per la redazione della perizia asseverata e l'analisi delle operazioni strategiche percorribili nell'ambito delle operazioni di dismissione della partecipazione, è previsto poi un compenso specifico di 38 mila euro oltre all'IVA, per il quale al momento Finaosta ha ricevuto una prima fattura pari a 11 mila 400 euro più IVA.
Infine, quanto al terzo quesito contenuto nell'interpellanza: alla luce dell'andamento positivo del settore del factoring, se è ancora intendimento da parte di Finaosta e del Governo regionale dare corso alla parziale dismissione della partecipazione di Aosta Factor e per quali ragioni. È sicuramente intenzione del Governo regionale vedere l'applicazione dell'articolo 5 della legge regionale 16 del 2021 in vigore, ovvero l'autorizzazione di Finaosta a porre in essere nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 175, tutte le attività finalizzate alla cessione, anche parziale, della partecipazione azionaria in Valle d'Aosta Factor S.p.A., detenuta in ordinaria ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 7 del 2006. Il pensiero dell'Amministrazione regionale al riguardo è volto principalmente al mantenimento di una quota non di controllo che, comunque, non farebbe venir meno gli obiettivi di sviluppo del tessuto economico, di crescita del benessere sociale e perseguimento della piena occupazione regionale, che sta alla base del mantenimento della sede in Valle d'Aosta.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Marquis.
Marquis (FI) - Grazie Presidente per averci illustrato l'iter di svolgimento di questa pratica, di questo dossier, da parte di Finaosta. Il primo commento che viene da fare è che è un iter estremamente lungo in rapporto all'obiettivo che ci si è posti, perché parte dalla fine dell'anno 2021 e a oggi di fatto, nonostante sia stata confermata la volontà di procedere a questa cessione totale o in parte, non si è ancora addivenuti alla conclusione del procedimento. Una cosa che stride in tutto questo, che abbiamo già riscontrato anche in altre occasioni, è che spesso e volentieri si parla di motivazioni che c'è il Covid, c'è la guerra in Russia e Ucraina. È già successo anche per i treni, quando abbiamo dato due anni in più a Trenitalia per adeguare le prescrizioni del contratto, per permettere il contapersone: c'è la guerra in Russia e Ucraina. Anche su questa pratica di Finaosta, seppure questa è più importante rispetto a quella situazione, si adducono motivazioni di questo genere.
Io credo che ci sia anche dell'altro in realtà sui ritardi che sono stati manifestati. In particolare, una considerazione che vorrei condividere è questa: non si capisce come si chieda il valore di un'azienda a un advisor e immediatamente, secondo delle regole del buon senso o le applicazioni dei criteri consolidati da parte di chi controlla la società, viene evidenziato che il corrispettivo non è adeguato alla vendita, quello previsto. Ma la riflessione è un po' questa: come fa una società che ha un ufficio partecipazioni, che deve stimare il valore di tutte le partecipazioni, a non aver valutato preventivamente quale poteva essere il valore di una sua partecipazione, e quindi dare a un advisor un incarico e dopodiché, quando arriva questa proposta, questo valore determinato su carta, il collegio sindacale dice: "No, questo valore sicuramente non va bene". Ma come fa allora questa società a fare le valutazioni del valore delle sue partecipazioni? Credo che ci siano dei problemi oggettivi di difficoltà. Questo stupisce sotto un profilo generale e diventa anche difficile da comprendere, è una cosa abbastanza anomala.
Noi riteniamo che su questo vada fatta chiarezza il prima possibile e, se è un'operazione che ha da concludersi, vada conclusa in tempi ragionevoli. Diversamente, come ha detto anche lei nella risposta, i tempi cambiano, le motivazioni di quelli che possono essere i potenziali acquirenti possono anche venir meno. Pertanto, riteniamo che sia un dossier da monitorare e da concludere il prima possibile, qualora ci sia la volontà di continuare ad attuare quest'iniziativa e di concluderla anche nel migliore dei modi.
Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Come dissi in altre iniziative, che tra l'altro una era del luglio scorso sempre sullo stesso tema, perché tutto è iniziato a luglio 2021 quando il Covid già lo conoscevamo, e poi anche altre considerazioni che ho fatto in sede di valutazione del penultimo documento strategico, che tra l'altro è pubblico sul sito di Finaosta, cioè il Piano operativo e strategico triennale 2022-2024, programma esecutivo annuale 2022, dove si riportava quello che è l'assunto degli IFRS 5, quindi il principio contabile che riguarda gli utili e perdite tra le altre cose di un'eventuale cessione della quota; poi nell'ultima discussione dello stesso Piano operativo e del programma esecutivo, cioè quello che, tra l'altro, è ancora all'esame della Commissione, abbiamo già avuto modo di parlarne. Io penso che ci sia una questione che sicuramente è tecnica, ma che sta anche nella risposta e nell'insieme dei passaggi che lei ha fatto.
Le chiederò poi se è possibile avere copia, solo per vedere se mi sono appuntato un passaggio iniziale, che è la differenza sostanzialmente tra due valori capitali: il Fair Value e il costo storico, quello che è la valorizzazione di questa quota.
Più passa il tempo e più eventi ci sono, per quanto sinceramente io più che la guerra in Ucraina e il Covid, il Covid sicuramente qualcosa di più, ma sinceramente io quello che vedo in questo campo è più un problema che più passa il tempo, più si dice che si fa una cosa, e assomiglia un po' alla quotazione di CVA, cioè se l'annuncio la devo fare, perché se l'annuncio e poi non lo faccio e passa il tempo, abbiamo dei problemi non sul corso storico, ma sul Fair Value, perché ovviamente lo potremmo ricondurre a una sorta di valore di mercato, anche se è un pochettino più complicata la definizione di Fair Value. Più passa il tempo, più ci sono degli eventi, più il mercato cambia, più le operazioni straordinarie nell'ambito del factoring sono già state fatte, e quindi io sono curioso di vedere il successivo bando quando verrà pubblicato che cosa conterrà, al di là delle giuste clausole chiamiamole strategiche relativamente al mantenimento di una quota che ci permetta di mantenere sia dei livelli occupazionali e anche un apporto all'economia forse più del controllante che, se vogliamo, al tessuto, perché sappiamo comunque quali sono i canali e i mercati di riferimento di Aosta Factor, ed è giusto che sia così. Ma io credo che più è passato il tempo, più la problematica sia relativa a questo differenziale, tra il Fair Value e il costo storico. Non dico nulla di non conosciuto o di non banale, ma così è. Purtroppo dal 13 luglio a oggi di tempo ne è passato, di cose ne sono successe, ma soprattutto di operazioni di questo tipo già ce ne sono state.
Sappiamo tutti quelli che sono i tempi della politica, che sono sicuramente più lunghi, ma qua forse ci sono anche altre tempistiche che potevano essere velocizzate da parte di chi aveva in ultimo il badó [patois, disciplinatore di processioni, cerimoniere, ndc] e chi aveva effettivamente le redini per prendere le decisioni. Io mi auguro che questa vicenda finisca meglio possibile, soprattutto possa avere finalmente una fine e possa liberare anche Aosta Factor da tutta una serie di legami che oggi ne limitano lo sviluppo.