Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2231 del 4 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2231/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Apertura di un dibattito nell'ambito del CPEL sul livello qualitativo e quantitativo dei pasti somministrati nelle mense scolastiche".

Bertin (Presidente) - Punto n. 4 all'ordine del giorno. Consigliere Baccega per l'illustrazione.

Baccega (FI) - In realtà questa interrogazione è arrivata all'ordine del giorno ben tre volte e la discutiamo soltanto oggi con ovviamente delle novità, e richiama un po' l'interpellanza che noi abbiamo presentato il 29 dicembre, che riguardava le criticità nel settore delle mense scolastiche del Comune di Aosta e che ha sviluppato anche sui social una serie di polemiche molto forti, dove l'Assessore comunale all'istruzione del Comune di Aosta, soprattutto dopo le sue stravaganti dichiarazioni, dell'assessore Tedesco, dove diceva che il cibo è di ottima qualità, ma anche dopo le inguardabili fotografie dei piatti, che sono state pubblicate sui social da molti genitori. Ci mancherebbe che il pinzimonio di sedano e carote o la zuppa di miglio o l'hamburger di ceci, per citare alcuni piatti che vengono somministrati, fossero di infima qualità, oltre agli inguardabili menu etnici proposti appunto da quei menu.

Quello che ci preoccupa maggiormente è che, mentre a Gressan, a Sarre, a Quart i bambini delle materne e delle elementari mangiano lasagne, trenette al pesto, risotto alla zafferano, la milanese, scaloppine, pesce, zucchine al forno, piatti che sono proposti dalle Unité des Communes ma anche dal San Giuseppe di Aosta, ovviamente menu visionati da competenti nutrizionisti e studiati apposta per bambini, al Comune di Aosta si è studiato per imporre improponibili menu che, come riscontrato dai genitori e dalle assistenti, perché abbiamo sentito anche le assistenti che abbiamo intervistato, i bambini non mangiano; a volte i cibi non sono sufficientemente caldi, ma poi sono certo che abbiate visto le immagini.

Questo è un progetto innovativo, sostiene l'Assessore, che però non è stato condiviso preliminarmente con le famiglie. Quindi, dobbiamo assolutamente intervenire, secondo me e secondo noi, laddove chiediamo al Governo regionale se nell'ambito del CPEL si possa aprire un dibattito sulla necessità di trovare un equilibrio per la somministrazione dei pasti nelle scuole e nelle strutture pubbliche, al fine di evitare sconvolgimenti di standard precedentemente adottati e migliorare in generale il livello qualitativo e quantitativo del cibo somministrato, perché i bambini rinunciano alla mensa.

Presidente - Il Presidente della Regione ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Come ha detto il collega Baccega, in realtà quest'interrogazione a risposta immediata ha perso un po' di attualità, nel senso che sono passati ormai alcuni mesi da quando è stata presentata. Peraltro, non riguarda neanche proprio delle attività svolte dall'Amministrazione regionale, in quanto gli argomenti trattano di situazioni all'interno del CPEL e delle Unités des Communes, che poco hanno a che vedere con quelle che sono le iniziative da presentare in questo Consiglio. Tuttavia, abbiamo anche noi appreso dagli organi di stampa che il Comune di Aosta, il 15 marzo scorso, ha insediato la consulta per le mense scolastiche, riprendendo in questo modo il dialogo con le famiglie, non per modificare l'impianto dei menu ma alcuni tipi di preparazione e di presentazione dei piatti stessi, così come ha evidenziato già anche il collega.

Va ricordato che i menu delle mense scolastiche sono condivisi con la USL, dato che il pasto a scuola rappresenta, in termini di fabbisogni giornalieri, una parte importante della giornata alimentare dei bambini e che la refezione scolastica, pur dovendo ovviamente tenere conto dei gusti e delle aspettative degli utenti, ha come scopo primario il miglioramento dello stato di salute della popolazione, attraverso l'introduzione di abitudini alimentari corrette per la promozione della salute e per la prevenzione delle patologie cronico-degenerative di cui l'alimentazione scorretta è uno dei principali fattori di rischio. Il CPEL peraltro ha promosso fin dal 2011 un progetto "Io mangio valdostano", che ha lo scopo di coniugare il ruolo sanitario della somministrazione dei pasti gestiti dagli enti locali con il sostegno al settore agroalimentare di prossimità e la promozione della cultura alimentare regionale.

Il CPEL ha quindi da tempo affrontato la questione richiamata dall'interrogazione e i Comuni valdostani, al netto del Comune di Aosta, che ha numeri e problematiche differenti, non paiono riscontrare particolari problematiche, anche perché gli approvvigionamenti e la preparazione dei pasti, comunque definiti in base ai menu stagionali concordati con la USL, sono effettuati direttamente dal personale delle refezioni alle dirette dipendenze dei Comuni o dalle cooperative aggiudicatrici dell'appalto per il servizio di refezione scolastica.

Presidente - Per la replica, consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Grazie Presidente Testolin. È vero che la consulta comunale è stata ricostituita, finalmente, quindi ci sarà certamente un maggior controllo rispetto a questa tematica. È comunque è preoccupante quello che ci dice il Comune di Aosta: "Proporremo un adattamento senza cambiare la filosofia alla base di questa scelta, e questo per andare incontro alle lamentele dei genitori e possibilmente ai gusti dei bambini". Con questa dichiarazione si afferma chiaramente che le cose non funzionano e non funzioneranno anche in fase successiva.

Se il punto di vista della strategia di costui è che dobbiamo avere delle filosofie per dare il cibo ai bambini e ai ragazzi, mi sembra che sia piuttosto strano. Programmi scolastici, manifestazioni culturali, eventi sono tutti in sintonia con un pensiero che è lontano da noi, il pensiero liberale. C'è qualcosa che non funziona: siamo anche arrivati agli orti edibili, alle aiuole edibili, affinché gli abitanti del quartiere Cogne si possano nutrire con fiori. Alziamo un attimino la guardia anche sotto questi aspetti.

Se riterremo opportuno dover intervenire, se le polemiche continueranno ancora in questo senso, allora coinvolgeremo poi l'Assessorato alla sanità, affinché ci sia un quadro generale per la Regione che possa andare in questa direzione.