Oggetto del Consiglio n. 2153 del 12 gennaio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2153/XVI - Interpellanza: "Azioni politiche e amministrative inerenti alla problematica delle chiusure del Tunnel del Monte Bianco e avvio di una discussione nella Commissione consiliare competente".
Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori, punto numero 34. Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (PA) - En effet, dès le début de cette législature, on a mis l'accent sur le thème de ce qui se doit encore passer, mais qui est conséquent du tunnel du Mont Blanc. C'est un thème très délicat et, à ce propos, on avait eu la possibilité de faire un ordre du jour, apprécié de la part de tout le Conseil, qui allait dans la direction de prévoir de réduire le plus possible le temps pour ce travail important, c'est à dire de refaire ce tunnel, qui est un aspect particulièrement délicat.
On reprend aujourd'hui ce thème pour rappeler que, en effet, il faut imaginer ce qui signifie ne pas avoir cette branche, importante pour nous comme pour les autres intéressés directement à ce sujet.
Donc, aujourd'hui on demande de savoir ce qui s'est passé jusqu'à aujourd'hui pour mettre en aise le travail qui devra être fait, lié à ce travail important et savoir de quelle façon on peut imaginer de réduire au maximum le temps nécessaire pour ce tunnel ; un tunnel très délicat, qui est à haut niveau international, on n'en parle pas seulement dans les régions concernées, mais dans les États qui sont liés à ce passage. Donc je demanderais de savoir quelle est l'action nécessaire.
Presidente - Risponde l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Ringrazio molto il consigliere Rollandin per le sollecitazioni rispetto a questa questione. Io approfitterei dei dieci minuti per fare un po' il punto della situazione complessiva, anche perché mi pare che la richiesta che poi voi stessi avete fatto è quella se ci sia - ovviamente c'è - una disponibilità, a un approfondimento in Commissione, per capire un po' a che punto siamo.
Esiste un problema contingente, esiste un problema diciamo di prospettiva. Vorrei però proprio in premessa ricordare, non certo a lei ma, in via generale, al Consiglio, qual è l'attuale situazione societaria del Traforo del Monte Bianco.
Noi abbiamo una gestione comune attraverso il Geie, che mette assieme le due società che hanno già delle caratteristiche diverse, una è l'ATMB, cioè l'Autoroute Tunnel du Mont Blanc, che è una soluzione francese che noi condividiamo, perché è una soluzione che mette assieme autostrada e tunnel, cosa che non siamo ancora riusciti a fare sul lato italiano, dove abbiamo la RAV che pure è partecipata dal Traforo del Monte Bianco come azionista di maggioranza, e la differenza delle due soluzioni è che in fondo tutti i lavori che sono stati fatti sull'autostrada francese sono stati finanziati dal traforo, con i benefici del traforo, mentre la RAV si trova nella situazione un po' bizzarra di avere il traforo del Monte Bianco, mentre la prima cosa che bisognerebbe fare è mettere la RAV sotto il cappello del Tunnel per poter fare quei quaranta, cinquanta, sessanta milioni di euro che saranno necessari da qui alla scadenza della concessione.
Ricordo che la società francese è al 91,3% di proprietà dello Stato e il resto sono le collectivités locales. Molto diversa è la situazione in Italia dove, come lei sa, il 51% del traforo e della società Autostrade che in questo periodo non ha ancora una governance definitiva alla luce del fatto che i Benetton sono stati sostituiti da una società pubblica, come la Cassa depositi e prestiti. Il 32,125% è l'ANAS, quindi diciamo che lo Stato è largamente maggioritario con la particolarità che Autostrade e ANAS sono come cane e gatto, tant'è che ANAS oramai da molti anni vota contro il bilancio del Traforo del Monte Bianco, creando anche una situazione d'imbarazzo che diventa sempre più imbarazzante, perché soprattutto adesso che c'è la Cassa Depositi e Prestiti, non si capisce come i due non possano andare d'accordo. 10,63, come lei ben sa, è la Regione Valle d'Aosta, poi ci sono, 3,125 doppio, il cantone di Ginevra e la città di Ginevra.
Questo lo dico perché, e ci arriverò più avanti, è sempre bene ricordare questa bi-nazionalità del Traforo, no? Perché io molto spesso ho letto anche dichiarazioni di stampa anche del Presidente di Confindustria valdostano Francesco Turcato, che, dopo un incontro col Ministero, ha detto: "Va beh, ma noi facciamo il Tunnel a fianco, partiamo, partiamo". E partiamo per andare dove? Il Tunnel è una creatura che deve prevedere che i Francesi siano d'accordo sulla costruzione, perché non è che possiamo fare metà del traforo e poi l'altra metà non si fa.
Allora vorrei fare un passo indietro e rispondere alla sua domanda. In questo momento è stato fatto l'appalto per la messa in sicurezza complessiva del Tunnel in quei 18 anni. Non si sono trovate delle soluzioni tecniche che accorciassero in maniera drastica i lavori che devono essere svolti. L'unica alternativa che esisteva - che era peggiore e che era quella della chiusura dei tre-quattro anni, chiusura totale per fare i lavori - è stata sostituita da questa soluzione che è certamente insoddisfacente, di cui giustamente ci lamentiamo, che è quella dei tre mesi l'anno per diciotto anni.
Quindi il paradosso è che si arriverà alla scadenza della concessione del Traforo con queste chiusure parziali, che sono negative certamente per l'economia valdostana, per l'economia italiana, un po' meno per l'economia francese, ma sono negative per la comunità di Courmayeur che si trova a essere particolarmente isolata, ma, oggi come oggi, dal punto di vista tecnico non esistono, così ci è stato detto, delle soluzioni alternative.
Alla luce anche delle sollecitazioni che questo Consiglio ha fatto -e potremo parlarne in maniera più diffusa in Commissione - qualche giorno prima di Natale abbiamo incontrato i due Parlamentari valdostani, ai quali - tenendo conto anche che l'onorevole Manes è nella Commissione Ambiente Lavori Pubblici, naturalmente la Senatrice ha un ruolo, come dire, anche importante dal punto di vista delle conoscenze politiche in Senato - abbiamo consegnato un dossier, nel quale si elenca la situazione particolare e prospettica del Monte Bianco, un dossier non è l'oggetto dell'interpellanza, ma credo che sia interessante, concernente le necessità immediate del Traforo del Gran San Bernardo e anche un approfondimento sui due Tunnel, sui due tratti autostradali, quindi SAV e RAV che sono evidentemente altrettanto importanti, perché abbiamo quell'altra situazione drammatica - per adesso stoppata dal primo gennaio - dell'aumento delle tariffe, ma sappiamo che o cambia il metodo e lo Stato mette dei soldi per i lavori che devono essere fatti sulla base dei piani di investimento oppure, prima o poi, questi aumenti aumenteranno a dismisura, perché, come lei sa, la scadenza delle due autostrade è congiunta al 2032.
Ora, noi non abbiamo ancora avuto l'incontro con il Viceministro Rixi che ha preso in carico la questione; ancora oggi entrambi i Parlamentari mi hanno detto che al Ministero stanno vagliando le nostre richieste e che al più presto ci potrà essere un incontro.
Però questo incontro non basterebbe dal punto di vista diciamo della prospettiva.
È indubbio che dal punto di vista della delicatezza del traffico su strada noi siamo in difficoltà su questo versante delle Alpi. Mentre dall'altra parte, quindi nel Nord Est e lungo l'asse del Brennero è in costruzione molto avanzata il Tunnel ferroviario del Brennero, il Tunnel Torino Lione, o meglio l'insieme di trafori della Torino Lione, vedrà la luce per i più ottimisti all'orizzonte 2033-2034. Quindi questo vuol dire che noi dovremmo attraversare il deserto partendo dal presupposto che l'altro traforo, perché di questo si tratta, ci sono due trafori principali che sono Fréjus e il Monte Bianco e il Gran San Bernardo, dove però le regole di transito dei TIR sul lato svizzero fa sì che il traffico sarà sempre risicato e va detto che l'asse del Gran San Bernardo non è lo stesso del Fréjus e del Monte Bianco.
Fréjus dove, come lei sa, nel novembre del 2023 verrà aperta la seconda canna. Seconda canna, come dire, la cui storia è un po' bizzarra perché in realtà venne realizzato all'inizio un tunnel di sicurezza che poi in corso d'opera si è trasformato in una seconda canna, con preoccupazione tra l'altro delle chiusure del Monte Bianco manifestate anche dai Valsusini e da quelli della Vallée della Maurienne, perché il 9 e il 10 per cento del traffico del Nord Ovest transita attraverso il Monte Bianco e andrà a finire lì, perché non hanno alternative, e in parte andrà a finire su un percorso che lei conosce, che è già completamente pieno, per così dire, che è Ventimiglia e l'Autostrada dei Fiori che non è più percorribile, come ben sapete, anche perché in questa fase stanno facendo degli enormi lavori di messa in sicurezza delle gallerie.
Contiamo - e con questo concludo, ho solo 40 secondi - spero di poter venire in Commissione per approfondire il tema, a questo si aggiunge, a mio avviso, quindi la questione della prospettiva. I rapporti con la Francia e i rapporti con Bruxelles, che devono essere tenuti in primis dal Governo italiano. Noi aspettiamo di potere incontrare il Viceministro Rixi, che è sicuramente molto competente e conosce perfettamente, essendo Ligure, tutte le dinamiche del Nord Ovest per poter affrontare con lui e per potere, nel nostro piccolo, supportarlo, anche nel rapporto con le autorità francesi, visto che Auvergne-Rhône-Alpes conosce perfettamente il dossier e sono anch'essi preoccupati, e la stessa cosa si può dire delle autorità di Bruxelles, che proprio in questo momento hanno avviato una discussione sul futuro della rete transeuropea dei trasporti, è il momento di piazzare un secondo tunnel. Dove farlo, uno di base o uno parallelo all'attuale traforo, questo deve essere oggetto della negoziazione con i Francesi.
Presidente - Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (PA) - Je remercie le collègue qui a bien voulu nous renseigner sur ce qui s'est passé pendant cette période. En effet, moi j'ai dit qu'on a présenté cette question qui était encore là depuis des années. Alors, je pense qu'il est nécessaire le plus tôt possible faire des rencontres qui puissent au moins nous dire qu'est-ce qu'on peut faire comme Vallée d'Aoste. Vous avez bien dit qu'il faut tenir dans la dûe considération les autres partenaires qui sont intéressés à cette même question.
Moi, je n'ai pas repris tout ce qui s'est passé pendant cette période. Les tunnels qu'on ne voulait pas faire, qu'on ne veut pas encore faire, qu'on ne sait pas où faire. On ne sait pas si c'est encore possible ou non. Toutes ces questions n'ont pas encore eu une réponse et c'est la raison pour laquelle on a voulu solliciter à nouveau ce thème.
Je crois que le plus tôt possible sera nécessaire de faire cette rencontre pour mieux déplacer... on ne peut pas dans cette session dire tout ce que on peut faire ou qu'on veut faire... des comptes... que vous avez exactement expliqués.
On a voulu reprendre ce thème car, malheureusement, c'est urgent. Autrement, on risque - c'est très clair - qu'on n'a plus la possibilité d'avoir le tunnel car... et de la partie française, comme vous le savez, il n'y a pas tellement de bonnes chances d'avoir une collaboration avec le Val d'Aoste, on sait très bien qu'il y a des problèmes très, très hauts à réduire, donc j'espère qu'il y ait dans le plus bref délai une rencontre pour reprendre ces thèmes que vous avez évoqués et qu'on avait déjà, dès le commencement de cette législature, essayé de présenter mais, comme vous savez, il y a eu toute une série de changements qui se sont passés pendant cette année et qu'il faudra le plus tôt possible réserver et savoir ce qu'on veut et ce qu'on peut faire comme Vallée d'Aoste.