Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2126 del 12 gennaio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2126/XVI - Disegno di legge n. 88: "Disposizioni organizzative temporanee e urgenti in materia di reclutamento di personale da parte dell'azienda USL della Valle d'Aosta e ulteriori disposizioni urgenti in materia di organizzazione del sistema sanitario regionale e di formazione in ambito sanitario. Modificazioni alle leggi regionali 25 gennaio 2000, n. 5, 31 luglio 2017, n. 11, e 13 luglio 2020, n. 8.".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di trenta consiglieri, possiamo riprendere i lavori del Consiglio regionale. Siamo al punto n. 7.01 dell'ordine del giorno. Nella serata di ieri il relatore del disegno di legge 88, il consigliere Padovani, ha esposto la relazione, adesso apriamo la discussione generale. Ricordo che vi è un emendamento da parte del gruppo PCP. La discussione generale è aperta. Qualcuno vuole intervenire? La consigliera Erika Guichardaz si è prenotata. Invito i consiglieri, anche riguardo alla giornata di ieri, di avere un comportamento un po' più consono alla situazione in generale.

Guichardaz E. (PCP) - Intervengo rispetto al disegno di legge n. 88 sul reclutamento del personale della USL, presentando anche, in fase di discussione, il nostro emendamento. Crediamo che questa legge sia necessaria, anche se lo diciamo con rammarico, perché da autonomista pensare che si vada a intaccare uno dei principi della nostra autonomia non può che lasciarci con dell'amaro in bocca. D'altra parte ci rendiamo conto della grande emergenza che in questo momento sta ricoprendo non solo la sanità valdostana, ci viene ricordato spesso dall'assessore Barmasse, ma la sanità in generale, e sicuramente andare a togliere dei vincoli può in qualche modo aiutare il reperimento e il reclutamento di personale in questo settore.

È una legge dell'emergenza, della disperazione, è una legge che - questo va sottolineato - è pensata in modo sperimentale, quindi se la situazione si dovesse modificare immagino che si potrà pensare anche di cambiare. Il disegno di legge, come dicevo, però tocca un principio cardine della nostra autonomia.

Sappiamo poi, e ce l'hanno ricordato anche le persone venute in audizione, che la carenza non è legata al solo accertamento della lingua francese. La sanità valdostana purtroppo ha altri gap importanti, come la difficoltà del pensare a una progressione di carriera, il fatto anche di avere un unico presidio ospedaliero, anche questo influisce rispetto alla questione del reclutamento del personale, però questo, insieme all'indennità di attrattività e credo ad altre misure, possa in qualche modo agevolare il reperimento di risorse.

Noi abbiamo presentato un emendamento, perché crediamo che ci voglia più coraggio. Oggi sappiamo, e lo possiamo vedere anche dai concorsi che ci sono fuori Valle, che anche in concorsi a tempo indeterminato senza alcun vincolo ci sono delle difficoltà di reperimento, perché molti non partecipano o perché preferiscono lavorare in cooperative o come liberi professionisti. Ecco che con quest'emendamento noi chiediamo più coraggio; è un emendamento che abbiamo costruito insieme anche al gruppo di Valle d'Aosta Aperta e lo abbiamo con loro condiviso. L'emendamento conferma la ratio del provvedimento che, diciamo subito, voteremo perché lo condividiamo, quindi va a influire sulla necessità di garantire il reperimento di personalità adeguate sotto il profilo quantitativo e qualitativo per le prestazioni sanitarie e le attività previste dai LEA, però a differenza di quanto viene proposto si dà l'opportunità, anche a chi non ha passato lo sbarramento della lingua francese, di poter essere assunto comunque a tempo indeterminato. Questo sia per un principio di non discriminazione, perché riteniamo che chi passi un concorso per le sue competenze comunque dovrebbe avere accesso a un posto a tempo indeterminato, sia perché riteniamo che questo potrebbe in qualche modo essere molto più appetibile all'esterno, perché anche persone in questo caso che non conoscono la lingua francese, potrebbero accedere ai nostri concorsi con l'idea di passare comunque a tempo indeterminato. Questo naturalmente senza la corresponsione del bilinguismo, perché non passando comunque l'esame di francese, non sarebbe possibile pensare di dare loro l'indennità di bilinguismo.

Pur condividendo quindi l'analisi secondo cui è necessaria e urgente una risposta all'attuale crisi, che in parte consegue alla particolare pressione cui il sistema sanitario è stato sottoposto a seguito dell'emergenza Covid, si ritiene necessario che questa norma venga in qualche modo estesa e venga in qualche modo rivista, per far sì che anche altre professionalità possano parteciparvi. Sono infatti numerosi i concorsi previsti su tutto il territorio nazionale per contratti a tempo indeterminato e quindi è anche abbastanza probabile che gli interessati preferiscano concorrere a procedure in cui possono accedere a un concorso a tempo indeterminato senza avere ulteriori vincoli.

L'emendamento, per quanto preveda una maggiore intensità della deroga sperimentale e temporanea al principio di bilinguismo riconosciuto e tutelato dallo Statuto speciale, non lo annulla e rientra nella stessa logica del testo originale. Si tratta infatti di giungere, in considerazione dell'attuale contesto che più volte abbiamo sentito presentarci in quest'aula e della Costituzione, a un bilanciamento tra il principio costituzionale della tutela della salute, che deve essere garantito dalla Regione nell'ambito delle sue competenze legislative e amministrative, e quello appunto di tutela e promozione del bilinguismo. In questo peculiare caso la conoscenza della lingua francese garantisce comunque una priorità rispetto all'assunzione, attuando proprio il principio del bilinguismo, però sotto una logica, secondo noi, più inclusiva rispetto alla preferenza tra candidati.

In ultimo si evidenzia il fatto che, per chi non supera un contratto a tempo determinato secondo la norma attualmente in votazione, comporterà una precarizzazione del rapporto di lavoro. Una precarizzazione che a noi non pare trovare una motivata e adeguata giustificazione nell'obiettivo della tutela della minoranza francofona, che viene comunque garantito dall'art 2 comma 6.

Ecco perché, come dicevo, voteremo comunque la norma, perché riteniamo sia migliorativa rispetto all'attuale situazione e forse potrà creare condizioni migliori, però allo stesso tempo riteniamo che con più coraggio bisognerebbe rendersi conto di quanto sta accadendo al di fuori della nostra regione e che il reperimento di personale in questo momento è assai difficoltoso. Meno vincoli verranno messi più facilità avremo di coprire la precarietà che in questo momento sta attanagliando la sanità valdostana.

Presidente - Consigliere Baccega ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Siamo ad approvare, tra le tante cose, il superamento dell'accertamento linguistico in sanità. I più attenti non possono dimenticare che già nel 2019 in una riunione della V Commissione fu avviata una proposta di un idoneo e uguale provvedimento, che era stato presentato proprio in V Commissione ma, senza puntare il dito contro nessuno, la proposta non fu approvata; fu poi sostenuta e approvata successivamente in occasione dell'approvazione della legge n. 8 del 13 luglio 2020. Era una legge che titolava "Assunzioni in caso di rilevante carenza di personale", era una norma di emergenza perché in pieno ambito Covid e è scaduta il 31 luglio 2022, quindi la si ripropone in questo provvedimento legislativo.

Abbiamo audito i sanitari, le associazioni e i sindacati che si sono presentati in Commissione e ne abbiamo un po' sentite di tutti i colori: bisogna coinvolgere di più le figure tecniche e amministrative che meritano la loro giusta attenzione, perché sono facenti parte e coinvolgerli tutti, anche il personale amministrativo; alcuni lamentavano che le decisioni sono state adottate senza ascoltare la base, senza ascoltare i sindacati; si è parlato di graduazione degli incarichi, della necessità di elaborare con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali il nuovo atto aziendale.

Credo che siano stati tanti i motivi di criticità e di approfondimento che abbiamo avuto modo di ascoltare e dei quali abbiamo preso atto.

Tanto da dire, tanto da fare e ancora in corso. Abbiamo preso atto che probabilmente anche le norme approvate sull'attrattività non hanno avuto i riscontri che si auspicavano. Molti concorsi vanno ancora deserti, nonostante gli incrementi retributivi correttamente adottati. Il personale purtroppo continua a scappare; c'è qualcuno che rientra però, e questo potrebbe essere un primo passo verso un'inversione di tendenza che ci potrebbe far piacere. Questo non certo per mancanza di risorse. Prima il leitmotiv era "Li paghiamo troppo poco, li paghiamo troppo poco", mi pare che le risorse che sono state messe a disposizione stiano dando delle risposte importanti. È venuta fuori ovviamente da parte di tutti un'importante carenza in generale: la mancanza di organizzazione.

Abbiamo votato a favore del disegno di legge in Commissione perché crediamo che sia necessario e opportuno provarle tutte; provarle tutte per trattenere, provarle tutte per attrarre. Abbiamo notizie e riscontri di cosa sta succedendo in Piemonte, in Lombardia, in Liguria, dove anche lì le carenze sono fortissime e pesanti, e questo non ci consente di avere la possibilità di attrarre ulteriormente. Abbiamo il problema delle lunghe liste d'attesa, noi come altre regioni, i tempi lunghi per gli interventi chirurgici, noi come in altre regioni, la tematica del pronto soccorso: ovviamente anche da noi, come in altre regioni, sono questioni piuttosto pesantine, quindi l'obiettivo mi sembra che sia quello di dare risposte ai valdostani in ambito sanitario.

L'auspicio è guardare per il futuro a una nuova organizzazione della sanità e credo che si debba guardare con attenzione anche alle collaborazioni con il privato, perché questo è l'obiettivo: dare risposte sanitarie ai valdostani. È ancora aperto il dibattito sul piano salute e benessere sociale e soprattutto, richiesto a viva voce da parte di tutte le organizzazioni sindacali che abbiamo audito, la stesura di un efficace e più attuale atto aziendale.

Per questi motivi il nostro voto sarà ancora sicuramente favorevole al disegno di legge n. 88.

Presidente - Siamo in discussione generale, altri vogliono prenotarsi? Consigliere Restano, si è prenotato, ne ha facoltà.

Restano (GM) - Devo dire che questa è una norma attesa e benvenuta, il disegno di legge n. 88, perché oltre all'importante capitolo delle deroghe sulla lingua francese e la discussione che si può fare sul nostro particolarismo, che condivido, vi sono altri aspetti della norma altrettanto importanti e direi, per la parte più sanitaria, ancora più importanti. Vorrei appunto porre l'accento su questi capisaldi della norma.

Finalmente andiamo a ritoccare le articolazioni delle aree organizzative delle strutture previste dalla legge n. 5 del 2000, vale a dire che andiamo a derogare al decreto Balduzzi per quello che è il numero di strutture complesse. Questo è un elemento che ci permetterà di avere una forte attrattività e di incentivare il personale e la dirigenza medica che opera all'interno della nostra azienda sanitaria, e che permetterà di addivenire a quella progressione di carriera di cui parlava qualche collega prima di me.

Non solo, quest'azione credo che permetta di dare il via all'elaborazione del nuovo atto aziendale che da tempo stiamo aspettando, quindi di riarticolare, così come è previsto dall'articolo 26 della legge n. 5 del 2000, le strutture all'interno della nostra azienda, danno un senso alla nostra politica sanitaria. E non solo, la modifica di quest'articolo e del numero delle strutture complesse, ci permetterà di modificare anche il numero di strutture semplici, per il famoso rapporto di 1,31 che è previsto all'interno della norma.

Così facendo, andremo ulteriormente a incentivare il personale sanitario.

La norma permette anche di allineare gli indirizzi che saranno dati al direttore generale, quindi a chi sta a capo della nostra azienda, da parte della Giunta regionale, perché viene fatto attraverso una delibera del Governo regionale, così come previsto dall'articolo 7 della citata legge regionale n. 5 del 2000, laddove unitamente al trasferimento delle risorse finanziarie all'azienda sanitaria, vengono anche forniti gli indirizzi al direttore generale; questo, a nostro modo di vedere, è un elemento di primaria importanza.

Dico questo perché nel corso del tempo, con varie azioni diverse, abbiamo cercato di rendere più attrattiva la nostra azienda. L'azione più importante è quella delle indennità di attrattività - definiamola così - ma da sola dobbiamo chiederci se è sufficiente questa azione. I risultati ci dicono che da sola non è sufficiente. Ma allora qual è la leva sulla quale si può agire? Sicuramente su quelli che sono i metodi e i metri di valutazione dei nostri dirigenti, della nostra direzione strategica e, a cadere, su tutti i dirigenti dell'azienda e su tutti i funzionari. È questa la catena che deve legare il pensiero politico, l'indirizzo politico, con le azioni dell'azienda, perché molte volte, permettetemi di dirlo ma per primo lo dico a me stesso, sembra che il braccio destro non sappia cosa fa il braccio sinistro, vale a dire il politico fornisce degli indirizzi che, per un motivo o per l'altro, non sempre vengono posti in essere dall'azienda. Probabilmente vi è una certa distanza tra un istituto e l'altro.

Forse con questa nuova norma, con queste nuove indicazioni normative, riusciremo a far collaborare maggiormente le strutture regionali con l'azienda sanitaria locale. In altre regioni sembrerebbe che questa collaborazione vi sia, poi a guardare dall'esterno l'erba del vicino sembra sempre più verde. Io ritengo che la nostra regione sia sempre stata un'eccellenza nel settore sanitario, oggi viviamo un momento di crisi sanitaria europea e nazionale e noi purtroppo non riusciamo a fare a meno di non essere trascinati all'interno di questa crisi. L'importante è reagire, avere delle idee, e cercare in maniera strutturale di fornire delle risposte. Questo è un primo esempio molto importante.

L'azione successiva sarà quella di vedere redatto il nostro atto aziendale, ma soprattutto vedere tradotte all'interno del PAL, che è il Piano attuativo locale aziendale, che è quello che fornisce gli indirizzi, che è quello che mette a terra le nostre idee, quanto noi suggeriamo attraverso l'azione politica ai dirigenti dell'azienda sanitaria. È questo l'auspicio che faccio a tutti quanti, di riuscire, attraverso una catena, a legare in maniera stretta indirizzi politici con l'azione aziendale. Cosa che, come ho detto prima, non sempre avviene. Non riusciamo a valorizzare le nostre risorse interne, non riusciamo, ahimè in alcuni casi, a permettere quelle progressioni che tutti quanti ci auspichiamo. Sono recenti gli esempi di queste ultime settimane, ho avuto modo di confrontarmi su questo con l'Assessore che sta cercando di dare le giuste indicazioni alla direzione strategica. Io spero che si riesca a sopperire con questa norma, non solo attraverso il francese, ma anche e soprattutto attraverso un articolo che non ho citato, che è quello che mette a disposizione dei sanitari sul territorio! Questo è un atto importantissimo, permettetemelo di dire, molto più del francese sul quale abbiamo dibattuto, perché vuol dire riportare la sanità sul territorio, le figure mediche all'interno dei distretti. Questo è un passo epocale, un'inversione di tendenza.

Queste tre azioni che ho citato sono gli elementi fondanti della norma, ancor più del francese. Per questo bisogna fare un plauso al governo e a tutti i colleghi, perché è una norma che è stata votata all'interno della Commissione mi sembra all'unanimità, quindi l'abbiamo recepita in pieno, anche se il dibattito è stato importante e anche molto lungo sul tema, perché è durato molti mesi ed è iniziato ancor prima del deposito del disegno di legge n. 88. Direi che è un passo epocale, per lascio a tutti questa suggestione: un maggior collegamento, una maggior forza e credibilità della politica rispetto a quella che è l'azienda sanitaria.

Presidente - Consigliere Chatrian ne ha facoltà.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Pour annoncer notre vote favorable. Un vote qui part depuis l'année 2018. On avait commencé à aborder le thème pas facile, extrêmement délicat même d'un point de vue politique, et difficile même à essayer d'insérer dans le cadre de notre Statut cette importante intégration. Donc quelques réflexions avec vous.

La première, c'est important que à l'intérieur de cette loi on va créer les conditions pour adresser le directeur général ; donc c'est un bon passage.

La deuxième, la possibilité de revoir même l'organisation à l'intérieur de la société, toujours en essayant de mettre en évidence - nous croyons la partie la plus difficile - le rapport entre la société et les professionnels: la qualité de la vie, la qualité du service et la possibilité de mieux organiser, pour rejoindre l'objectif le plus important dans un moment extrêmement délicat et difficile, à l'intérieur pas seulement de la Vallée d'Aoste, pas seulement de l'Italie, mais je crois dans le monde entier et dans la médecine.

Nous croyons important le fait de donner une opportunité en plus pour ce qui regarde le français. Ça veut dire essayer de saisir pour mieux rejoindre les objectifs à l'intérieur de notre société, pour donner une opportunité en plus : les 36 mois, la possibilité de rejoindre l'objectif même du français ; ce n'est pas secondaire, pour nous c'est quelque chose de extrêmement importante. Dans ce cas, il est extrêmement important d'essayer de bien trouver la façon pour rejoindre l'objectif principal, ça veut dire avoir les techniciens dans notre société, avoir les professionnalités pour bien rejoindre les objectifs et, de l'autre côté, nous croyons importants les 36 mois qu'on donne comme possibilité à l'intérieur de cette loi, comme déjà la Province de Bolzano il y a quelques temps.

On a mis des années pour aboutir et pour rejoindre l'objectif. Je disais, on avait bien essayé d'écrire une loi déjà dans l'année 2018, aujourd'hui on est janvier 2023, mais nous croyons important soutenir, accompagner et bien essayer de rejoindre ce qui est l'objectif principal, ça veut dire donner des réponses au territoire, aux petites communes et surtout à la médecine en générale.

Presidente - Altri interventi in discussione generale? Altrimenti chiudo la discussione generale. Non vedo richieste, la discussione generale è chiusa. Per il Governo la replica da parte dell'assessore Barmasse, ne ha facoltà.

Barmasse (UV) - Mi scuso subito per il fatto che ho un forte raffreddore, quindi sicuramente la mia voce è un pochettino ovattata. Il mio intervento inizia ovviamente con un ringraziamento a tutte le strutture del mio Assessorato e anche alle strutture del dipartimento legislativo che hanno lavorato alla predisposizione di questo disegno di legge e a tutti i colleghi che in Commissione hanno esaminato e votato il testo che oggi ci troviamo a discutere.

Non entro nei particolari dell'articolato che è già stato illustrato in maniera puntuale ed egregia da parte del consigliere relatore Padovani, quindi non voglio duplicare il suo intervento. Vorrei spendere alcune parole per delle considerazioni più di carattere politico, anche alla luce dell'emendamento che è stato presentato da PCP.

Io credo che chiunque di noi abbia ben chiaro, ma questo è stato già detto anche dalla Consigliera Guichardaz, quali siano i principi fondanti del nostro Statuto di autonomia, tra i quali la specificità linguistica è certamente uno dei pilastri. Sappiamo inoltre tutti molto bene che l'accesso ai ruoli della pubblica amministrazione regionale a tempo indeterminato richiede, in forza di quanto detto sopra, cioè di quella che è la specificità del nostro Statuto, la conoscenza della lingua francese e il superamento quindi di una prova di accertamento linguistico, la cui difficoltà è pesata sulla base del ruolo per i quali si è candidati. L'obiettivo di questa legge, in particolare dell'articolo 2, è quello di avviare un percorso sperimentale, al fine di consentire in questo periodo di grave carenza di professionalità sanitarie il rapido reperimento di personale; e segnalo che le stesse carenze di personale che noi stiamo vivendo, le vivono - come è stato ampiamente ricordato - anche le regioni a statuto ordinario, che non si confrontano sul tema del bilinguismo.

La finalità del disegno di legge però è anche quella di consentire a quei sanitari che non conoscono una delle due lingue della nostra regione, cioè il francese, di poter usufruire del limite massimo di 36 mesi di corsi organizzati dall'azienda USL, al fine di poter raggiungere un livello di conoscenza che non sia unicamente finalizzato al mero superamento di un esame di lingua, ma consenta di appropriarsi davvero di uno strumento linguistico che i nostri bambini e ragazzi, in forza del nostro Statuto di autonomia, hanno la possibilità di studiare gratuitamente sin dalla tenera età. Io credo che questa posticipazione dell'esame non solo possa favorire l'avvicinamento alla nostra struttura sanitaria, alla nostra azienda, da parte di personale che arrivi da altre regioni, ma sia veramente di stimolo alla conoscenza di una lingua. Molte volte questo esame di francese è, devo dirlo, abbastanza superficiale per quanto riguarda per lo meno i medici, e lo ritengo anche giusto: si dà magari una maggiore importanza alle competenze professionali. Però, proprio per quello che è la nostra peculiarità, ritengo che fare un corso di circa tre anni, oltretutto pagato dalla nostra azienda, sia un atout in più, per permettere a chi viene da fuori di conoscere e imparare una lingua "gratuitamente" che è la nostra lingua madre, la lingua della nostra regione. Ciò ovviamente anche al fine di poter entrare a far parte dei ruoli dell'azienda USL a tempo indeterminato, perché il superamento dell'esame di francese questo permetterebbe.

Sicuramente sono stato molto indeciso rispetto al proporre questa soluzione sia alla maggioranza, in particolare al movimento che rappresento in questo Consiglio, per i motivi di salvaguardia delle peculiarità alla base della nostra autonomia, che è la peculiarità appunto linguistica, ma in un periodo di profonda crisi e di quotidiana guerra, quale è quello che le strutture della nostra azienda sanitaria stanno vivendo, bisogna avere il coraggio di fare delle scelte anche se non sempre perfettamente in linea con i nostri ideali. La scelta che abbiamo fatto è stata di affiancare il professionista che fa la scelta, per noi molto importante, di venire a lavorare in Valle d'Aosta, affinché si costruisca la conoscenza linguistica necessaria. Io su questo vorrei puntare un attimino l'attenzione: una conoscenza linguistica necessaria a garantire il rispetto delle previsioni normative di accesso a tempo indeterminato nei ruoli del pubblico impiego regionale e soprattutto al riconoscimento delle nostre peculiarità.

Tornando all'emendamento presentato dal PCP, così come la consigliera Guichardaz ha già riconosciuto nell'introduzione del suo intervento, la conoscenza della lingua francese è uno dei fondamenti, uno dei pilastri del nostro Statuto, dal quale io penso che non si possa derogare; possiamo derogare in questa maniera, cioè richiedendo un esame, un accertamento successivo. Quello che è previsto nell'emendamento, cioè che di fatto si passi a tempo indeterminato anche se non si è passato l'esame di francese, pur dando comunque delle priorità a chi l'ha passato, penso che andrebbe a minare uno dei fondamenti del nostro Statuto speciale e, a mio avviso, il fatto di prendere o meno, in base al superamento dell'esame di francese l'indennità di bilinguismo, questo vorrebbe sminuire la conoscenza di lingua francese al mero riconoscimento economico; questa è la mia opinione. Per questi motivi io ritengo che l'emendamento non possa essere accolto. Ringrazio comunque la consigliera Guichardaz soprattutto per il fatto che ha detto che la legge la voterà comunque.

Non c'è una legge perfetta, io penso che sia comunque un notevole passo avanti in una situazione emergenziale, che possa andare a conciliare un'esigenza, che è quella del riconoscimento della nostra peculiarità linguistica, con quello che è il favorire un accesso al nostro servizio sanitario, ottenendo anche una conoscenza reale della lingua. Io conosco molti colleghi che sono venuti a lavorare in Valle d'Aosta, oltretutto bravi dal punto di vista professionale, che hanno seguito anche per conto loro dei corsi di francese e devo dire che alla fine conoscevano la lingua forse meglio di tanti altri valdostani. Quindi ritengo anche questo tipo di approccio sicuramente positivo per promuovere la nostra lingua, per promuovere il francese.

Per quanto riguarda altri aspetti che sono stati toccati dai vari consiglieri, in particolare dal consigliere Restano, non c'è solamente quest'aspetto nella legge: il fatto di rivedere le percentuali delle strutture complesse è fondamentale, perché sennò noi rifaremmo un atto aziendale che non potrebbe che ricalcare gli atti aziendali precedenti. Quindi ringrazio il consigliere Restano per questa sua puntualizzazione su altri aspetti, che non sono solamente quello delle assunzioni, quello della deroga alla conoscenza della lingua francese per 36 mesi. Il consigliere Restano ha colto in maniera importante quelli che sono alcuni articoli di questa legge e quali saranno le ricadute sull'organizzazione della nostra azienda.

Devo dire che concordo sul fatto che a volte effettivamente ci sia o non ci sia una relazione così diretta tra l'assessorato e l'azienda sanitaria. Questo penso che derivi anche dal fatto che la nostra peculiarità è quella di avere un assessorato alla salute e al benessere sociale e una azienda sanitaria. Questo ha portato negli anni inevitabilmente a demandare forse, questa è una mia opinione personale, molte attività direttamente all'azienda, in qualche maniera perdendo delle competenze a livello dell'assessorato: "tanto c'è l'azienda che le competenze le ha". Questo magari qualche piccolo problema potrebbe averlo creato e sicuramente concordo sul fatto che questo rapporto tra azienda e assessorato, anche se è un rapporto uno a uno, forse in qualche maniera vada rivisto, per lo meno su certi tipi di rapporti. Quindi da questo punto di vista concordo pienamente.

Riassumendo, ritengo che l'emendamento di PCP non possa essere accolto. Ringrazio tutta l'aula e tutti i consiglieri anche sull'apprezzamento che è stato fatto, sia per il Governo, sia per questo tipo di legge. Penso che sarà una legge molto importante e vedremo quali potranno essere gli effetti della deroga alla conoscenza della lingua francese. Abbiamo potuto avvantaggiarci anche - come giustamente ha ricordato il consigliere Baccega, all'epoca Assessore - di una prima legge che riguardava il tempo determinato, sul quale c'era stata anche un'impugnativa da parte del Governo nazionale, impugnativa che abbiamo rigettato ed è stata vinta da parte della Regione.

Questo sicuramente costituisce anche un substrato che ci sostiene nella scelta di poter estendere questo tipo di posticipazione dell'esame, non solo al tempo indeterminato ma anche al tempo determinato.

Presidente - Qualcun altro intende intervenire in dichiarazione di voto? Consigliera Minelli per dichiarazione di voto.

Minelli (PCP) - In dichiarazione di voto e anche per ricordare, come ha fatto il collega Baccega poco fa, che questo è un argomento che abbiamo affrontato già molto tempo fa. Il collega Baccega si ricorderà che durante tutto il 2019 abbiamo insistito moltissimo con lui, in qualità allora di Assessore, proprio perché si arrivasse a una definizione di questa questione, considerato che già allora, e parlo di tre anni fa, la situazione era preoccupante, ma è ulteriormente peggiorata perché i dati ci dicono che entro il 2024 ci saranno almeno 40 mila medici in meno, tra licenziamenti e pensionamenti nel nostro Paese, e 20 mila infermieri.

Sicuramente questa è una norma che è dettata da un'emergenza, ma da un'emergenza che probabilmente non sarà contingentata a poco tempo. È un'emergenza che si protrarrà nel tempo, perché per la formazione di medici e di operatori sanitari, ci vuole del tempo. Il percorso per arrivare alla possibilità di esercitare la professione è lungo e quindi bisogna assolutamente correre ai ripari. Prima di noi lo ha fatto la Provincia di Bolzano: io ricordo che già allora avevamo discusso di questo e nel 2019 su 1336 medici in servizio in Alto Adige, 344 non avevano l'attestato, quindi questa deroga lì era già stata fatta tre anni fa. Poi, certo, era stata concessa la possibilità di fare i corsi per mettersi in pari ed essere assunti.

L'emendamento che abbiamo presentato ha una sua valenza, perché la situazione è talmente grave in prospettiva che probabilmente, considerata la penuria che ci sarà di offerta di lavoro in questo campo, difficilmente troveremo tanti soggetti disposti a entrare in questa sorta di lista di riserva, perché sarà più attrattivo, probabilmente, concorrere in regioni in cui i titoli scientifici sono l'unico merito. Noi poniamo quest'emendamento all'attenzione, perché riteniamo che siamo in una situazione drammatica, dopodiché certo la legge ha un suo valore e la salutiamo anche credendo che forse avremmo dovuto arrivarci in maniera un po' più strutturale tanto tempo fa.

Presidente - Consigliere Carrel ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Come gruppo ci siamo sempre espressi a favore della tutela del bilinguismo che, come abbiamo già ricordato durante la discussione generale, come ha ricordato bene anche l'Assessore, è forse il più importante dei valori fondanti del nostro Statuto speciale e della nostra autonomia speciale. Ma viviamo in un momento in cui la crisi in sanità è sotto gli occhi di tutti, i territori sono senza i medici, in ospedale ci sono code e tempi di attesa molto lunghi, addirittura di giorni su delle barelle, come leggiamo e sentiamo tutti. E abbiamo un problema che noi, come gruppo consiliare, abbiamo sottolineato più volte, che è legato più che altro a un clima aziendale, a dei problemi di organizzazione del lavoro all'interno della sanità e secondo noi non è assolutamente il francese il problema della sanità in Valle d'Aosta.

Questa legge l'abbiamo però approvata e la approveremo per due motivi. Uno, sono delle disposizioni organizzative temporanee e urgenti che hanno una durata dal 2023 al 2025, quindi è il tentativo da parte del Governo di porre rimedio in qualche modo a una situazione critica che non riguarda ovviamente solo la Valle d'Aosta; riguarda sicuramente anche altre regioni, ma vede la Valle d'Aosta, con le sue comunità dislocate in un territorio che è sicuramente molto complesso e difficile, in seria difficoltà. L'altro motivo è perché non togliamo l'esame di francese, ma andiamo semplicemente a permettere di effettuare l'esame di francese nei 36 mesi dopo la prova di selezione, quindi dopo l'assunzione a tempo determinato; questo mi preme assolutamente sottolinearlo.

Prima, se non erro, il collega Baccega ha citato la fuga di personale, che continua a scappare. Io ho posto una domanda all'Assessore in audizione e la pongo in aula e a tutti coloro che ci ascoltano per cercare di ragionare: ma dove fuggono? Perché spesso, dobbiamo dircelo e lo sappiamo, fuggono in Francia e in Svizzera dove, grazie al nostro bilinguismo, riescono a lavorare. Ovvio è che possiamo declinare questo dato in vari modi, ma dire che il bilinguismo e che il francese è il problema della sanità, dal mio punto di vista e dal nostro punto di vista, è un errore madornale.

Questa legge però non toglie il bilinguismo dalla sanità, bensì permette di effettuare l'esame sul francese dopo ed entro i 36 mesi dall'assunzione, quindi di fatto, dal nostro punto di vista, toglie tutti gli alibi che ci eravamo costruiti per avere una sanità più efficace e più efficiente.

Approviamo questo disegno di legge con questo spirito, non per andare contro un principio che, dal nostro punto di vista, rimane saldo e fondamentale, ma per cercare di togliere tutti gli alibi per quella che è la situazione e quella che è la crisi sanitaria, ribadendo che purtroppo tantissimi infermieri, personale sanitario e personale medico se ne vanno dalla Valle d'Aosta per andare in Francia e in Svizzera; e questo ci dovrebbe far riflettere, perché il francese non è il problema, i problemi sono ben altri e su essi dobbiamo lavorare.

Presidente - Consigliere Lucianaz ne ha facoltà.

Lucianaz (LEGA VDA) - En annonçant le vote favorable du groupe la Lega Vallée d'Aoste, permettez-moi seulement une phrase. C'est-à-dire qu'avec cette loi c'est peut-être finalement la bonne occasion pour les salariés qui bénéficient de la prime du bilinguisme de maîtriser correctement la langue française.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Come annunciato in precedenza, indipendentemente dal voto che già ha annunciato l'Assessore non favorevole al nostro emendamento, noi voteremo questa legge, sottolineando che già oggi in ospedale lavorano tante persone che non conoscono il francese: pensiamo a tutte le persone delle cooperative, ai medici a gettone. Sottolineiamo il fatto che questa norma non è prevista solo per i medici, è prevista per tutte le categorie, e soprattutto rispetto agli infermieri sappiamo che la situazione è molto più drammatica. Come diceva bene la consigliera Minelli, si sa che la situazione non si risolverà di qui a poco, viste anche le varie competenze che si stanno acquisendo nel tempo, che sono molto meno rispetto a quelle di cui avremmo bisogno a livello generale. Per noi l'emendamento andava a inserirsi in un bilanciamento tra quello che è il diritto costituzionale alla tutela della salute rispetto a quello che dev'essere garantito dalla Regione nell'ambito delle sue competenze linguistiche e amministrative e, appunto, alla tutela e promozione del bilinguismo.

Vediamo poi un altro problema, che è la questione della precarizzazione di un rapporto di lavoro fondata sul dato del bilinguismo. Ci chiediamo: se dopo i 36 mesi quelle persone non dovessero conoscere la lingua, come lei ci ha indicato, potrebbero paventare, noi riteniamo, dei ricorsi. Questa è una precarizzazione che noi non troviamo assolutamente motivata e adeguata all'obiettivo della tutela di una minoranza francofona. Al contrario, la precarizzazione del contratto potrebbe persino integrare una lesione del principio di uguaglianza dei lavoratori nella pubblica amministrazione.

Questo è quello che noi riteniamo e di cui abbiamo ampiamente parlato. Ribadisco - sento un grande chiacchiericcio nei banchi della Giunta - e lo ha ricordato anche il consigliere Baccega: basta guardare come stanno andando i concorsi altrove. Mettere un vincolo in più molto probabilmente potrebbe non sortire gli effetti che vorremmo da questa legge.

Questo è il nostro pensiero, naturalmente lo vedremo una volta che la legge verrà applicata e capiremo se effettivamente ci sarà una corsa di personale senza la conoscenza della lingua francese che verrà in Valle d'Aosta per avere un contratto a tempo determinato, mentre altrove lo potrà avere a tempo indeterminato.

Questo è un po' il problema che noi riscontriamo ma, come dico, è comunque una legge migliorativa che, peraltro, oltre ad averla chiesta tempo fa, avevamo richiesto nuovamente a seguito di quanto espresso dalla Corte costituzionale discutendo un nostro ordine del giorno al bilancio del 2022, di cui si era preso carico l'assessore Barmasse e ringraziamo che abbia portato a termine quanto aveva promesso proprio in discussione di quell'ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Cretier ne ha facoltà.

Cretier (FP-PD) - Una breve dichiarazione di voto sul disegno di legge n. 88, una norma attesa, necessaria e urgente ma sperimentale, con la clausola valutativa adeguata, e con un congruo anticipo per meglio programmare, cosa che a mio giudizio non sempre si è pensato a tutti i livelli. Un altro tassello importante in fase emergenziale.

Riteniamo come gruppo di dare un pieno sostegno al disegno di legge n. 88, senza "ma" e senza dubbi ulteriori, diversamente e lecitamente da altri. È un ennesimo passo per intervenire in un settore alla copertura dei posti e alla fornitura di servizi adeguati alla prevenzione e la cura dei cittadini e delle loro famiglie in un momento emotivo particolare della vita, direi non solo centralmente, ma pensando anche al territorio, alle vallate alpine e ai loro ambulatori.

Come ha detto il collega relatore Padovani nella sua relazione, il sistema di reclutamento non ha risposto adeguatamente, per tanti motivi che non sto qui a elencare ma che tutti conosciamo. Questo è un primo passo a cui tentiamo tutti assieme come Consiglio di dare delle risposte immediate come abbiamo fatto ieri.

Presidente - Consigliere Restano per dichiarazione di voto.

Restano (GM) - J'ai déjà annoncé dans mon intervention notre appréciation vers le projet de loi qu'on discute maintenant. J'annonce notre soutien au projet de loi et je voudrais souligner seulement qu'il y a une compétition entre les entreprises privées de la santé et l'agence publique. On n'a pas seulement les professionnels italiens qui vont en France ou en Suisse, mais il y aussi les entreprises privées qui ont beaucoup d'argent à offrir à notre personnel.

Presidente - Vi sono altre dichiarazioni di voto? Possiamo iniziare l'analisi dell'articolato e la votazione. Articolo n. 1. Se non vi sono richieste di intervento su questo articolo, lo mettiamo. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'articolo n. 1 è approvato all'unanimità.

All'articolo n. 2 vi è l'emendamento di PCP, lo diamo come illustrato e lo mettiamo in votazione. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 4

Favorevoli: 2

Contrari: 2

Astenuti: 31 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Passiamo ora al voto dell'articolo n. 2. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'articolo n. 2 è approvato all'unanimità.

Posso dare lo stesso risultato per gli articoli n. 3, n. 4, n. 5, n. 6, n. 7, n. 8, n. 9, n. 10, n. 11? Stesso risultato

Mettiamo ora in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il disegno di legge è approvato all'unanimità.