Oggetto del Consiglio n. 2122 del 11 gennaio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2122/XVI - Rinvio dell'Approvazione della proposta di complemento regionale per lo sviluppo rurale del piano strategico della PAC 2023/2027 della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste.
Bertin (Presidente) - Passiamo ora al punto n. 6. L'assessore Sapinet ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Sapinet (UV) - Un breve intervento per spiegare i motivi di un rinvio che è stato fatto ieri durante la riunione della Conferenza dei Capigruppo, dettati da un'opportunità fornitaci dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Certamente il cambio di impostazione voluto dall'Unione europea, che vede l'introduzione di piani strategici nazionali, comporta che le Regioni non possano più interfacciarsi con la Commissione europea, imponendo un ulteriore passaggio e un coordinamento a livello ministeriale, rendendo meno agile il percorso attuale dei programmi di sviluppo rurale, ora declinati in complementi regionali di sviluppo rurale.
Senza entrare nel dettaglio di una cronistoria molto articolata, vanno comunque ricordati i vari passaggi che caratterizzano un percorso che ha voluto essere aperto e condiviso sin da subito. Ai diversi incontri con il partenariato dell'estate e dell'autunno 2022, con la trasmissione della bozza del documento in data 25 ottobre, hanno fatto seguito ulteriori confronti per arrivare all'approvazione in III Commissione datata 29 novembre 2022, preceduta da due sedute di presentazione svoltesi in data 18 ottobre e 8 novembre; di seguito poi il passaggio principale con l'approvazione del piano strategico della PAC da parte della Commissione europea in data 2 dicembre e alcune indicazioni operative del Ministero. Il percorso regionale è proseguito con l'incontro-confronto nella consulta del CPEL, prima il 13 dicembre, poi con l'approvazione in assemblea la quale, nell'esprimere il proprio parere positivo, ha voluto sottolineare alcune esigenze.
In ultimo, passaggio ulteriormente importante e significativo, è intervenuto il decreto ministeriale del 23 dicembre sui pagamenti diretti. Proprio in seguito a questo atto del 23 dicembre, il Ministero ha preso atto della necessità di emendare il PSP, al fine di allinearlo alle disposizioni attuative del decreto stesso. Ne è emersa la possibilità e l'opportunità per le Regioni di far pervenire ulteriori emendamenti già in questa fase, ma con le indicazioni di presentare solo quelli strettamente necessari ai bandi la cui pubblicazione è prevista a breve; invece, nel corso del 2023 potranno essere messi in atto gli emendamenti relativi ai bandi che usciranno più avanti nel corso dell'anno.
È una opportunità decisamente interessante che intendiamo cogliere, così da mettere a punto alcuni tasselli rispetto alla prima bozza, dando un segnale concreto, in particolar modo agli enti locali, andando incontro ad alcune loro richieste espresse nel parere favorevole. Modifiche riguardanti le premesse di carattere generale e le analisi di contesto, raccolte in un emendamento che è nostra volontà di presentare all'interno della Commissione competente, variazioni che permetteranno un miglior raccordo con le ultime indicazioni pervenute dal Ministero, relative appunto, come detto, ai bandi di prossima pubblicazione.
Relativamente ai bandi e alle varie opportunità da affrontare in seguito, va ricordato che il percorso dello sviluppo rurale deve essere visto come un processo in divenire. Per questo motivo le successive modifiche al complemento regionale saranno esaminate nei prossimi mesi in vista dell'uscita dei bandi, quando sarà necessario affrontare, in III Commissione prima e in Consiglio poi, le definizioni e le migliorie che si intenderanno apportare. In questo senso è e sarà prezioso il ruolo del partenariato, associazioni di agricoltori e rappresentanti di organi professionali, che è stato coinvolto sin dai primi momenti della costruzione dei vari documenti e che ora, un po' come tutti noi, sta passando da un livello generale a uno più operativo.
L'obiettivo prioritario, credo che su questo siamo tutti concordi, è far pervenire alle nostre aziende i fondi messi a disposizione dal FESR che sono stati, nella passata programmazione, un importante e vitale sostegno delle nostre aziende, con una Valle d'Aosta tra i primi posti per capacità di spesa e che lo saranno certamente nella prossima.
In ultimo aggiungo che le strutture dell'Assessorato, in sinergia con le associazioni di categoria e le Regioni dell'arco alpino, sono al lavoro per mettere in evidenza la specificità dell'agricoltura di montagna e il riconoscimento della stessa, in particolar modo relativamente alle forme di allevamento, non solo per quanto concerne il complemento regionale per lo sviluppo rurale, ma anche per quanto previsto sugli aiuti del primo pilastro della PAC.
Presidente - Consigliere Planaz ne ha facoltà.
Planaz (LEGA VDA) - Anche noi e il nostro gruppo accettiamo favorevolmente il rinvio per un ulteriore esame del documento, anche a fronte di quello che ha anticipato lei, Assessore, riguardante il primo pilastro. Fino a poco tempo fa non avevamo i criteri applicativi del primo pilastro e, come era stato espresso dai tecnici e dai coordinatori, il secondo pilastro doveva dare delle risposte dove il primo pilastro non riesce a darne di concrete, soprattutto per quanto riguarda le zone di montagna. Qui vorrei fare il punto. Già in passato, forse non sempre a causa della nostra Regione, ma anche a seguito di tutte le regole e le normative comunitarie e nazionali, non sempre ma ogni tanto ci si dimentica della montagna; lo vediamo da quanto viene espresso in questi documenti.
Vorrei fare un passaggio: al di là del fatto che noi abbiamo portato avanti quest'ulteriore approvazione, anche se apportiamo un ritardo nella programmazione di queste domande che saranno poi importantissime nell'immediato autunno quando sarà il momento dell'erogazione, noi dobbiamo fare in modo che queste approvazioni avvengano nel tempo più breve possibile per poter erogare le risorse.
Partiamo da questa programmazione, che nasce già negli anni 2017, prima della pandemia e della guerra tra l'Ucraina e la Russia. Ci ritroviamo con un documento che, ahimè, io speravo di vedere un po' rivalutato anche dalla Commissione europea, invece vediamo che eventuali emendamenti alle misure arrivano adesso e, di conseguenza, forse è una programmazione che non aveva previsto tutti questi cambiamenti, soprattutto quest'ultimo dell'estate scorsa per quanto riguarda i cambiamenti climatici e la siccità, che ha causato delle contrazioni sia sulle produzioni, sia su tutte le attività produttive legate a queste misure.
Io mi auguro che con questi quindici giorni che ci prendiamo andremo ad approfondire, anche facendo molta attenzione al carico burocratico che dovranno affrontare le aziende in questa programmazione, perché ci porterà al 2030, non solo al 2027. Come vediamo, questo la dice lunga sul fatto che non riusciamo più a riprogrammare in tempo - questo bisogna dirlo - anche a causa della complicità e dei cambiamenti repentini che ci sono a seguito di queste programmazioni. Se andiamo indietro nel tempo si è visto che da una programmazione all'altra - nei primi anni del duemila passavano quasi sempre sui sette anni - ci sono stati dei cambiamenti che hanno modificato l'agricoltura italiana e anche valdostana.
Un'attenzione particolare alle nostre piccole aziende e alla qualità dei prodotti, che possono dare un reddito. Oggi, con queste misure - abbiamo visto che i tagli sono stati fatti anche a livello nazionale - non ci saranno più le misure della scorsa programmazione, ma dovremo lavorare da tutte le parti che possiamo per poter dare una redditività, come è scritto nei piani che poi approfondiremo nelle Commissioni, per dare maggior forza a questo documento.
Per questo noi ci siamo, e mi dispiace che abbiamo rimandato questo documento; non era solo da parte nostra ma, come lei ha detto, anche a livello nazionale, per poter approfondire al meglio e dare delle risposte al più presto possibile.
Presidente - Consigliere Chatrian ne ha facoltà.
Chatrian (AV-VdA Unie) - Ieri, in Conferenza dei Capigruppo abbiamo avuto modo di annunciare il rinvio al prossimo Consiglio del punto all'ordine del giorno, quindi noi non lo ritratteremo all'interno della Commissione, ma avremo modo di approfondire con le associazioni, con l'assessorato e il dipartimento, in modo da avere un quadro delineato e soprattutto approfondito; a quel punto avremo modo nel prossimo Consiglio di integrare, modificare o emendare quello che è il punto all'ordine del giorno.
Bene l'approfondimento, oltretutto organizzeremo già la Commissione martedì prossimo nel pomeriggio: prima audiremo le associazioni, in modo da avere contezza. L'Assessore ci ha già inoltrato una prima memoria delle novità, ma poi, se ci sarà l'interesse da parte di quest'aula, avremo modo nel prossimo Consiglio di emendare l'atto e quindi di integrarlo e speriamo di migliorarlo.
Presidente - Il punto n. 6 all'ordine del giorno è, come detto, rinviato al prossimo Consiglio.