Oggetto del Consiglio n. 2101 del 15 dicembre 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 2101/XVI - Interpellanza: "Valutazione di nuove modalità di gestione della Cittadella dei giovani di Aosta".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 29 Consiglieri riprendiamo l'ordine del giorno. Punto n. 39. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Quest'interpellanza trae le sue radici dalle dichiarazioni che sono state formulate da parte dell'Assessore all'istruzione e cultura del Comune di Aosta durante la riunione della Commissione di controllo del Comune di Aosta nella quale ha dichiarato che la gestione della Cittadella dei Giovani... faccio la citazione: "sembra chiaro che non verrà più gestita in questo modo - era per non ripetere le due parole -, dovremo farci una domanda su quale sia la migliore modalità di gestione di uno spazio di questo tipo. Per me una concessione dove il Comune, nonostante le elargizioni di denaro, non può intervenire sulla gestione o sulla mancanza di determinati servizi non funziona. Forse la coprogettazione è la soluzione migliore".
Assessore, io non le farò una domanda fuori dal testo, ma mi perdonerà l'Aula se farò un piccolo approfondimento nel merito della coprogettazione su cui sto lavorando da parecchio tempo.
Prima della riforma del terzo settore del 2017 la coprogettazione ha trovato il suo fondamento giuridico nell'articolo 7 del DPCM 30 marzo 2001. In entrambe le norme la coprogettazione era uno strumento di massima collaborazione tra Enti locali e soggetti del terzo settore, scelti mediante un'istruttoria pubblica per la progettazione - si senta bene - e la realizzazione di interventi innovativi e sperimentali. L'ANAC, nella delibera 32 del 20 gennaio 2016, conferma e arricchisce l'impianto originario definendola quale accordo procedimentale di collaborazione che ha per oggetto la definizione di progetti innovativi e sperimentali di servizi, interventi e attività complesse da realizzare in termini di partenariato tra amministrazioni e privato sociale e che trova il proprio fondamento nei principi di sussidiarietà, trasparenza, partecipazione e sostegno dell'impegno privato nella funzione sociale.
Con l'adozione del decreto legislativo del 3 luglio 2017, n. 117, ovvero il codice del terzo settore, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera b) della legge 6 giugno 2016 n. 106, l'istituto della coprogettazione viene definito nell'intenzione del legislatore come il processo attraverso il quale la Pubblica Amministrazione definisce, ed eventualmente realizza, specifici progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare dei bisogni individuali. Anche all'esito della precedente fase di programmazione, anche la coprogettazione viene individuata dal legislatore come strumento ordinario di esercizio dell'azione amministrativa non più limitato a interventi innovativi e sperimentali attraverso il quale si realizzano forme di collaborazione pubblico-privato, quindi si supera il concetto di innovatività e sperimentalità delle modalità di affidamento.
Nell'agosto 2018 però sorge la questione di incompatibilità fra l'articolo 55 del codice del terzo settore e la normativa sui contratti pubblici che è stata portata all'attenzione dell'ANAC, che, a sua volta, ha richiesto un parere al Consiglio di Stato. Quest'ultimo - e credo che sia questa la cosa più interessante - si è pronunciato con il parere 2052 del 20 agosto 2018 di cui si riportano alcuni stralci significativi, molto significativi.
"Di regola dunque l'affidamento dei servizi sociali, comunque sia disciplinato dal legislatore nazionale, deve rispettare la normativa pro-concorrenziale di origine europea, in quanto rappresenta una modalità di affidamento di un servizio (in termini eurounitari un appalto) che rientra nel perimetro applicativo dell'attuale diritto eurounitario. Cionondimeno al ricorrere di alcune condizioni la procedura di affidamento di servizi sociali disciplinata dal diritto interno non è soggetta alla regolazione di origine eurounitaria. Ciò accade allorché: la procedura disciplinata dal diritto interno non abbia carattere selettivo; non tenda neppure prospetticamente all'affidamento di un servizio sociale; la procedura disciplinata dal diritto interno miri sì all'affidamento a un ente di diritto privato di un servizio sociale che, tuttavia, l'ente affidatario svolgerà a titolo integralmente gratuito".
Circa il concetto di gratuità, "solo il rimborso spese a piè di lista che in particolare escluda la remunerazione, anche in maniera indiretta, di tutti i fattori produttivi e comprenda unicamente le documentate spese vive, correnti e non di investimento incontrate dall'ente, consente di affermare la gratuità della prestazione del servizio e, dunque, di postulare l'estraneità all'ambito del codice dei contratti pubblici".
Infine, "salve, dunque, le esposte eccezioni, le procedure previste dal codice del terzo settore (e, in generale, dalla normativa ancora in vigore in subiecta materia) configurano, in ottica europea, appalti di servizi sociali e, pertanto, sono sottoposte anche alla disciplina del codice dei contratti pubblici, che si affianca, integrandola, a quella apprestata dal codice del terzo settore".
Il Consiglio di Stato inoltre non considera abrogata la disciplina e la coprogettazione di cui al DPCM 30 marzo 2001, considerando quindi lo strumento ancora riservato a interventi innovativi e sperimentali, quindi siamo sempre nell'ambito di interventi innovativi e sperimentali.
Dagli stralci sopra riportati, allo stato attuale dell'evoluzione giuridico-normativa dell'istituto della coprogettazione, è possibile quindi trarre le seguenti conclusioni:
1) non esiste incompatibilità tra la coprogettazione e la normativa sui contratti pubblici, ma le due discipline si integrano e si completano, fin dal momento della scelta del soggetto con cui coprogettare e cogestire qualora si intenda finanziarlo tramite corrispettivo;
2) è comunque fatta salva la coprogettazione pura, utilizzabile cioè al di fuori delle logiche della normativa sui contratti pubblici, ma potrà avere solo interventi innovativi e sperimentali;
3) l'articolo 38 è utilizzabile per nuovi interventi mai realizzati in precedenza.
In ogni caso è da ritenere che la coprogettazione possa essere utilizzata oltre il limite dell'innovatività e sperimentalità qualora si tratti non di servizi e interventi socio-assistenziali in senso stretto ma attività collaterali o comunque di attività e progetti di natura non economica ai sensi della normativa europea in materia di aiuti di Stato. Questo perché, Assessore, io sono fondamentalmente stufo che in questa regione non si faccia valere il principio della concorrenzialità e soprattutto si ammantino delle scelte, che dovrebbero essere fatte con delle gare, a progettazioni che vedono assegnare sempre ai soliti soggetti determinati servizi e parliamo sempre dell'ambito sociale, e a questo proposito sono felice di vedere l'assessore Barmasse. Nelle scorse settimane ho fatto una serie di richieste di accesso atti per vedere quali sono i soggetti che hanno in affidamento una serie di servizi in coprogettazione e sarà felice di sapere che vi è un soggetto che è sostanzialmente sempre presente in ogni singola opera di coprogettazione che la Regione bandisce. La stessa cosa in maniera speculare è fatta sul Comune di Aosta e, guarda caso, quello che emerge è sempre lo stesso soggetto o in alcuni casi sempre gli stessi soggetti. Ora, a monte di tutto questo, avendo motivato le mie affermazioni rispetto all'utilizzo o meno della coprogettazione, ritengo che quanto pronunciato debba essere oggetto di un attento approfondimento.
La gestione della Cittadella - ci siamo concentrati più volte su questo - è subordinata al coordinamento del Tavolo interistituzionale e per parte regionale e per parte comunale dovrebbe trovare una quadra per la gestione di questa struttura che, ricordiamo a tutti, in termini di uomini della strada, drena 500 mila euro ogni anno e sentire che un Assessore ci dice che, nonostante il Comune ci metta i soldi, sempre meno di quelli che ci mette la Regione - perché questo va ricordato - però la Cittadella non può fare quello che vuole lui, obiettivamente non ci fa vivere sonni tranquilli e il fatto che lui dica esplicitamente che la coprogettazione invece permetterebbe di fare quello che vuole il Comune... su un servizio che assorbe mezzo milione di euro di risorse all'anno sinceramente non ci fa dormire sonni tranquilli, anche sulla base dei molteplici rilievi che abbiamo voluto formulare in quest'aula, più volte lei, Assessore, ne avrà ormai le tasche piene delle mie iniziative rispetto alla Cittadella, al punto da avermi proposto per la marmorizzazione sotto forma di statua al centro di questa struttura, marmorizzazione che io però ho rifiutato e, alla luce di questo, nella speranza che finalmente si possa restituire alla nostra Regione... non cancellare questa o quella azienda, chiamiamola così... Nella speranza che si possa ritornare a mettere nelle mani della competizione del mercato i servizi, sulla base di quello che è stato dichiarato con viva preoccupazione rispetto a quest'interconnessione che un'amministrazione, che peraltro versa meno della Regione, vorrebbe avere con la Cittadella dei giovani, per il tramite di questa interpellanza le chiedo, Assessore: se l'Amministrazione regionale sia a conoscenza delle intenzioni dell'Assessore all'istruzione e cultura delle politiche giovanili del Comune di Aosta e in merito al futuro della gestione della Cittadella dei giovani, se vi siano state indicazioni rispetto ai servizi mancanti evocati dall'Assessore, anche perché l'appalto, uno degli ultimi, è stato scritto direttamente al Tavolo interistituzionale di cui il Comune di Aosta fa parte, e se il gruppo interistituzionale abbia intenzione di adottare questa diversa tipologia di gestione che appare meno competitiva rispetto a quelle adottate sinora.
Presidente - Risponde l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Intanto, Presidente, solo dieci secondi per un fatto personale: è uscito un comunicato di "Valle d'Aosta Aperta" in cui si dice che io avrei proposto in Consiglio di far indossare il cappello d'asino agli alunni poco preparati. Visto che non l'ho detto, io annuncio che o ci sarà una rettifica, o ci sarà una querela.
Vengo adesso al punto, ringraziando il collega Manfrin, ci faremo fare anche per il bisticcio di stamattina una statua equina assieme, lei da una parte e io dall'altra, poi vediamo chi fa Don Chisciotte e Sancio Panza, ma quella è una cosa diversa. Molto correttamente io devo dirle che in una chiacchierata, molto tempo fa assieme anche all'assessore Guichardaz, il Sindaco ci aveva detto che analogamente, com'è avvenuto per il Giacosa, per il futuro della Cittadella si potrebbe ipotizzare una coprogettazione. Molto correttamente sempre il sindaco Nuti ci aveva detto, di fronte a qualche perplessità brevi manu espressa, che, nel caso in cui non fossimo stati convinti, di comunicare al Comune che la Regione non avrebbe più compartecipato al finanziamento però, in realtà, non abbiamo più avuto notizie e questo era nel quadro di una lamentazione che abbiamo espresso in sede ufficiale rispetto al fatto che noi mettiamo addirittura più soldi del Comune e, in realtà, non abbiamo nessun ruolo reale, l'unico ruolo che abbiamo è quello di votare un bilancio che viene fatto dal Comune e che riguarda il servizio esistente, quindi non abbiamo una capacità prospettica rispetto a questa cosa. Cosa aggiungere quindi? Che questo contratto attuale scade nel novembre del 2023 e in fondo siamo lieti che l'assessore Tedesco si sia poi convinto, come avevamo fatto noi, del fatto che l'attuale gestione non sia comunque soddisfacente, più di una volta abbiamo lamentato, ma al di là del contenuto, sul contenuto ci si può confrontare, certe cose a me potrebbero andar bene e a lei no e viceversa, ma il problema di fondo è che questa struttura sembra non corrispondere alle speranze che c'erano, io non c'ero nel momento in cui però venne fatto questo tipo di accordo.
Noi abbiamo comunque chiesto informazione al Comune di Aosta, che ci ha risposto - e virgoletto -: "già nel documento unico di programmazione 2022-2024, approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 230 del 31 dicembre 2021, il Comune aveva valutato l'ipotesi di un nuovo modello gestionale della Cittadella dei giovani finalizzato alla messa in valore del servizio in un'ottica sempre più sovracomunale di interesse regionale in favore dell'intera collettività, anche attraverso la valutazione di nuove forme di gestione degli spazi in questione. Tenuto conto inoltre che nel DUP 2023-2025 in fase di definizione per l'approvazione nel mese di dicembre - quindi credo che lo affronteranno o l'hanno già affrontato - si prevede già la modalità della coprogettazione, che ovviamente dovrà essere attuata con le procedure di legge". Né io, né l'assessore Guichardaz sappiamo di più, nel senso che noi abbiamo saputo, perché abbiamo chiesto, che sembra già essere una cosa decisa e questo non è carino per chi ovviamente compartecipa al finanziamento. Noi chiederemo di avere più informazioni per vedere che cosa si può fare, sicuramente non potrebbe essere accettabile una situazione come quella attuale, in cui in realtà la programmazione è sempre in capo al Comune; noi veniamo a sapere una serie di cose ex post, tra l'altro, mi permetto anche di dire - ma questa è veramente una parentesi - che forse bisognerebbe incominciare a pensare, al di là degli aspetti contenutistici, all'aspetto strutturale della Cittadella dei giovani, che ormai ha una situazione di degrado immobiliare che è veramente imbarazzante, che sia il sistema elettrico, che sia quello idraulico e cose di questo genere.
Per quanto riguarda la seconda domanda, non abbiamo avuto nessuna comunicazione diretta rispetto a quanto dichiarato dall'Assessore nel corso della riunione della V Commissione sulla Cittadella. A tal proposito, gli uffici del mio Assessorato hanno interloquito con il Comune apprendendo che "l'istruttoria sulle attività svolte e sui servizi effettuati, per quanto riguarda la gestione vigente, è tuttora in corso, anche in relazione alla disamina congiunta, è ancora da condividere rispetto ai documenti predisposti dal direttore di esecuzione del contratto".
Ultima domanda: "se il gruppo abbia intenzione di adottare...", eccetera. Specifico che, ai sensi degli articoli 5 e 6 del protocollo d'intesa, non rientra fra le funzioni assegnate al gruppo interistituzionale quella di discutere o di decidere in merito alle modalità di gestione della Cittadella dei giovani in quanto è il Comune di Aosta, quale ente concedente, a dover prendere una decisione in merito. Peraltro nell'ultima riunione del gruppo interistituzionale del 15 settembre 2022, di cui non abbiamo ancora ricevuto formalmente il verbale, è stato affrontato anche a latere e in maniera informale, come dicevo prima, la tematica delle modalità di gestione tenuto conto della scadenza, con la conseguente necessità comunque di capire che cosa si voglia fare. Ora, nel momento in cui si è interloquito con il Comune, sono venuto a sapere che, di fatto, il Comune ha già deciso per la coprogettazione. Noi abbiamo chiesto perché al Comune, perché questa formula, sempre a livello burocratico, cioè i miei uffici hanno chiesto ai loro uffici e così hanno risposto: "si tratta di una competitività, rispetto a quella di altre tipologie, più costruita, rappresentativa sia del pubblico che del privato, magari diversamente impostata ma in assoluto meno competitiva e che peraltro dovrebbe responsabilizzare di più tutti i soggetti coinvolti attivamente al suo interno". Poi si prosegue: "con l'innovativa modalità della coprogettazione si potrebbe infatti spuntare degli elementi di miglioramento sul sistema Cittadella considerato l'obiettivo di costruire una programmazione condivisa e coralmente costruita grazie all'apporto di una pluralità di soggetti presenti sul territorio, sia pubblici che privati". Ciò che si è rilevato come fattore da implementare, espresso più volte anche nel gruppo interistituzionale, è la dimensione sociale del progetto, volta anche a un'educazione diffusa sul territorio, progetti educativi, sia formali che informali anche extrascolastici, coinvolgimento di ragazzi e ragazze. Ribadisco che il gruppo interistituzionale non si è espresso formalmente nel merito, in quanto le sue funzioni sono strettamente inerenti al servizio esistente e personalmente credo che la Regione debba capire che cosa si voglia fare, no soldi al buio.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta, soprattutto per il finale della sua risposta, perché evidentemente qui mi sembra di vivere una situazione paradossale, cioè il Sindaco di Aosta vi incontra informalmente e vi dice: "ah, ma sì, dovevamo farlo, poi magari ne parliamo, tanto ve lo diciamo prima", e poi si dice che durante la presentazione del DUP si è già deciso di fare la coprogettazione senza dirvi niente. Il comitato interistituzionale non può dire niente e la Regione mette la maggior parte del finanziamento della Cittadella dei giovani. Mi sembra obiettivamente che la Regione venga considerata lo zio ricco d'America che finanzia i divertimenti del nipotino, perché obiettivamente se io posso fare tutto quello che ritengo opportuno... addirittura a livello personale... e la ringrazio di avercelo esplicitato - poteva anche non farlo, e glielo riconosco -, di aver detto cioè che informalmente eravate stati avvertiti, obiettivamente trovo che la situazione sia estremamente complessa, ma soprattutto foriera di numerosi problemi.
Considero la risposta che le è stata fornita come formulata dal mitico Conte Mascetti, insomma mancava "come se fosse antani" dopodiché avevamo proprio completato il quadro, però obiettivamente credo che i principi che le ho elencato prima, cioè il fatto che la coprogettazione che viene usata come "il nero va con tutto"... non può essere utilizzata così, intuitu personae o mentula canis che dir si voglia, il che penso debba essere affermato con grande chiarezza. Lo dico ancora più chiaramente: io non vorrei che qualcuno decidesse che a novembre 2023, finito l'appalto, si iniziasse una coprogettazione e il soggetto fosse lo stesso o uno dei soggetti fosse lo stesso, perché altrimenti qualcuno ci dovrebbe spiegare per quale motivo un appalto, che prevede un'offerta tecnica, un'offerta economica, un progetto da redigere dovrebbe essere più competitivo rispetto a una coprogettazione, che altro non è se non una relazioncina scritta in cui si dice: "mi piacerebbe fare un sacco di cose belle e vorrei mettere...", tra l'altro, nello specchietto c'è anche scritto quello che mettono le varie strutture, le varie coprogettazioni perché c'è un cofinanziamento o una collaborazione: per esempio, c'è un bellissimo progetto da 587.613 euro che appunto prevede una coprogettazione, quindi una partecipazione nella quale la procedura non prevede nessun contributo da parte di chi prende la coprogettazione. Chi prende questo progetto meraviglioso prende mezzo milione di euro - assomiglia alla Cittadella - e non mette niente, però coprogetta, attenzione. Allora il fatto che non si dica quali sono i servizi che potrebbero essere implementati e che mancano, se non quel bellissimo distico che ci ha letto giustamente proveniente dagli uffici del Comune... che però si utilizzi il fatto della mancanza di servizi per chiedere la coprogettazione è indicativo che qualcosa non funziona.
Noi ci auguriamo che lei, Assessore, voglia mettere in campo ogni elemento utile per evitare che veniamo utilizzati come un bancomat per fare l'attività e quello che lei ha detto: attività che possono piacere di più a lei e meno a me, in realtà dovrebbero essere attività che piacciono o non piacciono a entrambi, a prescindere dagli schieramenti, nel senso che quella struttura è nata, come giustamente ha detto, per promuovere la francofonia e i rapporti con l'Albertville direttamente, quello era il principio cardine su cui è nata quella struttura. Quella struttura ha una serie di servizi: la caffetteria, il teatro, l'aula informatica, degli spazi che fanno da mostra, sale riunioni e quello deve fare, e prende mezzo milione di euro per farlo. Se qualcuno intende utilizzarla per fare politica, obiettivamente va stoppato sul nascere. Quella struttura è pubblica, pagata con soldi pubblici, non deve fare politica, deve dare un servizio ai nostri ragazzi e deve promuovere la francofonia. L'accordo con Albertville su cui nasce la Cittadella dei giovani deve essere riportato in auge, gli deve essere data la dignità che merita e soprattutto ci può consentire che un'Amministrazione che mette meno soldi possa disporre e fare quello che ritiene più opportuno.