Oggetto del Consiglio n. 2045 del 30 novembre 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 2045/XVI - Razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche ex articolo 20, del d.lgs. 175/2016 alla data del 31 dicembre 2021. Individuazione delle partecipazioni da mantenere e da razionalizzare e fissazione degli obiettivi specifici sul complesso delle spese di funzionamento delle società controllate, ex articolo 19, d.lgs. 175/2016.
Bertin (Presidente) - Punto n. 6.04. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola l'assessore Caveri, ne ha facoltà.
Caveri (AV-VdA Unie) - Si tratta, cari colleghi, del periodico rapporto che presentiamo ai sensi della legge Madia e che riguarda l'insieme delle partecipazioni regionali naturalmente tenendo conto delle differenze esistenti nella delibera stessa e anche nel materiale che è stato allegato a seconda naturalmente della partecipazione della nostra Regione. Un ruolo essenziale giocato da Finaosta, società che proprio quest'anno compie i propri 40 anni e vengono fissati alcuni obiettivi per il futuro, anche se naturalmente credo che questa sarà un'occasione, quella di quest'anniversario, per riflettere sui cambiamenti avvenuti negli anni e sulla necessità, anche in comparazione con le evoluzioni che si sono avute nelle diverse finanziarie regionali... l'occasione sarà utile, da una parte, per rendere più solida la nostra finanziaria regionale che negli anni passati ha visto anche tutta una serie di uscite di personalità che avevano segnato la storia della Finaosta e, dall'altra, anche proprio per riflettere su elementi di una capacità di impulso che era nelle previsioni sin dalle origini di questa nostra partecipata al 100 percento.
Naturalmente si dà conto poi all'interno della documentazione di altre società, del Casino de la Vallée, presente anche con alcune riflessioni nel DEFR che approveremo più avanti, una discussione aperta non solo fra di noi ma anche con i sindacati sul futuro della Società dei servizi, che è un'altra partecipata al 100 percento, il ruolo di INVA, partecipata al 75,357 percento con un ruolo che è stato rafforzato nella governance, cioè nel CdA con la presenza degli altri soci.
Poi c'è tutta una serie di osservazioni che poi in qualche maniera vengono riproposte anche dalla stessa Sezione di controllo della Corte dei conti sulle società che si occupano di aspetti viari e stradali; l'unica sulla quale noi abbiamo un controllo vero e proprio è Sitrasb, ho già raccontato nel tempo come questo del Traforo del Gran San Bernardo sia uno degli elementi più delicati, le società autostradali dove purtroppo siamo soci di minoranza, quindi non con una capacità decisionale come la RAV e la SAV. Ci sono poi società rispetto alle quali la Regione stessa ha già prefissato degli obiettivi, come la parziale cessione di quote di Aosta Factor, l'Autoporto, che è un'altra società strategica per la nostra Valle, poi l'insieme delle società funiviarie, che purtroppo risultano ancora all'interno della legge Madia malgrado gli sforzi dei Parlamentari valdostani, in particolare il senatore Lanièce in passato di trovare delle soluzioni alternative perché certamente la veste della Madia è una veste estremamente stretta rispetto a società funiviarie. Ancora la SIV di cui abbiamo parlato anche in Commissione che si è ritrovata nella situazione proprio su spinta della Corte dei Conti di un'unica gestione, un'unica società di scopo per due interventi molto diversi: quello dell'Ospedale e quello dell'Università. C'è poi un ruolo importantissimo di una partecipata indiretta di CVA e delle sue diverse società, in particolare di Deval, le osservazioni che noi abbiamo nel documento riguardano in particolare... al di là del descrittivo delle mission nei prossimi anni delle diverse società, esistono ancora la questione dell'IPLA in cui siamo in attesa della liquidazione della quota azionaria, di Air Vallée in attesa della chiusura della procedura fallimentare, di Alpifidi, il cui rimborso delle quote detenute dalla Cervino avverrà in tempi rapidi e poi capire il destino di Iseco visto che è scaduto il contratto sottoscritto per il siero del latte. Le indicazioni che vengono date nel documento sono sostanzialmente quelle delle linee guida derivanti dalla legge Madia in attesa di avere, spero in tempi rapidi, la delibera applicativa della legge 20, che dovrebbe, tra l'altro, rendere più flessibili alcuni aspetti oggettivamente rigidi della legge Madia, credo che chiunque di noi auspichi, tra l'altro, che questa legge venga modificata perché era nata con intenti nobili e in certi casi si è trasformata in una specie di gabbia sull'operatività delle società.
Per quanto riguarda INVA, c'è invece una sottolineatura di quanto scritto in una propria deliberazione della Corte dei conti, Sezione di controllo, e quindi rispetto ad alcuni processi di reinternalizzazione di alcune attività che oggi vengono invece date all'esterno. È comunque una fotografia interessante di un mondo, quello delle partecipate, che è plurimo, sul quale credo in generale ci debba essere una discussione rispetto alla mission delle singole società, è sempre interessante notare come si sia creato negli ultimi mesi un sistema di confronto con la Corte dei conti, Sezione di controllo, che riteniamo comunque positivo perché prima dell'invio delle relazioni della Corte dei conti, esiste oggi un momento di dialogo, che ovviamente non interferisce nelle decisioni dei giudici contabili, ma consente alla Regione di effettuare sui testi delle eventuali osservazioni utili che possano in qualche maniera meglio posizionare alcune questioni che concernono le società partecipate.
Presidente - La discussione è aperta, se qualcuno vuole intervenire... si è prenotato il consigliere Aggravi a cui passo la parola.
Aggravi (LEGA VDA) - Semplicemente per fare alcune considerazioni sul documento in esame e anche sull'interlocuzione che abbiamo avuto nella commissione competente quando abbiamo audito e ci siamo confrontati sul contenuto di questo documento periodico, come ricordava giustamente l'Assessore.
Ci sono sicuramente dei temi che hanno un carattere ripetitivo e dei temi che, come in tutti i filing che vengono inviati ai Ministeri, spesso si ripetono nel tempo e quindi se vogliamo di strategico hanno poco, comunque di dettaglio hanno poco, perché necessariamente con poche parole devono esplicitare quella che è non soltanto la ratio di mantenimento della partecipazione, ma anche quella che può essere l'eventuale evoluzione della storia della singola società.
Sicuramente un ruolo preminente, e giustamente lo ha ricordato lo stesso Assessore, è rivestito dalla mano destra della Regione, quindi da Finaosta; su Finaosta non torno su tutta una serie di aspetti e di valutazioni che sono state fatte anche in corso di quest'anno, se vogliamo ragionare in termini di annualità, visto che questo documento di razionalizzazione ha un orizzonte temporale nell'anno, su cui io mi auguro che si possa finalmente trovare soluzione e pace, parlo soprattutto per quello che può essere un nuovo e un più efficiente modello di monitoraggio e chiamiamolo di controllo, ma in senso non ispettivo o forse più nel senso di guardiania, come spesso dice l'Assessore, anche sulle società a loro volta partecipate da Finaosta, perché il ruolo di Finaosta nell'ambito della governance delle partecipazioni al di sotto è altrettanto importante rispetto a quello che il Dipartimento dell'Amministrazione regionale fa sull'intera costellazione delle società partecipate.
L'Assessore ricordava alcuni punti aperti, in particolare - e lo sottolineo ancora - la previsione della legge n. 16/2021, quindi la storia non finita della cessione parziale delle quote di Aosta Factor che io penso, l'ho già detto e continuo a dirlo, più il tempo passa rispetto all'approvazione forse addirittura anche prima dell'approvazione di quella legge più ovviamente la cosa si complica perché bisogna rivedere i valori, bisogna rivedere le ratio di riferimento, soprattutto, tra l'altro, in uno scenario molto complesso del mercato degli operatori che si occupano non soltanto di factoring, ma in generale di gestione del credito, perché sappiamo che non soltanto in Italia ma a livello europeo c'è stata una ristrutturazione complessiva delle strutture di controllo dei grandi e medi gruppi finanziari, soprattutto poi io cito il discorso della gestione del credito in senso lato, perché sappiamo che non è soltanto di factor o di sconto che si è parlato, ma anche di tutta quella parte di crediti più o meno deteriorati che hanno visto in Europa procedure molto grandi di riassetto di tutto il sistema.
Io mi auguro che questa storia prima o poi possa trovare un fine, che possa coniugare non soltanto la continuità aziendale di un'importante attore quale Aosta Factor è per l'economia della Valle d'Aosta, ma soprattutto anche per un discorso di riparto fiscale, se così possiamo dire, e anche di occupazione e di una realtà comunque importante per la Valle d'Aosta, non soltanto per società partecipate, perché per una realtà così piccola come la nostra Valle comunque avere un operatore nazionalmente riconosciuto è qualcosa che ci deve anche giustamente far ricordare che abbiamo delle realtà che altre Regioni e altre realtà non hanno.
Sul discorso del controllo della governance attendiamo anche di capire quali saranno le evoluzioni, un po' per vedere la conseguenza di quella che è stata anche la riforma della legge 20, quindi l'applicazione delle linee guida sulle procedure concorsuali che, spesso e volentieri, hanno interessato le attività ispettive di questo Consiglio o di ogni Consigliere; non è una sorta - e lo ridico - di perversione su questo tipo di attività ma è un requisito di trasparenza e di correttezza per quello che riguarda un principio base di tutto questo. Stiamo comunque parlando di soldi in gran parte di natura e di provenienza pubblica, quindi non di qualcuno, non di una parte, ma di tutta la comunità.
Sulle società di impianti a fune io sono andato a rivedermi gli interventi fatti negli scorsi anni riguardanti il documento appunto di razionalizzazione delle società e non era la prima volta e probabilmente avremo ancora occasione di chiedere notizie - e lo abbiamo già fatto con un'iniziativa consiliare -, avremo modo quanto prima anche di fare dei ragionamenti su quella che è l'evoluzione, che potrà essere l'evoluzione, che potrà essere una soluzione del modello degli impianti a fune.
Sappiamo che sicuramente la Madia in questo caso crea delle problematiche, però dobbiamo anche interrogarci in senso lato su un aspetto: la Madia è sicuramente stata una forma di definizione, più che lacci e lacciuoli, di catene io direi nei confronti dell'operatività aziendale pubblica, ma diciamo che ha messo anche un freno a delle non proprio belle best practice, che probabilmente hanno interessato più altre realtà, ma chi un minimo se lo ricorda il fenomeno delle municipalizzate di passata memoria hanno generato non pochi problemi e stanno generando, perché certi debiti ce li si sta portando avanti non soltanto a livello di singole Regioni o Comuni ma anche a livello nazionale, perché in alcuni casi un po' tutti abbiamo pagato dei debiti di certi tipi.
Su questo discorso sicuramente sarà necessario però capire in che termini si può modificare o evolvere la Madia, perché c'è un principio e una problematica di base e giustamente l'Assessore citava anche CVA. CVA è un operatore che opera nel mercato e giustamente finalmente è riuscito a uscire da una forma di costrizione ma proprio perché l'ente pubblico, io voglio rappresentarlo così, l'Amministrazione è passata da essere un controllante a essere un azionista, quindi le politiche industriali della società, come ogni tanto ricordiamo a qualcuno, devono essere definite nell'alveo di quella società e della governance che è nominata e che poi, a chiusura dei bilanci, dovrà rendere conto ai suoi azionisti, in questo caso al suo azionista.
Le società di impianti a fune operano anche loro in un mercato, operano anche loro con delle finalità non del tutto sociali, anche sociali, perché sappiamo che senza le società di impianti a fune alcune realtà, non solo, potrei dire tutte realtà, anche realtà che stanno bene magari per altre forme di turismo, avranno e hanno necessariamente una perdita, perché stiamo parlando di fatturati importanti per la Valle d'Aosta e di potenziali di crescita anche importanti, non soltanto legati alle stagioni invernali, ce lo siamo detti in più occasioni. Su questo bisognerà anche capire in che modo si può agire nel modificare o nell'evolvere la Madia. Perché sto dicendo questo? Perché forse anche il fatto di aver semplicemente in alcuni casi chiesto di uscire dalle catene della Madia senza capire la ratio di riferimento è un problema, perché non possiamo finire nel pessimo passato e quindi gestire queste società un po' come se fossimo degli operatori privati, è un'altra cosa, sono soldi pubblici magari, e qui mi collego a forse io mi auguro uno dei grossi dibattiti su quello studio di scenario sulle future società di impianti a fune, forse dobbiamo anche valutare quale potrà essere il nuovo modello di finanziamento di queste società, magari di compartecipazione con soggetti privati e soprattutto di investimenti che, al di là dei nuovi impianti anche sugli impianti su cui c'è da fare manutenzione ed evoluzione, ovviamente sappiamo che i costi non sono più quelli di una volta, al di là dell'inflazione e del caro materie prime, e poi anche perché sappiamo che abbiamo una concorrenza sempre più numerosa e soprattutto sempre più forte che comunque porta una competizione maggiore.
C'è un ultimo passaggio su cui forse ci sarà anche la necessità di approfondire, ma ne avremo modo di parlare, però lo voglio dire perché è altresì una realtà molto importante, io penso che in questo caso aver fermato la valutazione rispetto a una indicazione fatta dalla Corte dei conti relativamente a un'eventuale fusione tra Structure e Autoporto sia stata cosa buona e giusta, prima per - passatemi il termine - fare i compiti a casa in Structure e rimetterla in sesto e poi capirne il potenziale futuro, e sto parlando della riforma della legge di riferimento che definirà un aggiornamento del ruolo e delle attività di Structure, e forse in questo caso ben vengano le indicazioni della Corte, ma è bene che come azionisti ci si faccia dei ragionamenti e soprattutto si capisca se non si può pensare, al di là di mere fusioni a freddo, anche su un'evoluzione del modello di business di queste realtà.
Sicuramente questo documento è un'incombenza burocratica e di monitoraggio per il MEF, ma altrettanto è un momento anche di confronto e di utile sintesi a fine anno di quello che è, ripeto, il mondo delle nostre partecipate.
Sappiamo però che in molte di queste realtà c'è tanto da fare, alcune le abbiamo citate, e ci auguriamo in futuro di poter lavorarci sopra, perché, al di là di tutto, poi ci sono due elementi che pesano: il tempo, perché certe decisioni devono essere prese nei tempi e in tempi congrui, perché altrimenti più si perde o comunque più si allunga il tempo più certe decisioni devono modificarsi necessariamente perché le condizioni di riferimento cambiano e poi soprattutto la forza, però sui rapporti di forza avremo modo penso di discuterne ampiamente in questo Consiglio e prossimamente perché, lo sappiamo, maggioranze deboli non fanno molte cose.
Presidente - Vi sono altri interventi? Se non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione il documento. Chiudiamo la discussione generale. Per il Governo, la parola all'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Molto brevemente qualche osservazione su quanto detto dal collega Aggravi. Sicuramente su Aosta Factor c'è in questo momento un lavoro da parte dell'advisor, siamo da pungolo per trovare una soluzione, non è solo una questione economica, anche se per il riparto fiscale Aosta Factor è significativo, è una questione anche di professionalità.
Come aveva fatto in Commissione il collega Testolin, la professionalità di personale delle partecipate è importante e non è un caso che nel DEFR abbiamo ricordato a INVA come si debba avere una certa attenzione in quella parte di personale di recente trasferito e che si occupa di materia previdenziale e che deve poter avere un proprio spazio di autonomia all'interno della società come INVA.
La delibera applicativa della rinnovata legge 20 è in corso di discussione, sugli impianti a fune lo studio della Deloitte sarà all'attenzione della Giunta per una riflessione sullo scenario futuro, grandi, piccoli, unione, pluralismo degli aspetti locali, senza avere dei tabù nei confronti ovviamente al capitale privato.
Per quanto riguarda la Madia, bisogna ricordarsi che sicuramente questa legge, in fase di recepimento di regole di tipo comunitario, è stata più stringente forse sulla base di scandali che avevano colpito il mondo delle partecipate. Io credo che si debba tenere comunque conto del fatto che tutta una serie di regole sono di derivazione comunitaria e quindi non modificabili.
Per quanto riguarda la Corte dei conti, credo che ci sia un rapporto corretto nelle indicazioni e i suggerimenti, avendo però il coraggio anche di spiegare le nostre ragioni, cioè quando si ritiene che il suggerimento della Corte dei conti sia da discutere, o anche in certi casi di non tenerne conto, però bisogna sempre ogni volta spiegare le nostre ragioni.
Il Dipartimento delle partecipate non è né buono, né cattivo, si ha però la preoccupazione di fare in modo che questa questione delicatissima del controllo analogo venga sempre tenuta da conto perché sappiamo che certe scelte o certe mancate scelte possono ricadere poi sulle "corna" dell'amministratore.
Presidente - Ci sono dichiarazioni di voto? Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani)
Il documento è approvato.