Oggetto del Consiglio n. 2037 del 30 novembre 2022 - Resoconto
OBJET N° 2037/XVI - Communications du Président de la Région.
Bertin (Presidente) - Passiamo al punto n. 2. Ha chiesto la parola il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Apro queste comunicazioni con un invito che rivolgo a tutti i Consiglieri regionali, così come a tutte le Valdostane e i Valdostani: quello di volersi concedere la meraviglia di visitare il nuovo Museo di scienze naturali della Regione che abbiamo inaugurato venerdì scorso nella sua sede storica del Castello di Saint-Pierre. Molti dei colleghi erano presenti e credo che tutti possano testimoniare che rilevanza possa avere questo luogo, che, dopo quattordici anni, viene restituito alla nostra comunità. Si tratta di un gioiello che arricchisce non solo l'offerta culturale della Valle d'Aosta, ma anche il suo patrimonio più intimo e identitario.
Condivido poi con il Consiglio un appuntamento rilevante in programma per sabato 3 dicembre, quando si concluderanno al Castello di Sarre le celebrazioni per il Centenario del Parco del Gran Paradiso. L'incontro sarà un'occasione importante per fare il punto sulla più significativa area protetta della Valle d'Aosta e una delle più antiche d'Italia. Al confronto parteciperà anche il ministro dell'ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, con il quale avremo l'occasione di confrontarci per condividere le sfide che il Parco ha di fronte a sé.
Vi comunico inoltre che il 5 e il 6 dicembre parteciperò al Festival delle Regioni la cui prima edizione è in programma tra Milano e Monza. In programma c'è anche la firma di un'intesa che insieme al presidente Mattarella istituzionalizzerà il ruolo della Conferenza delle Regioni nei rapporti tra i territori e l'Amministrazione centrale. Si tratta di un passaggio rilevante a cui abbiamo aderito con una delibera di Giunta questa mattina e che avrà poi un suo seguito qui in Consiglio. Credo che questo passo possa dare rilevanza a un organismo importante di confronto tra i territori e lo Stato che non potrà però sostituire il rapporto sancito dalle leggi vigenti e soprattutto dagli Statuti speciali che costituiscono l'ossatura del rapporto costituzionale tra la Valle d'Aosta e il Governo centrale.