Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1917 del 19 ottobre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1917/XVI - Interrogazione: "Informazioni in merito alle installazioni di impianti fotovoltaici in Valle d'Aosta".

Bertin (Presidente) - I punti n. 21 e 22 verranno discussi successivamente, congiuntamente con il punto n. 42 dell'ordine del giorno. Passiamo al punto n. 23. Risponde l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Informazioni in merito alle installazioni d'impianti fotovoltaici in Valle d'Aosta, il quesito chiede: "quante installazioni d'impianti fotovoltaici per quale potenza complessiva sono state messe in opera in Valle d'Aosta oggi rispettivamente sulle coperture dei fabbricati a terra".

Sulla base del rapporto statistico solare fotovoltaico 2021 edito dal GSE, al 31/12/2021 risultano installati sul territorio regionale 2.759 impianti fotovoltaici per una potenza totale di 26,43 megawatt e una produzione lorda di circa 27,92 gigawatt.

Dei 2.759 impianti, l'8 % è installato a terra e il 92% su copertura.

"Quale potenzialità di produzione di energia elettrica da fotovoltaico potrebbe potenzialmente essere generata in Valle d'Aosta con un'adeguata valorizzazione delle installazioni sulla copertura degli edifici a terra recuperando scavi ed ex aree industriali": rispetto a questo quesito si fa riferimento all'incarico affidato dal COA Energia di Finaosta al Politecnico di Torino, Energy Center, per il supporto dell'aggiornamento del PEAR è stato stimato un potenziale residuo sulle coperture, al netto di quanto già installato, di circa 376 megawatt.

È bene precisare che per la stima sono state considerate le coperture di tutti i fabbricati mappati, inclusi i capannoni, e sono state escluse le coperture su edifici individuati dal piano regolatori come edifici di tipo A, edifici monumento, edificio di tipo B, documento, sono state escluse le coperture presenti in aree di specifico interesse paesaggistico, come definito dall'articolo 40 del Piano territoriale paesaggistico.

Rispetto invece al potenziale di ex cave ed ex aree industriali, si stanno facendo delle valutazioni e verranno approfondite nell'ambito dell'esecuzione del PEAR, anche perché non è sufficiente stimare il totale delle superfici a disposizione ma, come credo bene si può prendere in considerazione, va stimata anche l'esposizione, la possibilità d'impianto e tutto quanto, però sotto questo profilo si stanno facendo degli approfondimenti proprio perché in termine di aree idonee... come tutti sappiamo, queste sono aree dove è possibile andare già da oggi a fare delle installazioni anche da parte dei privati.

Rispetto invece alla capacità di produzione, vanno completati degli studi che ci possano permettere di dire se effettivamente, al di là dell'idoneità, queste installazioni possano produrre un effettivo beneficio in termini di costi e benefici rispetto all'investimento da realizzare.

Quindi nella fase di completamento anche della presentazione del PEAR e soprattutto nelle fasi successive, si andranno a valutare anche questi aspetti, tenuto in considerazione che siamo in attesa ancora oggi, da parte del Governo nazionale, della disciplina che riguarda la possibilità di fare gli investimenti sul territorio e speriamo che, appena il Governo sarà nominato, si possa avere queste notizie per garantire sia agli investimenti pubblici che a quelli privati le giuste informazioni per la realizzazione degli obiettivi che sia il PEAR che ovviamente la strategia nazionale europea si stanno proponendo di sviluppare.

Presidente - Per la replica, consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Grazie, Assessore, per i dati che ha fornito, direi che sono dei dati interessanti che danno conto della dimensione del problema.

Ci sono 2.759 impianti esistenti sulle coperture, come ha detto lei, per una potenza installata di 26 megawatt.

Facendo un rapido conto da quello che ha detto, che c'è la possibilità di arrivare a una potenza di 376 megawatt, significa che c'è una capacità quattordici volte superiore a quella esistente di installazione. Quindi direi che anche in Valle d'Aosta c'è un grosso margine sotto questo profilo, di crescita della produzione, soprattutto dell'autoproduzione per quel che riguarda degli impianti che sono finalizzati più che altro all'autoconsumo a favore dei fabbricati interessati.

Perché abbiamo posto quest'interrogazione? Perché è previsto nei prossimi anni che ci sia un grosso incremento al mondo di produzione d'energia rinnovabile e il fotovoltaico sembra che sia l'energia che dà più margini di miglioramento rispetto alla situazione attuale, perché l'idroelettrico non ha più delle grandi prospettive di crescita, se non attraverso degli interventi di revamping ma per il fotovoltaico sembra che ci siano delle grandi possibilità d'incrementare la produzione.

Ho sollevato questa questione anche perché dai giornali sembra che il fatto che in Italia non si vada avanti nelle installazioni dipenda in gran parte dalle Regioni, viene scaricata la responsabilità sulle Regioni.

Adesso è vero che sotto il profilo burocratico l'ultimo decreto aiuti ha un attimo semplificato le procedure d'installazione sulle coperture, riducendo l'iniziativa manutenzione ordinaria al di sotto di determinate potenze installate, però è anche vero che, laddove si rientra sotto il profilo del parere paesaggistico dei beni culturali, il problema diventa che c'è un'altra procedura da fare.

Quindi l'obiettivo è duplice: sotto il profilo privato di cercare di semplificare un poco le procedure se si può, laddove c'è margine, e anche di dare alla gente un'informazione di quelle che sono le possibilità, perché non tutti hanno contezza delle possibilità offerte dal fotovoltaico, così come, a mio avviso, è sfruttato ancora troppo poco all'interno del patrimonio della pubblica Amministrazione, intendo Enti locali: sono poche le situazioni dove sono stati fatti degli interventi di produzione di energia da rinnovabile per diminuire le bollette e quindi diminuire le spese correnti, che poi può portare anche a un contenimento delle tasse che, in un momento come questo, potrebbe essere anche utile a livello locale dei singoli Comuni.

A livello di idea si potrebbe anche pensare, per sollecitare la fantasia delle amministrazioni comunali, a potenziare questi interventi e a dare anche delle premialità, magari a livello finanziario, a chi va in questa direzione nella ripartizione dei fondi ad esempio della 48, per stimolare delle iniziative che portino a dei risparmi strutturali nel tempo, perché credo che se andassimo a fare il censimento sulle amministrazioni locali, sono ancora pochissimi gli interventi d'installazione d'impianti di energia rinnovabile che sono stati fatti.

Credo che questo serva per tenere alta l'attenzione su un tema su cui ci sono delle grandi prospettive d'investimento e anche magari di valutare se c'è la possibilità di creare un'informativa che possa spiegare quali sono gli iter, perché la gente magari si spaventa su queste cose, per quello che sente in televisione e legge sui giornali; spiegare qual è l'iter, quali sono i tempi per arrivare a delle autorizzazioni di modo che la gente trovi il coraggio d'intraprendere queste installazioni che, effettivamente. al di là della riduzione dei consumi, sono l'unico modo per cercare di ridurre le proprie bollette, perché alternative al momento non sembra che ce ne siano.