Oggetto del Consiglio n. 1892 del 6 ottobre 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1892/XVI - Interpellanza: "Ragioni dell'approvazione tardiva del piano triennale 2022-2024 degli interventi contro la violenza di genere".
Bertin (Presidente) - Punto n. 48. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Quest'iniziativa in realtà presenta tutta una parte che è stata oggetto di un ampio dibattito in V Commissione che ritengo quindi di mondare della sua presentazione, un po' perché ritengo che proprio in vista della fruttuosa discussione e dialettica che si è sviluppata probabilmente potrà produrre degli effetti e dare delle risposte in un prossimo futuro, in una prossima audizione, dall'altra parte perché giustamente si sono posti, a fronte delle audizioni che sono avvenute, dei nuovi interrogativi e quindi credo che l'entrare nel merito di quello che giustamente c'è scritto probabilmente sia ultroneo in questo momento.
Se vuole, Assessore, glielo dico già prima, le risposte alle domande 2 e 3 possiamo anche considerarle superate e, secondo me, potremmo poi eventualmente vedere i frutti delle prossime audizioni. Mi concentrerò invece sulle domande n.1 e 4 con alcune inevitabili premesse.
La prima domanda concerne le motivazioni dei ritardi riguardo alla presentazione del piano triennale. Non credo di dover argomentare eccessivamente ma penso che tutti qui si possano accorgere del fatto che il piano triennale per la prevenzione della violenza sulle donne che coinvolge il triennio 2022-2024 non è ancora stato approvato e siamo alla fine del 2022, quindi tendenzialmente arriva in largo ritardo. Credo che questo sia un dato di fatto incontrovertibile e quali che siano le giustificazioni è un grosso problema, perché un piano che coinvolge il 2022-2024 non può arrivare alla fine del 2022, è di tutta evidenza, ma questa, purtroppo, è una cosa a cui sono abituato ad altro tipo di scadenze e quindi ne prendiamo atto. Le motivazioni saranno sicuramente interessanti.
Faccio però invece una premessa per quanto riguarda la quarta domanda, perché a parte fare una considerazione di base rispetto a quello che è emerso nelle audizioni, credo che sia assolutamente doveroso... dove sinceramente ho potuto ricevere una risposta che mi ha francamente un po' lasciato basito, in generale, non legato al piano... cioè il fatto che in generale si debba avere un piano specifico di prevenzione della violenza degli uomini sulle donne e che, sulla base di questo piano, si vada, per esempio, com'è stato prospettato nelle scuole, a dire che gli uomini non devono usare violenza sulle donne, che è correttissimo, ma, secondo me, sarebbe anche opportuno dire che nessuno deve usare violenza contro nessuno. Questa è una valutazione di fondo, perché altrimenti, riducendo questo messaggio del 50 percento, qualcuno potrebbe sentirsi autorizzato a dire: "va beh, allora gli uomini non devono usare violenza sulle donne ma al contrario, se nessuno mi dice niente, allora forse magari non è così malvisto". Spero... ed evidentemente non è così, però se ci fosse un messaggio complessivo che dicesse che nessuno deve usare violenza su nessuno, probabilmente otterremmo un risultato migliore, ma questa è una considerazione personale.
Faccio un'altra considerazione personale: in questi giorni abbiamo visto numerose manifestazioni a sostegno delle donne iraniane, manifestazioni che mi sento di sostenere a pieno, anzi, dico finalmente. Finalmente un sostegno concreto alla libertà delle donne proprio in quei Paesi che la libertà delle donne hanno sacrificato e credo che questo faccia ancora più male se guardiamo le fotografie che negli anni Settanta venivano fatte, ne sono circolate alcune ma penso che tutti qui le hanno viste: prima della rivoluzione che ha portato uno Stato islamico a governare l'Iran le donne iraniane erano esattamente sovrapponibili come vestiti, come usanze, come modalità e quant'altro a quelle occidentali, quindi vediamo fotografie di ragazze in spiaggia in costume, ragazze che festeggiano la laurea e il compleanno con il vestito, la gonna e senza velo. Vedere quelle foto oggi e vedere quello che è accaduto a seguito di quella rivoluzione islamica obiettivamente lascia abbastanza basiti. Lascia altrettanto basiti vedere che alcune manifestazioni vengono organizzate nelle piazze proprio da quelle stesse persone che ci spiegano come invece sia bello, permissivo e accogliente un certo tipo di pensiero, nello specifico l'Associazione antirazzista, che ci ha sempre spiegato che non bisogna criminalizzare un certo tipo di pensiero, e poi va in piazza a dire: "è brutto quello che accade in Iran"; certo che è brutto, però probabilmente ci sono dei valori che non sono compatibili con quelli che l'Occidente difende e propugna. Credo che faccia ancora più male vedere che, per esempio, ci sono associazioni che si occupano di prevenire o di assistere le donne nel momento in cui subiscono violenza che sono tragicamente assenti a questo tipo di manifestazioni. Io sono rimasto basito quando non ho visto nessun rappresentante delle associazioni che gestiscono il Centro antiviolenza presenti nella piazza a sostegno delle donne iraniane e mi sono chiesto: ma come, vogliamo dare sostegno a queste donne, vogliamo dire che la violenza è brutta e sbagliata e poi non andiamo nemmeno a una manifestazione. Organizzata peraltro in maniera così... Va bene, ne prendo atto, prendo atto anche che però, contemporaneamente, queste stesse associazioni riescono a fare e a vendere del merchandising per un evento che mi pare ci sia sabato, probabilmente quella non credo che sia proprio specifica sulla violenza degli uomini sulle donne ma in quel caso del merchandising viene fatto e viene venduto, sicuramente a beneficio e a sostegno delle donne.
Venendo al tema, mi sono chiesto all'interno di quest'iniziativa, soprattutto anche dopo un sopralluogo che ho potuto fare all'interno di quella struttura dove ho visto proprio su una parete che c'era indicata come esempio di violenza istituzionale un senatore che appartiene al gruppo che mi onoro di rappresentare. Nel Centro antiviolenza c'era il nome e cognome di un senatore su un cartellone dove si esemplificavano vari tipi di violenza e quello era l'esempio della violenza istituzionale. Anche alla luce di questa evidenza che è stata presentata e che mi sono permesso di contestare immediatamente alle persone che erano lì, mi sono chiesto: giusta l'assistenza, giusta la prevenzione, giusta l'informazione, giusta la comunicazione, ma materialmente c'è la possibilità da parte della Regione di sostenere queste donne quando si trovano ad avere a che fare, per esempio, con la giustizia e con un crimine particolarmente odioso che viene loro perpetrato? Lo dico per due ordini di motivi: il primo è che una persona di quel tipo attraversa uno stato così grave di necessità psicologica ma anche ovviamente economica, soprattutto in quel momento, che magari un supporto in più può non nuocere; dall'altra parte per fugare un dubbio, perché non vorrei che, per esempio, ci fosse qualcuno - si badi bene non succede - che, quando li accoglie, poi offra anche un servizio di supporto legale magari a pagamento. Sgombro il campo, sicuramente non succede in Valle d'Aosta ma da altre parti è successo. C'erano dei centri gestiti da associazioni, in quelle associazioni, guarda caso, c'erano degli avvocati e quegli avvocati, guarda caso, si facevano carico di patrocinare queste cause di queste persone che si rivolgevano a quel centro. Sarà un caso.
Io credo che con un patrocinio sostenuto dalla Regione probabilmente, ovviamente motivato, questa possibile commistione verrebbe meno, quindi avremmo la certezza che il volontariato che viene offerto alle donne sicuramente è genuino, perché non viene fatto con uno scopo vedendo un cliente che arriva ma viene fatto con lo scopo di soccorrere e assistere questa persona. Ripeto: non sto parlando della Valle d'Aosta ma prevenire è meglio che curare.
Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Grazie consigliere Manfrin per aver tolto due domande che sono state ampiamente dibattute come lei ha giustamente ricordato.
Sulle motivazioni del ritardo posso dirle che il piano triennale degli interventi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, dell'articolo 3 della legge regionale n. 25, è lo strumento con cui sulla base di indicazione del forum permanente - questo lo diciamo per chi ci ascolta, almeno hanno qualche indicazione - contro le molestie e violenza di genere sono definiti gli indirizzi e le priorità delle azioni finalizzate alla prevenzione della violenza di genere. Il piano predisposto dalla Giunta è approvato dal Consiglio regionale ed è diretto a orientare e coordinare l'azione di tutti i soggetti pubblici e privati in materia di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto della violenza di genere. Per quanto riguarda i ritardi, le posso dire le nostre giustificazioni: nel mese di novembre 2021 è stato pubblicato il nuovo piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023 del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, documento essenziale e strategico di cui tener conto per la stesura del piano regionale; la necessità di riaggiornare il documento alla luce della ricaduta dell'emergenza sanitaria Covid-19 sul sistema dei servizi, in particolar modo per ciò che concerne la Casa rifugio e il Centro donne antiviolenza e di fornire gli ultimi dati relativi all'utenza riferiti all'ultimo triennio 2019-2021; la presenza discontinua della Dirigente della struttura regionale competente in materia di violenza di genere, che si è poi trasformata in un'assenza continuativa dal mese di novembre 2021 per poi trasformarsi in una vacanza della suddetta Dirigenza a partire dal mese di febbraio, hanno di fatto rallentato lo svolgimento delle attività propedeutiche all'approvazione del piano regionale, come, ad esempio, la convocazione del Forum permanente contro le molestie, la violenza di genere e la conduzione dei lavori dello stesso; la necessità di ricondividere il documento all'interno del Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, anche alla luce dei cambiamenti di alcuni componenti del Forum medesimo per l'approvazione di un'insostanziale modifica, il Forum nel corso del 2022 è stato convocato nel mese di giugno e in quello di luglio per addivenire all'approvazione del testo del piano triennale 2022-2024, l'impatto che l'emergenza sanitaria da Covid-19 ha avuto in termini di carico di lavoro sulla struttura regionale competente e referente anche per il servizio sociale, professionale regionale coinvolto direttamente nella gestione dell'emergenza da Covid-19, oltre che recentemente in quella dovuta all'arrivo di profughi dall'Ucraina, nonché alla carenza di personale già più volte evidenziata. L'articolo 1 della legge regionale n. 4/2013 afferma che la Regione riconosce in ogni forma di violenza di genere una violazione dei diritti umani dell'integrità fisica e psicologica, questa è la definizione, ma è una risposta che forse lei non voleva in questo caso.
Salto all'ultima domanda, quindi con riferimento all'ultimo quesito, ovvero "se la Regione intenda mettere a disposizione delle donne vittime di violenza il patrocinio legale gratuito", in analogia a quanto fatto in altre Regioni, è un ragionamento che stiamo facendo, abbiamo avuto già dei contatti con l'Ordine degli avvocati che si sono dati estremamente disponibili, anzi, sono stati propositivi, quindi percorreremo questa strada.
Come dicevo, ci sono già state delle interrogazioni informali e c'è anche da tener conto di quello che è il cosiddetto "reddito di libertà", è un reddito che viene erogato dall'INPS, se non ricordo male, sono fondi statali e sono fondi che possono essere erogati e incrementati anche con fondi regionali sui quali bisogna fare un ragionamento. Questi fondi non sono esattamente per il patrocinio legale, ma potrebbero essere utilizzati anche per quello, sono circa 400 euro mensili, ma questo per poter dare la possibilità a queste donne di avere un minimo di sostentamento economico. Quello che ritengo dal punto di vista della domanda comunque è il patrocinio legale...speriamo che quest'interlocuzione con l'Ordine degli avvocati porti a una buona conclusione.
Presidente - Per replica, la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Partiamo dalle alle note negative per poi arrivare a quelle positive.
La ringrazio, Assessore, per la sua risposta, ovviamente lei capirà, questo però non è imputabile a lei, questo sia chiaro e lo voglio dire chiaramente, ma ho visto tutta una pluralità di persone che vengono coinvolte nella stesura di questo piano, non si capisce esattamente quali siano i membri, ma cosa lo abbiamo visto in Commissione chi abbia fatto cosa, chi ha esteso una bozza e quant'altro, comprendo che ci sia stato un cambiamento di membri del forum, però mi pare che ci sia una tale folla di persone e anche soprattutto una tale folla di persone che si riempiono la bocca con questi temi, ma poi alla fine capisco che di pratico non è che abbiano fatto granché... che dire che sono cambiati alcuni membri probabilmente non è che giustifichi il fatto di avere un anno di ritardo rispetto a un piano triennale.
Detto questo, ripeto, non le imputo nessuna responsabilità ma probabilmente quelli che si riempiono la bocca e fanno un sacco di comunicati stampa e a cui piace comunicare quanto sono vicini alla comunità e quanto piace lottare contro le disuguaglianze e quant'altro, forse se si fossero concentrati un po' nel lavorare, avremmo un piano di prevenzione violenza che arrivava nei tempi dovuti.
Veniamo invece alle cose non positive, positivissime: Assessore, sono felice, sono euforico per quello che mi ha appena detto, cioè avere la possibilità di un patrocinio gratuito sostenuto dalla Regione, credo sia una cosa meravigliosa e credo che tolga la possibilità di chicchessia di lucrare sulle disgrazie altrui e permette a queste persone vittime di violenza effettivamente di potersi difendere e di sentirsi sostenute e protette dall'Amministrazione.
La ringrazio per questa risposta, mi auguro davvero che anche la parte del reddito di libertà - ci eravamo anche confrontati una volta su questo, mi ricordo - possa anche andare in porto, credo che sia un grosso passo avanti, soprattutto per le donne vittime di violenza e mi auguro davvero che quanto prima quest'accordo per il gratuito patrocinio possa andare in porto e ringrazio qui l'Ordine degli avvocati. Già che ci sono, essendo terminato il tempo e chiuso il Consiglio a questo punto, visto che si parla di avvocati, mi permetto anche di salutare la collega Spelgatti, che dalla prossima seduta ovviamente non ci sarà più.