Oggetto del Consiglio n. 1767 del 28 luglio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1767/XVI - Interrogazione: "Misure adottate dalla Regione per gestire le procedure di collocamento delle persone con disabilità e delle altre categorie protette.".
Bertin (Presidente) - Punto n. 10. Risponde il Presidente della Regione.
Lavevaz (UV) - Si chiede con quest'interrogazione se attualmente l'ente Regione soddisfa la quota di riserva prevista dalla legge 68 del 1999 a favore delle categorie di cui all'articolo 1, questa è la prima domanda. All'esito della denuncia annuale effettuata a gennaio 2022, l'ente Regione risultava avere in organico 123 persone rientranti nelle condizioni ai sensi della legge 68 del 1999, rispetto a una quota di riserva pari a 148 unità. Rispetto a questa scopertura di 25 unità, dal mese di gennaio a oggi sono state assunte quattro persone disabili, diversamente abili, e al momento sono in corso quattro chiamate con avviso pubblico, tre per persone con disabilità e una per categorie protette, per assumere complessivamente quattordici coadiutori, categoria B, posizione B2.
Le successive due domande sono: se la Regione ha approvato delle linee guida procedurali per organizzare nel modo migliore le possibilità che la legge offre a favore delle categorie protette e a quale figura interna alla Regione è stato affidato il ruolo di responsabili dei processi di inserimento delle persone con disabilità. Riguardo a queste domande, è in atto una stretta collaborazione tra il Dipartimento del personale e la Struttura politiche per l'inclusione lavorativa del dipartimento politiche del lavoro e formazione, per un approccio volto a creare le giuste condizioni perché questi inserimenti risultino ottimali per i soggetti interessati negli ambiti organizzativi in cui vengono inseriti. In particolare è stata condivisa l'esigenza di istituire come Amministrazione regionale la figura del responsabile dell'inserimento lavorativo, in coerenza con il recente decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 43 dell'11 marzo 2022, che ha adottato le linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità che, tra l'altro, ha ridefinito le funzioni, gli indirizzi operativi e le competenze specifiche del responsabile dell'inserimento lavorativo.
Da questo punto di vista la Valle d'Aosta risulta mancante di figure professionali con queste caratteristiche, sia come dipendenti all'interno delle aziende che come liberi professionisti che possano offrire un tale servizio. L'Assessorato sviluppo economico formazione e lavoro ne ha quindi promosso l'istituzione attraverso una formazione specifica. A tal fine è stato approvato il profilo professionale, inserito nel repertorio regionale dei profili, e definito il relativo standard formativo ed è in fase di definizione, a valere sul fondo regionale disabili, un avviso finalizzato a promuovere l'organizzazione di un primo percorso formativo rivolto a persone occupate presso le imprese, gli enti pubblici, le aziende pubbliche e altri soggetti economici, nonché i liberi professionisti e lavoratori autonomi che operano nell'ambito delle risorse umane e della consulenza organizzativa. Tale percorso darà priorità alle persone occupate in qualità di lavoratori dipendenti e agli occupati presso gli enti pubblici e imprese con più di duecento dipendenti, tra cui l'ente Regione, che risulta ancora mancante di questa figura. La presenza di questa figura consentirà poi di predisporre procedure, accorgimenti organizzativi ed eventuali soluzioni tecnologiche utili per migliorare sempre più l'inserimento lavorativo delle categorie protette.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Marquis.
Marquis (FI) - Grazie Presidente per la risposta che ha dato all'interrogazione che le ho fatto. Oggi abbiamo parlato di Garante dei diritti dei disabili e la cosa che fa un po' male, da amministratore pubblico, è che i privati stanno rispettando le quote di riserva, ma la Regione, che dovrebbe dare l'esempio, non ha il rispetto delle quote di riserva nell'assunzione dei disabili. Ma al netto di questo, apprezziamo lo sforzo che si sta facendo per cercare di andare nella giusta direzione.
Le altre domande erano finalizzate a costituire un ragionamento, diciamo di ordine generale. Ho fatto una domanda che si chiedeva se ci sono delle linee guida procedurali per avvalersi della possibilità delle chiamate nominative, sostanzialmente. Le chiamate di tipo nominativo sui disabili, sono la naturale conclusione di un percorso che viene fatto con il progetto di vita: si crea il progetto di vita, dopodiché si procede alla chiamata nominativa. Dal momento che questa chiamata nominativa è stata istituita da parecchi anni, e mi pare che non sia ancora stata attivata qui in Regione, credo che ci sia un ragionamento serio da fare su questo argomento, perché significa che sostanzialmente non si dà corso ai progetti di vita delle persone disabili, perché se non gli si dà la naturale conclusione, manca un pezzo, che è quello del diritto al lavoro.
Quanto alla figura interna alla Regione: se è stato affidato il ruolo di responsabile dei processi di inserimento delle persone con disabilità. Anche questa non è una valutazione che ha fatto - se mi consente - la pubblica amministrazione, ma è un obbligo di legge! Un obbligo di legge che da qualche anno non viene rispettato, perché non è ancora stato individuato il soggetto; che poi il soggetto non è esterno, attenzione, è un dirigente che deve essere nominato a ricoprire questo ruolo di responsabile dell'inserimento lavorativo dei disabili nella pubblica amministrazione e nelle amministrazioni che hanno più di duecento dipendenti.
Anche questo, secondo me, messo tutto insieme, porta a fare poi dei ragionamenti di ordine generale e si può arrivare alla sintesi che qualcosa di più si può e si deve fare su questa materia all'interno della pubblica amministrazione. Perché effettivamente, come emergerà poi anche da un'altra interpellanza che ho fatto in parallelo, proprio per fare un quadro completo sul settore, risulterà il quadro che la pubblica amministrazione è quella che fa meno nei confronti di questo settore; quello che viene fatto in Valle d'Aosta di significativo viene prodotto dal comparto privato. Questo lo trovo estremamente grave, soprattutto in una regione dove la presenza del pubblico è rilevante nel tessuto economico, cioè ha parecchie opportunità di posti di lavoro.
Quindi quello che possiamo chiedere è questa sorta di provocazione, per innescare dei ragionamenti, per affrontare un problema, perché diversamente rimane lì stagnante senza delle soluzioni. E siccome ci sono delle persone fragili dietro, credo che sia interessante fare un ragionamento a 360 gradi e complessivo sull'argomento, perché dalla lettura combinata di tutte le cose che vengono prodotte e fatte, emerge che manca un pochettino la strategia. L'invito è di fare attenzione a questo argomento con la massima sensibilità.