Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1760 del 28 luglio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1760/XVI - P.L. n. 54: "Disposizioni in materia di Garante dei diritti delle persone con disabilità. Modificazioni alla legge regionale 28 agosto 2001, n. 17 (Disciplina del funzionamento dell'Ufficio del Difensore civico. Abrogazione della legge regionale 2 marzo 1992, n. 5 (Istituzione del Difensore civico))".

Bertin (Presidente) - Punto n. 6.01. La proposta di legge in questione è composta da sei articoli, si esamina il nuovo testo con nuovo titolo predisposto dalla I Commissione consiliare. Il relatore a nome della minoranza è il consigliere Manfrin, il relatore per la maggioranza è il consigliere Padovani. Si è prenotato il consigliere Manfrin per la relazione, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Con la proposta di legge che presentiamo oggi in quest'aula ci poniamo come obiettivo quello di istituire nella nostra Regione la figura del Garante dei diritti delle persone con disabilità, una figura il cui obiettivo principale è la tutela dei diritti delle persone con disabilità che affrontano problematiche spesso quotidiane e non hanno ad oggi un punto di riferimento per superare quelle difficoltà che, unite alla propria condizione, diventano insormontabili. Nello specifico la nostra proposta di legge va a modificare la legge regionale 28 agosto 2001 n. 17, che disciplina il funzionamento dell'ufficio del Difensore civico. La proposta di legge assegna dunque al Difensore civico il compito di Garante dei diritti delle persone con disabilità promuovendo la piena tutela dei diritti e degli interessi delle persone con disabilità e dei loro caregiver familiari nel rispetto dei principi dettati dalla legge 5 febbraio 1992 n. 104, la legge quadro per l'assistenza per l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità dall'articolo 26 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità adottata dall'Assemblea generale dell'ONU il 13 dicembre 2006.

Come sappiamo, nella nostra Regione, ma anche nel resto del Paese, c'è ancora moltissima strada da fare per arrivare a una vera e propria cultura della disabilità che possa garantire a chi più è svantaggiato i diritti che la Costituzione e le disposizioni legislative sul tema conferiscono loro, ma non solo, poiché spesso a chi si trova in una condizione di svantaggio risulta difficile vedersi riconosciuti i più elementari diritti che dovrebbero essere garantiti a tutti, un esempio recente su tutti il diritto di poter affidare un ragazzo a un centro estivo.

Ovviamente non parlo dell'episodio per il quale c'è stato un chiarimento, mi pare ieri sia arrivato il comunicato stampa ma gli eventi che hanno portato dei ragazzi con disabilità grave a non poter partecipare a dei centri estivi e che non sono riusciti neanche a ricevere un supporto adeguato in questa grave vicenda. Ebbene, con l'istituzione di questa figura anche questo tipo di criticità potrà essere affrontato in maniera adeguata. Una figura, quella introdotta da questa proposta di legge, che si ispira al principio della solidarietà sociale e intende erogare specifici servizi diretti alla tutela in senso lato dei diritti civili in forma singola e collettiva delle persone con disabilità, comprendente anche quella che si renderà eventualmente necessaria nelle fasi processuali, nei vari campi della giurisdizione civile, penale o amministrativa. Ecco quindi che il Garante per la disabilità diventa una figura unica che presidia ma anche promuove i diritti di chi convive con la disabilità. Al Garante viene quindi affidato il compito di raccogliere le istanze delle persone con disabilità e di fornire loro la dovuta assistenza ma non solo. Si prevede infatti anche un ruolo di promozione, oltre che di rappresentanza e, proprio in virtù di quest'inquadramento, il Garante dovrà promuovere delle campagne di sensibilizzazione e di comunicazione volte a rendere più permeabile la cultura del rispetto dei diritti di tutti.

Questo delicato incarico viene affidato nel solco di quanto già fatto da altre Amministrazioni regionali, oltre che comunali, ovvero l'incardinamento delle funzioni della figura di Difensore civico così come realizzato, ad esempio, dalla Regione Lombardia o dalla Regione Emilia-Romagna. La proposta di legge in oggetto ha superato un lungo percorso di analisi e verifica della I Commissione consiliare durato quasi cinque mesi e ha visto esprimere l'opinione di diversi attori: dal Difensore civico, soggetto in capo al quale ricadrà la responsabilità di rivestire il ruolo, fino ai soggetti portatori di interesse, più specificamente le Associazioni dei disabili che hanno formulato diverse proposte ritenute migliorative nel testo e quindi accolte nel proficuo lavoro di Commissione che si è sviluppato e per il quale voglio ovviamente ringraziare i colleghi e i Commissari della I Commissione.

Le proposte recepite sotto forma di emendamenti sono intervenute su diversi aspetti e più specificamente:

- sulle funzioni assegnate dalla figura del Garante dei diritti delle persone con disabilità, ad esempio, con riferimento sui maltrattamenti, abusi o fenomeni di bullismo o cyberbullismo, oppure sull'abbattimento delle barriere non solo architettoniche ma anche sensoriali;

- sulla collaborazione del Garante dei diritti delle persone con disabilità non solo con l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità ma anche con le associazioni rappresentative delle persone con disabilità, che durante le audizioni hanno manifestato la piena disponibilità nel mettere a disposizione della collettività le proprie competenze; sul supporto alla figura del Garante dei diritti delle persone con disabilità individuando un soggetto esperto in possesso di specifiche competenze nell'ambito dei diritti dei disabili e delle attività sociali, così come già realizzato in altre realtà;

- nell'inserimento, all'interno dell'intero articolato, della figura del caregiver familiare, ricomprendendo quindi la persona che assiste e si prende cura del familiare disabile, ed estendendo le tutele in relazione a quest'incarico;

- infine con l'inserimento dell'articolo 4 concernente le disposizioni sulla privacy, poiché, ai sensi della normativa vigente, in materia è richiesta la consultazione preventiva del Garante privacy nel caso in cui un provvedimento in corso di adozione disciplini criteri e modalità del trattamento dei dati personali.

Queste proposte hanno trovato l'accoglimento della quasi totalità della I Commissione e rappresentano il passo finale di un lavoro di raccordo che ha recepito in maniera positiva gli stimoli forniti.

Come abbiamo ribadito più volte in quest'aula, l'integrazione delle persone con disabilità non deve essere soltanto uno slogan da utilizzare in campagna elettorale, ma deve tradursi in azioni concrete che tutelino realmente le persone che convivono con la disabilità e questo è un piccolo grande passo in quella direzione.

Presidente - Sempre per la relazione, si è prenotato il collega Padovani, ne ha facoltà.

Padovani (FP-PD) - Innanzitutto vorrei ringraziare i colleghi con i quali siamo arrivati a elaborare questo testo, quindi i colleghi di I Commissione, insieme ai quali abbiamo elaborato questo testo e anche gli uffici per il lavoro e il supporto tecnico imprescindibile per arrivare alla stesura di questo testo di legge.

Vorrei anche dire che discutere e approvare - spero e mi auguro - questo testo di legge nel mese del Disability Pride, anche se alla fine del mese del Disability Pride, penso dia un senso ulteriore e un significato ulteriore a questo testo di legge. Mi scuso perché ripeterò necessariamente alcune cose già dette dal collega Manfrin ma siamo relatori dello stesso testo di legge, quindi è ovvio che qualcosa andrà ripetuto.

L'istituzione del Garante per la tutela dei diritti delle persone con disabilità è volta a creare uno strumento utile a dare piena attuazione a quelle norme di diritto, sia internazionale che nazionale, che impongono la piena integrazione di tutte e tutti nella vita e nel contesto sociale. Sul tema delle disabilità vi è certamente un'abbondante produzione normativa, a partire dalla Convenzione dell'ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall'Italia con la legge 18/2009, che ha un'importanza fondamentale. Le priorità di questo Trattato sono infatti quelle di garantire l'accesso a tutte le varie forme di attività senza alcun tipo di preclusione attraverso l'adozione delle modifiche e degli adattamenti necessari per garantire alle persone con disabilità il godimento e l'esercizio di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali. Gli obiettivi, o per meglio dire lo scopo del Trattato, è quello di rendere concreti i principi fondamentali quali dignità, uguaglianza, autonomia individuale, partecipazione e inclusione nella società. Nel nostro Paese va detto, nonostante la rilevanza notevolissima della Convenzione ONU, erano già presenti atti legislativi conformi ai principi della Convenzione stessa, a partire evidentemente dall'articolo 3 della Costituzione italiana, che stabilisce i principi di uguaglianza e di non discriminazione. Se quindi l'ampiezza del quadro normativo garantisce piena tutela formale alle persone con disabilità, altro discorso è la sua concreta applicazione ed è proprio qui che si inserisce la figura oggetto della proposta di legge in discussione oggi. Il Garante dei diritti delle persone con disabilità avrà infatti, da un lato, il compito di verificare a livello regionale la piena attuazione della normativa a tutela di coloro i quali hanno una disabilità e, dall'altro, quello di garantire che i diritti riconosciuti dalla legge vengano rispettati. Penso che il testo che abbiamo approvato in I Commissione sia migliorativo rispetto al testo originale e che lo sia già a partire dal titolo. "Garante dei diritti delle persone con disabilità", questo è il titolo, infatti assume come fondante l'idea che le persone con una disabilità siano persone alle quali la politica debba garantire il pieno godimento dei diritti, abbandonando il vecchio paradigma che vedeva la persona con disabilità come persona debole da accudire e proteggere. In questo senso credo che valga la pena menzionare brevemente alcune principali modifiche apportate in Commissione.

Rispetto alla proposta iniziale, l'articolo 1 è stato interamente sostituito al fine di recepire le osservazioni formulate dalle associazioni audite. Innanzitutto al comma 1 è stata ampliata la platea dei destinatari affiancando alle persone con disabilità - non più solo residenti ma anche domiciliate temporaneamente in Valle d'Aosta - anche i loro caregiver familiari, come da definizione sancita dalla legge 205/2017 e riportata nel secondo comma. Coerentemente quindi sono stati inseriti i puntuali riferimenti ai caregiver familiari nell'elenco delle funzioni attribuite al Garante medesimo dal nuovo comma 3, che, peraltro, ne amplia notevolmente le competenze rispetto a quelle inserite nella prima proposta.

Come detto, quindi, le competenze del Garante sono state fortemente ampliate e penso accogliendo totalmente le osservazioni delle associazioni che abbiamo audito, quindi il Garante avrà competenza:

- nella promozione dell'affermazione del pieno rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà e autonomia della persona con disabilità - questione volutamente inserita al primo punto per sottolineare quale debba essere il paradigma con cui guardare al mondo delle persone con disabilità - e piena inclusione, con particolare riferimento alle persone che vivono in contesti sociali a rischio di esclusione, in collaborazione con Enti locali e Istituzioni scolastiche;

- vigilanza sull'assistenza alle persone con disabilità, attenzione alla loro tutela giuridica ed economica e alla piena integrazione sociale e promozione della piena accessibilità ai servizi e alle prestazioni di prevenzione, di cura e di riabilitazione;

- segnalazione alle autorità di atti e comportamenti offensivi, discriminatori o lesivi dei diritti e della dignità delle persone con disabilità;

- attività di informazione verso le persone che hanno subito discriminazioni determinate dalla loro condizione di disabilità e promozione di interventi di prevenzione e contrasto dei fenomeni di discriminazione, violenza, abuso, danno o sfruttamento a danno della persona con disabilità e gli impegni ad attivarsi affinché non si verifichino distinzioni, esclusioni o restrizioni fondate sulla disabilità.

La figura che andremo a istituire, se questa proposta di legge verrà approvata, sarà un punto di riferimento istituzionale per le persone oggetto di maltrattamenti, abusi, bullismo o cyberbullismo derivanti dalla presenza di una disabilità e anche per i loro caregiver familiari. Informerà i soggetti che ne faranno richiesta in merito ai loro diritti, alla legislazione di riferimento, a forme di assistenza psicologica, sanitaria, socio-assistenziale, economica e di tutela legale e ad esso spetterà anche il ruolo di controllo affinché siano garantite le pari condizioni in ambito lavorativo e nella fase dell'orientamento della formazione professionale e dei tirocini professionali. È importante sottolineare anche come questa figura dovrà farsi promotrice della piena fruizione di luoghi e spazi con particolare attenzione alla rimozione delle barriere architettoniche, sensoriali e cognitive e avrà la facoltà di effettuare visite negli uffici pubblici, nelle sedi di servizi pubblici e nelle strutture residenziali o semiresidenziali pubbliche e private convenzionate. Il Garante avrà poi la facoltà di proporre alle Amministrazioni competenti misure destinate a migliorare la funzionalità amministrativa e di proporre alla Giunta regionale azioni volte alla piena accessibilità dei servizi e delle prestazioni in materia di prevenzione, cura e riabilitazione e di tutela giuridica ed economica delle persone con disabilità e dei loro caregiver familiari. Inoltre potrà ricevere anche in forma elettronica o telematica segnalazioni sulla violazione dei diritti, potendo poi invitare le Amministrazioni coinvolte ad assumere iniziative volte alla rimozione delle cause delle violazioni, segnalando agli organi competenti l'adozione di interventi sostitutivi in caso di inadempienza o gravi ritardi nell'azione della Pubblica Amministrazione.

La proposta prevede anche la facoltà di favorire il sostegno tecnico e legale agli operatori dei servizi sociali anche proponendo alla Giunta regionale lo svolgimento di attività di formazione e aggiornamento sul tema della promozione dei diritti delle persone con disabilità, la promozione della diffusione di buone pratiche amministrative e lo scambio di esperienze in materia, oltre a quella di raccogliere ed elaborare dati e sostenere studi e ricerche promuovendo la collaborazione con l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, di cui all'articolo 3 della legge 18 del 2009, la facoltà di realizzare iniziative anche in collaborazione con la Regione, gli Enti locali, l'Azienda USL della Valle d'Aosta, le Istituzioni scolastiche, nonché altri soggetti e Istituzioni, Enti e Associazioni, e promuovere attività informative sul territorio e iniziative di sensibilizzazione anche attraverso gli organi di informazione sulla condizione, sui diritti, le garanzie e le opportunità delle persone con disabilità. Il Garante collaborerà con Enti e Istituzioni tra i quali il Co.Re.Com., la Consulta regionale per le pari opportunità e il Consigliere o la Consigliera regionale di parità, con le associazioni rappresentative delle persone con disabilità e dei loro caregiver familiari operanti sul territorio regionale, con l'Osservatorio nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 18/2009 e con l'Osservatorio economico e sociale della Regione.

Viene inoltre prevista l'istituzione della figura del collaboratore del Garante, soggetto esperto e in possesso di specifiche competenze in ambito sociale e nel campo della disabilità, nominato con decreto del Presidente del Consiglio regionale a seguito di pubblicazione di avviso pubblico e di procedura di valutazione comparativa da svolgere in coerenza con la disciplina prevista per il conferimento degli incarichi esterni da parte dell'Amministrazione regionale. L'incarico non prevede compensi e ha durata quinquennale.

Infine, ma non da ultimo, viene prevista la possibilità di formulare osservazioni e proposte su atti normativi e di indirizzo che riguardano la disabilità di competenza della Regione e la promozione del ruolo del disability manager, al fine di agevolare il processo di cambiamento orientato all'autodeterminazione delle persone con disabilità.

Credo quindi che, per i motivi sopra elencati e per le funzioni che al Garante vengono attribuiti dal testo, questa legge sia certamente da approvare.

Presidente - Con le relazioni si apre la discussione generale su questa proposta di legge. La discussione generale è aperta, chi vuole intervenire si prenoti. Si è prenotata la consigliera Erika Guichardaz, a cui do la parola.

Guichardaz E. (PCP) - Com'è stato evidenziato dal consigliere Manfrin, non tutti in Commissione hanno votato questa proposta di legge e fra quei non tutti ci sono io, quindi un po' per spiegare le motivazioni, un po' come è stato fatto durante le due audizioni che ci sono state rispetto alla consultazione su questo tema, spiegare il perché il nostro gruppo oggi non voterà questa legge.

Inizialmente avevamo rilevato tre criticità che già non ci avevano permesso di sottoscrivere quella legge quando il consigliere Manfrin ce l'aveva proposto perché per noi attribuire anche il ruolo di garante per i diritti delle persone con disabilità, la Difensora civica, ci sembrava appesantire il suo lavoro visto che aveva già le funzioni di Garante per i detenuti e Garante per l'infanzia e l'adolescenza.

Questo anche a fronte del fatto che è una legge che mette in campo pochissime risorse e soprattutto non prevede una maggiore strutturazione di quell'ufficio che sappiamo già essere in carenza da quanto ci è stato già evidenziato nelle relazioni del precedente Difensore civico.

Infine esiste ed era importante secondo noi attendere l'entrata in vigore del decreto attuativo nazionale sul garante un po' per coordinare e dare una migliore operatività a questa figura.

Per queste ragioni avevamo chiesto l'audizione della Difensora civica e poi delle Associazioni del mondo della disabilità operanti sul territorio.

Proprio su questa seconda richiesta il gruppo della Lega aveva votato contro mentre vediamo che forse grazie a quelle audizioni in qualche modo il testo ha visto delle modifiche.

In audizione i tre punti che noi vedevamo subito rispetto a questa proposta di legge sono stati confermati sia dalla Difensora civica, sia da alcune delle Associazioni che hanno partecipato alle audizioni. In particolare la Difensora civica ha rilevato che, e questo ampliando un po' quello che noi avevamo già notato, all'interno della legge si prevedevano compiti di amministrazione attiva, come la raccolta e l'elaborazione dei dati sulle condizioni delle persone con disabilità, studi, nonché iniziative rivolte a queste persone, compiti che sono attribuiti a una struttura regionale che è quella delle politiche sociali, che oltretutto ha strutture e fondi per poterle portare avanti.

Il Co.Di.VdA, ente rappresentativo di molte Associazioni, ha sottolineato in premessa come non fosse efficace affidare anche il ruolo di Garante alla Difensora e chiedeva l'indipendenza di quest'organismo e la percezione di un'indennità per svolgere proprio questo compito, nonché una struttura a supporto.

Stesse considerazioni e riflessioni dal Comitato Famiglie 162 in cui si aggiungono altre osservazioni interessanti, in particolare evidenziamo che le funzioni del Garante, come declinate dalla norma, poco contribuiscono alla transizione verso l'orizzonte delle persone con disabilità come cittadini ma ricalchino logiche di protezione e accudimento ormai sorpassate. Queste sono alcune delle osservazioni fatte in quelle audizioni, quindi, oltre alle criticità che avevamo evidenziato, si sono aggiunte queste altre criticità.

Nella legge si prevede che introducono un soggetto esperto a supporto del Garante, che svolgerà la propria attività all'interno dell'Amministrazione per cinque anni a titolo gratuito.

La gratuità di questo servizio a noi sembra piuttosto sminuente e soprattutto crediamo che chi ha delle competenze, chi svolge un ruolo, a questa persona dovrebbe essere in qualche modo riconosciuto quel bagaglio di competenze, invece ci vede sotto questo aspetto favorevolmente colpiti che rispetto alla nomina, si procede a una valutazione comparativa dei curricula, cosa che ricordiamo non essere invece avvenuta rispetto alla nomina della Difensora civica, ed è notizia di ieri, come detto nelle comunicazioni del Presidente, l'esito del ricorso della sentenza del TAR che prevede proprio l'annullamento di quella delibera del Consiglio regionale.

Vi sono poi gli emendamenti che estendono la difesa dei diritti delle persone con disabilità ai loro caregiver; insomma, se si legge il testo, vengono sostanzialmente equiparati alle persone da loro accudite in materie come l'accesso al lavoro, ai servizi, le discriminazioni, la rimozione delle barriere architettoniche, generando secondo noi confusione fra questi due soggetti o addirittura creando false speranze. Sotto questo punto di vista, avevamo sottolineato in Commissione che sarebbe stato forse più opportuno inserire un articolo ad hoc su questa figura anziché aggiungere la parolina dietro alle varie declinazioni del testo. Alla luce di tutte queste osservazioni, avevamo chiesto nella scorsa Commissione una verifica con il Dipartimento legislativo e un successivo incontro con le associazioni che comunque avevano espresso in premessa molte criticità. La richiesta è stata respinta perché si aveva urgenza di portare questa proposta di legge in approvazione e sottolineo che questa proposta di legge l'abbiamo vista due volte in Commissione, un'urgenza che noi non abbiamo assolutamente compreso perché su un tema di questo tipo forse avremmo dovuto approfondire di più, forse avremmo dovuto anche ponderare alcune scelte pensando che questo potrà anche avere delle ricadute negative, speriamo di no, nel senso che questo non è quello che ci auguriamo ma sicuramente questo testo, secondo noi, crea della confusione e soprattutto queste ricadute negative potrebbero essere proprio rivolte verso già una popolazione fragile sotto questo punto di vista. Ecco perché avremmo preferito un testo di legge forse più meditato, più mirato, più incisivo e molto probabilmente con un percorso più partecipato in modo da non avere quelle premesse fatte dalle Associazioni perché si dice: "abbiamo recepito" ma avete recepito la seconda parte, nella prima parte delle audizioni praticamente l'organismo più rappresentativo dice: "non vediamo bene la figura del Garante, la figura di Difensore nella stessa persona".

Sotto questo punto di vista, come non abbiamo votato in Commissione, abbiamo approfondito il testo e purtroppo non lo voteremo nemmeno oggi in aula.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Questa proposta di legge rappresenta un passo in avanti verso il rafforzamento della tutela dei diritti delle persone con disabilità. Credo che negli ultimi vent'anni sia cresciuta la sensibilità a tutti i livelli su questo tema nel Paese, anche per quanto riguarda i diritti delle persone disabili la figura del Garante in questi ultimi anni è stata istituita in diversi Comuni e in alcune Regioni. Sicuramente l'approccio ha avuto dei passi da gigante a livello di legislazione e di normazione che è tutto disceso sostanzialmente dalla Convenzione ONU del 2006, dall'articolo 26 che è già stato citato da chi è intervenuto prima di me e che ha modificato profondamente le cose, sostanzialmente dove prima il disabile era una persona che veniva identificata come fruitore di servizi socio-assistenziali e sanitari è cambiato il paradigma dove il disabile è considerato una persona con degli handicap che ha la necessità di vedere tutelati i propri diritti per poter mettere a beneficio il proprio progetto di vita.

Tuttavia, nonostante la crescente sensibilità che c'è stata sul tema, lo spread tra il livello legislativo e la realtà poi della vita di tutti i giorni è di fatto abbastanza elevato. È proprio per questa ragione che si sente l'esigenza di istituire una figura che deve tutelare questi diritti.

Sono sicuramente delle problematiche complesse come temi da gestire, che richiedono un approccio di tipo olistico a 360 gradi, per arrivare poi nel particolare delle situazioni.

Il progetto di legge in esame è stato evoluto a seguito delle audizioni che ci sono state in Commissione, perché sostanzialmente è stata posta ed evidenziata l'attenzione sui caregiver familiari, che sono coloro che accudiscono e si prendono carico di queste situazioni di difficoltà e soprattutto credo anche alla luce di quello che è stato l'intervento del Difensore civico dove ha manifestato tutta una serie di sue sensazioni, di sue suggestioni riguardo al compito che dovrebbe venirgli affidato, credo che sia stata evidente, insieme anche al contributo che è stato fornito dalle Associazioni che sono state ascoltate, l'esigenza di affiancare al Difensore civico una persona che avesse delle competenze specifiche su questa materia a tutto tondo, a 360 gradi. Credo che questo possa essere considerato sicuramente un contributo positivo all'iniziativa. È del tutto evidente che c'è un grosso fermento anche a livello nazionale sulla materia perché il 20 dicembre è stata approvata la legge delega che ha conferito la delega al Governo per disporre tutta una serie di decreti in relazione alla materia della disabilità di riforma. Tra gli indirizzi che stati forniti è stato fornito anche quello di istituire la figura del Garante nazionale delle disabilità, non si sono limitati in questo caso a definire l'istituzione della figura, ma anche già a individuare tutta una serie di funzioni che dovrebbero essere delegate a questa struttura. Da qui lascia pensare che ci sia la volontà di intervenire in modo serio sull'argomento dandogli il giusto peso e la giusta importanza. Da questo cosa ne discende? Ne discenderà che dal momento che verranno approvati questi decreti probabilmente si faranno degli ulteriori passi avanti rispetto alla situazione che è in evidenza a tutti allo stato attuale. Allora si dovrà poi adeguare il provvedimento che oggi andiamo ad approvare, però da qui a quando verrà approvato quel provvedimento potrebbero passare ancora 12-15 mesi, non lo so.

Tenuto conto di tutto, credo sia importante fare un piccolo passo, fare un passo avanti per cominciare ad affermare l'esigenza di tutelare questi diritti.

È del tutto evidente, come dicevo prima, che i testi non sono perfetti, mai, anche in questo caso ci possono essere delle questioni che rimangono aperte, soprattutto laddove ha fatto il richiamo prima la collega Guichardaz, che si dà dei mandati a raccogliere dei dati, io a questo riguardo dico che bisognerà fare una profonda riflessione anche internamente alla Pubblica Amministrazione perché, andando a verificare e a studiare un po' l'argomento, mi sono reso conto che tutti gli Assessorati chiedono gli stessi dati e la banca dati che ci si era prefissati da tempo di fare è ancora un po' allo stato iniziale. Questo, al di là di comportare un dispendio di energie e risorse, che è il minimo danno che si può fare, pregiudica anche a volte l'ottenimento dei risultati, perché se non c'è un approccio ben preciso e chiaro, è difficile poi arrivare a raggiungere degli obiettivi su una materia che, come dicevamo prima, rappresenta una grossa complessità.

Da parte nostra, del gruppo di Forza Italia, c'è pieno sostegno a quest'iniziativa perché riteniamo che costituisca un piccolo passo in avanti rispetto allo status quo, quindi saremo disponibili a lavorare qualora ci siano poi delle occasioni da migliorare il testo o darne delle evoluzioni.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - È un piacere poter intervenire dopo la presentazione in discussione generale innanzitutto per ringraziare i colleghi che sono intervenuti e che hanno fornito un loro punto di vista, uno spunto, peraltro ricordo - non ricordo se l'ho detto - che anche il collega Baccega ha sottoscritto la proposta di legge, quindi è importante anche questo ricordarlo.

Credo sia importante rispondere su alcuni dei temi che sono stati giustamente sollevati da parte della collega Guichardaz. Su tutti credo che la criticità principale che è stata sollevata sia la questione dell'incardinamento della funzione del Garante dei disabili nella struttura del Difensore civico e credo che a questo proposito ci venga in soccorso una discussione che c'è stata il 21 marzo del 2019. Come sapete, il Difensore civico incardinava ai tempi, fino al 21 marzo 2019, le figure del Difensore civico e del Garante dei detenuti. Ebbene, il 21 marzo del 2019, relatrice l'ex collega Morelli, venne proposto di creare anche il Garante dell'infanzia e dell'adolescenza e questa figura venne incardinata anche questa proprio all'interno della struttura del Difensore civico.

Io sono andato un po' a rivedere il dibattito perché credo che sia anche importante avere una coerenza di comportamento e prendo a prestito alcune parole che sono state spese in quell'occasione, nello specifico, per esempio, prendo a prestito alcune parole della collega Morelli che disse circa la scelta di incardinare il Garante dell'infanzia e dell'adolescenza "è importante sottolineare come tale scelta razionalizzi l'impatto finanziario evitando l'istituzione di un nuovo ufficio e valorizzando in modo ottimale la struttura esistente facente capo al Difensore civico che sarà opportunamente implementata".

L'allora assessore Certan intervenne per dire, sempre sul punto: "abbiamo creduto fosse opportuno, anche per i piccoli numeri che la Valle d'Aosta ha, di incardinare questo ruolo nell'attività del Difensore civico. In altre Regioni questo è stato superato ma credo che invece qui in Valle d'Aosta abbia un significato davvero importante".

Sulla parte del Garante della disabilità penso che possiamo assommare invece e prendere a riferimento Regioni, le ho citate prima ma le ripeto, come la Regione Lombardia o Emilia Romagna, che, pur avendo milioni di abitanti, hanno deciso di fare lo stesso percorso, quindi di incardinare la figura del Garante sempre in quella del Difensore civico, perché si preferisce assommare tutte queste cariche sotto quel punto di vista per evitare di dividere eccessivamente questo tipo di incarico ma anche per una velocità, un'utilità e una maggiore efficacia d'intervento nella conoscenza di tutte le criticità.

L'intervento che ho trovato più interessante è dell'allora collega di gruppo della collega Minelli - che è stata particolarmente critica su questa legge e soprattutto sulla parte d'implementazione dell'ufficio del Difensore civico -, che disse ai tempi: "oggi diamo una prima risposta, a mio avviso, comunque positiva benché vi sia questo ritardo - questo ritardo può applicarsi ovviamente anche alla Valle d'Aosta - e credo che sia l'unica risposta possibile in questo momento nel nostro contesto valdostano tenuto conto delle dimensioni della nostra Regione e del bacino d'utenza. Il Difensore civico avrà certamente competenze maggiori ma sarà anche supportato da tutte le strutture dell'Amministrazione, e non solo, per poter compiere quest'importante funzione". Una condivisione quindi da parte del gruppo di Rete Civica, che condivideva il fatto di andare a sommare queste figure e questa nuova istituzione anche nell'ufficio del Difensore civico. Credo che probabilmente solleverà stupore a quest'Aula sapere che la collega Minelli non prese la parola durante quella discussione, quindi significava che era perfettamente d'accordo con questo incasellamento ed è assolutamente curioso vedere come invece queste criticità a un certo punto vengano fuori.

Penso che si sia parlato anche della scarsità di risorse, è stato un leitmotiv ma è stato un leitmotiv molto utile da portare fuori rispetto a chi magari non ha conoscenza di quelli che sono i processi amministrativi e magari anche i processi legislativi di questa Regione, perché la necessità e la carenza di risorse, la scarsità di risorse era stata sollevata anche con il Garante dell'infanzia, è stata molto utile questa lettura, credo illuminante, e riporto anche qui le parole dell'allora assessore Certan che si rivolgeva ovviamente alla collega Pulz perché una persona che si schiera anche contro le scelte di buon senso ci deve sempre essere in quest'aula, e diceva: "a noi dispiace che lei non abbia colto che abbiamo preferito fare un primo passo invece del vuoto, anche se ripeto, ci rendiamo conto e siamo assolutamente consapevoli che con 10 mila euro non vi potrà essere un gran passo". Sicuramente dichiarazioni condivisibili che però, rispetto a questa scarsità, evidenziano che in realtà quei soldi lì non sono stati utilizzati, cioè nemmeno quei soldi che si riteneva scarsi sono stati utilizzati. Questo perché? L'abbiamo spiegato alle associazioni e lo rispieghiamo in aula a scanso di equivoci: il fatto che in questa legge vi siano previsti soltanto 5 mila euro non è una scelta fatta perché ci sono poche risorse da mettere e non se ne è volute mettere. La scelta di mettere una copertura di 5 mila euro è fatta perché gli uffici stessi, che quantificano e valutano l'impatto delle leggi sulla nostra Amministrazione, hanno, nel momento in cui è stata depositata la legge, risposto che il Difensore civico non arriva a utilizzare tutte le risorse che gli sono assegnate, non riesce a utilizzare neanche quelle che sono assegnate per la delega al Garante dei detenuti, non utilizza quelle che sono erogate per il Garante dell'infanzia e dell'adolescenza e quindi aggiungere delle risorse ulteriori, fossero anche 50 mila euro, era completamente inutile, perché non sarebbero state utilizzate, perché quelle che erano assegnate erano già sufficienti. Questa è la motivazione di queste risorse che non significa che verranno spesi solo 5 mila euro per il Garante della disabilità, significa che quell'ufficio, nello specifico l'ufficio del Difensore civico, ha già le disponibilità economiche necessarie per poter portare avanti quella delega.

Oltre a questo, vengo invece alle altre questioni sollevate, la maggiore strutturazione. L'abbiamo detto, e l'ha detto anche bene il collega Padovani, la necessità d'implementare che è stata richiesta è stata recepita in maniera da poter fornire un aiuto in più, un supporto in più, anche ascoltando quelle che sono state - e mi auguro che tutti le abbiano ascoltate - le indicazioni delle associazioni, che ci hanno detto: "siamo a vostra disposizione", e quando abbiamo evocato la possibilità del personale, della Giunta e quant'altro è stato detto chiaramente, l'hanno detto le associazioni, non sempre il personale conosce la situazione e c'è bisogno di competenze specifiche per affrontare i problemi di un certo tipo, e anche questa, secondo me, è un'esaltazione del ruolo delle associazioni dalle quali eventualmente si potrà anche andare a pescare un qualche supporto per quest'ufficio.

La scelta è già disciplinata dalle regole che abbiamo inserito all'interno del testo, quindi non ci sono dubbi su questo. È evidente che quelle critiche che arrivano sono semplicemente critiche strumentali atte a provare a giustificare una posizione che sia differente, che è assolutamente legittima ma che non è corroborata dai fatti.

Ancora è stata criticata l'amministrazione attiva, diciamo questo ruolo attivo che il Difensore avrebbe, cioè il dubbio che è stato sollevato e che le colleghe hanno riportato in quest'aula è che il Difensore civico ha un ruolo sostanzialmente passivo, cioè non può essere promotore, non può farsi promotore di iniziative, questo è quello che è stato detto e questo è quello che è stato sostenuto, quindi si dice: siccome qui c'è un ruolo attivo di promozione, quindi il Garante dei disabili dovrà anche farsi parte attiva, per esempio, nel raccogliere dati piuttosto che promuovere delle iniziative che possano andare a favore, possano far conoscere il mondo della disabilità e possano creare e ridurre, anzi, eliminare ci auguriamo questo gap, non se ne può occupare perché il suo ruolo è più passivo, però questo contrasta con le iniziative che sono state portate avanti sempre dal Garante dell'infanzia e dell'adolescenza in questo caso, che è sempre il Difensore civico; anche soltanto recentemente, giovedì 30 giugno 2022, c'è stato un incontro informativo promosso dal Difensore civico della Regione autonoma Valle d'Aosta in qualità di Garante per l'infanzia e l'adolescenza. È un ruolo attivo di promozione ed è stato interpretato. Allora è evidente che anche questo rilievo che si vuole fare cade, cade inesorabilmente, perché un ruolo attivo è possibile.

Su quella che è stata invece la critica rispetto alle audizioni, vede, collega Guichardaz, noi abbiamo ritenuto opportuno portare avanti un percorso che è durato quasi sei mesi, se arriverà a compimento oggi, nella piena coscienza della necessità che una figura come questa ha in questa Regione e il fatto di arrivare dopo quasi sei mesi a compimento di questo percorso credo sia giustificato da solo, cioè non possiamo pensare che ci siano dei percorsi inenarrabili a ostacoli, irti di audizioni e più che altro la questione è che le audizioni le avete chieste dopo. Quando ci siamo confrontati in quest'aula e abbiamo detto: "vogliamo fare delle audizioni", la richiesta è stata: "sì, audiamo il Difensore civico". Nello specifico, per esempio, sul Garante dell'infanzia non è stato audito neanche quello.

Sono state richieste delle audizioni e dopo la prima audizione avete ritenuto opportuno chiederne delle altre; solitamente le audizioni sono sempre richieste prima, quando si fa le audizioni in Commissione e quando si presenta la legge, si individuano i soggetti da audire. Arrivo in Commissione preparato e richiedo chi audire, invece è stata quasi una richiesta strumentale la vostra: quella di audire questo soggetto, poi quel soggetto e poi, dopo quelle audizioni, degli altri soggetti. Sembrava semplicemente un motivo per andare a buttare avanti la palla perché, secondo il vostro modo di pensare, più tardi arrivava e meglio era. Non ho capito sinceramente perché, però le associazioni avevano già manifestato la volontà di trasmettere le loro osservazioni, quindi sarebbe stato sufficiente chiedere le osservazioni che le associazioni volevano formulare per poterle eventualmente valutare e recepire. Si è voluto audirle e l'abbiamo fatto con la volontà di ascoltare e di recepire anche le indicazioni, tant'è vero che molte indicazioni sono state poi inserite nel testo.

Alla fine di questa valutazione, rispetto ai rilievi che sono stati fatti, mi sento di poter tranquillamente dire che il testo che è uscito, come tutti i testi e come giustamente il collega Marquis ha riconosciuto, è sempre perfettibile, qualsiasi testo esca è sempre perfettibile e sempre ha la possibilità di essere migliorato, ma credo che oggi, con la necessità di andare a tutelare e di coprire questo settore, abbiamo elaborato il miglior testo possibile in un tempo sicuramente molto lungo. Mi auguro che dopo questa discussione si possa finalmente approvare e arrivare ad attivare quest'importante Garante, che sicuramente riceverà poche critiche ma che sarà invece un grosso supporto per chi oggi richiede attenzione.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Prima di intervenire sulla proposta di legge, vorrei fare alcune precisazioni al collega Manfrin che ha citato la discussione che era avvenuta in quest'aula al momento dell'approvazione della legge n. 3, quella sul Garante per l'infanzia e l'adolescenza, legge n. 3 che è stata votata il 21 marzo del 2019.

Il 21 marzo del 2019 la collega Pulz e io non facevamo parte dello stesso gruppo politico, essendoci stata la separazione di Impegno Civico a gennaio, quindi il gruppo di riferimento era quello di Rete Civica. Correttamente, come lei ha citato, non ero intervenuta nella discussione ma la collega Pulz ovviamente parlava per il suo gruppo politico, per noi era intervenuto il collega Bertin e noi quella legge l'abbiamo votata, abbiamo votato la legge sul Difensore civico. Il collega Bertin in quell'occasione - e io spero che lui se lo ricordi - aveva espresso la nostra posizione e avevamo valutato quello che era più opportuno fare in quel momento e avevamo condiviso, nell'intervento si può leggere, il collega Bertin lo aveva detto, la preoccupazione della collega Russo, che, in effetti, aveva evidenziato come potesse essere problematico caricare il Difensore civico anche di quella competenza.

Avevamo però sentito l'allora Difensore civico, che era il dottor Formento Dojot, e personalmente avevo sentito anche la Coordinatrice delle politiche sociali, la dottoressa Scaglia, ed era stato valutato che quelle competenze che sarebbero state attribuite da quel momento in poi al Difensore civico potevano trovare una sufficiente possibilità di azione in quel momento. Io avevo espresso al collega Bertin delle perplessità, però poi avevamo valutato che il voto potesse essere per quelle competenze positivo, quindi al Difensore civico, già allora Garante per i detenuti, era stata aggiunta anche questa funzione di Garante per i minori e gli adolescenti.

Noi adesso però valutiamo un'altra cosa, una cosa nuova, cioè valutiamo l'attribuzione sempre al Difensore civico, già Garante dei detenuti, già Garante dei minori e degli adolescenti, anche del ruolo di Garante per le persone con la disabilità. Di fronte a questo nuovo incarico, nuova serie di mansioni, io confermo tutte le perplessità che abbiamo evidenziato in Commissione e che la collega Guichardaz ha sottolineato poco fa.

Aggiungo che, mentre l'interlocuzione con il garante, dottor Formento Dojot, non aveva rilevato particolari problemi, l'audizione che noi abbiamo avuto con la dottoressa Squillaci ha confermato in pieno le nostre preoccupazioni, quindi credo che sia un po' pretestuoso andare a fare riferimento al dibattito del 2019 e mi concentrerei invece sulla situazione attuale.

Ho detto che la dottoressa Squillaci ha confermato le nostre preoccupazioni e, al di là delle sue considerazioni, che peraltro la collega ha già riportato, ribadisco che anche in vari interventi dei rappresentanti delle associazioni del mondo della disabilità è emersa preoccupazione e perplessità nell'audizione che non volevate fare, con la motivazione che era stata richiesta in un secondo tempo ma che poi vi ha anche permesso di modificare quel testo di legge, recependo solo alcune delle richieste che sono venute e non altre, quindi anche questo è pretestuoso.

Come già è stato detto, la preoccupazione in audizione è stata evidenziata dal Co.Di.VdA, che ha espressamente detto in quell'audizione di esprimersi a nome di tredici associazioni e ha poi aggiunto il rappresentante che altre associazioni avevano chiesto di essere presenti per esprimere singolarmente, correttamente, le loro richieste, ma sulla perplessità dell'attribuzione del ruolo di Garante al Difensore civico le tredici associazioni rappresentate da Co.Di.VdA si sono espresse.

La collega ha già fatto riferimento all'intervento del rappresentante dell'Associazione 162. Quest'associazione ha particolarmente insistito, come si può leggere nella documentazione consegnata alla Commissione, sull'opportunità di rinviare l'istituzione di un garante locale a seguito dell'entrata in vigore del decreto attuativo sul Garante nazionale per cercare di garantire la massima coerenza e complementarietà tra le funzioni tra il livello regionale e il livello nazionale.

Queste sono le cose che sono state dette fra le altre, ma di questo non si è parlato. Si è voluto procedere, portare di corsa la proposta di legge in aula in virtù di non si sa bene quale urgenza e il nostro atteggiamento non era quello di voler rallentare la legge, ma semmai di cercare di costruire una norma che fosse il più completa e coerente possibile con quella che uscirà a livello nazionale. È vero poi che sono cinque mesi abbondanti che la proposta di legge è stata depositata, ma per circa quattro è stata parcheggiata in Commissione, come succede spesso con le proposte di legge che non sono ovviamente dei disegni di legge.

Prendiamo atto che il collega Padovani, preso dal suo ruolo di correlatore dell'ultimo minuto, ha cambiato idea rispetto a quanto affermato al termine dell'audizione della dottoressa Squillaci, il cui intervento, come si legge nel verbale, aveva suscitato in lui "la necessità di - e cito - chiedere una riflessione approfondita su dove vogliamo arrivare con questa legge perché non rimanga lettera morta, non rimanga una bella legge scritta bene, con tanti buoni propositi ma che poi, nei fatti, non produca nessun effetto pratico".

Il collega aveva poi chiesto correttamente di rivedere il titolo della legge sottolineando, cito anche qui, che "le parole sono importanti e definiscono quello che vogliamo fare". Io condivido in pieno quest'affermazione e sorvolo sugli sfottò che il consigliere Manfrin aveva allora riservato al collega proprio su questo aspetto, evidentemente hanno poi superato le divergenze e trovato una quadra anche sul titolo che era stato oggetto di sarcasmo oltre che su tutto il resto del testo. Ho visto però che nella relazione trasmessaci l'altro ieri - mi riferisco alla relazione del consigliere Padovani - c'è ancora la dicitura: "Disposizioni in materia di Garante per la tutela delle persone con disabilità", mentre quella dell'altro relatore si riferisce al Garante dei diritti delle persone con disabilità, che è poi il titolo della legge, capisco che nella fretta ci si possa sbagliare.

Peccato però che nell'accelerazione finale, che ha portato lunedì all'approvazione degli emendamenti, sia stato proprio il valore delle parole a passare in secondo piano, perché con un lavoro di sistemazione del testo, a nostro avviso superficiale, si è fatto largo uso di un copia-incolla e così noi adesso ci ritroviamo con tutta una serie di modifiche del testo di legge, che, in buona sostanza, come ha evidenziato la collega Guichardaz, mettono sullo stesso piano le persone con disabilità e i loro caregiver familiari. Sia chiaro - e lo ripeto con forza per sgombrare il campo da equivoci e dalle strumentalizzazioni che già immagino - che noi siamo favorevoli a riconoscere il ruolo fondamentale dei caregiver familiari, ma proprio per questo crediamo, com'è già stato detto, che sarebbe stato meglio riservare un articolo specifico a queste figure nella proposta di legge invece di infilarle in modo incongruente praticamente in quasi tutti gli articoli. Il risultato è che adesso il testo prevede che ci si occupi anche della cura e della riabilitazione dei caregiver, ci si occupi di segnalare comportamenti lesivi della dignità dei caregiver, di prevenire forme di sfruttamento, violenza e abuso nei loro confronti, di garantire, sempre ai caregiver e non solo alle persone con disabilità, pari condizioni in ambito lavorativo, compresa la fase di orientamento e formazione professionale e via di questo passo.

Io francamente non riesco a vedere questi emendamenti migliorativi, come invece ha evidenziato il collega Padovani nella sua relazione, ma piuttosto, come ha già sottolineato la collega, come forieri di confusione e comunque abbastanza illogici da un punto di vista della lettura del testo di legge. Sull'introduzione della figura del collaboratore esperto a titolo gratuito per cinque anni non mi dilungo più di tanto, ma ci tengo a dire che un ruolo così delicato e impegnativo, che richiede delle competenze plurime, a nostro avviso, deve essere un ruolo riconosciuto anche a livello economico. Su questo, come anche su altri aspetti, avremmo davvero ritenuto che fosse necessario un passaggio con il Dipartimento legislativo ma, come sappiamo, la richiesta non è stata nemmeno presa in considerazione.

Un'osservazione sull'articolo 2quinquies che fa riferimento alla legge 104/1992 all'articolo 26 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, quella del 2006, noi temiamo che citare soltanto la 104 per quanto riguarda la normativa nazionale possa anche qui creare confusione se non addirittura una possibile discriminazione. Non tutte le persone infatti, pur avendo una disabilità, hanno anche la certificazione 104 con l'invalidità piena; questo significa che se si cita solo quella legge e non altri riferimenti normativi, si potrebbe rischiare per qualcuno di non accedere ad alcuni servizi e ad agevolazioni. Per esempio, potrebbe non esserci la possibilità per i caregiver di avere delle ore di assenza dal lavoro e via di questo passo, ma soprattutto la logica vorrebbe che se ci sono degli abusi, delle discriminazioni o altro, il Garante tuteli anche chi non ha la 104 in quanto qui si parla di diritti delle persone con disabilità e non di accesso a servizi e provvidenze. Forse sarebbe stato meglio citare solo l'articolo 26 della Carta europea e la Convenzione ONU ma questo avrebbe potuto dircelo con più precisione il Dipartimento legislativo.

C'è poi da notare un'altra cosa, cioè che i decreti attuativi della legge delega allo studio prevedono lo smantellamento del sistema basato sulla percentuale di invalidità e che si andrà verso una valutazione multidimensionale basata sulla valutazione sia delle condizioni di salute ma anche del contesto in cui una persona vive. A maggior ragione, secondo noi, si potevano aspettare questi decreti, come suggerito dall'Associazione 162 e da Co.Di.VdA, per meglio definire il testo, si sarebbe trattato di aspettare poco tempo e di avere un testo migliore, ma questo è un obiettivo che evidentemente non tutti avevano.

Un'ultima considerazione relativa al concetto d'integrazione a cui si è fatto riferimento nella relazione. Chi si occupa quotidianamente di disabilità ci ha ricordato in audizione che è necessario cambiare paradigma, iniziare a ragionare in termini diversi, non più quelli della cura di soggetti deboli da accudire e proteggere ma quelli che considerano le persone con disabilità degli individui liberi a cui fornire i supporti necessari per vivere nel mondo di tutti, non solo nel mondo di qualcuno.

Io credo sia utile fare tesoro di una definizione che adesso leggerò che non è certo nostra ma che è degli operatori di un centro marchigiano all'avanguardia per i servizi alle persone con disabilità: "l'integrazione mette fisicamente insieme le persone ma non sempre concede le stesse possibilità di essere, di fare e di desiderare. L'inclusione invece permette a tutti indistintamente, in qualsiasi luogo, in qualsiasi tempo e in qualsiasi situazione di essere cittadine e cittadini a tutti gli effetti. L'inclusione si realizza solo nella società tutta, non basta dunque integrare le diversità, bisogna formare a esse, fare spazio alla ricchezza delle differenze e offrire concreta possibilità di fare con gli strumenti necessari, anche economici".

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (PA) - Abbiamo seguito con attenzione il dibattito che è emerso, tenendo presente le diverse sfaccettature che in qualche modo sono alla base di un intervento o più interventi che in questo periodo sono stati in discussione e stanno cercando di ottenere il meglio per risolvere i problemi, dare alle persone che siano in grado di seguire le situazioni difficili di cui conosciamo, dei disabili e quindi capire chi e come può seguire questo problema così importante.

Noi non abbiamo seguito direttamente, perché non sono nella Commissione, ma abbiamo seguito indirettamente alcune delle indicazioni che sono state poi seguite, però credo sia importante oggi fare una riesumazione delle tematiche che sono state esposte adesso dalla collega e da quanto aveva detto prima.

Credo sia importante trovare un modo di lavorare che "soddisfi" o dia la possibilità di capire quello che viene fatto da tutti, non che uno fa una cosa e un altro ne fa un'altra, ma che insieme si possa prevedere di capire qual è l'intervento che possa portare delle proposte che siano valide e che siano nel tempo giustificanti dell'interesse.

Non si tratta solo di andare a individuare una persona che sia direttamente collegata con la Regione, questo è un aspetto molto delicato che mi rendo conto non è così facile anche nell'individuare, tenuto conto delle situazioni che ci sono, come sono state ricordate anche a livello nazionale, noi stiamo parlando in miniatura della nostra situazione.

Noi dobbiamo cercare di capire, rispetto a quest'esperienza che c'è già, perché ci sono esperienze non da poco anche in altre Regioni su questa tematica, noi dovremmo provare a vedere se la legge su cui si discute, su cui si può ancora intervenire, se non ho capito male, si può ancora immaginare di limare meglio alcuni passaggi... non può essere solo un intervento economico, che non ci sia solo una persona che segue ma l'insieme delle persone che coordinano per ottenere dei risultati. Questo lo riterremo molto importante e quindi chiederemo di non votare prima di aver fatto questo riesame che possa dare a tutti contezza di quello che si può ottenere.

Presidente - Il consigliere Padovani ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Padovani (FP-PD) - Non avevo intenzione d'intervenire di nuovo, poi sono stato citato con nome e cognome e allora ho deciso d'intervenire. Ho sentito nel dibattito diverse bugie direi perché non so quale termine usare per non essere ripreso e le ho sentite arrivare dai banchi a me vicini. Mi basterebbe dire che in Commissione la collega Guichardaz ha definito il nuovo testo addirittura peggiorativo rispetto al primo testo, ancora io non ho capito in che cosa sia peggiorativo visto che, come si può leggere dal testo, sono state recepite praticamente tutte le indicazioni delle associazioni tranne - certamente questo non lo nascondo - chi dovrebbe fare il Garante e sulla dotazione finanziaria da portare a questa legge, ma ci arriverò dopo a questo.

Sulle competenze abbiamo recepito tutte le indicazioni ed è altrettanto falso che nel testo si confondano persone con disabilità che è evidente voi non sappiate neanche che cosa sono, visto che non conoscete la definizione, vi invito ad andare a cercare la definizione di "invalidità" e "disabilità" e quindi capirete perché ci sono alcune leggi nel testo e altre no. Non è assolutamente vero che si confondono persone con disabilità e i loro caregiver, visto che nello stesso testo di legge c'è la definizione di che cos'è un caregiver e contestualmente quali sono le competenze che il Garante avrebbe rispetto a queste persone.

È vero che non abbiamo recepito quanto proposto dalle associazioni su chi dovrebbe fare il Garante. Io non ho difficoltà ad ammettere che, quando ci siamo messi al tavolo per unire tutte le proposte che erano arrivate rispetto alla modifica di questo testo, perché sono state presentate diverse proposte prima di arrivare a questo testo, neanche una da parte vostra nonostante sei mesi in Commissione, neanche una da parte vostra... avevamo idee diverse su chi dovesse fare il Garante. Io penso che la soluzione trovata sia un punto di incontro tra le varie idee che avevamo su chi dovesse farlo. Sarà un'idea vincente? Non lo sarà? Sarà utile, non lo sarà? Questo credo che lo dirà il tempo. Le leggi sono modificabili.

Sulla dotazione finanziaria, io l'ho detto in Commissione e lo ripeto qui: 5 mila euro sembravano pochi anche a me, 5 mila euro sono per quest'anno, non è assolutamente escluso e da escludere che per il prossimo anno questa dotazione finanziaria venga aumentata anche considerevolmente, nessuno ce lo vieterà, però io sono davvero stufo di sentire bugie su questioni che evidentemente nemmeno conoscete, perché non conoscete neanche la definizione di persona con disabilità.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Innanzitutto voglio ringraziare i colleghi della I Commissione, in particolare i colleghi Manfrin e Padovani che si sono spesi per redigere un testo condiviso, il Presidente della I Commissione ha fatto il suo lavoro per cercare delle convergenze. Lo dico non a mo' di sfottò, perché, quando si parla di questioni così delicate, bisogna veramente usare l'attenzione, bisogna usare tutto il tatto possibile e mi dispiace che qualche Consigliere usi il suo solito sarcasmo per denigrare il lavoro di un Consiglio. Nessuno di noi ha la verità in tasca, io parlo per la mia breve esperienza, da Assessore ai trasporti ho dovuto seguire per diversi anni le attività del trasporto disabili e so quali e quanti sono i problemi delle famiglie che hanno purtroppo all'interno del loro nucleo un familiare, un caro, che ha dei problemi di disabilità. È chiaro che tutto questo non può ridursi a delle enunciazioni di principio, bisogna essere pratici e io sono convinto che nel corso del tempo anche questa legge possa essere migliorata, qualche Consigliere l'ha detto, noi iniziamo, poi facciamo e verifichiamo sul campo quali potranno essere le modifiche, quali potranno essere i miglioramenti, ma il ragionamento che è stato fatto è: "cerchiamo di partire il prima possibile", qualcuno ha detto: "partiamo con un notevole ritardo", vero, ma io immagino che su questo tema poi ci ritorneremo.

Io mi ricordo anche gli interventi in Commissione su questo argomento del dottor Adamo, quando, oltre ai problemi contingenti, si mette sul tavolo quello che può essere il problema del "dopo di noi", che è un altro tema non banale.

Questo breve intervento era proprio per dire che, nella consapevolezza di non avere una legge che è scritta sulle tavole di pietra, noi, come gruppo dell'Union Valdôtaine, voteremo convintamente questa legge.

Ne approfitto della parola per fare una breve considerazione che mi ha in qualche modo provocato l'intervento della collega Guichardaz, perché, oltre a mettere in discussione la figura del Garante, della persona del Difensore civico, va a citare la sentenza del TAR. Normalmente le sentenze, come si dice ma non è detto che facciano sempre così, si rispettano, è una sentenza del TAR, non è una sentenza definitiva - parlo a livello personale -, spero che il Governo voglia fare appello su questa decisione, ma, rispetto alla narrazione, io vorrei semplicemente dire, visto che non vorrei lasciare sospesa questa questione, che la nomina del Difensore civico è prevista dalla legge n. 17/2001. La legge del 2001 prevede che, a fronte della pubblicazione, ci siano delle domande che vengono presentate, la verifica dei requisiti e, a fronte della verifica dei requisiti e del sostenimento della conoscenza della lingua francese, il Consiglio regionale a votazione segreta voti il Difensore civico. Ora, non voglio rubare il lavoro dell'avvocato Sammaritani e dell'avvocato Spelgatti, ma credo che la votazione segreta abbia un risultato che prescinde da valutazioni personali, anzi, ci dice che bisogna eleggere a due terzi del Consiglio regionale. Qualora il candidato non abbia due terzi dei voti, la terza votazione verrà ritenuta valida qualora un candidato ottenga la maggioranza dei voti. Allora io posso anche alzarmi in piedi e dire che il signor Rossi ha un curriculum incredibile ma poi alla votazione viene eletto il signor Bianchi.

Io sono stupito del fatto che una nomina fatta in base alla legge che prevede un percorso di un certo tipo... ci sia l'espressione, però torno a dire le sentenze si rispettano, è una sentenza di primo grado, io spero che questa cosa... però mi fa strano che su un argomento come questo la collega Guichardaz intervenga e dica: "avete fatto una cosa un po' così alla buona". Ricordo che è stato votato con ventinove voti su trentacinque, allora vogliamo dire che ventinove Consiglieri sono dei grulli che non sono in grado di leggere un curriculum, non leggere una legge e fanno delle nomine così? Io mi permetto di dire che non condivido per nulla le considerazioni, probabilmente i testi di diritto su cui si è preparata la Guichardaz sono diversi dai miei e quindi mi arrendo.

Dopodiché chiudo dicendo che questo Consiglio, nell'approvare questa legge, dà un segnale, quindi io credo che la nostra comunità possa apprezzare, non abbiamo detto che è il punto d'arrivo, è un punto di partenza e l'impegno nostro è quello di cercare di venire incontro a delle famiglie, a delle persone, a cui noi dobbiamo l'impegno per migliorare le loro condizioni di vita e l'accesso dei vari servizi e delle varie funzioni.

Presidente - Si è bloccato il sistema, deve essere riavviato... il sistema è stato riavviato, possiamo riprendere. Siamo in discussione generale riguardante la PL n. 54. Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (GM) - Intervengo su questa norma per significare che i mesi in Commissione sono cinque e non sei, per corretta informazione, almeno è stata depositata nel mese di marzo e siamo a fine luglio.

Detto questo, gli obiettivi che si prefigge la norma, riprendendo quanto detto dal Consigliere che mi ha preceduto, sono innanzitutto quelli di istituire la figura del Garante per i diritti delle persone con disabilità, per rendere dei servizi sui quali ci siamo già confrontati ed è inutile che io ci ritorni, ma soprattutto per portarci al passo con i tempi rispetto ad altre realtà, perché è impensabile che una realtà come la Valle d'Aosta, delle nostre dimensioni, con i servizi che noi rendiamo nel settore del sociale non disponga di questa figura.

Detto questo, come già è stato anticipato, le norme non sono perfette ed è per questo che sono state istituite le clausole valutative. Ora, si poteva forse aspettare più tempo per assegnare anche un budget, ma ciò significa che dovevamo aspettare il prossimo anno, quindi avremmo perso parecchi mesi di tempo, mesi durante i quali si può testare questa norma per avere dei dati sui quali ragionare. Io vedo di buon grado la collaborazione che c'è stata tra le parti e soprattutto i tempi di reazione, vale a dire abbiamo proceduto con le audizioni e subito i proponenti della norma si sono confrontati con un'altra parte del Consiglio che forse ideologicamente sono un po' agli estremi, ma, quando si vuole ragionare nel merito, si ha un obiettivo - e questa è la cosa importante - e si riesce a trovare un momento di confronto, momento di confronto che è avvenuto e con una certa celerità ha prodotto io direi una norma della quale oggi noi possiamo andare orgogliosi, orgogliosi non per i contenuti ma soprattutto per quella che è stata la risposta e il raggiungimento dell'obiettivo di cui ho appena parlato. Il tempo ci dirà se dobbiamo implementarla, se dobbiamo modificarla, se, come ci hanno consigliato le colleghe, determinati ruoli devono essere retribuiti, se possiamo lasciarle al volontariato come avviene in determinate province italiane ma solo attraverso il testo della norma si potranno avere delle risposte. Voterò quindi convintamente questa norma e ringrazio chi si è adoperato per addivenire a questo testo.

Presidente - Siamo sempre in discussione generale, si è prenotata la consigliera Minelli per il secondo intervento.

Minelli (PCP) - Per secondo intervento e anche per alcune considerazioni su quanto è stato detto dai colleghi. Mi dispiace che non ci sia in aula il collega Marguerettaz, d'altronde non è una cosa rara che lui dica qualche cosa e poi non ascolti le risposte, è già accaduto in altre occasioni ma non importa, le cose le dico lo stesso. Il collega Marguerettaz ha fatto l'Assessore ai trasporti e giustamente si è occupato di un tema complesso e difficile come quello delicato del trasporto dei disabili, dove le famiglie spesso lamentano dei disservizi e devono giustamente essere ascoltate. Io ho fatto l'insegnante per quasi trent'anni e in tutto quel periodo mi sono occupata di molti alunni con disabilità, del rapporto con le loro famiglie e conosco veramente molto bene questa realtà, credo altrettanto bene di quella di chi ha fatto per molto tempo l'Assessore ai trasporti, almeno altrettanto bene.

Proprio perché ho questa formazione e mi sono occupata a lungo di questi alunni, collega Padovani, io non accetto minimamente che lei venga a dirmi che non conosco quale sia la definizione di alunno o persona con disabilità. Mi scusi ma questa è veramente una cosa che io non posso proprio accettare! Mi dispiace, ma è grave quello che lei ha detto, perché significherebbe che nel tempo in cui ho ricoperto quel ruolo, e tornerò a ricoprirlo, io ho fatto del male a chi è in una condizione del genere e alle famiglie che devono farsi carico di una situazione del genere. Al di là di questo, le accuse di bugie e di falsità che lei ci attribuisce... guardi, io invito non solo lei, lei probabilmente è convinto che ci siano delle bugie e delle falsità, io invito tutti i Consiglieri ad andare a rileggere i verbali di Commissione e i documenti che sono stati depositati dalle associazioni e poi vediamo, magari chi avrà voglia di farlo potrà rendersi conto se abbiamo detto delle cose che sono bugie e falsità, prima cosa. L'altra è che lei ha detto che sono state recepite tutte e ha sottolineato due o tre volte "tutte", le osservazioni che sono pervenute in Commissione. No, non è così, ne avete recepite alcune e non ne avete recepite altre, e non solo quella che riguarda la differenza tra ruolo del Garante e ruolo del Difensore civico, non solo quella, vada a leggerle, collega Padovani!

Lei poi ha detto anche un'altra cosa: che noi non abbiamo dato alcun contributo ai lavori di questa Commissione riguardo a questa proposta di legge. Forse perché siete abituati diversamente, e giustamente, perché è un modo di lavorare che noi privilegiamo, che è quello di depositare dei testi scritti, di essere particolarmente puntigliosi su alcune cose, noi non pensavamo - lo dico con tutta onestà - che si sarebbe arrivati all'approvazione di questa legge da lunedì a mercoledì, lo dico in maniera molto sincera, perché io credevo che ci sarebbe stato il tempo di fare qualche cos'altro. Non c'è stato, avevamo di mezzo la legge sulle consorterie, l'assestamento di bilancio, ma io non sono qui a cercare delle giustificazioni, anche perché credo che già soltanto le osservazioni che noi facciamo nelle Commissioni, dove modestamente cerchiamo di portare il nostro apporto, alle volte riuscendoci, alle volte no perché ci sono delle competenze che si possono costruire e delle altre no perché non abbiamo questa capacità, io credo comunque che noi abbiamo dimostrato nel tempo e anche in questa situazione di aver fatto il possibile per dare un contributo, cosa che - mi permetta, collega Padovani - non ho visto spesso fare a lei.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Padovani per il secondo intervento.

Padovani (FP-PD) - Sarà un mix tra fatto personale e secondo intervento, me lo tengo come secondo intervento perché ho più tempo. Giusto per non farmi mettere in bocca cose che non ho detto, mai pensato, né mai penserò e dirò, io non ho mai messo in dubbio la capacità nel lavoro al di fuori di qua di nessuno di noi e mai lo farò, né dei colleghi che stanno alla mia sinistra, né dei colleghi che stanno di fronte a me, né dei colleghi che stanno in Giunta e alla Presidenza alla mia destra, né dei colleghi che stanno al centro di quest'aula. Mai ho messo in dubbio la professionalità di nessuno nel lavoro svolto prima che noi entrassimo qua dentro. Io ho semplicemente detto che se si fanno certe affermazioni, è perché si confonde la definizione di invalidità e di disabilità, che sono due definizioni ben diverse.

Volevo anche aggiungere una cosa che prima mi sono dimenticato: il titolo della mia relazione non è frutto di un errore mio preso da una grandissima eccitazione per essere stato nominato relatore all'ultimo minuto, qualsiasi cosa voglia dire visto che il correlatore di un testo di Commissione viene nominato quando il testo di Commissione passa dalla Commissione al Consiglio e non prima, e così è successo, ma vi assicuro che non ho grande passione e grande soddisfazione nel sentire la mia voce e difficilmente intervengo quando non penso di avere le competenze per farlo. Il titolo della mia relazione è semplicemente il frutto del fatto che io il titolo alla relazione non lo avevo messo e gli uffici hanno aggiunto quel titolo alla mia relazione. Con questo non voglio dare nessuna colpa, è un errore materiale che ci sta, ma vi assicuro che non è un errore dettato da una mia presunta eccitazione nell'essere stato nominato relatore.

Presidente - Siamo ancora in discussione generale, se qualcuno intende intervenire in questa fase, si prenoti. Se non ci sono prenotazioni, chiudo la discussione generale. Non vedo richieste, pertanto chiudo la discussione generale. Per il Governo, replica l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Intervengo brevemente a nome di tutto il Governo per felicitarmi con i Consiglieri firmatari e con i gruppi proponenti di questo provvedimento, oltre che con tutti i Commissari che hanno lavorato in maniera, come sempre, molto approfondita, su un tema sicuramente molto delicato come quello dei diritti delle persone con disabilità. Mi piace sottolineare tutti i Commissari, perché, al di là di quelli che possono essere punti di vista diversi, questo denota comunque un particolare interesse su un mondo, quello della disabilità, che è estremamente complesso.

Questo provvedimento, proprio per la sua universalità, ci consente di manifestare ulteriormente come di fronte a tali temi la modalità più corretta di procedere sia attraverso un intervento trasversale che coinvolga quanto più possibile le diverse componenti del Consiglio regionale nell'attività più importante, quella legislativa.

Qui mi volevo riallacciare a quello che è già stato detto da alcuni Consiglieri che nulla è scritto sulla pietra, la legge delega è del dicembre 2021, i decreti delegati non sono ancora usciti, può darsi che si devono fare degli aggiornamenti a tali norme, ma questo non è vietato, si possono sempre fare, una legge, per quanto fatta bene, può essere sempre migliorabile e rivedibile.

L'istituzione del Garante delle persone con disabilità, concretizzatasi quest'oggi in Consiglio regionale, rappresenta la giusta scelta, oltre a mettere in atto i principi per la realizzazione di una reale inclusione sociale presenti nella Convenzione ONU, com'è stato più volte ricordato, sui diritti delle persone con disabilità. Il Garante rappresenta la figura istituzionale più idonea in grado di stimolare, anche presso le Pubbliche Amministrazioni, l'affermazione del più alto grado di tutela dei diritti della persona disabile, svolgendo la propria attività in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e valutazione. Costituirà inequivocabilmente un punto di ascolto attento e competente delle esigenze delle istanze provenienti dai soggetti in condizione di disabilità, e promuoverà la sensibilizzazione circa i diritti delle persone disabili e della loro piena integrazione. Opererà attivamente in favore delle persone con disabilità nei differenti contesti sociali, cioè nella famiglia, nel lavoro, nella società, svolgendo, tra l'altro, l'attività di vigilanza e segnalazione e attivando interventi di prevenzione e contrasto dei fenomeni di discriminazione o di mancata tutela delle persone disabili e promuovendo attività orientate a diffondere la conoscenza della disabilità e soprattutto la cultura del rispetto.

Presidente - Sempre in fase di replica, per il Governo la parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Per completare l'intervento del collega Barmasse e anche per dare un'informazione che credo sia utile in questa fase del dibattito al Consiglio, due considerazioni: intanto anche da parte mia come Assessore al lavoro, una sottolineatura molto positiva del lavoro che è stato fatto, poi come sempre il meglio è nemico del bene, si può fare sempre meglio e una legge ha la possibilità di essere modificata, migliorata nel corso poi della sua valutazione e della sua attuazione, però bene che ci sia una figura a garanzia del lavoro che si sta facendo con il massimo impegno da parte di tutti, in particolare per quello che mi riguarda da parte del nostro Assessorato, per garantire l'inclusione lavorativa e le attenzioni che le persone, al di là della loro situazione di disabilità, meritano di avere.

Nell'intervenire anche come Assessore che si è occupato per un periodo di politiche sociali, ricordo sempre con piacere la delibera n. 8/2018 dove, a seguito di un lavoro importante nel corso delle attività che avevamo fatto per ricordare il 3 dicembre 2017, giorno che si lavora e si danno tutte le attenzioni al mondo della disabilità, avevamo organizzato allora una lunga settimana di lavoro che aveva portato poi a un atto di indirizzo importante che aveva poi generato alcune importanti iniziative già nell'anno e altre che poi si sono costruite e attuate nel tempo, però in quell'atto si pianificavano numerosi interventi che oggi sarà importante andare a verificare per migliorarli ancora, ma proprio in quell'atto una legge come questa può trovare un elemento di garanzia e di valutazione e soprattutto un soggetto istituzionale che lo possa verificare annualmente e nel corso del tempo. Negli emendamenti che sono stati fatti, nel testo che arriva oggi in aula si cita la figura del Disability Manager e il Consiglio per le politiche del lavoro ha da poco approvato lo standard formativo e anche il profilo ed è in corso di valutazione da parte del Servizio Aiuti di Stato l'avviso che a breve approveremo per dare avvio a un corso di formazione che permetterà di istituire le prime figure di Disability Manager in Valle d'Aosta sia per l'obbligo di legge che per coloro che avranno piacere e interesse di avere anche questo tipo di formazione.

Per dare queste informazioni e dire che il lavoro degli Assessorati, il nostro lavoro sulle strutture dell'inclusione lavorativa e delle politiche sociali è un lavoro che si porta avanti insieme e si sta cercando insieme di fare una valutazione importante sulle priorità e soprattutto sulle attività e le programmazioni da mettere in campo, utilizzando le risorse che oggi sono a disposizione e programmando, come abbiamo già avuto modo di dire, anche ieri nella discussione sull'assestamento, ulteriori disponibilità di risorse sui fondi strutturali e sulle iniziative che a livello di programmazione finanziaria potranno essere messe in campo. Da parte nostra vi è piena disponibilità come Assessorato alle politiche del lavoro a collaborare con la figura del Garante a dare a disposizione tutto quello che oggi già è a disposizione come documentazione, progetti, programmazione di attività e azioni che sono in campo, per progredire, come Amministrazione regionale, nel governo di una politica che ci deve vedere sempre più coinvolti nel far crescere quella coesione sociale che è determinante per garantire il benessere di tutte le persone che abitano nella nostra comunità, delle nostre famiglie.

Il lavoro da fare è un lavoro importante ma è un lavoro che può dare dei risultati solo attraverso la collaborazione di tutti.

Presidente - Vi sono altri interventi? Non vedo altre richieste d'intervento. Possiamo passare all'analisi dell'articolato. Consigliera Minelli per dichiarazione di voto.

Minelli (PCP) - È ovvio che il nostro sarà un voto di astensione, ma lo annuncio con dispiacere perché questa avrebbe potuto essere un'altra di quelle leggi importanti su cui un lavoro corale e approfondito avrebbe potuto esserci. Mi sono resa conto, dalle ultime dichiarazioni che sono state fatte, soprattutto da parte del Governo, che in qualche modo prendono atto del fatto che questo testo di legge, è stato detto, non è scritto sulla pietra, come tutti i testi di legge peraltro, ma implicitamente - o almeno questa è la mia impressione - si dice che ci sono degli elementi e degli aspetti che forse potevano essere meglio valutati. Io credo davvero che in quest'occasione, non avendo delle scadenze precise anche per quanto riguarda l'utilizzo di finanziamenti, eccetera, com'è accaduto in altre situazioni e per altri provvedimenti legislativi, qui davvero avremmo avuto bisogno un pochino più di tempo e un pochino più di attenzione da parte di tutti per arrivare a un risultato migliore.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cretier per dichiarazione di voto.

Cretier (FP-PD) - Intanto dichiaro immediatamente il voto del nostro gruppo però vorrei fare alcuni passaggi. Vorrei semplicemente ricordare che in Commissione il sottoscritto ha chiesto l'audizione dell'attuale Difensore, proprio perché essendo stato qui già nel 2017, il dottor Formento ci aveva proprio evidenziato la difficoltà di gestire l'ufficio avendo poche risorse.

In secondo luogo vorrei proprio chiarire la figura del caregiver, perché mi risuonano ancora le parole che ho sentito dal dottor Adamo durante l'audizione: "i familiari che rappresentano coloro che sono in grado di svolgere le azioni normali della vita di coloro che non sono capaci o non possono comunque rappresentare sé stessi", quindi credo questa figura importantissima che si occupa non solo di un momento ma di giorni, di mesi e di anni del malato presente in casa e se ne prendono cura, si dedicano completamente alla loro persona. Spesso è necessario delegare ai familiari la difesa dei loro diritti, quindi è importantissimo l'inserimento nel testo di legge di questa figura. Il familiare deve essere a pieno titolo inserito nel testo affinché il disabile possa interfacciarsi con il Garante per tramite di una figura istituzionalizzata e riconosciuta a norma di legge e lo rappresenta in tutte le istanze necessarie per il miglioramento della vita di chi gli sta intorno nell'ambito familiare.

Come gruppo, diamo pieno sostegno alla PL 54, che ha in corpo le sostanziali modifiche del testo di base in seguito alle osservazioni giunte in Commissione e in un proficuo lavoro di confronto, dando spazio e al fine di produrre un testo finale migliorato da approvare oggi e dare delle risposte alle famiglie, dando merito alla Commissione che si è confrontata apertamente e al Presidente della I Commissione che ha gestito i vari passaggi intermedi per arrivare al testo di Commissione finalmente migliorato.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega per dichiarazione di voto.

Baccega (FI) - In qualità di firmatario del progetto di legge, è chiaro che prendo la parola in dichiarazione di voto, tenuto conto che avevo firmato e poi ho lasciato tutta la parte di approfondimento della normativa al collega Marquis che l'ha portata avanti e che è intervenuto poco fa, sono particolarmente lieto di questo percorso e ringrazio il collega Manfrin, ringrazio tutti quelli che sono intervenuti, i relatori. Ricordo bene, come diceva poco fa il collega assessore Bertschy, che avevamo fatto dei passaggi nella scorsa legislatura, avevamo cercato di approfondire il tema ma poi è arrivato il Covid e questo ci ha in qualche modo bloccati. Questo approfondimento, questo passaggio, dove la Commissione ha ancora di più migliorato il percorso di questa norma integrando con i caregiver l'attenzione ai caregiver quindi è sicuramente un passo importante, poi qualcuno dice si può migliorare, saremo pronti eventualmente a valutare eventuali proposizioni di miglioramento, però questo devo dire che è un grosso passo avanti e Forza Italia sicuramente voterà con convinzione questo provvedimento.

Presidente - La parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Solo qualche dichiarazione prima di procedere alla votazione dell'articolato rispetto alle considerazioni che abbiamo ascoltato. Innanzitutto per ricordare - ed è bene che rimanga anche agli atti di questo Consiglio - che le associazioni che rappresentano le persone con disabilità, contrariamente a quel quadro che si è voluto provare a fornire, hanno in larga parte approvato questa PL, una su tutte l'associazione che riunisce le famiglie con disabilità, CONFAD, che ha detto assolutamente che era favorevole a questa PL con l'inserimento della parte dei caregiver; riferimento che sono orgoglioso sia stato inserito perché, rispetto a chi ha deciso di fare la guerra alla definizione dei caregiver e ha deciso di fare la guerra proprio a quelle persone che per prime hanno un ruolo attivo nel sostegno e nel supporto delle persone con disabilità, si è voluto cercare di fare dei sofismi, si è voluto cercare di dire che si estenderebbe questa legge a beneficio di queste persone, un'assurdità in termini e invece questa PL contiene le definizioni di caregiver e queste tutele sono in relazione proprio all'incarico che esse svolgono all'interno della famiglia.

Si è voluto, e lo ribadisco, tirare ancora in mezzo alcune discussioni per provare a sollevare dei dubbi su questa PL che giustamente, com'è stato detto, come tutte le proposte di legge, è, assolutamente perfettibile e migliorabile ma questo è il miglior testo che oggi potevamo elaborare ed è, come abbiamo detto, un importante punto di partenza per garantire la tutela dei disabili.

La strumentalità delle critiche che sono arrivate, e qui mi collego al mio intervento di prima, sono proprio da leggersi in relazione a quello che era stato il dibattito sul Garante dell'infanzia, perché, nonostante la notevole abilità da Conte Mascetti della collega mia dirimpettaia di cui non faccio il nome per non provocare fatti personali, evidentemente ha cercato di dire che "però nel gruppo è stato valutato che abbiamo detto, abbiamo pensato, abbiamo ipotizzato, sognato". No, qui nessuno ha fatto interventi in quell'occasione, nessuno li ha fatti e nessuno ha sollevato un problema, nessuno ha sollevato una criticità sul fatto che la carica di Garante dell'infanzia venisse assommata a quella del Difensore civico e riteniamo assurdo che si faccia oggi, soprattutto se a fronte di questo c'è un potenziamento di quell'ufficio che viene individuato con questo provvedimento. Ancora sono state fatte numerose critiche, numerosi rilievi, ma effettivamente - e credo che sia gli atti della Commissione - ad oggi gli unici emendamenti pervenuti sono pervenuti dal sottoscritto e dal collega Padovani. Non abbiamo visto altri emendamenti, non sono stati esaminati altri emendamenti. Allora è ora di finirla con le persone che hanno voglia di parlare e di criticare ma non hanno capacità di poter mettere giù una loro versione, perché la loro versione sarebbe essa stessa criticabile. Abbiamo un testo, è il testo migliore che potevamo elaborare e voteremo convintamente questo testo.

Presidente - Per fatto personale, la parola alla consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Sarò brevissima, anche perché credo che sia già stato detto tanto, troppo e di più. Per fatto personale, collega Manfrin, perché la sua dirimpettaia sono io ma non si preoccupi...

(intervento del consigliere Manfrin, fuori microfono)

...non prenda in giro tutto il Consiglio. Collega Manfrin, se lei non vuole ascoltarmi, può tapparsi le orecchie. Io la ascolto sempre...

Presidente - Collega Minelli, circoscriva...

Minelli (PCP) - ...certo, il fatto personale lo circoscrivo subito. Il collega Manfrin ci ha accusati di fare la guerra ai caregiver familiari. Collega Manfrin, si vergogni!

Presidente - Vi invito a limitare gli interventi per fatto personale. Ha chiesto la parola il collega Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Sarò lieto che lei limiti i fatti personali agli effettivi fatti personali, come in questo caso, per esempio, nel quale io sono stato invitato a vergognarmi per delle affermazioni che confermo, confermo perché evidentemente qui si è attaccato in Commissione, e oggi anche in aula, il fatto di aver inserito i caregiver in relazione, perché? Perché inserire i caregiver all'interno della PL potrebbe estendere i diritti garantiti ai disabili e anche ai loro caregiver familiari; pensi la gravità di quest'azione. Potremmo addirittura rischiare di estendere questi diritti ai caregiver familiari. Io mi auguro davvero che siano tanti i Valdostani in ascolto e soprattutto tanti caregiver familiari in ascolto che possano recepire queste sue preoccupazioni e possano comprendere con quale coraggio lei difende queste sue posizioni.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz per dichiarazione di voto.

Guichardaz E. (PCP) - Prendo solo uno dei pezzi della legge per spiegare che cosa significa. "vigila affinché siano garantite alle persone con disabilità e ai loro caregiver pari condizioni in ambito lavorativo". Le pari condizioni in ambito lavorativo credo che siano garantite a tutti, quindi, ad esempio, in quest'articolo non andava assolutamente esplicitato mentre si è continuato a fare un copia e incolla, dopodiché invito le persone che hanno ascoltato il dibattito a leggersi l'articolato perché è normale che banalizzare quanto è scritto su un testo di legge lo ritenga molto grave.

Abbiamo ripetuto più volte che si poteva fare un articolo apposta per quelle figure e ripetiamo che all'interno della Commissione nessuno aveva detto che dopo quell'incontro ci sarebbero stati gli emendamenti e non abbiamo neanche avuto la possibilità di confrontarci sugli emendamenti visto che sono arrivati in Commissione ed è stato votato il giorno stesso. Questo quindi è quanto, dopodiché basta andare a rivedersi gli atti della Commissione e poi si faranno delle valutazioni.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano per dichiarazione di voto.

Restano (GM) - Voterò sicuramente a favore della norma e significo che ogni Consigliere è libero di produrre in Commissione gli emendamenti nei modi e nei tempi voluti finché la Commissione non produce il proprio parere e anche in aula. Ritengo quindi che la Commissione abbia operato nel rispetto delle regole dettate da questo Consiglio.

Presidente - Vi sono altri interventi per dichiarazione di voto? Non vi sono altri interventi. Passiamo all'articolato. Articolo n. 1, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 2 (Guichardaz Erika, Minelli)

L'articolo n. 1 è approvato.

Articolo 2. Stesso risultato. Articolo 3. Stesso risultato. Articolo 4. Stesso risultato. Articolo 5. Stesso risultato. Articolo 6. Stesso risultato. Metto ora in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 2 (Guichardaz Erika, Minelli)

La legge è approvata.

Con questo sospendiamo brevemente il Consiglio per arieggiare i locali. Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 17:43 alle ore 18:10.