Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1749 del 14 luglio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1749/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno a prevedere nell'ambito del bilancio di previsione 2023-2026 la modifica dell'attuale disciplina per la determinazione e riscossione delle tasse automobilistiche".

Bertin (Presidente) - Affrontiamo il punto n. 60. Per l'illustrazione della mozione, il consigliere Perron ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Mi perdoneranno i colleghi se mantengo un po' una deformazione professionale. Due note rapidissime su quello che è il bollo e di che cosa stiamo parlando. In Italia il bollo è una tassa introdotta dal 1953 e serviva per introitare parte del denaro necessario per costruire autostrade e strade statali, poi dopo una trentina d'anni, nel 1982, diventa tassa di proprietà sul veicolo, quindi si paga anche quando è fermo, nel 1999 le competenze alla riscossione sono delegate alle Regioni e, tra l'altro, non sono cifre marginali, perché arriviamo, riguardo alle Regioni a statuto ordinario, fino al 65 percento delle entrate. La nostra Regione invece è competente per la riscossione e gestione diretta delle tasse automobilistiche a decorrere dal primo gennaio 2010.

Con l'attuale mozione ho ripreso quanto hanno fatto i miei colleghi di gruppo, Sammaritani e Distort nel 2020, quando con un ordine del giorno hanno chiesto una scontistica dei bolli sugli automezzi dichiarati come beni strumentali, sulla scia di quanto avevano fatto altre Regioni; eravamo nel periodo del pieno Covid. La maggioranza all'epoca si era astenuta e il punto non era passato. Abbiamo pensato di riproporlo con modalità simili, legando la richiesta al drastico aumento dei costi di energia e carburanti, che ovviamente è un tema caldissimo di questi giorni e anche più volte affrontato nella discussione in aula, che ci hanno colpito, che ci colpiranno temo ancora e forse con maggior forza durante i mesi autunnali.

Nella risposta l'Assessore - così evitiamo un po' di déjà vu su tema - ci aveva riconosciuto come valida la ratio dell'iniziativa, anche se poi nello specifico non era d'accordo e la cosa non era andata in porto. Aveva parlato di aiuto di Stato, ma l'obiezione non ci convinceva, gli era stato detto, non ci convince nemmeno oggi, e l'altra argomentazione che lei portava era che le entrate proprie dovevano essere attentamente monitorate. La sua stima: stiamo parlando di circa 20 milioni di euro di entrate per la nostra Regione, mi confermi se dico giusto perché ho preso gli estratti, quindi ovviamente stiamo parlando di cifre decisamente elevate. È chiaro che se i soldi non entrano da una parte, si debba compensare da un'altra, ma direi che proprio qui sta il nocciolo anche politico della questione.

Per quello che riguarda il nostro gruppo, la Valle dovrebbe mettere in atto ogni azione che consenta di incentivare l'iniziativa economica privata, in particolare delle piccole e medie dimensioni, che sono poi l'ossatura non solo italiana ma anche valdostana, con sgravi fiscali e semplificazioni burocratiche, passando da un paradigma economico con elevata tassazione e poi redistribuzione delle risorse da parte del pubblico, con tutte le storture che da parte nostra questo comporta, a uno che possiamo definire più liberista, magari legato a una fiscalità agevolata. Ad esempio niente bonus, che personalmente non mi piacciono per nulla, perché riflettono una mentalità dirigistica dello Stato, che non mi piace e che non ci piace, e ovviamente - laddove è possibile per le nostre competenze statutarie - esclusi però i settori strategici, con i quali dobbiamo invece usare forme protezionistiche. Non le sfuggirà che ovviamente parlo delle grandi concessioni idroelettriche, eccetera; su quello dobbiamo essere protezionisti, perché sono settori strategici, ma sul resto la nostra visione economica è di altro tipo.

Questo per noi è un tema centrale e in questa visione si inseriscono le nostre iniziative portate da vari colleghi sulla zona franca, ad esempio, sulle zone economiche speciali, come quelle che ci sono nelle regioni italiane; cito il caso della Sardegna, che è uno dei più recenti. Tanto per portare un esempio, a dicembre 2021 il presidente sardo Solinas dichiarava: "Giornata storica con le ZES, le zone economiche speciali: poniamo le basi per una forte ripresa dell'economia della Sardegna". Questa è la nostra visione.

Tornando al tema nostro specifico della mozione, abbiamo fatto delle verifiche, un po' empiriche, devo dire la verità: si telefona alle persone più o meno e si cerca di capire quanto pagano di bollo. Sappiamo che molti imprenditori hanno già dei bolli piuttosto economici, sui quali uno sconto del 15 percento, che è quello che poi chiedevamo non è un granché, quindi ne siamo coscienti e di certo non ci nascondiamo dietro a un dito. Però, ad esempio, la Lombardia all'epoca Covid lo aveva fatto, quindi non ci stiamo inventando cose fuori dal mondo.

Io penso, e qua butto la palla ancora più avanti, che a questo punto si potrebbe anche pensare di più, come la totale l'esenzione dei bolli per tre-cinque anni per chi possiede automezzi dichiarati a bene strumentale. Ci sono già esenzioni totali per auto elettriche, ad esempio, o per altre categorie di persone, quindi credo, siccome non sono un esperto di bilanci per nulla, che in linea teorica si potrebbe fare e che rientrerebbe nei margini di manovrabilità della nostra Regione.

Comunque sia leggerò l'impegnativa della mozione: "Con questa mozione chiediamo di predisporre, nell'ambito della definizione del bilancio di previsione 2023-2026, la ratifica dell'attuale disciplina regionale secondo il seguente principio: consentire per i prossimi tre anni la diminuzione del 15 percento delle tasse automobilistiche relative agli automezzi dichiarati a uso di bene strumentale, a servizio dei possessori di partita IVA con iscrizione nei registri della Regione Valle d'Aosta e che provvedano al pagamento della tassa automobilistica stessa attraverso la domiciliazione bancaria", che poi più o meno è la stessa che era stata utilizzata dai miei colleghi.

Per chiudere, e al di là della richiesta specifica che può anche essere modificata, questo vuole essere e servire soprattutto come spunto di riflessione per noi e l'intero Consiglio. La domanda che le faccio, Assessore, è: possiamo utilizzare la leva del bollo per diminuire il carico fiscale ai ceti produttivi valdostani? In quale misura? Vogliamo farlo? Questa è la domanda più generica e qui passo la palla a lei.

Presidente - La discussione generale sulla mozione è aperta. Chi vuole intervenire in discussione generale si prenoti. Non vedo nessuno. La discussione generale è chiusa. Per il Governo l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Apprezzo assolutamente due cose della sua iniziativa e normalmente non sono cose che dico nel rispondere alle varie iniziative: uno, assolutamente la preparazione che lei ha dimostrato nel presentare l'iniziativa; due, il garbo e l'intelligenza con cui l'ha fatto che, a mio modesto avviso, sono fondamentali quando si parla di cose serie di questo tipo, soprattutto in quasi chiusura di un Consiglio regionale assolutamente di confronto. Comincio però da subito a dirle che chiederò di ritirare l'iniziativa, altrimenti la maggioranza si asterrà. Parto da subito e poi argomento senza che questo possa trovare un punto di condivisione, ma comunque un utile stimolo al confronto e al dibattito.

Partiamo da un dato tecnico, per il quale la riduzione proposta del 15 percento non rientra nelle percentuali di manovrabilità tariffaria previste dalla normativa statale trasferita dallo Stato alla Regione, ma soprattutto la fattibilità della diminuzione della tassa per i soggetti indicati, che provvedono al pagamento con domiciliazione bancaria, trova allo stato attuale alcuni aspetti che ne precludono la fattibilità, che tuttavia possono essere approfonditi di fatto. In primo luogo non risulta possibile individuare oggettivamente i soggetti beneficiari - siccome lei è persona molto attenta alle en archè en o lògos, quindi alle parole, individuare oggettivamente in termini fiscali è praticamente un dato ontologico - in quanto i dati che sarebbero necessari per l'estrapolazione, non risultano rilevabili dal libretto di circolazione o dal registro PRA, le due fonti che alimentano l'archivio delle tasse automobilistiche. Di conseguenza, non sarebbe possibile quantificare le ricadute sul bilancio regionale e le confermo, in termini di massima, le cifre di riferimento che lei ha individuato in termini di volumi: nell'attuale finanziaria regionale le entrate proprio da tasse auto corrispondono a 21 milioni di euro direttamente e a 3 milioni di euro in termini coattivi al 30 di dicembre del 2022; quanto incassato corrisponde a circa 12 milioni di euro.

Inoltre tali agevolazioni, a beneficio dei soli operatori con automezzo dichiarato bene strumentale, costituirebbero, anche se lo ha già citato, un aiuto di Stato ai sensi della normativa europea vigente, con le complicazioni a favore dei soggetti beneficiari, infatti tali aiuti andrebbero a erodere i rispettivi plafond de minimis delle imprese beneficiarie dell'aiuto.

Riguardo infine alla possibilità di utilizzo della domiciliazione bancaria o rimessa interbancaria diretta, la stessa, in maniera di tasse auto non è più applicabile, perché il nuovo modello di pagamento specifico all'interno del mondo della piattaforma digitale dei pagamenti PagoPA, introdotta dal codice dell'amministrazione digitale, è obbligatoriamente adottato da tutte le Regioni dal 2019: per cui il RID non è di fatto più applicabile ma viene utilizzato il PagoPA.

Venendo ad alcuni aspetti, che avevo messi da parte, anche se senza dubbio tutte quante queste scartoffie non aiutano un dibattito su questo tema, cercherò di essere sintetico: sicuramente esiste un principio di riferimento che, secondo me, va preso in considerazione in questo senso, che è quello dell'agevolazione fiscale. L'agevolazione fiscale è, tra l'altro, quanto abbiamo posto in essere dal luglio del 2020 in poi, partendo con la legge regionale 8, per poi arrivare alla 15 e alla 22, che di fatto ha evidenziato quello che, secondo me, è lo strumento più utile per intervenire rispetto alla differenza che esiste tra agevolare e spendere. A mio modesto avviso il pubblico, nel momento in cui vuole intervenire all'interno del tessuto economico, deve fondamentalmente spendere.

Noi l'abbiamo fatto con la 8 per quasi 180 milioni di euro, l'abbiamo fatto con la 15 e con la 22 per un totale largo circa di altri 150 milioni di euro e, secondo me, in una logica di riferimento e di confronto può essere assolutamente una soluzione, anche se condivido perfettamente che l'imposizione fiscale in Italia sia troppo alta.

In tutto l'universo agevolativo, nel quale spesso si supera addirittura l'importo o, comunque sia, la logica delle tasse di ogni tipo e, soprattutto, applicate a qualsiasi tipo di bene, a partire dall'IRPEF per arrivare poi dopo al bollo auto, in Italia, tra quello che viene prelevato e le agevolazioni che vengono poste in essere, sicuramente si crea una tale confusione che anche nel momento in cui - ne abbiamo già parlato in Consiglio - si è arrivati a ragionare di delega fiscale, uno dei primi riferimenti che è stato posto in essere è stato quello di intervenire in una semplificazione e di eliminare un monte agevolativo di questo tipo.

Per cui io ritengo che un aspetto non secondario, rispetto all'impegnativa della sua mozione, è legato anche al fatto che indubbiamente questo tipo di agevolazioni - oltre al fatto che non sono quantificabili e quindi aprioristicamente diventa veramente difficile prevederle, soprattutto nel momento in cui le si vuole rendere operative - tendono di fatto a stravolgere totalmente un quadro generale di equità, efficienza e degli obiettivi di riferimento rispetto a qualsiasi tipo di prelievo fiscale. Per questo motivo chiudo dicendo quanto ho iniziato, noi le chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asteniamo.

Presidente - Qualcuno si prenota? Se non vi sono richieste d'intervento, mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 33

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet)

La mozione non è approvata.