Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1700 del 13 luglio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1700/XVI - Interrogazione: "Informazioni in merito alle domande di finanziamento di interventi concernenti il patrimonio architettonico e paesaggistico rurale nell'ambito del PNRR".

Bertin (Presidente) - Punto n. 9. Risponde l'assessore Guichardaz.

Guichardaz Jean-Pierre (FP-PD) - Spero di stare nei dieci minuti, in quanto le tre domande sono molto articolate e richiedono quindi una risposta estremamente puntuale. Eventualmente se non riesco, le do poi la risposta precisa.

Lei chiede il numero complessivo di domande pervenute entro il termine ultimo fissato divise per tipologia di intervento: restauro, recupero cappelle rascard, grenier eccetera e per soggetti proponenti privati del terzo settore.

Entro il termine ultimo fissato dal Ministero della cultura sono pervenute 39 istanze di cui 9 sono riproposizioni di domande non ammesse in un primo momento alla successiva fase di valutazione di merito per motivi formali e carenze documentali.

Tale riproposizione, ovviamente resa formalmente corretta, è stata possibile a seguito della nota del Ministero della cultura del 20 maggio 2022, con cui è stato chiarito che il soggetto proponente una domanda non ammessa alla valutazione di merito - che avesse conseguentemente ricevuto dalla Regione e Provincia autonoma, ai sensi della norma dell'avviso pubblico regionale, articolo 9 comma 2, riproduttiva di quella del format di avviso pubblico ministeriale, la comunicazione di esclusione a mezzo posta elettronica certificata - potesse presentarne una nuova.

I soggetti che hanno presentato proposte d'intervento risultano pertanto 30, di cui 3 imprese, un ente pubblico, una fondazione, 8 enti ecclesiastici e 17 privati.

Le imprese hanno presentato progetti di restauro, risanamento conservativo e recupero funzionale di edifici rurali e la ricostruzione di terrazzamenti.

La Fondazione ha presentato un progetto di risanamento conservativo e recupero funzionale di un edificio connesso allo svolgimento di attività agricole, l'Ente pubblico ha presentato un progetto di risanamento conservativo e recupero funzionale di un mulino.

Le 8 parrocchie hanno presentato progetti d'intervento di restauro, risanamento conservativo e recupero funzionale di una chiesa, di cappelle, di percorsi religiosi e santuari e di un ospizio, considerati elementi della cultura, della religiosità e della tradizione locale.

I privati hanno presentato progetti di restauro, risanamento conservativo e recupero funzionale di 6 edifici rurali con più funzioni, compresa quella residenziale connessa alla vita agro-pastorale valdostana, una casa forte, elemento della cultura e della tradizione locale, 2 grenier, un rascard, uno stadel granir che è architettura tradizionale walser, due interventi riguardanti strutture e opere rurali quali un acquedotto rurale, terrazzamenti, aree agricole e vigneti, tre mulini e un'area agricola di pertinenza.

Alla n. 2, "Il numero di domande escluse divise per tipologie d'intervento richieste per soggetti proponenti", le domande non ammesse a finanziamento risultano dodici di cui quattro escluse perché non rispondenti ai requisiti per la partecipazione.

In particolare: una presentata da un ente pubblico, soggetto non compreso tra i beneficiari ammissibili; una presentata da una fondazione riguardante un immobile sito nella città di Aosta, perché l'avviso pubblico esclude interventi collocati in centri abitati e capoluoghi comunali; una presentata da un ente ecclesiastico relativa a chiesa parrocchiale, tipologia non compresa tra quelle di patrimonio culturale oggetto di intervento previste dall'avviso pubblico; una presentata da un soggetto privato, possessore del bene, da data successiva al 31/12/2020, poiché l'avviso pubblico stabilisce che il possesso debba essere antecedente a tale data; due escluse per inammissibilità per motivi formali o carenza documentale, che non hanno potuto essere presentate come nuove domande per mancanza dei tempi tecnici necessari, essendo state trasmesse a strettissimo ridosso della scadenza, di cui uno di un privato per il recupero di un rascard e uno di un'impresa per il recupero di un edificio rurale; sei escluse perché nella valutazione di merito non hanno conseguito il punteggio minimo di 60 centesimi di cui in particolare: quattro di soggetti privati per il recupero di due grenieres, rascard, di un edificio rurale e un'area agricola di pertinenza, uno di un ente ecclesiastico per il recupero di un ospizio e uno di un'impresa per la ricostruzione di terrazzamenti.

Alla domanda tre, "Le motivazioni specifiche dell'esclusione da parte della Commissione esaminatrice delle domande legate, in particolare alla valutazione di merito": si fa presente che l'avviso pubblico, riprodotto secondo le indicazioni del format ministeriale, prevede all'articolo 10 che la Commissione di valutazione appositamente costituita presso la Regione, a cui partecipa anche un componente designato dal Ministero della cultura, attribuisca a ciascuna domanda un punteggio complessivo da zero a cento, sulla base di una griglia di valutazione che esplicita parametri e criteri di assegnazione dei punteggi.

L'elenco delle domande ammissibili a finanziamento risulta determinato dalle proposte progettuali che, nella valutazione di merito, hanno conseguito un punteggio di almeno 60 punti su 100, fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili secondo l'ordine cronologico di arrivo.

La Commissione di valutazione ha pertanto analizzato le domande sulla base dei parametri contenuti nell'avviso pubblico, quali: qualità del bene, urgenza dell'intervento, localizzazione geografica in aree di pregio ambientale e paesaggistico, qualità del progetto, cronoprogramma e livello di progettazione.

La valutazione finale è il risultato di un'analisi di diverse componenti relativa agli interventi presentati.

Le domande escluse hanno conseguito punteggi complessivi che oscillano tra i 28 e i 59 punti.

Non potendo in questa sede procedere all'analisi di ogni singola domanda, si fa presente che i punteggi attribuiti alla qualità del bene e alla localizzazione geografica in area di pregio ambientale paesaggistico a livello di progettazione sono attribuibili sulla base di informazioni oggettive che possono valere complessivamente sino a un massimo di 49 punti.

Le domande escluse in tali ambiti hanno conseguito punteggi che oscillano tra i 15 e i 36 punti.

Per quanto attiene agli altri parametri di valutazione relativi all'urgenza dell'intervento e alla qualità del progetto, che possono valere complessivamente sino a un massimo di 51 punti, si rileva che le esclusioni, come riferito dai competenti uffici, sono determinate in generale da carenze a livello di qualità del progetto, in particolare da: 1) carenze a livello di qualità e innovatività del progetto di restauro e conservazione, intesa come capacità del progetto di produrre effetti sugli obiettivi di conservazione dei valori paesaggistici e culturali.

A titolo esemplificativo, un progetto prevedeva la completa demolizione dei beni esistenti, tutelati dall'Unesco quale patrimonio immateriale, e la loro sostituzione con nuovi materiali e manufatti;

2) carenze nella capacità del progetto di attivare processi di miglioramento dell'accessibilità e della fruizione culturale turistica, di incrementare la dotazione di servizi culturali, sociali, ricreativi eccetera al territorio, di creare programmi di promozione e di sensibilizzazione culturale e ambientale o di riqualificazione del paesaggio come strumento per il contrasto al degrado sociale e all'illegalità.

A titolo esemplificativo una proposta, a fronte di un valido progetto conservativo, non ha previsto un'adeguata fruizione pubblica in linea con gli obiettivi dell'avviso pubblico.

Presidente - Per replica la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Abbiamo depositato quest'interrogazione il primo di luglio e poi il 5 abbiamo visto il comunicato dell'Assessorato con cui si evidenziava la riapertura dei termini per la presentazione di domande connesse a questo bando, in quanto abbiamo letto che erano stati, per così dire, avanzati 56 mila euro, e il termine ultimo adesso mi risulta che sia il 29 di luglio.

Non so se il deposito di quest'iniziativa abbia avuto qualche ruolo nella decisione di questa proroga - immagino che lei mi dirà di no - ma riteniamo senz'altro opportuno mettere a disposizione di chi ne vorrà ancora fare richiesta tutte le somme disponibili e sfruttare appieno i fondi del PNRR, perché avanzare delle risorse sarebbe veramente assurdo, anche se 56 mila euro ci rendiamo conto che non sono molti, ma per dei piccoli interventi forse possono essere di aiuto.

Mi sembra che lei alla fine abbia parlato di 30 proposte progettuali che sono state ammesse a finanziamento per un totale di quasi 2.400.000 euro, apprendiamo che in totale 17 sono state presentate da privati cittadini e le restanti dagli enti considerati ammissibili, enti del terzo settore.

Dai dati che lei ci ha letto e di cui le chiederei cortesemente copia, se possibile, perché non sono riuscita a prendere tutti gli appunti, ma anche dalla lettura del primo elenco di richieste che erano pervenute e che si può leggere nel provvedimento dirigenziale del 30 maggio, appare interessante il numero di soggetti privati che sono riusciti in brevissimo tempo a presentare le domande per ottenere dei finanziamenti, anche cospicui, e che sono state giudicate ammissibili sulla base dell'ordine cronologico con cui sono pervenute, un criterio che ci aveva lasciati perplessi fin dall'inizio e su cui era già intervenuto nel precedente Consiglio il collega Distort con delle considerazioni e delle osservazioni che avevamo condiviso.

È significativo direi anche il numero di interventi esclusi, lei ci ha parlato di dodici domande, devo leggere bene poi i suoi dati perché c'è una piccola discrepanza con il primo provvedimento dirigenziale che io avevo visto, perché ne vedevo quindici esclusi, ma in ogni caso dodici o quindici non è così importante, però è significativo che attorno a questo bando che non è stato poi nemmeno così pubblicizzato, ci sia stata attenzione da parte dei cittadini.

Certo che la procedura complessa e l'ordine cronologico forse non hanno facilitato se non chi ha più dimestichezza con la burocrazia e con i meccanismi della pubblica Amministrazione.

Lei ha elencato alcune delle motivazioni dell'esclusione delle domande, noi abbiamo anche chiesto con un accesso agli atti di vedere i verbali e abbiamo visto che c'è allegato ai verbali un modello di check-list con i requisiti che sono stati esaminati.

Forse tale modello poteva anche essere allegato al bando stesso per aiutare i proponenti nella corretta formulazione della domanda.

È poco chiara per esempio la classificazione "giallo, verde, rosso" perché abbiamo visto che chi è giallo talvolta poi è risultato ammesso e qualcun altro no, però lei ha chiarito che c'erano delle motivazioni tecniche.

Non so se fra quelle che lei ha elencato come domande escluse c'è anche quella di una consorteria, che nel verbale viene esclusa perché è riconosciuta come ente speciale di natura pubblicistica.

Noi proprio in questo periodo stiamo lavorando in Commissione sul D.L. 68 e sappiamo che la legge 168/2017 - a cui avremmo dovuto adeguarci anche noi in dodici mesi, ma non è stato fatto - riconosce il carattere privatistico delle consorterie, quindi forse questa domanda può essere tenuta in considerazione, così come anche delle altre, proprio in quell'elenco che nel comunicato che l'Assessorato ha emesso e che abbiamo letto, cioè la possibilità di richiedere di essere inseriti in un elenco di riserva a cui attingere in caso di rinunce o di problematiche nella fase di formalizzazione dei finanziamenti assegnati.

Noi ci permettiamo di suggerire una valutazione attenta in quest'ultima fase, anche delle proposte che sono già state escluse per queste tipologie di errori che possono essere ritenute più meritevoli d'interesse in quanto a caratteristiche progettuali e di futura fruibilità da parte della comunità.