Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1698 del 13 luglio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1698/XVI - Interrogazione: "Stato delle interlocuzioni con il Ministero della Giustizia finalizzate ad assicurare alla Valle d'Aosta un dirigente penitenziario a tempo pieno presso la casa circondariale di Brissogne".

Bertin (Presidente) - Punto n. 7. Risponde il Presidente della Regione.

Lavevaz (UV) - Si chiede, con quest'interrogazione, come dice anche il titolo, lo stato delle interlocuzioni con il Ministero della Giustizia finalizzate alla verifica delle condizioni per assicurare alla Regione Valle d'Aosta un dirigente penitenziario a tempo pieno, in pianta stabile, e poi la natura e lo stato degli approfondimenti effettuati dalla Giunta rispetto alla pubblicazione di un bando regionale per assicurare il dirigente penitenziario.

Torniamo su un argomento che abbiamo trattato lo scorso Consiglio, in particolare l'avevo citato nelle mie comunicazioni, in merito all'attivazione dell'Osservatorio, previsto dal protocollo d'intesa cui fa riferimento anche quest'interrogazione.

Come avevo già anticipato, oltre agli impegni verbali che la Ministra Cartabia ha preso con l'Amministrazione regionale, quest'impegno è parte integrante dell'intesa, è il comma 8 dell'articolo 1, che dice testualmente, lo cito: "Il Ministero si impegna a operare con ogni utile attività al fine di garantire stabilità e continuità ai vertici della Casa circondariale, segnatamente il direttore e il comandante", quindi su questo aspetto abbiamo anche un impegno formale oltre che verbale da parte del Ministro.

Devo dire che nelle ultime settimane qualcosa si è mosso, tant'è che proprio in questi giorni si stanno completando le procedure del concorso, ci sono le prove orali del concorso per l'assunzione di quarantacinque dirigenti; da questa graduatoria, dagli accordi presi, dovrà anche essere individuata la figura che andrà a ricoprire l'incarico di direttore presso la nostra Casa circondariale. Questo c'è anche stato confermato pochi giorni fa, venerdì scorso, quando abbiamo partecipato, anche personalmente, alla festa del Corpo della Polizia penitenziaria e questo era uno degli aspetti che è stato oggetto di discussione anche negli interventi sia del direttore che del comandante della Polizia penitenziaria. Quindi attendiamo sviluppi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Credo, come detto, che questa graduatoria debba andare a risolvere il nostro problema, in caso contrario procederemo con gli approfondimenti per giungere a un bando regionale; in questo momento ovviamente non ha senso, essendoci questa graduatoria, anzi, ci sarà questa graduatoria fra due settimane, e da lì potremmo attingere per avere finalmente un nostro direttore.

Presidente - Per la replica, consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Vede, quest'interrogazione arriva a seguito, oltre che ovviamente della discussione che c'è stata, anche di alcune puntualizzazioni che spero e immagino lei avrà avuto nel corso dei festeggiamenti rispetto alla fondazione del Corpo di Polizia penitenziaria, nello specifico dalle organizzazioni sindacali.

Come avrà potuto vedere all'interno di questo testo, sono presenti due domande che sono due domande distinte, cioè la prima è "Garantire la possibilità di avere un direttore in pianta stabile per la struttura carceraria" e la seconda è "Dare la possibilità di fare un concorso regionale per poter coprire quel posto".

Sono due questioni che sembrano la stessa cosa, ma in realtà sono due cose distinte, perché giustamente lei ha ricordato che nel protocollo che ha sottoscritto vi è citato il passaggio rispetto alla garanzia, non so se si ricorda però - ma ne approfitto per ricordarlo a tutta l'Aula e a chi ci ascolta - che uno dei problemi che si è ingenerato sulla copertura del posto di dirigente della struttura di Brissogne è che molte persone che partecipano a questo tipo di selezione sono tendenzialmente residenti nel sud Italia e la Valle d'Aosta è considerata sede disagiata, quindi diciamo che partecipano al concorso per avere la qualifica, dopodiché, in una maniera e in un'altra, nonostante gli obblighi, chiedono e ottengono un riavvicinamento a casa; il che significa che - anche dal prossimo interpello che arriva con gli orali e quant'altro - io obiettivamente non ho tutta questa fiducia nel fatto che il problema sia risolto, perché la mia preoccupazione è che il nuovo dirigente, se verrà nominato, resti qualche mese, dopodiché chieda e ottenga il riavvicinamento a casa.

Quindi da qui la richiesta e la necessità di arrivare a una definizione di un concorso regionale che possa appunto addivenire a trovare una soluzione stabile, perché un Valdostano non hai interesse a lasciare la Valle d'Aosta - indicativamente, tendenzialmente dovrebbe essere così - ma soprattutto il fatto che c'è stato un comunicato stampa, e questo è quello che ha un po' sollevato la nostra attenzione, proprio del sindacato di Polizia penitenziaria che dice, le leggo soltanto un brano: "Era il 2017 e ricorreva il duecentesimo anniversario della Polizia penitenziaria. Nonostante l'impegno di una parte di politica valdostana abbia tentato addirittura di ventilare la possibilità di un concorso regionale per il posto di direttore, da Roma hanno subito precisato che il concorso deve essere ministeriale e basta. Nel frattempo nulla è cambiato. Dei seicento direttori in forza al Dipartimento Amministrazione penitenziaria ad Aosta non se ne vede uno".

Non le leggo ovviamente tutto il resto del comunicato, che sicuramente non è felice rispetto alla situazione, ma quello che magari era importante sapere è se voi avevate effettivamente avuto notizia rispetto a questo diniego nell'avere un concorso regionale, e soprattutto se, a questo punto, avendo anche questo Consiglio approvato una mozione, era intenzione andare a definire comunque una procedura che nel caso in cui il dirigente che venisse nominato dovesse poi - come sempre, come è già stato fatto -prendere e lasciare l'incarico, perché la qualifica l'ha ottenuta e poi spostarsi e avvicinarsi a casa, almeno abbiamo la possibilità e abbiamo una procedura codificata per addivenire alla nomina di un direttore che sia regionale.

Questo era un po' l'oggetto di quest'interrogazione; lei da quello che mi dice - o almeno da quello che posso interpretare rispetto alle parti che le ho letto di questo comunicato stampa - non era a conoscenza di questo particolare e ritiene che l'interpello che è stato fatto possa essere la soluzione per nominare un dirigente in pianta stabile, ce lo auguriamo tutti!

Io però, vedendo quello che è accaduto nel passato, sono fortemente sfiduciato rispetto a questa possibilità. Attendiamo, ma nel frattempo le chiedo, Presidente, di proseguire nella strada che il Consiglio regionale ha indicato, ovvero di vedere quali sono le possibilità di fare una procedura per nominare e fare un concorso regionale per addivenire alla nomina di un direttore, in maniera che nel caso in cui ci dovesse essere - come sempre - una rinuncia, a quel punto siamo pronti e possiamo intervenire in tempi celeri.