Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1692 del 13 luglio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1692/XVI - D.L. n. 70: "Modificazioni alla legge regionale 4 agosto 2010, n. 29 (Disposizioni in materia di Commissioni Locali Valanghe)". (Ritiro di un ordine del giorno).

Bertin (Presidente) - Punto n. 4.01 all'ordine del giorno. Il D.L. 70 è composto da nove articoli, sono stati presentati due emendamenti da parte delle Commissioni I e III e un ordine del giorno della Lega e Pour l'Autonomie.

Il relatore della I Commissione è il consigliere Rosaire, per la III il consigliere Cretier. Si è prenotato il consigliere Chatrian a cui passo la parola.

CHATRIAN (AV-VdA Unie) - Per chiedere solo una piccola sospensione a nome della maggioranza.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

(La seduta è sospesa dalle ore 10:15 alle ore 10:31)

Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori dopo la sospensione. Come dicevo, sul disegno di legge sono stati presentati due emendamenti da parte delle Commissioni I e III e un ordine del giorno da parte della Lega e di Pour l'Autonomie. I relatori sono Rosaire per la I Commissione e Cretier per la III. Per la relazione si è prenotato il consigliere Rosaire, ne ha facoltà.

Rosaire (UV) - La legge regionale 29 del 4 agosto 2010, nata per disciplinare le funzioni in tema di protezione civile e sussidiarietà del sistema autonomia Valle d'Aosta, trova oggi, con il disegno di legge n. 70, armonizzazione alla normativa statale in materia di gestione di rischio valanghivo.

Con l'attuale disegno di legge, che andremo ad approvare, vengono apportati degli adeguamenti alla normativa, rendendola più attuale e consona alla direttiva nazionale valanghe.

Per raggiungere quest'obiettivo, in sede di predisposizione del disegno di legge, sono stati interessati, tramite l'Assessorato di competenza, tutti i soggetti coinvolti sul tema: i componenti delle Commissioni Locali Valanghe, il CELVA, la Fondazione Montagna sicura, il Dipartimento Legislativo e Finanze Regione.

Durante le audizioni in I e III Commissione consiliare permanente, sono poi stati auditi il Presidente delle Guide alpine Ezio Marlier, il CELVA per voce della dottoressa Chapellu, l'assessore Marzi ed infine il dottor Segor, dirigente assetto idrologico dei bacini montani della Regione.

Il parere dei soggetti auditi è stato unanimemente positivo, con alcune osservazioni in parte recepite.

Il disegno di legge 70 riduce gli articoli della precedente legge da undici a nove articoli.

L'articolo 1, che è un po' il cappello della normativa, definisce l'oggetto e le finalità della legge, è implementato con l'aggiunta delle seguenti parole: "Dalla normativa statale in materia di gestione del rischio valanghivo e" dopo le parole "in armonia al fine di armonizzare la legge regionale a quella statale", quindi è proprio la necessità di rendere collegata la nostra norma a quella nazionale che ci porta alla definizione di questa legge.

Al comma 2bis dello stesso articolo viene recepito l'emendamento soppressivo richiesto dal CPEL che riporta, sostanzialmente, alla precedente situazione il comma stesso.

In particolare l'emendamento elimina il riferimento alla possibilità per il CELVA di poter effettuare direttamente acquisti a favore delle Commissioni Locali Valanghe in quanto il consorzio non possiede, ai sensi della normativa vigente in materia di appalti, i necessari requisiti necessari, appunto, per svolgere un ruolo di centrale unica di committenza.

In effetti nelle audizioni in Commissione la dottoressa Chapellu ci ha spiegato molto bene come non sia possibile per il CELVA acquistare beni di prima necessità per svolgere la funzione di Commissione Locale Valanghe, inoltre ci ha rassicurato sul fatto che tutto quanto di prima necessità fosse già stato acquistato in passato, quindi già presente e in dotazione alle Commissioni, quindi pale, arva e sonde.

Al comma 3 sono aggiunte le parole "Anche in deroga a quanto previsto dalla medesima legge regionale"; si parla a questo punto dei finanziamenti, finanziamenti che vengono ancora definiti e trasmessi al CELVA e agli enti locali con fondi specifici della Regione.

All'articolo 2 si definiscono i compiti e le funzioni delle Commissioni Locali Valanghe, vengono eliminati "I gestori delle piste di sci nell'attività di valutazione nelle previsioni nivo-meteorologiche" e viene sostituito il termine "Pericolo" con il termine "Rischio". Una modifica necessaria in quanto la funzione delle Commissioni Locali Valanghe è di gestione del rischio. Anche qui c'era stato un appunto, sempre del CPEL, che avrebbe preferito lasciare all'interno della legge questo passaggio, ma era ridondante in quanto i direttori di stazione sono comunque, direttamente o tramite i loro rappresentanti, responsabili della prevenzione di valanghe e di frane.

Al comma 2a si integra con il termine "Aggiornano" dopo la parola "Predispongono" ed è corretto anche in questo caso aver aggiunto questo termine in quanto l'esigenza di aggiornare è resa ancora più puntuale dal cambiamento climatico. Stiamo assistendo in questo periodo, ancor più che in altri periodi, a degli innalzamenti di temperature molto elevati, molto repentini, che provocano ancor più che anni fa il distacco di slavine e di valanghe.

Al comma "e" viene sostituito con "Trasmettono, utilizzando l'apposita piattaforma regionale, di cui all'articolo 5 comma 6bis, i dati raccolti e i pareri espressi dalle strutture regionali componenti, individuate dalle deliberazioni di cui al comma 3".

Anche questo è un elemento reso necessario e di adeguamento ai tempi, che permette appunto di rendere più condivisibili tutti i dati riferiti alle Commissioni Locali Valanghe e quindi di più veloce e fruibile adesione.

Al comma 3 lettera c articolo 2, si stabiliscono i criteri e le modalità di concessione di utilizzo dei finanziamenti agli enti locali e al CELVA e si determinano gli importi dei compensi da attribuire ai componenti delle Commissioni Locali Valanghe che ne hanno diritto.

Al comma 4 dell'articolo 2, vengono sostituite, o meglio soppresse, "ANAS" e "Ferrovie dello Stato" in quanto non sono state più ritenute parte fondamentale di questa normativa.

Si definisce poi l'ambito territoriale delle Commissioni Locali Valanghe in particolare sopprimendo una Commissione che era quella di Issime, Fontainemore, Lillianes e Perloz; in effetti questa Commissione ha richiesto direttamente di poter essere aggregata a quella di Gressoney-La-Trinité, Gressoney-Saint-Jean e Gaby in quanto - come poi ci ha ben spiegato l'assessore Marzi - questa Commissione si era riunita solamente cinque volte nel periodo di riferimento dell'azione della Commissione, quindi- tra l'altro di queste cinque volte, quattro erano solo per corsi di aggiornamento, quindi obbligatori - si è ritenuto opportuno aggregarla appunto a Gressoney-La-Trinité, Gressoney-Saint-Jean e Gaby.

In relazione all'articolo 3, come indicato dall'assemblea del CPEL, sono stati inseriti, inoltre, i Comuni di Fénis e di Pollein all'interno delle Commissioni Locali Valanghe comprendenti i Comuni di Nus, Brissogne e Gressan.

Vale lo stesso ragionamento, c'erano tre Comuni, in questo caso però in maniera inversa, Comuni che non erano assolutamente rappresentati e sono stati inseriti, se ricordo bene, assieme agli altri: è stato aggiunto Fénis e Pollein alla lettera Q che era quella riferita alla Commissione locale Valanghe di riferimento.

L'articolo 4 definisce la composizione delle Commissioni Locali Valanghe: alla lettera a) sono aggiunte le parole: "Fatta eccezione per la Commissioni Locali Valanghe di cui all'articolo 3, la cui composizione massima è di quattro guide".

Questo paragrafo è molto ben legato anche al comma 3, sempre dell'articolo 4, in cui viene esplicitato in maniera molto chiara come i componenti delle Commissioni Locali Valanghe non restino definiti semplicemente da quelli che hanno seguito un corso specifico, ma si è ritenuto corretto allargare anche la composizione a quelle persone, come dice bene la legge, di comprovata esperienza in materia di neve e valanghe.

In effetti ci ha fatto notare il Presidente delle Guide alpine, Ezio Marlier, che andare ad obbligare degli esperti, anche di 65-70 anni, nel seguire i corsi di aggiornamento o addirittura di formazione, AINEVA secondo corso, avrebbe potuto ridurre la capacità e la formazione, la capacità in particolare, di persone che per anni hanno seguito le valanghe e quindi sanno dare il loro contributo.

All'articolo 5, che definisce il funzionamento delle Commissioni Locali Valanghe, la rubrica del titolo viene sostituita viene sostituita con "Nomina funzionamento e strumenti operativi delle Commissioni Locali Valanghe ".

Il secondo periodo del comma 2 è sostituito con: "Nel caso in cui le Commissioni Locali Valanghe siano costituite in forma associata da più Comuni, allo scioglimento di uno dei Consigli comunali dei Comuni convenzionati, gli stessi devono pronunciarsi in merito alla conferma delle Commissioni Locali Valanghe o nominarne una nuova nello stesso termine di cui al comma 1".

Dopo il comma 6 è aggiunto il seguente 6bis "Al fine di fornire uno strumento gestionale tecnico, operativo e amministrativo per le attività delle Commissioni Locali Valanghe, la Regione, con il supporto del CELVA, rende disponibile l'apposita piattaforma informatica regionale", di cui abbiamo fatto cenno precedentemente.

Si delinea poi all'articolo 6 la formazione e l'aggiornamento dei componenti, sempre delle Commissioni Locali Valanghe, e la parola "Organizza" è sostituita dalla parola "Promuove".

L'articolo 7 stabilisce i criteri e le modalità dei contributi agli enti locali e al CELVA.

Viene poi modificato il comma 1 all'articolo 7: le parole "Di cui alla presente legge"; sono sostituite dalle seguenti parole "Di cui alla presente legge".

L'articolo 8, Disposizioni transitorie: "Le Commissioni Locali Valanghe, costituite e operanti alla data di entrata in vigore della presente legge, rimangono in carica sino alla loro naturale scadenza.

Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge i Comuni compresi nell'ambito territoriale di cui all'articolo 3 - come sostituito dall'articolo comma 1 lettera a - provvedono a integrare la composizione della relativa Commissione Locale Valanghe ", quindi qualora ci fosse uno scioglimento, questo scioglimento deve essere comunque immediatamente ricomposto.

Infine l'articolo 9 stabilisce la dichiarazione d'urgenza di questa norma.

Bisogna anche ricordare come, in fase di Commissione, l'assessore Marzi abbia aperto la possibilità di un tavolo di lavoro, proprio per avvicinare di più questa norma alle esigenze dei Sindaci che si trovano molto spesso a dover aprire e chiudere strade regionali.

Ci sarà la possibilità, eventualmente, di interfacciarsi e trovare delle soluzioni o quantomeno dei punti d'incontro.

In conclusione, un percorso sicuramente lungo, ma che ha portato a una votazione unanime da parte di entrambe le Commissioni, e soprattutto la volontà di aprire un tavolo di lavoro dedicato alle ulteriori osservazioni portate in Commissione da CELVA e Guide alpine.

Un lavoro corale necessario anche in relazione ai cambiamenti climatici in corso che sempre di più affliggono il nostro territorio.

Presidente - Con la relazione del consigliere Rosaire che l'ha fatta anche per la III Commissione, apriamo la discussione generale sul D.L. 70. Si è prenotato il consigliere Cretier.

CRETIER (FP-PD) - Un breve intervento sul disegno di legge 70. Vorrei esprimere un parere sostitutivo della classica relazione, sperando di non sovrappormi alla relazione del collega Rosaire, anche se l'obiettivo è comune.

Era necessario adeguare la legge regionale n. 29/2010 agli aggiornamenti, inevitabili dopo dodici anni, non solo per quanto riguarda il clima; aggiornare e migliorare un testo di legge è compito del Consiglio regionale, oggi lo stiamo facendo.

Siamo in una Regione costituita interamente da vallate alpine, una centrale a bassa quota e molte cosiddette laterali, con testate di Valle oltre i mille metri sul livello del mare, Valli molto strette e, in generale, con un'unica strada di accesso, quindi era opportuno intervenire per migliorare alcuni passaggi normativi necessari a ottenere degli obiettivi e degli indirizzi operativi rispetto alla pianificazione della Protezione Civile, come enunciato dall'assessore Marzi in audizione.

Passaggi necessari proprio per prevenire in modo funzionale il meccanismo di allerta, malgrado le già ottime previsioni con il bollettino di criticità, che è stato aggiornato in modo da rendere maggiormente comprensibile, con una colorazione semaforica, il livello di rischio. Lo scopo evidente e primario è di evitare, per quanto possibile, danni alle cose e alle persone.

Sono stati contati ben novecento fenomeni valanghivi, per me è un numero impressionante che potrebbe e dovrebbe evidenziare la complessità del tema e dell'impegno da sostenere.

Le vallate hanno una sola strada di accesso, come ho detto in precedenza, a parte pochi casi di collegamenti intervallivi; gli altri Comuni non sono soggetti a fenomeni valanghivi e quindi non rientrano nelle casistiche della CLV, quindi esclusi dall'articolato normativo.

Per CLV è inteso "Commissioni Locali Valanghe", il termine "Locale" non a caso ricorda chi sta sul territorio, che conosce perfettamente, ed è presente 24 ore al giorno.

La questione della strada unica in un ragionamento più ampio ci fa capire che, oltre al rischio di isolamento, il transito diventa pericoloso, ma spesso necessario per rientrare ai propri domicili, in primis per aspetti di tipo lavorativo, per chi per scelta vuole vivere in montagna tutto l'anno, ma deve spostarsi per esigenze professionali.

Poi riporto anche aspetti ludici, sportivi, di riposo, per vacanze ad esempio, in un più ampio ventaglio di offerta, proposte proprio nel periodo invernale maggiormente a rischio per il tema odierno, il disegno di legge 70.

Quindi la scelta è per prendere in carico la gestione del rischio in modo uniforme su tutto il territorio regionale, in questo caso mirato alle valanghe, poiché in un territorio fragile e con eventi nel passato imprevedibili, anche per una migliore gestione comune o, per lo meno, territoriale di pericolosi eventi valanghivi sulle strade in momenti di flusso turistico e sulle piste, nei periodi in cui le attività sportive si spostano a quote superiori, ma anche con i rischi di scivolamento di masse di neve che possono raggiungere le aree antropizzate in cui vivono residenti e turisti.

Per venire ad alcune modifiche sostanziali, era necessario però aggiornare le Commissioni Locali Valanghe; era indispensabile fare delle scelte sulla base dell'operatività comprensoriale rilevata nel passato, ma credo che i numeri delle riunioni delle Commissioni locali in dodici anni di attività hanno permesso di fare delle valutazioni e gli eventi valanghivi in alcuni Comuni sono molto limitati, se non assenti, quindi hanno indotto ad attuare delle modifiche.

Alcune modifiche in sede di audizioni hanno migliorato il testo originale, ad esempio accorpando per intero, come già ricordato dal collega, le vallate del Lys o, come proposto, l'inserimento del Comune di Pollein assieme a Nus, Brissogne e Gressan per continuità territoriale, dove sono già presenti altre collaborazioni tra i quattro Comuni.

La montagna ha le sue specificità e non bisogna mai sottovalutarle, essa spesso crea momenti di gioia per la conquista della vetta, come il Nanga Parbat, dalla spedizione tutta valdostana, oppure momenti di dolore per la morte tragica del singolo, della cordata e del gruppo.

Questa è la montagna imprevedibile che non perdona, come nel caso dell'evento della Marmolada.

Quindi massimo rispetto alla stessa, per cui diventa necessario appoggiarsi a chi ha le conoscenze e le competenze, desunte da uno studio approfondito, dalla partecipazione ai corsi, dall'esperienza di anni di lavoro sul campo e dalla passione. Il tutto per prevenire, per quanto possibile, con questo disegno di legge, essenzialmente migliorativo, sentite le audizioni delle parti, gli attori principali come CELVA e l'Unione Guide di alta montagna, con i suoi 250 professionisti abilitati di altissimo livello, di cui 40 fanno i rilievi in ambito estremamente pericoloso.

Un momento di condivisione necessario per rapportare concretamente il testo e produrre una norma efficiente, con il supporto di dati tecnici, rilievi, osservazioni, studi e analisi approfondite del tema, sostenuti da un'esperienza unica per cogliere i segnali di possibili eventi pericolosi per le comunità, anche grazie alla continua attività formativa dell'ufficio valanghe e in collaborazione con la Fondazione Montagna sicura, prestigiosa Fondazione di riferimento mondiale sul tema.

È con lo spirito di migliorare e aggiornare una vecchia legge ormai superata che il gruppo della Lista Progressisti Partito Democratico voterà a favore del disegno di legge n. 70.

Presidente - Siamo in discussione generale, chi vuole intervenire è invitato a prenotarsi. Non vedo richieste d'intervento, se non vi sono richieste d'intervento, chiudo la discussione generale. L'assessore Marzi si è prenotato per la replica, pertanto se non vi sono richieste da altri, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa.

Per la replica si è prenotato, per il Governo, l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Per prima cosa mi corre l'uopo - ma è anche un piacere - di ringraziare le due Commissioni, quindi la I e la III, per il lavoro svolto, comprese le collaborazioni e le sollecitazioni arrivate da parte del CELVA, rispetto a questo tema. Naturalmente ringrazio, permettetevi di definirvi tali, entrambi i relatori, quindi il collega Rosaire e il collega Cretier, e naturalmente a mio avviso è assolutamente anche il caso di porre l'accento sul lavoro portato avanti da parte degli uffici tutti del Dipartimento cui fa capo l'assetto idrogeologico e territorio.

Perché? Prima di tutto perché a tutti gli effetti è stato chiaramente evidenziato che con questo D.L. noi interveniamo su un dispositivo legislativo del 2010, per cui evidentemente, come spesso capita in Amministrazione, chi amministra si trova, sia a livello di Governo che a livello consiliare, a recepire il buon lavoro posto in essere da chi lo ha preceduto. Di conseguenza il fatto che la Regione autonoma Valle d'Aosta avesse già dal 2010 un dispositivo di legge che permetteva d'intervenire sulla gestione di questo tipo di rischio, quindi il rischio valanghivo, naturalmente ci ha permesso d'intervenire dopo le direttive nazionali che sono state poste in essere a livello nazionale nel 2019 in merito agli indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per la pianificazione di Protezione civile territoriale nell'ambito del rischio di valanghe.

In poche parole, il fatto che nel 2008, a livello di sistema, la Regione autonoma Valle d'Aosta si sia trovata nella necessità d'incorrere in tale numero di eventi valanghivi da dover andare oltre la semplice gestione, volontaria, di monitoraggio, sul territorio valdostano di questo tipo di rischio, ha fatto sì che poi nel 2010 si sia arrivati a una legge regionale, la 29/2010. Successivamente nel momento in cui a livello nazionale un evento valanghivo, ahimè una grande tragedia sull'Appennino, ha portato anche il rischio valanghivo a risonanze di matrice nazionali, ha fatto sì che poi dopo una direttiva nazionale nel 2019 abbia richiesto, come best practice, l'intervento da parte degli uffici regionali valdostani per arrivare a scrivere questa direttiva.

Con il disegno di legge che quindi è stato portato, con il supporto di tutti, all'attenzione della I e della III, si è concretamente intervenuti migliorando un dispositivo legislativo, la 29 già esistente, e si sono fatte una serie di migliorie che, di fatto, sottostanno a due concetti che, a livello di dispositivo e quindi di articolato, vengono inserite in maniera diversificata.

Di conseguenza il primo, il concetto di pericolo, nella gestione di un territorio è un fenomeno ontologico, per cui può esistere o non esistere; quello che invece è fondamentale è la gestione del rischio.

La gestione del rischio prevede monitoraggi, studi, azioni e le azioni che vengono poste in essere, partendo dal monitoraggio e dagli studi, hanno come principale obiettivo quello d'intervenire sull'incidenza che un rischio si concretizzi, quindi di conseguenza sulla possibilità di mitigare quest'incidenza e di diminuirne gli effetti.

Naturalmente l'esperienza posta in essere dalle Commissioni Locali Valanghe sul territorio valdostano nel corso degli ultimi dodici mesi ha previsto la possibilità di portare in essere, con questo dispositivo di legge che adesso proporremo in votazione, una serie di migliorie, partendo proprio dalla volontà espressa dal Consiglio Valle di allora di avere un D.L. che fronteggiava questo tipo di rischio di fatto in 45 Comuni su 74, perché questa è più o meno la media dei Comuni valdostani che si trovano a dover gestire il rischio valanghivo: una volta avuta la possibilità di verificare l'azione del D.L. del 2010 con questa del 2022, andiamo sia a prendere atto di una serie di migliorie, sia di fatto a ribadire l'assoluta volontà da parte del Consiglio nel fare attenzione, gestendo il proprio territorio anche in relazione questo tipo di rischio.

Presidente - Con la replica del Governo dell'assessore Marzi, ricordo che è stato presentato su questo disegno di legge un ordine del giorno. Se non vi sono altri interventi, se lo ritenete, ci sarebbe da presentare l'ordine del giorno. Si è prenotato il consigliere segretario Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - L'ordine del giorno ha avuto innesco proprio dalla ratio che sta alla base del disegno di legge che è in esame all'Aula oggi, dopo che è stato in esame nell'ambito delle Commissioni competenti, quindi così come riconosciamo la bontà della costituzione di un organismo Commissioni Locali Valanghe che diano un supporto alle autorità locali per approfondire tutte le questioni relative ai rischi, quindi per aumentare la sicurezza, per aumentare la collaborazione tra vari corpi sociali e tra le istituzioni e i tecnici competenti, così noi, come gruppo Lega e gruppo Pour l'Autonomie, abbiamo presentato e presentiamo all'attenzione dell'Aula un ordine del giorno che suggerisca una dinamica, la ripetizione di questa dinamica, anche in altri settori, non certo soltanto sull'aspetto valanghe, ma sull'aspetto a 360 gradi del rischio idrogeologico.

Noi sappiamo che la condizione geomorfologica della nostra Regione è la fragilità idrogeologica che caratterizza il nostro territorio, tra l'altro già documentato dagli articoli 35, 36 e 37 della legge 11/98, che definisce i famosi ambiti di inedificabilità, ambiti soggetti a rischio.

Già allora, e comunque già con gli approfondimenti avvenuti successivamente, si è definita questa situazione, si è puntata l'attenzione su zone particolarmente soggette a rischio.

Ricordiamo poi anche eventi spiacevoli, disgrazie accadute nel corso degli ultimi tempi, la vicenda del ghiacciaio di Planpincieux, che ha coinvolto una coppia di turisti all'interno della loro automobile, così come l'instabilità del versante del Mont de la Saxe, la conseguente costruzione del vallo di difesa, così come i crolli che si sono generati e gli interventi che si sono messi in atto sulla parete rocciosa sovrastante l'abitato di Villeneuve, sulle strade regionali - Valsavaranche, Roisan - eventi tra l'altro destinati purtroppo a diffondersi per le anomalie climatiche in atto.

A questo punto noi consideriamo l'importanza di un lavoro di studio, estremamente importante saper amministrare e bene amministrare presuppone avere alle spalle una forte preparazione.

È chiaro che noi abbiamo già un organismo estremamente importante che lavora e opera nel settore: Fondazione montagna sicura che - in veste di centro di documentazione sull'alta montagna e di centro di formazione e divulgazione sulle tematiche di sicurezza in montagna e dei rischi naturali dell'ambiente alpino - agisce nello studio dei fenomeni climatici e meteorologici, nonché di quelli ambientali che condizionano la vita in montagna

Questa è un'attività accademica di altissimo livello di cui, tra l'altro, possiamo essere orgogliosi anche di fronte all'intero territorio nazionale. A questo punto la riflessione si sposta anche ulteriormente a sollecitare la Regione a farsi promotrice dell'istituzione di un dialogo con tutte le autorità e le istituzioni portatrici d'interesse coinvolti nella gestione di rischi di natura idrogeologica, al fine di stimolare la definizione di nuove modalità e politiche di gestione dei rischi di montagna, come favorire lo sviluppo scientifico della dottrina giuridica sulla scorta del cosiddetto principio di ineluttabilità, in merito, ovviamente ad alcuni fenomeni che caratterizzano fortemente la fragilità dell'ambiente alpino ed in particolare del nostro territorio.

Noi evidenziamo anche l'opportunità di valutare - di concerto con il Consiglio permanente degli enti locali e con le autorità interessate in materia - la promozione di tutte le iniziative di approfondimento della materia connessa alla fragilità del nostro territorio, in modo che ci sia - come dicevo prima - questo affiancamento di alto livello tecnico, alto livello accademico e alto livello di monitoraggio tecnico e scientifico per affiancare gli amministratori locali nella valutazione di particolari rischi di natura idrogeologica oltre indipendentemente dall'aspetto specifico e buono dell'attività della Commissione Locale Valanghe, dedicata al rischio specifico di valanga.

Ricordiamo infine anche i risultati della pubblicazione "Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici della Regione autonoma Valle d'Aosta" a cura del Dipartimento ambiente, ARPA Valle d'Aosta, Fondazione Montagna Sicura, tra le cui misure relative ai rischi naturali si auspica, emerge da questo documento e da questa pubblicazione, di adeguare, potenziare e innovare gli strumenti e le procedure di monitoraggio, allerte e gestione delle emergenze, e di migliorare la pianificazione della gestione dell'emergenza tra i diversi attori, anche attraverso la definizione di ambiti ottimali o in partenariato transfrontaliero.

Richiamando infine le politiche dell'Unione Europea per gli investimenti del settore difesa del territorio rispetto ai rischi di ordine idrogeologico; l'impegnativa di quest'ordine del giorno: "Impegna il Governo della Regione ad approfondire la possibilità d'istituire - parallelamente alle CLV, di cui al progetto di legge in esame, il 70, "Modificazioni alla legge regionale 4 agosto 2010 n. 29", e parallelamente a quanto previsto nel disegno di legge e al rafforzamento dell'attività di Montagna Sicura - l'attività di Commissioni che si innestino in un complesso processo di riforma della gestione delle emergenze di natura idrogeologica, al fine di evitare l'abbandono a se stesse delle strutture comunali, a oggi non sufficientemente strutturate, così anche in termini di gestione delle notizie - è estremamente importante anche la gestione delle notizie - al fine di evitare maggiori danni dovuti alla veicolazione di messaggi errati o di allarmismi che possano, tra l'altro, causare perdite rilevanti dal punto di vista mediatico ed economico.

Noi sappiamo - come diceva Parmenide: "non aver paura della ben rotonda verità" - che se c'è alla base un organismo che assume assolutamente autorevolezza dal punto di vista dei contenuti della visione della chiarezza della situazione, automaticamente quest'organismo attesta la sua autorità per evitare che allarmismi, fake news, notizie trasmesse malamente possano generare falsi allarmismi o, nello stesso tempo, possano far prendere alla leggera delle situazioni di rischio assolutamente importanti.

Questo è il contributo che noi vogliamo dare all'Aula, questo è quanto proponiamo come ordine del giorno. Ribadisco, un approfondimento di possibilità per istituire questo tipo di lavoro parallelo che allarga i suoi confini non solo alla Commissione Valanghe e non va a modificare questa legge; è un'altra iniziativa che presuppone un serio e responsabile approfondimento del tema.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Testolin.

Testolin (UV) - L'illustrazione dell'ordine del giorno da parte del collega Distort mi dà la possibilità d'intervenire in merito al D.L. 70 nell'esprimere - anche da parte mia in qualità di membro della III Commissione - un pieno appoggio alle indicazioni e alle illustrazioni fatte dai colleghi Rosaire e Cretier e che sono state condivise all'unanimità da parte delle due Commissioni, proprio perché dimostrano che è stata una scelta opportuna e apprezzata quella fatta nel 2010, anche per certi versi lungimirante e che è ancora molto attuale sulla validità delle Commissioni Valanghe.

Questa norma va ad aggiungere qualche elemento di novità, qualche elemento di adeguamento a dei cambiamenti più amministrativi che sostanziali e che quindi arricchiscono per certi versi una norma che è stata presa come riferimento anche a livello nazionale per impostare tutta una serie di attività sul territorio a favore della sicurezza dello stesso.

Mi sento d'intervenire con un minimo di dissenso rispetto all'illustrazione del collega Distort, soprattutto su quanto esplicitato all'interno dell'impegno da assumersi da parte di quest'Aula.

Quando si parla di un abbandono delle comunità locali che evidentemente hanno delle strutture limitate per seguire determinati interventi, io credo che non si abbia una concezione corretta delle situazioni che stanno vivendo, che hanno vissuto nel passato e che vivranno probabilmente nel futuro le nostre amministrazioni locali in quanto - purtroppo o per fortuna, come molti in quest'aula - ci è capitato anche di seguire direttamente alcuni degli eventi citati all'interno dell'ordine del giorno, nella fattispecie, ad esempio, l'evolversi della situazione di Planpincieux o l'evento franoso di Villeneuve, per citarne due tra quelli di maggior riscontro mediatico.

Chiaramente questi due interventi sono stati gestiti non soltanto dalle amministrazioni comunali coinvolte, ma assolutamente con l'attenzione, l'interesse, le capacità d'intervento che sono proprie del Dipartimento assetto idrogeologico e bacini montani dell'Amministrazione regionale che - in qualsiasi tipo di circostanza di pericolo segnalata dalle Amministrazioni locali - ha un compito tutt'altro che banale, tutt'altro che secondario, rispetto agli interventi da predisporre e alle iniziative da attivarsi congiuntamente.

Credo che questo non sia solo un modo e un approccio nel momento della difficoltà, ma è un sistema di lavorare che l'Amministrazione regionale, proprio per il tramite dell'assetto idrogeologico, ha sviluppato nel tempo come buona prassi e come approccio costruttivo e preventivo nei confronti di tutta una serie di situazioni che, sempre di più, si manifestano e si manifesteranno in futuro.

Noi non arriviamo sprovveduti rispetto alle situazioni che oggi sono à la une per il gravissimo incidente che purtroppo è successo in questi giorni in un'altra parte del territorio italiano, perché siamo stati sempre abituati ad affrontare questo tipo di tematiche con l'attenzione dovuta, ne è dimostrazione la continua collaborazione che c'è tra le strutture dell'Amministrazione regionale con Fondazione Montagna Sicura ma anche con tutti gli altri interlocutori che sono stati in qualche modo citati all'interno dell'ordine del giorno e che vedono la possibilità e l'opportunità di sfruttare anche dei finanziamenti europei dei quali la Regione ha "approfittato" in senso positivo, in questi decenni per valorizzare tutta una serie di ricerche e iniziative da applicare sul nostro territorio; sono innumerevoli questi tipi di attività svolte dall'Amministrazione comunale, di concerto, sovente, con Fondazione Montagna Sicura, ma anche con alcune Amministrazioni comunali per sviluppare delle nuove tecniche o dei nuovi principi d'intervento in caso di problemi di dissesto idrogeologico.

Un altro aspetto estremamente rilevante, a mio avviso, è anche la progettualità che, a valle di tutti questi studi, è stata organizzata dagli uffici preposti che negli anni scorsi hanno presentato un piano per svariate decine di milioni, per non dire di più, anche all'Amministrazione statale per il finanziamento diretto d'interventi che per essere finanziati da parte dello Stato necessitano di una programmazione; oggi, questa programmazione avvenuta negli scorsi anni ci permette di poterci presentare a "battere cassa" - anche qua in senso positivo - ai fondi del PNRR.

Credo che l'intervento possa concludersi in questo modo: la visione tracciata da quest'ordine del giorno non è, a mio avviso, così corretta e puntuale, pur apprezzando sempre lo stimolo che viene risvegliato con questo tipo d'iniziative, perché l'obiettivo è sicuramente condivisibile, cioè quello di andare sempre a migliorarsi, però dobbiamo anche dare atto che stiamo partecipando a delle iniziative che devono renderci orgogliosi del lavoro fatto fino a oggi, porre - laddove è possibile - maggiore attenzione ed essere continuamente sul pezzo, anche in merito all'opportunità e alla possibilità di raccogliere dei finanziamenti a tutti i livelli, ma sicuramente non siamo secondi a nessun'altra organizzazione in merito all'attenzione al territorio e alla sua sicurezza. Di questo bisogna dare merito a chi ha gestito in precedenza, a chi ha avuto la possibilità di fare delle leggi come quella che siamo andati a modificare oggi, ma anche a un sistema operativo e amministrativo che funziona e che è in continuo confronto con il territorio e che deve essere motivo di vanto e di ringraziamento anche nei confronti di coloro che, in questi anni, si sono anche portati a casa delle incombenze e dei rischi amministrativi non banali per dare corso alle loro competenze e per metterle a disposizione della sicurezza del cittadino.

Da questo punto di vista, pur condividendo la filosofia generale, per quanto mi concerne, non intravedo la possibilità di avere un voto positivo dell'ordine del giorno.

Poi, evidentemente, sarà il Governo a dare un'indicazione puntuale e precisa, però credo che si possa continuare a lavorare nel sillon di quello che si è fatto fino a oggi senza complicare l'assetto amministrativo che, a mio avviso, è costruito in maniera sufficientemente adeguata.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Qualche considerazione sull'ordine del giorno e una considerazione sul D.L. 70.

Le Commissioni Locali Valanghe sono sicuramente non solo importanti ma fondamentali e sono organi consultivi di supporto ai nostri Comuni, tanti di noi abbiamo avuto l'onore di ricoprire il ruolo di Sindaco, oneri e onori, e quindi conosciamo bene quali sono le responsabilità di un Sindaco di alta montagna, ma sul D.L. vorrei fare due considerazioni.

Una a livello di metodo, nel senso che gli attori auditi ci hanno confermato che la costruzione - l'integrazione, il condimento - della vecchia legge del 2010 è stata fatta di concerto e di comune accordo, mettendo in evidenza i punti di forza e di debolezza, al di là degli obblighi statali, quindi pensiamo che questo sia il modo migliore per procedere.

I Sindaci, gli attori in prima fila e i professionisti della montagna, le guide di alta montagna, si sono seduti attorno a un tavolo insieme all'Amministrazione regionale e, oltre agli obblighi di legge statale, hanno cercato di meglio interpretare questi strumenti per essere ancora più efficaci, efficienti e nello stesso tempo coordinati.

Penso che le audizioni che abbiamo voluto e a cui abbiamo deciso di dare corso nelle due Commissioni, I e III Commissione, ci hanno confermato un buon metodo di lavoro e gli attori auditi ci hanno confermato invece la bontà di queste modifiche e di questa nuova legge.

Abbiamo cercato anche di recepire - lo dicevano i due relatori, Cretier per la III e Rosaire per la I - anche gli elementi messi in evidenza dai nostri Sindaci.

Questo penso sia un passaggio fondamentale e per quanto ci riguarda noi stiamo ultimando, come III Commissione, un altro importante disegno di legge, delicato, legato anche lì sovente nell'alta montagna ma per dei motivi diversi, che è quello delle Consorterie, e l'obiettivo... dopo numerosissime audizioni e dopo anche soggetti che hanno compartecipato a elaborare e a riscrivere le regole del gioco, cercheremo di portare nel prossimo Consiglio anche questa tematica che è una tematica, per noi Valdostani, d'orgoglio, ma, nello stesso tempo, strumenti che hanno delineato e definito la nostra storia.

Per quanto riguarda invece l'o.d.g., il collega Distort ci presenta, insieme ai suoi colleghi, quest'ordine del giorno; io lo leggo, un po' come il collega Testolin, come un pungolo per il legislatore ma un pungolo che forse ci porta un po' fuori strada oggi rispetto al D.L. 70.

Io provo, collega, a fare qualche proposta, la prima: magari a settembre organizziamo una Commissione monotematica sulla Fondazione Montagna Sicura, che compie 20 anni - mi ricorda il collega - e così tutti i Commissari e Consiglieri hanno la possibilità di avere una fotografia aggiornata: quali sono le sfide che la Fondazione sta portando avanti? Quali sono, magari, le difficoltà? Quali sono le opportunità legate a ulteriori investimenti scientifici? Perché riteniamo che la nostra Regione in questo momento, e non solo in questo momento, stia affrontando bene le criticità di un sistema ambientale "In difficoltà" sapendo che siamo la Regione se da una parte più piccola, dall'altra che rappresenta forse al meglio l'alta montagna e quindi i suoi punti di forza, e soprattutto i suoi punti di debolezza.

Quindi il primo passaggio lo faremmo magari, se siamo d'accordo, nel prossimo venerdì - siamo già convocati come III Commissione - e a settembre si potrebbe calendarizzare un incontro, una mattinata, con Fondazione Montagna Sicura, con i suoi responsabili e soprattutto fare una fotografia aggiornata.

Sulla seconda invece abbiamo avuto modo di sentire il rappresentante dei Sindaci che ci chiede un coordinamento che c'è già, che si sta già facendo, che magari non è codificato nero su bianco ma ci riteniamo che la Regione non ha mai abbandonato nessun ente locale, anzi, soprattutto quelli meno strutturali, penso che i nostri dipartimenti, le nostre strutture, e soprattutto i nostri professionisti, siano a supporto delle strutture comunali dei Sindaci e delle Giunte comunali.

Quindi questo abbandono a se stessi, mi sembra che ci voglia portare un po' fuori strada, ma poco importa, l'importante è che sia utile a migliorare e a codificare eventualmente quello che può essere il come accompagnare, governare i processi.

In ultima battuta, pensiamo che sia di stretto contatto quello che... l'Assessorato ha ricoperto il ruolo che ricopre il collega Marzi con il CELVA e con i Sindaci, penso che su quello, insieme ai professionisti, stiano dando un buon esempio di coordinamento e di come poter raggiungere ancora meglio le sfide dei prossimi mesi e dei prossimi anni anche a seguito sempre di più non solo dei cambiamenti climatici, ma legato alle temperature, legato alla siccità, legato comunque a un ambiente che ben conosciamo e che pensiamo che la cosa più importante per il nostro ambiente sia riuscire comunque a mantenere ancora in loco, in alta e in media montagna, gli abitanti, quelli che decidono di rimanere a vivere per 365 giorni all'anno e che presidiano il territorio.

Penso che è lì che forse dobbiamo riuscire ad accompagnare ancora il presidio territoriale generale. Di conseguenza chiederemmo al collega di ritirare quest'ordine del giorno con un impegno, come Presidente di III Commissione, di convocare, per il mese di settembre, una bella audizione sulla Fondazione Montagna Sicura, anche perché gli elementi, che sono stati inseriti nell' impegnativa, ci portano un po' fuori strada rispetto al disegno di legge che andremo a sostenere e a votare, pur capendo che il pungolo è sempre utile, è sempre positivo, riteniamo non possibile sostenere la sua proposta.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Ringrazio i colleghi per gli apporti personali e probabilmente di visione di movimenti di appartenenza che hanno manifestato con i loro interventi. Vorrei soltanto precisare due aspetti fondamentali: il primo aspetto: il fatto che si sia generata una particolare suscettibilità all'espressione "Evitare l'abbandono a se stesse di strutture comunali", se il vostro intervento è di tipo chiarificatorio sotto il profilo di dire "Vogliamo ribadire che nessuno del Governo regionale intende abbandonare le Amministrazioni locali", benissimo, è un chiarimento che suona come impegno, un ulteriore impegno, anche perché io vi confido che questa visione ci è stata trasmessa da alcuni Sindaci del territorio, non faccio il nome però il concetto è questo.

Se il territorio chiama, se i Comuni chiamano, la Regione risponde, questo è un atteggiamento di sano buon governo!

Allora la suscettibilità lasciamola veramente sotto il profilo di un chiarimento ma, se permettete, sotto il profilo di un ulteriore impegno a essere attenti, anche perché ci sono situazioni in cui c'è una strada regionale, di competenza della Regione, che attraversa vari Comuni, ci sono situazioni di rischio che si generano, situazioni di rischio che hanno un loro incipit e situazioni di rischio che hanno una conclusione di tale problematica.

Chiaramente, le ordinanze che si trovano a emettere i Sindaci hanno comunque assolutamente bisogno dell'apporto della struttura regionale.

Se queste voci si sono levate, vanno ascoltate.

Questo è un consiglio, questa è la suggestione, questa fa parte dell'attività normale di una posizione, ma fa parte anche di un'attività normale di governo, di buon governo, il prendersi le proprie responsabilità e dire: "Se esiste la possibilità di migliorare il mio operato, allora lo miglioro", questo è il buon governo.

Secondo punto: per quanto riguarda il discorso di "Non è opportuno, non è il momento", io vi richiamo quanto contenuto nella pubblicazione "Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici della Regione Valle d'Aosta" su cui mi risulta sia stata tenuta una conferenza di presentazione; tra l'altro documento redatto da chi? Dal Dipartimento ambiente. Chi è che segue il Dipartimento ambiente? L'Assessorato, quindi è incardinato nel governo della Regione, Arpa Valle d'Aosta, idem.

Fondazione Montagna Sicura è sicuramente un organismo che dà il suo grande apporto esterno, ma, tra l'altro, questo documento edito dalla Regione autonoma Valle d'Aosta Assessorato ambiente, trasporti e mobilità sostenibile, all'interno di questo documento ci sono scritte testuali parole: "Adeguare, potenziare e innovare gli strumenti e le procedure di monitoraggio, allerta e gestione delle emergenze", quindi a quanto pare non dice "Va tutto bene, lasciamo le cose così, perché stiamo andando benissimo". No, c'è scritto, più avanti, di "Migliorare la pianificazione della gestione dell'emergenza tra i diversi attori, anche attraverso la definizione di ambiti ottimali in partenariato transfrontaliero".

Quindi il primo strumento che opera questa situazione di stimolo non è l'ordine del giorno della Lega e di Pour l'Autonomie, è quanto contenuto in un documento che voi come Governo avete condiviso.

Io trovo un po' contraddittorio il fatto che si dica oggi che questo ordine del giorno si pone in divagazione rispetto a quanto contenuto nel D.L. 70, infatti noi non vogliamo emendare il D.L. 70, noi vogliamo presentare questo documento dicendo che è estremamente importante che si utilizzi e si approfondisca quest'argomento. Approfondire la possibilità, quindi un'apertura al Governo.

In ultimo, apprezzo quanto detto dal Presidente di III Commissione, collega Chatrian, sulla presa in carico come III Commissione di avviare un'operazione di approfondimento.

Ecco, approfondire la possibilità, lei, presidente Chatrian, mi permetta un assist esterno - mi dovrà poi pagare da bere! - effettivamente lei ha colto l'opportunità e lo spirito di questo nostro ordine del giorno che era stimolare il Governo, far vedere che noi abbiamo visione, dai banchi dell'opposizione abbiamo visione e questa visione noi la vogliamo mettere a disposizione dell'Aula, ma fondamentalmente a disposizione del Governo, comunque quantomeno delle forze di maggioranza, per far sì che queste nostre idee, questa nostra visione, diventi patrimonio comune nell'interesse della Valle d'Aosta.

I miei colleghi, compresi i Consiglieri, mi fanno sempre presente che quando io mi trovo a concludere con ritiro o piuttosto che porti in votazione, anticipo questa conclusione con preamboli che però sono fondamentali, perché questi chiarimenti dovevano assolutamente essere fatti e, alla luce di quanto espresso in esposizione, di quanto riportato negli interventi dei colleghi, da quanto promesso dal Presidente Chatrian come Presidente di III Commissione, per quanto mi riguarda e riguarda il gruppo Lega e il gruppo Pour l'Autonomie, ritiriamo l'ordine del giorno ritenendo di aver ottenuto esattamente la nostra intenzione di puntare l'attenzione su un argomento estremamente importante per il nostro territorio.

Presidente - L'ordine del giorno è pertanto ritirato. Possiamo passare all'analisi dell'articolato o vi sono interventi per dichiarazione di voto? Non vedo richieste, passiamo dunque all'analisi dell'articolato e al voto.

All'articolo n. 1 vi è il primo emendamento delle Commissioni I e III, pertanto mettiamo in votazione l'emendamento in questione. L'emendamento deve essere illustrato o lo diamo come illustrato? Come illustrato. Passiamo alla votazione dell'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'emendamento è approvato all'unanimità.

Posso dare lo stesso risultato per l'articolo n. 1? Stesso risultato. Stesso risultato anche per l'articolo n. 2. All'articolo n. 3 vi è il secondo emendamento delle Commissioni I e III. Mettiamo in votazione il secondo emendamento delle Commissioni. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il secondo emendamento è approvato all'unanimità.

Stesso risultato per l'articolo n. 3, n. 4, n. 5, n. 6, n. 7, n. 8, n. 9.

Mettiamo ora in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il disegno di legge. n. 70 è approvato all'unanimità.