Oggetto del Consiglio n. 1670 del 23 giugno 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1670/XVI - Interpellanza: "Adozione di misure di messa in sicurezza dell'area lungo la Dora Baltea nel comune di Pollein occupata da strutture abusive a fini abitativi".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 31 Consiglieri riprendiamo l'ordine del giorno. Siamo al punto n. 44. Per l'illustrazione, si è prenotato il consigliere Manfrin a cui passo la parola.
Manfrin (LEGA VDA) - Con quest'iniziativa evidenziamo una situazione sicuramente critica che si è venuta a verificare. L'occasione nella quale abbiamo potuto apprendere di questa situazione è purtroppo una situazione tragica, come molti di noi sapranno, c'è stato purtroppo un macabro ritrovamento di una persona deceduta e seppellita appunto sull'argine della Dora e numerose ricostruzioni giornalistiche, che hanno chiaramente analizzato il caso, hanno evidenziato che questa è stata ritrovata vicino ai resti di una specie di accampamento all'addiaccio. L'ANSA riferisce: "la fossa è dietro la piscina comunale, vicino ci sono i resti di una specie di accampamento all'addiaccio" e il "Corriere della Sera": "la zona, non lontano dalla pista ciclabile lungo cui molti Aostani vanno a correre e a fare movimento, presenta tracce evidenti della presenza di senzatetto che cercano di ripararsi nella boscaglia".
Quest'iniziativa non è la prima che facciamo su questo tema perché già nel 2018 e 2019, i primi mesi del 2019, segnalammo che sul greto del fiume si trovavano delle... non so come definirle... abitazioni mi sembra un po' eccessivo, degli accampamenti, delle strutture abusive che vedevano la presenza di persone che vi abitavano all'interno. Credo sia assolutamente superfluo dire che quelle persone non hanno alcuna autorizzazione nel risiedere lungo le sponde del fiume e credo sia anche ultroneo dire che ovviamente questo espone le persone nello specifico a precisi rischi e pericoli: ad esempio, in caso di piena, ma anche le persone che dovrebbero andare a recuperare questi stessi residenti, e ricordiamo purtroppo tutti quello che accadde qualche anno fa a un vigile del fuoco deceduto da cui oggi prende il nome la Caserma dei vigili fuoco valdostani... ma anche una sacca di illegalità che si viene a creare con persone dalla dubbia provenienza che risiedono in una zona nella quale non potrebbero risiedere e che, per esempio, nel 2019 avevano messo in atto alcuni comportamenti molesti nei confronti delle persone che, ad esempio, sulla pista ciclabile transitavano con precise molestie alle donne che facevano jogging, piuttosto che con aggressioni rispetto alle persone che da quella pista ciclabile transitavano.
Alla luce di tutto questo, quindi ricordiamo che nel 2018, con un'ordinanza di cui al protocollo n. 18546 del 16 novembre 2018, venne intimato, a seguito di una nostra iniziativa ispettiva, lo sgombero dell'area demaniale occupata abusivamente con la rimozione della baracca e ripristino dello stato dei luoghi. A fronte di questo già primo intervento, che però non era stato a questo punto risolutivo, perché se si trovano ancora tracce di insediamenti e accampamenti, è evidente che non sia assolutamente risolutivo, ci sentiamo di indicare con quest'iniziativa la necessità di un intervento che possa ristabilire l'ordine, che possa andare, da una parte, a verificare, ad accertare la presenza di persone abusivamente residenti sulle sponde del fiume e dall'altra parte che possa andare a intervenire con la demolizione di eventuali strutture chiaramente abusivamente installate e la conseguente messa in sicurezza, a questo punto anche la possibilità di evitare che sia i fatti criminosi di cui riferito, che risalgono al 2018-2019, sia eventualmente altre future possibilità di problematiche non vengano più a ripresentarsi: ecco perché con quest'interpellanza chiediamo all'Assessore competente se siano intervenute segnalazioni similari, se siano stati condotti eventualmente degli approfondimenti rispetto alle segnalazioni e se sia intenzione dell'Amministrazione adottare procedure per mettere in sicurezza l'area e smantellare le zone occupate abusivamente.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Collega Manfrin, nel rispondere a questa prima domanda, abbiamo provato a interpretare dalla sua presentazione credo in maniera corretta perché immaginiamo che lei intendesse se siano pervenute segnalazioni similari a quelle oggetto di discussione del Consiglio del 10 luglio 2019 n. 81-XI come da lei richiamato. Al riguardo alcuna segnalazione rispetto a occupazioni abusive a fini abitativi o a qualsiasi titolo di terreni e appartamenti al demanio idrico in prossimità delle sponde della Dora Baltea è pervenuta alle nostre strutture.
"Se siano stati condotti approfondimenti in merito alle suddette segnalazioni": la nostra struttura, non direttamente competente, ha però immediatamente preso contatto con la competente stazione forestale di Aosta per eseguire i sopralluoghi e gli accertamenti del caso. Il personale dell'Ufficio gestione demanio idrico della Regione, coadiuvato dal personale della Stazione forestale di Aosta, che ringrazio, e da quello della Polizia locale di Gressan, ha effettuato in data 16 giugno 2022 apposito sopralluogo presso l'area in cui è avvenuta la tragedia, oggetto delle recenti notizie di cronaca. La zona oggetto di sopralluogo sulle sponde della Dora Baltea è stata estesa dal ponte che collega la zona del cimitero di Aosta all'area sportiva di Gressan a monte sino alla località Pont Suaz a valle. Nel corso del sopralluogo è stato appurato che il ritrovamento del corpo è avvenuto in una zona della Dora Baltea ubicata in comune di Gressan appartenente ai beni del demanio idrico statale. L'unica zona con presenza di oggetti, coperte, teli di plastica e un ombrellone che fanno presumere l'utilizzo delle aree quali rifugi improvvisati è quella in cui è stato ritrovato il corpo della povera vittima. In tutto il tratto ispezionato non sono state rinvenute strutture precarie che integrino il reato di abuso edilizio e che debbano essere rimosse mediante abbattimento.
Rispetto alla terza domanda, le attività da effettuare riguardano esclusivamente la bonifica del sito mediante la rimozione dei rifiuti ivi abbandonati. Dal numero e dall'entità degli oggetti ritrovati nulla fa presumere che la zona possa essere stata utilizzata quale accampamento stabile da parte di una moltitudine di persone, bensì quale giaciglio di fortuna di una singola persona. La fattispecie rilevata inoltre si differenzia notevolmente da quella di cui al citato oggetto del Consiglio regionale del 2019 in quanto in quel caso la struttura abusiva era realizzata con assi di legno, lamiera, onduline di plastica e ulteriori elementi in cemento amianto che hanno reso necessario un apposito intervento di bonifica.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore. No, non ha interpretato correttamente rispetto alle segnalazioni similari, cioè quello che intendevo in quest'interpellanza era se erano giunte delle segnalazioni similari a quelle già riportate dagli organi di informazione rispetto all'iniziativa richiamata che voleva semplicemente dare un'informazione storica rispetto a quanto era già stato trattato all'interno di quest'aula, ma comprendo che non possa essere chiaro in questo senso e nella formulazione rispetto all'iniziativa. È mia colpa evidentemente, sarà mia cura essere più preciso nelle prossime volte.
Detto questo, apprezzo molto il lavoro di approfondimento che è stato effettuato, che, secondo me, dovrebbe essere a questo punto anche programmato, perché venire a scoprire dagli organi d'informazione che ci troviamo di fronte a insediamenti di questo tipo, ancorché di una sola persona, ancorché di fortuna, è evidentemente un segnale da non sottovalutare perché è evidente che una persona che va a dormire sul letto di un fiume non è che possa farci dormire sonni tranquilli. Da una parte sicuramente per la persona in questione che potrebbe avere ottimi motivi, cioè mancanza di denaro per trovare una sistemazione migliore da una parte, ma anche mancanza di possibilità di potersi far vedere in giro, magari perché ricercato, piuttosto che perché non ha alcun titolo per risiedere da alcuna parte, quindi in entrambi i casi sarebbe opportuno fare i dovuti approfondimenti ed evitare che persone di questo tipo possano risiedere sul territorio valdostano.
Mi sono reso conto anche adesso che il titolo è stato riportato erroneamente, perché si chiede conto della messa in sicurezza della Dora nella zona del comune di Pollein, in realtà la zona chiaramente oggetto degli approfondimenti giornalistici è ubicata invece molto più a monte, quindi, come giustamente ha detto sulla parte relativa al comune di Gressan, quindi ringraziando per il pronto intervento, intervento eseguito poi il 16 di giugno, quindi non molto tempo fa ma sicuramente utile per andare a capire cos'è accaduto, io ringrazio per la risposta e mi auguro davvero che vengano programmati una serie di interventi di verifica con cadenza periodica per verificare che effettivamente nessuno possa più utilizzare la sponda del fiume come riparo ancorché di fortuna.