Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1359 del 9 marzo 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1359/XVI - Interpellanza: "Invito agli Enti locali valdostani a prevedere un indirizzo di posta elettronica istituzionale per ciascun amministratore comunale".

Bertin (Presidente) - Punto n. 27 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Durante il 2019, a seguito di una richiesta che avevamo avanzato attraverso gli uffici del Consiglio al CPEL, avevo presentato un'iniziativa simile a quella che discutiamo oggi. L'obiettivo era quello di reperire gli indirizzi di posta elettronica degli amministratori dei Comuni della nostra regione, visto che allora quella richiesta non aveva potuto essere esaudita in quanto il CPEL non risultava in possesso di questi recapiti. È un problema che si è ripresentato recentemente e la situazione sembra sostanzialmente immutata; anche attraverso degli altri canali, come l'ufficio degli enti locali e gli uffici comunali, non era allora stato possibile e non lo è neppure oggi avere un elenco dei contatti degli amministratori locali, che risulterebbero utili non solo, a mio avviso, per lo scambio di comunicazioni tra amministratori, ma anche tra amministratori e cittadini.

Mi era stato allora spiegato che in quasi tutti i Comuni vengono attribuiti gli indirizzi di posta elettronica istituzionale soltanto alle cariche apicali, al sindaco e talvolta al vicesindaco e agli assessori. Tre anni fa, quando avevamo discusso di questa cosa, l'allora presidente Fosson aveva evidenziato che il problema è sostanzialmente legato a delle questioni di privacy, in quanto non è possibile, giustamente, fornire gli indirizzi e-mail personali senza una preventiva autorizzazione degli interessati, però ci aveva detto che era iniziata un'interlocuzione con il CPEL per affrontare questa questione. A distanza di questi anni però abbiamo constatato che continua a essere impossibile comunicare direttamente con tutti i nostri amministratori locali che, come ho detto, tranne in rari casi non hanno delle e-mail istituzionali. E non è possibile nemmeno raggiungere gli amministratori attraverso una richiesta al CPEL di inoltro di comunicazioni ai consiglieri sul territorio regionale, secondo quanto ci è stato specificato dal presidente dell'assemblea degli enti locali con una mail del 2 febbraio scorso.

Noi riteniamo che la comunicazione istituzionale tra gli enti e tra i cittadini e gli enti stessi sia una necessità, che è rilevata a più livelli e che risulta opportuna per una proficua collaborazione tra le istituzioni e tra i cittadini e le istituzioni stesse, soprattutto considerata la realtà regionale che, per le sue dimensioni e i suoi piccoli numeri, ben si presta a un dialogo e a un confronto più agile.

Ancora qualche giorno fa abbiamo fatto delle ricerche insieme agli uffici, che ringraziamo, e quello che vorremmo sapere è se ci sono stati degli sviluppi di quelle interlocuzioni ma, ancora di più, se ci sia adesso la volontà di assumere un'azione, un'iniziativa, per sollecitare il Consiglio permanente degli enti locali affinché inviti i Comuni a dotare ogni singolo amministratore di un indirizzo di posta elettronica ufficiale. Sarebbe poi anche opportuno, a nostro avviso, che il CPEL redigesse almeno un elenco completo degli amministratori comunali della Regione della Valle d'Aosta, comprensivo di questi indirizzi, e lo rendesse pubblico alla cittadinanza.

Presidente - Per la risposta, il Presidente della Regione.

Lavevaz (UV) - Torniamo su questioni epistolari. Credo che la questione sia un po' diversa da come è stata presentata. Se si legge il testo dell'iniziativa lo si capisce bene, nel senso che questa è un'interpellanza puntuale, che però è stata posta per risolvere un problema specifico del gruppo delle due colleghe Guichardaz e Minelli, perché in data 31 gennaio la consigliera Guichardaz, anche a nome della consigliera Minelli, ha scritto al CPEL una mail in cui chiedeva sostanzialmente la diffusione a tutti i sindaci delle loro considerazioni in merito al disegno di legge 50, relativo al piano di gestione dei rifiuti, in vista della discussione che ci sarebbe stata qualche giorno dopo all'assemblea stessa, quindi il 2 febbraio. A detta richiesta il presidente del CPEL ha dato una risposta puntuale, ricordando i principi che disciplinano la partecipazione degli enti locali alla politica regionale e che in buona sostanza costituiscono un po' la base dei rapporti tra la Regione e gli enti locali, chiarendo in particolare che la legge 54 del 1998, e anche un regolamento successivo che è di qualche anno dopo, del 2018 credo, ha disciplinato in maniera molto chiara quali sono i rapporti di partecipazione del CPEL all'interno dell'Amministrazione regionale all'iter di approvazione delle leggi, e quindi anche il fatto che non è prevista la possibilità per altri soggetti di presentare al CPEL richieste, interventi o contributi di nessun tipo. Deduco dall'interpellanza che questa risposta del presidente del Consiglio permanente degli enti locali non sia stata gradita, ma credo personalmente che il presidente del CPEL invece abbia dato una risposta corretta e giusta.

Ricordo anche che la legge 54, che è una delle leggi cardine del nostro sistema di autonomia, cita proprio, come titolo, "Sistema delle autonomie in Valle d'Aosta". È una legge centrale, l'ho già detto tante volte, è una legge che è stata anche molto visionaria, da un certo punto di vista, è una legge molto bella, che però non mette in alcun modo gli enti locali in una posizione di subordinazione rispetto all'Amministrazione regionale. Sono delle situazioni diverse nell'ambito di un federalismo e di un'autonomia organizzata che credo abbia anche un valore di esempio per tante altre realtà, e lo è di fatto, perché lo sappiamo che questa legge e questo sistema viene preso spesso a esempio anche dalle Regioni che, anche a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, stanno cercando nuove forme di autonomia.

Io trovo anche francamente abbastanza presuntuoso voler indicare ai nostri sindaci, al di fuori dei canali previsti, delle osservazioni politiche, partitiche o di comitati. Al di là del fatto che gli impegni che si è preso il presidente Fosson non credo che siano da portarsi automaticamente da presidente a presidente, io poi non voglio entrare nel merito degli impegni presi nel 2019, non ho nessuna intenzione di insistere con i sindaci per delle scelte che sono di assoluta loro competenza e autonomia gestionale. Peraltro non mi risultano altre problematiche, perché gli indirizzi di posta elettronica, sia ordinaria che PEC, sono pubblicati sui siti di tutti i Comuni, quindi non credo che ci siano problemi di altro tipo che abbiano una rilevanza tale da essere sollecitati da parte del Presidente della Regione. Ho profondo rispetto dell'autonomia dei Comuni e dei Sindaci e non ritengo che questo possa essere un problema tale da essere oggetto di un intervento da parte della Regione.

Presidente - Per la replica consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Presidente Lavevaz, lei deduce male e interpreta ancor peggio. Se avesse fatto lo sforzo di andare a vedere l'iniziativa che era stata presentata tre anni fa, lei avrebbe visto che si tratta di un'iniziativa tel quel quella presentata oggi. Poco o nulla c'entra tutta la disquisizione... No, abbia pazienza, lei ha parlato, adesso parlo io! Lei ha estrapolato un comma dell'interpellanza, che ha un suo valore, poi le spiegherò il perché, ma ha bellamente ignorato tutto il resto.

Io ho fatto una richiesta relativa agli indirizzi mail degli amministratori comunali e continuo a ritenere, nonostante quello che lei abbia detto, che non condivido assolutamente, che sia necessario avere un'agilità di comunicazione tra amministratori. Poi se si ritiene che in virtù di un principio di autonomia degli enti locali, che lei ha citato, non sia necessario avere la possibilità di interloquire in modo agile, beh, io penso che sia veramente una visione molto, molto ristretta e assolutamente non condivisibile.

Lei ha ridotto la questione, dicendo che si tratta di faccende epistolari e che è presuntuoso, al di fuori dei canali tradizionali, cercare una collaborazione. Io sono veramente stupita, ma veramente stupita! Anche perché lei ha usato il tempo per parlare della legge 54, che peraltro conosciamo, e della risposta del presidente Manes che era legata a una richiesta specifica di inoltro di comunicazione, ma quello era un esempio. Io le sto dicendo che è impossibile, se non si hanno dei contatti diretti, comunicare con gli amministratori della Regione Valle d'Aosta, perché le mail che sono pubblicate sono, come le ho detto, del sindaco, del vicesindaco o talvolta, in alcuni Comuni, di qualche assessore.

A me non sembra corretto dover andare a elemosinare le e-mail dei singoli amministratori, che possono essere private, e dover cercare in modi trasversali di raggiungere gli amministratori stessi. Se ritenete che in una Regione di questa dimensione e con le caratteristiche che ha non sia utile, non sia una cosa positiva, poter colloquiare, avere dei contatti diretti, a me sembra una cosa molto strana. Prendiamo atto che da parte sua non c'è questa volontà e devo dire francamente che mi stupisce un po', perché questa era una richiesta che lei ha interpretato in modo come ho detto sbagliato, ma che era assolutamente innocua! Ed è una necessità che rilevano non soltanto gli amministratori, nel nostro caso noi stessi, ma rilevano i cittadini, perché non c'è questa possibilità.

Io credo che le persone che vengono elette a rappresentare la popolazione, abbiano anche il dovere di mantenere dei rapporti tra di loro e con le persone che li hanno scelti. È vero che poi siamo in una situazione in cui tutto spesso si deve decidere o si deve discutere all'esterno, nei bar, nelle piazze, che va anche bene, ma alle volte ci vogliono dei canali diversi, anche per esempio per discutere di alcuni argomenti che necessitano di avere della documentazione. Francamente è stupefacente questa cosa! E anche che lei utilizzi un'interpellanza di questo tipo, che ha un suo valore diverso, per presumere, dedurre, mettere in bocca alle persone cose che non hanno assolutamente senso. È fuori strada, Presidente, ma veramente tanto; mi dispiace.