Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1343 del 9 marzo 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1343/XVI - Interrogazione: "Rispetto della normativa in materia di privacy nelle modalità di raccolta dei dati sanitari del personale dipendente della Regione".

Bertin (Presidente) - Punto n. 10 all'ordine del giorno. Risponde il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Si chiede con quest'interrogazione se le modalità - si parla di rispetto della normativa in materia di privacy nelle modalità di raccolta dei dati sanitari - di raccolta dei dati sanitari del personale non violi la privacy dei dipendenti che avrebbero potuto esibire il green pass o l'esenzione entrando regolarmente. È stato valutato di controllare l'adempimento dell'obbligo di certificazione verde per gli ultracinquantenni in modo centralizzato da parte del personale assegnato all'ufficio innovazione e tecnologia del dipartimento personale e organizzazione, espressamente autorizzato a fini privacy, mediante interpello della piattaforma INPS, Greenpass50+, considerato il numero elevato di dipendenti regionali ricadenti nell'obbligo vaccinale, e ritenuto necessario semplificare le modalità di verifica e di accesso quotidiano ai luoghi di lavoro, differenziate a legislazione vigente per categorie di appartenenza e per età anagrafica.

La piattaforma INPS reca lo stato vaccinale per ciascun dipendente a tempo determinato o indeterminato, assicurando aggiornamenti quotidiani nei casi di modificazioni delle situazioni dei singoli, tali da consentire la puntuale verifica dell'adempimento dell'obbligo. Da parte dell'Amministrazione non c'è stata una raccolta di dati sanitari del personale, ma le informazioni sono trattate per le finalità imposte dalla legge. L'utilizzo di tale piattaforma INPS è stato autorizzato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 ottobre 2021, sul cui schema il Garante per la protezione dei dati ha espresso parere favorevole, nonché dalle linee guida in materia di condotta delle pubbliche amministrazioni per l'applicazione della disciplina in materia di obbligo di possesso ed esibizione della certificazione verde Covid-19 da parte del personale, emanate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 18 ottobre 2021, d'intesa con la Conferenza unificata.

Si chiede poi se sia stata valutata la possibilità di attendere un aggiornamento della piattaforma, prima di raccogliere dati particolarmente sensibili. La piattaforma inizialmente forniva solo le informazioni riguardo lo stato vaccinale e non la guarigione in assenza di vaccinazione. Dopo l'entrata in vigore dell'obbligo vaccinale, la piattaforma ha reso noto la disponibilità anche del dato relativo alla guarigione. Si evidenzia, peraltro, che attraverso la suddetta piattaforma, non è possibile conoscere la situazione sanitaria sottostante, dato che la piattaforma evidenzia per entrambi gli stati solo la regolarità rispetto all'obbligo vaccinale con un segno verde. Per questo, in un primo momento, per agevolare il completamento della verifica e per garantire l'efficace organizzazione degli uffici, era stato richiesto ai dipendenti over50 che all'esito della prima verifica massiva non risultavano in regola con la vaccinazione, di comunicare al proprio dirigente responsabile, entro il 14 febbraio 2022, l'eventuale possesso della certificazione verde da avvenuta guarigione o della documentazione medica attestante l'esonero dell'obbligo vaccinale o, in mancanza, di non essere in queste situazioni.

Si precisa peraltro che i dirigenti già delegati al trattamento dei dati, ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 785 del 19 giugno 2018, hanno esclusivamente visionato la documentazione attestante l'avvenuta guarigione o l'esonero dall'obbligo vaccinale nelle forme previste dalla normativa vigente, senza raccogliere e conservare il dato, ma limitandosi ad annotare la scadenza di validità della documentazione esibita dal dipendente, utile a garantire la veridicità e l'attualità dei dati rispetto all'obbligo di verifica.

Si chiede infine quali garanzie siano state fornite rispetto alla cancellazione dei dati già raccolti. Con la circolare n. 5 del 16 febbraio ultimo scorso, nel rispetto del principio di minimizzazione dei dati da trattare, è stato richiesto ai dirigenti responsabili di provvedere a cancellare anche le eventuali informazioni relative alle date di scadenza delle certificazioni annotate, non essendo più necessarie ai fini dell'attività di verifica.

Presidente - Per la replica il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Vede, presidente Lavevaz, il problema è fondamentalmente uno: il fatto che siano state emesse due circolari differenti, una il 31 di gennaio e una il 16 di febbraio. Il problema è anche questo: sono due circolari che trattano lo stesso tema e che dispongono due scelte che sono completamente opposte una all'altra. Questo tipo di raccolta obiettivamente poteva essere superato semplicemente con una verifica: sappiamo e oggi abbiamo visto che al lungo elenco di verifiche agli ingressi è stato inserito anche quella di "Lavoro 50+", quindi le persone che sono al di sotto dei cinquant'anni hanno il green pass normale, quelle che sono sopra i cinquant'anni hanno o il green pass rafforzato, oppure hanno la guarigione, l'esenzione o quant'altro; con quella modalità si sarebbe tranquillamente potuto superare quella difficoltà, nella maniera peraltro con cui si era trattata fino a ora.

Risulta abbastanza incomprensibile il fatto che si sia voluto raccogliere un dato così sensibile e si sia voluti entrare nella vita sanitaria delle persone, dopodiché due settimane dopo si vada nella direzione opposta dicendo: "No, guardate, ci siamo sbagliati, in realtà c'è stato un aggiornamento e quindi non c'è più bisogno di raccogliere questi dati, cancellate tutto e va bene così", perché a due settimane di distanza obiettivamente risulta un po' strano.

Secondo me, soprattutto quando si tratta della privacy delle persone, ancorché dei dipendenti, ancorché della necessità di fare le verifiche che la legge ci impone, ci auguriamo ancora per poco, il problema è quello di andare veramente con i piedi di piombo e, prima di raccogliere un dato così sensibile, di utilizzare tutte le strategie possibili per evitare di entrare pesantemente nella vita delle persone. Che una persona sia guarita, che una persona abbia un'esenzione o che una persona abbia completato il ciclo di vaccinazione, se ne ha titolo può entrare, a prescindere da quello che è il suo status, quindi andare a chiedere questi dati obiettivamente, soprattutto per tenerli e conservarli, magari per utilizzarli per vietargli l'ingresso successivamente, è una cosa di cui non ne vediamo l'utilità, dal momento in cui questa verifica avrebbe potuto ottenersi tranquillamente utilizzando l'applicazione in ingresso per coloro i quali non avevano avuto questa comunicazione da parte della piattaforma. Tutto qui.