Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1342 del 9 marzo 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1342/XVI - Interrogazione: "Pareri necessari per l'approvazione da parte della Commissione Paritetica della norma di attuazione dello Statuto in materia di concessioni di derivazione d'acqua".

Bertin (Presidente) - Punto n. 9 all'ordine del giorno. Per la risposta il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Si chiede, con quest'interrogazione: "se si è a conoscenza di quali pareri sono pervenuti alla Commissione paritetica in merito alla citata norma di attuazione e in che data; se è a conoscenza di quali sono i pareri ancora mancanti per poter concludere l'istruttoria della norma di attuazione e avviare l'iter di approvazione del provvedimento; la data e il contenuto delle lettere o mail indirizzate dal Presidente della Regione al presidente della Commissione paritetica e/o ai Ministri competenti per sollecitare la conclusione dell'istruttoria; se è a conoscenza di un calendario o quantomeno di una tempistica definita per arrivare rapidamente all'approvazione della norma di attuazione e alla conseguente elaborazione della legge regionale in materia".

Cerco di rispondere, anche se magari non in ordine, alle domande che sono state poste. Credo che innanzitutto vada fatta una precisazione, che in parte avevamo già anche fatto nell'ambito di una risposta a un'altra interpellanza, sempre in materia di Commissione paritetica, che riguardava i vigili del fuoco, in cui avevo fatto cenno a quest'iter; mi era stato risposto che c'entrava come i cavoli a merenda, in realtà c'entra perché si parlava dell'iter dell'approvazione delle norme di attuazione e la questione era abbastanza centrata.

Quello che secondo me va capito, e ne parleremo probabilmente anche dopo nel merito di altre due iniziative, ai punti 11 e 28 mi sembra che parlano di vigili del fuoco, è che la Commissione paritetica è un organo tecnico politico, ma che non è legato da un legame di dipendenza dall'Amministrazione regionale. È un organismo che ha una sua autonomia operativa; segue gli indirizzi, ci mancherebbe altro, dati dall'Amministrazione regionale, ma ha una sua autonomia operativa. Elabora direi soprattutto, in collaborazione con le strutture regionali, gli schemi di norma, li analizza, li valuta, analizza le eventuali osservazioni che arrivano dagli organismi ministeriali, eccetera, e in esito a questo lavoro di sintesi licenzia uno schema di norma che poi viene approvato prima dal Consiglio regionale e poi dal Governo italiano.

Nella storia ci sono stati tantissimi esempi di norme di attuazione che hanno avuto un iter velocissimo, altre che hanno avuto un iter molto lento, abbiamo avuto delle norme che non hanno mai visto la luce, altre che dopo l'approvazione in Consiglio regionale non sono poi state approvate dal Consiglio dei ministri; abbiamo una casistica molto varia, da questo punto di vista.

Quello che non si è mai riusciti a fare è codificare questi passaggi in maniera chiara e schedulata, in qualche modo. Se n'è anche parlato, a dire il vero, anche nella prima riunione a cui avevo partecipato anch'io, con i membri di parte regionale, della necessità di provare a dare un po' di ordine all'iter, però questo non è al momento ancora stato fatto, anche se è sicuramente un passaggio regolamentare che ritengo sia assolutamente auspicato. Ad oggi questo è e comunque anche un'organizzazione non andrebbe a ledere l'autonomia organizzativa della Commissione stessa.

È evidente che il Presidente, o comunque il Governo regionale, non sollecita i ministri se non è chiamato a farlo da parte del presidente della Commissione stessa o attraverso dei passaggi che siano in qualche modo richiesti, perché ovviamente c'è una questione di rispetto istituzionale del lavoro di un organismo che non è legato strutturalmente all'Amministrazione regionale. E questo non è avvenuto neanche quando il presidente della Commissione paritetica era di parte regionale. Si rimane a disposizione e si lavora insieme come si è sempre fatto, però è chiaro che non c'è una dipendenza diretta.

La norma in questione, come abbiamo già detto, è oggettivamente complessa ed è anche normale che, in particolare i ministeri più interessati, abbiano la necessità di svolgere un esame approfondito di questa norma e così è stato. Peraltro nelle richieste puntuali da lei fatte, consigliera Minelli, credo che la risposta che le è stata fornita, proprio dal presidente Occhiena in data 21 febbraio, in riscontro a una nota da lei sottoscritta insieme all'onorevole Tripodi, l'abbia già rassicurata in questo senso, nel senso che il presidente Occhiena ha scritto dicendo che la norma è in fase di regolare svolgimento, al momento non ci sono ostacoli o impedimenti procedurali e l'istruttoria sta seguendo l'iter naturale con le tempistiche che sono naturali, senza particolari ritardi.

Peraltro, ho sentito la parte regionale della Commissione paritetica. Si sono incontrati la settimana scorsa proprio per analizzare la situazione dei pareri finora arrivati: ne mancano due che si aspettano nelle prossime settimane, quindi l'iter di conclusione di questa norma, che sicuramente è molto importante per il nostro ordinamento, è comunque vicina alla conclusione.

Presidente - Per la replica la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Prima di entrare nel merito delle sue risposte, vorrei fare una breve considerazione. Come credo sia ovvio, non soltanto alle persone che sono qui ma anche a chi ci sta ascoltando, questo è un tema estremamente rilevante per la Valle d'Aosta, sia per le sue implicazioni economiche, sia perché riguarda strettamente il principio di autonomia della Regione che è rimasta l'unica, come è già stato ricordato, a non poter legiferare in merito, perché anche le Regioni a statuto ordinario hanno adesso la competenza per disciplinare, con legge regionale, le concessioni a scopo idroelettrico. Se la norma di attuazione non sarà approvata entro quest'anno, si dovrà poi aspettare il nuovo Governo che nascerà dalle prossime elezioni politiche e poi la nuova ennesima Commissione paritetica, con ritardi a cui abbiamo già assistito nella passata legislatura e via a seguire. Nemmeno entro un anno, ma entro nove mesi bisognerà chiudere questa questione, quindi credo che un'urgenza ci sia e sia conclamata.

Veniamo all'interrogazione e alle sue risposte. In realtà, Presidente, lei non risponde, perché non ha nemmeno risposto alla lettera del 14 febbraio che è stata inviata dalla sottoscritta e dalla deputata Tripodi. Quella lettera era indirizzata a entrambi i presidenti, al presidente della Paritetica e al Presidente della Regione. Abbiamo ricevuto una risposta del presidente Occhiena, che è stato gentile nel rispondere... No, era indirizzata a entrambi: lei vada a rileggere la lettera e le domande erano rivolte a entrambi; era molto precisa in questo senso. Pazienza che lei non abbia risposto a me, io ci sono abituata a non ricevere delle risposte, ci sono stati mesi in cui non abbiamo ricevuto delle risposte, quindi questa cosa continua, ma non ha nemmeno risposto a un'altra persona, alla deputata, che ha chiesto informazioni su una questione che non è di certo peregrina. È un atteggiamento, a mio avviso, scortese e deplorevole.

In ogni caso, la risposta è del tutto insoddisfacente perché, ancora una volta, non c'è un quadro definito, come non c'era neanche nella risposta che lei ha dato il 9 di febbraio ai colleghi di Pour l'Autonomie. Sappiamo che c'è un testo, sappiamo che sta facendo un iter, sappiamo che mancano due pareri, non sappiamo quali - se c'è un po' di silenzio riesco ad andare avanti, grazie - e lei ci dice che ancora la settimana scorsa ha sentito la parte regionale della paritetica. Non credo che bastino le interlocuzioni verbali, ci devono essere anche degli atti a cui fare riferimento, perché come qui dentro ci viene spesso ricordato, la politica parla per atti e qui di atti, di date, di oggetti, di contenuti, di lettere ufficiali per sollecitare questa norma non ce ne sono.

Lei ha anche detto che ci vuole rispetto istituzionale per un organismo che ha una sua autonomia. Nessuno mette in dubbio che ci debba essere rispetto istituzionale ma, allo stesso tempo, ci deve essere l'impegno a sostenere e a difendere gli interessi della Regione Valle d'Aosta, e questa norma di attuazione - lo sappiamo - è fondamentale.

Non mi sembra che un'interlocuzione formale da parte della Presidenza della Regione nei confronti della paritetica, rappresenti una mancanza di rispetto istituzionale. La norma è urgente, è solo l'inizio del percorso per arrivare alla legge regionale, lo sappiamo che dovrà essere successiva e dovrà disciplinare le concessioni, perché una volta ottenuti questi pareri - ne mancano due lei ci dice, non sappiamo quali sono stati gli altri, che cos'è arrivato, che cosa no - questa norma dovrà essere inviata al Consiglio dei ministri per l'approvazione, l'ha detto lei, e solo dopo si dovrà procedere con legge. Ci vogliono dei mesi ed è un tema, io credo Presidente, che dovrebbe essere estremamente caro a lei e alle forze autonomiste di questa maggioranza che dovrebbero, secondo me, mettersi a pancia a terra per chiedere una velocizzazione dell'iter, ma da quello che lei ci ha appena detto non è così.

Manteniamo il rispetto istituzionale e l'autonomia della Commissione e aspettiamo.