Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1285 del 23 febbraio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1285/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Interlocuzioni in sede di Conferenza Stato/Regioni in merito alla richiesta di rimozione delle restrizioni collegate alla pandemia".

Bertin (Presidente) - Passiamo al punto n. 5.01. Per l'illustrazione del question time, ha chiesto la parola il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Questo question time - le annuncio già che prenderò qualche secondo in più ma è un tema abbastanza importante - si origina da una lettera che gli organi di informazione hanno riportato essere stata inviata al Presidente della Regione da parte di Confcommercio Valle d'Aosta ed è una lettera di cui appunto vogliono riassumere alcuni stralci perché li ritengo particolarmente importanti: "In questi due lunghi anni di emergenza pandemica, il settore dei pubblici esercizi ha sopportato, come pochi altri, misure e restrizioni di contenimento dell'attività. Un ruolo che ha comportato per tale attività una serie di oneri aggiuntivi anche in termini di organizzazione e responsabilità, tanto più gravosi se si considera che si tratta di un comparto con una forte prevalenza di micro e piccole imprese sottoposte proprio in questa congiuntura a un aumento generalizzato dei costi che non è sostenibile aggravare ulteriormente, quindi i tempi sono maturi - scrive Confcommercio - per escludere l'obbligo del green pass per accedere ai pubblici esercizi. Ciononostante, qualora si volesse mantenere un approccio maggiormente cautelativo, è quanto meno necessario e doveroso lanciare un segnale che renda il regime attualmente in vigore più equo e sostenibile, introducendo il principio di autoresponsabilità, ovvero il fatto che, di fronte ad un controllo delle Forze dell'ordine, solo l'avventore deve rispondere dell'eventuale mancanza della certificazione verde. Come abbiamo ribadito pubblicamente in ripetute occasioni - chiude la lettera per Lavevaz, così scrive l'organo di informazione che l'ha riportato - siamo convinti che contribuire l'uscita da questa emergenza sia un dovere collettivo che ricade su ogni individuo e categoria economica, inclusa la nostra. Tuttavia riteniamo sia arrivato il momento di implementare le misure di contenimento dell'emergenza verso una nuova normalità, dove ciascuno possa tornare a esercitare le proprie rispettive funzioni e assumersi le relative responsabilità".

È chiaro che questa lettera che è violata in nuce da un difetto di competenza, la Confcommercio si rivolge al Presidente della Regione che non ha chiaramente la possibilità di poter cancellare l'applicazione delle restrizioni dovute dal contenimento della pandemia, ma che però introduce un argomento importante, ovvero la questione delle limitazioni, che obiettivamente, se noi estendiamo lo sguardo e guardiamo gli esempi che ci arrivano dai Paesi vicini, banalmente la Svizzera ma la Francia che ha recentemente modificato le proprie disposizioni sulle restrizioni...

Presidente - Consigliere concluda.

Manfrin (LEGA VDA) - ...Presidente, come lei sa, io non ho limiti di tempo, quindi, come le ho annunciato, prenderò qualche secondo in più. È chiaro che questo sarà necessario calcolarlo proprio per rendere competitiva la nostra Regione e rendere competitive le aziende e soprattutto restituire dignità alle persone.

Come lei ricorderà, questa missiva peraltro contiene già un incipit relativo a l'interrogazione scritta che avevamo formulato rispetto ai titolari dei controlli. quando l'avevamo formulata quest'estate per chiedere se effettivamente i titolari di esercizi pubblici dovessero effettivamente essere soggetti titolati a poter controllare i documenti, ma al netto di questo - ripeto - è un difetto di competenze e ne prendiamo atto. Prendiamo atto però anche del fatto che anche questo tema è stato trattato non soltanto dalla Confcommercio locale ma anche dal rilancio del turismo per quanto riguarda Federalberghi che, come riportato nell'interpellanza, ha lanciato un appello nazionale per chiedere anche qui di arrivare a delle riaperture in tempi brevi.

Ricordo brevemente, prima di chiudere, l'emendamento recente che la Lega ha presentato in seno alla dodicesima Commissione per abolire tutte le restrizioni per il 31 di marzo che soltanto incidentalmente non è passato ma che ha trovato tutti i gruppi, a parte i gruppi di estrema Sinistra, che sono particolarmente affezionati alle restrizioni, concordare sul fatto che le restrizioni debbano essere rimosse.

A fronte di queste richieste e a fronte del fatto che è evidente che sia mutato il clima e soprattutto sia mutata anche la curva pandemica, come lei stesso ha riconosciuto, le chiediamo, alla luce di questo, di conoscere se siano state avviate da parte sua delle interlocuzioni nella Conferenza Stato-Regioni per chiedere al Governo nazionale, anche da parte dalla Valle d'Aosta, la rimozione delle restrizioni.

Presidente - Per la risposta, la parola al Presidente della Regione a cui attribuiamo tre minuti supplementari visto che ormai il question time è diventato una cosa...

Lavevaz (UV) - Ringrazio anche il collega Manfrin per il question time.

Io partirei da tre premesse: la prima è che, come lei ha ricordato molto bene, la problematica sollevata da Confcommercio ha un difetto di competenza, questo è chiaro, sulla parte di obbligo di green pass, ma anche sul punto di caduta che Confcommercio, nella lettera stessa alla quale risponderò in questi giorni, ha ipotizzato il fatto che la responsabilità in caso di controllo ricada solo sull'avventore e non sull'esercente. Questo di fatto è già così almeno nei locali in cui il controllo può essere anche a campione, che sono la maggior parte, perché è chiaro che dove il controllo deve essere fatto puntualmente: penso ai bar, ristoranti, eccetera, quindi l'avventore deve essere controllato all'ingresso, o comunque deve essere controllato puntualmente, lì la responsabilità c'è anche per l'esercente.

La norma dice che, laddove invece il controllo può essere fatto anche a campione, ovviamente la responsabilità è solo in capo all'avventore e non all'esercente, perché se il controllo a campione può anche non essere fatto, io posso anche non essere preso in questo campione e l'esercente non può sapere se io ho o no il green pass. Questo controllo può essere fatto dalle Forze dell'ordine, o dall'esercente, quindi questo è un passaggio che credo sia chiaro, comunque lo spiegheremo bene anche a Confcommercio, anche se per le vie brevi avevamo già avuto modo di spiegarglielo.

L'altra questione è che io credo vada ancora sottolineato che la vaccinazione, comunque il green pass, è stato uno strumento incentivante e fondamentale da questo punto di vista è lo strumento per il quale stiamo uscendo dalla pandemia, credo che questo sia ormai un dato di fatto e chi dice il contrario credo che menta sapendo di mentire, perché le evidenze scientifiche da questo punto di vista sono assolutamente molto chiare in questo senso.

Terzo aspetto: senza alcuna polemica, ben sapendo le posizioni della Lega rispetto a questi aspetti anche recenti delle richieste di modifica del green pass, voglio ancora sottolineare che c'è un po' un corto circuito, nel senso che voi chiedete a me di intercedere, giustamente, attraverso gli strumenti che ho, che abbiamo, che sono quelli della Conferenza delle Regioni per modificare uno strumento normativo che in qualche modo è il Governo di cui voi fate parte che l'ha introdotto. Questo mi sento ancora di sottolinearlo, ripeto, senza alcuna polemica.

Detto questo, io sono assolutamente d'accordo con quanto è stato detto e anche quanto è sottolineato nel question time. Io sottolineerò e chiederò, come credo tutti, il fatto di poter togliere tutte le limitazioni, compreso il green pass, quando questo sarà possibile, quando le limitazioni non saranno necessarie perché le situazioni, dal punto di vista sanitario, permetteranno questo tipo di passaggio. Queste valutazioni non le posso fare io, le fanno le Commissioni scientifiche e le Commissioni sanitarie, quindi a quello ci atterremo, ma chiederò anch'io che questo venga tolto quanto prima possibile, compatibilmente però con la situazione sanitaria. Speriamo tutti che al 31 marzo si possa veramente voltar pagina in maniera importante anche da questo punto di vista.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Presidente, la ringrazio innanzitutto per aver chiarito anche la questione della responsabilità dell'esercente, che in realtà nella norma viene definita non per specifiche categorie ma viene definita in generale. Quella che si applica soltanto ai pubblici esercizi è definita in una FAQ del Governo, ma le FAQ chiaramente non hanno valore normativo come ben sappiamo, invece la norma che introduce il green pass specifica che i controlli possono essere fatti, come lei ha correttamente detto anche a campione, ma per tutti però, c'è scritto così, quindi evidentemente questo poi è applicabile eventualmente anche da altre attività.

Al netto di questo la ringrazio anche per aver trattato l'importante intervento dell'introduzione del green pass per il contenimento della pandemia, che vedeva, nel momento in cui ancora non c'erano vaccinazioni in Valle d'Aosta punte di circa 1.000 contagiati e che invece, a fronte di un 80 percento di vaccinati, ha visto invece punte di 6.000 contagiati, quindi un importante strumento di contenimento del contagio.

Per quanto riguarda l'intercessione, come non le sarà sfuggito, visto che lei fa giustamente delle valutazioni di ordine politico, ci sono diversi Ministeri, c'è un Governo a livello nazionale di cui fa parte la Lega con competenze differenti e che non dipende purtroppo dal Ministero della salute, quindi un'intercessione che non sia soltanto da una parte ma che sia molteplice da più Presidenti di Regione possibili più che da tutte le forze politiche possibili è chiaro che può avere effetti migliori.

Lei ci ha detto prima che ritiene che sia opportuno toglierlo quando poi la situazione pandemica e quando gli scienziati diranno che andrà tolto, poi ci ha detto che la data però è quella del 31 marzo, quindi si augura che il 31 marzo venga tolto. Quello che in realtà intendevamo un po' stimolare era una sua idea, un suo pensiero su quando ritiene opportuno togliere queste restrizioni. Lei non ce l'ha detto, ci ha detto che ce lo dirà quando gli scienziati lo diranno e va bene, poi ci dice che però la data del 31 marzo potrebbe essere opportuna. Rimaniamo con il dubbio, quello che abbiamo detto e abbiamo affermato in maniera chiara è che per noi la data del 31 marzo deve essere categoricamente quella in cui il green pass e tutte le restrizioni verranno rimosse.