Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1219 del 27 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1219/XVI - Interpellanza: "Ragioni del mancato inserimento nel nuovo bando affitti dell'automatismo di pagamento con semplice aggiornamento dei requisiti".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 40 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il collega Manfrin per la presentazione.

Manfrin (LEGA VDA) - Trattiamo con questa iniziativa anche qui una vexata quaestio che riguarda il bando affitti su cui in molti si stanno interrogando in questo periodo, che è iniziata a marzo 2021, quando si sono bloccati i pagamenti per tutti, coloro i quali avevano fatto domanda per il 2020 e coloro i quali avrebbero voluto fare domanda per il 2021, ma non hanno visto il bando pubblicato. Si sono bloccati i pagamenti e non si è mai capito perché, perché nessuno ha mai spiegato le motivazioni per le quali non si pubblicava il bando affitti. La fortuna che abbiamo avuto in questo periodo però era che nel 2020 - e questo obiettivamente lo devo riconoscere - la Giunta Testolin fece un provvedimento che però venne anche approvato dalla V Commissione e venne discusso, dove si rendeva automatico il pagamento del contributo affitti, quindi bastava che tu facessi domanda dal 2020 in poi e bastava che tu aggiornassi i tuoi requisiti e rispondessi alle caratteristiche di quei requisiti perché ti venisse riconosciuto il bando affitti senza dover più ripresentare la domanda. Incredibilmente però il bando affitti 2021 non è stato presentato e questo che cosa ha prodotto? Un effetto, cioè coloro i quali avevano fatto domanda nel 2020 hanno continuato a poter percepire il contributo. Quelli che però volevano presentare questa domanda ex novo non hanno potuto accedervi, e non lo hanno fatto perché? Una delle motivazioni che ci è stata data è stata che c'è stata la famosa sentenza da parte del Tribunale di Torino che ci diceva che bisognava rifare quello del 2018, quindi cambiare i requisiti. Questo sarebbe stato - e lo abbiamo detto in aula - sufficiente per superare quest'impasse e dire: "resistiamo in giudizio e intanto pubblichiamo il nostro bando". Non si è voluto percorrere questa scelta, dopo dimostrerò che è stata una scelta sbagliata, e si è detto: "ma no, vediamo, verifichiamo, facciamo", nel frattempo il tempo passava, la crisi pandemica mordeva, le famiglie erano in attesa di risposte, le risposte non sono state date.

Il nostro gruppo, quello di Pour l'Autonomie e il collega Baccega hanno presentato diverse iniziative per chiedere quando sarebbe stato pubblicato il bando affitti, nessuna risposta, "lo faremo, lo faremo, lo faremo".

Arriviamo al 7 dicembre quando viene pubblicato il bando affitti, ma non quello che la gente aspettava per il 2021, il bando affitti che riapre i termini per il 2018, un aborto giuridico io credo inenarrabile, soltanto queste indicazioni che aveva dato il Tribunale di Torino erano sufficienti per chiedere un ricorso. Questa è stata la scelta e si è deciso di mettere fra le preferenze e priorità coloro i quali erano potenzialmente stati esclusi nel 2018, tutte persone che non avevano un permesso di soggiorno per lungo periodo e non avevano residenza in Valle d'Aosta, e si sono lasciati invece in coda i cittadini valdostani.

Arriviamo però al colpo di genio, il 30 dicembre 2021 viene aperto il bando affitti, cioè il giorno prima che scada l'anno aprite il bando affitti del 2021, e da quando parte il bando affitti del 2021? Dal 10 gennaio 2022. Il 10 gennaio 2022 io chiedo gli affitti del 2021. Noi immedesimiamoci nella situazione di una famiglia che ha sopportato la crisi pandemica, ha passato dodici mesi ad aspettare di avere un aiuto per gli affitti, se li è pagati pieni e poi a gennaio 2022 - dopo dodici mesi di pagamenti pieni - forse può ottenere qualcosa per tutto l'anno 2021. Già questo mi sembra assolutamente assurdo, tra l'altro, cito ma i pagamenti di coloro che invece, per fortuna, avevano ancora il meccanismo automatico del 2020, si sono bloccati per i mesi di novembre e dicembre e le persone continuano a chiedere quando arriveranno i pagamenti, questa è una domanda a cui spero che fuori verbale venga data una risposta... perché giustamente le persone che hanno visto un bando che si apre il 10 gennaio 2022 chiedono: "io che voglio fare domanda per il 2022 posso farla adesso?". "No". Addirittura pare che qualche persona informata stia rispondendo che il bando 2022 si aprirà a luglio 2022, quindi intanto io vi pago sette mesi d'affitto pieno e poi forse a luglio vedo un qualcosa che mi rimborsa gli affitti del 2022 dei sette mesi che sono appena trascorsi.

Non è però soltanto qui la curiosità, quindi questo meccanismo infernale, ma nella deliberazione viene scritto che "considerate le criticità operative evidenziatesi in sede di applicazione dei sistemi di sostegno anticipato - la famosa DGR del Governo Testolin n. 315/2020 - in particolare per quanto riguarda gli eventuali recuperi di somme erogate e non dovute a seguito della mancata comunicazione da parte degli interessati di variazione intervenuta o estinzione del contratto di locazione, gli uffici ritengono opportuno stabilire che al 31 dicembre 2021 il termine delle modalità di sostegno anticipato finisce". Il meccanismo automatico che aveva permesso alle persone fino adesso di sopravvivere, almeno quelle che non avevano fatto la domanda nel 2020, si blocca perché qualcuno ha ricevuto dei contributi e non li ha restituiti. L'idea è di buttare a mare l'intero meccanismo, il bambino con l'acqua sporca, un meccanismo che si era dimostrato affidabile perché qualcuno non ha fatto quello che doveva fare. Ma non era possibile prevedere una sanzione per coloro i quali non restituivano i soldi invece di cambiare completamente questo meccanismo? La cosa però che ho trovato ancora più assurda è che sono stati messi dei nuovi requisiti per accedere a questo bando 2021 che sono questi: residenza nel territorio regionale nell'immobile, cittadinanza italiana o di altro Stato appartenente all'Unione europea, per i cittadini non appartenenti all'Unione europea, permesso di soggiorno in corso di validità oppure ricevuta attestante la richiesta di rinnovo - basta la richiesta, anche se questa non viene approvata, va bene - essere titolare di valore ISEE inferiore a 12.500 euro.

Ho fatto una piccola ricognizione su alcune Regioni del nord e gliela leggo, perché questi sono gli unici requisiti; io arrivo domani in Valle d'Aosta, prendo la residenza in un posto e mi prendo l'affitto per dodici mesi. La Lombardia prevede la residenza almeno di sei mesi sul territorio. Il Veneto chiede l'istanza di rinnovo "entro i termini previsti nel titolo di soggiorno scaduto" perché qui non c'è neanche scritto... "per i cittadini non italiani, non essere destinatari di provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale o revoca del permesso di soggiorno, o diniego al rilascio o rinnovo dello stesso", perché il meccanismo paradossale è che se qualcuno chiede il rinnovo del permesso di soggiorno e gli viene negato, comunque la richiesta di rinnovo l'ha fatta e quindi può percepire il bando affitti. Il Veneto chiede l'assenza di condanne per delitti non colposi puniti con sentenza passata in giudicato, anche qui i criminali il bando affitti non lo percepiscono, qui sì. Provincia autonoma di Bolzano: "puoi avere diritto all'assistenza se hai una dimora stabile ininterrotta da meno dodici mesi nella provincia di Bolzano". Quelli che hanno un permesso di soggiorno di lungo periodo sono ricompresi, tutti gli altri no, a meno che non abbiano lo status di rifugiato o a meno che non siano titolari di status di protezione sussidiaria. "Hanno altresì diritto di accesso alle prestazioni di assenza economica e sociale le seguenti persone dopo cinque anni di dimora stabile ininterrotta nella residenza in provincia di Bolzano, qualora legalmente soggiornanti nel territorio nazionale: i cittadini di Paesi terzi e gli apolidi". Qui abbiamo cinque anni per quelli che sono al di fuori di queste caratteristiche. La Provincia autonoma di Trento, cattivissima, prevede: "residenza anagrafica di almeno tre anni in un Comune della Provincia autonoma di Trento in via continuativa e senza interruzioni e residenza decennale in Italia di cui gli ultimi due anni di vita continuativa". Tu devi essere residente da dieci anni in Italia, pensate cosa sarebbe il significato di resistere in Tribunale in giudizio... che ci ha condannato per un permesso di soggiorno di lungo periodo quando la Provincia autonoma di Trento prevede dieci anni di residenza nel nostro Paese, dieci anni, e ha superato anche il vaglio costituzionale. La Liguria prevede: "la cittadinanza italiana o in uno Stato aderente all'Unione europea. I cittadini di uno Stato non aderente all'Unione europea sono ammessi se titolari di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o di permesso di soggiorno in corso di validità alla data di emanazione del bando ai sensi della vigente normativa" e poi ha demandato ai Comuni le varie caratteristiche: per esempio, il Comune di Genova chiede ventiquattro mesi consecutivi precedenti la data di emanazione del bando.

Fare una selezione delle persone sulla base della residenza sul territorio si può, lo fanno tutte le Regioni, indovinate qual è l'unica Regione che non lo fa? La nostra, e questo sa a che cosa porterà? Al fatto che se mancheranno i soldi, qualora poi apriate il bando, perché qui chiaramente c'è questo grosso punto interrogativo perché qua abbiamo il bando del 2021 che si apre nel 2022 e quello del 2022 che non si sa neanche se aprirà... se mancheranno dei soldi per riuscire a pagare questi interventi alle persone, chiaramente la responsabilità sarà vostra perché avete allargato eccessivamente la platea destinando queste risorse ai cittadini che non sono italiani, che non hanno un permesso di soggiorno di lungo periodo, che arrivano domani, prendono una residenza e prendono ovviamente anche il contributo affitti.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - La risposta alla prima domanda all'interpellanza: "quali siano le motivazioni che hanno portato a pubblicare il bando affitti con largo anticipo per i soggetti del 2018 e non per gli eventuali beneficiari del 2021 che non avevano usufruito della misura nel 2020", la pubblicazione urgente del bando integrativo per l'anno 2018 si è resa necessaria in quanto, a seguito del ricorso iscritto nel registro n. 5230/2020 presentato dall'ASGI (Associazione degli Studi Giuridici sull'Immigrazione) relativamente al sostegno e all'allocazione per l'anno 2018, approvato con DGR n. 1580/2018, il Tribunale ordinario di Torino, Prima Sezione civile, con pronuncia il 21 giugno 2021 passata in giudicato, ha ordinato alla Regione autonoma Valle d'Aosta di procedere all'integrazione del bando in questione prescrivendo la modifica di alcune clausole dello stesso. Il mancato adempimento di quanto ordinato dal Tribunale Torino avrebbe determinato, oltre a un grave inadempimento da parte della Regione autonoma Valle d'Aosta, il pagamento alla ricorrente di una somma pari a euro 100 per ogni giorno di ritardo a decorrere dal trentesimo giorno successivo alla notifica dell'ordinanza.

Secondo quesito: "quanti siano i soggetti che hanno aderito al bando integrativo di concorso per l'anno 2018", il numero dei soggetti che hanno aderito al bando integrativo del 2018 è pari a cento. Le relative pratiche si trovano ora in fase di istruttoria.

Per quanto riguarda le motivazioni che hanno portato all'inserimento dei summenzionati requisiti d'accesso per l'anno 2022, cioè il fatto che lei ha citato, i requisiti di accesso relativi al bando per l'anno 2021 per i soggetti che non avevano presentato domanda nell'anno 2020 sono stati stilati anche sulla base delle prescrizioni di cui all'ordinanza del 21 giugno 2021 del Tribunale di Torino, al fine di evitare di incorrere in un'ulteriore azione legale nei confronti dell'Amministrazione regionale. La modalità di erogazione del sostegno alla locazione in forma anticipata è stato concluso alla data del 31 dicembre 2021 senza prevedere il pagamento automatico delle pratiche già presentate con la sola autocertificazione della permanenza dei requisiti in quanto, dopo più di un anno di gestione del bando con questa modalità, l'ufficio ha rilevato numerose criticità da riferirsi principalmente alla mancata comunicazione da parte degli utenti dell'aggiornamento della propria pratica. In questi mesi, infatti, è stata rilevata una notevole difficoltà per i beneficiari nel ricordarsi di aggiornare la documentazione in possesso dell'ufficio, ad esempio, nel caso di modifica del contratto di locazione o nel far pervenire il modulo di autocertificazione per il mantenimento dei requisiti. Tale circostanza ha determinato un considerevole impatto amministrativo con la conseguenza di dover recuperare somme già erogate non dovute per il mancato aggiornamento delle informazioni relative alle modifiche contrattuali o per il venir meno dei requisiti con ulteriore difficoltà di dover recuperare tali somme da soggetti, cioè i locatori, che non sono i beneficiari finali del contributo. Per tali criticità si è reso necessario ritornare a una gestione del bando ante 2020 con l'apertura dello stesso a fine anno. Tale modalità, che è stata utilizzata dal 2006 al 2018, è risultata più facilmente fruibile da parte dell'utenza, che non deve provvedere, ad esempio, ad aggiornare continuamente la pratica con il rischio di veder sospeso il contributo. L'unico onere per i cittadini è quello di presentare una volta all'anno la domanda. Nel corso del 2022 si cercherà di avviare una procedura di presentazione della domanda on-line ed eventuali integrazioni verrebbero richieste e completate in tempi brevi. Inoltre, il pagamento del sostegno verrebbe effettuato direttamente al conduttore in relazione ai canoni di locazione pagati, mantenendo comunque, in caso di morosità, il pagamento ai locatori.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Chiedo scusa, ho avuto un secondo dove mi sono consultato con i miei colleghi e non ho sentito se ha dato il numero di soggetti che hanno aderito al bando integrativo di concorso...

(intervento dell'assessore Barmasse, fuori microfono)

...cento, noi abbiamo tenuto in ostaggio le altre famiglie perché cento persone dovevano fare la domanda in più; andremo a vedere chi sono questi cento soggetti. Prendo atto del fatto che, come giustamente immaginavo, le motivazioni del ritardo sono quelle della sentenza e, come ho già avuto modo di dire e di evidenziare, le ragioni della sentenza, quindi il fatto che un Tribunale ci dicesse che i requisiti erano discriminatori, poteva essere tranquillamente agevolmente superato subito, perché bastava fare ricorso e si era in corso di validità, con la via giudiziaria, dopodiché aprire il bando immediatamente.

Il fatto di avere numerose Regioni che utilizzano gli stessi criteri - si va dai sei mesi di residenza sul territorio a dieci anni di residenza in Italia -, che sono tuttora in corso di validità, quindi sono leggi e bandi che sono in corso di validità e che hanno subito anche dei ricorsi e che li hanno vinti, ci avrebbe permesso di vincere in giudizio. Quello che però non è successo è che non è stato fatto ricorso e quindi non si è potuto vincere.

Il problema è costituito dai ritardi che si sono accumulati - e questo è di tutta evidenza -, registro che il problema è anche tra chi dovrà accedere rispetto ai requisiti - ma questo l'ho già detto - e registro anche che uno degli altri problemi è invece la questione relativa alle date di apertura del prossimo bando.

Il problema delle date di apertura del prossimo bando rimane, non mi pare di aver sentito riferimenti da questo punto di vista sulle eventuali date, mi auguro davvero che potenzialmente non sia quella di luglio ma staremo a vedere. Di certo tutte le persone che attendono delle risposte sul bando affitti non saranno soddisfatte da questa risposta.

Presidente - Prima di passare all'ultimo punto all'ordine del giorno, comunico che è stata presentata una risoluzione. Ha chiesto la parola il collega Padovani.

Padovani (FP-PD) - Per chiedere una riunione dei gruppi di maggioranza.

Presidente - Breve riunione accordata.

La seduta è sospesa dalle ore 12:13 alle ore 12:38 e alla ripresa dei lavori riassume la presidenza il presidente Bertin.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori del Consiglio. La parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Per chiedere una breve sospensione a nome dei gruppi di minoranza.

Presidente - Va bene.

La seduta è sospesa dalle ore 12:39 alle ore 12:54.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo. Ci sono richieste di intervento? Non ne vedo. Sono le ore 12:55, a questo punto sospendiamo i lavori del Consiglio che sono aggiornati alle ore 15:00.

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La seduta termina alle ore 12:55.