Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1131 del 12 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1131/XVI - Elezione del delegato della Regione autonoma Valle d'Aosta per l'elezione del Presidente della Repubblica.

Bertin (Presidente) - Punto n. 5 all'ordine del giorno. L'articolo 83 della Costituzione prevede che per l'elezione del Presidente della Repubblica partecipino anche i rappresentanti delle Regioni eletti dai Consigli regionali.

La Regione Autonoma Valle d'Aosta ha diritto a essere rappresentata da un solo delegato.

La Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, con la partecipazione dei delegati regionali che come sapete saranno convocati in seduta comune per l'elezione del nuovo Presidente lunedì 24 gennaio.

Il Consiglio regionale è pertanto invitato a procedere all'elezione del delegato regionale che parteciperà all'elezione del Presidente della Repubblica, a iniziare dal 24 gennaio.

Dichiaro aperta la discussione generale sulla proposta in oggetto. Si è prenotato il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Credo che l'elezione del Presidente della Repubblica sia in questo momento un passaggio importante, un passaggio dove - come è stato anche ricordato - purtroppo la nostra Regione ha solo un grande elettore in più rispetto ai Parlamentari e riteniamo che come di consueto la figura più rappresentativa dal punto di vista istituzionale sia il Presidente della Regione. Per cui proponiamo come grande elettore il presidente della Regione Erik Lavevaz.

Presidente - Vi sono altri che intendono intervenire? Nel caso si prenotino. Consigliere Baccega.

Baccega (GM) - Senza entrare nel merito della proposta fatta della maggioranza, mi preme su questo punto fare due riflessioni. La prima riguarda lei, presidente Bertin, e non posso esprimere il disappunto mio e di Forza Italia della Valle d'Aosta per le dichiarazioni pubbliche che lei ha fatto sul tema che stiamo affrontando. È doveroso fare qualche precisazione: innanzitutto dopo due votazioni a cui lei ha partecipato per designare il grande elettore che andrà a votare il futuro Presidente della Repubblica italiana, questa è la terza, lei si accorge che la Valle d'Aosta ha un solo esponente oltre al senatore e deputato; certamente una stortura che avrebbe dovuto segnalare anche quando era in opposizione e non era Presidente del Consiglio regionale.

Per quanto riguarda le parole che lei ha speso nei confronti del presidente Berlusconi, le esprimo tutto il nostro stupore e contrarietà.

Stupore perché ricordiamo bene tutti le sottolineature che lei ha elargito nel corso degli anni a tutti i Presidenti del Consiglio che si sono succeduti sull'opportunità di garantire sempre imparzialità e di mantenersi sempre con un atteggiamento super partes.

Contrarietà perché ci pare lei abbia compiuto un paradossale ed inspiegabile scivolone istituzionale che non fa onore né a lei né al ruolo che in questo momento lei rappresenta commettendo anche una serie di errori di ricostruzione, in quanto ricordo che, a differenza di quanto lei ha dichiarato, non solo il Presidente Berlusconi al momento non si è autocandidato e non è nemmeno candidato, pare che in certi ambienti ci sia uno spauracchio in questo senso; peraltro, qualora Berlusconi scegliesse di sciogliere le riserve, considerata la sua esperienza e la sua storia politica, professionale e imprenditoriale, esaltata proprio in questi giorni da autorevoli figure istituzionali europee ed extraeuropee ne avrebbe certamente tutto il sacrosanto diritto.

Si dice che Berlusconi è divisivo, perché paventa la crisi di Governo: allora io invito un po' tutti a leggere la Repubblica del 30 dicembre dove il segretario del PD annunciava "O c'è un'ampissima maggioranza o cade il Governo".

Non si può certamente attribuire a Berlusconi la volontà di far cadere il Governo. Letta lo ha proceduto e questo è evidente.

Questa è la politica colleghi, per questo le si chiede un po' più di cautela e di precisione nelle dichiarazioni pubbliche e l'invito nuovamente a garantire quell'imparzialità che tanto lei invocava quando sedeva nei banchi dell'opposizione.

Per quanto mi riguarda, vedo in Berlusconi il miglior Presidente della Repubblica al momento.

Al dibattito si aggiungono anche le dichiarazioni delle forze di estrema sinistra: 5 Stelle, Area Democratica, Adu, Rete Civica, che rilanciano sottolineando che il Presidente della Repubblica deve essere una donna e che il grande elettore deve essere una donna e che quindi va scelta una delegata. È quell'asse sinistrorso che francamente ci preoccupa e preoccupa non poco la Valle d'Aosta, però vedremo se saranno coerenti.

Come sapete al Comune di Aosta ci sono dimessi due Consiglieri comunali che personalmente annovero tra i moderati progressisti della sinistra, tra cui c'è una donna. Sarebbe interessante capire se le sostitute che potranno essere le due donne che sono a pari preferenza poco dopo i due primi esclusi mi pare, questa sì che sarebbe una vera dimostrazione di coerenza, staremo a vedere.

Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Volevo fare alcune considerazioni su questo punto all'ordine del giorno, in particolare inizialmente volevo ringraziare il collega Marguerettaz per averci dato una notizia e un aspetto che è meritevole d'interesse.

La notizia è che il candidato delegato non è il Presidente del Consiglio; mi perdoni, Presidente Bertin, ma credo che sia opportuno sottolineare un aspetto.

Proprio come ha sottolineato, tra l'altro, il collega Marguerettaz, l'importanza di questa figura è un'importanza da istituzione, da figura istituzionale. Ora non è la seconda volta ma varie volte che lei esprime delle opinioni che, sinceramente, io vedo in contrasto con la sua figura istituzionale.

Lo aveva già fatto in sede d'insediamento, e lì si era scagliato contro i leader del nostro movimento, oggi lo fa nei confronti di un altro leader, domani chissà che cosa.

Questo lo dico semplicemente per un fatto: perché l'elezione del Presidente della Repubblica - al di là del soggetto e della persona che viene candidata e poi magari viene eletta, o i candidati - è comunque un'azione che riguarda un ambito istituzionale, non partitico e non di parte. Io direi che, visto che vanno in voga in questo periodo i generi, dovrebbe essere un'azione e una procedura neutra quella che porta a eleggere fondamentalmente un garante, perché ricordiamo che il Presidente della Repubblica è prima di tutto un garante, nel nostro caso soprattutto per i principali poteri della Repubblica.

Chiunque, a sua fortuna o suo malgrado, ricopra dei ruoli che sono ancorché di garante dovrebbe esprimere delle opinioni di garante.

Dico questo perché spesso e volentieri - ma il suo raggruppamento politico è esperto di segretari che ricoprono poi delle figure più istituzionali di garanzia - ci vorrebbe un poco più di accortezza nelle dichiarazioni e soprattutto anche nell'azione, ma avremo modo, io temo, di sottolinearlo nel prosieguo di questa legislatura. Mi permetta personalmente di esprimere un po' di rammarico nei confronti di una persona che stimo e che ho stimato e che in questo momento si sta comportando come un soggetto di parte e non un soggetto che dovrebbe essere super partes.

Detto questo, passo però alla seconda considerazione, al di là di tutto, per capire soprattutto un aspetto. Oggi siamo chiamati, o siete chiamati, a votare un delegato, un soggetto che viene investito di una delega che eserciterà nel segreto dell'urna delle massime Camere della Repubblica italiana. Sarebbe anche bene comprendere - non soltanto a favore di quest'Aula ma di tutta la collettività valdostana - come questo delegato che, ripeto, prima di tutto rappresenterà l'intera comunità valdostana, forse anche più dei parlamentari che sono già gli altri due delegati, come intende comportarsi, come intende agire.

Non chiediamo di esprimere la propria scelta - anche perché mi sembra che il panorama sia ancora molto confuso al di là dei nomi che escono più o meno ad arte o a caso sui giornali - però almeno comprendere quale sarà l'atteggiamento nei confronti dell'intera comunità ovvero della rappresentanza.

Dico questo per un qualcosa che ritengo altrettanto sacro rispetto alla figura della garanzia, ovvero l'istituto della delega, perché mette nelle mani di una singola - o più persone, dipende dal numero di delegati - un potere molto importante, quindi sicuramente da parte di un soggetto che già oggi deve gestire, deve garantire anche lui la gestione corretta di notevoli responsabilità, io penso che comprendere almeno fino in fondo quale potrà essere la logica del suo agire, del suo comportarsi in seno alle massime Camere sia fondamentale ai fini non soltanto dell'espressione del voto che i vari componenti esprimeranno nel segreto dell'urna, ma io penso che sia fondamentale per tutta la comunità capire quale sarà la logica dell'azione che questo delegato comporterà e porrà avanti a Roma.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Il nostro gruppo condivide quanto espresso nel comunicato scaturito da un recente incontro fra le delegazioni di Area Democratica-Gauche Autonomiste, Adu Valle d'Aosta, Movimento 5 Stelle e Rete Civica. In quell'occasione è stata fatta una valutazione in merito alla prossima elezione del Presidente della Repubblica e del delegato regionale valdostano che, insieme alla deputata Tripodi e al senatore Lanièce, farà parte dei grandi elettori che sceglieranno un nuovo Presidente.

Anche per questo ruolo la scelta non è mai caduta su una donna e riteniamo che un primo importante segnale sarebbe necessario per innovare e spezzare questo tabù, come peraltro proposto anche da altre personalità del mondo della cultura e della politica.

Sulla scelta di una personalità esterna al Consiglio regionale anche De Caro, primo cittadino di Bari e Presidente dell'Anci, ha posto già nel novembre 2020 la richiesta d'individuare come grandi elettori dei Sindaci, quali atto di attenzione e di coraggio istituzionale da parte dei Presidenti delle Regioni.

Si può innovare, come suggerito autorevolmente anche da altre Regioni, e soprattutto per noi cade la scelta su una delegata; un gesto molto significativo sarebbe in una Regione in cui finora la partecipazione politica delle donne è stata particolarmente compressa, un segnale di discontinuità con il patriarcato e di vicinanza a quella parte di società che, più di altre, è stata colpita dalla crisi sanitaria ed economica. Sono molte le donne capaci e candidabili a questo ruolo importante nella nostra Regione: sindache impegnate oggi in prima linea durante la pandemia, ex consiglieri regionali che hanno ricoperto importanti incarichi e che hanno sempre dimostrato grande rispetto per la costituzione, per le istituzioni, comprese quelle locali, donne esponenti della cultura, dell'imprenditoria, del mondo sindacale associativo; certo non una donna che voterebbe un Presidente poco rispettoso delle donne, questo naturalmente per sgombrare il campo.

Donne autorevoli dunque non solo per il percorso compiuto ma soprattutto per l'impegno profuso per i diritti della persona, la lotta alle discriminazioni e rispetto dell'altro, donne che hanno ottenuto la stima e fiducia che sicuramente avrebbero la capacità e l'autorevolezza di esprimere questo voto e di essere per noi tutte rappresentativo. Voto che auspichiamo si dia anche a una donna, proprio per dare un segnale importante.

Sono diverse le donne con queste caratteristiche che abbiamo in mente e che sicuramente sono nella mente di molti, oltre a noi, ma riteniamo che prima di solidarizzare su un nome, sia importante capire se il principio è condiviso. Nel caso in cui fossero la prassi, la consuetudine, la continua volontà di non innovare e prevalere, oggi, noi ci asterremo.

Presidente - Ci sono altri interventi? Non vedo altre prenotazioni.

Per quel che riguarda... un intervento è volto a evidenziare il fatto che la nostra regione purtroppo non ha il numero di delegati che hanno tutte le altre regioni. Da federalista credo che questa sia un'anomalia, poiché una rappresentanza per una partecipazione istituzionale, dovrebbe essere garantita in modo egualitario a tutti. Questa è una piccola anomalia che mi auguro possa essere in futuro, in qualche modo, corretta proprio con l'idea federalista di uno Stato che, ricordo, anche la stessa Repubblica italiana è costituita, secondo l'articolo 114 della Costituzione, dai Comuni, dalle Province, dalle città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato, un'idea appunto pluralista delle istituzioni.

Per quanto riguarda la candidatura di Berlusconi, è del tutto evidente che è presente ed è legittima. Vi è anche collegata una famosa "Operazione scoiattolo", per raccogliere il consenso dell'elezione del Presidente della Repubblica. Sono molte le candidature presenti, tra cui anche questa.

Per quanto mi riguarda, auspico che venga eletta una figura che sappia rappresentare la complessità del sistema istituzionale e politico italiano e che sia in grado di rappresentare questo pluralismo e questa complessità.

Possiamo procedere alla votazione? Consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Come spesso si iniziava nella scorsa legislatura, mi sovviene una frase d'inizio: "Non volevo intervenire ma..." perché io credo che siano state espresse tutta una serie di considerazioni fino a questo momento, alcune che condivido, altre che condivido meno. Credo che non sia un mistero dire che per me si deve eleggere una persona capace, a prescindere dal suo sesso o dal suo pensiero, ma mi rendo conto che in un mondo che deve combattere per dire che esistono gli uomini e le donne questa possa essere una cosa rivoluzionaria da dire. A prescindere da questo, io credo che sia la proposta di candidatura che è stata fatta dal collega Marguerettaz, sia le valutazioni che sono state fatte dal collega Baccega ma sia soprattutto gli spunti che il collega Aggravi ha fornito, vadano nella direzione di chiedere all'unico al momento mi pare candidato sul tavolo che cosa intenda fare quando e se andrà a Roma. Qui mi pare però Presidente che - mi corregga se sbaglio - ma lei stava chiudendo la discussione generale senza che il potenziale candidato, il potenziale grande elettore, prendesse la parola per dirci che cosa intenda fare.

Io credo che il collega Aggravi abbia centrato il punto: l'istituto della delega è importante e con questo voto noi stiamo delegando qualcuno a rappresentare non se stesso, non la maggioranza da cui proviene, ma l'intera Regione Autonoma Valle d'Aosta, così come è stato riconosciuto, visto che c'è un delegato solo.

Sembra quanto mai irrituale che il Presidente della Regione, che è stato indicato, non intervenga nemmeno per dire che cosa intenda fare, perché questa è una delega in bianco. Sulla base di che cosa si dovrebbe votare il Presidente? Perché è il Presidente o perché intende fare qualcosa per rappresentare tutti i Valdostani, tutta la Valle d'Aosta e tutti i cittadini della regione che saranno chiaramente anche coinvolti da una scelta.

Presidente, mi ritrovo semplicemente a dire che "se c'è batta un colpo" e ci dica cosa ha intenzione di fare, altrimenti un voto in bianco obiettivamente, così sulla fiducia, è difficile darlo. Per noi sicuramente, non so per la maggioranza.

Presidente - Il presidente Lavevaz ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Ci stavamo confrontando anche rispetto alle considerazioni corrette fatte dal collega Aggravi: l'istituto della delega è un istituto che ovviamente ha delle implicazioni e delle responsabilità di chi la affida e di chi la riceve, soprattutto, è chiaro che non è una questione semplice né da prendere con semplicità, assolutamente.

Evidentemente siamo in una fase in cui è difficile prospettare cosa accadrà anche da qui al 24, quando inizieranno le votazioni. Come sapete tutti, chi fa parte anche dei partiti nazionali conosce meglio di me quello che sta avvenendo a livello centrale e i movimenti che ci sono per arrivare a delle convergenze che portino o meno a delle valutazioni, a una convergenza e a una votazione a eleggere il Presidente con i primi scrutini o dopo lunghi periodi di votazione.

Quello che posso fare - nel caso in cui dovessi essere io a caricarmi di questa responsabilità - è un confronto almeno con i capigruppo, a distanza ovviamente, sugli sviluppi della situazione.

Credo che soltanto alla fine della prossima settimana o già dalle prime votazioni avremo una situazione chiara per come affrontare i primi scrutini.

Quello che mi posso prendere come impegno sicuramente è avere un confronto aperto con i capigruppo durante le procedure di votazione. Di più... al momento non saprei quale tipo d'impegno prendermi.

Presidente - Possiamo procedere alla fase di votazione. Ricordo che la votazione, come per quella precedente, avviene in cabina con votazione aperta, nel senso che va scritto il nome del delegato regionale. Possiamo iniziare.

Presenti: 34

Votanti: 34

Nulle: 1

Valide: 33

Bianche: 14

- Lavevaz Erik: 19

Risulta eletto delegato regionale il presidente della Regione Lavevaz.

Per mozione d'ordine, il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Per chiedere una sospensione.

Presidente - Sospendiamo brevemente. Intanto chiederei anche di procedere all'apertura delle finestre per cambiare l'aria.

La seduta è sospesa dalle ore 10:29 alle ore 10:45.

Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere. Il consigliere Manfrin si è prenotato, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Come gruppi di opposizione abbiamo chiesto questa sospensione per esaminare gli esiti del voto appena concluso, perché riteniamo che questo voto sia stato viziato sicuramente da alcune azioni che lei in primis, Presidente, all'interno di questa assemblea, si è battuto per eliminare.

Un esame delle schede che sono state votate in numero di diciannove, restituisce un conteggio che è così suddiviso: undici colleghi hanno votato il semplice cognome del Presidente della Regione, quattro colleghi hanno anteposto al cognome del Presidente della Regione il nome di battesimo e quattro colleghi hanno fatto seguire al cognome del Presidente della Regione il nome di battesimo.

Probabilmente qualcuno si alzerà per dire che questo è sicuramente un caso ed è semplicemente l'espressione della volontà di chi è andato nella cabina a esprimere la propria preferenza, ma obiettivamente a noi, a guardare questi numeri, qualche sospetto viene. Su questo poi ci tengo a evidenziare un particolare sul quale il regolamento è preciso: l'articolo 89 relativamente alle designazioni dubbie.

Come sa, il regolamento prevede che per le designazioni dubbie, qualora vi siano più candidati che abbiano lo stesso cognome, il Presidente del Consiglio deve invitare i colleghi a procedere a designazione mediante precisazione del cognome e del nome dei candidati. Questo significa che di norma si mette il solo cognome del candidato che viene votato.

Che cosa significa, Presidente? Che qui stiamo assistendo, se vogliamo essere più generosi possibili, a una maggioranza che non si fida di se stessa e che non si fida nemmeno dell'appeal che il nome del Presidente della Regione ha e deve verificare - questo supponiamo -, che tutti i voti che devono arrivare in numero di diciannove magari arrivino, oppure che coloro che sono più in dubbio, scrivano in una determinata modalità il nome e cognome in maniera che poi risulti che quei voti non mancano.

Presidente, noi riteniamo che queste modalità, se venissero confermate e utilizzate in questa importante votazione che designerà e designa il candidato delegato a votare il Presidente della Repubblica, che deve essere il garante di tutta la Costituzione, compresa quella che prevede un'espressione del voto libero... sia particolarmente grave; le chiedo, Presidente, se lei ritiene d'intervenire nel merito di questo.

Se lei non riterrà opportuno intervenire e approfondire quanto è accaduto, noi chiaramente denunciamo pubblicamente quanto è accaduto, in primis soprattutto sulle modalità di scelta e sul poco coraggio dimostrato, in secondo luogo sul fatto che probabilmente, se si deve arrivare a mezzi come questi, forse nemmeno la maggioranza stessa che ha espresso questo delegato è convinta del nome o della bontà della scelta.

Presidente - Consigliera Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Brutta pagina, veramente brutta. Quello che è accaduto in quest'aula e in questo momento è veramente un qualche cosa che va contro tutto quello che è stato dichiarato e tentato di fare anche per evitare il controllo del voto in Valle d'Aosta, che sappiamo essere sempre stata la piaga che ha impestato la Valle d'Aosta. Si parla di libertà di voto per i cittadini, si è arrivati addirittura alla preferenza unica per evitare il controllo del voto, allo spoglio centralizzato; eppure non è cambiato assolutamente nulla e la cosa più grave è che tutto questo avvenga all'interno di quest'aula. I metodi sono sempre gli stessi.

Presidente, oggi da un controllo blindato della sua maggioranza lei esce non rafforzato ma profondamente indebolito, tra l'altro con una manifestazione plateale di debolezza utilizzando i mezzi e gli strumenti che tutti i Valdostani stanno cercando di combattere per avere quella libertà e quella dignità del voto che però è stata tradita proprio in quest'aula.

D'altronde - lo avevamo già visto sul Consiglio del bilancio - tutte le proposte che noi avevamo fatto sono state rigorosamente bocciate perché, per dare un'apparenza di forza a questo Governo, vi siete blindati su tutte le votazioni: non è che avete fatto una cernita, "Questo lo accogliamo per queste motivazioni, questo lo rigettiamo per queste motivazioni", senza aprire bocca, senza dire assolutamente nulla tutte le proposte bocciate a priori con una maggioranza blindata.

Se per voi questo diventa dare prova di forza, vi dico che secondo me state sbagliando proprio tutto. Queste non sono prove di forza, queste sono prove di estrema debolezza, anche perché il gioco democratico, tornando a quanto accaduto nel Consiglio del bilancio, sta proprio nel fatto che comunque una maggioranza deve avere quella libertà di pensiero, quella forza, per dire, anche nei confronti dell'opposizione, in un dibattito aperto, leale, pulito, che cosa accoglie, che cosa condivide, che cosa non condivide. Legittimamente può non condividere e quindi rigettare per una qualche ragione. Invece siete talmente deboli che per poter andare avanti l'unica cosa che riuscite a trovare, l'unica soluzione che riuscite a trovare sempre e comunque è quella di blindarvi, chiudervi a riccio, rigettare tutto e soprattutto andare alla conta dei voti della maggioranza come è successo questa mattina però questa mattina è veramente, e lo ripeto, una bruttissima pagina per la Valle d'Aosta.

Presidente - Consigliere Marguerettaz ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Molto sommessamente, io pensavo di non intervenire perché non ritenevo ci fossero elementi degni di una risposta, ma mentre elaboravo questo pensiero - essendoci persone che ascoltano e dei giornalisti - lasciare questa indicazione senza una risposta avrebbe potuto creare dei malintesi, perciò faccio un invito solenne alla collega Spelgatti e al collega Manfrin.

Se avete delle prove rispetto a questo, rispetto a quanto hanno dichiarato, vi esorto, vi prego di andare alla Procura della Repubblica, di andare alle forze dell'ordine e denunciare. Qualora non sia fondata- non posso definirla calunnia - questa vostra dichiarazione che è particolarmente offensiva, vi prego di tacere. Delle due l'una: o voi avete delle prove e andate in Procura, andate dai Carabinieri, andate dalla Guardia di finanza, andate dalla Polizia e dite: "Ci sono dei Consiglieri che controllano il voto, è un reato". Se non avete delle prove vi prego di non infangare malamente delle persone che hanno espresso, senza nessun vincolo, un'indicazione.

Questo va a prescindere dalle idee, perché state infangando il Consiglio regionale, probabilmente c'è qualcuno che non è stato degno e ha avuto delle conseguenze, ma siccome io la guardo negli occhi, guardo il collega Manfrin con la coscienza di non aver espresso nessuna votazione con dei giochini, vi prego di non procedere, perché in caso contrario la denuncia la facciamo noi. Se voi dichiarate, senza il condizionale, senza dire "Forse" ma fate una dichiarazione, io vi chiedo di avere un po' di coraggio. Dite: "Avete controllato il voto", allora vi querelo io, chiaro?

Presidente - Consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Collega Marguerettaz, possiamo avere le posizioni più disparate, giustamente lei ha detto al di là delle idee e quant'altro, e su questo non c'è dubbio; io, perché conosco la materia, ho utilizzato il condizionale, perché è evidente e d'obbligo, ma anche perché obiettivamente il punto è uno: se io avessi visto il messaggio ricevuto o visto una direttiva che diceva di votare in una determinata maniera, tutti noi avremmo trasformato questa in una segnalazione laddove è opportuno.

Io ho fatto però due punti precisi: il primo è la questione regolamentare dell'articolo 89 che ho sollevato, in cui mi auguro che il Presidente possa esprimersi; la seconda è esprimere all'attenzione pubblica, come è giusto che sia, una perplessità.

Risulta un po' strano che nella votazione precedente c'erano pochissime persone che hanno semplicemente anteposto il nome del candidato al suo cognome e in questa invece è particolarmente strano vedere che ci sono dei numeri che tendenzialmente rientrano e ritornano e che sono suddivisi su tre tipologie.

Nessuno, per esempio, nella votazione precedente ha messo il nome poi messo il cognome e poi il nome. Noi, come sempre, abbiamo utilizzato il condizionale; se potremo provarlo ogni oltre ragionevole dubbio è chiaro che lo porteremo, ma è opportuno anche che chi da fuori ascolta sappia quello che avviene. Questo perché è chiaro che prendere atto di una votazione semplicemente sulla base dei numeri che questa esprime è un conto, sapere che poi questa votazione in realtà suddivideva con queste modalità il voto, può sicuramente essere casuale ma può anche essere organizzata.

Ecco perché mi sono focalizzato sull'articolo 89, perché c'è scritto specificamente che in caso vi sia una certa omonimia, il Presidente invita a utilizzare anche il nome. Questo invito non c'è stato.

Noi possiamo desumere che in realtà allora a questo punto, quando non ci siano omonimie, si possa esprimere un voto semplicemente mettendo il cognome senza mettere il nome, che questo sia un obbligo e non sia un invito, possiamo discuterne, come sappiamo i regolamenti si prestano a interpretazioni e quant'altro, ma riteniamo che sia giusto e importante affermare quello che vediamo. Se non avessimo detto quello che è accaduto, probabilmente fuori direbbero: "Bene, la maggioranza ha votato il suo delegato", invece noi prendiamo atto che questa votazione di questo delegato è avvenuta con certe modalità. Poi sta, secondo me, al Presidente del Consiglio stabilire se tutto è avvenuto correttamente e nel rispetto del regolamento e sta all'intelligenza di chi ascolta il dibattito - esattamente come quando noi poniamo le nostre iniziative, le nostre mozioni e interpellanze - valutare se chi propone e chi risponde abbiano la loro parte di ragione o di torto.

Presidente - Consigliere Marguerettaz brevemente.

Marguerettaz (UV) - Solo per non lasciare dei dubbi; prendo atto delle dichiarazioni del collega Manfrin e a questo punto, ovviamente, a chi ci ascolta sta di fare le valutazioni, però da un punto di vista tecnico volevo solo segnalarle due cose.

Nella precedente votazione si votava su persone che erano candidate, quindi la scelta era su quattro nominativi che erano ben identificati e per nessun nominativo vi era una situazione di omonimia, mentre questa votazione è una votazione aperta.

Io mi sarei aspettato da parte sua, siccome è un interprete abbastanza attento, addirittura occhiuto del regolamento... io avrei addirittura messo in dubbio i voti dove c'era scritto solo "Lavevaz", perché in realtà quella era una votazione aperta.

Gli scrutatori, in modo interpretativo, hanno detto che Lavevaz era Erik Lavevaz ma in teoria, essendo che di Lavevaz, come si suol dire, è pieno il mondo, dal punto di vista della votazione il nome era consigliato, dopodiché, essendoci la mia proposta, il collegio degli scrutatori ha fatto un'interpretazione dove il "Lavevaz" era considerato. Ecco perché le due votazioni non sono identiche: in una c'era un gruppo di persone che si era candidata e non c'erano casi di omonimia, in questo caso la votazione era aperta.

È vero che la mia proposta era Lavevaz Presidente della Regione ma in teoria di "Lavevaz" ce sono anche altri.

Presidente - Consigliere Sammaritani ne ha facoltà.

Sammaritani (LEGA VDA) - É proprio vero che a volte a parlare troppo forse si combinano dei guai. Adesso vorrei fare un passo indietro sul discorso di prima, cioè le accuse, le contro accuse, denunce eccetera. In realtà il regolamento non dice niente di particolare, non ci sarebbero reati neanche in ipotesi; sicuramente se ci fossero non sarebbero neanche dimostrabili quindi è tutto un pourparler, per certi versi. Tutto questo naturalmente ha una valenza politica, perché l'opposizione dice: "Secondo noi probabilmente avete fatto una sorta di controllo di maggioranza", benissimo, magari ci sono altri modi per farlo ma, evidentemente, se la maggioranza è debole lo fa in questo momento e con queste modalità.

Il problema è proprio questo: se la valutazione è aperta - perché questo è il problema che mi ero posto, proprio un po' per deformazione professionale - allora forse il Presidente doveva dire che per votare il Presidente della Regione bisognava scrivere nome e cognome perché "Lavevaz" in effetti, essendo una votazione aperta, potrebbe essere un "Lavevaz" di qua fuori che uno di noi ha votato, magari anche uno, due, tre, chi lo sa, ma non è Erik Lavevaz. Questo è il problema, allora.

Adesso non so esattamente, perché non ho partecipato allo scrutinio personalmente... 11 con solo "Lavevaz"? Allora è un problema... (Interruzione fuori microfono)... Chi ha preso più voti vale, ma è Lavevaz che ne ha presi di più ma "Lavevaz" senza nome: l'innominato abbiamo qui come delegato.

Forse questa sorta d'ipotetico controllo, questa sorta di voto espresso con queste tre modalità diverse probabilmente ha creato un potenziale problema, è tutto qui il discorso. Secondo me invece la questione non è né quella di denuncia o di controdenuncia, ma è una questione politica e mi sa che questa maggioranza oggi ha dato una prova di dover fare delle verifiche in certe sedi che non sono propriamente quelle deputate.

Presidente - Consigliera Spelgatti, brevemente.

Spelgatti (LEGA VDA) - Collega Marguerettaz, come le ha ben spiegato il collega Sammaritani, non solo non ci sono reati da dover denunciare e fare tutto quanto, perché non è un'ipotesi di reato, ma, al di là di questo, vuole sapere se le affermazioni sono poste come ipotesi o meno? Certo che sono poste come ipotesi. Abbiamo le prove di questo? Assolutamente no, però non dica che lei non conosce esattamente come funziona e come ha sempre funzionato il sistema in Valle d'Aosta. Lei lo sa che questa è stata sempre la classica modalità del controllo con le tre preferenze. Sappiamo che questo funziona e come ha sempre funzionato. Il legittimo dubbio da parte nostra che in questa votazione si sia utilizzato questo tipo di sistema non può non esserci e non può non essere denunciato.

Secondo punto. È la seconda volta che succede nei due Consigli successivi esattamente la stessa modalità di blindatura della maggioranza in qualche forma, che non solo non è democratica ma neppure funzionale al funzionamento del Consiglio perché, ripeto, se in tutto lo scorso Consiglio del bilancio l'unica soluzione che avete trovato è stata quella di blindarvi e bocciare a priori tutte le proposte fatte dalla minoranza e oggi rifate una blindatura di questo tipo, un sospetto più un sospetto cominciano a dare una prova di un certo tipo di atteggiamento.

Ultimo punto, collega Marguerettaz: diciamo che la soluzione e l'interpretazione che lei ha dato diventa ancora più pericolosa perché io mi chiedo, ad esempio nell'elezione del Presidente della Repubblica, in generale, pensando a tutti i casi di omonimia che ci potrebbero essere, dovremmo mettere "Erik Lavevaz nato a" eccetera eccetera; dico questo perché potrebbero esserci anche altre omonimie, oltretutto era l'unico nome proposto perché nessuno ha proposto dei nomi alternativi.

Se vuole per la prossima volta provi a proporre una modifica del regolamento mettendo che dovrà essere specificato anche il luogo e la data di nascita.

Mi sembrano delle interpretazioni assolutamente fantasiose.

Presidente - Consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Solo alcune riflessioni da parte di un ambito accademico completamente diverso. Io non ho nessuna formazione giuridica, parlo sotto il profilo dell'architetto, del diplomato al liceo scientifico, di chi ha studiato filosofia.

Faccio soltanto evidenza del fatto che ci sono quantomeno i concetti di curiosità di analisi e di onorabilità delle istituzioni. Non entro in merito alla materia da magistratura o meno, quello è un altro discorso, tra l'altro non ne ho la competenza e non mi permetto neanche lontanamente di sfiorarlo, però se si insinua soltanto il dubbio, una curiosità, abbiamo una letteratura che si è definita molto bene nel 1300 con il rasoio di Occam quando dice "La situazione più evidente rischia di essere quella vera".

Allora noi possiamo metterci a discutere qual è quella evidente o quella non evidente però, cari signori, diciamo semplicemente questo: c'è una dimensione di curiosità intellettuale che emerge e che io mi sento di sottolineare. É quantomeno curioso che ci sia un certo numero di voti espressi con un certo meccanismo, un altro numero di voti espressi con un meccanismo diverso e altri voti ancora che optano per una terza soluzione.

È curioso, ma la risposta probabilmente non va data tra maggioranza e opposizione o tra sede di magistratura o meno o in un senso o nell'altro.

La risposta va data semplicemente ai cittadini che spero siano informati adeguatamente dagli organi di stampa, capiscano e semplicemente traggano loro le conclusioni, perché loro sono i sovrani di questa situazione, non noi.

Presidente - Come detto, l'elezione era una votazione aperta, nel senso che ognuno poteva esprimere liberamente qualunque tipo di candidato e ricordo veniva eletto il candidato che risultasse con il numero maggiore di voti. Senza richiesta di maggioranze particolari, vuol dire che può essere eletta, per assurdo, anche una persona con due voti se gli altri sono bianchi.

Per quanto riguarda questi aspetti sono particolarmente sensibile e attento e mai avrei accettato una situazione del genere. Per quanto mi riguarda, tra l'altro, finirei classificato per quegli undici che hanno votato il nome di Lavevaz e non so questo cosa significa. Come ho detto su questi aspetti sarei piuttosto intransigente. La votazione è avvenuta sostanzialmente in modo regolare.