Oggetto del Consiglio n. 1024 del 17 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1024/XVI - D.L. n. 41: Disposizioni in materia di contributi in conto interessi a sostegno della prima abitazione.
Bertin (Presidente) - Possiamo adesso passare al punto n. 5.02. Il disegno di legge in questione si compone di quattro articoli. È stato depositato un emendamento da parte della II Commissione e un emendamento dell'assessore Marzi. Il relatore è il presidente della II Commissione Malacrinò, a cui passo la parola per l'illustrazione della relazione.
Malacrinò (FP-PD) - Il disegno di legge che andremo a licenziare si compone di quattro articoli e reca "Disposizioni in materia di concessione di contributo in conto interessi a sostegno della prima abitazione". Si tratta di un intervento che verrà avviato in via sperimentale per il triennio 2021-2023 e darà la possibilità alle famiglie di accedere a mutui bancari per l'acquisto di una prima abitazione, ottenendo anticipatamente un contributo per la riduzione per un massimo di un punto percentuale e mezzo del tasso applicato.
I requisiti per accedere alla misura, le percentuali di riduzione del tasso di interesse, la spesa massima concedibile e altri argomenti di natura tecnica, saranno oggetto di una successiva deliberazione che sarà, come previsto da un emendamento proposto in II Commissione, sottoposta a parere della Commissione stessa.
Per questa misura verranno stanziati nel triennio di riferimento 6 milioni di euro. Il testo di legge n. 41, presentato dalla Giunta regionale in data 19 ottobre 2021, è stato portato all'attenzione della II Commissione in data 11 novembre ed è stato espresso all'unanimità parere favorevole. Ringrazio i colleghi che hanno partecipato ai lavori.
Presidente - Con questa relazione possiamo aprire la discussione generale sul disegno di legge. Consigliere Marquis ne ha facoltà.
Marquis (SA) - Vorrei ringraziare innanzitutto il Governo, in particolare l'assessore Marzi, per aver portato all'attenzione del Consiglio questo disegno di legge. È un tema a me caro, è un tema caro anche al movimento Stella Alpina; perché caro? Sia per la vicinanza alle famiglie che rappresenta questa iniziativa, perché abbiamo una situazione di difficoltà storica negli ultimi anni per affrontare il sostegno all'accesso alle abitazioni, in quanto è dal 2020 che non si accolgono più delle domande, in quanto c'è uno stock ancora da smaltire di pratiche giacenti in assessorato. Uno stock sul quale il Governo si è impegnato in questo anno per cercare di portare la situazione a regime, quindi di concludere le pratiche in essere, ma sia anche per il riconoscimento del valore dell'edilizia quale motore dello sviluppo dell'economia valdostana. Tutto quello che va a favore del riattivare questo settore per noi ha e riveste una grossa importanza, in quanto è un settore che ha subito una profonda crisi negli ultimi dieci anni.
A questo riguardo, relativamente a questo nuovo approccio che viene stabilito, seppure in via sperimentale con questo disegno di legge, credo che vada sottolineato che questa iniziativa l'abbiamo promossa, e ricordo in particolare anche con il collega Barocco nel 2020, abbiamo portato un ordine al giorno all'attenzione del Consiglio, per far fronte con questa nuova modalità al problema dell'accesso al sostegno per la prima casa. Era stato inserito l'articolo 25 nella finanziaria del 2020, che stabiliva sostanzialmente questo principio che adesso ha subito un'evoluzione tecnica da parte del Governo di approccio per renderlo sostenibile.
Questo è sicuramente un primo passo, perché contempla gli interventi a favore della prima casa: Spero che nel prosieguo si possa inserire anche la seconda casa, proprio per le ragioni di cui facevo cenno poc'anzi che è importante attivare l'economia, attivare il lavoro con delle misure concrete, piuttosto che incidere attraverso altre forme, quello del sostegno diretto e del reddito di cittadinanza. Credo che bisogna curare la malattia e non lavorare sugli aspetti, quindi ben venga se c'è questo tipo di approccio.
Per ciò che concerne il merito, credo che sia importante anche l'impegno che è stato preso dall'assessore a semplificare la procedura di accesso, perché è una procedura datata ormai da 20-30 anni, a livello di approccio, di caratteristiche soggettive e oggettive e credo che vadano fatte alcune riflessioni, poi, nella definizione della delibera di attuazione, del tipo: vale ancora la pena pensare agli otto anni di residenza - butto lì un esempio - per avere accesso alla misura, in un momento in cui dobbiamo rendere la nostra regione attrattiva anche agli investimenti? Così come parliamo nel campo della sanità di rendere attrattiva la Valle d'Aosta a nuove competenze, credo che sono tutti argomenti questi di cui dovremmo parlare e confrontarci con attenzione, per cercare di attualizzare le condizioni di accesso storiche al momento in cui stiamo vivendo e dobbiamo affrontare.
Ringrazio ancora il Governo per aver prontamente messo a disposizione questo disegno di legge, che credo vada sostenuto convintamente, almeno per quanto ci riguarda.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Testolin a cui passo la parola.
Testolin (UV) - Per esprimere anche da parte nostra alcune considerazioni su questo disegno di legge. Così come per il disegno di legge sugli impianti di risalita, anche questo ha visto un percorso avviarsi nella scorsa legislatura, con l'inserimento all'interno di quello che era il disegno di legge che poi si è trasformato nella legge n. 1 del 2020, la quale attenzionava in maniera particolare le necessità della popolazione valdostana in merito alla possibilità di accesso al mutuo prima casa e al rilancio dell'economia legata all'edilizia. Per questo era stato istituito anche un altro articolo che permetteva di avvicinarsi alle ristrutturazioni, tramite dei fondi erogati direttamente da Finaosta e che andavano a coprire un po' quel gap di richieste e di disponibilità che purtroppo ha caratterizzato negativamente questo ultimo periodo.
Questo disegno di legge si inseriva come un affiancamento a quello che storicamente era il sostegno che l'Amministrazione regionale metteva a disposizione della popolazione ed è ancora molto attuale oggi, a distanza purtroppo di un anno e mezzo da quando è stato ideato. Dico che è ancora attuale oggi, ed è per questo che lo voteremo convintamente, perché il regime di tassi attuale permette di fare, con una quantità di risorse limitata, un buon intervento a favore della popolazione andando, se non ad azzerare, a rendere molto conveniente l'avvicinarsi a un indebitamento per l'acquisto della prima casa.
È un intervento che voteremo soprattutto perché ha dei punti di forza sostenibili e attuali e penso che la capacità delle leggi debba essere quella di inserirsi in determinati momenti storici per cui possano essere convenienti, per poi magari essere riviste quando queste condizioni non saranno più le stesse.
Oggi il fatto di intervenire con una copertura di quelli che sono gli interessi passivi pagati dall'utente è un'ottima opportunità. Intanto perché non c'è disponibilità di fondi di rotazione, quindi Finaosta è ingessata ancora per un po'. Questo provvedimento ha sicuramente dei punti di forza che si trovano nella rapidità di erogazione, nella possibilità di accesso immediato, nella rapidità di erogazione dei mutui, perché il sistema bancario è comunque efficiente da quel punto di vista, una semplicità di accesso al beneficio e, è già stato sottolineato, una possibilità di rilancio del mercato immobiliare e anche di quello delle costruzioni.
Il suo aspetto sperimentale, a mio avviso, è fondamentale ed è una delle prerogative per cui deve essere votato il provvedimento, perché in situazioni diverse, se ci fosse un rialzo dei tassi, io considero che non sarebbe più così efficace, intanto perché dovrebbe prevedere, per essere efficace, degli esborsi maggiori da parte dell'Amministrazione regionale.
Nonostante questo trovo, però, anche dei punti di debolezza su questo percorso, che sono rappresentati dal fatto che queste risorse rientrano poi in una spesa corrente, quindi in risorse che non avranno un loro riutilizzo, così come invece avviene all'interno dei fondi di rotazione, risorse che con il rialzo dei tassi potrebbero diventare ininfluenti dal punto di vista di quella che è l'efficacia sulla necessità di abbassare i tassi rispetto a quelle che sono le aspettative degli utenti, mentre il fondo di rotazione ha questa possibilità di avvicinare al mercato, anche in momenti di tassi molto alti, il cittadino con un sostegno forte dell'Amministrazione che ha delle risorse importanti da mettere a disposizione. Questo, affiancato al rischio di drogare un po' il mercato, perché poi quando ci si avvicina a dei contributi, come avviene un po' in tutti i casi, c'è il rischio che non si faccia più tanta attenzione a quella che è la contrattazione con il sistema, quindi bisogna capire che questo deve essere osservato con attenzione e deve essere regimato in qualche modo, per far sì che il beneficio arrivi tutto nelle tasche del cittadino e non in altre tasche.
Quindi, ci sono sicuramente dei punti di forza, dei punti di debolezza, il periodo è propizio per fare questo tipo di intervento, lo voteremo assolutamente con attenzione, così come attenzione daremo alla delibera applicativa che definirà tutta una serie di parametri oggettivi, soggettivi, di erogazione, di massimi di erogazione e quant'altro, e anche sul controllo che dovrà essere forzatamente intrapreso per garantire che questi fondi vengano spesi correttamente e in maniera congrua alle indicazioni di questo disegno di legge. È poi auspicabile su questa norma un controllo periodico, così come si è già indicato in altre circostanze, per verificarne l'applicazione, l'efficacia e anche la possibile valutazione sul protrarsi o meno di quello che è questo periodo di sperimentazione iniziale di tre anni.
Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Alcune considerazioni su questo disegno di legge e poi anche per spiegare la posizione del gruppo della Lega Vallée d'Aoste. Ricordava il collega Marquis che, quel percorso della creazione di contributi in conto interessi in questo ambito, era partito da discussioni e da emendamenti all'epoca della finanziaria 2020. All'epoca chi c'era si ricorderà della posizione che il nostro gruppo, con gli altri gruppi di opposizione, avevamo portato avanti e sono contento che alcuni elementi che oggi stanno uscendo da questa discussione erano anche in quota parte delle considerazioni che erano state fatte.
Una tra tutte, e qui concordo pienamente con il collega Testolin, sul bene della sperimentazione per capire non soltanto come andrà il mercato e quale sarà l'andamento futuro dei tassi, ma in particolare per capire quale sarà l'effetto di una spesa corrente rispetto al mercato edile. Sicuramente tutti noi conosciamo la frase che disse un deputato francese Martin Nadaud, "Quand le bâtiment va, tout va", ma questa è una piccola goccia all'interno di un mercato in un settore molto complesso; ma ben venga.
Sicuramente è una misura, l'abbiamo sostenuto in Commissione e lo faremo anche in aula, che permetterà di ovviare a un grosso problema che, au fur et à mesure, i vari Governi che si sono avvicendati hanno trovato, ovvero il fatto che i fondi di rotazione non hanno la disponibilità per portare avanti una misura che un po' sa di vecchio. Dico questo perché questa legge non deve fermare un discorso più ampio di revisione della stessa legge e, perché no, anche di cercare di condizionare, visto che siamo in regimi con risorse minori rispetto al passato e con necessità diverse rispetto al passato, perché se i fondi di rotazione a un certo punto si sono bloccati - passatemi questa spiegazione sintetica - un motivo c'è. In prospettiva questo ci consente, e consentirà soprattutto a tante famiglie, di poter uscire dall'impasse del blocco dell'erogazione, ma nello stesso momento bisognerà fare un ragionamento sul futuro di questa legge. Un ragionamento che vada a considerare non soltanto il fatto che un intervento di questo tipo consente una più rapida soluzione di un problema e anche un utilizzo di minori risorse rispetto a quelle messe in campo dai fondi di rotazione, ma con una natura diversa, perché il fondo di rotazione ritorna e quindi si dovrebbe autoalimentare. Ovviamente se poi si allarga la platea è un po' più complicato, perché allargando la platea bisogna aumentare le risorse; forse qualcuno in memoria questo se lo ricorderà, ma tant'è!
È bene, quindi, che a fronte di questa sperimentazione ci sia soprattutto una valutazione, una revisione della legge di fondo. Questo perché il futuro è per definizione incerto e forse lo è ancora di più, perché spesso abbiamo anche considerato e si sta subendo il prezzo delle materie prime, quello che è il rallentamento della cantieristica, tutta una serie di problematiche che in primis toccano le imprese e i soggetti coinvolti nel mercato edile, ma poi in ultimo sono gli utenti e i consumatori. Sarà bene direzionare le risorse verso quelle che sono le effettive necessità, io direi, anche territoriali e geografiche, perché non dimentichiamoci che trattare forse tutte le realtà e tutti i comuni alla stessa maniera è diverso, perché costruire una casa in città rispetto che costruire una casa in una media montagna o in altri luoghi - e non entro nei valori immobiliari, per non scatenare poi l'ira dei colleghi - però sicuramente è bene che si consideri anche questo. Forse lo abbiamo capito più ora con la problematica delle materie prime, rispetto al passato dove comunque c'era una sorta di efficienza livellatrice di quelli che erano i costi, perché con maggiori costi all'impresa, maggiori costi al progettista, maggiori costi poi in ultimo appunto all'utente finale, soprattutto poi in una situazione molto incerta di quelle che sono le catene di valore mondiale dell'approvvigionamento di materie prime fondamentali, il meccanismo si blocca.
E perché no, anche fare una valutazione - perché altrimenti saremmo incoerenti - con quello che è il futuro dell'efficientamento energetico e degli interventi che già in parte sono sostenuti, ma che forse vanno sostenuti maggiormente perché, mi si permetta di fare una considerazione in senso lato, si parla tanto di emissioni, si parla tanto di trasporto pubblico, si parla tanto di auto, ma ci si dimentica che in Valle d'Aosta bisogna scaldarsi e quindi spesso e volentieri ci dimentichiamo che le prime emissioni che vengono immesse nell'aria arrivano dai riscaldamenti delle nostre case e quindi forse lì c'è la necessità di fare un ragionamento in più.
Ben venga poi anche il lavoro che è stato fatto in Commissione, in parte l'ha ricordato il presidente della II Commissione. Credo che l'apporto di tutti i commissari sia stato importante non soltanto per permettere, come era già in origine, una valutazione da parte della Commissione della delibera attuativa, ma soprattutto anche, con l'emendamento che verrà presentato dall'assessore, la possibilità di ovviare a una piccola impasse che includeva all'interno del perimetro di riferimento soltanto il tasso fisso, quindi oggi evitiamo così una limitazione di questo intervento.
Ovvio che le valutazioni dovremo farle almeno dopo il primo anno di intervento, per capire il suo effetto. Su questo guardo, lo voglio sottolineare in chiusura dell'intervento, l'Assessore: c'è una vera necessità di mettere mano a questa legge e di capire quali possano essere le prospettive. Quindi, Assessore, con il nuovo anno si valuti la possibilità di discutere, perché no, nella deputata Commissione, una riforma che consenta non soltanto di ovviare a un problema di contingenza, ma guardare verso il futuro, il futuro delle nostre case, il futuro delle nostre città.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Chatrian al quale passo la parola.
Chatrian (AV) - Qualche considerazione su questo disegno di legge. Innanzitutto, per quanto ci riguarda, è un tassello importante e, in seconda battuta, è un'opportunità in più che oggi, approvando questo disegno di legge, si darà alle future generazioni e a chi ha deciso comunque di valorizzare quello che è il patrimonio esistente e non solo, ma principalmente per dedicare a valorizzare il patrimonio esistente. Sicuramente il fatto di creare una seconda opportunità che avrà un pregio, è stato detto dai colleghi prima: il principale è sicuramente quello della rapidità, nel senso che probabilmente chi opterà per questa seconda opzione avrà una risposta più rapida, ma noi pensiamo che, nel momento in cui sarà approvata questa legge, dobbiamo rivedere quella che è la riforma più in generale del sostegno alla valorizzazione, e quindi alla ristrutturazione, del patrimonio esistente.
Mi spiego meglio. Con le opportunità che ci sono a livello nazionale, qualche collega prima parlava di aumenti che ci sono stati e che ci sono delle materie prime, la differenza di una Valle d'Aosta a marce diverse, legata non solo ai costi ma alle ubicazioni: ristrutturare una casa in zona A è completamente diverso rispetto a ristrutturare quello che è un immobile piccolo, medio, grande che sia in una cittadina o comunque nella plaine. Quindi, la questione è nettamente diversa e noi come legislatori penso che su questo si debba eventualmente mettere in campo delle opzioni e delle opportunità che vadano a non solo dare delle risposte, ma a creare delle condizioni migliori per poter investire e soprattutto ristrutturare quello che è il bene, in questo caso la prima casa.
Non dimentichiamoci che per il valdostano la prima casa, lo bien, è praticamente il bene più importante che ci si tramanda da famiglia in famiglia e che si ritiene importante non solo mantenerlo, ma valorizzarlo e accudirlo in una maniera comunque affettiva e non solo. Ma me lo insegnate che non bastano solo gli affetti: poi bisogna avere anche delle azioni e delle misure che ti accompagnino in una maniera, sì, rapida, ma nello stesso tempo che ci siano anche le misure giuste per poter sostenere quella che è la prima abitazione come in questo caso e in seconda battuta quella che invece è l'accompagnamento rispetto alle modifiche, che in questi ultimi anni la casa e il mattone hanno avuto, dovuto al fatto che ci sono state comunque delle modifiche legislative soprattutto a livello nazionale.
Il mio e il nostro invito all'Assessore, e penso che possa essere anche la Commissione il posto giusto per poter eventualmente iniziare la riforma della legge, è che si vada nella direzione di poter accogliere ulteriori opportunità, in modo che chi decide di fare l'investimento della vita, quello della prima casa, chi decide di ristrutturare quello che è il bene o di famiglia o che ha acquistato, abbia, oltre alla riduzione del tasso di interesse, come oggi andremo ad approvare, anche altre opportunità per poter raggiungere quelli che sono gli obiettivi penso primari di una società come la nostra, che è la qualità della vita, che sono i servizi e che sono soprattutto la possibilità di valorizzare quello che è anche il bene di famiglia.
Presidente - Consigliere Malacrinò ne ha facoltà.
Malacrinò (FP-PD) - Si è parlato di introduzione in via sperimentale per il triennio, ma io credo che vada spiegata meglio l'importanza e la portata economica e sociale di questo provvedimento. Siamo di fronte a un periodo i cui tassi, le condizioni di mercato, le garanzie offerte e le agevolazioni fiscali sono particolarmente favorevoli. Chi acquista una prima casa ha la possibilità, grazie a questo disegno di legge, di ottenere un contributo che anticipa buona parte o, in alcuni casi, anche tutti gli interessi passivi che avremmo dovuto pagare durante la durata del mutuo, chiaramente tenendo conto del calcolo del valore attuale.
Al beneficio di questa misura bisogna aggiungere quanto già previsto da norme statali. Infatti, gli interessi passivi, anche se scontati come nel nostro caso, possono essere portati comunque in detrazione fino all'importo massimo pari a 4 mila euro. In altri termini, per questa tipologia di mutuo, si possono recuperare fino a 760 euro all'anno, il 19 percento appunto di 4 mila euro. Inoltre, con il decreto sostegni bis è stato rifinanziato il fondo di garanzia per i mutui prima casa che, oltre a prevedere una garanzia pubblica per chiunque ne faccia richiesta, con una copertura che va dal 50 all'80 percento per alcune categorie, in particolari per i giovani, dispone l'esenzione dalle tasse, dalle imposte di registro e dalle imposte ipotecarie e catastali.
Questo provvedimento dimostra, inoltre, ancora una volta l'attenzione di questa Amministrazione per una tematica fondamentale, quella della casa ed è, come ricordato dai colleghi, un importante volano per il rilancio della nostra economia.
Presidente - Consigliere Jordan ne ha facoltà.
Jordan (VdA Unie) - Così come ampiamente detto dai colleghi che mi hanno preceduto, credo che sostenere la prima abitazione sia un elemento caratterizzante per una buona politica, così come utilizzare degli strumenti nuovi, innovativi, flessibili, efficaci, seppur in modo sperimentale, sia assolutamente positivo e da rimarcare.
Dal punto di vista culturale, così come ha detto il collega Chatrian, nella nostra regione l'abitazione, quindi il suo possesso, la sua valorizzazione, è qualcosa di assolutamente importante. Così come hanno detto bene i colleghi, sia di maggioranza che di opposizione, è assolutamente necessario e opportuno valorizzare il patrimonio immobiliare, fatto anche da abitazioni che derivano da un patrimonio familiare che va mantenuto, va riqualificato e, se possibile, messo a reddito in un'ottica di effetto moltiplicatore sull'indotto, favorendo tutti i livelli di politica.
Presidente - Consigliere Distort ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Chiaramente il mio intervento, dopo i vari svolti che hanno comunque esplicitato dai diversi punti di vista aspetti di questo disegno di legge, diventa semplicemente una pura condivisione di alcune precisazioni. Mi allineo, dal punto di vista generale, all'intervento del collega Aggravi con il quale condivido lo spirito di approfondimento tecnico e la visione ideologica. Personalmente accolgo con piacere - non dico con entusiasmo, dico semplicemente con piacere - lo spirito dell'iniziativa, a fronte delle mie varie iniziative depositate e discusse in quest'aula in merito alla questione dei mutui casa per la prima casa.
Ricordo che il blocco dei mutui regionali patito dalla nostra comunità è riflesso di una incapacità di gestire un tema prioritario. Ora siamo arrivati a una sorta di traguardo, però è assolutamente importante che ora, da adesso in poi, si vada di pari passo con una visione urbanistica da rielaborare completamente. Dobbiamo mettere in atto una meritocrazia anche dal punto di vista del prodotto edilizio che viene compravenduto, della collocazione nelle varie aree territoriali. Bisogna pensare di creare una differenziazione e avere la sensibilità e il coraggio di crearla, perché ci sono realtà più premianti e meno premianti, realtà che vanno più aiutate e realtà che invece si aiutano da sole. Se non si ha questa visione, si entra in una omologazione che porta inesorabilmente verso un risultato appiattente e ingiusto. È estremamente importante, e mi rivolgo all'Assessore di competenza, che la visione urbanistica sia in grado di gestire, di maîtriser, e collaborare con questa iniziativa. Se non esiste una visione, qualunque strategia e qualunque tattica rimane un semplice episodio; questo è un dato di fatto. È importante avere ragionamenti sul futuro, questo significa che questa legge deve veramente subire quel processo di valutazione che è alla radice di ogni atto legislativo ed è sostanza in ogni atto legislativo, in modo che si perfezioni con il tempo.
Alcune semplici riflessioni che voglio condividere sin d'ora dal punto di vista dei contenuti di queste analisi, di questi approfondimenti. Teniamo conto - come ho detto - della virtuosità di beni immobiliari, teniamo conto della valutazione del sostegno immobiliare in aree depresse dal punto di vista del mercato immobiliare, ma visto che l'articolo 1 al comma 2 si recita "La Giunta regionale, con propria deliberazione, approva i requisiti soggettivi e oggettivi per l'accesso dell'agevolazione", esattamente quello è il campo di prova, quello è il terreno di prova, è il campo di battaglia nel quale si manifesta la bontà o la non volontà di quest'iniziativa, la bontà o la non bontà della Giunta che deve essere in grado di essere all'altezza del tema.
Un punto che suggerisco fin d'ora è un vulnus che si trova molto spesso nel disegno della nostra società. Noi ci troviamo molto spesso in situazioni in cui famiglie hanno chiesto un mutuo di prima casa. Possiamo parlare di casi pregressi, di situazioni dove questi mutui sono già stati erogati, ma per questioni che riguardano le dinamiche personali, le dinamiche familiari, le dinamiche di coppia, un fatto sociale che esiste e che ha dei numeri molto significativi, succedono separazioni. Allora succede che diventa terreno per la categoria rappresentata dai miei vicini di banco: avvocato Sammaritani, avvocato Spelgatti, lavoro per gli avvocati. Ma, a questo punto, noi dobbiamo pensare di avere questa sensibilità ed entrare in questo dettaglio, perché la coppia che si separa, che è cointestataria di un bene immobiliare acquisito in comunione dei beni, in accordo, con un mutuo, un unico mutuo, a questo punto cosa succede? Nel momento in cui si separano uno dei due ovviamente lascia il tetto coniugale per forza di cose e deve prendere possesso altrove. È vero, esistono le opzioni di affitto, ma teniamo conto che a me personalmente, quindi dico solo a me, solo a me come architetto, come semplice architetto, come semplice persona fisica, sono pervenute diverse richieste in tal senso, dove il nuovo soggetto, la persona che ha lasciato, ha dovuto abbandonare il tetto coniugale, ha l'impossibilità di richiedere, di riavviare una iniziativa di acquisizione di prima casa, in quanto dal punto di vista tecnico, giuridico, finanziario, risulta comproprietario di un bene che comunque non può utilizzare.
È chiaro che non voglio risolvere in questo caso e in questa sede un problema di questo tipo e di questa portata, però dobbiamo avere visione su questo. La legge deve permettere l'elasticità, motivo per cui si fa rimando alle deliberazioni di Giunta, e la Giunta deve essere in grado di osservare, approfondire, colloquiare, confrontarsi con le istituzioni, con gli ambiti, con le competenze di riferimento, per risolvere le necessità della comunità. Ricordiamoci, e concludo, che ogni traguardo superato è l'inizio di una nuova competizione. Buon lavoro!
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Per dire che anche noi accogliamo con favore questa misura soprattutto perché, come è stato ampiamente detto dai colleghi prima di me, è pensata a breve termine e in modo sperimentale, ma che sicuramente aiuterà in questo momento le famiglie.
Il fatto che rientri nella spesa corrente e che purtroppo sui fondi di rotazione non si poteva fare nulla, è sicuramente una delle criticità già evidenziate dal collega Testolin che ci trova d'accordo.
Attenzione particolare sarà da porre alla delibera applicativa e soprattutto alla verifica e al controllo periodico dell'applicazione di questo disegno di legge, affinché vengano favorite molto probabilmente le famiglie meno abbienti, questa è la nostra speranza, e non si assista invece ad un mercato drogato, a seguito di questa misura.
La misura verrà votata anche dal mio gruppo.
Presidente - Se non vi sono altre richieste di intervento, chiudiamo la discussione generale. Per la replica del Governo, l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Ci sono dei momenti nei quali il fatto di prendere la parola in replica a livello di Governo, soprattutto quando il Consiglio svolge la sua principale azione istituzionale, cioè quella di produrre delle leggi, è un onore oltre che un obbligo previsto a livello regolamentare. Nel caso specifico, senza voler assolutamente cadere nella captatio benevolentiae, devo dire che la qualità del dibattito, sia da un punto di vista politico che da un punto di vista tecnico, fa sì che a me spetti semplicemente il compito, stavo per dire "brevemente", ma poi il collega Carrel, che ho qui di fronte, mi sorride tutte le volte quando uso questo avverbio quindi non dirò brevemente, di fare una sintesi di quanto è stato rappresentato, il collega Distort direbbe "assurgere a simbolo", e quindi unire i puntini, rispetto ad alcuni dei punti, tanto di matrice politica quanto amministrativa, che hanno raccolto sia il dibattito generale poc'anzi, sia una storia che parte da lontano, mettiamola così.
Nel momento in cui il governo Lavevaz si è trovato a insediarsi, la situazione del mutuo tradizionale Finaosta valdostano era per tanti motivi, che poi proveremo, qui sì veramente ad analizzare brevemente, senza responsabilità alcuna, soprattutto senza analisi delle responsabilità, in una situazione di difficoltà, nel senso che comunque lo stato dell'arte al 21 di ottobre del 2020 vedeva 567 pratiche ferme presso i fondi di rotazione, con 85 milioni 300 mila euro di mutui da erogare. Tenete conto che - è stato chiaramente espresso da tantissimi colleghi - la media annua netta di entrate dal pagamento delle rate presso Finaosta dei mutui di cui sopra è di 30 milioni di euro: per cui, volendo fare un'analisi elementare, si era indietro di circa tre anni rispetto ai mutui da erogare.
Durante questi mesi, come tra l'altro più volte rappresentato con deliberazioni di Giunta - anche con un impegno che era stato preso precedentemente dal Governo nel 2020 e nel 2019 - ricordiamoci che era chiarissima la sensibilità sul tema già manifestata peraltro anche dei governi precedenti che, come richiamato dal collega Marquis, sospesero la raccolta delle domande già dal primo gennaio del 2020, perché era evidente anche ai governi precedenti che la situazione era per tanti motivi dedicata. Per cui primo atto positivo: il fatto che i governi precedenti avessero deciso di sospendere le domande.
Non c'è bisogno che racconti a questo Consiglio, visto che è il frutto di quel momento politico, il fatto che poi fino a quando non è arrivato l'attuale Consiglio non c'era la possibilità di intervenire in termini amministrativi, per cui quanto è stato fatto dal Governo attuale è perfettamente in linea con la sensibilità da sempre espressa rispetto a questa tematica. Ma il Governo attuale ha una differenza rispetto a quelli appena precedenti e cioè il fatto di poter deliberare, perché purtroppo sapete meglio di me che il Governo nel 2020 si è trovato in una situazione straordinaria, visto che il Consiglio aveva deciso di "sciogliersi", quindi mandarsi a casa.
La situazione, lo stato dell'arte, da cui si è partiti vedeva 567 domande inevase, per 85 milioni 300 mila euro di mutui da erogare. La situazione attuale vede 21 milioni e mezzo di euro di mutui da erogare, con 131 domande ancora a cui dare una risposta. Nelle prossime settimane contiamo di dare una risposta per altri 6 milioni di euro ad altre 45 domande.
Il dato comunque positivo è che, con questi numeri che sto evidenziando, ci troviamo già nella condizione, e questo è stato richiamato sia durante il dibattito in Consiglio che dal sottoscritto quando ho chiamato a trattare il tema, a partire dal 2022, visto che siamo scesi sotto il limite delle entrate con il pagamento delle rate che ho detto poc'anzi essere di 30 milioni di euro, per poter di fatto valutare tutti quanti assieme la ripartenza in termini di raccolta delle domande per poter arrivare ad erogare il classico mutuo Finaosta come richiamato.
Colgo in maniera assolutamente positiva le sollecitazioni che sono arrivate da vari colleghi in aula rispetto a una valutazione che si potrebbe prendere in considerazione, magari mentre riapriamo le domande, di una modifica generale dell'impianto di riferimento che tiene conto sicuramente un contesto cambiato.
Veniamo all'oggetto del contendere, quindi al disegno di legge 41 che stiamo dibattendo. Nel momento in cui ci siamo trovati di fronte a questo tipo di problematica, una delle soluzioni che era stata evidenziata dal dibattito consiliare delle consiliature precedenti, come richiamato anche dal collega Marquis piuttosto che dal collega Aggravi e dal collega Testolin, era la possibilità di dare corso - era addirittura un articolato di una legge consiliare -, di adire un percorso che andasse a esplorare la possibilità di intervenire con un contributo in conto interessi, per dare una risposta alla difficoltà di matrice sia economica che sociale che si stava prefigurando nel momento in cui non si era nella condizione di poter continuare a erogare il classico mutuo Finaosta.
Nel corso di questi mesi, da questo punto di vista mi corre davvero l'obbligo di ringraziare il dipartimento finanze, la struttura credito e previdenza che è nata con l'attuale organizzazione e la collaborazione con ABI, per il percorso che ha portato a considerare una serie di possibilità fino all'attuale disegno di legge che stiamo per andare a votare, cioè fondamentalmente una scelta che è stata più volte richiamata.
Che tipo di scelta è? Sono stati spesso utilizzati alcuni aggettivi. Il primo è "un modello sperimentale" e io aggiungerei anche, oltre che sperimentale, "in questo momento parallelo", nel senso che, nel momento in cui noi andremo nuovamente a ricominciare a raccogliere le domande per erogare i mutui tramite Finaosta, chiamiamoli classici, ovviamente tutte quante le possibilità di erogazione dei mutui di riferimento - dalla prima alla seconda casa, acquisto, ristrutturazione, eccetera - siccome la legge è ancora la stessa, rimangono assolutamente uguali.
Con questo disegno di legge noi scegliamo un percorso sperimentale, quindi un percorso soggetto a valutazione a priori, a partire dal momento in cui noi decidiamo di approvare questa legge. Raccogliamo in maniera assolutamente positiva tutte le proposte del caso e le sollecitazioni che sono state presentate, sia in sede di II Commissione che durante il dibattito consiliare precedente. Sono d'accordo soprattutto con il collega Testolin per tutta una serie di valutazioni che lui ha espresso in maniera assolutamente tecnica; mi rendo conto che in alcuni momenti il fatto di trattare tecnicamente determinati temi li rende non di immediata percezione, però ciò non toglie che, come diceva San Giovanni, En archè en o logos [trad. greco: In principio era il Verbo] in alcuni casi il valore delle parole è assoluto, anche se di non immediata percezione. Quindi è fondamentale, quando si parla di questioni tecniche, utilizzare anche dei termini tecnici. Magari poi sarebbe anche il caso di poterli spiegare, ma in Consiglio, per fortuna per l'uditorio, in alcuni casi soprattutto quando si ha a che fare con me, per tutti il tempo è contingentato. Per cui, oggettivamente parlando, è fondamentale il fatto di utilizzare dei termini tecnici e il fatto quindi di partire con un percorso parallelo e sperimentale non sostituisce quanto già c'era e quanto si ha intenzione di riprendere, ma semplicemente avvia, come da mandato consiliare per il tramite delle iniziative richiamate dal collega Marquis e più volte trattate in questo Consiglio, un percorso. Un percorso che fondamentalmente parte da alcuni perché: come richiamato anche dal collega Aggravi, comunque ci si trova in uno stato dell'arte, perché si sono fatte delle scelte che vanno analizzate. Queste scelte hanno avuto varie conseguenze, alcune positive, altre negative.
Partiamo da un presupposto che è stato richiamato anche dal collega Chatrian: quando si parla del concetto di patrimonio, lo bien, la casa per antonomasia è, per gli italiani e soprattutto nelle realtà di montagna e rurali come quella valdostana, il bene per antonomasia, quindi prima ancora del nome esiste come concetto inserito all'interno del cuore e della testa di ogni abitante della Valle d'Aosta. Tengo a precisare il fatto che questo più o meno si riflette a livello nazionale perché siamo i primi proprietari immobiliari di case d'Europa: evidentemente un tipo di approccio fatto di centralità e di radicamento del territorio, soprattutto nel concetto di comunità tipicamente italico, ha fatto sì che sostanzialmente il concetto di casa sia diventato non soltanto una necessità, ma anche una scelta di matrice economica.
Ecco perché diventa fondamentale, quando si parla delle azioni economiche che si pongono in essere nell'acquisto della casa, prima di tutto immaginare una Linea Maginot, che è stata richiamata anche dal collega Malacrinò, cioè il fatto che esiste un'attenzione posta a tutti gli effetti a 360 gradi sull'acquisto della prima casa o, come quasi tutti a livello legislativo dicono, della casa principale, che a cascata prevede una serie di target, sia di natura legislativa che di natura economica in termini di attenzione, ed esiste poi tutta una normativa di riferimento sulla ristrutturazione e l'acquisto dalla seconda casa in poi. Anche i target di riferimento, per parlare in termini più economici che sociali, sono completamente diversi.
Ecco perché c'è un motivo per il quale si parte con questo disegno di legge con particolare attenzione a un'ipotesi e a un processo sperimentale assolutamente da valutare rispetto alla possibilità di intervenire con un contributo in conto interesse partendo dall'acquisto della casa principale. Questo perché, in alcuni casi, tutto quello che invece è legato al mondo della seconda casa, la terza e via discorrendo, sia in termini di ristrutturazione che in termini di acquisto, ha anche una serie di connotazioni di matrice economica, legate al mondo collegato, che sicuramente vanno valutate e richiedono una serie di approfondimenti, anche per i volumi che si chiamano in causa e che potrebbero esprimere, che indubbiamente possono essere collegati anche a un'analisi fattiva rispetto all'attuale normativa per i mutui che vengono erogati, tanto per essere chiari, tradizionalmente da Finaosta. Sicuramente è il caso di cogliere anche gli aspetti non soltanto più di matrice sociale rispetto alla normativa di riferimento sull'acquisto della casa principale, della prima casa, rispetto invece a tutte le giuste connotazioni che ci devono essere di attenzione sia sociale, ma soprattutto economica e del mondo economico, tanto per essere chiari quello dell'edilizia, che ruota attorno al concetto di casa quando non svolge soltanto una funzione sociale.
Mi sento di dire che tutta una serie di tentativi sono stati posti in essere e vengono già anticipati nella deliberazione di riferimento che andremo ad analizzare. Un esempio per tutti: le scelte che vengono fatte per poter accedere a quanto previsto dal disegno di legge che stiamo analizzando passano attraverso un processo di semplificazione che è già posto in essere. Per la prima volta rispetto al contributo di riferimento, la pubblica Amministrazione regionale tratterà in maniera molto semplice quelli che sono dei requisiti che già sono stati valutati nel momento in cui la famiglia di riferimento si è rivolta al mondo bancario per avere il mutuo. In poche parole, si accederà attraverso una piattaforma che raccoglie già, ad esempio, i dati dell'ISEE: rispetto anche a quanto richiamato dalla collega Guichardaz, che ringrazio, evidenzio che può assolutamente essere certa che, visto che il controllo è fatto, tra l'altro, non nei confronti dell'ISE ma nei confronti dell'ISEE e che vengono previste delle particolari attenzioni per le famiglie con minori a carico, questo dato e questo controllo viene fatto a monte, non a posteriori. Inoltre il fatto che il contributo di interessi viene elargito una tantum e subito fa sì che da questo punto di vista ci sia un immediato controllo di riferimento. Un controllo di riferimento che, però, la pubblica Amministrazione regionale - ecco perché prima ho ringraziato gli uffici - svolge cercando di essere veloce e semplice, perché questo intervento può esistere solo nel momento in cui la famiglia ha già avuto il mutuo: solo nel momento in cui avendo avuto già il mutuo la famiglia di fatto può accedere a questo contributo che in una forma iniziale e sperimentale, come quella che stiamo trattando, potrebbe essere unico, coincidente. Ma possiamo immaginarci, dopo un percorso legislativo che ci vedrà coinvolti in una attività di intervento e di valutazione non solo di questo disegno di legge ma anche della legge già esistente, che si arriverà a tendere a due target di riferimento per due possibilità di intervento: sul contributo e sull'intervento pubblico nei confronti dell'acquisto della prima casa e delle altre, perché a tendere magari, quando questo percorso di valutazione sarà finito, ci saranno disponibili tutte e due le strade per il nucleo familiare valdostano e quindi daremo anche la possibilità di valutare quella che ad esso risulta essere la più adeguata e corrispondente alle proprie esigenze.
Secondo me questo è un ulteriore agrément, un ulteriore vantaggio, di un percorso complesso al quale abbiamo cercato tutti quanti assieme di dare una risposta. Per questo motivo io ringrazio per il dibattito e per i contributi che sono arrivati da parte di tutti.
A questo punto, una volta chiuso l'aspetto più di matrice politica, richiamo il fatto che ho proposto un emendamento che fondamentalmente, come richiamato dal collega Aggravi, va semplicemente a togliere l'aggettivo "fisso" e quindi prevede la possibilità che questo disegno di legge si applichi a mutui erogati sia in forma di tasso fisso che in forma di tasso variabile.
Presidente - Consigliere Carrel per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Carrel (PA) - Come gruppo Pour l'Autonomie avevamo presentato diverse iniziative su tutti i ritardi e le pratiche ferme a causa del fondo di rotazione: eravamo molto preoccupati su questo tema e avevamo proposto sicuramente delle soluzioni. Questa legge è una soluzione, o meglio, è una possibile soluzione, perché dobbiamo chiarire che questa è una legge che di fatto delega la Giunta a effettuare una delibera in cui si andranno poi a mettere tutti i requisiti. Come Commissione - e ringrazio tutti i commissari - abbiamo richiesto che questa delibera venga poi messa a parere della Commissione stessa, quindi credo che sarà lì che porteremo il nostro contributo e andremo a discutere di tutti quelli che sono i requisiti di cui abbiamo già ampiamente parlato e avremo sicuramente modo di analizzare nello specifico nelle prossime settimane.
Dicendo questo, annuncio comunque il voto convintamente favorevole di Pour l'Autonomie a questa legge.
Presidente - Consigliere Cretier ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Come gruppo FP-PD diamo pieno sostegno alla misura in essere, in questo difficile momento soprattutto per le famiglie e per il momento Covid. Ma la necessità è di sostenere l'iniziativa e di erogare un'anticipazione per abbattere il tasso fisso, certamente una delle tante iniziative che la maggioranza ha messo in atto insieme alle Commissioni.
Direi soltanto di fare particolare attenzione alla presentazione delle domande, perché sono in via telematica su una particolare piattaforma che verrà realizzata. Questo è un metodo rapido, ma che a volte pone qualche problema; certamente in via sperimentale, ma sicuramente va attenzionato.
Mi accodo anche ad alcuni colleghi che hanno espresso dichiarazioni riguardo alle normative in essere sull'urbanistica. Già dal 2017 c'erano state delle iniziative anche in Commissione, ma molto deve essere ancora fatto. In particolare citerei i centri storici, ne abbiamo tantissimi in Valle, e soprattutto i villaggi alpini, dove si allineavano casa familiare e attività legate soprattutto all'agricoltura e all'allevamento. Le condizioni sono cambiate e credo che in questo momento di pandemia queste strutture già esistenti, queste volumetrie, potrebbero dare anche delle risposte a chi è attratto dalla montagna e vorrebbe venire ad abitare da noi, con tutte le condizioni sia di isolamento, ma anche di rispetto della natura e dell'ambiente alpino. Questo lo vedrei molto bene in prospettiva.
Presidente - Altri vogliono intervenire per dichiarazione di voto? Non vedo altre richieste. Passiamo all'analisi e al voto dell'articolato. All'articolo n. 1 sono collegati gli emendamenti 1 dell'assessore Marzi e l'emendamento n. 1 della II Commissione. Gli emendamenti sono stati brevemente illustrati e credo che non ci sia bisogno di procedere nel dettaglio. Se così è, passiamo direttamente alla votazione dell'articolo 1 comprensivo degli emendamenti. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
L'articolo n. 1 è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per l'articolo n. 2? Stesso risultato.
Stesso risultato per l'articolo n. 3 e per l'articolo n. 4.
Mettiamo adesso in votazione la legge nel suo complesso. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Il disegno di legge è approvato.
Considerata l'ora, propongo di sospendere per il cambio dell'aria. Riprendiamo fra un quarto d'ora circa.
La seduta è sospesa dalle ore 10:50 alle ore 11:15.