Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 751 del 7 luglio 2021 - Resoconto

OGGETTO N.751/XVI - Petizione popolare: "Opposizione all'apertura di una cava di ghiaia in frazione Chetoz comune di Quart".

Bertin (Presidente) - Punto n. 3.01 dell'ordine del giorno. In data 3 maggio 2021 è stata presentata alla Presidenza del Consiglio una petizione popolare sottoscritta da 99 cittadini denominata "Opposizione all'apertura di una cava di ghiaia in frazione Chetoz nel comune di Quart con la quale si esprime una forte preoccupazione da parte degli abitanti della zona legata all'eventuale inizio dei lavori di sfruttamento della cava in questione con conseguente rischio di smottamenti e di frane.

L'Ufficio di Presidenza, con deliberazione del 18 maggio scorso, ha dichiarato ricevibile e ammissibile la petizione trasmettendola e assegnandola alle Commissioni III e IV. I Presidenti delle Commissioni consiliari permanenti III e IV, con lettera del 6 luglio scorso, hanno comunicato alla Presidenza del Consiglio le risultanze degli approfondimenti svolti. La petizione è stata pertanto iscritta all'ordine del giorno del Consiglio questa mattina e all'esame dello stesso.

Il presidente della III Commissione Chatrian si è iscritto per intervenire, ne ha facoltà.

Chatrian (AV-SA) - Il collega Grosjacques e io in qualità di presidenti rispettivamente delle Commissioni IV e III abbiamo ricevuto da parte dell'Ufficio di Presidenza e per competenza la petizione sottoscritta da 99 persone. L'oggetto, come diceva il presidente Bertin, è riferito all'opposizione all'apertura di una cava di ghiaia in frazione Chetoz nel comune di Quart.

Appena ricevuto tale documentazione, abbiamo organizzato i lavori in maniera congiunta tra le due Commissioni e abbiamo audito in prima battuta i proponenti e poi i vari responsabili delle varie strutture all'interno dell'Amministrazione, che praticamente avevano già terminato l'iter amministrativo. Dato che abbiamo iscritto il punto all'ordine del giorno questa mattina e abbiamo concluso i lavori ieri, leggerei la sintesi della relazione che è stata redatta dalle due Commissioni III e IV. Abbiamo audito il signor Pession, che ha riferito che, venuti a conoscenza nel mese di aprile 2021 della progettazione di una cava di ghiaia nelle vicinanze del villaggio di Chetoz nel comune di Quart, alcuni residenti delle frazioni interessate hanno avviato una raccolta firme in opposizione all'apertura della cava. Ha fatto presente che dalla progettazione relativa all'ipotizzata attività estrattiva si evince che la zona interessata, collocata sotto i prati del villaggio di Chetoz - a 200 metri dalla più vicina abitazione della frazione di Plantaz di Nus e a 119 metri dalla più vicina abitazione della frazione di Chetoz di Quart - avrà una lunghezza di 120 metri, una larghezza di 55 e una profondità di 35 metri.

Ha aggiunto che, oltre ai contenuti della petizione, i firmatari hanno raccolto una serie di osservazioni, che sono state presentate al Sindaco del Comune di Quart nel mese di maggio e successivamente inoltrate alle Commissioni in data 14 giugno 2021, con le quali chiedono una revisione del PRGC, quindi del piano regolatore, e del PRAE e, in particolare, di stralciare dal piano regionale delle attività estrattive l'area in questione, identificata come "zona attività estrattiva o rifiuti", e di aumentare ad almeno 300 metri la distanza di sicurezza di una cava dalla prima abitazione, per evitare eventuali problemi legati alla stabilità dei fabbricati situati nella frazione Chetoz. Ha evidenziato che l'attività estrattiva andrà a generare polveri, disagi acustici e inquinamento atmosferico, che andranno a interessare i vigneti, i prati e la circolazione stradale situati nella prossimità della stessa. Ha osservato che nelle immediate vicinanze nella zona in questione sono già presenti due discariche di inerti e tre impianti estrattivi.

Successivamente abbiamo audito il responsabile del Dipartimento ambiente, l'ingegner Franzoso, che ha riferito alle due Commissioni che l'area oggetto della petizione era già inserita nel piano regionale delle attività estrattive sin dal 2004 per una superficie complessiva di circa 37.000 metri quadri, successivamente ridotta a circa 7.000. Ci ha ricordato che il piano regolatore del Comune di Quart individua l'area dov'è prevista la cava come una zona D2 e quindi è destinata ad attività estrattive e rifiuti. Ha fatto rilevare pertanto che il percorso pianificatorio sia a livello regionale che comunale hanno individuato una destinazione specifica per l'area oggetto della petizione. Ha rammentato che il PRAE vigente è stato approvato dal Consiglio regionale nel 2013 e che nell'iter di approvazione è stato assoggettato alla procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e che per il sito in questione non sono state presentate osservazioni. Ci ha reso noto che il progetto prevede lo sfruttamento di un'area di circa 5.000 metri quadri con un'estrazione prevista in 12.000 metri cubi e che alla conclusione dei lavori è previsto un recupero ambientale con riporto di terreno vegetale e una semina. Ci ha specificato che la cava alla conclusione dei lavori non diventerà una discarica. Ci ha informato che la conferenza dei servizi ha valutato i contenuti della petizione popolare non riscontrando elementi ostativi tali da non procedere comunque all'espressione di un parere favorevole. Ci ha riferito che l'attività di cava sicuramente genererà delle polveri e dei rumori, ma che sono comunque previste delle misure di contenimento delle stesse. Ha affrontato la questione del taglio degli alberi evidenziando che i rappresentanti del Corpo forestale della Valle d'Aosta hanno fatto presente che non sono piante di particolare rilievo e che, nell'ambito del recupero ambientale, si può anche valutare una ripiantumazione. Ci ha specificato che l'intervento non interessa l'area che è stata individuata come geoparco dall'Amministrazione regionale e che, viste le ridotte dimensioni della cava, difficilmente la si può considerare una speculazione economica di privati. Ha ipotizzato che la riduzione negli anni dell'area di cava sia dovuta a una serie di valutazioni rispetto alla situazione generale di calo del fabbisogno del mercato e all'ubicazione dell'area. Ha fatto inoltre presente che un eventuale ampliamento nell'area di cava potrebbe essere esclusivamente approvato tramite una revisione del PRAE, che, prima di giungere all'approvazione del Consiglio regionale, dovrà essere sottoposta alla VAS, cioè ci dovrà essere comunque tutta la procedura riaperta con la possibilità che i vicini e le associazioni possano comunque mettere in evidenza le eventuali criticità. Ha analizzato alcuni aspetti della relazione geologica ritenendo che complessivamente non si ravvedono delle situazioni che possano dare motivo di preoccupazione anche in considerazione della modesta entità dell'opera. Ha ribadito che nella predisposizione del PRAE sono stati valutati i fabbisogni di materiale per il settore edilizio e che conseguentemente l'area di cava è stata ridotta. Ha altresì evidenziato che dal 2013 il PRAE non è più stato oggetto di revisione. Ha affrontato le problematiche inerenti alle interferenze del cantiere con le attività della popolazione residente nelle frazioni circostanti facendo rilevare che l'autorizzazione rilasciata prevede delle prescrizioni relativamente alle questioni delle polveri e dei rumori. Ha infine precisato che l'autorizzazione prevede una fideiussione a garanzia del recupero ambientale e che tale fideiussione verrà ridefinita nel caso di ampliamento delle aree soggette ad attività di estrazione. Tutte queste informazioni sono indubbiamente inserite nelle due conferenze di servizi che sono state fatte dove tutte le strutture regionali interne, esterne, oltre all'ARPA e oltre all'USL, sono intervenute e hanno rilasciato il parere positivo.

Il sindaco Bertholin ha riferito che, in data 23 aprile 2021, alcuni abitanti della frazione Chetoz hanno incontrato l'Amministrazione comunale di Quart, alla quale hanno manifestato alcuni dubbi sulla realizzazione di una cava di ghiaia sul territorio della frazione e il timore che, dopo l'estrazione, la cava venga trasformata in discarica. Ha fatto presente che l'Amministrazione comunale da subito si è resa disponibile a fare da tramite con l'Assessorato e con i servizi regionali per chiarire i dubbi emersi. Ci ha precisato che nel frattempo i promotori dell'iniziativa hanno deciso di procedere con la raccolta firme che poi è stata presentata il 3 maggio 2021. Ci ha reso noto che l'Amministrazione comunale in data 31 maggio si è recata a Chetoz, dove ha incontrato una trentina di persone rappresentanti delle famiglie del villaggio e ha cercato di fornire ulteriori spiegazioni anche alla luce della conferenza dei servizi che si era tenuta il 21 maggio 2021. Ci ha comunicato di avere poi ricevuto in data 4 giugno 2021 un'ulteriore comunicazione dei firmatari, che chiedono tutta una serie di approfondimenti, la convocazione del Consiglio comunale straordinario e la presa di posizione netta da parte dell'Amministrazione comunale.

Termino: le Commissioni nella riunione in data 6 luglio 2021, ieri mattina, all'unanimità, visti i contenuti della petizione; visti i documenti che ci sono stati forniti dalle varie strutture, dai vari dirigenti - la mole dei documenti perché comunque, per chiudere il cerchio di natura più amministrativa, gli atti ci sono stati forniti e sono stati forniti sia alla III, sia alla IV Commissione, quindi a tutti i Commissari -; vista la nota inviata dai firmatari della petizione; considerato quanto è emerso dalle varie audizioni, diciamo che i Commissari delle Commissioni III e IV hanno preso atto dell'iter autorizzativo che ha portato la conferenza dei servizi all'espressione di un parere favorevole allo sfruttamento della cava in oggetto, così come ribadito dal Coordinatore dell'Assessorato competente.

Due ultime considerazioni di natura tecnica ma legata più agli ordini di grandezza: il progetto in esame risulta essere una versione ridotta rispetto a quello già sottoposto alla verifica di assoggettabilità in quanto la ditta non è ancora riuscita ad acquisire la necessaria titolarità di tutti i mappali ricompresi, quindi il progetto di coltivazione e recupero ambientale di dimensioni più contenute rispetto al precedente passano da circa 60 mila metri cubi previsti agli attuali 12.500 metri cubi circa il materiale da movimento.

Io penso che per noi Commissari e per le due Commissioni sia stato comunque utile avere tutta la documentazione, anche se l'iter delle strutture dell'Amministrazione regionale si era già concluso il 21 di maggio con tutti i pareri delle numerose strutture regionali interne ed esterne, che non avevano ravvisato comunque delle incongruenze rispetto alla pianificazione e all'atto programmatorio, che è il PRAE da una parte e, dall'altra, invece il piano regolatore comunale e quindi conforme a quello che è stato l'iter messo in campo.

Detto questo, penso sia stato utile per tutti noi, da una parte, avere la possibilità di valutare nel merito quello che è stato il percorso e, dall'altra, chiederemmo al Presidente della Regione, in quanto in questo momento ha la delega anche all'Assessorato, che si possa monitorare l'andamento dei lavori in modo che anche le famiglie che abitano in adiacenza alla cava in questione possano convivere con l'iter e soprattutto l'utilizzo di questa piccola... estrazione e quindi coltivazione della cava.

Presidente - Grazie consigliere Chatrian per l'illustrazione della petizione e per la descrizione dei lavori svolti in Commissione. Ha chiesto la parola il presidente della IV Commissione Grosjacques, ne ha facoltà.

Grosjacques (UV) - Per quel che riguarda la relazione conclusiva delle due Commissioni, ha già molto ben esposto il presidente della III Commissione Chatrian le risultanze delle varie audizioni. Come ha sottolineato il collega, credo che, quando la Commissione si è riunita per analizzare la petizione, l'iter autorizzativo fosse giunto pressoché alla conclusione del suo percorso. In ogni caso sono contento di poter dire che le Commissioni hanno comunque svolto un lavoro approfondito verificando in primis che fosse stato rispettato l'iter relativo alle autorizzazioni, quindi abbiamo potuto verificare che nella verifica di assoggettabilità era stata data ampia pubblicità per poter intervenire alle fasi di sopralluogo e a fornire eventuali osservazioni, osservazioni che purtroppo da parte delle persone firmatarie non sono arrivate o sono arrivate comunque con la presentazione della petizione in un momento in cui l'iter si era già concluso.

Comunque la verifica ha portato all'analisi di tutta la documentazione, quindi possiamo dire alla luce della documentazione che c'è stata fornita naturalmente, perché la nostra è diventata poi alla fine l'espressione di una presa d'atto in quanto tutto il percorso fatto in modo molto rigoroso in due sedute dalla conferenza dei servizi non aveva evidenziato, per quel che riguarda questa estrazione di materiali inerti, alcun problema di natura ambientale, geologica o forestale. Abbiamo pertanto preso atto della completezza e della regolarità del percorso e abbiamo potuto verificare, dall'analisi della documentazione, che era scongiurato anche il pericolo legittimamente messo in evidenza da parte dei firmatari della possibilità che il ritombamento di questo scavo potesse dare origine a una discarica di rifiuti, cosa peraltro prevista dal piano regolatore del Comune di Quart, ma dalla relazione sul recupero del buco a seguito dell'escavazione abbiamo potuto verificare che il materiale utilizzato per il recupero avrà provenienza da cantieri edili seguendo l'iter della normativa delle terre e rocce da scavo, che prevede la caratterizzazione delle stesse tenendo conto delle prescrizioni della relazione pedologica e con caratteristiche compatibili con il suolo attuale. Il progetto prevede il completo recupero a prato dell'area di cava in piano e di recupero a scarpata mediante riporto di terreno relativo ai fronti di scavo.

Per concludere credo che i Commissari delle Commissioni III e IV, al di là della tardività della petizione, della legittima petizione, delle legittime preoccupazioni degli abitanti delle frazioni di Chetoz, della Plantaz, di Quart e di Nus, abbiano comunque fatto un lavoro rigoroso ed è una presa d'atto al termine di un percorso di analisi che comunque ha potuto verificare che la procedura è stata correttamente messa in campo.

Per quanto riguarda quest'autorizzazione, penso che certamente non è una speculazione perché la quantità di materiale che sarà estratto è piuttosto limitata. A questo punto credo che presto dovremo anche ragionare sull'aggiornamento del piano regionale delle attività estrattive, che, come ha evidenziato il collega Chatrian, è del 2013, quindi le varianti generali di alcuni Comuni ai piani regolatori certamente avranno portato delle modifiche a queste aree, togliendone alcune e inserendone delle altre. Credo quindi che le Commissioni competenti dovranno quanto prima analizzare questo documento.

Concludo quindi dicendo che la Commissione nel prendere atto ha dato anche il via libera alla delibera della Giunta regionale che dovrà procedere all'autorizzazione formale di questa estrazione, che certamente non andrà a creare grandi sconvolgimenti in un'area che peraltro è in qualche modo già compromessa, ma il risultato finale di questa estrazione, sicuramente almeno per quel che riguarda i 7 mila metri quadrati oggetto di estrazione, prevederà un recupero assolutamente legato alle caratteristiche di recupero ambientale previste dalla conferenza di servizi.

Presidente - La discussione generale è aperta. Se non vi sono interventi in discussione generale, possiamo prendere atto della relazione e della petizione e passare al punto successivo. Prendiamo atto della petizione e della relazione.