Oggetto del Consiglio n. 608 del 26 maggio 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 608/XVI - Interpellanza: "Criteri di revisione della legge regionale 17/1985 in materia di circolazione di veicoli a motore sul territorio regionale".
Bertin (Presidente) - Passiamo pertanto all'interpellanza iscritta al punto n. 22 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (LEGA VDA) - Nell'adunanza del Consiglio regionale del 7-8-9 aprile 2021 durante la trattazione dell'ordine del giorno n. 18 relativo al DEFR 2021-2023, presentato dalla collega Spelgatti e avente per oggetto: "Mappatura percorsi ciclabili", l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali ha sostenuto nel suo intervento che sia prioritario mettere mano alla legge regionale n. 17 del 22 aprile 1985 (Regolamento di polizia per la circolazione dei veicoli a motore sul territorio della Regione) relativamente ai percorsi cicloturistici e, in modo particolare, per quanto riguarda l'attività con la bici svolta in discesa. Inoltre, se si legge il comma 7 dell'articolo 2 della legge che ho menzionato si apprende che "la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di agricoltura e previa illustrazione alla Commissione consiliare competente, può creare zone ben delimitate per la pratica di attività motoristiche". Si rileva che nella formulazione originaria, sempre al comma 7 dell'articolo 2 della medesima legge regionale, vi era scritto che "per gli sport e le gite in moto la Giunta regionale potrà, su proposta dell'Assessore all'agricoltura, foreste e ambiente naturale, sentito il parere della competente Commissione consiliare, creare zone, ben delimitate, disciplinate a tale scopo".
Si evidenzia che la questione responsabilità legata ai diversi percorsi ciclabili è sicuramente un aspetto sul quale sia gli Enti locali, sia i Presidenti di consorzio chiedono da tempo che venga messa in campo una soluzione alla problematica. Proprio in quest'ultimo periodo questo problema è stato molto ribadito, infatti anche nell'Assemblea del CPEL tenutasi il 18 maggio è stata messa in rilievo questa grande problematica e all'unanimità tutti i Sindaci valdostani hanno chiesto delle regole chiare per le strade poderali. Anche il Presidente del CPEL ha manifestato l'assenza di una legge sulla montagna: un problema molto importante che è anni che si trascina ed è molto importante cercare di metterci mano nonostante sia un tema molto complesso e molto difficile. Infatti anche in questo articolo di giornale che riporta queste problematiche si cita nel testo che l'assessore Sapinet ha risposto che "per le strade poderali si dovrà capire come mettere mano alla legge n. 17/1985, la norma che va a regolamentare questo tipo di responsabilità, infatti con l'avvento delle ibike le nostre strade sono sempre più percorse dai turisti". Questo è vero, però è anche vero che il settore delle ibike è una disciplina molto importante e strategica che va sì regolamentata per certi aspetti, ma che non ci deve essere un'azione di limitazione per una disciplina che può e deve avere grandi potenzialità di crescita, sviluppo e promozione a livello turistico e sportivo per la nostra Regione dalle piccole alle grandi località presenti sul nostro territorio.
Si rileva che il settore del cicloturismo nelle sue varie formule e specialità è cresciuto molto negli ultimi anni sia in campo nazionale che internazionale e che la nostra Regione ha delle grandi potenzialità e qualità che possono essere maggiormente espresse in un'ottica di una maggiore attrazione e offerta turistica. Si evidenzia che numerosi addetti del settore e appassionati al mondo della bici hanno manifestato perplessità e preoccupazioni in merito alle possibili limitazioni che la revisione della legge regionale n. 17/1985 può portare allo sviluppo e promozione di un'attività outdoor, che potrebbe avere per la nostra Regione grandi ricadute nel campo turistico, sportivo ed economico.
Dopo queste premesse, in questa interpellanza si chiede agli Assessori competenti di conoscere con quali modalità, criteri e finalità intendano procedere alla revisione della legge regionale n. 17/1985; se vi sia l'intenzione di coinvolgere tutti i soggetti interessati al settore (Enti locali, Presidenti di consorzio, associazioni e addetti ai lavori legati al mondo della bici) nella revisione della legge n. 17/1985.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Grazie collega Brunod per questa interpellanza che ci porta a riparlare nuovamente di questa legge, di questa problematica, che è una problematica spinosa, molto sentita da tutto il territorio, dagli Amministratori locali, da coloro che si fanno carico di gestire i consorzi di miglioramento fondiario, dal mondo dello sport che noi conosciamo bene. Ecco che una revisione di questa legge, il tentativo di mettere un po' d'ordine è doveroso, non per forza deve essere restringente ma soprattutto - lo abbiamo detto in varie occasioni - è anche un'occasione e un'opportunità per andare ad alleggerire e a supportare i consorzi di miglioramento fondiario, in particolar modo, che sono coloro che hanno in capo la responsabilità di queste viabilità. Occorre andare quindi nella direzione di favorire la convivenza tra le nuove forme di turismo che spesso vengono praticate anche fuori stagione, che permettono di allungare la stagione del turismo, una convivenza di queste forme di sport, di turismo con il territorio e appunto con i consorzi.
La legge n. 17/1985 disciplina, com'è noto, l'argomento per la polizia di circolazione dei veicoli a motore sul territorio della Regione. Questa legge si inquadra nella cornice delle normative di tutela e gestione ambientale nate negli anni Ottanta, normative che nacquero per iniziare a valorizzare e proteggere le varie componenti ambientali del nostro territorio. In questo contesto appunto nasce questa legge: la n. 17, che individua sostanzialmente due aspetti: in primis definisce che, allo scopo di tutelare l'equilibrio dell'ambiente naturale e di difendere la proprietà e l'attività agricola - articolo 1 -, è vietata la circolazione dei veicoli a motori all'infuori delle strade statali, regionali e comunali carrozzabili e successivamente stabilisce chi e come può circolare all'infuori di queste individuate nell'eccezione comune quali poderali. Tendiamo sempre a parlare di strade poderali anche un po' forse genericamente, però sono strade che hanno mille sfaccettature relativamente soprattutto alla proprietà privata o al tracciato di vecchie strade comunali, piste forestali, alle condizioni anche di percorribilità, al rischio idrogeologico, al comprensorio che percorrono, all'attrattività turistica e alla commistione con altre attività turistico-ricettive.
La norma è senz'altro datata, è semplicemente una regolamentazione alla circolazione finalizzata al perseguimento degli scopi sopracitati e non disciplina altre questioni come la proprietà, la responsabilità, manutenzioni, usi promiscui, sportivi, eccetera, tant'è che, come evidenziato dall'articolo 2, comma 8, "la circolazione e il parcheggio sono consentiti o autorizzati fatto salvo il consenso del proprietario o del titolare di altro diritto o del conduttore", a sottolineare che la norma si conforma alla disciplina in materia di proprietà e responsabilità già prevista dal Codice civile o da leggi di settore.
Oltretutto la struttura competente dell'istruttoria finalizzata al rilascio dell'autorizzazione a percorrere tale viabilità, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, ovvero il Corpo forestale della Valle d'Aosta, si trova talvolta in difficoltà nell'interpretazione e lettura del mutato contesto sociale e culturale, sicuramente evoluto rispetto alla situazione del 1985 quando la norma fu approvata. Si pensi appunto, come ha citato anche lei, alla diffusione delle bici a motore elettrico, cioè le ibike, di cui abbiamo già più volte parlato.
Come accennato nella sua interpellanza la questione della proprietà e soprattutto della conseguente responsabilità da parte del proprietario gestore è di rilevanza assoluta. Tali tematiche esorbitano dalla disciplina del regolamento di cui alla legge regionale n. 17/1985 e vanno approfondite con un approccio globale che contemperi le esigenze di tutela e gestione ambientale, che rispetti le esigenze delle attività agricole zootecniche e recepisca appunto le nuove esigenze relative al mondo dello sport. Il tema non è soltanto, come forse poteva essere nel 1985, relativo appunto a questo contesto agricolo e qui risolvibile, parliamo di trasporti, di turismo, di ambiente e a questo proposito diversi Assessorati stanno collaborando e si stanno confrontando sulla questione. Sono inoltre in corso raccolte di informazioni e di confronto a livello sovra regionale in quanto nessuna Regione ad oggi ha trovato una soluzione normativa adeguata affidandosi il più delle volte ad appositi regolamenti. Questa tematica è stata più volte oggetto ed è attualmente oggetto di confronto da parte degli Assessori competenti.
Relativamente alla nostra Regione e in seguito a varie interlocuzioni con l'Assessorato dell'ambiente, è stato concordato di procedere a un primo studio giuridico, un'azione che andrà sicuramente ad affiancare quanto citato prima.
Inoltre appunto, durante i vari incontri con le Commissioni delle politiche agricole, è stata auspicata anche la normazione in materia dello Stato, un passaggio importante soprattutto per risolvere i problemi di responsabilità. Questa questione, nell'ambito dei vari confronti con il Ministero, verrà ovviamente sollecitata, monitorata e portata avanti anche durante i confronti con il Senatore.
Questa stessa Assemblea, nel discutere negli scorsi mesi di diverse interpellanze e interrogazioni sul tema, ha dimostrato un interesse trasversale sulla questione evidenziando tuttavia la difficoltà di risoluzione. Una tematica, quella della bicicletta e della mobilità sostenibile, che riguarda appunto, come detto, gli Assessorati del turismo, ambiente, risorse naturali e che sarà affrontata con il giusto percorso congiuntamente alla Commissione competente.
I Comuni, sia presso il mio Assessorato, sia presso all'Assessorato del turismo, hanno portato l'esigenza di conciliazione tra l'attività agricola e lo sviluppo turistico e devono forzatamente essere i principali attori coinvolti nel dibattito i consorzi di miglioramento fondiario, che più volte abbiamo citato, a cui compete la progettazione, la realizzazione e la gestione delle opere. Saranno coinvolte ovviamente le associazioni di agricoltori sia frutticole che vitivinicole in base alla questione dei fitosanitari, sia zootecniche in merito ai parchi e i bestiami e poi le professioni del turismo che dovranno avere ovviamente un ruolo da protagonista al tavolo, quindi guide escursionistiche, maestri di mountain bike, accompagnatori di turismo equestre.
Sarà quindi opportuno, come suggerito, coinvolgere tutte le componenti interessate, da quelle istituzionali alle associazioni di categoria e in genere i cosiddetti "stakeholder". Il mondo della bicicletta è solo uno di questi attori, certamente è importante valorizzare e promuovere ogni aspetto del nostro ambiente al fine di sfruttare responsabilmente le risorse naturali e le grandi ricadute economiche che tutto ciò ci può offrire.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta in merito a questa interpellanza. Come lei ha capito, questa interpellanza voleva proprio mettere in risalto in modo particolare le perplessità di tutti coloro che ruotano dietro al mondo della bici, che mai come in questi ultimi anni ha così grande successo, e siamo ben felici di questo gran successo perché la Valle d'Aosta si presta molto bene. Come abbiamo già in più occasioni detto con diverse iniziative, le perplessità e le paure perché poi ovviamente, quando si inizia a parlare in questa sede di revisioni, di modifiche a determinate leggi, poi fuori da quest'aula la gente parla e le cose si trasformano magari poi in cose che non sono neanche veritiere, però poi è giusto portare avanti delle iniziative per chiarire certi aspetti come si è fatto con la presentazione di questa interpellanza. Sappiamo bene che ci sono anche delle bellissime Alte Vie con dei percorsi fantastici che si prestano molto bene a essere frequentati e praticati dalle bike, ibike, gravel e quant'altro e se un domani venissero poste delle limitazioni, purtroppo andremmo a perderci una fetta di turismo molto importante che potremmo valorizzare maggiormente in questo campo.
Quello che noi volevamo anticipare con questa iniziativa quindi era di fare attenzione che sì da una parte ci va molta attenzione alla regolamentazione di un settore, come ha detto anche lei, che è molto complesso, che è complesso a livello nazionale, infatti c'è questo vuoto normativo... sempre nell'articolo che citavo prima, anche il presidente Manes diceva che l'invito che loro rinnovano a lei, Assessore all'agricoltura, è di immaginare, con il potere legislativo anche della Regione, una legge che sia tarata proprio sui problemi della montagna della Valle d'Aosta, perché, avendo queste peculiarità e queste prerogative, occorre cercare le soluzioni migliori per il nostro aspetto regionale.
Ovviamente, come ha detto lei, è giusto coinvolgere tutti gli attori interessati, che sono molteplici perché la questione riguarda, come ho detto prima, agricoltura, ambiente, turismo e quant'altro. Quando poi parliamo di sinergia, la soluzione ottimale è poi mettere assieme tutte queste realtà e riuscire a farle collaborare per trovare il risultato più ottimale per vendere al meglio a livello nazionale e internazionale l'immagine della Valle d'Aosta. Questo quindi è quello che noi ci auguriamo. Buon lavoro, speriamo al più presto perché anche questo sarebbe un segnale di ripartenza per la Valle d'Aosta.