Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 590 del 26 maggio 2021 - Resoconto

OBJET N° 590/XVI - Communications du Président de la Région.

Bertin (Presidente) - Non vedo altre richieste su questo punto all'ordine del giorno. Passerei al punto n. 2. Ha chiesto la parola il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Buongiorno a tutti. Nel corso dell'ultima settimana non ci sono stati incontri straordinari con il Governo se non una prima riunione interlocutoria con i ministri Gelmini, Bianchi, Giovannini e Lamorgese sul tema del trasporto pubblico locale in prospettiva in particolare della ripresa scolastica di settembre. L'obiettivo è ovviamente quello di condividere una soluzione migliore e più facilmente sostenibile dai sistemi regionali per permettere la ripresa al 100 percento in presenza della scuola con il nuovo anno scolastico.

Sul piano pandemico invece finalmente la situazione anche della nostra regione va verso una situazione di miglioramento importante che tutti speriamo essere ovviamente definitiva sul piano dei contagi giornalieri e quindi di conseguenza anche sul piano pandemico generale. Questo miglioramento generale ci ha permesso di fare qualche passo in più, un passo in avanti, condiviso con l'Unità di supporto e di gestione dell'emergenza relativamente alle riaperture. Com'è noto, abbiamo anticipato a venerdì, in deroga a quanto previsto a livello nazionale, la riapertura delle attività di ristorazione al chiuso con le dovute attenzioni e la corretta osservazione dei protocolli dopo l'anticipazione dell'apertura dei locali all'aperto della settimana scorsa. Quest'ulteriore ordinanza darà alle nostre attività la possibilità di sfruttare al meglio anche il primo ponte pre-estivo del 2 giugno.

Abbiamo iniziato poi nel corso dell'ultimo week-end un servizio sperimentale, con l'intento di farlo diventare strutturale, di tamponi gratuiti presso il drive-in de la Pépinière, un servizio pensato per i Valdostani che dovessero avere la necessità di un tampone per gli usi che sono previsti dal cosiddetto "green pass".

Vorrei infine ricordare anch'io la tragedia di domenica scorsa sul Mottarone, una tragedia che ci tocca sia per la vicinanza territoriale con il Verbano, sia per la terribile analogia di questo evento con la tragedia che toccò la nostra regione nel 1983. Due impianti sicuramente tecnicamente molto diversi ma che in incidenti simili hanno causato 11 vittime il primo (1983) e 14 il secondo e inoltre in ambedue i casi sono due giovani vite a essere state le uniche a salvarsi dalla tragedia. Sperando che il piccolo Eitan, che ancora lotta per la vita all'Ospedale Regina Margherita di Torino possa presto avere una prognosi di guarigione, esprimo quindi, a nome di tutto il Governo regionale, il profondo cordoglio della nostra comunità valdostana e le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Il presidente Lavevaz ci ha messo al corrente, e lo ringrazio, della questione relativa all'anticipazione dell'apertura delle attività della ristorazione da svolgersi anche al chiuso, però, condividendo evidentemente lo spirito che ha portato anche veramente il nostro gruppo a lavorare sulla legge che permetteva di aprire ben prima della classificazione attuale le attività economiche e sociali, leggendo quello che appunto è stato anticipato e quello che lei ci ha appena detto, Presidente, una domanda sorge spontanea: quali sono le motivazioni che portano a far partire da venerdì 28 maggio l'apertura delle attività legate alla ristorazione al chiuso? Perché quello che siamo curiosi di sapere è se c'è una scelta chiamiamola tecnico-scientifica, e se c'è, saremmo lieti di poterla leggere, cioè mi piacerebbe vedere un tecnico che dice: "apriamo il 28 perché, secondo tutta una serie di nostri calcoli, il 28 è il giorno ottimale", oppure, se c'è una motivazione politica, a questo punto io le chiederei per quale motivo aprire venerdì e non aprire invece già da oggi visto che le nostre attività hanno patito e stanno patendo lungamente gli effetti di questa crisi prolungata e di queste chiusure prolungate che la nostra regione ha subito. Mi auguro che lei abbia le risposte.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - La domanda è assolutamente puntuale ed è stata oggetto ovviamente di considerazioni all'interno dell'Unità di crisi. Premetto solo per chiarezza che queste ordinanze sono fatte in deroga alle norme nazionali che ovviamente il Governo ha istituito e quindi devono essere sempre sottese a trovare un giusto equilibrio tra l'aspetto sanitario e quanto si può fare a livello amministrativo, perché sono ordinanze che, come sapete bene tutti, non possono essere ampliative, non potrebbero essere ampliative rispetto alla norma nazionale, quindi dobbiamo sempre cercare di muoverci al limite delle possibilità che ci sono permesse.

Il ragionamento che ha fatto il collega Manfrin è assolutamente corretto ed è stato oggetto di riflessione all'interno dell'Unità di supporto. Avevamo anche chiesto sostanzialmente la possibilità di valutare un'apertura a partire da lunedì, sostanzialmente dall'altro ieri, momento in cui siamo diventati gialli.

All'interno dell'Unità di supporto, in particolare la parte sanitaria, ha fatto dei ragionamenti, che poi sono stati condivisi, legati al fatto che comunque la Valle d'Aosta, nonostante siamo passati gialli, siamo passati gialli per ultimi, avevamo e abbiamo ancora oggi, comunque i dati di incidenza relativa ancora alti rispetto alle altre regioni e quindi non si è ritenuto di far partire questa forzatura, chiamiamola così, da lunedì ma da venerdì salvando almeno il week-end, considerando anche il fatto che questo week-end si collegava al ponte del 2 giugno, quindi c'era ancora tutta la settimana per verificare se questo fosse sostenibile attraverso il monitoraggio dell'andamento a confermare che lo stesso continuasse nella direzione in cui stava andando, quindi in una direzione di miglioramento generale. Nel caso in cui invece in questi giorni avessimo dovuto avere un aumento ulteriore o un ritorno a delle incidenze più alte, avremmo dovuto, fare delle considerazioni anche tali da comportare la revoca di questa ordinanza per il week-end, cosa che fortunatamente non è successa perché i dati stanno andando nella direzione giusta.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Allora, da quanto lei ci dice, mi pare di capire che non vi sia una motivazione tecnica alla base, è stata ed è una scelta politica a questo punto, perché io le ho chiesto sulla base di quali dati e quali calcoli e lei mi ha detto: "beh, se dovessimo peggiorare, nel caso cancelliamo l'ordinanza... salviamo il week-end".

Il problema, Presidente, è uno, come giustamente peraltro richiamato in una mozione del collega Lavy, il nostro territorio ha una conformazione tale - e non è che stiamo qua a ricordarlo ma è bene dircelo una volta in più - per la quale evidentemente se in riviera romagnola si può cenare con i dehors tranquillamente la sera, in molte delle nostre località, per non dire praticamente quasi tutte, l'utilizzo del servizio di ristorazione all'aperto non ha questa facilità di essere portato a termine. Proprio perché, come vi abbiamo sempre detto, è necessario puntare, evidenziare e valorizzare la nostra specificità regionale, ci auguravamo un maggior coraggio nelle scelte. Lei ci dice che è stata fatta una deroga alle norme nazionali - e su questo non c'è dubbio - però, come sempre, siamo alla dimostrazione di poco coraggio, purtroppo, perché se una deroga viene fatta, evidentemente una deroga deve essere fatta sulla base delle necessità del territorio. Lei lo specifica sempre sulle ordinanze, io sono un attento lettore delle ordinanze che lei emana, dove scrive che, in virtù delle specificità del nostro territorio - c'è una formula di rito che ormai lei ripete in tutte le ordinanze -, si fa qualcosa in più o qualcosa di diverso rispetto a quello che sarebbe previsto. Allora non vedo perché tralasciare questo particolare in considerazione non soltanto della nostra specificità, ma anche del fatto che la nostra Regione, unica in Italia, esce da un periodo di chiusure che direi pare assolutamente infinito. Se è possibile farlo venerdì, ci chiediamo perché non si può fare lunedì. Lei come unica giustificazione ha detto: "se ci fosse un aumento di contagi collegato, potremmo considerare...".

Presidente, consideri una cosa: che, per esempio - e c'è una dimostrazione plastica -, la sua ordinanza prevede che si possa cenare al massimo quattro persone al tavolo e quant'altro. Io credo che non le sia sfuggito, Presidente, il fatto che ci sia stato un assembramento di decine di migliaia di persone per festeggiare lo scudetto dell'Inter qualche settimana fa e tutti i virologi hanno confermato che ad oggi non c'è stata alcuna incidenza sull'aumento dei contagi, tant'è vero che la Lombardia è ancora gialla, non c'è stato nessun cluster, non c'è stato nessun aumento dei contagi come ci si aspettava, tutti i virologi che ci annunciavano sciagure sono stati nettamente smentiti.

A questo punto, considerando che i dati che abbiamo in questo momento in nostro possesso ci danno una quasi sovrapponibilità con quello che era il calo dei contagi della scorsa stagione, riconducendo quasi a una stagionalità, ma evidentemente io non sono un tecnico, non sono virologo, non mi permetto di fare le considerazioni, guardo i dati, guardo le statistiche e noto una netta somiglianza. Mi chiedo perché a questo punto, tutto considerato, non si è voluto avere più coraggio perché mi sembra quasi un coraggio abbastanza scontato. Io non vorrei, Presidente, che lei avesse detto: "faccio un'ordinanza per tre giorni così tanto il TAR non me la può impugnare", perché mi è sembrata un po' questa la giustificazione. Se vuole dimostrare coraggio - e noi siamo assolutamente favorevoli a un'iniziativa di forza che permetta alla nostra Valle di ripartire -, lo dimostri fino in fondo!

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Rapidamente mi ricollego al tema del mondo della scuola che è stato riportato dal Presidente solo per fare una rapida segnalazione. Dal mondo della scuola ci giungono delle segnalazioni per cui c'è un problema relativamente alle quarantene che vengono fatte a seguito dei possibili contatti: anche i docenti che sono vaccinati con la seconda dose rientrano, a quanto ci risulta, poi nel personale che va quarantenato e questo è un meccanismo... noi abbiamo fatto alcune ricerche rapide, la segnalazione è stata a breve termine, a quanto mi risulta, è probabilmente la direttiva nazionale... però è certamente un meccanismo che porterà di nuovo la scuola, se non adesso che sta finendo, probabilmente rapidamente a impantanarsi perché di nuovo se un professore ha un alunno che è positivo, anche se vaccinato, resta a casa, a questo punto anche tutta la ratio dei vaccini, al di là della questione sanitaria, si ritrova di nuovo a creare dei problemi.

Le chiedo quindi se ci sono state già valutazioni e analisi in merito, immagino di sì, e a quel punto se siano possibili delle deroghe, sia a breve che a lungo termine, per evitare che la scuola si ritrovi nuovamente impantanata quando abbiamo già tanti docenti, per fortuna, vaccinati e quindi il problema è in tono minore.

Presidente - Ha chiesto la parola il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - La problematica sollevata del collega Perron è assolutamente puntuale ed è stata anche oggetto di qualche discussione all'interno anche della Conferenza.

Come ha detto lei, è giustamente un'indicazione sanitaria ovviamente che vale a livello nazionale e che credo sicuramente sarà ancora discussa nelle prossime settimane. Per la partenza del nuovo anno scolastico, credo che, sempre sperando ovviamente di avere delle situazioni tali per cui non siano più necessarie delle quarantene, questo meccanismo vada sicuramente rivisto, quindi di questo sicuramente se ne parlerà.

Sull'ulteriore osservazione fatta dal collega Manfrin io non voglio continuare la diatriba, come spesso avviene nella discussione delle comunicazioni, ma qua veramente non si tratta di coraggio - l'ho già detto in altre occasioni -: si tratta di utilizzare il buon senso, per quanto possibile, nonostante, come noto, le ordinanze sono degli atti firmati dal Presidente delle quali ovviamente risponde unicamente lui, quindi la responsabilità anche di queste ordinanze in qualche modo forzate ricade comunque sul Presidente.

Come ho spiegato a quel collega - sa bene rigirare un po' le mie risposte un po' come crede, ma la risposta era piuttosto chiara - non c'è nulla di politico. Ho detto che i sanitari hanno chiesto di avere una finestra di 4-5 giorni, da lunedì a venerdì, per valutare e confermare l'effettivo andamento in situazione positiva dei contagi, tutto qui, non c'è nessuna scelta di tipo politico o di altro tipo.

Vorrei anche far notare che ovviamente la Valle d'Aosta ha una situazione territoriale climatica diversa da altre Regioni, ma non è certo l'unica Regione ad avere delle situazioni montane. Ovviamente tutte queste osservazioni sono state fatte, rifatte e scritte a chiunque sull'inopportunità di avere un obbligo di consumazione dei pasti e dell'attività di ristorazione all'aperto, lo abbiamo scritto in tutti i modi possibili, siamo stati gli unici però a fare questa forzatura, siamo stati gli unici nonostante ci siano Regioni, anche governate dalla forza politica che lei rappresenta, anche a Statuto speciale, per le quali questa forzatura non è stata fatta. Se si tratta quindi di coraggio, non lo so, ma abbiamo cercato di fare quello che la nostra parte sanitaria ci ha permesso o ha ritenuto opportuno di poter fare.

Presidente - Il consigliere Manfrin si è prenotato. Invito a non trasformare le comunicazioni in un battibecco e in question time. Non sono queste le ragioni delle comunicazioni. Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente condivido il suo invito, però se esprimo delle considerazioni e mi vengono posti degli altri temi, è evidente che la necessità è quella di chiarire anche il nostro pensiero.

Presidente, io spero di aver capito male, ma lei ci dice che i sanitari valdostani le hanno chiesto 4-5 giorni per valutare le misure che a livello nazionale vengono stabilite dal Ministero, che in teoria dovrebbero limitare il contagio, per vedere se sono efficaci e poi eventualmente valutare se poi venerdì si può aprire? Io rimango abbastanza basito e, come ripeto, avrei volentieri necessità e piacere di leggere se ci sono comunicazioni ufficiali di queste valutazioni che vengono fatte, magari facciamo una richiesta di accesso agli atti e vediamo, perché altrimenti quello che lei dice rimane intuitu personae, quindi evidentemente ci può raccontare tutto e il contrario di tutto: i sanitari le hanno detto questo, il suo amico le ha detto qualcos'altro, un Signore al bar le ha detto una cosa diversa e siamo nell'ambito del dibattito "pecoreccio".

Quello che però conta, Presidente, è che lei giustamente ha evocato il Governo di altre Regioni. Le faccio notare, Presidente, che altre Regioni, per esempio, regioni montane, hanno avuto la possibilità di adottare una legge che evidentemente derogava dai principi delle classificazioni nazionali; le faccio notare inoltre che tantissime altre Regioni governate dal movimento che io rappresento sono da diverse settimane, se non da mesi, collocate in zone di colore ben diverso e la nostra Regione, che dovrebbe essere con autonomia speciale, maggiormente controllabile e avere i maggiori strumenti per contenere, piuttosto che contrastare, gli effetti della pandemia, invece continua a essere collocata in una zona che evidentemente limita di molto le attività. Prima di guardare alle altre Regioni, quindi forse conviene che lei guardi che cos'è stato fatto in Valle d'Aosta e quali sono gli effetti negativi che sono scaricati sulle attività sociali ed economiche.